San Valentino a teatro…
Tra debutti, riletture di classici e spettacoli di danza ecco cosa riserva agli innamorati ma non solo questa nuova settimana teatrale a Napoli e provincia.
Sotto ‘a muntagna
Quando: dal 9 all’11 febbraio, dal 16 al 18 e dal 23 al 25
Luogo: La Cantina di San Domenico – Oltre la linea 2016
Orario: 21
Interpreti: Camillo De Felice e Luca Cioffi
Trama: Musica e parole descrivono una terra, la nostra, all’ombra del Vesuvio. I “cunti” e i canti della tradizione popolare si riversano in scena come magma che affiora ai piedi del monte Somma: “a muntagna fredda”. Nelle feste antiche, bevendo uva catalanesca ed invocando uno spirito divino, ai piedi del vulcano, si esorcizza la paura dell’eruzione. Tutti i simboli di Napoli, il ragù, il caffè, il babbà sono usati come feticci per allontanare il pericolo del fuoco e della lava. E la musica, le percussioni, l’allegria e le emozioni che esse suscitano colorano la parola, dandogli la vita e la malìa, tipiche del nostro territorio.
Prenotazioni: 3402298926 – itinerarte@tin.it
Euridice e Orfeo
Quando: dal 9 al 14 febbraio
Luogo: Teatro Bellini
Orario: dal martedì, giovedì, venerdì e sabato ore 21; mercoledì e sabato ore 17:30; domenica ore 18
Autrice: Valeria Parrella
Regia: Davide Iodice
Interpreti: Michele Riondino, Federica Fracassi, Davide Compagnone e Eleonora Montagnana
Trama: Valeria Parrella rielabora il mito di Orfeo ed Euridice proponendone una lettura in chiave contemporanea: «Gluck, Anouilh, Cocteau per le scene, ma anche Bufalino, Pavese: ognuno ha una risposta diversa su quell’ultimo voltarsi di Orfeo, sul perche? lo fa. Commovente il passaggio di Rilke, forse tratto dalla visione di un bassorilievo custodito qui: nel Museo Archeologico di Napoli. Respexit dice la tradizione (di Virgilio nelle Bucoliche e Ovidio nelle Metamorfosi): e a questo verbo, che non ha un equivalente in italiano, perche? significa “si volto? indietro”, ma che contiene in se? anche la radice del “respectum”, del rispetto, io ho dato credito e seguito; cosi? come a quel bassorilievo, in cui compare un Hermes, assieme a Euridice e Orfeo. Ho scritto – conclude l’autrice – una novella che diventa un testo teatrale, una storia non realistica: piuttosto orientata alla filosofia e alla psicologia della perdita e dell’elaborazione del lutto».
Un’opera a tre voci che sarà? diretta da Davide Iodice: «Voglio lasciare la parola alla Parola, ora che vi ritorno dopo anni di una drammaturgia tutta ispirata dalla scena. Qui dico allora solo del canto di Orfeo, che e? questione simbolica ed estetica insieme, poi che? la prima domanda che mi sono posto nell’affrontare nuovamente questo mito, più? volte declinato in visioni nei miei lavori, e? stata: come rendere quel canto, cosi? commovente da ammansire le bestie, cosi? commovente da spalancare le porte degli inferi, (qualunque sia il loro significato)? Nessuna voce può?, mi sono detto. Poi, ascoltando il suono-senso delle parole nella voce viva degli attori, ho inteso che tutta la bellissima prosa-poetica del testo fosse quel canto, insieme di Euridice e Orfeo, e allora abbiamo cominciato a lavorare ad un unico flusso sonoro, un concertato o un corale, se vogliamo, che tentasse di restituire alla Parola il suo potere ipnotico, evocativo: la sua emozione. Per il resto, questa e? una dichiarazione d’amore».
Prenotazioni: 081.5491266 – www.teatrobellini.it
Sogno di una notte di mezza estate
Quando: dal 10 al 21 febbraio
Luogo: Teatro San Ferdinando
Orario: 10-02-2016 ore 21.00; 11-02-2016 ore 17.00; 12-02-2016 ore 21.00; 13-02-2016 ore 19.00; 14-02-2016 ore 18.00; 16-02-2016 ore 21.00; 17-02-2016 ore 17.00; 18-02-2016 ore 17.00; 19-02-2016 ore 21.00; 20-02-2016 ore 19.00; 21-02-2016 ore 18.00
Autore: William Shakespeare
Adattamento: Ruggero Cappuccio
Regia: Claudio Di Palma
Interpreti: Isa Danieli, Lello Arena e Fabrizio Vona e con Renato De Simone, Enzo Mirone, Rossella Pugliese, Antonella Romano
Trama: Lello Arena e Isa Danieli, due grandi interpreti del teatro italiano, porteranno in scena il testo di Shakespeare Sogno di una notte di mezza estate nella riscrittura di Ruggero Cappuccio che tra fedeltà ed irriverenza riorchestra il “Sogno” per cercare ulteriori rifrangenze all’incanto musicale della lingua del bardo. La regia e la scena ne assecondano la lettura trasformandosi, per amplificare il suono, in una sorta di grande, onirico e vagamente circense carillon. Nel perimetro simbolico della sala di un antico palazzo napoletano, Titania e Oberon attivano una drammaturgia di capricci e smanie riducendo le sorti degli uomini a fragili trame da vecchio teatro dei burattini. I due, come schegge di dei precipitati in terra, continuamente sospesi fra sonno e veglia, inscenano armonie, assecondano discordie, conducono con estro malaccorto una regia dei sentimenti umani. Le loro parole/note contrappuntano la polifonia dei surreali ospiti del palazzo (pupazzi, elfi, musicisti, attori), dettano sintonie tra lirismo e antiche tradizioni narrative, reinventano fascinazioni favolistiche, si fanno poetiche o scurrili a richiamare le alternanze emotive del mondo ispirativo shakespeariano.
Tra fedeltà ed irriverenza, la scrittura di Cappuccio riorchestra il “Sogno” per cercare ulteriori rifrangenze all’incanto musicale della lingua shakespeariana. La regia e la scena ne assecondano la lettura trasformandosi, per amplificarne il suono, in una sorta di grande, onirico e vagamente circense carillon.
Info: http://www.teatrostabilenapoli.it
Due donne che ballano
Quando: dal 10 al 14 febbraio
Luogo: Teatro Nuovo
Orario: ore 21.00 (feriali), ore 18.30 (domenica)
Autore: Josep Maria Benet i Jornet
Regia: Veronica Cruciani
Interpreti: Maria Paiato, Arianna Scommegna
Trama: L’ironica storia di grande attualità ruota intorno a queste due donne, schive ma piene di energia, dotate di un sarcasmo feroce e troppo simili fra loro.
Il rapporto, con queste premesse, risulta pieno d’odio e disistima ma, avendo ognuna bisogno dell’altra, nella solitudine delle rispettive vite, sono l’unica presenza confortevole l’una per l’altra. I momenti che trascorrono insieme sono passati becchettandosi, pungendosi e confessando di sé quello che solo a un estraneo si riesce a confessare.
Tra alterchi e battibecchi è come se ballassero insieme una danza dell’esistenza. Dietro il loro rapporto si materializza l’ombra misteriosa della figlia dell’anziana signora, specchio delle preoccupazioni delle protagoniste.
Ballano la danza dell’esistenza dura e difficile di chi porta dentro una sofferenza, ma, fuori, esibisce una faticosa immagine di forza e autosufficienza. Ballano come una coppia estratta dal mazzo della casualità, quando nelle balere due sconosciuti si trovano a ballare insieme. E per questo ballo non ci sono cavalieri, non ci sono uomini possibili, non ci sono mariti, padri o figli ad accompagnarle, ma, appunto, solo due donne che ballano.
«Il personaggio di Maria Paiato – annota Veronica Cruciani – è quello di una vecchia signora appassionata di giornalini, e Arianna Scommegna interpreta una giovane insegnante di lettere appassionata di libri. La prima usa il linguaggio dei sentimenti e della memoria, mentre l’altra si esprime con brevi monosillabi. Lo scontro tra queste due donne avviene nel tentativo reciproco di conoscersi, e il cuore della pièce è proprio come si costruisce il rapporto tra loro».
Due donne che ballano è una minuscola storia come tante, molto frequenti nei grandi condomini di qualsiasi città. Un microcosmo, un ecosistema esistenziale, che, attraverso la scrittura dell’autore catalano, diviene un modo gentile, amaro e profondamente ironico di raccontare un’intera società, in cui le persone difficili e scomode sono estromesse e confinate ai margini, ad affrontare in solitudine la pista da ballo del proprio destino.
L’allestimento si avvale della traduzione di Pino Tierno, le scene di Barbara Bessi, le luci di Gianni Staropoli e le musiche di Paolo Colletta.
Info e prenotazioni: 0814976267 – botteghino@teatronuovonapoli.it
Y Olè! – Prima italiana
Quando: 11 e 12 febbraio
Luogo: Teatro Politeama
Orario: 21
Coreografia e Scenografia: José Montalvo
Interpreti: Karim Ahansal dit Pépito, Rachid Aziki, Natacha Balet, Abdelkader Benabdallah dit Abdallah, Anne-Elisabeth Dubois, Fran Espinosa, Samuel Florimond dit Magnum Elizabeth Gahl, Rocío Garcia, Florent Gosserez, Rosa Maria Herrador, Blaise Kouakou, Chika Nakayama, Lidia Reyes, Beatriz Santiago, Denis Sithadé Ros dit Sitha
Trama: Dopo la rilettura di Cervantès in Don Quichotte du Trocadéro, José Montalvo con Y Olé ci immerge in un universo magico sullo sfondo di una composizione musicale variegata, composta dalla classica Sagra della Primavera di Stravinskij, da alcuni brani di pop anglosassoni e da canzoni tradizionali di tutto il mondo. Spesso ci si avvicina al quadro di Pablo Picasso Les Demoiselles d’Avignon e La Sagra della Primavera di Igor Stravinskij come due opere emblematiche della modernità. Questa nuova creazione è come un dittico coreografico in cui volevo accostare un’immagine popolare a un dipinto di Picasso, canzoni popolari a un’opera di Stravinskij. La pièce è composta da due parti musicali molto distinte che giocano con le classificazioni delle culture alte e popolari, senza fonderle, né confonderle. La prima parte dello spettacolo sarà costruita sulla musica de La Sagra della Primavera, capolavoro musicale e coreografico del quale desidero proporre una lettura personale, attraverso una scrittura coreografia meticcia. Vorrei creare una festa di primavera, una celebrazione esuberante della vita. La seconda parte dello spettacolo metterà insieme canzoni tradizionali della mia infanzia e temi anglosassoni della mia adolescenza, quando ho scoperto i grandi maestri che costituiscono oggi il mio museo immaginario coreografico. (José Montalvo)
Info: http://www.teatrostabilenapoli.it
L’Inferno di Dante
Quando: 11 e 14 febbraio
Luogo: Museo del Sottosuolo
Orario: giovedì 11 febbraio ore 9 – 10:15 – 11.30 – 12.45; domenica 14 febbraio ore 11
Adattamento e regia: Domenico M. Corrado
Interpreti: Monica Caruso; Mario Guadagno; Anna Edipio; Emilio Caruso; Maria Giusy Bucciante; Giancarlo Grosso; Diletta Acanfora; Vincenzo Veneruso; Federica Cannavo; Salvatore Mazza; Enzo Varone; Ciro Zangaro; Federica Cannavo; Francesco Merlino; Rodolfo Medina; Il Genere Umano
Trama: Basato sulla Prima Cantica dell’Opera di Dante Alighieri, lo spettacolo racconta il viaggio del Sommo Poeta tra i dieci cerchi dell’Inferno alla ricerca dell’Amore. Un susseguirsi di incontri con i personaggi straordinari del regno delle anime dannate in una cornice che non potrete dimenticare. L’obiettivo è far vivere il luogo che ospita lo spettacolo e aumentare ancora il coinvolgimento dello spettatore. “L’inferno di Dante” nel Museo del Sottosuolo si realizza in tre momenti, ognuno dei quali vedrà protagonista una sala differente del Museo che si sviluppa per circa 3000 mq a 25 metri sotto piazza Cavour, nel cuore della Città, a pochi metri dal Museo Archeologico Nazionale. Nella prima Sala chiamata “Sala Bianca”, dedicata alla prematuramente scomparsa primogenita di Clemente Esposito, padre della speleologia urbana a Napoli e proprietario dei locali in superficie il pubblico incontra Il Sommo Poeta, che in compagnia di Virgilio, che lo libera dalla Lupa dalla Lonza e dal Leone, inizia il suo viaggio, superando l’ira di Caron Dimonio dagli occhi di bragia, ascolterà la voce suadente e innamorata di Beatrice nella sua invocazione, affiche l’autore dell’Eneide aiuti il suo “amico e non de la ventura” nella “diserta piaggia” sfiderà le grida di “Minosse” e si emozionerà alle parole di “Francesca da Polenta” che abbracciata al suo “Paolo” invocherà la “Caina per chi a vita la spense”. Nella seconda Sala, Sala intitolata a Michele Quaranta, detta “delle riggiole”, il Pubblico vedrà ed udrà come Cerbero prima e Pluto il Dio della ricchezza poi, tenteranno invano di avversare il cammino del Poeta e della Sua Guida, e nemmeno le Furie: Megera, Aletto e Tesifon, benché invochino la Medusa potranno bloccare il passaggio alla Città di Dite. Infine Farinata degli Uberti e Cavalcante Cavalcanti usciranno dalle Loro “archie infuocate” per conoscere il viandante Fiorentino, mentre l’albero di Pruno che imprigiona Pier delle Vigne, poeta alla corte di Federico II di Svevia e intimo consigliere dell’imperatore, pregherà il Sommo Poeta che “nel mondo riede, di confortar la memoria mia, che giace ancor del colpo che ’nvidia le diede”.
Nella terza ultima sala dedicata a Lucio Bartoli, detta “della guerra” Dante, Virgilio e il Pubblico incontreranno gli ultimi tre personaggi provenienti da tempi e da e poche precedenti: Ulisse, del celebre “fatti non foste a viver come Bruti ma per seguir virtute e conoscenza” il Conte Ugolino che piange la sua disperazione e Lucifero, il Male Assoluto, rappresentato in un modo da far riflettere chi lo incontra.
Info e prenotazioni: www.tappetovolante.org/prenota – 081 863 1581 – 339 18 88 611
Ivan Bellavista e il Molière immaginario
Quando: dal 11 al 14 febbraio
Luogo: Galleria Toledo
Orario: 20:30; tranne la domenica ore 18
Interpreti: Ivan Bellavista, Sandra Conti, Matteo Di Girolamo
Trama: Ivan Bellavista, reduce dal grande successo in tutta Italia di “Fratto_X” e “Anelante” di Antonio Rezza e Flavia Mastrella, dopo tre anni dallo spettacolo “Gastone”, torna con un nuovo progetto da lui fortemente voluto ed organizzato: “Molière Immaginario”, scritto, diretto e interpretato insieme a Sandra Conti e Matteo Di Girolamo. Un clamoroso successo di pubblico e critica della passata stagione al Teatro dell’Orologio di Roma. Don Giovanni viene sradicato dalla pièce seicentesca e gettato in pasto a un talk-show televisivo. Nel 2015, il mito non può rivivere che attraverso una vera e propria dissacrazione. Il servo Sganarello, tramutato in presentatore, interroga Don Giovanni che, da padrone, è diventato l’ospite d’eccezione. Donna Elvira non è più la casta fanciulla redarguita dall’affascinante tentatore: si trasforma in una vittima dei media ed essa stessa si fa carnefice del mito. I personaggi classici vengono continuamente traditi, i bei costumi sfarzosi messi nell’armadio ed ecco che emergono le persone, i tre brillanti interpreti, autoironici e pronti a mettere in discussione l’idea stessa di teatro. Un sogno-incubo teatrale, un insonne funerale dei personaggi immortali creati da Molière. Un gioco fatto di rimandi inconsapevoli e divertiti nel loro grottesco scivolare nel “già visto”.
Info e prenotazioni: 081425037 – 081425824 – galleria.toledo@iol.it – segreteria.galleriatoledo@gmail.com – 333 6958 262
Non farmi ridere, sono una donna tragica…
Quando: dal 11 al 28 febbraio
Luogo: Teatro Sancarluccio
Orario: giovedì, venerdì e sabato alle ore 21:00 – domenica alle ore 18:00
Testo e Regia: Massimo Andrei
Interpreti: Gea Martire, Massimo Andrei
Trama: “Non farmi ridere, sono una donna tragica” è uno studio sull’amore ‘inutile’ che vede in scena tre personaggi. Lo studioso Carlo Rimetti (Massimo Andrei) analizza l’amore vero, quello da cui non si ricava un utile di sorta, osservando Silvana (Gea Martire), donna tragica eppure comica, e introduce un giardiniere, Carmine, uomo portatore d’amore che, alle persone, preferisce… i cactus. Una ricerca ‘platonica’ alla fine della quale ci si chiede se l’amore sia quella cosa per la quale, o senza la quale, si rimane tale e quale… Si parla dell’amore autentico, quello senza scopo. “Non farmi ridere, sono una donna tragica” è dunque una sorta di studio ‘para- accademico’ che approfondisce un tema universale e risulta in una buffa osservazione scientifica sull’amore vero. Oggetto di questo studio è Silvana, donna che si rivela essere tragica, come suggerisce il titolo, perché – sostiene l’autore – eccede nella sua percezione, tragicamente passionale, che la porta a credere che tutto rappresenti ‘la fine del mondo’. Lo studioso avrà qualche difficoltà con il soggetto in esame… Come già accaduto in precedenza, con il dolore in “Tina, fai presto”, la cucina in “Un Pop antico” e le fiabe nell’opera “Favolare”, spettacolo realizzato per il Teatro di San Carlo, nel suo ultimo lavoro, Massimo Andrei tratta in maniera comica temi importanti della vita quotidiana. “La volontà iniziale era quella di raccontare l’animo umano attraverso un’eroina tragica ma, parafrasando Nietzsche, non c’è niente di più comico della tragedia e si finisce dunque a ridere della vita, osservando le contorsioni, le difficoltà e le lacrime che il nostro essere limitati porta con sé.” (Massimo Andrei)
Info e prenotazioni: 081-4104467 – 081-5448891 – http://www.nuovoteatrosancarluccio.it/
Strani oggi. Generazione Qualsiasi Qualunque Qualsivoglia
Quando: dal 12 al 13 febbraio
Luogo: NEST – San Giovanni a Teduccio (NA)
Orario: venerdì 21; sabato ore 18
Ideazione e Drammaturgia: Simone Schinocca, Livio Taddeo
Interpreti: Valentina Aicardi, Francesca Cassottana, Andrea Fazzari, Federico Giani, Mauro Parrinello
Regia: Simone Schinocca
Trama: Crescere significa scegliere, rinunciare a qualcosa di quello che si potrebbe essere per diventare quello che si è. Ma che adulti si diventa quando ogni scelta è una rinuncia, quando si accetta qualunque cosa purché sia qualcosa? Sono trascorsi ormai cinque anni e i padri di Strani – Ieri hanno fatto tutto ciò che dovevano, hanno lavorato fino a consumarsi perché i figli potessero crescere, studiare e prepararsi a vivere. E poi, cos’è successo? È su questa domanda che si apre Strani – Oggi e racconta le vite di una generazione che il proprio futuro l’ha scritto rinunciando o mettendo da parte ambizioni e aspirazioni, accettando qualunque, qualsiasi, qualsivoglia proposta, progetto, possibilità, etichetta. Sono gli ex-giovani cresciuti all’ombra di una crisi che da condizione economica è diventata terra di mezzo, parola paludosa, sineddoche per eccellenza di un modo di vivere e di pensarsi. Senza domani nella propria terra, pronti a partire, pronti ad arrivare, in cerca di un futuro.
Una manciata di storie, così intime e per questo così universali, che la compagnia Tedacà ha raccolto attraverso un lungo lavoro di ricerca e condivisione, sul web e dal vivo. Una drammaturgia scritta a più mani e affidata a un cast di giovani attori diplomati alla Scuola per Attori dei teatri stabili di Torino e Genova, con le musiche originali di Maurizio Lobina, vincitore di World Music Award, BMI Award e dischi diamante, multiplatino e oro con gli Eiffell 65.
Info e prenotazioni: http://www.napoliestteatro.com – info.teatronest@gmail.com
Sebben che siam donne
Quando: dal 12 al 14 febbraio
Luogo: La Cantina di San Domenico – Oltre la linea 2016
Orario: 21
Interprete: Cinzia Mirabella
Trama: Sebben che siamo donne… raccoglie, dalla tradizione letteraria antica a quella contemporanea, vari profili di personaggi femminili ai quali l’artista dà vita e anima con la sua convincente interpretazione. Affascinata dalla dimensione narrativa del racconto e coinvolta dall’opportunità di indagare e veicolare una visione del mondo tutta femminile, Cinzia Mirabella costruisce lo spettacolo come un grido unico che non conosce solitudine e che gode del privilegio di una perenne condivisione di vita con tutte le altre donne. Attraverso le parole di Annibale Ruccello, Alan Ayckbourn, Claudio Bisio ed altri, l’attrice dà voce agli autori, facendo sua la loro visione del mondo femminile.
Prenotazioni: 3402298926 – itinerarte@tin.it
Across the border
Quando: dal 12 al 14 febbraio
Luogo: Teatro Piccolo Bellini
Orario: venerdì e sabato ore 21:15; domenica ore 18:30
Regia e Coreografia: Antonello Tudisco
Interpreti: Andrea De Marzo, Orlando Izzo, Jakub Munko, Flavio Ferruzzi, Angelo Petracca e Rino Rivetti
Trama: Attraversare i confini che lo spazio disegna, vivere i limiti che il contatto con l’altro ci pone, venirne fuori cercando di restare fedeli alla bellezza. E’ questo l’esercizio quotidiano che abbiamo indagato per affrontare il tema del limite, del confine. Molte figure ci hanno accompagnato in questo percorso, forme diverse dell’arte che hanno fatto loro stesse dell’ idea del limite un loro fondamento: la fotografia di Mapplethorpe, il quale continuamente nel suo percorso cerca di catturare la bellezza in corpi statuari,
immobili in spazi disegnati alla perfezione e “I prigioni” di Michelangelo, dove scorgiamo in tutta la grandezza dello scultore corpi imprigionati nel marmo che non riescono a fuoriuscire da quello che sono, fermi nel marmo. Opere di epoche diverse, e linguaggi differenti che ci hanno messo di fronte alle seguenti domande: come possiamo uscire da forme pre-costuite di bellezza? Qual è il movimento che ci rende liberi dalle prigioni dove Michelangelo decide di trattenere i corpi ? E una volta liberati come presentarsi a chi ci guarda? Tutto questo affidato alla lingua della danza che si incontra con la performance dando vita alle possibilità del momento in cui l’atto performativo ha luogo, un lavoro dunque in continuo divenire dove è necessario essere continuamente in ascolto dell’altro per abbandonarsi e vivere il limite come possibilità per poter ri-partire, e non come spazio tragico, il limite come luogo di partenza e non come arrivo.
Prenotazioni: 081.5491266 – www.teatrobellini.it
Si gira!
Quando: dal 12 al 14 febbraio
Luogo: Teatro Galilei 104 – Bagnoli
Orario: venerdì ore 21; sabato ore 18:30; domenica ore 18
Da: Quaderni di Serafino Gubbio operatore di Luigi Pirandello
Drammaturgia e Regia: Stefano Massini
Trama: Quanta verità in questo romanzo meno noto del futuro premio Nobel. Quanta sorpresa nell’indagare queste pagine come un lucidissimo prologo del nostro tempo attuale. E quanto coraggio nella stessa penna dell’autore dei “Giganti dei montagna”, anche qui smaliziato nell’allungare lo sguardo su un futuro allora solo immaginabile, ed oggi puntualmente rivelatosi reale.
C’è qualcosa di emozionante nel riaprire oggi, a distanza di un secolo esatto, le pagine di questo diario così strano, metaforico e illuminante, tutto incentrato sulla metamorfosi di un essere umano in un’algida macchina da riprese. Bombardati come siamo da valanghe di scatti e autoscatti, intasati dal flusso dilagante di milioni di video su YouTube, è impossibile non essere toccati dalla testimonianza candida dell’operatore Serafino Gubbio, piccola pedina ingurgitata dal vortice promettente di un’industria cinematografica ai primi albori: è davanti ai suoi occhi attoniti che prende forma, di fatto, l’impasto originario della futura “età delle immagini”, in cui sarà impossibile distinguere fra ciò che è reale e ciò che è icona.
Tutto ambientato fra le stravaganze felliniane di un set alle prime armi, fra dive alla Almodovar e squarci da Ernst Lubitsch, il romanzo di Pirandello indaga sornione e inquieto fra le pieghe di un novecento tutto ancora da costruire, ma già fiero in culla del suo essere il secolo della cineproiezione.
È come se si scaldassero i motori, e solo noi sappiamo a posteriori l’esito della folle corsa. Per cui non ci resta che assistere stupiti alla turbata vicenda umana di un Charlie Chaplin nostrano, destinato a perdere l’identità di uomo per divenire occhio, obiettivo e diaframma di una gigantesca cinepresa. Serafino Gubbio: forse la prima vittima sull’altare della cine-follia. (Stefano Massini)
Prenotazioni: info@casadelcontemporaneo.
Visite
Quando: dal 12 al 14 febbraio
Luogo: Teatro Il Primo
Orario: 21
Produzione: Libera scena Ensemble
Regia: Niko Mucci
Interpreti: Marcella Vitiello e Roberto Cardone
Trama: Una visita inattesa. Una splendida donna? Un amico d’infanzia? L’inconscio, con il suo magma di parole ri/velatrici? La Morte, unico e supremo momento di Veritá? Visite è uno spettacolo -liberamente tratto dal romanzo di Vargas Llosa “Appuntamento a Londra”- intrigante, avvolto da un alone di fascino e mistero, spiazzante e costruito su un susseguirsi di slittamenti e continue variazioni di registro. Scatole cinesi che si aprono, lasciando venir fuori emozioni, passioni, identità nascoste e disvelate, fantasie, giochi di ruolo seducenti e seduttivi. Specchi deformanti, in cui la maschera e la rappresentazione del sé diventano l’unica possibile via di uscita per conoscere e conoscersi, in un tempo dilatato dove il ricordo del passato presta il suo volto all’ emozione presente e vissuta. Uno spettacolo, insomma, sfaccettato e le cui le chiavi di lettura si intersecano e si moltiplicano, portando all’attenzione dello spettatore più accorto tematiche diverse. Sessualità, amicizia, amore, conoscenza di sé e dell’altro -inteso, in senso lacaniano, come “altro” inconscio, intimo luogo delle nostre paure e dei nostri desideri- presa di coscienza, morale borghese, rivalsa, confronto di classe, condizionamento sociale, veritá, morte, sono i diversi aspetti su cui Visite ci spinge a riflettere e con cui permette di confrontarci. Ma su tutto, ovviamente, c’è il teatro: gioco serissimo, intessuto di etica, dignità, politica, dialettica, discorso, e capace, tra sogno ed incubo, divertimento e serietà, di insinuarsi nelle trame della vita reale e di parlarci in maniera profonda. Un gioco serissimo, oramai lasciato, inesorabilmente, nelle “mani sporche” dei mercanti alla De Fusco, il cui mandato è l’uccisione del pensiero critico per conto del Potere.
Info e prenotazioni: 342 8306707 – segreteria@teatroilprimo.it
Io, sono invincibile
Quando: dal 12 al 14 febbraio
Luogo: Nuovo Teatro Sanità
Orario: venerdì e sabato ore 21.00; domenica ore 18
Regia: Pako Loffredo
Interpreti: Alessandro Errico, Pako Loffredo, Demi Licata, Arturo Muselli, Francesco Nappi
Trama: Liberamente ispirato alla versione del 1941 del testo teatrale “Caligola” di Albert Camus, lo spettacolo è frutto di un primo lavoro di ricerca sul testo e propone la storia del terzo imperatore romano Gaio Giulio Cesare Germanico, con lo sguardo rivolto all’epoca odierna. Immersi in una atmosfera carnascialesca, si affronta il dramma esistenziale dell’uomo moderno attraverso molteplici maschere. Momenti di lirismo e introspezione si alternano a momenti di ironia e gioco. Il demone “capocomico” diventa l’espediente per svelare la realtà delirante che lo circonda e in un continuo gioco teatrale i personaggi recitano una farsa come uno scherzo di Petrolini, rivelando l’impotenza degli uomini di fronte al nuovo potere. Intervengono prepotenti i mass media e i social network, simboli del nuovo sistema in cui la logica dei personaggi diventa logica indispensabile per chi brama il potere, perpetuando così un sistema malato. Camus si domanda: «Se l’amore sia indispensabile al potere perché possa conservare una residua scintilla di umanità». E il regista, con lo spettacolo “Io, sono invincibile”, tenta di svelare nell’azione e nel presente la bellezza dell’uomo nudo, libero da ogni forma di schiavitù dell’apparire, restituendogli un altro “io” capace di agire e scoprire l’invincibilità del cuore umano nascosto dietro la maschera.
Info e prenotazioni: 339 666 6426 – info@nuovoteatrosanita.it – www.nuovoteatrosanita.it
Ariele e Calibano
Quando: dal 12 al 14 febbraio
Luogo: Sala Ichos – San Giovanni a Teduccio (NA)
Orario: venerdì e sabato ore 21; domenica ore 19
Drammaturgia e Regia: Ilaria Migliaccio
Interpreti: Monica Bandella e Ilaria Migliaccio
Trama: Dopo 400 anni dalla partenza di Prospero, sull’isola ci sono solo Ariele e Calibano. Uno vive sempre nell’aria e immagina tutte le sue avventure. L’altro, attaccato alla terra, oscuro e istintivo, umano e carnale, prova dolore, rabbia, ha sempre fame. Tra Ariele e Calibano c’è un abisso incolmabile. Ariele vigila, non dorme mai, perchè uno spirito dell’aria non ne ha bisogno, Calibano ha sempre sonno, tanto da lasciarsi cullare dai suoni incantati dell’isola e si sente così bene nei suoi sogni che quando si sveglia piange perché vorrebbe continuare a sognare. Non vuole padroni, ma ha bisogno di essere guidato come un bambino. I due dovranno essere uniti contro l’Oblio per salvare l’isola, il rifugio dove raccogliere le forze e tornare a se stessi, per poi ricominciare più forti di prima.
Info e prenotazioni: promozione@ichoszoeteatro.it – 335 765 2524
Cabaret Bizarre
Quando: 13 febbraio
Luogo: Museo del Sottosuolo di Napoli
Orario: 23:30
Trama: il Museo del Sottosuolo di Napoli ospita l’unica data italiana del Cabaret Bizarre, uno spettacolo misterioso e onirico, tra freak show, musica, circo e burlesque. Quest’anno la notte che precede San Valentino si preannuncia decisamente diversa dal solito, grazie alla presenza di un nutrito gruppo di performer che arrivano da tutta Europa per stupire la città con le loro esibizioni. A portarli a Napoli sono le artiste di Burlesque Cabaret Napoli, ovvero Fanny Damour, Roby Roger e Sery Page, il primo collettivo partenopeo che si occupa appunto di burlesque, cabaret, teatro, danza e arti visive. Il Cabaret Bizarre nasce nel 2006 a Basilea, in Svizzera, da qui parte per realizzare numerosi spettacoli in vari paesi, con un cast ogni volta diverso ma sempre coerente con il nome del progetto. Lo spettacolo è infatti un varietà dai toni dark che affonda le sue radici nelle opere di Federico Fellini e Bertolt Brecht, e le cui atmosfere sono a metà strada tra quelle dei vecchi baracconi da fiera e i cabaret berlinesi degli anni ‘20. In Italia, il luogo ideale per un progetto come questo non poteva che essere Napoli, da sempre crocevia di culture, dove convivono senza distinguersi l’antico e lo spirito moderno, il lazzo sardonico e il ghigno amaro, il sole Apollo e Pulcinella traghettatore degli inferi.
Info e prenotazioni: www.tappetovolante.org – www.cabaretbizarre.com
Blu Bird Bukowski
Quando: 13 e 14 febbraio
Luogo: Teatro Area Nord
Orario: sabato ore 20:30; domenica ore 18
Drammaturgia: Riccardo Spagnuolo
Regia: Licia Lanera
Interprete: Vito Signorile
Trama: Bukowski è morto? Sembra di sì, se andiamo a controllare la sua biografia: il vecchio Buk ci ha lasciato nel 1994. Eppure le librerie sono piene dei suoi romanzi e delle raccolte poetiche che vendono molto bene. Ogni anno spunta qualche manoscritto non ancora pubblicato, ma soprattutto, nella memoria dei suoi lettori e nell’immaginario collettivo, permane la figura dell’anti-intellettuale così attaccato alla vita, da preferire corse di cavalli e donne ai salotti letterari. Bukowski, in un colpo solo, ha mandato a quel paese il sogno americano e ha rivelato in modo sarcastico e disincantato tutta l’ordinaria follia del mondo occidentale. E se tornasse? Se si risvegliasse all’interno di una squallida camera di obitorio, cosa farebbe? La risposta è: esattamente quello che ha fatto per tutta una vita: bere, scommettere, fare l’amore e soprattutto scrivere, scrivere e ancora scrivere. In scena, questo fantasma, che ci ricorda che la vita deve essere vissuta fino in fondo (altrimenti vita non è), ridiventa corpo per tentare rocambolescamente una nuova avventura che ruota attorno all’ennesima donna da conquistare (una guardiana-infermiera), ad un’altra scommessa da vincere, all’ultima esperienza da vivere e raccontare. Bukowski, che ha vissuto da emarginato nei sobborghi delle grandi città per trent’anni prima di venire scoperto come autore, conquista il centro del palcoscenico per mostrare a tutto il pubblico che le apparenze non contano: quello che conta è l’azzardo di ciascuno di noi, quello che siamo disposti a perdere.
Info e prenotazioni: 081 5851096 – 340 1098705 – liberascena1@gmail.com – teatriassociatinapoli@gmail.com – www.liberascenaensemble.it
Do not disturb. Il teatro si fa in albergo – Shakespear’s rooms
Quando: 13 e 14 febbraio
Luogo: Grand Hotel Parker’s – Napoli
Orario: sabato 13 febbraio, ore 19.00 e ore 21.00 – domenica 14 febbraio, ore 17.00 e 19.00
Drammaturgia: Antonio Maiorino Marrazzo e Mario Gelardi
Regia: Carlo Caracciolo e Mario Gelardi
Interpreti: Riccardo Ciccarelli, Annarita Ferraro, Cristian Izzo, Fabio Rossi e Antonio della Croce,Mariano Coletti (nel ruolo del concierge)
Trama: Do not disturb torna, in occasione di San Valentino, con due nuove stanze teatrali dedicate al più grande drammaturgo di tutti i tempi, William Shakespeare. Le Shakespear’s rooms, prendono a prestito storie e personaggi del Bardo per calarli in una dimensione contemporanea. L’ambientazione sarà quella del Grand Hotel Parker’s, che per l’occasione trasformerà in teatro, non solo le abituali camere da letto, ma l’intero albergo. Le Shakespear’s rooms vogliono essere un gioco teatrale e narrativo, i personaggi del drammaturgo inglese si troveranno a far fronte ad un destino che non è già scritto e prefissato, ma che si può rivoluzionare e che può prendere direzioni inaspettate.
Le due storie, Siamo fatti della stessa stanza, che vede protagonisti i giovani Mariotto e Ganozza e Io so chi sono, sono sì ispirate ai personaggi del Bardo, ma trasportate temporalmente nell’oggi, si calano nel mondo contemporaneo nell’ambientazione naturale dell’albergo, sviluppandosi e intrecciandosi tra loro.
Info e prenotazioni: 3396666426 – info@nuovoteatrosanita.it – www.nuovoteatrosanita.it
Aspettando Medea
Quando: 14 febbraio
Luogo: Napoli (zona Ponticelli) – per la rassegna Il Teatro cerca Casa
Orario: 18
Regia: Nadia Baldi
Interpreti: Franca Abategiovanni e Antonella Ippolito
Trama: Come spesso accade anche nella vita comune il limite fra tragedia e comicità è sempre labile. Le due protagoniste di Medea finiranno per passare dal comico al tragico restituendo allo spettatore uno scenario godibile e leggero. Due donne, un copione, le prove di uno spettacolo. Due donne diverse fra loro che interagiscono con un testo classico, la loro vita privata, i loro sogni e le loro follie. Nell’ordito della trama del copione si confondono i due personaggi, ora impegnate a trovare la loro miglior interpretazione, ora a risolvere problematiche quotidiane, ora a sviscerare storie e sentimenti che trascinano lo spettatore in mondi e storie parallele. Medea personaggio complesso di grande forza drammatica ed espressiva, affascina e cattura le due attrici . Esse si troveranno più volte a confondersi con Medea, a rappresentare le due facce della sua stessa mente scissa, conflittuale. L’abbandono, l’indifferenza, la vendetta, la ferocia, la forza e la fragilità del personaggio sono sentimenti dai quali restano rapite e condizionate durante le prove.
Prenotazioni: http://ilteatrocercacasa.it/site/prenotazioni/
Gabriella Galbiati