Re Artù dorme al Nuovo Teatro Sanità tra sogno e realtà
Un’inedita fusione di reale e surreale è ciò che contraddistingue lo spettacolo prodotto da Rena Libre in scena al Nuovo Teatro Sanità dal 29 aprile al 1° maggio.
Artù dorme fuori, per la regia e la drammaturgia di Daniele Marino, si interroga sul ruolo dell’arte e pone domande al pubblico sulla possibilità che questa abbia (ancora) un impatto diretto sulle vite dei suoi fruitori. Il discorso sull’estetica e sulla funzione delle opere artistiche dà il via a un’interessante riflessione che comprende diversi riferimenti alla saga arturiana: la pièce si apre con Carlo (Carlo Verre), attento visitatore di un museo affascinato da una scultura di arte contemporanea raffigurante la spada nella roccia. Per un gioco di suggestioni o per magia, le figure mitiche ri-prendono vita e si sovrappongono agli affetti reali di Carlo tenendolo per mano lungo una particolare rivisitazione delle vicende del ciclo bretone. Attraverso di essa, l’uomo rivaluterà la sua esistenza, il rapporto con la figlia, con il lavoro, con l’amore assurgendo a simbolo universale di smarrimento, ricerca e ritrovamento, sulle tracce del proprio scopo nel più ampio ciclo della vita. La strana esperienza in cui si identificherà col vecchio mago Merlino lo aiuterà a trovare un nuovo senso al suo esistere tra solitudine e letteratura.
Numerosi i modelli letterari di cui è figlio il lavoro teatrale, tra i vincitori del bando Avviso Pubblico, rivolto alle giovani compagnie under 35, promosso dal collettivo ntS’. In primis, Thomas Malory, che nel 1400 raccolse tutte le leggende esistenti sulla figura del re per farne una saga. Alcuni secoli dopo, nel 1600, fu la volta dell’opera in versi e musica dal nome King Arthur scritta a quattro mani da Dryden e Purcell. E ancora, T. H. White che nel 1930 fuse le diverse leggende in un unico grande romanzo in cinque parti chiamato Re in Eterno da cui Walt Disney, nel 1984, trasse uno dei cartoni animati più celebri e senza tempo della storia, ovvero La spada nella roccia. Non ultimo, lo scrittore americano premio Nobel John Steinbeck con la sua epica riscrittura di Malory, pubblicata postuma nel 1976.
Così come accade nella miriade di informazioni aggiuntive dei miti, diverse le influenze che si mescolano nella messinscena, una sorta di telefono senza fili che modifica la percezione della realtà e contribuisce a svelarne i segreti da nuove prospettive. È questo il compito dell’arte, afferma a gran voce lo spettacolo. E il messaggio arriva al pubblico, seppur non convincendolo totalmente, in particolare durante i monologhi recitati al microfono. L’allestimento appare confuso, forse ricercando un voluto effetto di disordine che, tuttavia, penalizza una buona scrittura. Il cast non particolarmente omogeneo – spiccano le performance di Verre, Cinzia Cordella (Morgana) e Antonio Agerola (Anacleto) – rinforza la sensazione di squilibrio.
Non mancano, però, momenti particolarmente riusciti che incantano e divertono gli spettatori trasportandoli in mondi onirici e paralleli. Ed ecco che il comico del ballo alle nozze di Artù e Ginevra sulle stranianti note di Justin Bieber si alterna al poetico di Merlino e del suo protetto trasformati in pesciolini luminosi che nuotano nell’aria. Esattamente come avviene in sogno, sono le immagini a imprimersi nella memoria molto più delle parole. Efficaci, in questo senso, i costumi di Barbara Veloce, il disegno luci di Fabio Faliero e lo spazio scenico allestito da Luca Serafino. Tutti elementi, questi, che valorizzano lo spettacolo a beneficio del pubblico, permettendogli di ricordare ciò di cui è stato testimone. Sono queste piccole memorie visive che lo spettatore-sognatore conserverà anche al risveglio all’uscita dalla sala e trasporterà nel quotidiano. Se l’arte è l’anello di congiunzione tra sogno e realtà, Artù dorme fuori è forse di una misura troppo larga per l’anulare di chi guarda. Basterebbe stringerlo, lavorarci e saldare per fare in modo che non sfili via dal dito.
Stefania Sarrubba
Nuovo Teatro Sanità
Piazzetta San Vincenzo, 1 – Napoli
Info e prenotazioni: 3396666426 – info@nuovoteatrosanita.it – www.nuovoteatrosanita.it