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Comincia ufficialmente questa settimana l’edizione 2016 del Napoli Teatro Festival ma gli spettacoli da seguire coinvolgono anche altre realtà teatrali a Napoli e dintorni.

Michele-Placido-La tempesta (omaggio a Eduardo)
Quando: 15 giugno
Luogo: Istituto penale minorile di Nisida (Napoli) – Napoli Teatro Festival
Orario: 20:30
Regia: Fabrizio Arcuri
Interprete: Michele Placido
Trama: Nel segno delle celebrazioni per i quattrocento anni dalla morte di Shakespeare, il Festival rende omaggio all’opera più rappresentativa della sua produzione, La Tempesta. Si coglie così anche l’occasione per celebrare, insieme a lui, la figura di un altro grandissimo drammaturgo, Eduardo De Filippo. L’ultimo testo scritto da Shakespeare verrà ripreso nella versione tradotta da Eduardo in napoletano nel 1983, un anno prima della sua scomparsa. Un’opera ultima e iconica, la prima del nostro cartellone, in un percorso narrativo a ritroso che vuole partire dai patrimoni ereditati dai più grandi artisti per tornare alle origini del messaggio del teatro: l’integrazione dell’uomo a livello individuale, sociale, collettivo. Scriveva Eduardo a proposito della sua Tempesta: «[…] Quale insegnamento più attuale avrebbe potuto dare un artista all’uomo di oggi, che in nome di una religione o di un “ideale” ammazza e commette crudeltà inaudite, in una escalation che chissà dove lo porterà? E preciso che tra gli “ideali” ci metto anche il denaro, la ricchezza, che appunto come ideali vengono considerati in questa nostra squallida società dei consumi». La Tempesta – Omaggio a Eduardo metterà in scena brani tratti dal testo di De Filippo, affidati all’arte recitativa di Michele Placido. Location d’eccezione per il suo debutto, l’Istituto Penale Minorile di Nisida, con il coinvolgimento dei ragazzi detenuti che partecipano al laboratorio di scrittura e teatro. Significativa infatti fu l’esperienza di De Filippo al carcere minorile di Nisida, dove forte fu la richiesta di quella che è meglio nota come “Legge Eduardo”, il cui obiettivo era sostenere i ragazzi a rischio di emarginazione sociale e devianza. Il naufragio di Prospero darà il via ad un viaggio emotivo e umano attraverso le storie di ogni spettacolo presentato in cartellone: un percorso dell’anima, tra racconti di emarginazione, lotta al riscatto e ricerca di condivisione, che si concluderà con un altro sbarco, quello della speranza, quello dei migranti di Welcome, previsto a fine rassegna il 16 luglio 2016.
Info: www.napoliteatrofestival.it

 

3998de83-f763-451b-a58d-f7efa96fa9a4Sottofondi, parola, musica, improvvisazioni
Quando: 15 giugno
Luogo: Caffè Letterario – Avellino
Orario: 21
Produzione: Coffee Brecht
Interpreti: Luigi Bartilotti, Edgardo Bellini, Maura Bellini, Marco Biondi, Martina Di Leva, Massimo Magaldi, Diego Purpo, Giorgio Rosa e Maria Siciliano
Trama: Dove si sospende il quotidiano e le sue convenzioni. Dove si racconta la vita attraverso i codici di una poesia, di un monologo, di brevi racconti che nascono nell’istante stesso in cui vengono narrati. Con la note e la voce di Katres.
Info e prenotazioni: 393 98 69 631- info@coffeebrecht.it

 

ba29788f-e7e4-458d-814d-d0ce8aa5594bAspettando il tempo che passa
Quando: 15 e 16 giugno
Luogo: Teatro Nuovo (Napoli) – Napoli Teatro Festival
Orario: 19
Regia: Emanuela Giordano
Interprete: Giuseppe Gaudino, Adriano Pantaleo, Veronica Montanino, Salvatore Presutto
Trama: Lo spettacolo Aspettando il tempo che passa è parte integrante di “Il palcoscenico della legalità”, progetto nato al Teatro di San Carlo nel 2012 da un’idea di Giulia Minoli e che prevede collaborazioni tra teatri, istituti penali per minori, scuole e società civile, grazie a percorsi formativi ed attività di spettacolo dal vivo. Obiettivo del progetto è contrastare l’illegalità. Nelle scuole, gli studenti vengono stimolati a partecipare ad un percorso di rinnovamento etico, analizzando responsabilità individuali e collettive, bisogni ed obiettivi primari. Negli Istituti penali per minori, si lavora sui mestieri del teatro, dalla scrittura all’allestimento scenico, esercitando i ragazzi detenuti ad esprimersi al di là di logiche di appartenenza ad ambienti marginali e devianti.
Aspettando il tempo che passa è frutto dei laboratori che si sono tenuti nell’Istituto Penitenziario Minorile di Airola e vede la collaborazione tra i giovani attori del Teatro NEST e i detenuti, con il supporto musicale di Luca Caiazzo, coordinati da Emanuela Giordano. «Ho sempre messo al centro delle mie regie – afferma la Giordano – la parola onestà. Aspettando il tempo che passa nasce da un’esperienza faticosa. Non umanamente, anzi, tra noi e molti dei ragazzi detenuti è scattata una simpatia immediata e siamo convinti che il contatto con realtà esterne alla condizione detentiva siano, non solo opportune, ma indispensabili. Trasmettere passione, immaginare nuove regole di gruppo, riflettere su altre ipotesi di vita e di linguaggio, tutto questo è importante e lo abbiamo fatto. Ma i ragazzi, a parte qualche rara eccezione, vengono da realtà “infernali”. Non hanno una collettività “attrezzata” ad aiutarli quando usciranno dal carcere, questo condiziona il loro modo di affrontare la vita. Falsi miti, bisogni indotti, analfabetismo culturale ed affettivo fanno da tappo di compressione sulle loro intelligenze e le loro anime. Aspettando il tempo che passa è nato perché i ragazzi ce l’hanno chiesto: avere come obiettivo uno spettacolo dava loro un senso che altrimenti non avrebbero trovato».
Info: www.napoliteatrofestival.it

 

Kiss-and-Cry-PHOTOKiss & Cry
Quando: 15 e 16 giugno
Luogo: Teatro Politeama (Napoli) – Napoli Teatro Festival
Orario: 21
Regia: Jaco Van Dormael
Interprete: Angelo Bison
Trama: Cinema, danza, performance, bricolage di linguaggi e contaminazioni: la meraviglia di una creazione originale e sempre nuova che si compie sotto gli occhi di chi guarda. Uno spettacolo che intreccia sapientemente arti diverse, annullando il confine fra una e l’altra, aprendo le porte all’immaginazione. Sullo sfondo scorrono immagini di più coreografie e, tra esse, fanno la loro comparsa figure affascinanti, nude e muscolose, dotate di una straordinaria sensualità: si incontrano, si toccano, si accarezzano. Sono dita delle mani riprese a distanza ravvicinata e proiettate sul grande schermo. Si muovono fra miniature e raccontano le loro storie. La premessa dello spettacolo è semplice come lo sono i temi raccontati: «Dove vanno le persone quando scompaiono dalla nostra vita e dalla nostra memoria?». In Kiss&Cry tutto è mescolato in una narrazione simultanea che abbraccia performance live e non, il granello di sabbia e il mondo intero, il presente e l’universale, lo specchio e la lente di ingrandimento per farci testimoni di una magia irripetibile che ha il suono e il sapore delle sensazioni più intense. Il plot narrativo non segue un ordine cronologico lineare, è compito degli spettatori “unire i puntini” in base alla propria sensibilità; ci sono momenti in cui il simbolismo sembra chiaro, e altri in cui è decisamente più enigmatico. «A seconda dei posti in cui siamo andati in scena – afferma Van Dormael – la ricezione dello spettacolo da parte del pubblico è stata molto differente. In America Latina, ad esempio, lo spettacolo ha assunto un significato politico: quando parliamo di “quelli che sono spariti” può essere interpretato in riferimento alle vittime del regime di Pinochet, sparite senza lasciare traccia. […] Credo che uno dei punti di forza dello spettacolo sia il richiamo al comune ricordo che tutti abbiamo della nostra infanzia: tutti, a un certo punto della nostra vita, abbiamo giocato con pupazzi, le macchinine o gli animali, inventando storie in cui credevamo davvero».
Info: www.napoliteatrofestival.it

 

passagePassage through the world
Quando e Orari: 15, 16, 19, 20 giugno/june h 23.00; 17, 18 giugno/june h 21.00
Luogo: Museo Diocesano Donnaregina Vecchia (Napoli) – Napoli Teatro Festival
Trama: Un progetto site-specific per il Museo Diocesano Donnaregina Vecchia firmato da Shirin Neshat e da Shoja Azari, una delle coppie di artisti iraniani più interessanti del panorama video e cinematografico internazionale. Shirin Neshat e Shoja Azari hanno pensato per lo spazio napoletano Passage through the world, un’odissea musicale e visiva che ci conduce lungo l’antica via della seta. Il progetto site-specific mette a confronto le innumerevoli confluenze culturali che hanno arricchito le terre dell’Asia centrale passando per il Medio Oriente e i Balcani fino a giungere al Sud Italia. Un progetto artistico contemporaneo che indaga i temi della perdita e della rinascita attraverso il ciclo della vita e della morte, affrontati dalle diverse culture dei paesi in cui questo percorso si snoda. La composizione musicale dell’iraniano Mohsen Namjoo amalgama e riscrive brani popolari provenienti dal Tibet e dalla Mongolia fino alle regioni del nostro Meridione. Orchestra, musica e immagini, proiezioni architettoniche e voci si fondono in un rituale che giunge a incontrare anche le tradizioni musicali della Campania. Nei suoi lavori, Shirin Neshat utilizza spesso una gran varietà di mezzi, abolendo i confini tra le arti: «Esteticamente – afferma – la visione viaggia attraverso media differenti. Nel cinema e nel teatro devi sempre pensare a qualcosa di maggiormente tangibile, mentre nel mondo dell’arte sei più libero. Ogni forma ha le sue logiche, le sue regole, il suo pubblico, le sue collaborazioni, i suoi codici. Quando cambi medium è una sfida, un esperimento, qualcosa di nuovo che stai inventando. Noi lo facciamo con attenzione e con coscienza, spesso dopo molte conversazioni e soprattutto con modestia. E penso che questa performance che stiamo realizzando è ricca di modestia, nel senso più poetico del termine e anche se il messaggio è fortissimo, non è complicata e per me lavorarci è stato vivere molti magici momenti, come una sorta di dono».
Info: www.napoliteatrofestival.it

 

b23b75ac-f701-427a-ace3-574e76fbb3e0Cantami, o Diva…
Quando: 16 giugno
Luogo: Cinema Teatro Sofia – Pozzuoli
Orario: 21
Autore: Carmine Borrino
Interpreti: Marianna Mercurio, Rosario D’Angelo, Giusy Freccia e Carmine Borrino
Trama: Se è vero che il Mito è considerato una storia sacra, quindi una “storia vera”, perché si riferisce sempre alla realtà, è sempre il momento opportuno per raccontarlo e rappresentarlo. Infatti qualche anno fa una donna di camorra, moglie di un potente super boss, decide di pentirsi e collaborare con lo “Stato” e la “Giustizia”, così da ritrovarsi al cospetto della prima “regina” di camorra che denuncia il suo clan, sferrando un colpo mortale e definitivo al proprio “re”. Pochi mesi dopo la comunicazione ufficiale del “pentimento” della donna, trasmesso dai principali telegiornali del paese, l’unico figlio maschio, agisce di contro la madre, sparandole e vendicando così il tradimento/assassinio del padre. Il gesto del giovane figlio sembra ripetere l’atavica reazione del mito di Oreste, tanto significativo, da annullare la distanza temporale dal racconto del mito alla contemporanea camorra 2.0. Corsi e ricorsi storici? No, certamente. C’è dell’altro. Tanto altro: una società costituita e arcaica come quella camorristica, convivente e connivente con una società fondata sulla sovranità del Diritto; quello stesso Diritto che nasce con la tragica saga degli Atridi, ma che ancora in epoca postmoderna, stenta a farsi lezione per una “new-polis”, dove il fallimento dell’uomo nuovo-imbarbarito ancor più si manifesta, rendendolo schiavo di una nuova hybris. È certamente anche una questione di cultura mediterranea, che ancora oggi è fortemente impregnata dei grandi archetipi greci: l’Hybris (tracotanza), il ghènos (famiglia), il timè (l’onore) che sembrano essere i punti lontani e profondi su cui si poggiano ancora oggi le organizzazioni malavitose; un parallelismo antropologico riconosciuto, che certo non vede più come protagonisti eroi e dei, ma uomini e donne rigenerati dall’ignoranza e dalla malvagità, rifiutandosi di emanciparsi, complice la distrazione, l’indifferenza, lo svuotamento ideologico della “new-polis” che alimenta ancora di più, il risveglio di istinti e spiriti primordiali. Lo spettacolo è una riscrittura dell’ Orestea di Eschilo, che, partendo da un fatto di cronaca, arriva e porta in superficie, nessi e connessi tra la cronaca dei nostri giorni e il mito degli Atridi, per una messa in scena incentrata sull’intenzione estetica che da quattro anni provo a perseguire (presente in altri due precedenti lavori – intercity Plus/ Core spezzato), che si basa sull’esperienza della forma sceneggiata, tentando un superamento formale del genere, riproponendolo in chiave più contemporanea. Un triangolo- paradigma di un isso/a, essa/o e ‘a/’o malament’, sfruttando la composizione drammatica, una canzone che sia cellula drammaturgica ( la canzone ‘e ppentite di L.Bovio), il feticcio che diventa metateatro, ma principalmente i tre punti fondamentali su cui si basa la sceneggiata, ma anche la tragedia eschilea: tre punti significativi che sono i pilastri, le fondamenta della mia rielaborazione, per una drammaturgia a tre strati (riferimento classico, cronaca contemporanea, messa in scena) tre punti nevralgici per tre snodi comuni che sono: Hybris (camurrìa), Ghènos (famiglia), Timè (onore).
Info: marketing@teatrodiricerca.it

 

6fe94d9e-5e35-42d8-b97e-7b9e883c8362Stasera c’è spettacolo?
Quando: 16, 17, 18, 19, 23, 24, 25, 26, 30 giugno e 1, 2, 3 luglio
Luogo: Villa Pignatelli (Napoli) – Napoli Teatro Festival
Orario: 19
Ideato e diretto: Donatella Furino e Emma Campili
Interpreti: Antonio Alveario, Stefano Airota, Barbara Balzerani, Stefania Blandeburgo, Anna Bonaiuto, Claudio Boschi, Fabio Brescia, Giovanna Cappuccio, Daniela Cenciotti, Antonio Ciotola, Erri De Luca, Dario De Natale, Piera Degli Esposti, Marzia Del Giudice, Gennaro Falconetti, Fabiana Fazio, Massimo Ferrante, Vincenzo Ferrera, Luca Iervolino, Lisa Imperarote, La Terza Classe, Paolo Mannina, Gennaro Maresca, Peppino Mazzotta, Cinzia Musella, Nino Orfeo, Daria Panettieri, Betti Pedrazzi, Giuditta Perriera, Wally Pituello, Massimiliano Poli, Rosalia Porcaro, Giuseppe Provenzano, Ciro Sannino, Stefania Spanò
Trama: Un talk show? Un reality? Un work-shop? Una serie teatrale? Un ponte tra il web e il teatro inteso come luogo? Uno spettacolo? È teatro? È un talent? È dall’unione e dall’annullamento di tutte queste forme e queste domande che nasce Stasera c’è spettacolo? To play! È così che i capocomici diventano conduttori, i testi un pretesto, il pubblico uno strumento tramite cui costruire e immaginare un nuovo modo possibile di fare e usare il teatro. Dieci spettacoli diversi ogni sera, più di trenta testi e quaranta attori tutti provenienti da scuole e formazioni diverse, ospiti che rappresentano ognuno a suo modo un aspetto o un caposaldo del teatro. Non si vedrà mai l’opera finita, ma l’opera consisterà proprio nel teatro, inteso come luogo, come simbolo e come forma artistica. Saranno svelati al pubblico tutti i meccanismi che ci sono dietro l’atto “creativo” e nel caso più specifico dietro il mestiere dell’attore. I modi possibili in cui affrontare registicamente una scena, il passaggio da “il modo di youtube”, dalla forma video al palcoscenico, le infinite possibilità che ha un attore di interpretare un personaggio, il tentativo di mostrare attraverso il teatro i meccanismi della vita umana, diventano la drammaturgia di Stasera c’è spettacolo? To Play! L’ultima mezz’ora dello spettacolo diventa aperta a chi vuole, per una sera, farne parte, a rotazione e senza alcuna selezione, se non quella pratica della quantità e dell’ordine di iscrizione. È un meccanismo che chiamiamo SHARINGSHOW, ci sembra giusto, oggi più di ieri, mettere in scena la “CRISI” e la difficoltà dei giovani, ma anche dei meno giovani, che vogliono fare il mestiere dell’attore, facendo agire questa crisi, in maniera concreta. Gli attori di Stasera c’è spettacolo? To play! saranno i compagni in scena di coloro che decideranno di salire sul palco. Fare accadere e non determinare. Il gioco attoriale diventa lo spettacolo, l’importante è saper giocare. Con o senza musica regista? Il testo è pretesto, Eduardo Suite, Scarpetta suite- dirige la compagnia Fabio Brescia, Quando il testo è politico – quando le parole sono storia, Narrami o ‘900, Per il suo verso… L’Amleto, Quando si dice regia-quando diventa operazione, Tradimenti di nome di fatto e di modi, Nel Vico… La Terza Classe, Penelope nel ‘900 e il pensiero è ritmo… sono solo alcuni dei capitoli, e dei “Microspettacoli” di Stasera c’è spettacolo? To play!
Info: www.napoliteatrofestival.it

 

4952227f-35f3-4fa3-b9f8-4d6babb90318Sinfonia n.5 per teatro a Motore
Quando e Luogo: 16-17 giugno Morcone (BN) Piazza Padre Pio; 23-24 giugno San Potito Sannitico (CE) Piazza della Vittoria
Orario: 21:30
Autori e Interpreti: Ilaria Cecere, Alessio Ferrara, Federica Gattei, Domenico Santo
Trama: Il viaggio del Bus Theater scandirà i 14 giorni che mancano all’inizio del Napoli Teatro Festival Italia 2016. In Piazza Piano della Porta, dove è già stato posizionato il mezzo, apre al pubblico un vero e proprio teatro su gomme, una curiosa struttura viaggiante (con una sala attrezzata per 25 posti a sedere nella parte superiore e una fiancata open space che funge da ribalta per gli spettacoli all’aperto) che accoglierà, fino al prossimo 26 giugno, il pubblico di vari centri della regione. Un progetto realizzato in collaborazione con il Comune di Agerola che ha messo a disposizione della compagnia gli spazi della residenza creativa. Si inizia il 2 giugno con Sinfonia n.5 per teatro a Motore uno spettacolo site-specific creato ed allestito proprio per questo inusuale  palcoscenico. Una piccola sinfonia visiva creata interamente e a partire dalle suggestioni e dalle possibilità offerte da questo grande teatro a motore, immaginato e concepito come un gigantesco strumento da “suonare”.  L’orchestra è costituita da un gruppo di 5 performer e attori di varia formazione che danno vita ad uno spettacolo corale, basato sulla fusione di diversi linguaggi scenici: teatro, danza, circo, teatro di strada e visual art. “Come dei bambini che giocano con un gigante di ferro – si legge in una nota della compagnia – la nostra ricerca parte dall’unicità dello spazio scenico che ha aperto squarci immaginifici sul mondo del viaggio, reale ed onirico, sul desiderio di attraversare paesaggi e mondi impossibili, sulla libertà e sul limite, sul processo di trasformazione che ogni viaggio sottende”.
Info: www.napoliteatrofestival.it

 

ecc71b7b-4bf1-4bfd-ac75-edde8bc021edChiromantica. Ode telefonica agli abbandonati amori
Quando: 17 giugno
Luogo: Nuovo Teatro Sanità – Kju Festival
Orario: 21
Interpreti:  Roberto Solofria e Sergio Del Prete
Trama: Roberto Solofria e Sergio Del Prete si fanno interpreti di quel mondo disorientante, animato dalle storie di “Streghe da marciapiede”, “Le cinque rose di Jennifer”, “Scende giù per Toledo”, “Ragazze sole con qualche esperienza”, di “Facc’ ‘e San Gennaro” e “Partitura”. Personaggi che triturano pensieri e rigurgitano fantasmi negli angoli di camere da letto, negli angoli di sogni, di abbandoni, di amori e di illusorie telefonate. Un luogo unico e disunito che unisce le anime stracciate di Rosalinda Sprint, Jennifer, Gina, Tuna, Bolero e Grand Hotel in questo viaggio onirico-chiromantico en travestì. Identità possibili di corpi, che indirizzano le loro scelte verso un teatro di narrazione e che agiscono in un grande vuoto di regole, verso una discesa disorientante nelle viscere dell’amore.
Info e prenotazioni:  3396666426 – info@nuovoteatrosanita.it – www.nuovoteatrosanita.it

 

1dc960b1-c3b5-4822-8867-b87cb859706eNàParade
Quando: 18 giugno
Luogo: Piazza Bellini – Napoli
Orario: 12
Interpreti: Pegaonda, Circ’Arena, Giulio Linguiti, Banda Baleno, Rena Nera, Popolo Vascio, Davide Postiglione e i ragazzi del Fuoco, Lady Blush, Salerno Academy of Madness, Yuri Lessoni, Capoera Ogum, Adriano Falivene (giocoliere), Giacomo Manna (Banditore), ZTN, Los Espantapajaros, La BioLudoteca, La Onlus LESS.
Trama: La tradizione circense racchiude in sé un forte potenziale di aggregazione sociale ed un’alta componente educativa, ed è proprio per tali aspetti che è stata scelta da noi per poter realizzare un flash mob in forma di parata che avrà come “epicentro” il centro storico di Napoli. NàParade, metterà in piedi una parata, riempiendo le strade della nostra città di colori e suoni, con artisti in grado di offrire uno spettacolo completamente gratuito. La partenza sarà da Piazza Bellini, passando per Spaccanapoli Gli artisti si mischieranno inizialmente nelle strade, tra la gente e man mano si uniranno alla parata.  Vi saranno 3 tappe programmate: la prima prevista in Piazzetta San Gaetano: con un breve spettacolo con mangia fuochi. La seconda è prevista a San Pietro a Maiella, con una cascata di palloncini che accoglierà la parata. La terza è prevista a Piazza Dante, dove metteranno in piedi un brevissimo spettacolo seguito da un piccolo intervento. La parata durerà all’incirca 1 ora con 15 min di spettacolo. In questo modo il centro storico di Napoli sarà invaso da acrobati, ballerini, clown, musicisti, performers, i quali con semplici gesti inviteranno grandi e bambini a partecipare al loro spettacolo, condividendo gioia e entusiasmo ed offrendo loro un piccolo dono, un pacchettino di natale vuoto, pronto ad accogliere all’interno un desiderio da donare al prossimo. Tra nasi rossi e sorrisi dipinti in volto, il termine gioia lascerà il segno su molti, come una carezza.  Attraverso questa azione collettiva si vuole sensibilizzare il pubblico a scrollarsi di dosso l’alienazione consumistica e vestire di colori le coscienze. L’obiettivo finale è quello di coinvolgere il flusso di Napoletani e Turisti che nei giorni di festa e affluenza in città scendono in strada nel centro storico, si troveranno coinvolti in una grande e colorata parata di artisti di strada. Il sorriso, segno inequivocabile di bene tra gli uomini, risulta il passe-partout ideale per unire le coscienze nella forma dell’accoglienza e della condivisione.
Info: https://www.facebook.com/naparade/

 

53f36e35-80a5-4d00-be33-cd8830c8fa2aL’Inferno di Dante
Quando: 18 giugno; 9 luglio
Luogo: Museo del Sottosuolo
Orario: 18 giugno alle ore 19; 9 luglio ore 20:30
Adattamento e regia: Domenico M. Corrado
Interpreti: Monica Caruso; Mario Guadagno; Anna Edipio; Emilio Caruso; Maria Giusy Bucciante; Giancarlo Grosso; Diletta Acanfora; Vincenzo Veneruso; Federica Cannavo; Salvatore Mazza; Enzo Varone; Ciro Zangaro; Federica Cannavo; Francesco Merlino; Rodolfo Medina; Il Genere Umano
Trama: Basato sulla Prima Cantica dell’Opera di Dante Alighieri, lo spettacolo racconta il viaggio del Sommo Poeta tra i dieci cerchi dell’Inferno alla ricerca dell’Amore. Un susseguirsi di incontri con i personaggi straordinari del regno delle anime dannate in una cornice che non potrete dimenticare. L’obiettivo è far vivere il luogo che ospita lo spettacolo e aumentare ancora il coinvolgimento dello spettatore. “L’inferno di Dante” nel Museo del Sottosuolo si realizza in tre momenti, ognuno dei quali vedrà protagonista una sala differente del Museo che si sviluppa per circa 3000 mq a 25 metri sotto piazza Cavour, nel cuore della Città, a pochi metri dal Museo Archeologico Nazionale. Nella prima Sala chiamata “Sala Bianca”, dedicata alla prematuramente scomparsa primogenita di Clemente Esposito, padre della speleologia urbana a Napoli e proprietario dei locali in superficie il pubblico incontra Il Sommo Poeta, che in compagnia di Virgilio, che lo libera dalla Lupa dalla Lonza e dal Leone, inizia il suo viaggio, superando l’ira di Caron Dimonio dagli occhi di bragia, ascolterà la voce suadente e innamorata di Beatrice nella sua invocazione, affiche l’autore dell’Eneide aiuti il suo “amico e non de la ventura” nella “diserta piaggia” sfiderà le grida di “Minosse” e si emozionerà alle parole di “Francesca da Polenta” che abbracciata al suo “Paolo” invocherà la “Caina per chi a vita la spense”. Nella seconda Sala, Sala intitolata a Michele Quaranta, detta “delle riggiole”, il Pubblico vedrà ed udrà come Cerbero prima e Pluto il Dio della ricchezza poi, tenteranno invano di avversare il cammino del Poeta e della Sua Guida, e nemmeno le Furie: Megera, Aletto e Tesifon, benché invochino la Medusa potranno bloccare il passaggio alla Città di Dite. Infine Farinata degli Uberti e Cavalcante Cavalcanti usciranno dalle Loro “archie infuocate” per conoscere il viandante Fiorentino, mentre l’albero di Pruno che imprigiona Pier delle Vigne, poeta alla corte di Federico II di Svevia e intimo consigliere dell’imperatore, pregherà il Sommo Poeta che “nel mondo riede, di confortar la memoria mia, che giace ancor del colpo che ’nvidia le diede”.
Nella terza ultima sala dedicata a Lucio Bartoli, detta “della guerra” Dante, Virgilio e il Pubblico incontreranno gli ultimi tre personaggi provenienti da tempi e da e poche precedenti: Ulisse, del celebre “fatti non foste a viver come Bruti ma per seguir virtute e conoscenza” il Conte Ugolino che piange la sua disperazione e Lucifero, il Male Assoluto, rappresentato in un modo da far riflettere chi lo incontra.
Info e prenotazioni: www.tappetovolante.org/prenota – 081 863 1581 – 339 18 88 611

 

Foto Cesare AbbateIo, tra di voi
Quando: 18 giugno
Luogo: Lago Patria – per la rassegna Il Teatro cerca Casa
Orario:  20:30
Autori: Gianmarco Cesario e Antonio Mocciola
Interprete: Massimo Masiello e al pianoforte Mariano Bellopede
Trama: Massimo Masiello sarà interprete di Io, tra di voi, accompagnato al piano da Mariano Bellopede, che firma anche le elaborazioni musicali dello spettacolo scritto a quattro mani da Gianmarco Cesario e Antonio Mocciola. In scena si racconta la vicenda del giovane croato Goran che, scampato all’assedio di Vukovar, appena quattordicenne, arriva con mezzi di fortuna in Italia, con un sogno nel cuore: cantare, così come faceva nella sua terra, insieme alla sua famiglia di artisti, purtroppo non scampata allo sterminio. Ma lui, rifugiato politico, senza più nemmeno le scarpe per camminare, comincia a lavorare prima nei campi, poi come cameriere, nelle case di ricchi borghesi, quindi in un ristorante, dove fa tanti incontri, con personaggi appartenenti a varia umanità. La musica resta il suo sogno ed anche la sua ancora di salvezza, nelle sere in cui, da solo, racconta a se stesso la sua storia, gli orrori visti e vissuti, ma anche le piccole gioie. Il suo mito, oggi, dopo oltre vent’anni, come allora, è un piccolo uomo, uno che ce l’ha fatta, che veniva come lui da un paese martoriato dalla guerra civile e che grazie alla musica ha riscattato le umiliazioni ed il dolore, diventando il grande Charles Aznavour.
Prenotazioni: http://ilteatrocercacasa.it/site/prenotazioni/

 

31da3398-05c3-47f8-845b-e17543d84562Le regole del giuoco del tennis
Quando: 18 giugno
Luogo: Nuovo Teatro Sanità – Kju Festival
Orario: 21
Autore:  Mario Gelardi
Regia: Carlo Caracciolo
Interpreti:  Riccardo Ciccarelli e Carlo Geltrude
Trama: Il testo utilizza una partita di tennis, precisamente un doppio, come metafora per raccontare le dinamiche dei rapporti all’interno di un’amicizia fra due studenti universitari di diversa estrazione sociale. Prendendo spunto dalle regole da manuale di una partita, i due amici si raccontano l’un l’altro cose che in una normale conversazione non avrebbero mai avuto il coraggio di dirsi.
Info e prenotazioni:  3396666426 – info@nuovoteatrosanita.it – www.nuovoteatrosanita.it

f5897601-4fb1-4344-9e84-ee3893d49270Frankenstein ‘o Mostro
Quando e Luogo: 18-19 giugno Morcone (BN) Piazza Padre Pio; 25-26 giugno San Potito Sannitico (CE) Piazza della Vittoria
Orario: 21:30
Autrice e Regia: Sara Sole Notarbartolo
Interpreti: Pietro  Botte, Roberto Caccavale, AnneLaure Carette, Valentina Curatoli, Davide D’Alò, Emanuele Esposito, Rosario Giglio, Ivan Virgulto
Trama: In scena una “terrificante” commedia musicale che adatta temi, personaggi ed atmosfere del romanzo di Mary Shelley – e delle sue varianti letterarie, cinematografiche e televisive – alle melodie e alla comicità dei Posteggiatori Tristi. Un esperimento drammaturgico che cuce insieme mito gotico e comicità partenopea, romanzo epistolare e disavventure del teatro di varietà, pop music e canzone napoletana, così da rimandare al corpo del mostro stesso. Il triste Frankenstein assume su di sé anche il senso che il termine ‘o mostro richiama nello slang napoletano: qualcosa di superlativo, un superlativo assoluto. La commedia gioca anche ad esorcizzare con leggerezza alcuni mostri del nostro tempo: la precarietà, lo sfruttamento e l’alienazione nel mondo del lavoro, così come il deprezzamento del ruolo sociale dell’artista, sempre più spesso visto come un fannullone privilegiato o uno sconsiderato che non si preoccupa di essere produttivo e che perciò va relegato ai margini della comunità.
Info: www.napoliteatrofestival.it

 

9a62bbd0-99a0-45b1-a22b-8ac87a343c28Partenope. Tra leggende e sapori
Quando: dal 18 al 26 giugno
Luogo: Rotond Diaz – Giugno dei Giovani 2016
Orario: 11 e 16
Autore: Valerio Bruner
Interpreti: Francesca Romana Bergamo, Alessandro Palladino, Vittorio Passaro, Simona Pipolo, Luca Sangiovanni, Chiara Vitiello
Trama: I partecipanti, guidati da una serie di personaggi storici e leggendari intraprenderanno un viaggio alla scoperta della storia e della cultura napoletana. La caccia al tesoro consisterà in un percorso teatralizzato che terminerà con il ritrovamento – nei luoghi simbolo della città (dal lungomare al Castel dell’Ovo, dalla Villa Comunale alla Colonna Spezzata) – del tesoro di Partenope. Ogni primavera, la bella sirena emergeva dalle acque del Golfo per salutare le genti felici della città e allietarle con canti d’amore e di gioia. Un giorno gli abitanti rimasero così affascinati e rapiti dalla sua voce che accorsero verso il mare per ringraziarla di un così grande diletto. Decisero di offrirle quindi quanto di più prezioso avessero. Cosa? Scoprilo raccogliendo gli indizi che troverai lungo il percorso e vivi il mito!!!
Info e prenotazioni: 334 214 2550 – teatrodicontrabbando@gmail.com – www.teatrodicontrabbando.com

 

Gea Martire 3Benzina
Quando: 19 giugno
Luogo: Galleria Primopiano – Kju Festival
Orario: 19
Regia: Eduardo Di Pietro
Interpreti: Gea Martire, Denise Capezza, Annalisa Direttore ed Eduardo Di Pietro
Trama: Il lavoro, liberamente tratto dal romanzo di Elena Stancanelli e adattato da Daniele Falleri, è un continuo e oscillante scambio di punti di vista tra le voci di Stella, Lenni e di sua madre: da una parte emerge l’urgenza tragica dell’amore di due ragazze, che però devono anche sfuggire ad un reato, l’uccisione della madre di Lenni appunto; dall’altra il conflitto morale della donna, causato dalla mancata accettazione dell’identità della figlia.
Info e prenotazioni:  3396666426 – info@nuovoteatrosanita.it – www.nuovoteatrosanita.it

 

X-SITO_gaia-aprea_luca-de-fusco_luca-lazzareschiMacbeth
Quando: 19 e 20 giugno
Luogo: Teatro Mercadante (Napoli) – Napoli Teatro Festival
Orario: 19 giugno/june  h 21.00; 20 giugno/june h 19.00
Regia: Luca De Fusco
Interprete: Luca Lazzareschi, Gaia Aprea, Fabio Cocifoglia, Paolo Cresta, Francesca De Nicolais, Claudio Di Palma, Luca Iervolino, Gianluca Musiu, Alessandra Pacifico Griffini, Giacinto Palmarini, Alfonso Postiglione, Federica Sandrini, Paolo Serra, Enzo Turrin e con le danzatrici della compagnia KÖRPER/and The Dancers Chiara Barassi, Sibilla Celesia, Sara Lupoli; voce fuori campo Angela Pagano
Trama: Cinema, danza, performance, bricolage di linguaggi e contaminazioni: la meraviglia di una creazione originale e sempre nuova che si compie sotto gli occhi di chi guarda. Uno spettacolo che intreccia sapientemente arti diverse, annullando il confine fra una e l’altra, aprendo le porte all’immaginazione. Sullo sfondo scorrono immagini di più coreografie e, tra esse, fanno la loro comparsa figure affascinanti, nude e muscolose, dotate di una straordinaria sensualità: si incontrano, si toccano, si accarezzano. Sono dita delle mani riprese a distanza ravvicinata e proiettate sul grande schermo. Si muovono fra miniature e raccontano le loro storie. La premessa dello spettacolo è semplice come lo sono i temi raccontati: «Dove vanno le persone quando scompaiono dalla nostra vita e dalla nostra memoria?». In Kiss&Cry tutto è mescolato in una narrazione simultanea che abbraccia performance live e non, il granello di sabbia e il mondo intero, il presente e l’universale, lo specchio e la lente di ingrandimento per farci testimoni di una magia irripetibile che ha il suono e il sapore delle sensazioni più intense. Il plot narrativo non segue un ordine cronologico lineare, è compito degli spettatori “unire i puntini” in base alla propria sensibilità; ci sono momenti in cui il simbolismo sembra chiaro, e altri in cui è decisamente più enigmatico. «A seconda dei posti in cui siamo andati in scena – afferma Van Dormael – la ricezione dello spettacolo da parte del pubblico è stata molto differente. In America Latina, ad esempio, lo spettacolo ha assunto un significato politico: quando parliamo di “quelli che sono spariti” può essere interpretato in riferimento alle vittime del regime di Pinochet, sparite senza lasciare traccia. […] Credo che uno dei punti di forza dello spettacolo sia il richiamo al comune ricordo che tutti abbiamo della nostra infanzia: tutti, a un certo punto della nostra vita, abbiamo giocato con pupazzi, le macchinine o gli animali, inventando storie in cui credevamo davvero».
Info: www.napoliteatrofestival.it

 

AgrippinaAgrippina. La fisionomia del potere
Quando: 14 luglio
Luogo: Museo del Sottosuolo
Orario: 11
Adattamento e Regia: Eduardo Di Pietro
Trama: Come tra fantasmi si svolge il percorso di Agrippina minore, un personaggio incarnato dai rapporti politici, dall’immagine pubblica, dall’influenza decisionale. «Nasceva con una strada tangente decessi, abusi, violenze, ma dall’inizio orientata al potere» riflette Atte, amante del figlio Nerone e cerimoniera del rito che dà corpo alla storia. Con un ritmo che agevolmente corre dall’epoca di Tiberio a quella di Nerone, passando per la tirannia di Caligola, i vizi di Messalina e i continui intrighi che decidevano gli equilibri di corte, si scopre il declino di Agrippina. La sua storia sommata alla degenerazione del figlio al governo, segnò la fine della gloriosa dinastia che determinò le sorti della Roma imperiale – vale a dire del mondo. In un’alternanza di prosa e versi in rima di Racine (di cui nel 1670 un critico riconosceva: “è evidente che il ‘Britannico’ contiene i più bei versi che sia dato di scrivere”), la performance avrà luogo negli spazi sotterranei del Museo del Sottosuolo e sarà, inoltre, accompagnata da una visita guidata al Museo Archeologico Nazionale poco distante, dove la guida abilitata si focalizzerà sui principali busti della Collezione Farnese con l’intento di sottolineare il ruolo tutt’altro che marginale che la donna ricoprì nell’antica Roma, cui seguiranno opportuni approfondimenti sulla storia romana.
Prenotazione obbligatoria: www.tappetovolante.org/prenota – 081 863 1581 – 339 18 88 611

Gabriella Galbiati

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