Nei prossimi giorni a teatro…
Una nuova settimana teatrale all’insegna del noir, della musica, dell’intrigo, della clownerie e di molto altro ancora sta per iniziare tra Napoli e provincia.
Il cubo magico
Quando: 22 e 23 febbraio
Luogo: Teatro dei Piccoli
Orario: 10
Autore e Regia: Tiziano Manzini
Interpreti: Walter Maconi, Yuri Plebani e Luca Giudici
Trama: Uno spettacolo (di successo, anche internazionale) dedicato al gioco ed alla fantasia, dove un semplice cubo di gommapiuma diventa nelle mani degli attori magicamente protagonista di mille storie, divenendo uno sgabello per sedersi a parlare ma anche un muro che divide come nelle guerre. E sotto una maglietta può essere la pancia di una mamma e sopra la testa un cappello, o un palloncino che ti porta in giro per guardare tutto il mondo. I due personaggi – si chiamano Uno e l’Altro – scoprono uno strano mondo fatto solo di cubi: cubi grandi e piccoli, cubi rossi e cubi blu. Per Uno, questi cubi sono solo cubi. Ma l’Altro sa come usarli per costruire un intero universo e, poco a poco, trascina Uno nel gioco. Due visioni molto diverse del mondo si scontrano per creare un meraviglioso spettacolo comico con cavalli, moto, treni, castelli, battaglie, amore, risate e anche qualche momento di vera commozione. Uno show perfetto per i piccoli e per i grandi coinvolti dagli attori in una stravagante avventura tra fantasia e creatività.
Info e prenotazioni: 081 239 5653 (feriali 9:00/17:00) – www.teatrodeipiccoli.it – info@teatrodeipiccoli.it
Sotto ‘a muntagna
Quando: dal 23 al 25 febbraio
Luogo: La Cantina di San Domenico – Oltre la linea 2016
Orario: 21
Interpreti: Camillo De Felice e Luca Cioffi
Trama: Musica e parole descrivono una terra, la nostra, all’ombra del Vesuvio. I “cunti” e i canti della tradizione popolare si riversano in scena come magma che affiora ai piedi del monte Somma: “a muntagna fredda”. Nelle feste antiche, bevendo uva catalanesca ed invocando uno spirito divino, ai piedi del vulcano, si esorcizza la paura dell’eruzione. Tutti i simboli di Napoli, il ragù, il caffè, il babbà sono usati come feticci per allontanare il pericolo del fuoco e della lava. E la musica, le percussioni, l’allegria e le emozioni che esse suscitano colorano la parola, dandogli la vita e la malìa, tipiche del nostro territorio.
Prenotazioni: 3402298926 – itinerarte@tin.it
The Pride
Quando: dal 23 al 28 febbraio
Luogo: Teatro Bellini
Orario: martedì, mercoledì 24 febbraio, giovedì, venerdì, sabato ore 2; mercoledì 17 febbraio ore 17.30; sabato pomeriggio 20 febbraio ore 17.30; domenica ore 18
Autore: Alexi Kaye Campbell
Regia: Luca Zingaretti
Interpreti: Luca Zingaretti, Valeria Milillo, Maurizio Lombardi e Alex Cendron
Trama: The Pride è un testo enigmatico costruito magnificamente: due storie si svolgono in periodi di tempo lontani, il 1958 e il 2015.
Londra 1958. È una serata speciale. Sylvia, una ex attrice reduce da un esaurimento nervoso, sta lavorando alle illustrazioni del libro di Oliver, uno scrittore per ragazzi. Non vede l’ora di presentarlo al marito Philip e quella sera, finalmente, usciranno a cena insieme. Quel lavoro è un’occasione importante per lei e ci tiene che i due uomini più importanti della sua vita vadano d’accordo
Londra 2015. È una serata da incubo. Oliver, un giornalista gay, ha appena rotto conPhilip, un photoreporter con il quale ha avuto una storia di due anni. Sylvia, amica di entrambi, cercherà di indagare i motivi per cui Oliver sta cercando di sabotare una relazione importante come quella che ha con Philip.
Le due storie, interpretate dagli stessi attori, procedono a scene alterne. A prima vista, sembrano non avere nulla in comune, a parte i nomi dei personaggi. Ma via via che ci si inoltra nelle due vicende, si scoprono echi, rimandi, problematiche che invece hanno molto in comune. The Pride esplora temi come il destino, l’amore, la fedeltà e il perdono. Pone la grande questione della nostra identità e delle scelte che determinano il nostro io più profondo. Perché nella vita, tutti prima o poi, etero e gay, ci troviamo ad affrontare lo stesso dilemma: scoprire chi siamo veramente, cosa veramente vogliamo dalla vita e rispondere all’interrogativo se saremo capaci di prendercelo. Se saremo capaci di guardarci allo specchio ed essere almeno contenti di quello che vediamo. Philip, Oliver e Sylvia stanno lottando tutti per quella che sperano sarà una vita più facile. (Luca Zingaretti)
Prenotazioni: 081.5491266 – www.teatrobellini.it
CostellazioniAmleto
Quando: dal 23 al 28 febbraio
Luogo: Teatro Piccolo Bellini
Orario: da martedì a sabato ore 21.15, domenica ore 18.30
Regia: Giovanni Del Prete
Interpreti: Carmen Pommella, Adriano Falivene, Orazio Cerino, Antonio Vitale, Francesca Iovine, Ettore Nigro
Trama: Chi è Amleto oggi? Nella nostra versione è un giovane in terapia psicanalitica, per tutti i suoi scompensi derivanti dall’impossibilità di superare il lutto del padre. Ha inoltre convive con l’effetto Pauli quindi in sua presenza i meccanismi tecnologici vanno in tilt. La sua Coscienza lo spinge a cercare soluzioni alternative, così approda alle Costellazioni Familiari, un metodo olistico in cui altri partecipanti, sentendo la sua energia, impersonano, nel vero senso della parola, sé e i parenti: in questo modo mette in scena la sua tragedia. Si può dire che l’inventore delle Costellazioni familiari è proprio Shakespeare, quando nell’Amleto, con l’aiuto di attori, mette in scena l’assassinio del padre, vera e propria costellazione per l’incredulo zio Claudio. Sulla scena i nostri personaggi senza nome, trovano in Amleto il loro vero autore e, per contrappasso, diventano Ofelia, Laerte, la madre-regina, lo zio-re, e infine Fortebraccio, quest’ultimo unico e vero personaggio. Tutti restano chiusi, confinati nella storia di un uomo pavido, che non riesce a fare, a risolvere, a districare la sua matassa, ma anzi la imbroglia ancora più a fondo e su più piani; e sembra che nessuno abbia la chiave di volta per risolvere il suo problema. Ma è solo apparenza, e alla fine la soluzione lascia tutti in silenzio.
Prenotazioni: 081.5491266 – www.teatrobellini.it
Medea
Quando: dal 23 al 28 febbraio
Luogo: Teatro Mercadante
Orario: 23-02-2016 ore 21.00; 24-02 ore 17.00; 25-02 ore 17.00; 26-02 ore 21.00; 27-02 ore 19.00; 28-02 ore 18.00
Autore: Euripide
Adattamento e Regia: Gabriele Lavia
Interpreti: Federica Di Martino, Daniele Pecci, Mario Pietramala, Angiola Baggi, Giorgio Crisafi, Francesco Sferrazza Papa, Sofia De Angelis e Giulia Horak, Silvia Biancalana, Maria Laura Caselli, Claudia Crisafio, Flaminia Cuzzoli, Giulia Gallone, Silvia Maino, Diletta Masetti, Katia Mirabella, Sara Missaglia, Francesca Muoio, Marta Pizzigallo, Malvina Ruggiano, Anna Scola, Lorenza Sorino
Trama: Medea è uno dei personaggi più celebri del mondo classico, per forza drammatica, complessità ed espressività. Euripide la mette in scena nel 431 a.C. e per la prima volta nel teatro greco (almeno quello che è arrivato sino a noi) protagonista di una tragedia è la passione, violenta e feroce, di una donna. Forte, perché padrona della sua vita, tanto da distruggere tutto quello che la lega al suo passato. Una donna diversa, una barbara in una città che la respinge. Gabriele Lavia legge oggi nel capolavoro euripideo il viaggio verso un personaggio sradicato in un paese straniero: Medea è vittima della ‘paura dell’estraneo’, straniera in terra straniera viene vista come un pericolo e, per vendetta, alla fine lo diventa. Ma Medea è anche un’opera in cui la dignità della donna viene affermata con forza, secondo i nuovi principi che stavano sviluppandosi nell’Atene dell’epoca: scavando nell’animo umano e nei grandi interrogativi della vita, Medea diviene lo spettacolo della diversità e dell’istinto.
“Medea è una donna tradita, è una donna che viene da lontano. È ‘figlia del Sole’, non perché partorita dal dio Sole, ma perché viene dal mondo in cui il Sole sorge. Viene dal Caucaso, dall’Oriente, è un’altra cultura. È quel mondo che parla il ‘barbar’, cioè balbetta la lingua greca, da cui ‘barbaroi’, ‘barbari’. Giasone sposa Medea: è come se un signore di Stoccolma sposasse la figlia del re di una tribù dell’Amazzonia, che però ha delle conoscenze che a noi sfuggono. Medea è un testo, come si dice, antico, che non vuole dire morto, passato; al contrario, più è antico e più è vicino a un’origine. L’origine di qualcosa è la sua essenza. Medea, dunque, è più vicina all’essenza del teatro di qualunque testo più recente o, addirittura, attuale. Medea, che si ripete sempre la ‘stessa’ e mai uguale (poiché cambiano le attrici), è ‘contemporanea’ e mette in crisi o denuncia una certa attualità di oggi, svelandone l’inconsistenza o, talora, la falsità. Che cosa è contemporaneo nell’antichissimo? Proprio il fatto che qualcuno lo ‘ripeta’. E per ripetere bisogna apprendere.” (Gabriele Lavia)
Info: http://www.teatrostabilenapoli.it/?p=content&id=368&t=contatti
Inizio di Donna Lionora
Quando: dal 23 al 28 febbraio
Luogo: Teatro Mercadante
Orario: 23-02 ore 18.00; 24-02 ore 21.00; 25-02 ore 21.00; 26-02 ore 18.00; 27-02 ore 17.00; 28-02 ore 21.00
Regia: Sarasole Notarbatolo
Interpreti: Floriana Cangiano, Stefano Ferraro, Irene Vecchia
Trama: Questa è la domanda che ha attraversato e diretto tutta la nostra attenzione ed emozione nel lavoro sulla prima parte de Il resto di niente.
Il cuore/coraggio/passione di Eleonora racconta tutta la sua forza sin dai primi battiti. Con stupore io l’ho vista, attraverso lo sguardo di Striano e la penna di Braucci, in quell’epoca in cui è stata un continuo, fragile, portentoso e arrabbiato “divenire”, prima che una forma adulta la consegnasse alla storia. L’infanzia e l’adolescenza di Eleonora Pimentel Fonseca ci restituiscono più che mai la sensazione di una luce che è reazione all’oscurità. Dando questo sguardo agli anni del suo sviluppo si coglie nitida la fatica che comporta l’essere eccellenti, soprattutto quando questa eccellenza si manifesta in una giovane vita che deve attraversare due non piccoli ostacoli: in primis la povertà e poi, ma forse soprattutto, la sciagura/ occasione di essersi manifestata in un corpo di femmina. In questa prima parte della sua storia si sente tutta la distanza che intercorre fra la sua vita e la vita facile dei suoi coetanei. Con impeto combatte per l’essenziale e per la sopravvivenza, e al contempo persegue la sua formazione e divora libri di scienze, politica, economia, parla e scrive e legge in italiano, in francese, in latino, in greco, ovviamente in portoghese e poi, con attenzione e studio e rispetto e cura, anche in napoletano.
Ma non è solo dall’eccezionalità della sua storia che restiamo rapiti.
Approfondire la sua “normalità”, le sue incertezze, le paure, gli abbandoni d’amore, ci ha dato l’occasione di scoprire la fragilità del gigante, la paura dell’eroe e ci ha fatto sentire quello che credo per lei fosse essenziale: e cioè quanto la necessità di una rivoluzione-evoluzione, sia scottante e urgente in ognuno di noi. (Sarasole Notarbartolo)
Info: http://www.teatrostabilenapoli.it/?p=content&id=368&t=contatti
Calderón
Quando: dal 24 al 28 febbraio
Luogo: Teatro Nuovo
Orario: 21, tranne domenica alle ore 18
Autore: Pier Paolo Pasolini
Regia: Francesco Saponaro
Interpreti: Maria Laila Fernandez, Clio Cipolletta, Andrea Renzi, Francesco Maria Cordella, Luigi Bignone, e la partecipazione filmata di Anna Bonaiuto
Trama: In Calderón, ispirato a La vida es sueño, i personaggi dell’opera originale agiscono nella Spagna franchista del 1967, correlativo oggettivo del nostro presente, consegnato dalla storia al crollo definitivo dei sogni e delle utopie. Il dramma è pervaso dal dubbio e dallo smarrimento, dal rapporto feroce tra individuo e potere, in una costante alternanza fra realtà e allucinazione.
A fare da sfondo alla vicenda è il capolavoro Las Meninas di Velázquez, dipinto prepotente e ambiguo, che rimanda al profondo rapporto dell’autore con le arti figurative.
Info e prenotazioni: botteghino@teatronuovo.it – http://www.teatronuovonapoli.it/botteghino.php
L’Inferno di Dante
Quando: 25 febbraio
Luogo: Museo del Sottosuolo
Orario: giovedì 11 febbraio ore 9 – 10:15 – 11.30 – 12.45
Adattamento e regia: Domenico M. Corrado
Interpreti: Monica Caruso; Mario Guadagno; Anna Edipio; Emilio Caruso; Maria Giusy Bucciante; Giancarlo Grosso; Diletta Acanfora; Vincenzo Veneruso; Federica Cannavo; Salvatore Mazza; Enzo Varone; Ciro Zangaro; Federica Cannavo; Francesco Merlino; Rodolfo Medina; Il Genere Umano
Trama: Basato sulla Prima Cantica dell’Opera di Dante Alighieri, lo spettacolo racconta il viaggio del Sommo Poeta tra i dieci cerchi dell’Inferno alla ricerca dell’Amore. Un susseguirsi di incontri con i personaggi straordinari del regno delle anime dannate in una cornice che non potrete dimenticare. L’obiettivo è far vivere il luogo che ospita lo spettacolo e aumentare ancora il coinvolgimento dello spettatore. “L’inferno di Dante” nel Museo del Sottosuolo si realizza in tre momenti, ognuno dei quali vedrà protagonista una sala differente del Museo che si sviluppa per circa 3000 mq a 25 metri sotto piazza Cavour, nel cuore della Città, a pochi metri dal Museo Archeologico Nazionale. Nella prima Sala chiamata “Sala Bianca”, dedicata alla prematuramente scomparsa primogenita di Clemente Esposito, padre della speleologia urbana a Napoli e proprietario dei locali in superficie il pubblico incontra Il Sommo Poeta, che in compagnia di Virgilio, che lo libera dalla Lupa dalla Lonza e dal Leone, inizia il suo viaggio, superando l’ira di Caron Dimonio dagli occhi di bragia, ascolterà la voce suadente e innamorata di Beatrice nella sua invocazione, affiche l’autore dell’Eneide aiuti il suo “amico e non de la ventura” nella “diserta piaggia” sfiderà le grida di “Minosse” e si emozionerà alle parole di “Francesca da Polenta” che abbracciata al suo “Paolo” invocherà la “Caina per chi a vita la spense”. Nella seconda Sala, Sala intitolata a Michele Quaranta, detta “delle riggiole”, il Pubblico vedrà ed udrà come Cerbero prima e Pluto il Dio della ricchezza poi, tenteranno invano di avversare il cammino del Poeta e della Sua Guida, e nemmeno le Furie: Megera, Aletto e Tesifon, benché invochino la Medusa potranno bloccare il passaggio alla Città di Dite. Infine Farinata degli Uberti e Cavalcante Cavalcanti usciranno dalle Loro “archie infuocate” per conoscere il viandante Fiorentino, mentre l’albero di Pruno che imprigiona Pier delle Vigne, poeta alla corte di Federico II di Svevia e intimo consigliere dell’imperatore, pregherà il Sommo Poeta che “nel mondo riede, di confortar la memoria mia, che giace ancor del colpo che ’nvidia le diede”. Nella terza ultima sala dedicata a Lucio Bartoli, detta “della guerra” Dante, Virgilio e il Pubblico incontreranno gli ultimi tre personaggi provenienti da tempi e da e poche precedenti: Ulisse, del celebre “fatti non foste a viver come Bruti ma per seguir virtute e conoscenza” il Conte Ugolino che piange la sua disperazione e Lucifero, il Male Assoluto, rappresentato in un modo da far riflettere chi lo incontra.
Info e prenotazioni: www.tappetovolante.org/prenota – 081 863 1581 – 339 18 88 611
Mamma compie 70 anni
Quando: dal 25 al 28 febbraio
Luogo: Galleria Toledo
Orario: giovedì, venerdì e sabato alle ore 20:30 – domenica alle ore 18:00
Testo e Regia: Alessandra Asuni
Interpreti: Andrea de Goyzueta e Fabio Rossi
Trama: Due uomini, Manuel e Luis sono intenti a scavare. 1970, due fratelli, due operai di una fabbrica di Madrid, tornano nella loro città natale, Granada, per riabbracciare la madre alla vigilia del suo settantesimo compleanno. Per regalare a lei e a loro stessi la fine di un tormento che li imprigiona ormai da troppo tempo, decidono di riesumare il corpo del padre, brutalmente ucciso dai franchisti e gettato in una fossa comune tra il 17 e il 18 Agosto del 1936 nei pressi di Viznar. In quella stessa notte e nella stessa fossa comune venne ucciso e gettato il corpo del poeta Federico Garçia Lorca. i personaggi di Manuel e Luis sono di pura invenzione, i riferimenti ai fatti sono realmente accaduti. I due fratelli sono il tramite con cui si dà vita a un passato, e nello stesso tempo sono espressione della nostra contemporaneità. La madre che li ha generati è la Spagna del dopoguerra franchista che si impone prepotentemente nella nostra attualità e che, a 70 anni dall’instaurazione del regime, decide di scavare nel suo passato e di riappropriarsi dei suoi figli. Il mondo operaio è il contesto sociale in cui agiscono perché, da sempre, il più sensibile e attivo ai cambiamenti e alle degenerazioni della società. Il poeta universale, massacrato perché omosessuale, dissidente e artista, è il veicolo attraverso il quale il teatro può raccontare il “sentimento del (nostro) tempo”. “Mamma compie 70 anni” è un tributo alla memoria storica e alla passione del poeta Federico Garçia Lorca.
Info e prenotazioni: 081 425 037 – 081 425 824 – galleria.toledo@iol.it
Non farmi ridere, sono una donna tragica…
Quando: dal 25 al 28 febbraio
Luogo: Teatro Sancarluccio
Orario: giovedì, venerdì e sabato alle ore 21:00 – domenica alle ore 18:00
Testo e Regia: Massimo Andrei
Interpreti: Gea Martire, Massimo Andrei
Trama: “Non farmi ridere, sono una donna tragica” è uno studio sull’amore ‘inutile’ che vede in scena tre personaggi. Lo studioso Carlo Rimetti (Massimo Andrei) analizza l’amore vero, quello da cui non si ricava un utile di sorta, osservando Silvana (Gea Martire), donna tragica eppure comica, e introduce un giardiniere, Carmine, uomo portatore d’amore che, alle persone, preferisce… i cactus. Una ricerca ‘platonica’ alla fine della quale ci si chiede se l’amore sia quella cosa per la quale, o senza la quale, si rimane tale e quale… Si parla dell’amore autentico, quello senza scopo. “Non farmi ridere, sono una donna tragica” è dunque una sorta di studio ‘para- accademico’ che approfondisce un tema universale e risulta in una buffa osservazione scientifica sull’amore vero. Oggetto di questo studio è Silvana, donna che si rivela essere tragica, come suggerisce il titolo, perché – sostiene l’autore – eccede nella sua percezione, tragicamente passionale, che la porta a credere che tutto rappresenti ‘la fine del mondo’. Lo studioso avrà qualche difficoltà con il soggetto in esame… Come già accaduto in precedenza, con il dolore in “Tina, fai presto”, la cucina in “Un Pop antico” e le fiabe nell’opera “Favolare”, spettacolo realizzato per il Teatro di San Carlo, nel suo ultimo lavoro, Massimo Andrei tratta in maniera comica temi importanti della vita quotidiana. “La volontà iniziale era quella di raccontare l’animo umano attraverso un’eroina tragica ma, parafrasando Nietzsche, non c’è niente di più comico della tragedia e si finisce dunque a ridere della vita, osservando le contorsioni, le difficoltà e le lacrime che il nostro essere limitati porta con sé.” (Massimo Andrei)
Info e prenotazioni: 081 410 4467 – 081 544 8891 – http://www.nuovoteatrosancarluccio.it/
Nevrotika Vol. 1 – 2 – 3
Quando: 25 e 27 febbraio
Luogo: Palazzo de Liguoro – Γυναίκα/Donna Rassegna al femminile tra vita e arte 2016
Orario: 20:30
Autrice e Regia: Fabiana Fazio
Interpreti: Fabiana Fazio, Valeria Frallicciardi, Giulia Musciacco
Trama: Liberamente ispirato agli scritti dello psicologo e filosofo P. Watzlawick (Istruzioni per rendersi infelici) e a quelli dello psichiatra, psicologo e antropologo cileno, C. Naranjo (Caratttere e Nevrosi), lo spettacolo è frutto di una riflessione su quelle che sono le conseguenze che una società “sempre più malata” come la nostra può avere sui singoli individui. E se è vero che le nevrosi sono principalmente un “disturbo dell’adattamento”, Nevrotika si propone di attraversare, con uno sguardo ironico, tagliente ed esorcizzante, i vari aspetti di questo “moderno disagio”, con un lavoro che prevede varie successive tappe (ecco perchè la divisione in “volumi”), al fine di creare un vero e proprio “catalogo completo” dei disadattati. Un lavoro in divenire, insomma.
Info e prenotazioni: Elena de Candia 393 221 80 33 elenadec54@gmail.com – Annachiara Senatore 339 891 01 63 annachiarasenatore@yahoo.com – Anna Caruso 333 549 6507 annacaruso76@gmail.com
Il giro di vite
Quando: dal 25 al 28 febbraio
Luogo: Il Pozzo e il Pendolo
Orario: 21
Interpreti: Antonella Morea e Rosalba di Girolamo Filippo Scotti, Veronica Trygubchuk.
Regia e Adattamento: Annamaria Russo
Trama: Una storia di fantasmi in piena regola. Paura e terrore dosati con mano, un racconto semplicemente spaventoso in perfetta assonanza con la tradizione gotica: Il Giro di Vite, è un racconto nero. Che spinge i suoi legami tra il soprannaturale e la più viva realtà : cosa ci può essere di più orribile di una storia di fantasmi che coinvolge un bambino? Il “Giro di vite”. Un qualcosa che penetra – proprio come fa la vite nel legno – e scava. Che si innesta nella mente. Una storia di fantasmi con un bambino aggiunge un “ulteriore effetto di giro di vite”, nel senso che la storia, già di per sé terrificante si arricchisce ancora di più di tensione e paura. La vite si conficca. Penetra e fa male. Ma fissa. Consolida. Il suo metallo si immerge dentro le anime, rapendole nella spirale della sua filettatura. Una spirale di male, presenze, ombre inquietanti e su tutte danza – con passo leggero da infida ballerina armata di stiletto – la morte che arriva, come nella vita, quando meno la si aspetta.
Info e prenotazioni: 081 5422088 – info@ilpozzoeilpendolo.it
La Venere dei terremoti
Quando: dal 25 al 28 febbraio
Luogo: Teatro Elicantropo
Orario: dal giovedì al sabato ore 21; domenica ore 18
Autore: Manlio Santanelli
Interprete: Roberto Azzurro
Trama: Dopo anni di frequentazioni con il teatro e la narrativa di Manlio Santanelli, Roberto Azzurro decide di portare in scena “La Venere dei terremoti”, sfida davvero audace, trattandosi di un lungo racconto nato per la pagina scritta, la cui storia, sottotitolata come Il cimento amoroso di Luigino Impagliazzo e Fortuna Licenziati, si svolge a Napoli, tra le impervie e suggestive strade di una città vivace e coinvolgente, così come suggestiva e allo stesso tempo coinvolgente è la scrittura che l’autore utilizza per questo racconto. Iperboli linguistiche da montagne russe, costruzioni sintattiche da fuochi d’artificio. Un racconto di parole spericolate, di acrobazie verbali, di atmosfere reali eppure oniriche. Di immagini di donne vagheggiate, di musiche e immagini familiari e sconosciute, accorate e pericolose. Un piccolo viaggio nella suggestione del racconto come forma di comunicazione, la più antica, la più contemporanea, la più rischiosa, la più seducente. Il racconto si snoderà attraverso la parola che si fa senso e suono e immagini verbali che a tratti ci lasceranno intravedere il protagonista della storia, il vivace eppur malinconico Luigino Impagliazzo,, proiettandoci quasi nella sua testa, nella sua immaginazione, a tu per tu con il turbolento circo colorato e un po’ folle che si scatena nella psiche di un piccolo uomo innamorato di una fin troppo bella “femmina”. Lo spettacolo si colloca nell’ambito della progettualità di Azzurro relativa alla parola scritta che diventa parlata, dunque alla letteratura che diventa teatro. L’incontro tra il Narratore e il protagonista della storia Luigi Impagliazzo avviene sotto gli occhi degli spettatori, mentre un caleidoscopio di immagini verbali, come fuoriuscite dalla psiche del protagonista, lo investono e lo rivestono di continuo.
Prenotazioni: 349 1925 942 – 081 296 640
Io, tra di voi – DEBUTTO ASSOLUTO
Quando: 26 febbraio
Luogo: Portici (Na) – per la rassegna Il Teatro cerca Casa
Orario: 20:30
Autori: Gianmarco Cesario e Antonio Mocciola
Interprete: Massimo Masiello e al pianoforte Mariano Bellopede
Trama: Massimo Masiello sarà interprete di Io, tra di voi, accompagnato al piano da Mariano Bellopede, che firma anche le elaborazioni musicali dello spettacolo scritto a quattro mani da Gianmarco Cesario e Antonio Mocciola. In scena si racconta la vicenda del giovane croato Goran che, scampato all’assedio di Vukovar, appena quattordicenne, arriva con mezzi di fortuna in Italia, con un sogno nel cuore: cantare, così come faceva nella sua terra, insieme alla sua famiglia di artisti, purtroppo non scampata allo sterminio. Ma lui, rifugiato politico, senza più nemmeno le scarpe per camminare, comincia a lavorare prima nei campi, poi come cameriere, nelle case di ricchi borghesi, quindi in un ristorante, dove fa tanti incontri, con personaggi appartenenti a varia umanità. La musica resta il suo sogno ed anche la sua ancora di salvezza, nelle sere in cui, da solo, racconta a se stesso la sua storia, gli orrori visti e vissuti, ma anche le piccole gioie. Il suo mito, oggi , dopo oltre vent’anni, come allora, è un piccolo uomo, uno che ce l’ha fatta, che veniva come lui da un paese martoriato dalla guerra civile e che grazie alla musica ha riscattato le umiliazioni ed il dolore, diventando il grande Charles Aznavour.
Prenotazioni: http://ilteatrocercacasa.it/site/prenotazioni/
Pacchiello. Venditore ambulante di taralli caldi caldi e guai neri neri
Quando: 26 febbraio
Luogo: Teatro A’ Casarella – Arzano (NA)
Orario: 21
Autore: Pasquale Ferro
Regia e Interprete: Roberto Capasso
Trama: Pacchiello è un untore, e l’usura è un sistema, un mezzo necessario per “contagiare” le vittime debitrici. Un desiderio assoluto di condivisione della lordura della propria esistenza. Un uomo dimenticato dalla coscienza, ossessionato dal potere, vive i ricordi che gli passano accanto veloci come un treno, fino ad investirlo. Un Riccardo III “neomelodico” trasportato in una Napoli ubriaca e senza pudore.
Prenotazioni: 081 1954 4670 -347 8020 739
Dieci piccoli indiani
Quando: dal 26 al 28 febbraio
Luogo: Pio Monte della Misericordia
Orario: 20
Interpreti: Gabriella Cerino, Emilio Salvatore, Amedeo Ambrosino, Rossella Argo, Lorena Bartoli, Peppe Carosella, Noemi Coppola, Paolo Gentile, Francesco Luongo e Ciro Pauciullo
Regia e Adattamento: Peppe Celentano
Trama: Chi ha ucciso chi nella villa del signor Owen? Questo ha ucciso Quello. E Questo, chi lo ha assassinato? Quello. O Quell’altro? Ma come? In questo dilemma c’è una soluzione? Io taccio e vi invito a scoprirlo.
Prenotazione obbligatoria: 081 446 944 – segreteria@piomontedellamisericorida.it
L’anarchico non è fotogenico
Quando: dal 26 al 28 febbraio
Luogo: Sala Ichos
Orario: venerdì e sabato ore 21; domenica ore 19
Interpreti: Roberto Scappin e Paola Vannoni
Regia e Drammaturgia: Quotidiana.com
Trama: Il primo capitolo del progetto Tutto bene quel che finisce, L’anarchico non è fotogenico, vuole affrancarsi dall’egemonia mediatica dell’immagine che impone parametri oggettivi sia rispetto alla bellezza, sia all’etica e all’ideologia, tentando di affermare la peculiarità del difforme e dello sgradevole come possibilità autentica di superamento della visione monolitica degli orientamenti valoriali. Ci lasciamo ingannare dall’immagine per convenzione o davvero crediamo di scorgere una sagoma su quei piedistalli?
Sollecitiamo i lapsus dello spirito, il frugare nell’umano e l’in-sano ragionamento generatore di logica a sorpresa. Sintonizzarsi con lo spettatore per complicità e non per seduzione, evitando la disonestà dell’esibizione, sollecitando un intelletto disobbediente e operativo.
Info e prenotazioni: 335 765 2524 – 335 7675 152 – 081275945 (dal lunedì al sabato dalle 16 alle 20 – domenica dalle 10 alle 17)
Tanta miseria e poca nobiltà
Quando: dal 26 al 28 febbraio
Luogo: Teatro Troisi
Orario: venerdì e sabato ore 21; domenica ore 18
Interpreti: Fabio Brescia, Stefano Ariota, Nicola Vorelli, Rosario Ippolito, Mattia Grillo, Salvatore Catanese, Mariano Grillo, Gregorio Del Prete, Armando Iodice, Ciro Sannino, Rosario Ippolito, Giorgio Sorrentino, Giosiano Felago, Rino Grillo, Carmine De Luca
Regia e Drammaturgia: Fabio Brescia
Trama: La vicenda è ambientata ai giorni nostri in un popolare quartiere di Napoli, a ridosso di piazza Dante. I protagonisti dello spettacolo Pasquale e Felice, sono rispettivamente un gommista e un idraulico e quali caduti in miseria a causa della crisi, decidono di condividere un basso napoletano. La storia è quella classica di “Miseria e nobiltà” ma i personaggi parlano un linguaggio un po’ più moderno di quello che scrisse Scarpetta.
Info e prenotazioni: 081 62 99 08 (dal martedì al sabato ore 10/13.30 e 16/20) – info@teatrotroisinapoli.it
Sporte ‘e nummere e caurare ‘e stelle
Quando: 26 febbraio
Luogo: Palazzo de Liguoro – Γυναίκα/Donna Rassegna al femminile tra vita e arte 2016
Orario: 20:30
Regia: Angelo Serio
Interpreti: Roberta Frascati e Chia Rina Vitiello
Trama: C’è davvero un disegno dietro la nostra esistenza? Un filo invisibile che ci muove come marionette? O siamo noi a decidere dove andare e quale strada percorrere? Sappiamo già tutto quello che c’è da sapere o manca il tassello più importante? E la socratica affermazione si fa domanda che impone una risposta: “Conosci te stesso?”. Due donne si interrogano a riguardo, cercando di penetrare nel profondo delle loro anime, andando oltre la ratio e indagando, come speleologi muniti di picconi e lanterne, le caverne della conoscenza, esplorando antichi misteri, tra vortici di numeri che si fanno specchio dell’anima e karmiche divinazioni, cercando di restare sempre come l’acqua, scrosciando tra profondi interrogativi e zampillando con leggerezza tra lucenti e graziosi pensieri.
Per info e prenotazioni: Elena de Candia 393 221 80 33 elenadec54@gmail.com – Annachiara Senatore 339 891 01 63 annachiarasenatore@yahoo.com – Anna Caruso 333 549 6507 annacaruso76@gmail.com
Bravo pour le clown
Quando: dal 26 al 28 febbraio
Luogo: Te.Co. – Napoli
Orario: venerdì e sabato ore 20:30; domenica ore 18:30
Autore e Interprete: Luca Morelli
Trama: Bravo Pour Le Clown è l’omaggio ad una maschera. È il racconto emozionato di un teatro vuoto. Tra oggetti polverosi, vecchi vinili e pellicole cinematografiche si svilupperà il racconto di una sala teatrale prossima alla chiusura per fare spazio ad un centro commerciale. Le sue parole, quell’ultimo monologo, vengono però ascoltate da una platea vuota. Realtà e finzione si mescolano insieme in un continuo rincorrersi. Grock, il più grande clown del ‘900, anche lui si è esibito su quel palcoscenico o è soltanto uno sbiadito ricordo del custode. Tra narrazione e clownerie assistiamo ad un ultimo incontro… l’ultimo spettacolo di un teatro che vive imminente la propria chiusura.
Info e prenotazioni: www.teatrodicontrabbando.com – teatrodicontrabbando@gmail.com – 334 214 2550
Sonata irregolare per anime inquiete
Quando: dal 26 al 28 febbraio
Luogo: Teatro di Sotto – Napoli
Orario: 21
Autore e Regia: Maurizio Tieri
Interpreti: Raffaele Imparato e Ciro Giordano Zangaro
Trama: La scena ospita il confronto serrato in un tempo e spazio onirico, tra Antonio Salieri, uno dei più acclamati musicisti europei di quell’epoca, e la sregolatezza geniale, immensa, eppure profondamente umana di Mozart. Tra brillanti scontri e battibecchi, fughe musicali e lessicali. I due protagonisti attraversano le stagioni dell’arte e della vita divertendo e, spesso, commuovendo, in un duello che, al di là delle apparenze, nasconde l’abbraccio tra due amici che si scontrano, si amano e si rispettano profondamente. Ossessioni, talento, invidia, rispetto, paure e follie porteranno a una resa dei conti inaspettata.
Info e prenotazioni: 3384867406
All’ombra della sera
Quando: 27 febbraio
Luogo: Napoli – per la rassegna Il Teatro cerca Casa
Orario: 20:30
Interpreti: Fausta Vetere, voce e chitarra, e Corrado Sfogli, chitarre
Trama: All’ombra della sera si sviluppano le fantasie ed i racconti che hanno scandito il ritmo della nostra vita. Una volta avevamo una visione dell’esistenza molto ristretta mentre adesso, con il trascorrere degli anni e con l’esperienza, la stessa visione si è allungata come l’ombra degli oggetti al calare del sole. Le canzoni legate alla nostra storia musicale si rincorrono, vanno e vengono senza mai fermarsi come le nuvole, costringendoci spesso ad una sorta di forzato ricordo che cerchiamo poi di fermare. Napoli ha una storia musicale eccezionale per qualità e bellezza e noi la raccontiamo attraverso le villanelle, le tammurriate, le tarantelle e ai brani tratti dal repertorio più interessante della canzone classica napoletana. Così le parole di Gian Leonardo dell’Arpa, insieme a quelle di Viviani, di Di Giacomo, di Bovio e dei tantissimi anonimi riprendono corpo e raccontano il loro tempo. E la voce risuona per l’ennesima volta insieme ad una chitarra che cerca di impreziosirla dandole più luce all’ombra della sera…
Prenotazioni: http://ilteatrocercacasa.it/site/prenotazioni/
Omaggio all’amico Nino Rota
Quando: 27 e 28 febbraio
Luogo: Théâtre De Poche
Orario: sabato alle ore 21 – domenica alle ore 18
Interpreti: Lalla Esposito al pianoforte M° Mimmo Napolitano
Trama: Nino Rota, uno dei più grandi compositori del novecento, “l’amico magico”, come amava definirlo Fellini. L’incontro della sua musica con poeti come Amurri, Morante, Wertmuller, Suso Cecchi D’Amico, Testoni, Bonagura, Galdieri. Poche e preziose parole per le sue melodie essenziali e semplici, canzoni popolari e ironiche, dolcemente sentimentali, napoletane. Canzoni per il cinema che indagano i nostri sogni e ne fabbricano altri. La sua magica musica è regalata a noi con leggerezza. Il filo sottile che unisce la magia delle sue note è il materializzarsi dei personaggi dei film che hanno incontrato l’abbraccio della sua musica. Ed ecco che inevitabilmente ci apparirà la figurina di Cabiria perduta nelle sue notti, ma anche la dolce e malinconica Gelsomina o il Tunin di film d’amore e d’anarchia, che disperato racconta la sua inevitabile decisione di assassinare il Duce, i fantasmi femminili che appartengono al sogno di Guido, protagonista di 8 e 1/2 e ancora le luci e le ombre della Dolce vita, le voci del borgo di Amarcord ma anche le note di un Oscar negato al grande Rota, quelle del Padrino e la parentesi di grande televisione con il Giannino di Giamburrasca. Tutte queste anime sognanti parleranno e canteranno la musica senza tempo come in un sogno impalpabile, ma che ti resta dentro per sempre,dell’amico magico “Nino”.
Info e prenotazioni: 081 5490 928
Don Giovanni
Quando: 27 e 28 febbraio
Luogo: Nuovo Teatro Sanità
Orario: sabato ore 21.00; domenica ore 18
Autore: Molière
Regia e Interprete: Alfonso Paola
Trama: Don Giovanni, rappresentato per la prima volta nel 1665, subì non poche traversie per il suo carattere fortemente controverso ed enigmatico che addirittura valse a Molière un’accusa di empietà. Il personaggio teatrale di Don Giovanni ebbe origine in Spagna, con Tirso de Molina e il suo El Burlador de Sevilla, e venne poi approfondito e sviluppato dalla penna dall’autore francese. Don Giovanni, prima assurto ad esempio e monito per chi intendeva trasgredire la morale umana e quella divina, divenne quindi un personaggio leggendario. In Molière la comicità si mescola alla più drammatica amarezza. Sono i vizi degli uomini ad esser mostrati, nella consapevolezza di voler ridere di ogni debolezza umana, che contiene in sé tanto l’aspetto comico, quanto il patetico e il tragico. L’intreccio narrativo, architettato dal protagonista e che ruota attorno ad esso, mette in luce le reazioni dei vari personaggi, svelandone la loro vera natura.
Il lavoro di Alfonso Paola si concentra sulla scrittura di Molière, che offre una galleria di ritratti umani in cui lo spettatore può ritrovarsi o da cui può rifuggire. Nel suo spettacolo l’artista cerca di astrarre l’essenza di ogni personaggio e proiettarla in un tempo e in uno spazio indefiniti, ma sempre attuali.
Info e prenotazioni: 339 666 6426 – info@nuovoteatrosanita.it – www.nuovoteatrosanita.it
Reality
Quando: 27 e 28 febbraio
Luogo: Teatro Area Nord
Orario: sabato alle ore 20:30 e domenica alle ore 18
Ideazione e performance: Daria Deflorian e Antonio Tagliarini
Trama: “Realtà, reality senza show, senza pubblico. Essere anonimi e unici. Speciali e banali. Avere il quotidiano come orizzonte. Come Janina Turek, donna polacca che per oltre cinquant’anni ha annotato minuziosamente ‘i dati’ della sua vita: quante telefonate a casa aveva ricevuto e chi aveva chiamato (38.196); dove e chi aveva incontrato per caso e salutato con un “buongiorno” (23.397); quanti appuntamenti aveva fissato (1.922); quanti regali aveva fatto, a chi e di che genere (5.817); quante volte aveva giocato a domino (19); quante volte era andata a teatro (110); quanti programmi televisivi aveva visto (70.042)”. 748 quaderni trovati alla sua morte nel 2000 dalla figlia ignara ed esterrefatta. Mariusz Szczygieł (autore di uno dei più sorprendenti libri di storia degli ultimi anni, ‘Gottland’) scrive nel reportage che ci ha fatto scoprire questa storia “Nella routine quotidiana succede sempre qualcosa. Sbrighiamo un’infinità di piccole incombenze senza aspettarci che lascino traccia nella nostra memoria, e ancor meno in quella degli altri. Le nostre azioni non vengono infatti svolte per restare nel ricordo, ma per necessità. Col tempo ogni fatica intrapresa in questo nostro quotidiano affaccendarsi viene consegnata all’oblio. Janina Turek aveva scelto come oggetto delle sue osservazioni proprio ciò che è quotidiano, e che pertanto passa inosservato”.
Info e prenotazioni: 081 585 1096 – 340 109 8705 – liberascena1@gmail.com – teatriassociatinapoli@gmail.com – www.liberascenaensemble.it – www.teatriassociatinapoli.it – www.interno5teatro.it
Harold
Quando: 28 febbraio
Luogo: Nostos Teatro – Aversa
Orario: 20
Interpreti: Mariadele Attanasio, Gianluca Budini, Deborah Fedrigucci, Daniele Marcori, Marco Mussoni, Renato Preziuso, Giorgio Rosa e Tiziano Storti
Trama: “Harold”, realizzato in collaborazione con la compagnia QFC Teatro, è uno spettacolo di “Long Form”, format di origine anglosassone che prevede la costruzione di storie improvvisate di ampio respiro. In particolare, “Harold” inizia con un suggerimento del pubblico, solitamente una frase o una parola. Le diverse improvvisazioni, che si sviluppano in parallelo e indipendenti tra loro, contengono elementi comuni, perché nate dal medesimo suggerimento. È così che si alternano, si intersecano e confluiscono in un unico grande sviluppo del tema dato. Caratteristiche forti del lavoro sono l’utilizzo e l’associazione di differenti linguaggi teatrali: dal naturalistico, all’onirico, al poetico, al cantato, all’espressione corporea.
Per info: 393.98.69.631 – info@coffeebrecht.it – info@nostosteatro.it – 081 19 169 357 – 389 24 714 39
La Voglia La Pazzia L’incoscienza L’Allegria – Omaggio a Vìnicius De Moraes
Quando: 28 febbraio
Luogo: Ponticelli – per la rassegna Il Teatro cerca Casa
Orario: 18
Interpreti: Simona Boo (voce), Carlo Lomanto (voce e chitarra) e Robertinho Bastos (percussioni)
Trama: Alla fine degli anni Cinquanta insieme ad Antonio Carlos Jobim e João Gilberto crea uno stile musicale che avrà un successo planetario: la “Bossa Nova” Vinicius è l’autore dei testi, Jobim scrive la musica mentre João Gilberto inventa il caratteristico tocco di chitarra che mischia il jazz al samba. «Chega de Saudade», del 1958, è considerata la prima canzone della nuova era, ma la fama mondiale arriva con «Garota de Ipanema» (1964). Il testo di Vinicius, scritto secondo la leggenda in un bar del celebre quartiere di Rio, sorseggiando whisky e guardando le ragazze in cammino verso la spiaggia, verrà tradotto in molte lingue. Jobim lo porterà in America, in duetto con Frank Sinatra, e i versi semplici e romantici di Vinicius diventano la poesia popolare brasiliana. Le sue canzoni sono state interpretate dai più grandi cantanti e musicisti di tutto il mondo. Spesso in Italia negli anni settanta collabora con il poeta Giuseppe Ungaretti ed il cantautore Sergio Endrigo, nel 1976 insieme ad Ornella Vanoni ed al suo fido collaboratore Toquinho incide un Album che entrerà nella storia della musica leggera Italiana: La voglia, la pazzia, l’incoscenza, l’allegria.
Carlo, Simona e Robertinho in questo concerto dedicato alla poesia delle sue canzoni, ci faranno viaggiare in Brasile con i brani più famosi della sua innumerevole produzione, tratti dagli album che sono entrati a far parte della storia della musica come: Elis & Tom, La voglia la Pazzia, Getz/Gilberto.
Prenotazioni: http://ilteatrocercacasa.it/site/prenotazioni/
L’accusa. Giudizio e Morte dei Coniugi Ceausescu
Quando: 28 febbraio
Luogo: Teatro Il Primo
Orario: 18
Autore: Armando Rotondi
Interprete: Arnolfo Petri
Trama: Delitto di Stato o giusta esecuzione?A quasi trentanni di distanza un agghiacciante reportage sulle fasi salienti del processo-farsa a cui furono sottoposti il 25 dicembre del 1989 i Coniugi Ceausescu, ultimi rappresentanti di una delle più spietate dittature del XX secolo.
Prenotazioni: 342 8306707 – segreteria@teatroilprimo.it
Gabriella Galbiati