Charles Aznavour tra fantasia e realtà
Debutta per Il Teatro cerca casa lo spettacolo firmato da Antonio Mocciola e Gianmarco Cesario, delicato omaggio all’opera del cantautore franco-armeno così come ripercorsa nell’interpretazione emozionata di Massimo Masiello.
Goran è scappato da una morte sicura in Croazia per cercare una speranza in Italia, prima a Udine e poi a Venezia, dove poi i fantasmi del passato torneranno a farsi vivi. È questo lo spunto da cui parte Io, tra di voi, al debutto assoluto nell’ambito della rassegna itinerante diretta da Manlio Santanelli, “Il Teatro cerca Casa”, lo scorso venerdì 26 febbraio a Portici. Antonio Mocciola e Gianmarco Cesario firmano il testo di una pièce che, tramite il fil rouge delle canzoni di Charles Aznavour, prova a raccontare il dramma della guerra e dell’abbandono della terra natia, servendosi dell’interpretazione di un Massimo Masiello in ottima forma (così come era avvenuto, d’altronde, per Gli amici se ne vanno, il debutto dei due autori dedicato alla figura di Umberto Bindi).
Aznavour è il racconto vivente di un secolo di sofferenze; la partenza dei genitori dall’Armenia martoriata dal genocidio è lo scomodo antecedente della tragedia siriana odierna, la dimostrazione attualissima di una Storia che si sviluppa per drammatici corsi e ricorsi, mai imparando da se stessa. Aznavour è anche il simbolo di una speranza: la speranza che qualche figlio di questi popoli feriti possa poi effettivamente “farcela” in un “altrove” a volte lontanissimo dalla madre patria. Il franco-armeno è, in effetti, uno dei cantanti transalpini più famosi nel mondo, aedo di amori perduti e solitudini senza speranza, autore di canzoni in cui la sofferenza dei suoi avi appare sublimata.
Non è forzato, dunque, il parallelo tra Goran e Charles, né l’ispirazione che il primo dichiara di ricevere dal secondo; anche i croati, come gli armeni prima di loro, hanno subito il trauma di guerre, torture e stupri. Goran interpreta i ricordi e la sua parabola nella chiave di lettura offerta dalle canzoni di punta del repertorio di Aznavour, concedendo a Masiello la possibilità di dare prova di notevolissime doti canore. “Com’è triste Venezia”, “Lei”, “Ed io tra di voi” (che dà il titolo all’opera) vengono interpretate senza far rimpiangere le originali, e ciò anche grazie agli arrangiamenti e all’esecuzione di Mariano Bellopede, il cui piano commuove e convince. Io tra di voi è uno spettacolo da cui potrebbe essere tratto un audio-libro da ascoltare ad occhi chiusi, per la capacità di accompagnare delicatamente l’orecchio dello spettatore tra racconti e intermezzi canori. È merito di Masiello, tuttavia, se anche l’occhio risulta avere la sua parte, perché con la sua mimica il povero Goran assume una drammaticità a 360 gradi in cui non è difficile rivedere le difficoltà (e le speranze) di tanti uomini e donne presenti e passati, alla ricerca di un Aznavour a cui ispirarsi e da cui poter essere accompagnati.
Antonio Indolfi
Il Teatro cerca casa
contatti: www.ilteatrocercacasa.it