Nei prossimi giorni a teatro… in Campania
Tanta musica, il debutto di nuovi spettacoli, e poi danza, riscritture di classici e altro ancora per la prossima settimana teatrale ai nastri di partenza a Napoli e non solo.
L’Inferno di Dante
Quando: 25, 27, 28 aprile e 1 maggio
Luogo: Museo del Sottosuolo
Orario: 27 e 28 aprile alle ore 9, 10.15, 11.30 e 12.45; 25 aprile e 1 maggio alle ore 11
Adattamento e regia: Domenico M. Corrado
Interpreti: Monica Caruso; Mario Guadagno; Anna Edipio; Emilio Caruso; Maria Giusy Bucciante; Giancarlo Grosso; Diletta Acanfora; Vincenzo Veneruso; Federica Cannavo; Salvatore Mazza; Enzo Varone; Ciro Zangaro; Federica Cannavo; Francesco Merlino; Rodolfo Medina; Il Genere Umano
Trama: Basato sulla Prima Cantica dell’Opera di Dante Alighieri, lo spettacolo racconta il viaggio del Sommo Poeta tra i dieci cerchi dell’Inferno alla ricerca dell’Amore. Un susseguirsi di incontri con i personaggi straordinari del regno delle anime dannate in una cornice che non potrete dimenticare. L’obiettivo è far vivere il luogo che ospita lo spettacolo e aumentare ancora il coinvolgimento dello spettatore. “L’inferno di Dante” nel Museo del Sottosuolo si realizza in tre momenti, ognuno dei quali vedrà protagonista una sala differente del Museo che si sviluppa per circa 3000 mq a 25 metri sotto piazza Cavour, nel cuore della Città, a pochi metri dal Museo Archeologico Nazionale. Nella prima Sala chiamata “Sala Bianca”, dedicata alla prematuramente scomparsa primogenita di Clemente Esposito, padre della speleologia urbana a Napoli e proprietario dei locali in superficie il pubblico incontra Il Sommo Poeta, che in compagnia di Virgilio, che lo libera dalla Lupa dalla Lonza e dal Leone, inizia il suo viaggio, superando l’ira di Caron Dimonio dagli occhi di bragia, ascolterà la voce suadente e innamorata di Beatrice nella sua invocazione, affiche l’autore dell’Eneide aiuti il suo “amico e non de la ventura” nella “diserta piaggia” sfiderà le grida di “Minosse” e si emozionerà alle parole di “Francesca da Polenta” che abbracciata al suo “Paolo” invocherà la “Caina per chi a vita la spense”. Nella seconda Sala, Sala intitolata a Michele Quaranta, detta “delle riggiole”, il Pubblico vedrà ed udrà come Cerbero prima e Pluto il Dio della ricchezza poi, tenteranno invano di avversare il cammino del Poeta e della Sua Guida, e nemmeno le Furie: Megera, Aletto e Tesifon, benché invochino la Medusa potranno bloccare il passaggio alla Città di Dite. Infine Farinata degli Uberti e Cavalcante Cavalcanti usciranno dalle Loro “archie infuocate” per conoscere il viandante Fiorentino, mentre l’albero di Pruno che imprigiona Pier delle Vigne, poeta alla corte di Federico II di Svevia e intimo consigliere dell’imperatore, pregherà il Sommo Poeta che “nel mondo riede, di confortar la memoria mia, che giace ancor del colpo che ’nvidia le diede”.
Nella terza ultima sala dedicata a Lucio Bartoli, detta “della guerra” Dante, Virgilio e il Pubblico incontreranno gli ultimi tre personaggi provenienti da tempi e da e poche precedenti: Ulisse, del celebre “fatti non foste a viver come Bruti ma per seguir virtute e conoscenza” il Conte Ugolino che piange la sua disperazione e Lucifero, il Male Assoluto, rappresentato in un modo da far riflettere chi lo incontra.
Info e prenotazioni: www.tappetovolante.org/prenota – 081 863 1581 – 339 18 88 611
Robert Glasper Experiment
Quando: 26 aprile
Luogo: Teatro Bellini
Orario: 21
Interpreti: Robert Glasper, Casey Benjaminal al sax, Derrick Hodge al basso e Mark Colenburg alla batteria
Trama: Robert Glasper è un pianista e produttore discografico nato nel 1978 a Huston, in Texas. Fin dai suoi primi album, Mood del 2004 e Canvas del 2005, strizza l’occhio al funk, ma è in Black Radio, del 2012, che gli vale il Grammy come “Best R&B Album” che l’influenza funk irrompe prepotentemente. Il disco ha il pregio di far avvicinare i giovani appassionati di hip-hop al jazz e, viceversa, riesce a far appassionare gli integralisti di un certo jazz alle sue sonorità moderne. Black Radio avrà il suo seguito in Black Radio 2, che pubblica come Robert Glasper Experiment, l’ensemble con il quale si esibirà al Teatro Bellini che vede Casey Benjaminal al sax, Derrick Hodge al basso e Mark Colenburg alla batteria. Con Black Radio 2 bissa il successo del precedente album, vince un altro Grammy Award e entra definitivamente nell’olimpo dei compositori jazz più all’avanguardia, capace di intrecciare le sonorità e il linguaggio di strada con l’elettronica e la musica colta. Glasper ha, inoltre, appena concluso la realizzazione delle musiche originali per Miles Ahead, il film sulla vita di Miles Davis presentato lo scorso 15 ottobre nelle sale statunitensi. Inoltre, ha composto una traccia dedicata all’addio al basket del grande campione Kobe Bryant, Be Courageous, che racchiude la storia di 20 anni di carriera di Kobe e il coraggio del 24 dei Lakers, che ha contraddistinto la sua incredibile carriera. Robert Glasper Experiment è presentato nell’ambito di Synth, la rassegna ideata daVillage Blues in collaborazione con Teatro Bellini e Drop. Pensata come una vera propria vetrina delle realtà più interessanti delle arti digitali e della musica elettronica e di ricerca, l’obiettivo di Synth è inserire Napoli in quel circuito di Festival internazionali che vede già presenti Torino con il C2C e Bologna con il Robot.
Info e prenotazioni: 081 549 1266 – www.teatrobellini.it
Il giorno della laurea – DEBUTTO
Quando: dal 26 aprile al 1 maggio
Luogo: Ridotto del Mercadante
Orario: 26 Aprile ore 18, 27 Aprile ore 21, 28 Aprile ore 21, 29 Aprile ore 18, 30 Aprile ore 17, 1 Maggio ore 21
Autore e Regia: Giovanni Meola
Interpreti: Cristiana Dell’Anna e Enrico Ottaviano
Trama: Ne ‘Il Giorno Della Laurea’ ci troviamo di fronte all’inaudito proposito di un figlio che invita i genitori a non partecipare alla propria seduta di laurea per motivi a dir poco inconcepibili. Con toni che passano dall’apparente commedia al dramma claustrofobico (e viceversa), i due vengon messi di fronte alla necessità di prendere, e in fretta, una decisione su cosa fare e come farlo. La prolungata crisi mondiale costringe a fare i conti con problemi enormi ma a questa coppia di prototipi della media borghesia occidentale l’imminente laurea in economia a pieni voti del loro unico figlio apre le porte alla speranza. La speranza che lui possa salire la scala sociale ma anche la speranza che possa permettere loro, dopo gli enormi sforzi profusi per garantirgli la migliore istruzione possibile, di emanciparsi dalla situazione nella quale si sono venuti a trovare nonostante i loro ‘buoni valori’, ‘buoni comportamenti’ e ‘buoni propositi’ di tutta una vita. Ma il figlio della coppia, ‘futura classe dirigente’, nonostante capacità e opportunità, non si riconosce nei modelli della società occidentale, soprattutto in termini di giustizia ed eguaglianza sociale.
Info: http://www.teatrostabilenapoli.it/?p=content&id=368&t=contatti
BeQuietNight
Quando: 26 aprile
Luogo: Piccolo Bellini
Orario: 21:30
Interpreti: Simone Spirito / Giovanni Block / Pierpaolo Iermano / Nicola Dragotto / Raffaele Giglio / Carmine Martucci/ Giuseppe Di Taranto (La Bestia Carenne) / I Pennelli Di Vermeer / Gatos Do Mar / Fabiana Martone / Bruno Bavota / Matteo Parlati / Luciano Labrano / Marco D’Anna / Pasquale Bellotta /Diversamente Rossi / Ciro Tuzzi / Flo / Alessio Arena / I Vandalia
Trama: Un commendatore, un capitano dell’esercito ed un professore, si trovano nello stesso luogo per tre ragioni diverse: il primo per un incontro galante, il secondo per trattare un acquisto di materiale bellico, il terzo per ritirare le bozze di un suo libro. Ma cos’è esattamente quel luogo? Un albergo “discreto”, un luogo di affari, o una casa editrice? È possibile che tutti e tre abbiano avuto l’indirizzo sbagliato? La strana situazione si aggrava per la circostanza di un’improvvisa esercitazione anti-inquinamento che impedisce loro di uscire da questo posto ambiguo, costringendoli a passarvi la notte. I tre cominciano a sospettare che potrebbero trovarsi in un’anticamera per l’aldilà… probabilmente loro sono morti e stanno lì in attesa del Giudizio!
Un succedersi di dialoghi serrati, paradossi ed equivoci, in un contesto che parte dal vaudeville e sconfina nel teatro dell’assurdo: Tre sull’altalena è un folgorante battibecco sul tema universale della vita e della morte che si dipana con una coinvolgente e disarmante leggerezza e un tono generale di scatenato divertimento.
Info: 081 549 1266 – www.teatrobellini.it
LEAR la storia
Quando: dal 26 aprile al 1 maggio
Luogo: Teatro Mercadante
Orario: 26, 29 aprile ore 21 | 27, 28 aprile ore 17.00 | 30 aprile ore 19 | 1 maggio ore 18
Autore: William Shakespeare, traduzione Masolino d’Amico
Adattamento e Regia: Giuseppe Dipasquale
Interpreti: Mariano Rigillo, Anna Teresa Rossini, Sebastiano Tringali, David Coco, Filippo Brazzaventre, Silvia Siravo, Giorgio Musumeci, Luigi Tabita, Cesare Biondolillo, Enzo Gambino, Roberto Pappalardo
Trama: «Lear – sottolinea Giuseppe Dipasquale – è un ossimoro vivente. Come Giobbe è tragicamente solo sul cammino dell’espiazione del dolore, ma non potrà né salvare se stesso né tantomeno il mondo che inesorabilmente si è incrinato. Perché la sofferenza di Lear ha il suo opposto nella follia del delirio, nella ricerca del lavacro per la sua Ybris. L’abdicazione inscenata come una sorta di ordalia dell’amore delle figlie, è il fatto, in sé semplice, che inaugura la catastrofe del Re Sacro. Egli compie la più banale delle azioni che determinano l’infezione del suo mondo: apre le porte al male. Un mondo che è il suo stesso corpo divino, che egli divide, smembra, dilania nella libido isterica del potere. Lear è parte del male, tanto quanto lo è del bene. Lear è entrambe le facce di una irrisolta divinità. Già dalle prime battute di Kent e Gloucester abbiamo la visione di un re che agisce per predilezione. Eppure Lear si presenta al suo cerchio familiare come un re equo, che vuole dividere in parte eguali il regno. Salvo chiederne in cambio un atto di fede delle figlie. E’ qui l’ossimoro: saggiamente dispotico; umilmente tracotante, euforicamente tragico».
“Dal niente nasce il niente”, sprona il re la reticente Cordelia. L’inganno è già tutto in quella prima scena, conclude Dipasquale: «Lear ha imposto a tutti il gioco dell’abdicazione, sotto forma di rito che non ammette il vero. In questa situazione Cordelia non può esprimersi con la verità che chiede Lear, ma egli non comprende, anzi ne rimane deluso e strappa il velo dell’armonia. La verità è cacciata e il suo carnefice ripone il senso delle cose sulla finzione interessata delle due sorelle. Quando queste riveleranno la loro vera intenzione per il re sarà il vuoto: nulla da colmare con altro nulla, quello del Matto, quello di Kent, quello di Gloucester con Edmund e Edgar. Perché il Lear è anche una vicenda di padri e figli, dove sempre il tema della verità si consuma per forme tragiche. L’impianto scenico racconterà il determinarsi del vuoto attraverso un muro sacro del pianto che scompare a vista d’occhio».
Info e prenotazioni: 0815524214 – www.teatrostabilenapoli.it – 0815513396 – biglietteria@teatrostabilenapoli.it
La secreta stanza
Quando: 27 aprile
Luogo: Nuovo Teatro Sanità
Orario: 20:30
Interpreti: Alessio Arena voce/chitarra, Giosi Cincotti – piano/fisarmonica, Arcangelo Michele Caso – violoncello
Trama: Prima presentazione a Napoli del nuovo disco di Alessio Arena, “La Secreta Danza” (Temps Records, 2016) appena pubblicato in Spagna con la partecipazioni di artisti di rilievo dell’attuale panorama musicale iberico come El Kanka, Amancio Prada e Guillem Roma.
Info e prenotazioni: 3396666426 – info@nuovoteatrosanita.it – www.nuovoteatrosanita.it
Edge Dance Company
Quando: 27 aprile
Luogo: Teatro Bellini
Orario: 21
Coreografie: Philippe Blanchard, Tom Roden, Joseph Toonga, Alexander Whitley
Interpreti: Michaela Grace Best, Bianca Brookes, Madison Capel-Bird, NamYoon Kim, King San Lo, Wai Shan Vivian Luk, Katrina Elisa Madrilejo, Ellis Saul, Kenny Shim, Rosemarie Stea, Andrew Swan, Stanley West, Alistair Wroe
Trama: Dopo due anni di assenza, con unica data in Italia, torna EDge, con coreografie create da artisti acclamati da pubblico e critica di tutto il mondo, che la critica mondiale descrive come “coloro che lasceranno un segno nella storia della danza”. EDge è il fiore all’occhiello della London Contemporary Dance School@The Place in tour in 15 teatri di sei paesi diversi con quattro nuovi lavori. I 13 danzatori, selezionati da tutto il mondo, porteranno in scena alcune delle creazioni di quattro tra i più innovativi coreografi del panorama attuale. Ciascuno di loro ha un proprio stile, influenzato dalla esperienze più diverse, dal krumping alla filosofia, dalla physical comedy al cinema e ai rapporti umani.
L’ex ballerino e artista associato della Royal Opera House e Sadler’s Wells, Alexander Whitley è stato definito dal prestigioso Telegraph “l’erede” di Wayne McGregorl, grazie al suo stile coreografico fluido e dinamico e alla sua costante tendenza verso l’innovazione. Spesso il suo lavoro include elementi presi da diverse tipologie di espressione artistica, come il cinema, la digital-art e la musica, grazie ai quali sviluppa un lavoro creativo senza limiti, che mira ad ampliare i confini della danza. La danza di Joseph Toonga, laureato alla London Contemporary Dance School, esplora le tensioni tra forza e delicatezza, attraverso una potente sintesi di hip hop e danza contemporanea. Insieme alle creazioni per la sua comnpagnia, Just Us Dance Thetre, ha recentemente firmato coreografie per Richard Alston Dance Company e Bundesjundenballett.
Info e prenotazioni: 081 549 1266 – www.teatrobellini.it
QUAI OUEST Approdo di ponente
Quando: dal 27 al 29 aprile
Luogo: Teatro Galilei 104 – Bagnoli
Orario: 21
Regia: Paolo Magelli
Interpreti: Valentina Banci, Paolo Graziosi, Francesco Borchi, Francesco Cortopassi, Fabio Mascagni, Elisa Cecilia Langone, Annapaola Bardeloni, Mauro Malinverno
Trama: Monique, una laica alla rincorsa di se stessa, e Koch, intellettuale cattolico amministratore di beni ecclesiastici che ha perso denaro e fede, sono due borghesi che si sono persi in una nuova ‘giungla della città’ dove resistono magazzini abbandonati attraversati da un’autostrada e dove Koch desidera essere ammazzato. Nel frattempo una famiglia di immigrati sudamericani, un giovane delinquente di belle speranze e una misteriosa creatura nera ci insegneranno con comica cattiveria chi siamo, dove stiamo andando e perché la nostra battaglia di sopravvivenza è definitivamente perduta.
Quai Ouest è un grande, graffiante, tragico affresco che annuncia la fine della nostra cultura e della nostra civiltà e che fa violenza ai valori morali e politici sui quali è basata la nostra società, mettendo in discussione in modo tragicomico la sopravvivenza della nostra cultura e quella dei nostri popoli.(Paolo Magelli)
Prenotazioni: info@casadelcontemporaneo.it – 3454679142
Suoni dal Sottosuolo
Quando: 28 aprile
Luogo: Museo del Sottosuolo
Orario: 22:30
Trama: ΔGO è il quarto disco delle Lilies On Mars, uscito il 25 Settembre 2015 per Lady Sometimes Records. «La materia – le sue onde e la sua radiazione creano un suono che ammalia. Ispirate da ciò, suoniamo musica guardando in su». Lilies On Mars è un duo pop, femminile e alieno, che trasmette musica ultraterrena da un altro pianeta. Nate e cresciute in Sardegna, isola che rievoca leggende mistiche e la forza di un popolo che ha combattuto nel corso della storia per mantenere vive le tradizioni e mai essere completamente conquistata. Lisa Masia e Marina Cristofalo si trasferiscono a Londra 13 anni fa per maturare la loro esperienza artistica. Poco tempo dopo danno vita al progetto Lilies on Mars, che è il risultato di lunghe notti passate ascoltando musica e suonando con ogni strumento immaginabile nel loro home studio a Hackney, dalle chitarre a organi vintage, sintetizzatori, effetti e drum machine. Il contrasto della vita tra i due luoghi ha avuto un profondo effetto sulla musica delle Lilies on Mars.
Coma βerenices è una piccola costellazione visibile nelle notti primaverili o estive quando il cielo non è inquinato. Secondo un’antica leggenda greca, si trova lassù da quando la regina Berenice fece voto solenne di consacrare ad Afrodite la sua bellissima chioma come pegno d’amore.
Dai primi mesi del 2015 Daniela Capalbo e Antonella Bianco hanno scelto di intraprendere un pezzo di strada insieme, affidando il passo a melodie intime ed ipnotiche, accelerazioni e dilatazioni che – come fossero “onde” (Waves è il titolo di un loro brano) – accompagnano e caratterizzano la loro musica. Esattamente come nella vita – in cui troppa precisione è destinata a fallire – Delight mette in musica la meraviglia e l’incertezza che essa ci riserva e, attraverso una dichiarazione d’amore all’autenticità, prova a prendere un’assenza di armonia per trasformarla in bellezza.
Info e prenotazioni: 081 863 15 81 / 338.7522563 – 3932310181 – www.tappetovolante.org
I colori della musica: la pittura
Quando: 28 e 29 aprile
Luogo: Teatro dei Piccoli
Orario: 10 e 11
Interpreti: il Sonora Chamber Ensemble e Lorella Starita, voce narrante
Trama: Numerose e significative sono state nel corso dei secoli le reciproche influenze e contaminazioni fra le discipline artistiche, in particolar modo quelle tra musica e pittura alle soglie del Novecento quando cominciarono a fiorire esperimenti e riflessioni teoriche sia da parte di musicisti che cercavano di trasformare il suono in colore attraverso l’utilizzo della luce, che da parte dei pittori che volevano conquistare, nei loro quadri, quella dimensione del ‘tempo’ tipica della musica. Il concerto – guidato e raccontato da una storica dell’arte – esplorerà la relazione suono-forma-colore, offrendo ascolti musicali nati per cercare influenze e contaminazioni con le arti figurative e plastiche unitamente alla visione delle opere pittoriche che ad essi si rapportavano cercandone l’incontro e il confronto. La voce dell’esperta d’arte ci accompagnerà tra gli ascolti musicali e le visioni di opere pittoriche a percorrere un capitolo affascinante di quella storia ancora non scritta dei rapporti tra musica e arti visive che tende a prefigurare l’idea moderna di un’arte totale ed integrata.
Info e prenotazioni: 081 239 5653 (feriali 9:00/17:00) – www.teatrodeipiccoli.it – info@teatrodeipiccoli.it
Le rane
Quando: 28 e 29 aprile
Luogo: Galleria Toledo
Orario: 21
Autore: Mo Yan, premio Nobel per la letteratura
Adattamento e regia: Lorenzo Montanini
Trama: Lo spettacolo, in lingua cinese e italiana, è il prodotto del laboratorio di teatro cinese di L. Montanini, nell’ambito del corso di lingua e letteratura cinese tenuto dalla docente di Maria Cristina Pisciotta, e narra la storia di un personaggio epico e tragico, Wan Xin, l’unica levatrice della regione di Gaomi, amata custode dei segreti della maternità. Ma a metà degli anni Sessanta il partito è preoccupato per l’esplosione demografica e decide di porvi rimedio. Così Wan Xin diventa la severa vestale della politica per il controllo delle nascite e inizia a praticare aborti e vasectomie con lo stesso zelo con cui portava al mondo nuove vite. Col passare degli anni, la violenza repressiva si allenta e Wan Xin vede crollare gli ideali che avevano messo a tacere la sua coscienza.
I bambini, per fame, mangiano il carbone fino a farsi diventare neri tutti i denti, le donne partoriscono con l’aiuto delle “mammane” che praticano riti magici e saltano sulla loro pancia se il parto è difficile, Wan Xin fugge da uno stuolo di rane che si moltiplicano fino a diventare centinaia di migliaia e la inseguono, le strappano i vestiti e la lasciano nuda tra le braccia di un vecchio artigiano della creta che la sposa e le costruisce statuette di tutti i bambini che non ha fatto nascere. E le rane, il cui ideogramma è omofono di neonato, diventano la potente metafora di quei bimbi mai nati.
Il lavoro, in cui i toni del grottesco si fondono con il realismo crudo, sociale e magico della storia, diventa un concerto di movimenti, musica, maschere e parole in cui gli eventi della vita umana sono parte del grande mosaico degli eventi della Natura,dove si muore e si nasce senza soluzione di continuità.
Info e prenotazioni: ingresso libero – 081 425 037 – 081 425 824 – galleria.toledo@iol.it
Mulignane
Quando: dal 28 aprile al 1 maggio
Luogo: Nuovo Teatro Sancarluccio
Orario: 21
Interprete: Gea Martire
Trama: La rappresentazione intende descrivere la solitudine di una donna sopraffatta dalle necessità della quotidianità, una quotidianità in cui fanno inaspettatamente capolino speranze e piccole gioie. La protagonista, perfino tenera per i suoi modi buffi e impacciati di affrontare la vita, si presenta allo spettatore attraverso questo suo modo inadeguato di vivere le emozioni e risulta ora esilarante, ora tragicomica, sempre drammaticamente autentica.
La donna, afflitta da problemi lavorativi e famigliari, cerca l’amore, quello vero, e lo trova grazie all’irruzione di Peppino nella sua vita. Peppino diventa così il suo giovane amante. Peppino ama di lei la sua goffaggine, la sua semplicità e soprattutto, la sua disponibilità a fare sesso estremo e a sottomettersi in giochi di spinto sadomasochismo. In realtà sono i bisogni e le lacune affettive della protagonista a farle accettare questa situazione e a farle vivere al massimo la storia con Peppino, una storia condita più da vere e proprie sevizie fisiche che da gioie e tenerezza. Nonostante tutto, questa relazione le servirà per acquisire maggiore autostima di sé e per farle prendere consapevolezza della sua nascosta avvenenza. Il bruco diviene farfalla, avviene così il suo repentino cambiamento da tardona sfigata a donna sexy e procace sacerdotessa del glamour chic, sconvolgerà tutti ma, purtroppo, non l’amato Peppino.
Info e prenotazioni: 081 544 1872 – 392 22 28 300 – nuovosancarluccio.uffprom@gmail.com
Il catalogo
Quando: dal 28 aprile al 1 maggio
Luogo: Teatro Elicantropo
Orario: 21
Autrice e regia: Angela Di Maso
Interpreti: Giuseppe Cerrone, Massimo Finelli, Patrizia Eger
Trama: Il Catalogo è un disumano processo di umanizzazione. Tratta di sterilità, ma quella riferita a una coppia impossibilitata ad avere figli diventa ben presto un appiglio per scandagliare altro, e cioè la sterilità affettiva. I protagonisti della pièce, il sig. Law e i coniugi Eric e Rose Portman, sono una (im) perfetta sintesi della bruttura umana. Non c’è un’oncia di bene. Puro, disinteressato; né tenerezza o pietà. Ognuno ha uno scopo preciso e sa che per arrivare in fondo dovrà sfruttare l’altro, fino a spezzargli il cuore. Law schernisce e umilia i Portman, smascherando i loro infingimenti. Non si tratta solo di puro sadismo da parte sua, ma della necessità di volere e dovere chiamare le cose col proprio nome. E se si chiama infelicità, che infelicità sia, perché per quanto assurdo possa sembrare, l’unico modo che abbiamo per annientare l’altro è mostrarci esattamente per quello che siamo. Con limiti o certezze; purché siano reali. Apparire sereni, sicuri, mentre si sta affondando, dà fastidio e basta poco, pochissimo per svelare verità nascoste. Proprio come accade ai Portman, ridotti a scatole vuote. Nella grottesca scrittura drammaturgica è insita la surreale e minimalista costruzione registica, per un teatro di parola. La rabbia è repressa, e repressione. L’inumanità è offerta sottovoce, con gentilezza. Perché si sa, la gentilezza è una potente arma di seduzione. Nel bene. Nel male.
Info: 349 192 5942 – 081 296 640
La trilogia della villeggiatura – DEBUTTO
Quando: 29 aprile
Luogo: Teatro Bellini
Orario: 21
Autore: Tato Russo
Regia: Carmen Pommella
Interpreti: Mario Di Fonzo, Antimo Casertano, Adriano Falivene, Peppe Mastrocinque, Antonio Vitale, Riccardo Citro, Annarita Ferraro, Nuvoletta Lucarelli, Irene Grasso, Sandra Caraglia, Simona Esposito, Elisabetta D’Acunzo, Roberta Esposito
Trama: La rivisitazione del testo di Carlo Goldoni magistralmente riconsegnata dal Maestro Tato Russo, ispira una regia frenetica e bizzarra. L’ambientazione nella Capri degli anni ’50 suggerisce l’utilizzo di colori e atmosfere dalla bellezza irripetibili. Ci piace pensare, perciò, che l’autore abbia tratto ispirazione da situazioni viste e vissute durante la sua giovinezza. L’anello di congiunzione tra la frivolezza dell’epoca e i reali contenuti del periodo, sono le canzoni che si alternano alla prosa e che permettono un piacevole tuffo nel passato quando la musica sostituiva tutta o in parte un racconto di una storia d’amore o le avventure di un’allegra compagnia. Tutto quindi ruota intorno alle smanie, alle isterie, ai capricci di una gioventù che pretende di “stare” piuttosto che di “essere”. Perché scegliere questo testo, classico, ma con ambientazione anni ’50?
Goldoni critica la borghesia e i suoi usi e costumi classici, Tato trasporta la commedia negli anni 50 per aggiungere a questa critica il dipinto di quella fascia sociale che nel periodo post bellico,anni della rinascita, semina le dinamiche “malate” che ancora nel 2016 riscontriamo in società: ipocrisia, apparenza, superficialità; “malattie”oggi amplificate dall’evoluzione di tutti i mezzi di comunicazione a nostra disposizione. Raccogliamo ciò che seminiamo. (Carmen Pommella)
Info e prenotazioni: 081 549 1266 – www.teatrobellini.it
3io Napoletano
Quando: 29 aprile
Luogo: Teatro Summarte – Somma Vesuviana (NA)
Orario: 21
Interpreti: Marco Zurzolo – Sax Contralto, Pippo Matino – Basso, Giuseppe La Pusata – Batteria
Trama: Napoli… insieme alla gente che la abita è per noi stimolo per le nostre composizioni e la nostra creatività. L’energia che trasmette questa nostra città nel bene e nel male è immensa e noi nel nostro piccolo rubiamo giorno dopo giorno ogni emozione, la sua poesia, la sua eleganza e la sua immensa tradizione trasformando il tutto in musica, così da non poter essere mai confusi con nessun altro musicista di un’altra terra. Il 3io Napoletano nasce con uno scopo ben preciso, quello di rappresentare la propria Città (Napoli) in maniera corretta, rispettandone i suoni, i colori e la sua immensa tradizione. Dopo tante esperienze, collaborazioni e progetti personali abbiamo fortemente voluto questa unione. Essendo amici di vecchia data e soprattutto Napoletani DOC non è stato difficile lavorare ad un repertorio tradizionale, in quanto la musica di Napoli si respira da sempre nelle nostre vite.
Info e prenotazioni: 081 362 9579
Diversamente Rossi – L’immobile disegno
Quando: 29 aprile
Luogo: Nuovo Teatro Sancarluccio
Orario: 21
Interprete: Vincenzo Rossi: chitarre e voce, Ciro Celardo: chitarre, Gaetano Papa: basso, Santolo Rea: batteria; Guest Luciano De Fortuna: percussioni
Trama: Diversamente Rossi è un gruppo campano, della provincia di Napoli.
La storia della band parte dall’esperienza personale di Vincenzo Rossi come cantautore (semifinalista a Musicultura 2008), e diventa quella attuale quando nell’ottobre 2010 incontra gli altri componenti: Ciro Celardo chitarre e programmazioni, Santolo Rea batteria, Gaetano Papa basso. La formazione della band è sintetizzata nel nome “Diversamente Rossi”, dove “Rossi” ci riconduce a Vincenzo, che ne è il fondatore ma è in quel “Diversamente” che troviamo un mondo di idee artistiche che ognuno dei ragazzi apporta con la propria esperienza, a conferma che l’incrocio tra stili differenti costituisce un ulteriore valore nel percorso artistico di ogni musicista. Imbrigliare la loro creatività musicale in un genere ben preciso sarebbe limitativo, ma volendo descrivere la loro musica bisogna pensare in grande: un cantautorato/pop che presta attenzione ai testi, mai banali, sempre intensi e significativi, come significative sono le musiche che danno suono e corpo alle emozioni in chi li ascolta.
Info e prenotazioni: 081 544 1872 – 392 22 28 300 – nuovosancarluccio.uffprom@gmail.com
Io sono Medea
Quando: 29 aprile
Luogo: Museo del Sottosuolo
Orario: 20:45
Autrice e Interprete: Laura Pagliara
Trama: Il vello d’oro era la pelliccia di Crisomallo, l’ariete alato del dio Ermes, il quale lo aveva inviato sulla terra per salvare due bambini da un infelice destino. Uno dei due, una volta giunto in Colchide, dove sarebbe stato al sicuro, lo sacrificò agli dèi e la sua pelle, con la sua lana d’oro, dai magici poteri, venne custodita dal re della Colchide, Eete, su di un alto albero. A farvi da guardia, Eete vi pose un enorme e pericoloso drago. Voliamo nel tempo e nello spazio, molti anni dopo in Tessaglia, la quale cadde nelle mani del tiranno Pelia. Egli, assetato di potere, detronizzò suo fratello Esone e ne fece uccidere gli eredi. Tutti. Tranne uno: il piccolo Giasone, che sua madre Alcimede riuscì a salvare grazie all’aiuto dell’intelligenza e delle sue compagne, facendolo credere morto già alla nascita. Giasone crebbe sano e forte sotto la guida di Chirone; e quando dopo lungo tempo tornò in Tessaglia a reclamare il trono del padre, Pelia lo sfidò, sottoponendolo ad una fatica pari a quelle di Ercole. Avrebbe dovuto rubare il magico, famoso vello d’oro al re Eete e portarlo in Tessaglia. Solo allora avrebbe riconquistato il trono. Da qui parte la spedizione di Giasone e dei suoi compagni sulla nave Argo. Tante furono le peripezie prima di arrivare in Colchide, dove una fanciulla bellissima e misteriosa, avrebbe riscritto per sempre le sorti degli Argonauti e di Giasone: Medea, figlia del re Eete e sacerdotessa del regno, dotata di poteri magici e oscuri. Si amarono perdutamente fin da subito, Medea aiutò l’eroe a rubare il vello al suo stesso padre, eliminando gli ostacoli che vi si frapposero, uccidendo persino suo fratello Apsirto, per poi fuggire con Giasone sull’Argo. Giunti in Tessaglia dopo un lungo viaggio, Medea credette di poter aiutare Giasone ancor più di quanto non avesse già fatto. Con uno stratagemma fece uccidere Pelia dalle sue stesse figlie, ma per il delitto lei e Giasone furono condannati all’esilio, a Corinto. Qui, Giasone si innamorò di Glauce, figlia del re Creonte, e la sposò, ripudiando Medea. Quando questa gli rinfacciò la sua ingratitudine, Giasone replicò che non era lei che egli doveva ringraziare bensì Afrodite, che l’aveva fatta innamorare di lui e dunque indotta ad aiutarlo. Inferocita con Giasone per essere venuto meno alla promessa di amore eterno, Medea si vendicò, dando a Glauce un vestito incantato, come dono di nozze, che prese fuoco facendola morire insieme al padre accorso in suo aiuto e uccidendo, inoltre, i due figli che la stessa Medea aveva avuto da Giasone, per assicurarsi che l’eroe non avesse discendenza. Quando quest’ultimo venne a saperlo, Medea era già andata via, in volo verso Atene, su un carro mandatole dal nonno, il dio del sole, Elios. In seguito, mentre dormiva a poppa della ormai fatiscente Argo, Giasone rimase ucciso all’istante da un suo cedimento: fu questa la maledizione degli dei per essere venuto meno alla parola data. Secondo una variante, l’eroe morì invece di crepacuore, dopo aver appreso la notizia dell’uccisione dei figlioletti. E di Medea … più nessuna notizia.
Info e prenotazioni: www.tappetovolante.org/prenota – 081 863 1581 – 339 18 88 611
Artù dorme fuori
Quando: dal 29 aprile al 1 maggio
Luogo: Nuovo Teatro Sanità
Orario: venerdì e sabato ore 21; domenica ore 18:30
Autore e Regia: Daniele Marino
Interpreti: Antonio Agerola, Francesca Bergamo, Cinzia Cordella, Daniele Marino, Riccardo Sergio, Carlo Verre
Trama: Lo spettacolo indaga la leggendaria figura del re, allontanandosi, però, dal quotidiano, per concentrarsi, invece, sull’aspetto mitico della storia. La drammaturgia intinge la penna nel fantastico e nella magia. Attraverso questi due elementi Artù compie il suo viaggio, tra realtà e sogno. Il lavoro di Daniele Marino prende forma dal confronto con la letteratura. Le suggestioni derivate dalla lettura della saga di Thomas Malory, dell’opera in versi e musica di J. Dryden ed H. Purcell, di “Re in Eterno” di T. H. White, passando per Walt Disney che, nel 1984, creò uno dei cartoni animati più famosi ovvero “La spada nella roccia”, fino alla riscrittura del premio nobel John Steinbeck, costituiscono la base su cui si è mossa l’analisi teatrale, volta ad allargare i confini della vicenda per raggiungere una dimensione più ampia e collettiva. In Artù dorme fuori i personaggi diventano proiezione di un’umanità qualunque a cui il reale e la società che li circonda, con le sue continue tragedie quotidiane, impedisce loro di desiderare e talvolta anche solo di pensare un altro mondo possibile. Ambizioni e paure legate a quel sogno accompagneranno il giovane Artù lungo il suo percorso, definito, nelle parole dell’autore e regista “un surreale viaggio iniziatico, alla scoperta di se stesso e dei simboli del mito”.
Info e prenotazioni: 339 666 6426 – info@nuovoteatrosanita.it – www.nuovoteatrosanita.it
La Venere dei terremoti
Quando: 30 aprile
Luogo: Benevento – Il Teatro cerca Casa
Orario: 20
Autore: Manlio Santanelli
Interprete: Roberto Azzurro
Trama: Dopo anni di frequentazioni con il teatro e la narrativa di Manlio Santanelli, Roberto Azzurro decide di portare in scena “La Venere dei terremoti”, sfida davvero audace, trattandosi di un lungo racconto nato per la pagina scritta, la cui storia, sottotitolata come Il cimento amoroso di Luigino Impagliazzo e Fortuna Licenziati, si svolge a Napoli, tra le impervie e suggestive strade di una città vivace e coinvolgente, così come suggestiva e allo stesso tempo coinvolgente è la scrittura che l’autore utilizza per questo racconto. Iperboli linguistiche da montagne russe, costruzioni sintattiche da fuochi d’artificio. Un racconto di parole spericolate, di acrobazie verbali, di atmosfere reali eppure oniriche. Di immagini di donne vagheggiate, di musiche e immagini familiari e sconosciute, accorate e pericolose. Un piccolo viaggio nella suggestione del racconto come forma di comunicazione, la più antica, la più contemporanea, la più rischiosa, la più seducente. Il racconto si snoderà attraverso la parola che si fa senso e suono e immagini verbali che a tratti ci lasceranno intravedere il protagonista della storia, il vivace eppur malinconico Luigino Impagliazzo, proiettandoci quasi nella sua testa, nella sua immaginazione, a tu per tu con il turbolento circo colorato e un po’ folle che si scatena nella psiche di un piccolo uomo innamorato di una fin troppo bella “femmina”. Lo spettacolo si colloca nell’ambito della progettualità di Azzurro relativa alla parola scritta che diventa parlata, dunque alla letteratura che diventa teatro. L’incontro tra il Narratore e il protagonista della storia Luigi Impagliazzo avviene sotto gli occhi degli spettatori, mentre un caleidoscopio di immagini verbali, come fuoriuscite dalla psiche del protagonista, lo investono e lo rivestono di continuo.
Prenotazioni: http://ilteatrocercacasa.it/site/prenotazioni/
Giovanni Truppi (piano solo set)
Quando: 30 aprile
Luogo: Galleria Toledo
Orario: 21
Trama: Dopo un intero anno di tour in giro per l’Italia l’artista napoletano si reinventa per una manciata di concerti in veste totalmente inedita.
Un pianoforte smontato, segato, elettrificato e ricomposto in una nuova forma – praticamente una rilettura Ikea del piano incrociata con una chitarra elettrica artigianale – sarà il compagno di Giovanni per questa nuova serie di live.
L’esigenza di avere un pianoforte “vero” ma trasportabile in furgone, abbastanza agile da poter entrare in ogni tipo di club e abbastanza piccolo da permettere quel rapporto fisico così gratificante sensualmente con la chitarra e altrimenti impossibile con un normale piano sono stati la spinta a lavorare da falegname per più di un anno ad un esperimento che finalmente vede la luce.
Oltre a permetterci di vedere Truppi con lo strumento con il quale è forse più a proprio agio, i concerti saranno resi ancora più unici dall’inserimento in scaletta di alcuni brani tratti dal suo primo album C’è un me dentro di me, ristampato per l’occasione dopo alcuni anni di irreperibilità.
Info e prenotazioni: 081 425 037 – 081 425 824 – galleria.toledo@iol.it
Niño
Quando: 30 aprile e 2 maggio
Luogo: Santa Maria Capua Vetere (Ce) e Napoli– Il Teatro cerca Casa
Orario: il 30 aprile ore 20:30 – il 2 maggio ore 18
Autore e Regia: Tino Caspanello
Interprete: Cinzia Muscolino
Trama: Una storia vera, scoperta soltanto pochi anni fa, una storia di famiglia, che la protagonista ha taciuto fino alla morte per pudore e paura. Siamo in un piccolo borgo siciliano, nei primi anni del 1950. Gli esiti della guerra da poco finita, una politica disattenta e un’economia mai decollata costringono ancora a lasciare le proprie case. La protagonista, un’anima mite e allegra, votata all’educazione dei bambini che raccoglieva per strada, incontra, per una sola volta, uno dei tanti emigrati che, dall’Argentina, è tornato per trascorrere una breve vacanza. Ed è promessa di matrimonio, è un viaggio, è la “fortuna che arriva dall’America”. Il testo è stato scritto e presentato in francese sotto forma di studio a Grenoble, durante il festival Regards Croisés, nel 2011. Per la prima volta va in scena in Italia per Il Teatro cerca casa.
Prenotazioni: http://ilteatrocercacasa.it/site/prenotazioni/
Porco Mondo
Quando: dal 30 aprile al 1 maggio
Luogo: Nest – San Giovanni a Teduccio (Na)
Orario: sabato ore 21; domenica ore 18
Autore Francesca Macrì e Andrea Trapani
Regia: Francesca Macrì
Interprete: Aida Talliente e Andrea Trapani
Trama: Un uomo. Una donna. Una coppia. Una stanza. Un mese. Dicembre. Una notte. Quella di Natale.
La neve che tutto ricopre e tutto cancella. L’alba che coglie d’anticipo il buio, svela i desideri osceni, consuma i pensieri, stravolge gli animi, conduce al logoramento.
Eccoli. Gli sposi ribelli. Gli amanti stremati.
Eccoli. Il superstite e il boia. L’incontro degli opposti.
Nulla li soddisfa. Nulla li sazia.
Ma dove si scappa mentre ci si viene incontro?
Non hanno nomi quest’uomo e questa donna. Potrebbero chiamarsi in ogni modo. Nascondono, loro malgrado, nostro malgrado, qualche cosa di ancestrale, di atavico. Eppure – ne siamo certi – nessuno si stupirebbe a scoprirli silenziosi vicini di casa. Non hanno nomi e mai ne avranno per tutto lo spettacolo quest’uomo e questa donna. A volte non basta più essere come si è. E per dire cose che, forse, altrimenti rimarrebbero serrate in gola, lei indossa, maldestramente, abiti da Marilyn Monroe. Nessun nome, dunque, e, apparentemente, una casa che potrebbe essere ovunque. Ovunque, in questo porco mondo di periferie. Una finestra, come in un quadro di Hopper, divide gli spazi. Lì si guarda, lì si aspetta. Il luogo del vuoto e del sogno, della trepidazione e del silenzio. Del pensiero. Dentro, fuori. Fuori, dentro. Non si è mai veramente dove si è. Gli occhi scorgono, oltre il vetro, una sopraelevata, i binari del tram e case, case, case. Case ovunque. Ci sembra di vederle illuminate le finestre di queste case. Le luci di Natale confondono gli occhi. Caldo dentro e freddo fuori. E non si sa quanto sia vero l’uno e finto l’altro. Chiusi in questa stanza-gabbia-tomba, questa Marilyn da quattro soldi celebra per il suo uomo la festa di Natale. Ha organizzato tutto o forse segue solo l’istinto di una notte. Una notte senza grazia.
Non si Sto arrivando! Lui la segue perché non riuscirebbe a fare nient’altro. La segue perché di questo porco mondo , di questa porca città, è il primo degli abitanti. E accecato da desideri e sensi di colpa che si mischiano a velocità inaudite, scopre, sulla sua pelle, che a volte amare significa divorare. La carne è sangue, si dice. E il sangue dà alla testa, dà alla testa soprattutto alle spose baccanti, che senza tirso, in questo disfacimento di inizio nuovo millennio, pensano che tante cose siano possibili, ma una sola necessaria. E, dunque, eccola, la baccante stremata, la bambola rotta, questa carne scempia alla ricerca di carne empia, trascinare quest’uomo giù, sempre più giù. E lui è lì e non è lì. È lì e vorrebbe essere altrove. È lì e pensa ad altro.
Noi, quando usciamo dal teatro, li immaginiamo al centro di quella stanza, senza porte, senza vie d’uscita. E davvero non si capisce chi sia più vivo e chi sia più morto. Dopo tanto strepitare, finalmente, il silenzio. La neve scende. Nessuno sembra essersi accorto di niente. Noi li guardiamo, da lontano, e pensiamo: quanto è feroce, quanto è accecante la sensualità delle vite disperate.
Info e Prenotazioni: 349 7818580 – 338 2376132 – info.teatronest@gmail.com
Coraggio ci vuole!
Quando: 1 maggio
Orario: 20
Luogo: Ex Chiesa San Giovanni Battista – Scisciano (NA) per Torrefazione Teatrale 2016
Autore e Regia: Pasquale Napolitano
Interprete: Pasquale Napolitano e Alfredo Giraldi, i musicisti e cantanti Sara Angela Fontanarosa, Francesco Gafforio, Alessio Malinconico, Giovanni Porcelli
Trama: Un lavoro inedito ispirato ad un’altra storia dimenticata, la storia di Amedeo Coraggio, non uno scugnizzo, ma un muratore socialista perseguitato dal regime fascista ed eroe sconosciuto delle Quattro Giornate di Napoli, sconosciuto se non fosse per il prezioso lavoro del prof. Giuseppe Aragno.
Info e prenotazioni: info@lacarrozzadoro.it – 345 222 8948
Regine sorelle
Quando: dal 1 al 29 maggio
Luogo: Chiesa di San Gennaro all’Olmo (pressi di San Gregorio Armeno) – Napoli
Orario: ogni venerdì alle 21.00, ogni domenica alle 19.00
Autore e Regia: Mirko Di Martino
Interprete: Titti Nuzzolese
Trama: Maria Antonietta e Maria Carolina d’Asburgo: le figlie di Maria Teresa d’Austria, le due mogli del re di Francia Luigi XVI e del re di Napoli Ferdinando di Borbone. Due regine, due mogli, due figlie. Ma forse, soprattutto, due sorelle. Da piccole, Antonietta e Carolina erano fortemente legate l’una all’altra, ma vennero ben presto divise dal corso della storia e dalle necessità della politica. Vissero da protagoniste inconsapevoli durante uno dei periodi più cruenti e importanti della storia: Maria Antonietta venne ghigliottinata in piazza a Parigi, Maria Carolina morì vecchia e sola. Lo spettacolo racconta queste due figure eccezionali utilizzando una chiave pop, moderna e colorata, divertente e giocosa, con un pizzico di nostalgia e di fascino per un mondo irrimediabilmente scomparso. Intorno alle dure regine si muove una folla numerosissima di personaggi pittoreschi e intriganti, famosi e sconosciuti, a cui dà vita la straordinaria versatilità di Titti Nuzzolese, interprete unica di uno spettacolo ricchissimo di comicità e dramma, di storie e di voci, di emozione e fascino.
Info e prenotazioni: 329 1850120 (anche whatsapp) – info@teatrodellosso.it
Gabriella Galbiati