Nei prossimi giorni a teatro…
Nella settimana dedicata alla Giornata della Memoria, tanti gli spettacoli e le iniziative teatrali per non dimenticare l’Olocausto, non senza dare spazio alla musica, ai grandi classici e al teatro danza.
Irena Sendler – La terza madre del ghetto di Varsavia
Quando: 26 e 27 gennaio
Luogo: Succorpo dell’Annunziata – via Egiziaca a Forcella 18, Napoli
Orario: 19:30
Scritto e diretto da: Roberto Giordano
Interpreti: Federica Aiello (Irena Sendler) Luca Gallone, David Glavaš Weinberger, Chiara Esposito, Roberto Giordano, Sabrina Bonomo e Greta Giordano (in memoria dei bambini del Ghetto di Varsavia)
Trama: L’Evento, che avrà il suo debutto ufficiale sotto l’Alto Patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Napoli, per la Giornata della Memoria 2016, nel suggestivo sito Vanvitelliano del Succorpo dell’Annunziata, uno dei simboli della Città di Napoli nonché del mondo cattolico, che nelle proprie strutture, in tutta Europa, ha nascosto e salvato tanti ebrei durante la Seconda guerra mondiale, si propone di commemorare, con una rivisitazione storica sotto forma di spettacolo teatrale, la vita e l’operato di una donna esemplare, l’infermiera polacca Irena Sendler.
Uno dei messaggi salienti per il pubblico è il richiamo al Valore dei Giusti, spesso passati inosservati dalla Storia o fin troppo tardi riemersi per la memoria dell’umanità.
In Italia la storia di Irena Sendler è quasi completamente sconosciuta.
Il Talmud dice: “Chi salva una vita, salva il mondo intero”. Irena Sendler ha salvato più di duemila mondi e da ognuno di loro fu chiamata sempre: “La Terza Madre”.
Alla sua proclamazione di “Giusta tra le Nazioni” nel 1965, di sé disse:« Ogni bambino salvato con il mio aiuto è la giustificazione della mia esistenza su questa terra, e non un titolo di gloria »
Info e prenotazioni: irenasendler@libero.it
La Signorina Giulia
Quando: dal 26 al 31 gennaio
Luogo: Teatro Mercadante
Orario: 26-01 ore 21.00; 27-01 ore 21.00; 28-01 ore 17.00; 29-01 ore 21.00; 30-01 ore 19.00; 31-01 ore 18.00
Autore: August Strindberg
Regia: Cristián Plana
Adattamento: Cristián Plana e Alessandra Guerzoni
Interpreti: Giovanna Di Rauso (Giulia), Massimiliano Gallo (Giovanni), Autilia Ranieri (Cristina) e con Mario Autore, Barbara Bonaccorsi, Cinzia Cordella, Fabiana Fazio, Ettore Nigro, Marco Palumbo, Marianna Pastore, Carlo Roselli
Trama: Questa messa in scena de La signorina Giulia è una lettura etimologica del testo dello svedese August Strindberg. Ho pensato di collocare la sua tragedia naturalistica, scritta alla fine del XIX secolo, in uno spazio fisico e sonoro capace di trascendere l’epoca originale e di portare le sue azioni sceniche all’estremo della letteralità, nel tentativo di rendere la storia più contemporanea. Ho già diretto quest’opera, in un altro contesto geografico e culturale, senza cambiare nulla dell’originale, anzi, concentrandomi proprio sulla sua verbosità. Ma per questa edizione italiana ho sentito la necessità d’una “rilettura” che partisse da un altro punto di vista, più esplicito e inquietante: ho deciso di tagliare alcune parti per tradurle scenicamente e realizzare una sorta di “perversione” dell’originale; azioni e immagini eruttano, così, dal profondo del testo, costringendo i personaggi a parlare e ad agire come da un corpo infestato, violentato, esausto, con menti alienate ed eccessive. Ho pensato che tutti i desideri pulsanti, durante questa diabolica festa di San Giovanni, dovessero essere esplicitati dagli attori e materializzati nello spazio scenico che li contiene, la cui verticalità, oltre a produrre vertigini in coloro che lo abitano, racconta simbolicamente la caduta, la sovversione e il senso tragico.
“La signorina Giulia sono io”, disse a suo tempo Strindberg. Questa versione prende come riferimento parte della biografia dell’autore, la sua particolare relazione con la parola, il suo lucido ritratto del mondo femminile, l’impulso improvvisato e tempestoso della sua scrittura drammatica e, soprattutto, le sue crisi paranoiche e i deliri di persecuzione che si specchiano nello stato di eroina tragica di Giulia. Un personaggio nel quale l’autore s’immerge come in un esperimento scientifico, il cui mondo interiore non gli appartiene, ma che tenta di abitare come se, al contrario, gli fosse familiare; un mondo che appare ai suoi occhi ogni volta più strano e sinistro, tanto da non poterne più uscire, bloccato in uno stato catatonico e da indemoniato, intrappolato in un incubo dove è entrato volontariamente. (Cristián Plana)
Info: http://www.teatrostabilenapoli.it
Chi ha paura di Virginia Woolf?
Quando: dal 26 al 31 gennaio
Luogo: Teatro Bellini
Orario: dal martedì, giovedì, venerdì e sabato ore 21; mercoledì e sabato ore 17:30; domenica ore 18
Regia: Arturo Cirillo
Interpreti: Milvia Marigliano, Arturo Cirillo, Valentina Picello, Edoardo Ribatto
Trama: Scritto nel 1962 dal drammaturgo statunitense Edward Albee, Chi ha paura di Virginia Woolf? ha debuttato nello stesso anno a Broadway; da allora, la pièce non ha mai smesso di essere rappresentata nei teatri di tutto il mondo, oltre a essere stata, nel 1966, oggetto di un’indimenticabile trasposizione cinematografica con Richard Burton e Elisabeth Taylor per la regia di Mike Nichols. Ancora oggi attualissimo, è un dramma sull’amore, sull’incomunicabilità e sull’angoscia del presente che si snoda attraverso l’incontro/confronto fra due coppie. George, un professore universitario e Martha, sua moglie, ricevono a casa i novelli sposi Nick e Honey; complici l’alcool e le insoddisfazioni represse, la serata si trasforma in una sorta di gioco al massacro, in cui, attraverso dialoghi fittissimi, verranno messi a nudo tutti i conflitti interiori, i fallimenti e le fragilità dei personaggi e dei loro rapporti di coppia. Arturo Cirillo si appropria completamente del testo di Albee, ne cerca gli “elementi misteriosi”.
Prenotazioni: 081.5491266 – www.teatrobellini.it
Dalla parte di Zeno
Quando: dal 26 gennaio al 7 febbraio
Luogo: Teatro San Ferdinando
Orario: 26-01 ore 21.00; 27-01 ore 17.00; 28-01 ore 17.00; 29-01 ore 21.00; 30-01 ore 19.00; 31-01 ore 18.00; 02-02 ore 21.00; 03-02 ore 17.00; 04-02 ore 17.00; 05-02 ore 21.00; 06-02 ore 19.00; 07-02 ore 18.00
Autrice: Valeria Parrella
Regia: Andrea Renzi
Interpreti: Alessandra Borgia, Carmine Borrino, Giorgia Coco, Antonello Cossia, Valentina Curatoli, Cristina Donadio, Giovanni Ludeno, Mascia Musy, Antonella Stefanucci, Tonino Taiuti
Trama: Andrea Renzi firma la regia di Dalla parte di Zeno, il testo che lo Stabile di Napoli / Teatro Nazionale ha commissionato a Valeria Parrella già autrice della riscrittura diAntigone, andata in scena con successo nella stagione 2012/2013. Un lavoro, spiega la scrittrice, che “occhieggia al più famoso romanzo di Italo Svevo, precursore della narrativa italiana sulla psicoanalisi, e a quei ‘profondi giacimenti mentali’ da cui il giovane Swann attinge, nell’assaggiare le celeberrime madeleine del capolavoro di Marcel Proust. È la storia di un uomo giovane e molto introverso, chiuso, solitario: Zeno, la cui coscienza è composta da molteplici vite, ciascuna impersonata da un attore, e ciascuna che possiede sia un legame biologico diretto con lo stesso Zeno, come fosse una sua sinapsi, sia una sua propria vita interna, ricca, composita, fatta di rapporti con gli altri: stereotipati o sorprendenti. È come se la testa tutta di Zeno fosse un condominio. Un evento, raro ma non impossibile, diviene il detonatore della sua vita, diretta e interpretata di concerto dai condòmini. Il risultato non ha motto o invio, non vi è da cercare, in questa piéce, metafore o messaggi esistenziali: è invece un non-sense o, se un senso ce lo ha, è esso stesso vagolante, come la nostra città, il nostro rapporto con il reale”.
Info: http://www.teatrostabilenapoli.it
Nasza Krasa (La nostra classe) – DEBUTTO
Quando: 27 e 28 gennaio
Luogo: CineTeatro La Perla
Orario: 21
Regia: Massimiliano Rossi
Interpreti: Angela Rosa D’Auria, Cinzia Annunziata, Giulia De Pascale, Daniele Sannino, Massimiliano Rossi, Raffaele Ausiello, David Power, Pietro Juliano, Nello Provenzano e Peppe Villa
Trama: Ambientato tra il 1925 e il 2002, la pièce racconta il tragico intrecciarsi delle vicende di dieci ragazzi compagni di scuola prima dello scoppio della seconda guerra mondiale: cinque ebrei e cinque polacchi. Mentre i ragazzi crescono il loro paese è devastato dalle invasioni armate, prima sovietiche, poi naziste. Con lo sviluppo del fervente nazionalismo crescono i conflitti: gli amici si tradiscono l’un l’altro e la violenza prende il sopravvento fino a che queste persone, ordinarie, portano a termine un’azione straordinaria e mostruosa, la cui eco risuona ancora oggi. All’inizio dell’opera i dieci alunni dichiarano le loro ambizioni: uno di voler essere un pompiere, uno una star del cinema, uno un pilota, uno un dottore. Nella prima parte la solidarietà dell’infanzia lascia il posto alla tensione religiosa: mentre i cattolici pregano, gli ebrei sono invitati ad accomodarsi nelle ultime file della classe.
Nel 1939 l’occupazione sovietica aumentò le ostilità tra i collaboratori e la resistenza dei combattenti. Ma nel 1941, con l’arrivo dei nazisti, la comunità scopre il proprio profondo e radicato antisemitismo religioso e razziale che porta la stessa a stupri, pestaggi, torture e infine all’assembramento della popolazione ebraica in un fienile che venne cosparso di cherosene e dove tutti gli ebrei presenti furono arsi vivi.
Prenotazioni: 081 570 1712 – info@cineteatrolaperla.it
L’Inferno di Dante
Quando: 27 gennaio; 30 e 31 gennaio
Luogo: Museo del Sottosuolo
Orario: martedì 27 gennaio ore 9.15 – 10 – 11.30 – 12.45; sabato 30 gennaio ore 19 – 20.15 – 21.30; domenica 31 gennaio ore 11
Adattamento e regia: Domenico M. Corrado
Interpreti: Monica Caruso; Mario Guadagno; Anna Edipio; Emilio Caruso; Maria Giusy Bucciante; Giancarlo Grosso; Diletta Acanfora; Vincenzo Veneruso; Federica Cannavo; Salvatore Mazza; Enzo Varone; Ciro Zangaro; Federica Cannavo; Francesco Merlino; Rodolfo Medina; Il Genere Umano
Trama: Dopo aver incantato oltre 700.000 spettatori nelle edizioni realizzate nelle Grotte di Pertosa e di Castelcivita, L’Inferno di Dante continua il suo emozionante viaggio con un nuovo fantastico allestimento, realizzato in esclusiva per e nel Museo del Sottosuolo di Napoli. Basato sulla Prima Cantica dell’Opera di Dante Alighieri, racconta il viaggio del Sommo Poeta tra i dieci cerchi dell’Inferno alla ricerca dell’Amore. Un susseguirsi di incontri con i personaggi straordinari del regno delle anime dannate in una cornice che non potrete dimenticare. L’obiettivo è far vivere il luogo che ospita lo spettacolo e aumentare ancora il coinvolgimento dello spettatore. “L’inferno di Dante” nel Museo del Sottosuolo si realizza in tre momenti, ognuno dei quali vedrà protagonista una sala differente del Museo che si sviluppa per circa 3000 mq a 25 metri sotto piazza Cavour, nel cuore della Città, a pochi metri dal Museo Archeologico Nazionale. Nella prima Sala chiamata “Sala Bianca”, dedicata alla prematuramente scomparsa primogenita di Clemente Esposito, padre della speleologia urbana a Napoli e proprietario dei locali in superficie il pubblico incontra Il Sommo Poeta, che in compagnia di Virgilio, che lo libera dalla Lupa dalla Lonza e dal Leone, inizia il suo viaggio, superando l’ira di Caron Dimonio dagli occhi di bragia, ascolterà la voce suadente e innamorata di Beatrice nella sua invocazione, affiche l’autore dell’Eneide aiuti il suo “amico e non de la ventura” nella “diserta piaggia” sfiderà le grida di “Minosse” e si emozionerà alle parole di “Francesca da Polenta” che abbracciata al suo “Paolo” invocherà la “Caina per chi a vita la spense”. Nella seconda Sala, Sala intitolata a Michele Quaranta, detta “delle riggiole”, il Pubblico vedrà ed udrà come Cerbero prima e Pluto il Dio della ricchezza poi, tenteranno invano di avversare il cammino del Poeta e della Sua Guida, e nemmeno le Furie: Megera, Aletto e Tesifon, benché invochino la Medusa potranno bloccare il passaggio alla Città di Dite. Infine Farinata degli Uberti e Cavalcante Cavalcanti usciranno dalle Loro “archie infuocate” per conoscere il viandante Fiorentino, mentre l’albero di Pruno che imprigiona Pier delle Vigne, poeta alla corte di Federico II di Svevia e intimo consigliere dell’imperatore, pregherà il Sommo Poeta che “nel mondo riede, di confortar la memoria mia, che giace ancor del colpo che ’nvidia le diede”.
Nella terza ultima sala dedicata a Lucio Bartoli, detta “della guerra” Dante, Virgilio e il Pubblico incontreranno gli ultimi tre personaggi provenienti da tempi e da e poche precedenti: Ulisse, del celebre “fatti non foste a viver come Bruti ma per seguir virtute e conoscenza” il Conte Ugolino che piange la sua disperazione e Lucifero, il Male Assoluto, rappresentato in un modo da far riflettere chi lo incontra.
Info e prenotazioni: www.tappetovolante.org – 081 863 1581 – 339 18 88 611
Aspettando Godot
Quando: dal 27 al 31 gennaio
Luogo: Teatro Nuovo
Orario: feriali ore 21; domenica ore 18
Interpreti: Antonio Salines (Estragone), Luciano Virgilio (Vladimiro), Edoardo Siravo (Pozzo), Enrico Bonavera (Lucky). Accanto a loro Michele Degirolamo nel ruolo del Ragazzo
Regia: Maurizio Scaparro
Trama: I vagabondi protagonisti dell’opera sono, infatti, diventati emblema della condizione dell’uomo del Novecento, essere in eterna attesa, vagante verso la morte, punto minuscolo nella vastità di un cosmo ostile, contrassegnato già dalla nascita. Estragone e Vladimiro, Pozzo e Lucky, sono antieroi in bombetta, l’uno è spalla dell’altro. Un quartetto indissolubile di marionette che meditano sull’infelice felicità della vita e attendono indolenti (e invano) un misterioso personaggio, insieme alla luna, a un albero e ai colori della notte. Un gioco tragico che non esclude la leggerezza, la risata e persino la speranza. Quello di Beckett è un testo dai mille significati, uno specchio in cui ciascuno può riconoscere le proprie ansie e turbamenti. Godot diventa metafora di un Dio apatico e disinteressato, ma anche di sogni e desideri delusi. Perché in fondo l’attesa di Beckett somiglia all’assurdità della vita, osservata con tragica tenerezza. Aspettando Godot continua a essere un ritratto attuale e grottesco di un’umanità imprigionata nelle proprie aspettative, che pure non sa bene quali siano. Un’umanità che vive un eterno presente, sospesa in un universo senza Dio, governato dalla pura e semplice insensatezza, e immersa in un tempo soggettivo, come sospeso.
Info e prenotazioni: 0814976267 – botteghino@teatronuovonapoli.it
Breviario del caos
Quando: dal 28 al 31 gennaio
Luogo: Galleria Toledo
Orario: 19 e 21
Interpreti: Viviane Cammarota, Martina Coppeto, Piera De Piano, Fabiana Parmigiano, Roberta Vitale e Renato Siniscalchi
Regia: Enzo Marangelo
Trama: Durante la lettura di Breviario del caos ho soprattutto visto. Morti viventi, nudi, dementi e alienati. Il fluire del sangue, i moti spermatici, la genesi delle cellule, a dispetto di una fissità dell’umano, della funzione razionale, volitiva e pensante che realizzava un tempo l’entelechía, il compimento dell’essenza umana e quindi la sua eudaimonía. Breviario del caos, a mio avviso, non è solo l’opera di un filosofo, di una mente dotata perciò di una particolare capacità d’astrazione e d’immaginazione, tale da anticipare i paradossi dell’era postumana, ma è anche, e forse per me lo è stato prima di tutto, una visione in essere della realtà che ha materializzato, anche grazie alla brevità dei suoi aforismi, quell’astrazione filosofica e che ha oltrepassato il contenuto a tratti retoricamente profetico. (Enzo Marangelo)
Info e prenotazioni: 081425037 – 081425824 – galleria.toledo@iol.it – segreteria.galleriatoledo@gmail.com – 333 6958 262
Io la canto così – Omaggio a Gabriella Ferri
Quando: dal 28 al 31 gennaio
Luogo: Nuovo Teatro Sancarluccio
Orario: giovedì venerdì e sabato alle ore 21:00 e domenica alle ore 18:00
Autori: Antonella Morea e Fabio Cocifoglia
Regia: Fabio Cocifoglia
Interpreti: Antonella Morea, Franco Ponzo, alla chitarra, e Vittorio Cataldi, alla fisarmonica e al violino
Trama: Nel suo romanzo “Opinioni di un clown” Heinrich Boll dice “…sono un clown e faccio collezione di attimi.” Questa frase si accende tutte le volte che penso a Gabriella Ferri, artista inimitabile e quasi impossibile da raccontare. Forse solo nelle sue canzoni riusciamo a cogliere quegli attimi vissuti e collezionati dal suo animo di grande artista. (Fabio Cocifoglia)
Info e prenotazioni: 081 410 4467 – http://www.nuovoteatrosancarluccio.it/
Re-garde. Confini disumani
Quando: 29 gennaio
Luogo: Teatro Piccolo Bellini
Orario: 21:15
Interpreti: Francesco Colaleo e Maxime Freixas; Beatrice Netti, Nicola De Pascale, Antonella Albanese, Jasmine Melrose, Serena Angelini e Tonia Laterza
Trama: Due danzatori, due uomini che si battono per l’affermazione del sé. Sono pronti a subire o ricevere, a dare o perdere, a essere manipolati, provocati, abbandonati. Il corpo è controllato e vigile come lo sguardo, ma non rinuncia a godere di momenti di distensione e respiro. Re-Garde come dimensione innocente e pulita di uno sguardo che si posa sulle cose e che ironicamente sa divertirsi con la vita.
Confini disumani è una denuncia sociale liberamente ispirata al testo Solo andata di Erri De Luca, che parla del viaggio dei migranti. Questo è un viaggio del corpo e della mente, espresso da una gestualità che pone i corpi a divenire concrete preghiere fisiche.
Prenotazioni: 081.5491266 – www.teatrobellini.it
Il cielo stellato
Quando: 29 e 31 gennaio
Luogo: venerdì Napoli (zona Bagnoli); domenica Napoli (zona Vomero) – Il Teatro cerca casa
Orario: venerdì 20:30; domenica ore 18
Regia e Interprete: Renato Carpentieri
Trama: Un servo astuto e chiacchierone racconta la vita metodica e rigorosa del suo padrone, sulle cui passeggiate venivano regolati gli orologi degli abitanti della cittadina di Königsberg. È Lampe, intelligente e sveglio maggiordomo del filosofo Immanuel Kant ormai ottantenne che, adirato con il suo servo, lo licenzia dopo venticinque anni di fedele servizio. Sarà attraverso lo stesso Lampe, che si troverà costretto a recitare la parte del suo padrone, che Carpentieri ripercorrerà le tappe salienti della biografia e dell’opera del filosofo. L’identificazione Lampe-Kant si carica di un particolare valore simbolico e psicoanalitico: il filosofo, strenuo assertore della ricerca della verità e dei valori di pace, si confonde con l’uomo comune, si rimescola nelle sue ambiguità e nel suo cedimento momentaneo alla menzogna.
Per info: www.ilteatrocercacasa.it – info@ilteatrocercacasa.it – 3343347090 – 081 578 24 60
Terezin Cabaret
Quando: dal 29 al 31 gennaio
Luogo: Sala Ichos – San Giovanni a Teduccio (NA)
Orario: venerdì e sabato ore 21, domenica ore 19
Drammaturgia e Regia: Ferruccio Padula
Interpreti: Monica Costigliola, Maria De Meo e Ferruccio Padula
Trama: Pepicek ed Aninka, ovvero le due ragazze ebree protagoniste della vicenda, eseguono le prove per la cinquantaseiesima replica, quella che non è mai andata in scena, per la delegazione della Croce Rossa ormai partita. Al fine di sfuggire al biglietto di convocazione per il successivo trasporto verso est, da cui mai nessuno è tornato, fermano il tempo reale e si rifugiano in quello scenico, recitando la prova del cabaret senza coro, senza orchestra, senza pubblico. La musica, il teatro, la poesia, il disegno, hanno scandito il tempo di Terezin, facendo vivere agli internati una vicenda esistenziale diversa, una motivazione alla dignità e alla sopravvivenza. Il nostro cabaret è ispirato a questa energia, a questo episodio incastonato in uno dei luoghi più oscuri della storia. Il palcoscenico ha donato agli uomini e alle donne di Terezin la forza di muoversi per lasciare un segno, una testimonianza prima che la loro vita svanisse nel nulla, soprattutto ai bambini di Terezin, abbattuti al loro primo volo, stremati dalla fame e dalle umiliazioni, testimoni di eventi quasi incomprensibili impressi nei loro disegni, nelle poesie, nei loro occhi che riflettono le luci della ribalta.
Info e prenotazioni: promozione@ichoszoeteatro.it – 335 765 2524
Sex Ting
Quando: dal 29 al 31 gennaio
Luogo: Nuovo Teatro Sanità
Orario: venerdì e sabato ore 21.00; domenica ore 18
Regia: Gennaro Maione e Roberto Matteo Giordano
Interpreti: Gennaro Maione, Giada Maisto, Mariarosaria Saviano
Trama: Il desiderio, il piacere, la fantasia e la curiosità che spingono verso il sesso virtuale sono gli elementi da cui prende il via la ricerca dell’artista. Il cyber-sex nasce come forma di comportamento in cui i partecipanti simulano, ostentano e a volte fingono, attraverso qualsiasi supporto informatico e telematico, di avere quasi o del tutto rapporti sessuali. Mediante fotografie o in video-chat viene stimolata la fantasia erotica di chi ne prende parte. Spesso è un fenomeno che interessa gli adolescenti, il più delle volte coinvolti in situazioni scomode, quasi inconsapevolmente. Sex-Ting affronta una quotidianità in cui s’impone prepotente la pornografia. Ma non solo la pornografia sfacciata, condannata dalla società nelle sue degenerazioni e perversioni, bensì la pornografia, intesa come violenza, perpetrata ogni giorno in società, attraverso le notizie di morte, i disastri ambientali e le sopraffazioni verbali e fisiche.
Info e prenotazioni: 339 666 6426 – info@nuovoteatrosanita.it – www.nuovoteatrosanita.it
TreTris – Post Coppia: i Corpi, la Coppa, ‘na ceppa, ed il cappio
Quando: 30 gennaio
Luogo: Teatro Bolivar
Orario: 20:45
Interpreti: Macello Cozzolino, Dolores Gianoli, Fabiana Sera, Diego Sommaripa e la partecipazione di Ivan Boragine
Regia: Diego Sommaripa
Trama: 2010: Ottavio e Matteo si conoscono per caso su un treno e, nonostante appartengano a mondi completamente diversi, si ritrovano a discutere, tra ironia e riflessioni serie, sull’argomento DONNA.
2015: Ottavio ha sposato Dolores, ma la coppia è ormai stanca e va avanti tra litigi e routine; decide, quindi, di riaccendere la vita sentimentale con uno
Scambio di Coppia. La coppia convocata per il gioco hot è formata da Matteo, datore di lavoro di Dolores, di cui Ottavio è molto geloso, e Silvia, giunonica e affascinante donna amante del sadomaso; in realtà, Silvia, concluso lo Scambio di coppia, assolda un escort, Ringo, per un fine del tutto inaspettato. Riuscirà Silvia in questo caso ad esaudire il suo desiderio con Ringo? L’epilogo vede Ottavio e Matteo legati oramai da una solida solidarietà maschile, e uniti contro il difficilissimo universo Femminile, tema che li unì anche cinque anni prima, quando si conobbero su quel treno…
Prenotazioni: 366 97 99 364
Gli amici se ne vanno
Quando: 30 gennaio
Luogo: Teatro Il Siparietto – San Giorgio a Cremano
Orario: 21
Autori: Gianmarco Cesario e Antonio Mocciola
Regia: Massimo Masiello
Interpreti: Massimo Masiello con le elaborazioni musicali: Letti sfatti
Trama: Capostipite della canzone d’autore, appartenente alla cosiddetta “scuola genovese”, Umberto Bindi all’alba dei “favolosi” anni ’60 aveva già firmato numerosi successi (“Il nostro concerto”, “Arrivederci”), ma, pur essendo solo all’inizio di una sfolgorante e promettente carriera, ecco che improvvisamente qualcosa si inceppa nei meccanismi dello star system nostrano; la televisione gli sbarra le porte, la sua persona non è più gradita, colpevole la sua omosessualità mai rinnegata, la sua vita privata troppo fuori dagli schemi per un’Italia governata dalla chiesa, in cui il delitto d’onore era ancora quello che Germi definì “Divorzio all’italiana”. Purtroppo l’ostracismo durò fino alla sua morte, nei primi anni del XXI secolo, e la sua carriera non si riprese più. Attraverso le sue canzoni e la sua storia, vogliamo raccontare quest’episodio vergognoso di omofobia e razzismo, sperando che la vicenda umana ed artistica di Umberto resti solo un tragico esempio di un’Italia che non c’è più. (Gianmarco Cesario & Antonio Mocciola)
Prenotazioni: 373 763 4652
Primi passi sulla luna
Quando: 30 gennaio
Luogo: Nostos Teatro – Aversa per Sciapò
Orario: 21
Interprete: Andrea Cosentino
Trama: Il lavoro di Andrea Cosentino inquadra immagini del futuro ormai passate, prendendo spunto dal quarantennale del primo allunaggio, passando per il centenario del manifesto futurista, il cinquantenario della creazione della prima Barbie e i dieci anni dalla morte di Stanley Kubrick. Lo sbarco sulla luna dà il la a una schiera di improbabili personaggi per discettare di sosia viterbesi di Armstrong e torri gemelle, monoliti, alieni e spiritualità, scimmie, tapiri e licantropi. Ma l’allunaggio della notte del 20 luglio del ’69 è anche l’evento mediatico attraverso il quale misurare l’inattingibilità del reale in un’epoca la cui verità coincide con il suo darsi in rappresentazione.
Andrea Cosentino, radicalizzando la sua ricerca, ci presenta una performance che rifiuta di farsi spettacolo, e si dà sotto forma di frammenti di un’opera impossibile, capolavoro postumo e incompiuto, improvvisazioni e digressioni senza rete e lista di ingredienti forniti crudi agli spettatori, perché ognuno li cucini a proprio piacimento e misura. Al cuore del tutto c’è uno squarcio di storia intima, anch’essa forse vera-forse falsa, quasi una confessione offerta in sacrificio, che ha a che fare con la paternità e le fragilità dell’infanzia.
Contro la sete di realtà, l’ossessione per le storie vere, i fatti di cronaca e i reality show, Cosentino ci conduce in un viaggio surreale, esilarante e struggente, portato avanti al tempo imperfetto, che è il tempo dei giochi e dei sogni, e che si dissolve al presente.
Prenotazioni: 081 1916 9357 – laura.belloni@hotmail.it – 3491 257 101
L’uomo nel diluvio
Quando: 30 e 31 gennaio
Luogo: Teatro Area Nord
Orario: sabato ore 20:30; domenica ore 18
Drammaturgia e Regia: Simone Amendola e Valerio Malorni
Interprete: Valerio Malorni
Trama: Lo spettacolo si confronta con lo spettatore su un’urgenza generazionale, sociale, di un presente allargato. Della società e del paese in cui ci hanno costretto a vivere. In un momento in cui la parola emigrazione è così tragica e reale, tra la forma monologo e altri codici (video, relazione con il pubblico) assistiamo in soggettiva all’odissea del protagonista. Un’impresa umana, realizzata con risposte straordinarie a domande ordinarie. Con una struttura originale, percorrendo la linea sottile che separa la verità della persona e quella del personaggio, lo spettacolo inscena una storia individuale che diventa collettiva, per una necessità condivisa di speranze, di possibilità da realizzare. Il progetto nasce dall’incontro con un’immagine in un libro per bambini. Vi è raffigurata la moglie del patriarca di fronte alla porta di casa, nell’atto di mangiarsi le unghie. Il marito, impegnato nella costruzione dell’arca, le ha chiesto di scegliere ciò che intende salvare dal diluvio, ma lei, di fronte all’uscio di casa, non entra, indugia. Da quell’incertezza hanno preso forma i primi venti minuti dello spettacolo. Poi è accaduto qualcosa.
Per info e prenotazioni: 081 5851096 – 340 1098705 – liberascena1@gmail.com – teatriassociatinapoli@gmail.com – www.liberascenaensemble.it
Mezzo nero, rosso mezzo. A piedi nudi
Quando: 30 e 31 gennaio
Luogo: Teatro Piccolo Bellini
Orario: sabato ore 21:15; domenica ore 18:30
Interpreti: Luigi D’Aiello, Roberta De Rosa, Martina Fasano, Katia Marocco, Barbara Mormone, Camilla Rega e Elisabetta Violante; Roberta De Rosa, Martina Fasano, Katia Marocco, Barbara Mormone, Camilla Rega e Elisabetta Violante
Trama: Mezzo Nero, Rosso Mezzo è una celebrazione… Celebrazione dell’incontro tra due anime gemelle: due metà che fanno un intero, due archi che fanno un cerchio. Il cerchio, non avendo inizio né fine, simboleggia l’eterno e l’assoluto, è un simbolo di accoppiamento e di protezione. Attraverso i suoi sette danzatori, i suoi elementi trasparenti e la sua forma non narrativa Mezzo Nero, Rosso Mezzo ci rivela quello che potremmo non vedere ad occhio nudo…
A piedi nudi è un lavoro ispirato alla storia di Santa Chiara che fece della prigionia a vita una sua libera scelta. A fronte della prigioni fisica, però, questa giovane donna si ricava la sua libertà, libertà di pensiero, libertà di spirito e possibilità di inventarsi una nuova vita.
Prenotazioni: 081.5491266 – www.teatrobellini.it
Visite
Quando: 30 e 31 gennaio
Luogo: TAV – Frattamaggiore (NA)
Orario: sabato ore 20; domenica ore 18
Produzione: Libera Scena Ensemble
Regia: Niko Mucci
Interpreti: Marcella Vitiello e Roberto Cardone
Trama: Una visita inattesa. Una splendida donna? Un amico d’infanzia? L’inconscio, con il suo magma di parole ri/velatrici? La Morte, unico e supremo momento di Veritá? Visite è uno spettacolo -liberamente tratto dal romanzo di Vargas Llosa “Appuntamento a Londra”- intrigante, avvolto da un alone di fascino e mistero, spiazzante e costruito su un susseguirsi di slittamenti e continue variazioni di registro. Scatole cinesi che si aprono, lasciando venir fuori emozioni, passioni, identità nascoste e disvelate, fantasie, giochi di ruolo seducenti e seduttivi. Specchi deformanti, in cui la maschera e la rappresentazione del sé diventano l’unica possibile via di uscita per conoscere e conoscersi, in un tempo dilatato dove il ricordo del passato presta il suo volto all’ emozione presente e vissuta. Uno spettacolo, insomma, sfaccettato e le cui le chiavi di lettura si intersecano e si moltiplicano, portando all’attenzione dello spettatore più accorto tematiche diverse. Sessualità, amicizia, amore, conoscenza di sé e dell’altro -inteso, in senso lacaniano, come “altro” inconscio, intimo luogo delle nostre paure e dei nostri desideri- presa di coscienza, morale borghese, rivalsa, confronto di classe, condizionamento sociale, veritá, morte, sono i diversi aspetti su cui Visite ci spinge a riflettere e con cui permette di confrontarci. Ma su tutto, ovviamente, c’è il teatro: gioco serissimo, intessuto di etica, dignità, politica, dialettica, discorso, e capace, tra sogno ed incubo, divertimento e serietà, di insinuarsi nelle trame della vita reale e di parlarci in maniera profonda. Un gioco serissimo, oramai lasciato, inesorabilmente, nelle “mani sporche” dei mercanti alla De Fusco, il cui mandato è l’uccisione del pensiero critico per conto del Potere.
Prenotazioni: 334 826 38 52
#LAVOROVER40
Quando: 30 e 31 gennaio
Luogo: Teatro 99posti – Mercogliano (AV)
Orario: sabato ore 20:30; domenica ore 18
Produzione: Le Pecore Nere
Regia: Bruno Tramice
Interpreti: Bruno Tramice, Ettore Nigro, Lorena Leone e Clara Bocchino
Trama: #Lavorover40 è la nuova produzione delle Pecore Nere con la regia di Bruno Tramice che si lascia ispirare dal testo di Michel Vinaver, “La domanda di impiego”, che racconta la storia densa e cruda della frantumazione interiore di un uomo qualunque – Fage, 43 anni, dirigente di azienda, interpretato dallo stesso Bruno Tramice – rimasto senza lavoro. Attraverso le relazioni con gli altri personaggi, Fage tenta di reagire e ricostruire i cocci di quel che resta della sua vita, rivendicando la sua dignità umana e professionale.
Per info e prenotazioni: 328 414 3794 – 0825 164 2751 – info@teatro99posti.com
Poesie su carta igienica di una fredda serata estiva
Quando: 30 e 31 gennaio
Luogo: Centro Teatro Spazio – San Giorgio a Cremano
Orario: sabato ore 21; domenica ore 18:30
Autore e Regia: Simone Somma
Interpreti: Simone Somma, Antonio Tatarella, Arcangelo Santoro, Andrea Alario, Giusy Andolfi
Trama: Quando c’è una persona sull’orlo di un balcone, in bilico sul decidere se buttarsi giù o meno, che scrive per sfogarsi e per ritardare l’atto decisivo, e tutto questo viene messo in scena, la tentazione di dire che si tratti di un’opera che affronta il tema del suicidio è forte di sicuro. “Poesie su carta igienica di una fredda serata estiva” è però tutt’altro. Lo spettacolo si distacca presto dall’essere una pièce a tema “suicidio”, la situazione contingente si trasforma in pretesto per scandagliare l’animo del personaggio, per penetrare all’interno delle sue paure, delle sue insicurezze, degli angoli più spigolosi e torbidi di una mente contorta in modo ingenuo e infantile.
Prenotazioni: 081 574 4936/ 3387405819
‘Na voce e ‘na chitarra (In viaggio da solo)
Quando: 31 gennaio
Luogo: Caserta – Il Teatro cerca casa
Orario: 18
Autore e Interprete: Lello Giulivo
Trama: Sulla mia prima striscetta di iscrizione al collocamento artisti, quarant’anni fa, c’era scritto: “chitarrista – cantante o.r.v.” e sembrerà strano a chi mi ha conosciuto nel corso di questi anni come cantante e attore, vedendomi sempre impegnato in spettacoli che prevedevano un accompagnamento fatto da una grande orchestra, da un piccolo ensemble o solo dal pianoforte, immaginare che potessi accompagnarmi da solo con uno strumento, il mio strumento, la chitarra. Ma come si dice: il tempo è galantuomo e a lungo andare ti restituisce ciò che per esigenze o necessità circostanziali ti ha tolto. Sono passati tanti anni ma in realtà non ho mai abbandonato lo strumento, l’ho solo sottratto limitandolo ad un uso più personale e privato, ecco.
Ed ora finalmente dopo tanti anni mi sono deciso a costruire un recital da vero chansonnier. Ho scelto quale repertorio performativo quello che ho ritenuto fosse per me, in questo momento, il più congeniale e cioè: la canzone napoletana, alla quale tanto lavoro ho dedicato nel corso di questi anni, con particolare attenzione a brani classici napoletani tra l’Ottocento ed il Novecento.
Come in altre occasioni, ho preferito interporre letture e declamazioni alle esecuzioni canore, poiché oltre alla necessità personale di esprimermi anche da un punto di vista attoriale, questo permette allo spettatore di riposare l’orecchio per poter meglio apprezzare le diversità sonore e melodiche.
Nasce così ’Na voce e ’na chitarra, brani musicali più o meno famosi di autori diversi, e liriche o racconti di altrettanti autori, che prima di tutti piacciono a me.
La mia speranza è che piacciano tanto anche a coloro che mi ascolteranno… (Lello Giulivo)
Prenotazioni:http://ilteatrocercacasa.it/site/prenotazioni/
Storia di un uomo e la sua ombra
Quando: dal 31 gennaio al 1 febbraio
Luogo: Teatro dei Piccoli
Orario: domenica ore 11; lunedì ore 10
Regia: Giuseppe Semeraro
Interpreti: Giuseppe Semeraro, Dario Cadei, Leone Marco Bartolo
Trama: “Storia di un uomo e della sua ombra” è un cartone animato in bianco e nero, un film muto con due attori in carne e ossa. La scena si apre su un vuoto, nessun oggetto sul palcoscenico, solo la luce che lentamente cresce. Irrompe un personaggio che rappresenta una persona qualunque e che lentamente si costruisce il proprio destino e il proprio futuro intorno a una casa invisibile, disegnata sulla scena con semplici linee bianche. Una figura inattesa viene a turbare i propri piani e inizia a mutare la normale vita dello spensierato uomo.
La parabola e la dinamica tra i due personaggi ci descrive in maniera semplice e diretta i conflitti tra gli esseri umani; tra il bianco e il nero, tra il buono e il cattivo, tra un uomo e la sua ombra. Con pochissimi artifici scenici e l’originale uso della musica dal vivo si racconta una storia vecchia come il mondo che si dipana tra conflitti, equivoci e gag divertenti e poetiche allo stesso tempo. Uno spettacolo che fa ridere, riflettere e commuovere. Lo spettacolo ha superato le 300 repliche sul territorio nazionale e internazionale.
Per info e prenotazioni: lenuvole@teatrodeipiccoli.it – teatro dei piccoli 081 18903126 – Le Nuvole 081 2395653 (feriali 9.00/17.00)
Italia Svezia 2 – 2
Quando: dal 3 al 6 febbraio
Luogo: Ridotto del Mercadante
Orario: 3 febbraio ore 21:30; dal 4 al 6 febbraio ore 21
Trama: Un progetto teatrale per l’Europa delle diversità articolato in 4 spettacoli e due incontri di approfondimento.
Due autrici drammatiche italiane, Magdalena Barile e Sarasole Notarbartolo, e due svedesi, Katarina Carlshamre e Mia Törnqvist; quattro sguardi femminili diversi su vite di cittadini europei di oggi, nativi, immigrati, svedesi, turchi, italiani, iracheni…
Emozioni: odio, amore, infanticidi, slittamenti della memoria e delle relazioni familiari. Diversità dinamiche che ci trasformano. Le quattro scrittrici, pur nella loro diversità, hanno in comune una percezione nuova delle parole e delle immagini mentali e quindi una percezione diversa degli incroci fra stili e linguaggi.
Info: http://www.teatrostabilenapoli.it
Il cielo di Palestina
Quando: fino al 7 febbraio
Luogo: Teatro Elicantropo
Orario: 20:30
Interpreti: Omar Suleiman e Raffaele Imparato, gli attori Paolo Aguzzi, Gian Marco Ancona, Luciano Dell’Aglio, Fabio Faliero, Vincenzo Liguori, Fiore Tinessa, gli allievi del Laboratorio Teatrale Permanente Veronica Bottigliero, Claudia Cimmino, Paola Cipriano, Antonio Coppola, Dario De Simone, Livia Esposito, Gaetano Franzese, Matteo Giardiello, Annalisa Iovinella, Ianua Coeli Linhart, Giovanni Meola, Monica Pesapane, Carolina Rapillo, Roberta Ruggiero, Sara Savastano, Claudia Sorgiacomo, Agata Spina, con la partecipazione di Imma Villa
Regia: Carlo Cerciello
Trama: Dall’anno 2000, prima messa in scena dello spettacolo, a oggi, nulla è cambiato nella questione palestinese. Al contrario, la tragedia del popolo palestinese è stata quasi del tutto cancellata dalla memoria occidentale. La decisiva affermazione nel nostro Paese di un cinico liberismo e la sconfitta, forse definitiva, delle sinistre, ridotte ormai a una riserva indiana, ha deformato il nostro sguardo alla questione palestinese, sbilanciandolo, univocamente, a favore di Israele. Assistiamo, dunque, inerti e impotenti ad una sorta di “shoah” palestinese, un contrappasso ossimorico della storia.
Disperato omaggio a un popolo che “non conta niente” sullo scacchiere economico mondiale, e che, pur tuttavia, continua l’impari lotta per sopravvivere a chi l’ha privato di tutto, eccetto la dignità, lo spettacolo, prima dell’ingresso in sala, inizia con un documentario sull’uccisione di Rachel Corrie, la ragazza americana travolta da una ruspa mentre cercava di far scudo col corpo all’abbattimento di un edificio, e sulla guerriglia negli insediamenti palestinesi. Lo spettatore acquisisce, così, la consapevolezza degli eventi che, di lì a poco, saranno rievocati in scena, attraverso le memorie di un maestro di scuola.
Il “racconto” scenico ripercorre, in maniera visionaria, le quotidiane e drammatiche vicende del popolo palestinese, e non teme di mostrare un punto di vista schierato in difesa dei più deboli.
Affidando il suo dolore al silenzio della scrittura, il poeta palestinese urla al mondo la tragedia delle sue radici spezzate. La speranza che, un giorno, sia il cuore a prevalere sugli interessi economici è affidata alla poesia, all’unica forma di rivolta non violenta possibile per uomini prevaricati, umiliati e dimenticati. Le scene sono a cura di Massimo Avolio e Roberto Crea, le musiche originali Paolo Coletta
Info e prenotazioni: 349 192 5942 (mattina) – 081 296 640 (pomeriggio) – promozionelicantropo@libero.it
La Riunione
Quando: 5 febbraio
Luogo: Baia (Pozzuoli) – 31salvitutti
Orario: 21
Produzione: Crasc
Autrice e interpreti: Beatrice Baino e Diana Di Paolo
Trama: Due consulenti estetiche si ritrovano in una casa privata per una dimostrazione. Lo spettacolo si apre come una reale consulenza estetica, la rappresentante Sonia e la ricercatrice Teresa, esordiscono con la presentazione dell’azienda, della sua filosofia e dei prodotti di punta… ma una delle due consulenti (Teresa) non è concentrata, si distrae, viene più volte richiamata dalla sua collega. La sua confusione è dovuta dalla spasmodica attesa della telefonata di un uomo… È qui che comincia la performance attoriale con scambi di battute tra le protagoniste ed il pubblico (esclusivamente femminile) sul tema del rapporto uomo/donna nei suoi molteplici aspetti.
Per info e prenotazioni: marketing@teatrodiricerca.it
Gabriella Galbiati