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Tra musica, debutti, favole, gialli e classici al via la nuova settimana teatrale in programma a Napoli e non solo.

 Foto Cesare AbbateIo, tra di voi
Quando: 4 aprile
Luogo: Napoli (zona Vomero) – per la rassegna Il Teatro cerca Casa
Orario:  18
Autori: Gianmarco Cesario e Antonio Mocciola
Interprete: Massimo Masiello e al pianoforte Mariano Bellopede
Trama: Massimo Masiello sarà interprete di Io, tra di voi, accompagnato al piano da Mariano Bellopede, che firma anche le elaborazioni musicali dello spettacolo scritto a quattro mani da Gianmarco Cesario e Antonio Mocciola. In scena si racconta la vicenda del giovane croato Goran che, scampato all’assedio di Vukovar, appena quattordicenne, arriva con mezzi di fortuna in Italia, con un sogno nel cuore: cantare, così come faceva nella sua terra, insieme alla sua famiglia di artisti, purtroppo non scampata allo sterminio. Ma lui, rifugiato politico, senza più nemmeno le scarpe per camminare, comincia a lavorare prima nei campi, poi come cameriere, nelle case di ricchi borghesi, quindi in un ristorante, dove fa tanti incontri, con personaggi appartenenti a varia umanità. La musica resta il suo sogno ed anche la sua ancora di salvezza, nelle sere in cui, da solo, racconta a se stesso la sua storia, gli orrori visti e vissuti, ma anche le piccole gioie. Il suo mito, oggi, dopo oltre vent’anni, come allora, è un piccolo uomo, uno che ce l’ha fatta, che veniva come lui da un paese martoriato dalla guerra civile e che grazie alla musica ha riscattato le umiliazioni ed il dolore, diventando il grande Charles Aznavour.
Prenotazioni: http://ilteatrocercacasa.it/site/prenotazioni/

 

f8e6ca6e-caec-479a-af64-9399f380705aElementary,Watson!
Quando: 4 e 15 aprile
Luogo: Teatro dei Piccoli
Orario: lunedì 4 aprile alle ore 9:30 e 11:30; venerdì 15 aprile alle ore 21:30
Interpreti: Eddie Roberts, Simon Edmond e Francesco di Gennaro
Trama: La scena si apre con il rinvenimento del corpo senza vita dell’attempata Lady Blackwood e, come spesso accade nella letteratura poliziesca, “la polizia brancola nel buio”. Nel tentativo di risolvere il caso, vengono coinvolti allora il famoso detective Sherlock Holmes e il suo fedele assistente, il dottor Watson. L’assassinio della nobile donna è avvolto nel mistero anche se gli indizi portano a sospettare del dissoluto nipote della donna, Sir Julian, noto per il suo vizio del gioco e per le reiterate richieste di denaro rivolte all’anziana zia. Le apparenze, però, ingannano e niente è come sembra, così che, solo grazie al brillante e logico ragionamento di Holmes e allo straordinario uso della scienza forense di Watson, l’efferato crimine sarà risolto assicurando il colpevole alla giustizia.
Info e prenotazioni: 081 239 5653 (feriali 9:00/17:00) – www.teatrodeipiccoli.it  – info@teatrodeipiccoli.it

 

e6050f71-d79b-49f7-9eac-1217ed96a293Frida Kahlo: lettere d’amore e di dolore
Quando: 5 e 6 aprile
Luogo: Nuovo Teatro Sancarluccio – per Monumenti che sorpresa!
Orario: 21
Interpreti: Riccardo Polizzy Carbonelli, Titti Nuzzolese, Laura Tramontano (5/4), Laura Pagliara (6/4) e alla chitarra Sergio Naddei
Autore e Regia: Mirko Di Martino
Trama: Lo spettacolo racconta i dipinti di Frida a partire dalle sue lettere, oppure, al contrario, la vita di Frida a partire dai suoi dipinti: il testo è infatti scritto a partire dalle testimonianze dei due protagonisti e delle persone che li conobbero, dedicando grande spazio alle lettere di Frida, al suo diario privato, e all’autobiografia di Diego Rivera. Ne viene fuori un ritratto di Frida lontano dall’agiografia ricorrente di “grande artista sfortunata”, di donna “innamorata del suo uomo”. Frida fu molto più di questo e, in un certo senso, molto meno: fu una donna che riuscì a imporre un’immagine pubblica diversa da quella privata, un’artista che elaborò la sua cifra stilistica con lentezza e in maniera non del tutto consapevole. In lei, convivevano con difficoltà idee e sentimenti contrastanti: voleva mostrarsi al pubblico come una donna libera e rivoluzionaria, ma in privato restava ingabbiata nel ruolo della moglie devota che tutto sopporta; voleva essere una pittrice affermata, ma rinunciava a proporre al pubblico le sue opere. Lo spettacolo dedica, ovviamente, ampio spazio al rapporto di Frida con Diego Rivera: i due pittori si videro per la prima volta nel 1922, quando lei era una ragazzina minuta e ribelle. Si sposarono sette anni dopo, divorziarono nel 1939, si risposarono nel 1940. Tutta la loro storia coniugale è inframmezzata da continui tradimenti e colpi di scena. Frida Kahlo morì nel 1954, poche settimane dopo aver partecipato a una manifestazione politica accanto a Diego Rivera. Dopo la sua morte il pittore scrisse: «il 13 luglio 1954 è stato il giorno più tragico della mia vita: avevo perso per sempre la mia amata Frida. Ho capito troppo tardi che la parte più bella della mia vita era il mio amore per lei».
Info e prenotazioni: 329 185 0120 (anche whatsapp) – info@teatrodellosso.it

 

4767cab2-c840-4a9e-9253-b81a6566b3baCasa di bambola
Quando: dal 5 al 17 aprile
Luogo: Teatro Mercadante
Orario: 05-04 ore 21.00; 06-04 ore 17.00; 07-04 ore 17.00; 08-04 ore 21.00; 09-04 ore 19.00; 10-04 ore 18.00; 12-04 ore 21.00; 13-04 ore 17.00; 14-04 ore 17.00; 15-04 ore 21.00; 16-04 ore 19.00; 17-04 ore 18.00
Drammaturgia: Henrik Ibsen
Adattamento: Raffaele La Capria
Regia: Claudio Di Palma
Interpreti: Gaia Aprea, Alessandra Borgia, Claudio Di Palma, Giacinto Palmarini, Autilia Ranieri, Paolo Serra e con Alessandro Cepollaro, Maria Chiara Cossia, Manfredi Lorenzo Di Palma, Riccardo Iaccarino
Trama: Casa di bambola è un testo teatrale scritto da Henrik Ibsen nel 1879 durante un suo soggiorno ad Amalfi, rappresentato per la prima volta il 21 dicembre dello stesso anno a Copenaghen; una pungente critica sui tradizionali ruoli dell’uomo e della donna nell’ambito del matrimonio durante l’epoca vittoriana. “Bisogna pur vivere, e così si diventa egoisti…”. È applicabile ad ogni personaggio di Casa di bambola questo enunciato morale che Kristine Linde confessa nel corso del I atto? E’ valido per tutti loro il postulato per cui il perseguimento acritico dell’interesse personale consegue la necessità naturale della sopravvivenza? E ancora: la radicalità della scelta finale di Nora di abbandonare marito, casa e figli corrisponde alla rottura del succitato compromesso di coscienza o ne è soltanto una naturale derivazione? L’emancipazione rivendicata da Nora con gesto “scandaloso” e sorprendente, insomma, riguarda la libertà dell’individuo, come con diversa misura segnalano ad esempio Gramsci e Santa Teresa della Croce, oppure è registrabile come strumentale opportunismo di comodo? Ad oggi è possibile per me, nello studio per una messa in scena di Casa di bambola, da un lato elencare interrogativi e dall’altro cercare ragioni, risposte e sintonie nella riscrittura di Raffaele La Capria il cui felicissimo intuito ha già optato per una sintesi linguistica che esalti la controversa morale e la corrispondente modernità dell’opera di Ibsen”. (Claudio Di Palma)
Info e prenotazioni: 081 5510 336 – info@teatrostabilenapoli.it

 

fb21a4f2-bce6-4cfb-9fb2-ff8eda65ab9fMa che bel castello
Quando: 6 aprile
Luogo: Teatro Cilea
Orario: 21
Autori: Lello Marangio, Anna Mazza e Roberto Russo
Regia: Massimo Cinque
Interpreti: Lino Barbieri
Trama: La storia ha inizio con la dimenticanza involontaria di un turista, Lino Barbieri, che perde l’autobus sul quale viaggiava per una gita, e si ritrova in un castello poco ospitale, nel quale il povero “naufrago” è costretto a rifugiarsi per trascorrere la notte. Non avendo altra scelta, inizierà da solo a cercare, con vari mezzi e tentativi, di ritrovare la strada per l’uscita, anche se ogni suo sforzo è monitorato ed ostacolato da alcuni fantasmi che fanno da barriera fra lui e la salvezza. Per evitare queste presenze, il turista, dovrà inventarsi diversi escamotage e stratagemmi per conquistare la loro indulgenza. Ecco allora che Barbieri darà sfogo a tutta la sua verve, attraverso il canto, l’imitazione, l’improvvisazione, la recitazione e spassosi monologhi. Alle prime luci dell’alba, quando il cielo azzurro farà capolino, il turista capirà che la “famosa via d’uscita”, l’esterno, è mistificatoria, ingannevole, una vera e propria allegoria. Denota lo smarrimento attuale del popolo italiano, che si aggira in un dedalo, un garbuglio di strade per tentare la risalita, per trovare la luce e la speranza e uscire finalmente da una pesante ed angosciante crisi, con la recondita speranza di riassaporare, quanto prima, i valori umani di un tempo.
Info: 081 714 1801 – info@teatrocilea.it

 

“Home”, Dance Perugia. Teatro Cucinelli, Solomeo, Perugia.Frane – Home
Quando: 6 aprile
Luogo: Teatro Piccolo Bellini
Orario: 21:15
Interpreti: per Frane Eleonora Chiocchini; per Home Amina Amici, Eleonora Chiocchini, Daria Menichetti, Chiara Michelini, Sara Orselli
Trama: Una volta che l’assetto è instabile e che i frammenti messi in moto si staccano e crollano con dinamiche diverse, affiorano in superficie anche le parti che si trovavano in profondità: quelle pennellate nere di cui spesso sentiamo il “tacito rivoltarsi piumato” e, la contraddizione tra stati e dinamiche contrastanti , si manifesta. Narrazione per immagini in cui le figure, così come lo spazio e il suono, appaiono , scompaiono e si depositano come i frammenti di un terreno che frana. Ogni gesto, si snoda di colpo in una serie. Frane sono racconti residui di un “romanzo” non scritto.
Home indaga il concetto di casa come luogo di origine, come luogo dell’accoglienza, come spazio fisico ed emotivo in cui trovare il conosciuto e portare il nuovo, in un mescolarsi continuo di idee, relazioni, stati emotivi, stati fisici.
Info e prenotazioni: 081 549 1266 – www.teatrobellini.it

 

5260efc1-9a23-47cf-9ce8-94b24aef66bfL’Inferno di Dante
Quando: 6, 7, 13, 14, 16, 17, 20, 21, 25, 27, 28 aprile e 1 maggio
Luogo: Museo del Sottosuolo
Orario: 6, 7, 13, 15, 20, 21, 27 e 28 aprile alle ore 9, 10.15, 11.30 e 12.45; 16 aprile alle ore 18.30; 17 e 25 aprile e 1 maggio alle ore 11;
Adattamento e regia: Domenico M. Corrado
Interpreti: Monica Caruso; Mario Guadagno; Anna Edipio; Emilio Caruso; Maria Giusy Bucciante; Giancarlo Grosso; Diletta Acanfora; Vincenzo Veneruso; Federica Cannavo; Salvatore Mazza; Enzo Varone; Ciro Zangaro; Federica Cannavo; Francesco Merlino; Rodolfo Medina; Il Genere Umano
Trama: Basato sulla Prima Cantica dell’Opera di Dante Alighieri, lo spettacolo racconta il viaggio del Sommo Poeta tra i dieci cerchi dell’Inferno alla ricerca dell’Amore. Un susseguirsi di incontri con i personaggi straordinari del regno delle anime dannate in una cornice che non potrete dimenticare. L’obiettivo è far vivere il luogo che ospita lo spettacolo e aumentare ancora il coinvolgimento dello spettatore. “L’inferno di Dante” nel Museo del Sottosuolo si realizza in tre momenti, ognuno dei quali vedrà protagonista una sala differente del Museo che si sviluppa per circa 3000 mq a 25 metri sotto piazza Cavour, nel cuore della Città, a pochi metri dal Museo Archeologico Nazionale. Nella prima Sala chiamata “Sala Bianca”, dedicata alla prematuramente scomparsa primogenita di Clemente Esposito, padre della speleologia urbana a Napoli e proprietario dei locali in superficie il pubblico incontra Il Sommo Poeta, che in compagnia di Virgilio, che lo libera dalla Lupa dalla Lonza e dal Leone, inizia il suo viaggio, superando l’ira di Caron Dimonio dagli occhi di bragia, ascolterà la voce suadente e innamorata di Beatrice nella sua invocazione, affiche l’autore dell’Eneide aiuti il suo “amico e non de la ventura” nella “diserta piaggia” sfiderà le grida di “Minosse” e si emozionerà alle parole di “Francesca da Polenta” che abbracciata al suo “Paolo” invocherà la “Caina per chi a vita la spense”. Nella seconda Sala, Sala intitolata a Michele Quaranta, detta “delle riggiole”, il Pubblico vedrà ed udrà come Cerbero prima e Pluto il Dio della ricchezza poi, tenteranno invano di avversare il cammino del Poeta e della Sua Guida, e nemmeno le Furie: Megera, Aletto e Tesifon, benché invochino la Medusa potranno bloccare il passaggio alla Città di Dite. Infine Farinata degli Uberti e Cavalcante Cavalcanti usciranno dalle Loro “archie infuocate” per conoscere il viandante Fiorentino, mentre l’albero di Pruno che imprigiona Pier delle Vigne, poeta alla corte di Federico II di Svevia e intimo consigliere dell’imperatore, pregherà il Sommo Poeta che “nel mondo riede, di confortar la memoria mia, che giace ancor del colpo che ’nvidia le diede”.
Nella terza ultima sala dedicata a Lucio Bartoli, detta “della guerra” Dante, Virgilio e il Pubblico incontreranno gli ultimi tre personaggi provenienti da tempi e da e poche precedenti: Ulisse, del celebre “fatti non foste a viver come Bruti ma per seguir virtute e conoscenza” il Conte Ugolino che piange la sua disperazione e Lucifero, il Male Assoluto, rappresentato in un modo da far riflettere chi lo incontra.
Info e prenotazioni: www.tappetovolante.org/prenota – 081 863 1581 – 339 18 88 611

 

737ec01e-d73b-40e8-a753-8f6346d3869dGrand’Estate – Debutto
Quando: dal 6 al 10 aprile
Luogo: Teatro Nuovo
Orario: dal mercoledì al sabato ore 21; domenica ore 18:30
Testo e Regia: Enzo Moscato
Interprete: Enzo Moscato, Massimo Andrei, Giuseppe Affinito, Caterina Di Matteo, Gino Grossi, Francesco Moscato, Giancarlo Moscato, Peppe Moscato
Trama: Il testo, dall’eloquente sottotitolo-didascalia Un delirio fantastorico, 1937/1960…ed oltre, è una babelica commedia umana con cui ripensare a Napoli e alla sua lingua leggendaria, dove l’autore risale a un prima e a un dopo la vicenda di Luparella, scritta nel 1983. Quella storia si svolge nel ‘43 in un bordello dei Quartieri Spagnoli, mentre quest’ultima insegue le storie anche delle altre prostitute di quel casino. Tra le due parti asimmetriche, in cui appare diviso il testo, non sembrano esserci legami, eccezion fatta per alcune figure della storia, come, ad esempio, le tre ineffabili ‘segnorine’ Poppina, Sciuscetta e Lattarella, le quali, di volta in volta, afferrano o si scambiano la parola, per narrare le loro esilaranti, incredibili avventure, per mare e per terra, nelle diverse epoche storiche del mondo.
L’assenza di un luogo definito conduce la narrazione dalle fasciste ‘case chiuse’ al pericoloso e aperto Mar Mediterraneo, fino al lazzaretto-confino-reclusorio dell’isola di Malta. Poi, vola, come per magia, nello sconfinato e arroventato cielo dell’ultimo conflitto mondiale, per tornare di nuovo a casa, verso dimore sconsolate come il rifugio dell’eterno ‘casino Bonacina’, sulle scale del vico Tiratoio, sopra i Quartieri a Napoli, o verso quel suo doppio squallido bordello, che è il Club ’78, all’epoca del boom economico italiano post-conflitto.
Qui la storia sembra chetarsi, guardando stupefatta al tormentato e spensierato viaggio compiuto per raggiungere quella meta. Grand’Estate è un volo temporale, dal piglio satirico e comico, sulle figure sgangherate che vivono ai margini della vita sociale, come metafora di Napoli, e che, già dal titolo, denuncia il disprezzo dell’autore per le piccole estati di oggi, tristi e conformiste.
Info e prenotazioni: botteghino@teatronuovonapoli.it – 0814976267

 

be4fa7ff-0dfc-4d25-8adb-c56a5336b373Damarù
Quando: 7 aprile
Luogo: Teatro Piccolo Bellini
Orario: 21:15
Regia e Coreografia: Maria Grazia Sarandrea
Interpreti: Emanuela Mastandrea Discenza, Maria Grazia Sarandrea
Trama: Damarù” è uno spettacolo di danza con musica dal vivo in cui coreografie e sonorità manifestano una ricerca di generi e stili ispirati a culture diverse. Damaru è il tamburo sacro che genera il suono primordiale, origine di tutto. È lo strumento rituale del dio Shiva. Con il suo tamburo Shiva crea il cosmo e mantiene costante il ritmo vitale, riproducendo il battito del cuore. Shiva è il re della danza e la sua è una danza di trasformazione, di continua creazione e distruzione. Nel suo cerchio di fuoco, così è rappresentato mentre danza col damaru, l’opposizione delle forze è in perfetto equilibrio. Lo spettacolo “Damarù” è una rievocazione di quelle energie ancestrali che convivono con noi, a volte illuminate, più volte oscure e celate. In questo spazio immaginario musica e danza si fondono in un magico connubio avvolgendo il pubblico in colorate atmosfere, in un continuo alternarsi di linguaggi comuni a culture  diverse. Attraverso la danza e la musica il corpo si libera dagli attaccamenti ed è libero di viaggiare  oltre il mondo visibile, per esprimere quelle emozioni che scaturiscono dal profondo.
Info e prenotazioni: 081 549 1266 – www.teatrobellini.it

 

8dbf0fb5-2cee-47d4-90e0-3f2195edd3f7La masa madre
Quando: 7 aprile
Luogo: Hotel Palazzo Caracciolo – VOCIMUTE_monologhi in rassegna
Orario: 21
Regia e Interprete: Ettore Nigro
Trama: La masa madre narra la storia di Sante, un ragazzo che vuole diventare fornaio perché ha un sogno: fare il pane per tutti. E così lotta per mantenere viva la pasta madre che ha ereditato dal nonno fornaio. Parte alla volta di Buenos Aires dove inizia a lavorare in un panificio, lotta insieme ai compagni per salvaguardare la naturalezza del pane e distribuirlo a tutti, segnando in tal modo la storia politica e gastronomica dell’Argentina. La masa madre è un inno alla resistenza alimentare, contro l’industrializzazione selvaggia dei processi alimentari che porta alla perdita delle tradizioni gastronomiche, contro la manipolazione dei cibi e dell’essere umano.
Info e prenotazioni: 349 392 8032 – 081 0160111www.facebook.com/bambara.officinaculturale/

 

1e66badb-af7b-4203-9c89-fb434e0297bfLa Lupe con el diablo en el cuerpo
Quando: 7 aprile
Luogo: Palazzo de Liguoro – Γυναίκα/Donna Rassegna al femminile tra vita e arte 2016
Orario: 20
Regia: Alina Narciso
Interpreti: Lisandra Hechavarría Hurtado e il percussionista Giovanni Imparato
Trama: Guadalupe Victoria Yolí Raymond, la Yi Yi Yi o anche la «mulata de fuego», mitica cantante cubana degli anni ’60 definita da Hemingway “la creatrice dell’arte del frenesí”, da Jean Paul Sartre “un animale musicale”, da Picasso “un genio” e infine da Guillermo Cabrera Infante: “un fenomeno fenomenologico”. Le sue interpretazioni leggendarie rivoluzionarono la musica dell’epoca , rappresentando il meglio del cabaret cubano degli anni ’60.
Info e prenotazioni: Elena de Candia 393 221 80 33 elenadec54@gmail.com – Annachiara Senatore 339 891 01 63 annachiarasenatore@yahoo.com – Anna Caruso 333 549 6507 annacaruso76@gmail.com

 

114987.jpg.origConcerto d’amore
Quando: dal 7 al 10 aprile
Luogo: Teatro Delle Palme
Orario: 21
Interprete: Peppe Barra
Trama: Cantata d’ammore” vuole essere un omaggio dedicato ai grandi autori della tradizione campana. Peppe Barra, artista colto e raffinato, è considerato uno dei protagonisti più eclettici della scena napoletana e personaggio di rilievo della cultura del Novecento, protagonista del recupero della tradizione popolare musicale e teatrale, la cui forza dirompente è trasformata dall’artista in una commistione di sogni, desideri, passioni e suggestioni attraverso l’intensità e l’ironia che la napoletanità esprime nei suoi testi e nelle sue riscritture: molte delle quali occorre che siano pubblicate per non disperdere questo immenso patrimonio.
Prenotazioni: 081 544 1872 – 392 22 28 300

 

8c37e7c7-76bb-4ad8-a853-146cac79859cFine di Donna Lionora
Quando: dal 7 al 15 aprile
Luogo: Ridotto del Mercadante
Orario: 7, 10, 13, 14 aprile ore 21.00; 8, 12, 15 aprile ore 18.00; 9 aprile ore 17.00; 13 aprile anche alle 11.00
Regia: Alessandra Cutolo
Interpreti: Teresa Saponangelo, Vincenzo Nemolato, Flora Faliti, Anna Patierno del laboratorio “Piazza bella piazza” del Quartiere Forcella
Trama: Fine di Donna Lionora è l’ultimo atto della rivoluzione napoletana del 1799. È il racconto della morte della donna che l’ha rappresentata. Ma anche del naufragio di un’utopia, la fine del sogno di abolire i privilegi di una parte della città. Il sogno di accorciare la distanza tra lazzari e giacobini, ignoranti e colti, selvaggi ed educati. Lo sforzo di portare in città l’enorme potenziale di modernità che il secolo dei lumi aveva diffuso in Europa. Il tentativo di comunicare coi lazzari recalcitranti e d’imporre loro una visione del mondo. Ma anche la fine del Monitore Napoletano, il giornale che avrebbe voluto educare il popolo. Cosa resta oggi di quest’utopia? Il resto di niente? O forse alcune delle questioni centrali della città sono le stesse di allora? La parola di Enzo Striano, nell’adattamento drammaturgo di Maurizio Braucci, si integra con quella di Vincenzo Cuoco, giacobino sopravvissuto alla sconfitta, addolorato nel raccontare il sacrificio della sua generazione e teso nello sforzo di “giovare ai posteri”.
Info: http://www.teatrostabilenapoli.it/?p=content&id=368&t=contatti

 

1ef6352d-7ab7-4681-ac7f-7c786ae6688bLa follia
Quando: 8 aprile
Luogo: Teatro Piccolo Bellini
Orario: 21:15
Regia e Coreografia: Gabriella Riccio
Interpreti: Gabriella Riccio (corpo) e con Achille Succi (clarinetto, basso, sax contralto)
Trama: Progetto ibrido. Due personalità – quella musicale di Achille Succi e quella coreografica di Gabriella Riccio – che sfidano le convenzioni per esplorare nuovi linguaggi e territori della contemporaneità nel dialogo storico tra musica e danza. Corpo e movimento che si fanno materia sonora. Suono e musica che prendono corpo e si appropriano dello spazio. Il respiro che si fa materia creativa ed espande dallo strumento e dal corpo alla materia sonora e visiva. Ascolto e silenzio quali gestazione per il suono ed il movimento.
Qui la musica non è accompagnamento alla danza, allo stesso modo la danza non è interpretazione della musica, neppure si tratta o si cerca un dialogo tra musica e danza. Una nuova tensione ed esplorazione del rapporto possibile sottende la performance. Opposites attracts. L’impalpabile del suono e la materia fisica del corpo nello spazio in un continuum di giustapposizioni buio/luce, suono/silenzio, movimento/immobilità, anticipazioni, echi, risonanze. Un sottilissimo gioco di rimandi e sfide che passano da equilibri a disequilibri, da dominazione a sottomissione, dall’intesa al malinteso quale territorio fertile della rappresentazione.
Info e prenotazioni: 081 549 1266 – www.teatrobellini.it

 

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Quando: 8 aprile
Luogo: Portici (Na) – per la rassegna Il Teatro cerca Casa
Orario: 20:30
Interpreti: Flo, voce, ed Ernesto Nobili, chitarra
Trama: A due anni di distanza dal suo ultimo lavoro e dal successo di critica e pubblico registrato e dopo un tour di tappe italiane ed europee, il 13 maggio esce Il mese del Rosario (Agualoca Records/Audioglobe), secondo disco dell’artista napoletana Flo, che venerdì 8 aprile lo presenta in un’anteprima preziosa per Il teatro cerca Casa, con arrangiamenti in chiave acustica, curati da Ernesto Nobili, coautore e produttore artistico del lavoro musicale. Il musicista accompagnerà Flo alla chitarra per un viaggio “tra le lingue e i ritmi del mondo latino, tra atmosfere che richiamano al Fado, al noveau tango, alla canzone d’autore, alla Morna capoverdiana, in un virtuosismo mai fine a se stesso“. Il concerto Aspettando… Il mese del Rosario sarà il fil rouge tra il primo e il secondo lavoro di Flo e anticipa la partenza per Capo Verde, dove, il 13 aprile all’Atlantic Music Expo, avverrà la presentazione ufficiale del disco, con la band al completo.
Prenotazioni: http://ilteatrocercacasa.it/site/prenotazioni/

 

UNALAMPA-Roberto-Azzurro-e-Fabio-BresciaUnalampa
Quando: 8 aprile
Luogo: Teatro Comunale Carmela Maddaloni – Massa di Somma (NA);
Orario: 20:30
Regia e Autore: Roberto Azzurro
Interpreti: Roberto Azzurro e Fabio Brescia
Trama: L’unico dubbio che ancora sussiste, stavolta, è se – in riferimento a questo progetto che nasce in solitaria e si apre all’accoppiata (sì, accoppiata è perfetto) sia più giusta la parola sodale o la parola complice, nel momento in cui bisogna immaginare che il progetto Unalampa vede accostarsi all’invettore Roberto Azzurro il novello invettore Fabio Brescia. Insieme, stavolta, inveiscono appunto, polemizzano, urlano, cantano, e si/ci divertono, correndo insieme da una sponda all’altra di rabbie appassionate, di clamori sussurrati, di esplosioni inevitabili, per raccontare, commentare, odiare, e poi amare, e poi sfinire, e poi inveire rabbiosamente e appassionatamente, contro questo posto straordinariamente bello e straordinariamente impossibile che fu chiamato Napoli. E di Teatro in Teatro, questa invettiva sta viaggiando esplosiva, pronta a dimostrare che molti sono disposti ancora a indignarsi e ad alzare la voce per farsi sentire con parole forse nuove, forse inusuali, ma accorate e prepotenti, sincere, amorevoli e dolorose, seppur rabbiose e minacciose. Questa invettiva è divisa in sette canti. Sette urli, sette dolori, sette anche comici sberleffi. Insomma sette momenti di rabbiosa riflessione anche, punteggiati da musicalità note, da memorie imprescindibili di una napoletanità onorata ma ormai vecchia e stantia, che si crogiola e annega in una oleografia ormai soltanto nociva e deleteria. Centrale, poi, è il terzo canto, in cui convergono tutte le parole e i versi dei grandi scrittori che hanno fatto viaggiare Napoli nel mondo attraverso le loro opere di volta in volta teatrali, letterarie, poetiche e meravigliosamente musicali. Per finire nell’incendio/incubo/sogno, nell’auspicato martirio di liberazione, tra le lacrime e il comico sberleffo che ritorna imprescindibile. Questa volta Unalampa avrà due voci, due urli che si intersecheranno, sovrapporranno, incroceranno, in un unico tornado verbale, in una giostra impazzita e trascinante, in un delirio lucido e furente. Ci sono illustri predecessori che hanno al loro attivo prestigiose invettive, ci perdonino se ci infiliamo in punta di piedi – ma mica tanto – in un elenco di grande rilevanza, ma è irrinunciabile: è frutto di un giuramento, fatto una volta mentre ero imbottigliato nel traffico, a un incrocio, dove sono rimasto per circa un’ora e mezza – e non a Zurigo, chiaramente, ma a Napoli.
Info e Prenotazioni: https://www.facebook.com/Ortensia-T-679155442133446/

 

419621_367857753235830_295331057155167_1254473_819364362_nMátria tre concerti per due donne e una città
Quando: dall’8 al 10 aprile
Luogo: Sala Ichos
Orario: venerdì e sabato ore 21 e domenica ore 19
Interpreti:  Isabella Mangani Trio
Trama: Isabella Mangani sarà protagonista a Sala Ichos con Mátria tre concerti per due donne e una città dedicati, in ordine di serata, ad Amália Rodrigues, Napoli e Eleonora Pimetel Fonseca, creando un filo immaginario che lega con amore la città partenopea a Lisbona. Si comincia venerdì 8 aprile con Amália tra i poeti. Amália Rodrigues, considerata in patria come la maggior interprete di “fado”, è stata riconosciuta a livello internazionale come la voce lusitana per eccellenza, perdendo cognome e accentuazione sulla a di mezzo: AMALIA sembrava bastare ed era sinonimo di Portogallo. La sua carriera durò più di cinquant’anni, con centinaia di concerti in tutto il mondo, compresa l’Italia, dove incise anche il disco A una terra che amo, nel 1973. Non tutti sanno però che Amália ha operato all’interno della canzone nazionale portoghese una vera rivoluzione, introducendo in un ambito tradizionalmente popolare i più grandi poeti portoghesi, dal Cinquecento fino ai suoi contemporanei. Così, attraverso la sua voce potente e grazie alla collaborazione di alcuni sensibili compositori, il grande epico Camões e i nomi più illustri della poesia di espressione portoghese del XX secolo sono usciti dalle accademie per entrare a fare parte di un patrimonio comune allargato e accessibile a tutti. Quest’omaggio è un percorso di poesia e musica intorno alle parole di alcuni di questi grandi poeti cantati da Amália Rodrigues e ai versi che la stessa Amália scriveva. Sabato 9 aprile si continua con Mareiro. Avvistamenti lusitani da Capo di Posillipo. In portoghese, “mareiro” è un aggettivo che indica provenienza e si dice soprattutto di vento che “viene o soffia dal mare”. In senso più esteso, significa “propizio, favorevole alla navigazione”. Domenica 10 aprile si conclude con Canzone pe’ Leonora. Era il 20 agosto 1799. A Piazza Mercato veniva portata al patibolo una donna italiana di origini portoghesi che sarebbe divenuta uno dei simboli della Repubblica Napoletana. Era una letterata, traduttrice, madre in lutto, moglie abusata, attivista politica e giornalista. La conosciamo con il nome di Eleonora Pimentel Fonseca.
Info e prenotazioni: 335 765 2524 – 335 7675 152 – 081275945 (dal lunedì al sabato dalle 16 alle 20 – domenica dalle 10 alle 17)

 

12671729_852294504896715_7197147845041705923_oMusa. Storia di un’ispirazione
Quando: dall’8 al 10 aprile
Luogo: Te.Co. – Teatro di Contrabbando
Orario: venerdì e sabato ore 20:30; domenica ore 18:30
Adattamento e Regia: Alessandro Palladino
Interpreti: Francesca Romana Bergamo, Alessandro Palladino, Simona Pipolo e Chiara Vitiello
Trama: Musa. Storia di un’ispirazione nasce dall’esigenza di trattare, attraverso l’adattamento de “Il libertino” di Schmitt, il tema della contraddizione insita nella morale e la sua relatività. Un viaggio nella mente affollata, disordinata e geniale di un grande filosofo che spinto dalla solitudine e dal dubbio, dalla paura della censura o della falsità, si interroga sulle proprie incertezze, ma soprattutto sulle proprie certezze. Nella pièce, d’ altra parte, come nella vita del protagonista, tre donne entrano ed escono vorticosamente, seducendo e confondendo Diderot, tre “muse” che abitano la mente del filosofo e la manipolano, creano e disfano illusioni , mettono in ordine pensieri per poi sconvolgerli nuovamente.
Info e prenotazioni: 334 214 2550 – teatrodicontrabbando@gmail.com – www.teatrodicontrabbando.com

 

db38078d-f71c-4f1e-8184-4baa53d8bcedBig Ben ha detto stop
Quando: dall’8 al 10 aprile
Luogo: Theatre De Poche
Orario: venerdì e sabato ore 21; domenica ore 18
Regia: Massimo De Matteo
Interpreti: Giovanni Allocca e Leda Conti
Trama: La fantomatica amicizia tra un radiotecnico, un riparatore di apparecchi televisivi e il creatore o comunque uno dei creatori dei contenuti di quelle scatole magiche, diaboliche, belle da guardare, ma soprattutto contenitori di parole belle, da ascoltare. L’indagine umana su una delle vicende più raccapriccianti del dopoguerra italiano, che diventa anche il pretesto per parlare di una Televisione che non c’è più come non c’è più il suo pubblico. Vergognoso. Al solito, ma non è mai un caso, è sempre l’uomo comune a porgere le nostre coscienze di fronte alle responsabilità e alla necessità di una revisione lucida e obiettiva rispetto agli inganni, gli errori di giudizi affrettati e crudeli, ma se lo ha detto la televisione… E allora è necessaria una ricostruzione-riparazione dei fatti, dei danni e quando non si trova il guasto, bisogna ricontrollare tutto: ogni valvola, ogni transistor, alimentatore, tubo catodico, altoparlante…
Se oggi Gesù dicesse “ chi di voi è senza peccato scagli la prima pietra”, al momento ci fermeremmo,tutti, a pensare se per caso il social ha diffuso le nostre marachelle, se così non fosse, non ci sentiremmo colpevoli di nulla e scaglieremmo con rabbia le nostre pietre sulla Maddalena . Perché oggi, invece,“così è, se lo dice internet”.  “Amo gli uomini, che si affidano ai professori e odio i professori che non conoscono e non sanno raccontare le disgrazie degli uomini”. La regia cerca di cogliere l’opportunità, offerta dallo spazio, di poter raccontare a stretto contatto col pubblico, costringendo l’attore ad una sorta di piano-sequenza fino alla fine della narrazione. (Massimo De Matteo)
Info e Prenotazione: 081 549 09 28 – info@theatredepoche.it

 

bcd2fdcb-1210-49a6-bd6c-f5132f7750d0Leopardi amava Ranieri – DEBUTTO
Quando: dall’8 al 10 aprile
Luogo: Nuovo Teatro Sanità
Orario: venerdì e sabato ore 21; domenica ore 18
Autori: Claudio Finelli e Antonio Mocciola
Regia: Mario Gelardi
Interpreti: Antonio Agerola e Fulvio Sacco e con l’amichevole partecipazione di Lalla Esposito e Irene Grasso
Trama: Il 13 giugno 1837, onomastico di Antonio Ranieri, fu l’ultima notte di Giacomo Leopardi che morì l’indomani mattina. Lo spettacolo si propone di portare in scena gli ultimi momenti della tormentata esistenza, tra sofferenze e dolori, del poeta marchigiano. Attraverso la storia dell’amicizia con Ranieri viene messo a nudo l’animo più sensibile di Giacomo Leopardi, un uomo vivace, esuberante, curioso di porgere lo sguardo oltre il “natio borgo selvaggio”. Dalle lettere scritte per il sodale napoletano, s’intuisce che il sentimento provato da Giacomo andava ben oltre il legame amicale. Si trattava di una vera e propria passione per l’uomo con cui trascorse gli ultimi sette anni della sua vita. Una passione, forse, non ricambiata da Ranieri. Una passione repressa e inconfessabile per quei tempi.
Info e Prenotazione: 3396666426 – info@nuovoteatrosanita.it – www.nuovoteatrosanita.it

 

ABCE0788Aspettando Medea
Quando: 9 aprile
Luogo: Napoli (zona Vomero) – per la rassegna Il Teatro cerca Casa
Orario: 20
Regia: Nadia Baldi
Interpreti: Franca Abategiovanni e Antonella Ippolito
Trama: Come spesso accade anche nella vita comune il limite fra tragedia e comicità è sempre labile. Le due protagoniste di Medea finiranno per passare dal comico al tragico restituendo allo spettatore uno scenario godibile  e leggero. Due donne, un copione, le prove di uno spettacolo. Due donne diverse fra loro che interagiscono con un testo classico, la loro vita privata, i loro sogni e le loro follie. Nell’ordito della trama del copione si confondono i due personaggi, ora impegnate a trovare la loro miglior interpretazione, ora a risolvere problematiche quotidiane, ora a sviscerare storie e sentimenti che trascinano lo spettatore in mondi e storie parallele. Medea personaggio complesso di grande  forza drammatica ed espressiva, affascina e cattura le due attrici . Esse si  troveranno più volte a confondersi con Medea, a rappresentare le due facce della sua stessa mente scissa, conflittuale. L’abbandono, l’indifferenza, la vendetta, la ferocia, la forza e la fragilità del personaggio sono sentimenti dai quali restano rapite e condizionate durante le prove.
Prenotazioni: http://ilteatrocercacasa.it/site/prenotazioni/

 

4c708d7b-a85f-4528-8e4b-7e7ca35f786dLa geisha che danza per amore
Quando: 9 aprile
Luogo: Teatro Piccolo Bellini
Orario: 21:15
Coreografia e Interprete: Chiara Alborino
Trama: Un lavoro ispirato al teatro giapponese ed in particolare alla figura della geisha, la cui drammaturgia è nata da un intenso processo creativo basato sulla danza contemporanea ed ispirato al teatro NO, al Kabuki ed alla lettura degli autori Kuki Shuzo, Murakami e Yasunari Kawabata, ma anche alla ricerca dei significati delle tradizioni e musiche giapponesi: dall’uso dei Sakura, i tipici fiori nipponici, al suono dello Shakuhachi, il caratteristico flauto dritto. (Chiara Alborino)
Info e prenotazioni: 081 549 1266 – www.teatrobellini.it

 

ABCE4328I panni sporchi 
Quando: 9 aprile
Luogo: Napoli (zona Fuorigrotta) – Il Teatro cerca Casa
Orario: 20:30
Autore: Giovanni De Luise
Regia: Manlio Santanelli
Interprete: Federica Aiello
Trama: Una donna del popolo, una terrazza che si affaccia al mondo, una corda che sostiene panni appena lavati. In attesa del proprio marito, attesa intorno alla quale ruota l’intera vicenda, la donna parla con i vicini, si racconta, e raccontandosi lascia emergere tutta la sua devozione per San Gennaro, per il coniuge, per il clan e il popolo a cui appartiene. I panni sporchi, opera prima di Giovanni De Luise, diretta da Manlio Santanelli e interpretata da Federica Aiello, usa la forma dell’assurdo e dell’ironia per raccontare il disordine morale di un mondo in cui ad essere divorate sono dapprima le figure più deboli – giovani e anziani – con la complicità subdola della parte marcia della società civile. Ci troviamo al centro di un sistema che si regge sul malaffare, che però viene considerato come l’unica possibile organizzazione sociale. Agli occhi di invisibili giudici, la protagonista cercherà di discolparsi per la vita ‘di seconda mano’ che le è capitata; ma, ormai trascinata da un vortice al quale non è in grado di sfuggire, dimostrerà tutta la cattiveria di cui, senza esserne consapevole, è comunque capace. Ed è questa inconsapevolezza che assurge a chiave di lettura antropologica di tutta una umanità, alla quale è negato ogni possibile riscatto sociale.
Info e prenotazioni: http://ilteatrocercacasa.it/site/prenotazioni/

 

82b8ede7-e226-4fcd-bb17-32c22c0aa410Merisi. La verità nel buio
Quando: 9 aprile
Luogo: Pio Monte della Misericordia, in via dei Tribunali n 253
Orario: ore 18:30 e ore 20
Produzione: Associazione Culturale Nartea
Autore: Febo Quercia
Interpreti: Raffaele Ausiello, Mario Di Fonzo, Valeria Frallicciardi, Andrea Fiorillo, Antonio Perna e con la partecipazione di Matteo Borriello
Trama: Attraverso questa rievocazione storica, ambientata nel periodo napoletano dell’artista, al Pio Monte della Misericordia prende vita un’esibizione teatrale che non vuole essere un elogio del “genio”, ma una rappresentazione dell’uomo de Le Sette Opere di Misericordia e del suo tormento, che ne ha rivelato sui dipinti la grandezza artistica. Il lavoro teatrale sviscera non solo l’ingegnosità del pittore rivoluzionario, ma indaga la natura psicologica dell’uomo scomparso a Porto Ercole il 18 luglio del 1610.
Prenotazione obbligatoria: 339 702 0849 – 334 622 7785

 

071309_Roberto_Azzurro-300x225Unalampa
Quando: 9 aprile
Luogo: Teatro Il Siparietto – San Giorgio a Cremano
Orario: 21
Regia e Autore: Roberto Azzurro
Interpreti: Roberto Azzurro
Trama: Per molto tempo ho inseguito l’idea che soltanto uno scandalo può far sì che qualcuno si accorga di noi – sempreché abbiamo qualcosa di interessante e di irrinunciabile da mostrare –, si  accorga di noi in termini eclatanti e profondi: bisogna fare uno scandalo, di qualsiasi tipo, ma uno scandalo. Per cui, per molto tempo ho inseguito l’idea di farlo, questo scandalo. Poi, una bella mattina mi sono detto: lo scandalo non devo farlo io, lo scandalo esiste già: e si chiama Napoli. Io sono napoletano, per cui posso permettermi di dire qualsiasi cosa su Napoli e sui napoletani, insomma la responsabilità e mia, soltanto mia e le mie parole ricadono anche su di me, inevitabilmente. Anche la miccia, utile e perfetta a innescare il turbine, era pronta già, ed è ciò che mi capita continuamente durante il giorno, mentre sono in auto nel traffico, o dal giornalaio, o in fila alla posta, o al tabacchi per comprare un biglietto per l’autobus. Per meglio dire, dalla reazione che io ho in seguito a quello che mi capita. Ecco, il verbo che indica questo mio comportamento/atteggiamento è questo: inveire; la cui definizione è: lanciarsi, avventarsi con furore verbale contro qualcuno o qualcosa, investendolo con invettive, con rabbiose accuse giustificate o meno, parole di fuoco, oppure aggredendolo con vituperi, con parole violente e offese terribili. Ci sono illustri predecessori che hanno al loro attivo prestigiose invettive, mi perdonino se mi infilo in punta di piedi in un elenco di grande rilevanza, ma è irrinunciabile: è frutto di un giuramento, fatto una volta mentre ero imbottigliato nel traffico, a un incrocio, dove sono rimasto per circa un’ora e mezza – e non a Zurigo, chiaramente, ma a Napoli. È stato allora che, mentre con i finestrini serrati – non ero ancora pronto allora per lo scandalo, e allo stesso tempo non volevo rischiare di essere linciato da qualche cittadino napoletano – sono, questi, sempre pronti a difendersi cominciando ad annoiarci con le solite frasi del tipo “Napoli è la città più bella del mondo” che sembra voler intendere: possiamo fare tutto tanto siamo i più belli e la nostra città è la più bella, atteggiamento che io non esiterei a definire comportamento di stampo e mentalità camorristici, ecco –, per cui da napoletano io rispondo: ettiritittittì! Ma tornando all’elenco degli invettori o invettivisti o invettivi – facciamo “arrabbiatissimi” e non se ne parli più – nel passato, per esempio nel mondo romano poteva accadere che un poeta, un politico o un uomo di cultura scrivesse un’invettiva contro qualche uomo potente che lui considerava nemico proprio o della sua parte politica. Dante Alighieri, nella Divina Commedia, in più occasioni si lancia in invettive contro personalità ed istituzioni del suo tempo (come ad esempio, la città di Firenze o l’Impero Germanico). E Luigi Pirandello ne “Il fu Mattia Pascal” ci dà esplicito saggio di cosa è un’invettiva. Certo, pensai, una volta liberatomi dall’imbuto ferroso dell’ingorgo automobilistico – imbuto vivacizzato da un’umanità bestemmiante e anch’essa inveente e in più brutta e grassa, (mi chiedo dove siano i bei napoletani e le belle napoletane di una volta) – certo, pensai, è una fortuna che sia da considerarsi obsoleto o improprio l’uso che estende il verbo inveire ad azioni di una violenza che travalica le parole per sfociare in animosità fisica, altrimenti è certo che quando pronuncerò l’ultima terribile battuta della mia invettiva contro Napoli e i Napoletani, e che titolerò “Unalampa”, è certo che la suddetta UNALAMPA rischierà di finire in rissa. (Roberto Azzurro)
Info e Prenotazioni: 373 763 4652

 

e7f298cc-18c0-49a1-b80a-0e956a0b77d1La volontà – frammenti per Simone Weil
Quando: 9 e 10 aprile
Luogo: Nostos Teatro Aversa – Caserta
Orario: sabato ore 21 e domenica ore 20
Drammaturgia e Regia: César Brie
Interpreti: César Brie e Catia Caramia
Trama: Una donna poggiata contro un muro. Un uomo disegna un letto sul muro. La donna, in piedi e allo stesso tempo coricata nel suo letto, parla con Dio. L’uomo la regge, la accudisce, dialoga con lei, ci racconta di lei. L’unica traccia di quest’uomo sono le sue iniziali incise sotto le parole in italiano scritte sulla lapide di Simone Weil al cimitero di Ashford, nel Kent. C.M. L’abbiamo chiamato Carlo Manfredi, gli abbiamo dato un ruolo, quello di infermiere, e il compito di accudire Simone Weil nella sua agonia. Il muro non è più un letto. Su quel muro Simone e il suo infermiere disegnano l’universo. Le stelle, che Simone studiava, appaiono mentre vengono brutalmente cancellate le sagome dei fucilati nelle purghe staliniste che Simone fu tra le prime a denunciare. Il muro è il luogo dove si mostra l’esercizio della forza, che Simone descrisse nel saggio sull’Iliade. E il letto, non più disegnato, galleggia attraversato da Simone e dalle sue ossessioni: il lavoro, la violenza, lo spirito, la febbre e gli stenti che la porteranno a morire a 33 anni, l’età del Cristo, sola. Accompagnata da questo testimone che abbiamo inventato. Il pensiero di Simone Weil, quasi sconosciuto alla sua morte, oggi ci interroga con una forza sconvolgente. Si occupò degli uomini, dei pensieri e delle azioni degli uomini. Fu operaia, sindacalista, insegnante, scrittrice, storica, poetessa, drammaturga, combattente, filosofa, contadina. Morì di stenti, in esilio. Si occupava degli uomini e dimenticava se stessa. (César Brie)
Prenotazioni: info@nostosteatro.it – 081 19 169 357 – 389 24 714 39

 

a2e487b0-49f2-43a7-956d-25c3e38cb418Hitchcock. A love story
Quando: 9 e 10 aprile
Luogo: Teatro Nest Napoli Est – San Giovanni a Teduccio (Na)
Orario: sabato ore 21; domenica ore 18
Autore: Fabio Morgan
Regia: Leonardo Ferrari Carissimi
Interpreti: Anna Favella e Luca Mannocci
Trama: Due ragazzi col sogno di diventare attori, si incontrano durante un provino per uno spettacolo teatrale dedicato alla filmografia del regista. La loro storia, una storia d’amore ricca di colpi di scena e di pennellate noir, si muove attraverso le fitte trame di Caccia al ladroIntrigo internazionaleVertigoIl delitto perfettoPsychoLa finestra sul cortile e Gli Uccelli. L’azione scenica si sviluppa in un divertente alternarsi tra la vita privata dei due protagonisti e la storia, sul palco, dei personaggi che interpretano. La fenomenologia della coppia e della relazione amorosa è uno dei temi più cari alla sceneggiatura hitchcockiana, che ne descrive in modo inimitabile le tante sfaccettature, in particolare quelle orientate verso la degenerazione: la seduzione e l’innamoramento, la fedeltà e il sacrificio, il sospetto e la gelosia, la paura di non essere amati e il tradimento, la noia e la solitudine, la comicità e la tragedia.
Info e prenotazioni: 338 237 6132 – 320 868 1011 – www.napoliestteatro.com – info.teatronest@gmail.com

 

fiabe-830x415Come Alice…
Quando: 9, 10, 16, 17, 23 e 24 aprile
Luogo: Real Orto Botanico – Fiabe di Primavera
Orario: 11
Autrice e Regia: Giovanna Facciolo
Interpreti: Silvano Fiordelmondo, Francesco Mattioni e Diego Pasquinelli
Trama: Un viaggio nel mondo di Alice, incontrando personaggi che assomigliano molto, ma proprio molto, a quelli incontrati nella famosissima storia, ma che non sono esattamente come loro… sarà perché stanno in un Orto Botanico, tra alberi e piante curiose… A proposito, che ci fanno in un Orto Botanico? Ma sì, qualcuno ha lasciato un libro su una panchina… e qualcun altro lo trova, e nel momento in cui lo apre… ecco che arriva uno strano tipo, veramente strano, che assomiglia ad un coniglio, e poi… una banda sgangherata ci conduce alla ricerca di Alice. Ma Alice dov’è? Si fanno incontri con personaggi insensati e surreali, proprio “come Alice nel paese delle meraviglie”… Ma Alice dov’è? Alice non c’è. Ma siamo proprio sicuri?
Lo spettacolo presenta una struttura itinerante. Il giovane pubblico seguirà il percorso interagendo con i famosi personaggi del non-sense che qui acquistano caratteri nuovi legati a questo luogo affascinante dove la natura si impone mescolandosi agli eventi teatrali.
Info e prenotazioni: 081 0330 619 – info@iteatrini.it – www.iteatrini.it

 

79286320-5577-441d-81f0-22c626cca613Il mastino di Baskerville
Quando: fino al 10 aprile
Luogo: Il Pozzo e il Pendolo
Orario: 21
Autore: Sir Arthur Conan Doyle
Interpreti:  Antonello Cossia, Paolo Cresta, Marco Palumbo, Lucia Rocco
Trama: Quattro attori  per un grande giallo d’autore, e una messa in scena che punta tutto sulla voglia di trasformare una serata in un’esperienza. L’idea di partenza è quella di regalare suggestioni d’altri tempi. Un tuffo nella Londra di fine ‘800.    Provate a immaginare: voci calde ,effetti sonori stupefacenti, e la possibilità di vedere uno spettacolo con gli occhi della mente. Ecco noi questo spettacolo ce lo siamo immaginati così: poltrone, e mascherina sugli occhi. Per provare a vedere con gli occhi dell’immaginazione. Gli attori saranno lì, potrete vederli all’opera se vi piace, ma sarebbe bello se riusciste a vincere la tentazione di sbirciare e  ascoltaste il nostro consiglio. Mettete su la mascherina e, senza la affidarvi alla vista, scoprirete che è possibile vedere quello che nemmeno gli effetti speciali della più avveniristica delle scenografia riuscirebbe a regalarvi!  Noi proveremo intanto a coccolarvi più di sempre, affinché la vostra serata possa trasformarsi davvero in caleidoscopio di sensazioni da godersi ad “occhi chiusi”.
Info e prenotazioni: 0815422088 – 347 4287910 – www.ilpozzoeilpendolo.it

 

8898f9b4-2ad7-4996-9e0f-784d4cca6476C’era una volta… il manicomio
Quando: 10 aprile
Luogo: Ex OPG Je so’ pazzo – Napoli
Orario: 21
Interprete: Claudio Ascoli
Trama: Chille de la balanza è una storica compagnia del teatro di ricerca italiano. Nata a Napoli nel 1973, dove creò il Teatro, Comunque in via Port’alba, è in Toscana dal 1985. Dal 1998 ha sede nell’ex-manicomio di San Salvi, dove entrò nello stesso momento in cui uscirono gli ultimi matti. Così volle il direttore Carmelo Pellicanò che volle accompagnare l’applicazione della legge Basaglia per il superamento del manicomio, con la nascita di un progetto culturale permanente proprio nei luoghi che segregarono migliaia di cittadini.
Da allora i Chille hanno dato vita al progetto San Salvi città aperta, che ha visto la partecipazione di oltre 450.000 persone con iniziative di Teatro, Musica, Danza, Arti visive e…soprattutto grazie alla Passeggiata C’era una volta…il manicomio: un coinvolgente (e divertente) racconto con la presentazione di materiali storici su cos’erano un tempo i manicomi, sul superamento degli stessi a partire dall’azione di Franco Basaglia e dei suoi collaboratori… e sull’oggi. La Passeggiata dei Chille è stata assunta alcuni anni orsono dal Consiglio d’Europa e dall’Unesco come esempio di Passeggiata patrimoniale. È tra gli eventi teatrali più longevi oggi in circolazione in Italia, nata nel 1999 e vissuta ad oggi da oltre 45.000 spettatori, in 550 repliche. Dallo scorso anno vive in tutt’Italia. In ognuno dei 10 diversi ex-manicomi in cui è stata proposta nel 2015 (Mombello Milano, Reggio Emilia, Quarto Genova, L’Aquila, Aversa, Volterra, Firenze, Gorizia, Udine e Trieste), essa è stata re-inventata partendo dalla storia di ciascun manicomio, dall’oggi e dalle prospettive future, sia in termini di azioni per la salute mentale che per il ri-utilizzo delle aree. In ogni luogo, fondamentale è stato il rapporto con le realtà culturali e sociali ivi esistenti. Nel 2016 la Passeggiata sarà presente in molti ex-manicomi, particolarmente nell’Italia meridionale.
Info: https://www.facebook.com/exopgjesopazzo/?fref=ts

 

10 bis L'Incoronata_01_small (foto Francesco Testa)L’incoronata
Quando: 10 aprile
Luogo: Teatro Madrearte – Villaricca (NA)
Orario: 20
Autore: Emanuele Tirelli
Regia: Iolanda Salvato
Interpreti: Iolanda Salvato, Maia Salvato, Salvatore Veneruso e Laura Pepe
Trama: Nella notte tra il 9 e il 10 settembre, il fantasma di Luisa Sanfelice appare a Napoli in compagnia di sua madre per consumare la vendetta nei confronti di Ferdinando di Borbone. Il re, accanito contro di lei, l’ha condannata a morte rifiutandole la grazia chiesta dagli stessi reali napoletani. Incoronata madre della patria, rea di stato e fedifraga, Luisa ha salvato momentaneamente la Repubblica Napoletana del 1799 dalla congiura controrivoluzionaria dei Baccher e, per questo suo sgarro, è salita al patibolo mentre parte dei suoi amici riusciva a ottenere l’esilio. Troppo parlata, poco conosciuta, molto invidiata per la bellezza disarmante e la freschezza leggera: una donna innamorata della vita e della speranza, adesso fantasma ossessionato da Ferdinando che attende per liberarsi del tormento attraverso l’assassinio. La protagonista, interpretata da due attrici, si esprime in lingua napoletana e racconta un’esistenza profumata di fiducia, l’amore per un marito che la abbandonerà per debiti di gioco, le amicizie dissolte, la morte dell’unico uomo che abbia avuto cura di lei, la rivoluzione napoletana. Luisa Sanfelice, Napoli, la rivoluzione del 1799 e l’ossessione sono i quattro temi portanti di questo lavoro dai quali partono ramificazioni più o meno robuste.
Info e prenotazioni: info@madrearte.it – 334 825 5591 – www.madrearte.it

 

75d1c891-6ef3-4dd1-a6c1-a7c202748030Microstorie-appunti sulla percezione
Quando: 10 aprile
Luogo: Teatro Piccolo Bellini
Orario: 18:30
Interprete: Fabrizio Varriale
Trama: Microstorie racchiude scritture coreografiche e drammaturgiche ispirate ai temi della memoria, dei suoni del quotidiano e della proiezione dell’umano. Sono appunti che svelano la relazione con il tempo, lo spazio vissuto e l’immaginario che diventano fondamenta delle azioni sceniche. Il primo quaderno di appunti Naufragio di un clown prende spunto da letture di S.T. Coleridge e F. Pessoa.
Info e prenotazioni: 081 549 1266 – www.teatrobellini.it

 
cc3c27eb-5c8b-4e1a-85da-fa7c226c4757Il tenace soldatino di piombo
Quando: 10 e 11 aprile
Luogo: Teatro dei Piccoli
Orario: domenica ore 10; lunedì ore 11
Interpreti: Valerio Malorni e Fabrizio Pallara
Trama: Una stanza, molti giocattoli, una finestra che si affaccia su un esterno immaginario, la pioggia, le luci soffuse di un interno intimo e caldo. Così la scena si apre, in questo allestimento premiato lo scorso anno con l’Eolo Awards  e con il Premio Piccolipalchi 2015, per raccontare la storia del soldatino di piombo e della sua ballerina. In un reale gioco di ruolo, gli oggetti posti sul palcoscenico, che ricostruiscono la celebre stanza della vicenda, prendono vita “parlando, combattendo, danzando. Tutti protagonisti di un film teatrale proiettato in diretta sul grande schermo”.  La videocamera dei due attori/animatori si muove nello spazio scenico restituendo, in un gioco continuo di rimandi, la celebre storia del rapporto di amore tra il soldatino con una gamba sola e la ballerina, posta in alto, troppo lontana da lui. Il set è dunque la stanza dei giochi, il luogo in cui avviene la meraviglia, e qui il teatro si mostrerà nel suo farsi, al servizio dell’occhio della telecamera che “offrirà agli spettatori uno sguardo inedito e privilegiato, per entrare nella storia, osservando il piccolo e l’impercettibile”. Il viaggio, che il protagonista compie per ricongiungersi con la sua bella,  diventa qui romanzo di formazione che si dipana via via attraverso l’incontro con gli altri giocattoli che popolano la scena: un elefante, un ragno, la signora delle polpette, un gruppo di soldati in azione, un aereo, diversi gruppi di animali, Pinocchio, un vecchio saggio. Ognuno di essi si rifà ad un sentimento, ad uno stato d’animo, componendo così una sorta di scalata verso una maturazione consapevole, in un esperienza commovente ed entusiasmante offerta ai piccoli spettatori dai 5 anni in su.
Info e prenotazioni: 081 239 5653 (feriali 9:00/17:00) – www.teatrodeipiccoli.it  – info@teatrodeipiccoli.it

Gabriella Galbiati

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