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La seconda settimana del Napoli Teatro Festival, che coinvolgerà varie città e province della Campania, si arricchisce di tanti appuntamenti teatrali e rassegne estive, tra ospiti stranieri, musica e prime assolute.

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Quando: 20 giugno
Luogo: Teatro Mercadante (Napoli) – Napoli Teatro Festival
Orario: 19
Regia: Luca De Fusco
Interprete: Luca Lazzareschi, Gaia Aprea, Fabio Cocifoglia, Paolo Cresta, Francesca De Nicolais, Claudio Di Palma, Luca Iervolino, Gianluca Musiu, Alessandra Pacifico Griffini, Giacinto Palmarini, Alfonso Postiglione, Federica Sandrini, Paolo Serra, Enzo Turrin e con le danzatrici della compagnia KÖRPER/and The Dancers Chiara Barassi, Sibilla Celesia, Sara Lupoli; voce fuori campo Angela Pagano
Trama: Cinema, danza, performance, bricolage di linguaggi e contaminazioni: la meraviglia di una creazione originale e sempre nuova che si compie sotto gli occhi di chi guarda. Uno spettacolo che intreccia sapientemente arti diverse, annullando il confine fra una e l’altra, aprendo le porte all’immaginazione. Sullo sfondo scorrono immagini di più coreografie e, tra esse, fanno la loro comparsa figure affascinanti, nude e muscolose, dotate di una straordinaria sensualità: si incontrano, si toccano, si accarezzano. Sono dita delle mani riprese a distanza ravvicinata e proiettate sul grande schermo. Si muovono fra miniature e raccontano le loro storie. La premessa dello spettacolo è semplice come lo sono i temi raccontati: «Dove vanno le persone quando scompaiono dalla nostra vita e dalla nostra memoria?». In Kiss&Cry tutto è mescolato in una narrazione simultanea che abbraccia performance live e non, il granello di sabbia e il mondo intero, il presente e l’universale, lo specchio e la lente di ingrandimento per farci testimoni di una magia irripetibile che ha il suono e il sapore delle sensazioni più intense. Il plot narrativo non segue un ordine cronologico lineare, è compito degli spettatori “unire i puntini” in base alla propria sensibilità; ci sono momenti in cui il simbolismo sembra chiaro, e altri in cui è decisamente più enigmatico. «A seconda dei posti in cui siamo andati in scena – afferma Van Dormael – la ricezione dello spettacolo da parte del pubblico è stata molto differente. In America Latina, ad esempio, lo spettacolo ha assunto un significato politico: quando parliamo di “quelli che sono spariti” può essere interpretato in riferimento alle vittime del regime di Pinochet, sparite senza lasciare traccia. […] Credo che uno dei punti di forza dello spettacolo sia il richiamo al comune ricordo che tutti abbiamo della nostra infanzia: tutti, a un certo punto della nostra vita, abbiamo giocato con pupazzi, le macchinine o gli animali, inventando storie in cui credevamo davvero».
Info: www.napoliteatrofestival.it

 

passagePassage through the world
Quando: 20 giugno
Orari: 23
Luogo: Museo Diocesano Donnaregina Vecchia (Napoli) – Napoli Teatro Festival
Trama: Un progetto site-specific per il Museo Diocesano Donnaregina Vecchia firmato da Shirin Neshat e da Shoja Azari, una delle coppie di artisti iraniani più interessanti del panorama video e cinematografico internazionale. Shirin Neshat e Shoja Azari hanno pensato per lo spazio napoletano Passage through the world, un’odissea musicale e visiva che ci conduce lungo l’antica via della seta. Il progetto site-specific mette a confronto le innumerevoli confluenze culturali che hanno arricchito le terre dell’Asia centrale passando per il Medio Oriente e i Balcani fino a giungere al Sud Italia. Un progetto artistico contemporaneo che indaga i temi della perdita e della rinascita attraverso il ciclo della vita e della morte, affrontati dalle diverse culture dei paesi in cui questo percorso si snoda. La composizione musicale dell’iraniano Mohsen Namjoo amalgama e riscrive brani popolari provenienti dal Tibet e dalla Mongolia fino alle regioni del nostro Meridione. Orchestra, musica e immagini, proiezioni architettoniche e voci si fondono in un rituale che giunge a incontrare anche le tradizioni musicali della Campania. Nei suoi lavori, Shirin Neshat utilizza spesso una gran varietà di mezzi, abolendo i confini tra le arti: «Esteticamente – afferma – la visione viaggia attraverso media differenti. Nel cinema e nel teatro devi sempre pensare a qualcosa di maggiormente tangibile, mentre nel mondo dell’arte sei più libero. Ogni forma ha le sue logiche, le sue regole, il suo pubblico, le sue collaborazioni, i suoi codici. Quando cambi medium è una sfida, un esperimento, qualcosa di nuovo che stai inventando. Noi lo facciamo con attenzione e con coscienza, spesso dopo molte conversazioni e soprattutto con modestia. E penso che questa performance che stiamo realizzando è ricca di modestia, nel senso più poetico del termine e anche se il messaggio è fortissimo, non è complicata e per me lavorarci è stato vivere molti magici momenti, come una sorta di dono».
Info: www.napoliteatrofestival.it

 

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Quando: 20 e 21 giugno
Luogo: Teatro Politeama – Napoli Teatro Festival
Orario: lunedì ore 21; martedì ore 19
Regia: Shiro Takatani
Trama: «Come Spinoza lucidava una lente per vedere meglio il mondo, così oggi le nuove tecnologie ci permettono di catturare ogni più breve momento e di osservare ogni più piccolo dettaglio». Con queste parole Shiro Takatani – uno dei più visionari (video)artisti del panorama mondiale – descrive ST/LL, il suo ultimo lavoro nel quale indaga tutte le possibili declinazioni della parola inglese “still” – silenzioso, immobile, ancora – arrivando a concepire uno spettacolo che dispiega il tempo in un meraviglioso poema visivo, certamente contemplativo ma mai noioso. Nato a Kyoto nel 1963, Takatani si diploma all’Università delle Arti nella sua città natale. Membro fondatore del Dumb Type, nel 1984, s’interessa particolarmente agli aspetti visivi e tecnici fino ad assumerne il ruolo di direttore artistico. Parallelamente alle attività svolte all’interno del gruppo, partecipa a numerosi progetti individuali in tutto il mondo. È un mondo strano quello di Shiro Takatani: le cose reali sotto ai nostri occhi si nascondono per meglio invaderci attraverso uno schermo gigante che amplifica le loro dimensioni e i loro movimenti, in maniera lenta eppure ossessiva. La scena – di cui si perdono i contorni e le misure – è occupata da una lunga tavola nera su cui sono disposti dei grandi piatti e alcune mele. I danzatori, con i piedi nell’acqua, compiono piccoli e lenti gesti che vediamo in gigantografia proiettati sullo sfondo. La regia offre dei frammenti magistralmente orchestrati portando a mettere in discussione le coordinate spazio-temporali. Ma non si tratta dell’ormai banale gioco tra simultaneità della presenza fisica e della proiezione video: l’obiettivo qui è rompere la pigrizia dell’occhio attraverso dei trucchi visivi che producono uno sfalsamento della percezione. Non esiste una storia in ST/LL: vero protagonista è la sorpresa del nostro sguardo che, scena dopo scena, partecipa alla costruzione dello spettacolo nello spazio.
Info: www.napoliteatrofestival.it

 

be9c6a22-b089-45e1-ac8a-984140480f59La danse des Amants
Quando, Orari e Luogo: 20, 21 giugno h 22 a Villa Pignatelli Napoli; 27, 28 giugno h 21.30 a Villa d’Ayala Valva (SA) – Napoli Teatro Festival
Autrice e Regia: Sara Sole Notarbartolo
Interprete: Alice Conti, Valentina Curatoli, Andrea De Goyzueta, Marco Fandelli, Antonella Migliore, Roberta Misticone, Marco Palumbo, Peppe Papa, Milena Pugliese, Fabio Rossi, Fabiana Russo, Emanuele Valenti
Trama: Sara Sole Notarbartolo, drammaturga e regista, ambienta il suo testo in un piccolo paese italiano in un periodo storico che si aggira intorno al mille e novecento e qualcosa. Il paese in cui questa storia avviene è talmente piccolo che, pur essendoci nel resto della penisola la guerra, lì non accade niente: non un bombardamento, perché «il fazzoletto di cielo che sovrasta il paese è troppo piccolo e gli aerei non lo trovano neanche per sbaglio. Gli uomini non partono per la guerra, perché non ci sono strade che portano al paesino e quindi neanche strade per andare via». È la sera del ballo d’estate e, come ogni anno, tutti sono pronti per i corteggiamenti d’amore. Ma è anche la sera in cui le passioni fanno emergere tutto quello che non si dovrebbe dire e non si dovrebbe sapere, la sera in cui l’amore in tutte le sue forme, diviene catalizzatore del bene così come del male. «La danse des amants – annota Sara Sole Notarbartolo – è un modo per parlare d’amore scoprendolo in tante storie diverse, tutte possibili, paradossali e familiari ed è allo stesso tempo un modo per parlare della nostra capacità di sopportazione, sia sentimentale che sociale, del nostro modo di abituarci a tutto, ad ogni sorpresa, ad ogni sofferenza, ad ogni scandalo e sconvolgimento. Noi tutti continuiamo a danzare, da anni, forse da sempre, qualsiasi cosa accada. E non è detto che questo sia un male, e non è detto che questo sia bene». Lo spettacolo si conclude con una festa in cui il pubblico convenuto sarà coinvolto dagli stessi personaggi della storia a danzare, bere e mangiare assieme.
Info: www.napoliteatrofestival.it

 

d9ef0254-8ed0-431c-8c8a-56c6bdb9896dLe Olimpiadi del 1936
Quando, Orari e Luogo: 20 e 23 giugno h 23 Teatro San Carlo (Napoli); 21 giugno h 21.00 Teatro Verdi (SA); 22 giugno h 21.00 Teatro Gesualdo (AV); 24, 25 giugno h 21.00 Teatro Comunale (CE) – Napoli Teatro Festival
Autori: Federico Buffa, Emilio Russo, Paolo Frusca, Jvan Sica
Interprete: Federico Buffa, pianoforte Alessandro Nidi
Trama: Federico Buffa, noto cronista sportivo conosciuto al grande pubblico per il programma Federico Buffa racconta storie mondiali, trasmesso su Sky, approda al Teatro di San Carlo per raccontarci una delle edizioni più controverse dei Giochi Olimpici, quella del 1936. Le storie di sport, sono storie di uomini. Sono storie che scorrono assieme al tempo dell’umanità, seguono i cambiamenti e i passaggi delle epoche, a volte li superano. È capitato a Berlino nel ‘36 quando Hitler e Goebbels volevano trasformare le loro Olimpiadi, o quelle che credevano che fossero le “loro” Olimpiadi, nell’apoteosi della razza ariana e del “nuovo corso”. E invece quelle Olimpiadi costruirono i simboli più luminosi dell’uguaglianza. Il primo giorno di gara due atleti neri sul podio del salto in alto: Cornelius Johnson e Dave Albritton. Al secondo giorno qualcuno consigliò il Führer sul fatto che non era più il caso di salutare personalmente gli atleti vincitori di medaglie. Jesse Owens di medaglie ne vinse addirittura 4, due record mondiali e un record olimpico, il tutto documentato, in diretta, dalle immagini di Leni Riefensthal. La sua libertà creativa ha consentito di regalare all’umanità la straordinaria smorfia di disappunto di Hitler al terzo oro di Owens. Mentre in quella stessa estate del ‘36 il mondo assisteva in colpevole silenzio alla tragedia della guerra civile spagnola, e la pace scricchiolava sull’asse Roma Berlino Tokyo, le Olimpiadi illuminavano il cielo con un’altra storia, forse la più incredibile. «Le Olimpiadi del 1936 – afferma il regista – è una narrazione civile emozionale che non trascura gli accenti tragicomici. In scena oltre Federico Buffa, che interpreta la parte di Wolgang Fürstner, comandante del villaggio olimpico, i musicisti Alessandro Nidi, Nadio Marenco e la giovane cantante Cecilia Gragnani, personaggi evocati dal protagonista nel desiderio di poter rivivere quei giorni e quei luoghi della lontana estate del 1936, i giorni delle Olimpiadi di Berlino».
Info: www.napoliteatrofestival.it

 

ea2d0951-4d6f-4e73-b960-414ac05262a5Money!
Quando: 21 e 22 giugno
Orario: 23
Luogo: Teatro Nuovo Napoli – Napoli Teatro Festival
Regia: Francoise Bloch
Interpreti: Jérome De Falloise, Benoit Piret, Aude Ruyter, Damine Trapletti
Trama: Dopo Grow or Go sul mondo delle consulenze e Une société de services sul telemarketing, Françoise Bloch riesce, ancora una volta, ad affrontare con grande teatralità un argomento spinoso come la finanza e le banche. «Tutto quello che non sapete sul denaro perché nessuno ve lo dirà mai e d’altronde è meglio non saperlo, perché se lo sapeste, sarebbe peggio». Così recita il sottotitolo – che fa volutamente eco al famoso film di Woody Allen – di Money!, l’ultimo lavoro di Zoo Théâtre che ha vinto il Premio della Critica 2014 come miglior spettacolo e come miglior attore a Jerôme de Falloise.
Il punto di partenza è molto semplice: sullo sfondo del dopo crisi del 2008, un uomo entra in banca e chiede dove sono finiti i suoi soldi… Dopo aver studiato i discorsi dei finanzieri e averne analizzato linguaggio e attitudine, i quattro attori in scena moltiplicano i personaggi, smontando tutti i meccanismi del mondo bancario per dar vita a un collage scenico di grande umorismo. «La conquista del settore economico da parte di quello finanziario è una guerra cominciata più di quarant’anni fa – afferma la regista – e di cui oggi viviamo solo episodi quotidiani frammentari, senza conoscerne l’origine e la storia. Il vocabolario utilizzato per tutto ciò che riguarda la sfera finanziaria è sia astratto e specializzato (quanti di noi sanno che cos’è concretamente un’opzione put, un call, uno swap o una SICAV?), sia assolutamente obsoleto: noi continuiamo a depositare i nostri soldi in banca e abbiamo la vaga idea che le nostre banconote attendano di essere prelevate da uno sportello bancomat; continuiamo a risparmiare per la pensione attraverso un conto pensionistico e non ci sfiora nemmeno l’idea di essere degli investitori e non solo semplici risparmiatori; quando si parla di trading, la televisione ci mostra vendite all’asta di venticinque anni fa; quando si parla della borsa di New York, ci vengono mostrate le sale di Wall Street e non il bunker zeppo di computer situato in qualche posto nel New Jersey… Ecco, è da qui che siamo partiti per costruire Money!».
Info: www.napoliteatrofestival.it

 

blog-una-favola-in-campania-minUna favola di Campania
Quando, Orari e Luogo: 22, 23, 29, 30 giugno h 19.00 Villa Pignatelli Napoli; 6, 7, 13, 14 luglio h 19.00 Museo Madre Napoli; 18 giugno h 21.00 Villa Rufolo Ravello (SA); 25, 26 giugno 2, 3 luglio h 21.00 Teatro Diana Salerno; 1 luglio h 21.00 Porto di Scario San Giovanni a Piro (SA); 8 luglio h 21.00 Porto di Acciaroli Pollica (SA); 9 luglio h 21.00 Castello dell’Abate Castellabate (SA)
Regia: Fabrizio Arcuri
Interpreti: Umberto Orsini, Claudio Santamaria, Isabella Ferrari, Leo Gullotta, Vincenzo Salemme, Giuliana De Sio, Alessandro Haber, Giancarlo Giannini, Isa Danieli, Giuseppe Battiston
Trama: Il progetto Una favola di Campania nasce dalla volontà di creare una decina di appuntamenti che mirino a costruire una sorta di itinerario che parte da Napoli per arrivare al confine con la Basilicata. Una piccola geografia emotiva che permette di scoprire luoghi ameni ricchi di storia, cultura e tradizione. È stato infatti scelto come tessuto connettivo per queste serate “il Decamerone campano” raccolto da alcuni studiosi, dove sono trascritte 99 storie tra fiabe, leggende, favole e racconti orali. Una vera e propria letteratura che costruisce attraverso primitive diciture, una arcaica struttura mitologica fatta di strani personaggi e vicende surreali. 8 luoghi, 16 serate, 10 storie legate alla regione, 11 grandi interpreti che, insieme all’orchestrina Musica da Ripostiglio, restituiranno la magia alle vicende di una regione piena di fascino.
Info: www.napoliteatrofestival.it

 

71c967e6-6f44-4b3a-8e32-4b2f63f09d82Sette minuti
Quando: 23 giugno
Luogo: Diffusione Teatro – Torre Annunziata (NA)
Orario: 21
Drammaturgia e regia: Luisa Guarro
Interpreti: Luca Gallone, Rosario Giglio, Ivano Russo, Antonio Spiezia, Omar Suleiman
Trama: Sette minuti è la storia di tre uomini, che tentano di arrivare clandestinamente da Bassora al Kuwait, attraverso il deserto; Tutto lo spettacolo ruota intorno alla pianificazione e realizzazione del terribile viaggio. Gli “uomini sotto il sole”, di Ghassan Kanafani, sono Abu Qais, Asad e Marwàn, un vecchio, un uomo e un ragazzino, che con il loro carovaniere si addentrano nel deserto, sotto il sole cocente. Ma “uomini sotto il sole” sono anche gli uomini in quanto tali, abitanti della terra su cui picchia il sole, ad essi sembra rivolto un monito universale: che nessun sia debole e inerme di fronte al pericolo, di fronte alla morte! E ancora “uomini sotto il sole” sono tutti gli uomini disperati che, sotto il sole, alla sua luce, ovvero al cospetto della consapevolezza e della responsabilità di tutti, affrontano la morte per non morire. Dal magnifico racconto di Gassan Kanafani nasce uno spettacolo nel quale lo sguardo rivolto all’uomo non si complica con analisi sofisticate, tutta la riflessione è rimandata all’osservatore, spettatore di una vicenda narrata e agita senza anteporre commento. L’unica considerazione da cui si parte è che, posto di fronte a scelte estreme ed obbligate, in condizioni nelle quali la morte è questione di un tempo breve – Sette minuti – l’uomo è nudo e semplicemente uomo, ha sete, ha fame, di cibo e di aria, ha speranza e paura e la sua fragilità è quella di ciascuno. Il racconto di Ghassan Kanafani termina con una domanda aperta e irragionevole e nello spettacolo tentiamo di dare ad essa una risposta semplice, meccanica, al fine di ridurre la questione alla sua elementare essenza. (Luisa Guarro)
Info e prenotazioni: 348 231 2425

 

3224be0f-85e9-49c9-8e35-46b637d6dea6Andar per fantasmi
Quando: 23 giugno
Luogo: Museo Archeologico di Napoli
Orario: 21
Autrice e Regia: Annamaria Russo
Interpreti: Marianita Carfora, Andrea De Rosa, Marco Palumbo, Peppe Romano
Trama: Napoli è una città magica. Ogni angolo nasconde una leggenda, ogni cortile un mistero, ogni edificio una storia nera. L’acciottolato delle sue strade riecheggia suggestioni di racconti antichi. Napoli è una città imprevedibile; dietro il suo volto solare e scanzonato si nasconde un profilo lunare e inquietante. Napoli è una città che si svela a tratti e non a tutti. Napoli è una città magica. Chi vuole conoscerla davvero deve essere disposto a seguire i sentieri non tracciati dalle mappe e dalle guide, quelli indicati dalla voce, dalle mille voci che arrivano dal passato, dai sussurri che corrono di casa in casa, di bocca in bocca. Le storie, le mille storie del mistero, quelle mai scritte, quelle che per secoli di casa in casa, di nonna in nonna, si sono conservate integre e inossidabili, stanno scomparendo. E con loro un pezzo di Storia, la ricchezza di una memoria antica, impagabile. Per conoscere davvero Napoli, bisogna seguire il filo dei suoi racconti non scritti. Sulle note di antiche canzoni accompagnati da una compagnia di guitti d’altri tempi si può davvero partire per viaggio immaginario tra ombre storie e misteri persi nella nebbia del passato. Vi racconteremo di Cola Pesce, della Bella Imbriana, di Re Nasone e di Maria D’Avalos, della Leggenda dell’Uccello Grifone e delle Gazze della Pignasecca. Attraverso le voci dei personaggi o dei loro fantasmi, le melodie struggenti dell’antica tradizione napoletana riassaporeremo il gusto di antiche leggende mai sopite. I personaggi di questo spettacolo hanno un’eternità da raccontarvi, se vorrete ascoltarla.
Info e prenotazioni: 081 4422 276 – 275

 

staseraStasera c’è spettacolo?
Quando: 23, 24, 25, 26, 30 giugno e 1, 2, 3 luglio
Luogo: Villa Pignatelli (Napoli) – Napoli Teatro Festival
Orario: 19
Ideato e diretto: Donatella Furino e Emma Campili
Interpreti: Antonio Alveario, Stefano Airota, Barbara Balzerani, Stefania Blandeburgo, Anna Bonaiuto, Claudio Boschi, Fabio Brescia, Giovanna Cappuccio, Daniela Cenciotti, Antonio Ciotola, Erri De Luca, Dario De Natale, Piera Degli Esposti, Marzia Del Giudice, Gennaro Falconetti, Fabiana Fazio, Massimo Ferrante, Vincenzo Ferrera, Luca Iervolino, Lisa Imperarote, La Terza Classe, Paolo Mannina, Gennaro Maresca, Peppino Mazzotta, Cinzia Musella, Nino Orfeo, Daria Panettieri, Betti Pedrazzi, Giuditta Perriera, Wally Pituello, Massimiliano Poli, Rosalia Porcaro, Giuseppe Provenzano, Ciro Sannino, Stefania Spanò
Trama: Un talk show? Un reality? Un work-shop? Una serie teatrale? Un ponte tra il web e il teatro inteso come luogo? Uno spettacolo? È teatro? È un talent? È dall’unione e dall’annullamento di tutte queste forme e queste domande che nasce Stasera c’è spettacolo? To play! È così che i capocomici diventano conduttori, i testi un pretesto, il pubblico uno strumento tramite cui costruire e immaginare un nuovo modo possibile di fare e usare il teatro. Dieci spettacoli diversi ogni sera, più di trenta testi e quaranta attori tutti provenienti da scuole e formazioni diverse, ospiti che rappresentano ognuno a suo modo un aspetto o un caposaldo del teatro. Non si vedrà mai l’opera finita, ma l’opera consisterà proprio nel teatro, inteso come luogo, come simbolo e come forma artistica. Saranno svelati al pubblico tutti i meccanismi che ci sono dietro l’atto “creativo” e nel caso più specifico dietro il mestiere dell’attore. I modi possibili in cui affrontare registicamente una scena, il passaggio da “il modo di youtube”, dalla forma video al palcoscenico, le infinite possibilità che ha un attore di interpretare un personaggio, il tentativo di mostrare attraverso il teatro i meccanismi della vita umana, diventano la drammaturgia di Stasera c’è spettacolo? To Play! L’ultima mezz’ora dello spettacolo diventa aperta a chi vuole, per una sera, farne parte, a rotazione e senza alcuna selezione, se non quella pratica della quantità e dell’ordine di iscrizione. È un meccanismo che chiamiamo SHARINGSHOW, ci sembra giusto, oggi più di ieri, mettere in scena la “CRISI” e la difficoltà dei giovani, ma anche dei meno giovani, che vogliono fare il mestiere dell’attore, facendo agire questa crisi, in maniera concreta. Gli attori di Stasera c’è spettacolo? To play! saranno i compagni in scena di coloro che decideranno di salire sul palco. Fare accadere e non determinare. Il gioco attoriale diventa lo spettacolo, l’importante è saper giocare. Con o senza musica regista? Il testo è pretesto, Eduardo Suite, Scarpetta suite- dirige la compagnia Fabio Brescia, Quando il testo è politico – quando le parole sono storia, Narrami o ‘900, Per il suo verso… L’Amleto, Quando si dice regia-quando diventa operazione, Tradimenti di nome di fatto e di modi, Nel Vico… La Terza Classe, Penelope nel ‘900 e il pensiero è ritmo… sono solo alcuni dei capitoli, e dei “Microspettacoli” di Stasera c’è spettacolo? To play!
Info: www.napoliteatrofestival.it

 

BusTheater_1HSinfonia n.5 per teatro a Motore
Quando e Luogo: 23 e 24 giugno
Orario: 21:30
Luogo: San Potito Sannitico (CE) Piazza della Vittoria
Autori e Interpreti: Ilaria Cecere, Alessio Ferrara, Federica Gattei, Domenico Santo
Trama: Il viaggio del Bus Theater scandirà i 14 giorni che mancano all’inizio del Napoli Teatro Festival Italia 2016. In Piazza Piano della Porta, dove è già stato posizionato il mezzo, apre al pubblico un vero e proprio teatro su gomme, una curiosa struttura viaggiante (con una sala attrezzata per 25 posti a sedere nella parte superiore e una fiancata open space che funge da ribalta per gli spettacoli all’aperto) che accoglierà, fino al prossimo 26 giugno, il pubblico di vari centri della regione. Un progetto realizzato in collaborazione con il Comune di Agerola che ha messo a disposizione della compagnia gli spazi della residenza creativa. Si inizia il 2 giugno con Sinfonia n.5 per teatro a Motore uno spettacolo site-specific creato ed allestito proprio per questo inusuale  palcoscenico. Una piccola sinfonia visiva creata interamente e a partire dalle suggestioni e dalle possibilità offerte da questo grande teatro a motore, immaginato e concepito come un gigantesco strumento da “suonare”.  L’orchestra è costituita da un gruppo di 5 performer e attori di varia formazione che danno vita ad uno spettacolo corale, basato sulla fusione di diversi linguaggi scenici: teatro, danza, circo, teatro di strada e visual art. “Come dei bambini che giocano con un gigante di ferro – si legge in una nota della compagnia – la nostra ricerca parte dall’unicità dello spazio scenico che ha aperto squarci immaginifici sul mondo del viaggio, reale ed onirico, sul desiderio di attraversare paesaggi e mondi impossibili, sulla libertà e sul limite, sul processo di trasformazione che ogni viaggio sottende”.
Info: www.napoliteatrofestival.it

 

13321789_10209365994897959_6086171128211467758_nIl mese del Rosario
Quando: 24 giugno
Luogo: Napoli (Real Orto Botanico)
Orario: 21
Interpreti: 
Flo, voce, Ernesto Nobili, chitarra, Marco di Palo violoncello, Michele maione percussioni
Trama: “Il mese del rosario” è la cronaca di città ed esistenze sospese nel tempo e nello spazio, in perfetto equilibrio tra pietà e disincanto. Canzoni esposte al sole di controre indefinite, ai moti di un vivere spregiudicato, ritmico, pulsante, ma ben nascosto sotto un’imperturbabile quotidianità.
Una quotidianità in cui si recita il rosario con passione ardente, la stessa
con cui forse si è peccato.
Un disco in cui coesistono il calore dell’indulgenza, la rassicurante memoria delle storie raccontate e il gentile libertinaggio dell’animo umano.
Prenotazioni: info@flo-official.com – 081 542 20 88

 

b35974b4-765c-4f0a-9603-5ed872c5a76cPrometeo
Quando: 24 giugno
Luogo: Anfiteatro Campano – Santa Maria Capua Vetere (CE)
Orario: 21
Interprete: Alessandro Preziosi
Trama: A un anno dalle celebrazioni per il Trentennale della morte di Mario Diana, l’imprenditore casertano vittima innocente di camorra, la Fondazione Mario Diana Onlus è lieta di invitarvi al monologo teatrale “Prometeo” di Alessandro Preziosi. Il prossimo 24 giugno, alle ore 21.00, all’Anfiteatro Campano di Santa Maria Capua Vetere l’attore napoletano darà voce e corpo ad uno dei miti più conosciuti e discussi del teatro greco antico: il titano che ruba il fuoco agli dei e lo dona agli uomini, contro il volere di Zeus, per concedergli il discernimento tra il bene e il male e l’opportunità di pensare ed agire in autonomia. Una scelta rischiosa – quella compiuta da Prometeo – che lo condannerà ad una terribile punizione e che ancora oggi diviene metafora delle lotte interiori dell’uomo contemporaneo, sempre in bilico tra bene e male; tra l’ambizione di sapere – e avere – tutto e la fede in una divinità ultra terrena; tra l’orgoglio dell’indipendenza e l’abbandono incondizionato al proprio destino. Una rilettura originale della tragedia di Eschilo: un vero e proprio percorso antologico, ideato da Preziosi con il produttore Tommaso Mattei, che incrocia il libro della Genesi, le Lettere di San Paolo e le penne di Simone Weil, Lord Byron e Goethe. L’ingresso allo spettacolo sarà completamente gratuito previo ritiro invito!
Info e prenotazioni: info@fondazionediana.it – 0823 328 515 – 347 044 1830

 

beba6fd2-df22-4a9c-a3ff-a3550503cdb5redFrida
Quando: 24 giugno
Luogo: Nuovo Teatro Sanità – Kju Festival
Orario: 21
Regia e musiche originali:  Ciro Pellegrino
Interpreti:  Sara Saccone, la danzatrice Ilaria Di Vicino e la voce registrata di Giovanna Marziano
Trama: La performance visiva, inframezzata da momenti recitati, di cui alcuni registrati e altri dal vivo, è ispirata alla vita e all’arte di Frida Kahlo, che scandisce in nove quadri i momenti più emblematici della sua esistenza: L’incidente, Il coma, La rinascita, L’Amore, Il suo stato fisico, La colonna spezzata, I colori della sua anima, L’aborto, Un cuore che pulsa, Il ritorno.
Info e prenotazioni:  3396666426 – info@nuovoteatrosanita.it – www.nuovoteatrosanita.it

 

22e3e366-f4bf-46c3-8202-550ace46a82e5 bicchieri di Vino
Quando: 24 e 25 giugno
Luogo: Villino Manina Napoli
Orario: 20.30; 21.45; 23
Autore e Regia: Mirko Di Martino
Interpreti: Titti Nuzzolese, Orazio Cerino, Raffaele Parisi, Nello Provenzano, Antonio D’Avino, Laura Pagliara
Trama: Un percorso itinerante durante il quale gli spettatori incontrano personaggi insoliti e divertenti che raccontano storie legate al vino: un sommelier un po’ troppo saccente per essere credibile, un ex sciabolatore di spumante convinto di essere Napoleone, una donna in crisi per la scelta del vino giusto al ristorante, un paziente in terapia psicoanalitica alle prese con il ricordo di una madre astemia, una sposa durante un matrimonio rovinato da una tempesta improvvisa. In ciascuna tappa, inoltre, gli spettatori degustano un vino di alta qualità e assaggiano una pietanza di finger food.
Prenotazione consigliata: 329 185 0120 – info@teatrodellosso.it

 

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Quando: dal 24 al 26 giugno
Orario: venerdì e domenica ore 19; sabato ore 21
Luogo: Teatro Mercadante Napoli – Napoli Teatro Festival
Regia: Joёl Pommerat
Interpreti: Myriam Assouline, Sylvain Caillat, Hervé Blanc, Daniel Dubois, Maya Vignando
Trama: Dopo il grande successo di La Réunification des deux Corées presentato al Festival 2013, Joël Pommerat – una delle voci più interessanti della scena teatrale internazionale – torna a Napoli con uno spettacolo adatto ad adulti e bambini che prende spunto dalla più famosa fiaba italiana. Il Pinocchio immaginato da Pommerat è un essere smarrito, ingenuo, incantato «quindi immerso – aggiunge l’autore – in uno stato profondamente teatrale». Questo burattino nasce da un albero, dopo un temporale, come se fosse uno spirito della natura. In principio è solo una voce impaziente di venire al mondo, una figurina che vaga senza meta nell’attesa di trovare un corpo. Il suo folle bisogno di vivere e di sentirsi vivere si traduce in straordinari appetiti: bere, mangiare, muovere la lingua, le orecchie, gli occhi, sgranchire mani e piedi, abbracciare il mondo intero per potersene saziare e meravigliare. Poi l’incontro con la scuola, i compagni di avventura e sventura, la fata turchina e le mille peripezie di questa storia che tutti ben conosciamo, lo condurranno a compiere un percorso di formazione in cui diventerà un bambino vero. Gli spettacoli di Joël Pommerat possiedono la rara caratteristica di essere allo stesso tempo magici e artigianali, capaci di sorprendere e commuovere in maniera radicale. In questo caso, la storia di Pinocchio consente a bambini ed adulti di interrogarsi su cosa significa diventare grandi, sull’uso della libertà e sul significato della trasgressione. Tuttavia, i conflitti tra pulsione e ragione, tra spirito di libertà e necessità conformarsi agli schemi sociali non vengono mai presentati in maniera moralistica. Lo spettacolo si concentra sul contrasto tra la seria austerità del reale e la magia della fantasia. Liberamente reinventato, questo Pinocchio in cui l’immaginazione infantile si misura con la durezza degli adulti, partirà dai temi della paternità e della povertà per approdare a domande quali: si può estinguere un debito di vita? Si può diventare grandi restando liberi?
Info: www.napoliteatrofestival.it

 

99ad3a80-333a-4ea1-a548-3c15c5a8eeefMacbeth
Quando: 24 e 25 giugno
Orario: venerdì ore 21; sabato ore 19
Luogo: Teatro Politeama Napoli – Napoli Teatro Festival
Ideazione e Regia: Brett Bailey
Trama: E se Shakespeare fosse andato in Africa e avesse scritto lì il Macbeth? Ne sarebbe emersa un’opera contemporanea, cupa e colorata al tempo stesso. A Goma, una città situata nell’est della Repubblica Democratica del Congo, nella regione dei grandi laghi, un gruppo di rifugiati ritrova, all’interno di un baule, i costumi e gli accessori abbandonati da una compagnia teatrale che aveva rappresentato il Macbeth di Verdi durante il periodo coloniale. Decidono quindi di allestire questo spettacolo che, in qualche modo, ricorda la loro situazione, quella di un paese colpito dalla guerra civile, dilaniato dalla sete di potere dove tra guerre e violenti conflitti etnici, incursioni di mercanti cinesi, un “signore della guerra” congolese e la sua ambiziosa moglie compiono atroci delitti, nell’ambito della provincia africana che governano. Brett Bailey, regista, drammaturgo e artista sudafricano, insieme al compositore Fabrizio Cassol, realizza una versione esplosiva e colorata del Macbeth. Le storie, le culture e le epoche si confondono per rievocare la violenza della guerra e la follia degli uomini. «Il primo impulso – leggiamo nelle note di Bailey – è stato quello di mescolare l’atmosfera cupa dell’opera di Verdi con i modi e i materiali più tipici della cultura africana, quasi infiltrandoli e modificandoli. Seguendo i fili dell’immaginazione ho pensato l’opera come scaturita da un monolite architettonico del XIX secolo, simile a una cattedrale di epoca coloniale, sperduta nelle radure dell’Africa centrale. Un simbolo che ricordi quell’epoca passata, ora, con le pareti sgretolate, coperte di fori di proiettili e di graffiti, minacciata dal peso del tempo e delle violenze commesse in quei luoghi, dal potere rapace dei colonialisti europei. Sono ben consapevole della catastrofe che si è perpetrata negli anni nel Congo Orientale: è una storia complessa che pochi, fuori da quelli regioni, conoscono. Anche per questo motivo ho immaginato che i personaggi – attori\rifugiati dello spettacolo provenissero proprio da quella zona del Congo.
Info: www.napoliteatrofestival.it

 

IMG_9864La Venere dei terremoti
Quando: 25 giugno
Luogo: San Salvatore Telesino (BN) – Il Teatro cerca Casa
Orario: 20:45
Autore: Manlio Santanelli
Interprete: Roberto Azzurro
Trama: Dopo anni di frequentazioni con il teatro e la narrativa di Manlio Santanelli, Roberto Azzurro decide di portare in scena “La Venere dei terremoti”, sfida davvero audace, trattandosi di un lungo racconto nato per la pagina scritta, la cui storia, sottotitolata come Il cimento amoroso di Luigino Impagliazzo e Fortuna Licenziati, si svolge a Napoli, tra le impervie e suggestive strade di una città vivace e coinvolgente, così come suggestiva e allo stesso tempo coinvolgente è la scrittura che l’autore utilizza per questo racconto. Iperboli linguistiche da montagne russe, costruzioni sintattiche da fuochi d’artificio. Un racconto di parole spericolate, di acrobazie verbali, di atmosfere reali eppure oniriche. Di immagini di donne vagheggiate, di musiche e immagini familiari e sconosciute, accorate e pericolose. Un piccolo viaggio nella suggestione del racconto come forma di comunicazione, la più antica, la più contemporanea, la più rischiosa, la più seducente. Il racconto si snoderà attraverso la parola che si fa senso e suono e immagini verbali che a tratti ci lasceranno intravedere il protagonista della storia, il vivace eppur malinconico Luigino Impagliazzo, proiettandoci quasi nella sua testa, nella sua immaginazione, a tu per tu con il turbolento circo colorato e un po’ folle che si scatena nella psiche di un piccolo uomo innamorato di una fin troppo bella “femmina”. Lo spettacolo si colloca nell’ambito della progettualità di Azzurro relativa alla parola scritta che diventa parlata, dunque alla letteratura che diventa teatro. L’incontro tra il Narratore e il protagonista della storia Luigi Impagliazzo avviene sotto gli occhi degli spettatori, mentre un caleidoscopio di immagini verbali, come fuoriuscite dalla psiche del protagonista, lo investono e lo rivestono di continuo.
Prenotazioni: http://ilteatrocercacasa.it/site/prenotazioni/

 

ef5b9887-f117-4eb6-9541-eaecdb82eb49LaMente…le
Quando: 25 giugno
Luogo: Museo del Sottosuolo
Orario: 21
Regia: Angelo Perotta
Interpreti: Angelo Perotta, Melania Pellino e Claudia Coraggio
Trama: “LaMente…le” è una critica alla società che mette in primo piano il “potere”, è un’esaltazione dei diritti dell’uomo, che contrastano quelle forze che ogni giorno si oppongono alle libertà, in particolar modo il “peso” dei mass media sulla società, la televisione “distruttiva” e le organizzazioni criminali, come la mafia e la camorra. Lo spettatore si rivede nel suo ambiente, dove nulla è reale, tutto è finzione e interesse.  I tre personaggi, guidati da un moderatore (Dio? Un pensiero? La coscienza? Un uomo mai nato? Un desiderio? Un dottore? Un professore?) spinti ad esprimersi liberamente, cercheranno di ritrovare l’essenza dell’esistenza, liberandosi da tutti quei pensieri negativi trasmessi, con forza e prepotenza, dalla società in cui viviamo. Il messaggio è un invito a riflettere, a staccarsi dalla massa, a credere nell’individuo come essere unico e straordinario, a liberarsi dalle catene che rendono l’uomo incapace di comunicare. Il testo “LaMente…le” di Angelo Perotta è una vera e propria denuncia sociale che trova il suo punto di forza nell’originalità del testo e nella musicalità delle battute. Un testo nuovo, emozionante, ironico e allo stesso tempo drammatico. È un’opera che in alcuni casi rompe gli schemi “classici” teatrali. Lo scrittore Angelo Perotta firma anche la regia teatrale dello spettacolo. In scena con lui si intervalleranno Melania Pellino e Claudia Coraggio, attori con diversi percorsi artistici alle spalle, che collaborano con Perotta stabilmente, portando anche spettacoli in giro per l’Italia (Roma – Arezzo – Castiglione del Lago le ultime tappe). Potrebbe essere una revisione per suoni e immagini della direzione verso cui l’Italia sta andando, ma anche un grido di speranza per un mondo migliore, una prospettiva che viene vista come un sogno. Il filo conduttore dello spettacolo è “la pazzia”, ma forse anche il disegno concreto della realtà che vivono gli attori con le loro espressioni. La follia c’è ma c’è il potere vero o presunto, c’è la politica, c’è la televisione, c’è la stampa, c’è il discorso, c’è il sesso, c’è il cinema, c’è il buono e c’è il cattivo, c’è la fede, c’è la musica, ci sono Milano, Roma, Palermo, Napoli. C’è il mondo e quindi c’è il Teatro con i suoi attori.
Info e prenotazioni: www.tappetovolante.org/prenota – 081 863 1581 – 339 18 88 611

 

9a62bbd0-99a0-45b1-a22b-8ac87a343c28Partenope. Tra leggende e sapori
Quando: 25 e 26 giugno
Luogo: Rotond Diaz – Giugno dei Giovani 2016
Orario: 11 e 16
Autore: Valerio Bruner
Interpreti: Francesca Romana Bergamo, Alessandro Palladino, Vittorio Passaro, Simona Pipolo, Luca Sangiovanni, Chiara Vitiello
Trama: I partecipanti, guidati da una serie di personaggi storici e leggendari intraprenderanno un viaggio alla scoperta della storia e della cultura napoletana. La caccia al tesoro consisterà in un percorso teatralizzato che terminerà con il ritrovamento – nei luoghi simbolo della città (dal lungomare al Castel dell’Ovo, dalla Villa Comunale alla Colonna Spezzata) – del tesoro di Partenope. Ogni primavera, la bella sirena emergeva dalle acque del Golfo per salutare le genti felici della città e allietarle con canti d’amore e di gioia. Un giorno gli abitanti rimasero così affascinati e rapiti dalla sua voce che accorsero verso il mare per ringraziarla di un così grande diletto. Decisero di offrirle quindi quanto di più prezioso avessero. Cosa? Scoprilo raccogliendo gli indizi che troverai lungo il percorso e vivi il mito!!!
Info e prenotazioni: 334 214 2550 – teatrodicontrabbando@gmail.com – www.teatrodicontrabbando.com

 

b1f9c3ba-ba7f-42af-9dd9-6789db65486bProcesso ad una strega
Quando: 25 e 26 giugno
Luogo: Real Orto Botanico – Brividi d’Estate
Orario: 21
Autrice: 
Annamaria Russo
Interpreti: Marianita Carfora, Antonello Cossia, Pepppe Romano, Andrea De Rosa, Bruno Minotti, Ramona Tripodi e con Ensamble  strumentale e vocale Musica Reservata; figuranti: Adriana D’Agostino, Serena Calandro, Annalisa Ciriello, Sandro Calenda,  Carlo Gambardella, Alessandro Mastroserio, Serena Sammarone, Sabrina Silvestri, Bruno Staffelli, Fabio Todisco, Riccardi Maio, Enrico Rispoli, Marco Opromolla
Trama: Un testo tratto dagli atti di un processo del Santo Tribunale dell’inquisizione. Uno spettacolo che parte dalla storia buia del’ 600 per raccontare la storia eterna del pregiudizio che diventa follia. Bianca è una donna sola.  Si guadagna da vivere, distillando le erbe, curando gli infermi con i rimedi naturali imparati da sua nonna. Bianca è giovane. Bianca è bella. Bianca s’innamora di uno uomo sposato. A  Bianca  la libertà e l’amore costeranno un’accusa che é una condanna a morte. Basta una parola sussurrato all’orecchi giusto. Basta una parola: strega, e per bianca è la fine. Il processo ad una strega é uno spettacolo di grande impatto scenico e suggestioni. Si apre con la caccia alla strega,  tra il pubblico,  nei viali dell’orto. Dopo la cattura il processo, le deposizioni, la dolente arringa della Strega.
Prenotazioni: 081 5422088 – info@ilpozzoeilpendolo.it

 

f5897601-4fb1-4344-9e84-ee3893d49270Frankenstein ‘o Mostro
Quando: 25 e 26 giugno
Orario: 21:30
Luogo: San Potito Sannitico (CE) Piazza della Vittoria – Napoli Teatro Festival
Autrice e Regia: Sara Sole Notarbartolo
Interpreti: Pietro  Botte, Roberto Caccavale, AnneLaure Carette, Valentina Curatoli, Davide D’Alò, Emanuele Esposito, Rosario Giglio, Ivan Virgulto
Trama: In scena una “terrificante” commedia musicale che adatta temi, personaggi ed atmosfere del romanzo di Mary Shelley – e delle sue varianti letterarie, cinematografiche e televisive – alle melodie e alla comicità dei Posteggiatori Tristi. Un esperimento drammaturgico che cuce insieme mito gotico e comicità partenopea, romanzo epistolare e disavventure del teatro di varietà, pop music e canzone napoletana, così da rimandare al corpo del mostro stesso. Il triste Frankenstein assume su di sé anche il senso che il termine ‘o mostro richiama nello slang napoletano: qualcosa di superlativo, un superlativo assoluto. La commedia gioca anche ad esorcizzare con leggerezza alcuni mostri del nostro tempo: la precarietà, lo sfruttamento e l’alienazione nel mondo del lavoro, così come il deprezzamento del ruolo sociale dell’artista, sempre più spesso visto come un fannullone privilegiato o uno sconsiderato che non si preoccupa di essere produttivo e che perciò va relegato ai margini della comunità.
Info: www.napoliteatrofestival.it

 

f851001c-f267-408d-9556-6fbfbc8678b5La storia del piccolo Pinocchio
Quando: 26 giugno
Luogo: Museo del Sottosuolo
Orario: 11:45
Adattamento e Regia: Angelo Perotta
Interpreti: Angelo Perotta, Melania Pellino, Antonio Favarolo, Rino Costanzo
Trama: È la versione teatrale di “Pinocchio” di Carlo Collodi, uno dei romanzi più importanti della letteratura italiana. È la storia del burattino Pinocchio, creato da Geppetto, che da sempre affascina, diverte ed appassiona i lettori, in questo caso gli spettatori. Un percorso che un burattino parlante, senza fili ma anche senza cuore e cervello, compie aiutato dalla fata turchina e che lo porterà a confrontarsi con personaggi che rappresenteranno il bene e il male (come Lucignolo,  Mangiafoco, il gatto e la volpe) Pinocchio diventerà un bambino per la gioia di Geppetto che sarà felice con il figlio che lui ha sempre sognato. Una grande metafora di sentimenti sempre attuale ed emozionante con le musiche tratte dal cartone Disney e non solo. Uno spettacolo coinvolgente che permetterà ai ragazzi di divertirsi e allo stesso tempo riflettere, grazie agli errori di un Pinocchio sempre con la testa di “legno”.
Info e prenotazioni: www.tappetovolante.org/prenota – 081 863 1581 – 339 18 88 611

 

43ca8328-dca8-4139-9a2c-5865d0dd6a8bLeopardi amava Ranieri
Quando: 26 giugno
Luogo: Nuovo Teatro Sanità – Kju Festival
Orario: 21
Autori: Claudio Finelli e Antonio Mocciola
Regia: Mario Gelardi
Interpreti: Antonio Agerola e Fulvio Sacco e con l’amichevole partecipazione di Lalla Esposito e Irene Grasso
Trama: Il 13 giugno 1837, onomastico di Antonio Ranieri, fu l’ultima notte di Giacomo Leopardi che morì l’indomani mattina. Lo spettacolo si propone di portare in scena gli ultimi momenti della tormentata esistenza, tra sofferenze e dolori, del poeta marchigiano. Attraverso la storia dell’amicizia con Ranieri viene messo a nudo l’animo più sensibile di Giacomo Leopardi, un uomo vivace, esuberante, curioso di porgere lo sguardo oltre il “natio borgo selvaggio”. Dalle lettere scritte per il sodale napoletano, s’intuisce che il sentimento provato da Giacomo andava ben oltre il legame amicale. Si trattava di una vera e propria passione per l’uomo con cui trascorse gli ultimi sette anni della sua vita. Una passione, forse, non ricambiata da Ranieri. Una passione repressa e inconfessabile per quei tempi.
Info e Prenotazione: 3396666426 – info@nuovoteatrosanita.it – www.nuovoteatrosanita.it

 

comaMentre aspettavo
Quando: 26 e 27 giugno
Orario: 21
Luogo: Teatro Bellini Napoli – Napoli Teatro Festival
Regia: Omar Abusaada
Interpreti: Amal Omran, Mohammad Alarashi, Nanda Mohammad, Fatina Laila, Mouiadroumi Eh, Mohamad Al Refai
Trama: Omar Abusaada è un giovane regista siriano che in questi ultimi anni è stato ospitato nei più interessanti festival internazionali. Per la prima volta in Italia, Abusaada propone un lavoro sulla situazione del suo paese.
Brutalmente picchiato dopo aver attraversato uno dei numerosi check points che frazionano Damasco (Siria), Taim viene accolto in ospedale privo di conoscenza. I medici informano la famiglia che si trova a confrontarsi con una situazione drammatica: dopo aver superato la tragica morte del padre e lo scandalo che ne è conseguito, la famiglia sembra incapace di affrontare lo stato comatoso del figlio. Dal suo sonno profondo, il giovane osserva tutti i parenti che si recano a fargli visita e, mescolando la loro voce con la propria, racconta la storia dei cambiamenti che ha subito la sua vita e il suo paese. Per costruire questo lavoro sull’onnipresenza dell’assenza, Omar Abusaada ha incontrato famiglie che vivono il dramma del coma e medici che se ne prendono cura. Insieme all’autore Mohammad Al Attar, il regista ha immaginato un racconto che incrocia diversi livelli di coscienza. Lo stato comatoso del protagonista diventa così metafora dello stato in cui si trova il suo paese «né vivo né morto, ma in una zona grigia di speranza e disperazione». Dopo aver terminato gli studi all’Istituto Superiore di Arte Drammatica di Damasco, Abusaada inizia ad interessarsi alla regia teatrale in una prospettiva politicamente e socialmente impegnata. Nel 2002 fonda il Studio Théâtre e mette in scena diversi spettacoli tra cui Forgiveness, un lavoro di improvvisazione con un gruppo di detenuti di una prigione per minatori. Per anni ha viaggiato nelle zone più sperdute di Siria, Egitto e Yemen portando i suoi spettacoli in piccoli paesi e utilizzando il teatro come strumento di dialogo con gli abitanti, talvolta invitati a unirsi agli attori sulla scena. Da allora, firma spettacoli che introducono nel teatro siriano nuove pratiche come la scrittura contemporanea o il documentario.
Info: www.napoliteatrofestival.it

 

7c6c7f5b-8e7f-4066-bab9-8e8d50d522b9L’Inferno di Dante
Quando: 9 luglio
Luogo: Museo del Sottosuolo
Orario: 20:30
Adattamento e regia: Domenico M. Corrado
Interpreti: Monica Caruso; Mario Guadagno; Anna Edipio; Emilio Caruso; Maria Giusy Bucciante; Giancarlo Grosso; Diletta Acanfora; Vincenzo Veneruso; Federica Cannavo; Salvatore Mazza; Enzo Varone; Ciro Zangaro; Federica Cannavo; Francesco Merlino; Rodolfo Medina; Il Genere Umano
Trama: Basato sulla Prima Cantica dell’Opera di Dante Alighieri, lo spettacolo racconta il viaggio del Sommo Poeta tra i dieci cerchi dell’Inferno alla ricerca dell’Amore. Un susseguirsi di incontri con i personaggi straordinari del regno delle anime dannate in una cornice che non potrete dimenticare. L’obiettivo è far vivere il luogo che ospita lo spettacolo e aumentare ancora il coinvolgimento dello spettatore. “L’inferno di Dante” nel Museo del Sottosuolo si realizza in tre momenti, ognuno dei quali vedrà protagonista una sala differente del Museo che si sviluppa per circa 3000 mq a 25 metri sotto piazza Cavour, nel cuore della Città, a pochi metri dal Museo Archeologico Nazionale. Nella prima Sala chiamata “Sala Bianca”, dedicata alla prematuramente scomparsa primogenita di Clemente Esposito, padre della speleologia urbana a Napoli e proprietario dei locali in superficie il pubblico incontra Il Sommo Poeta, che in compagnia di Virgilio, che lo libera dalla Lupa dalla Lonza e dal Leone, inizia il suo viaggio, superando l’ira di Caron Dimonio dagli occhi di bragia, ascolterà la voce suadente e innamorata di Beatrice nella sua invocazione, affiche l’autore dell’Eneide aiuti il suo “amico e non de la ventura” nella “diserta piaggia” sfiderà le grida di “Minosse” e si emozionerà alle parole di “Francesca da Polenta” che abbracciata al suo “Paolo” invocherà la “Caina per chi a vita la spense”. Nella seconda Sala, Sala intitolata a Michele Quaranta, detta “delle riggiole”, il Pubblico vedrà ed udrà come Cerbero prima e Pluto il Dio della ricchezza poi, tenteranno invano di avversare il cammino del Poeta e della Sua Guida, e nemmeno le Furie: Megera, Aletto e Tesifon, benché invochino la Medusa potranno bloccare il passaggio alla Città di Dite. Infine Farinata degli Uberti e Cavalcante Cavalcanti usciranno dalle Loro “archie infuocate” per conoscere il viandante Fiorentino, mentre l’albero di Pruno che imprigiona Pier delle Vigne, poeta alla corte di Federico II di Svevia e intimo consigliere dell’imperatore, pregherà il Sommo Poeta che “nel mondo riede, di confortar la memoria mia, che giace ancor del colpo che ’nvidia le diede”.
Nella terza ultima sala dedicata a Lucio Bartoli, detta “della guerra” Dante, Virgilio e il Pubblico incontreranno gli ultimi tre personaggi provenienti da tempi e da e poche precedenti: Ulisse, del celebre “fatti non foste a viver come Bruti ma per seguir virtute e conoscenza” il Conte Ugolino che piange la sua disperazione e Lucifero, il Male Assoluto, rappresentato in un modo da far riflettere chi lo incontra.
Info e prenotazioni: www.tappetovolante.org/prenota – 081 863 1581 – 339 18 88 611

 

72995c87-9a35-41af-a560-63051cc34b88Agrippina. La fisionomia del potere
Quando: 14 luglio
Luogo: Museo del Sottosuolo
Orario: 11
Adattamento e Regia: Eduardo Di Pietro
Trama: Come tra fantasmi si svolge il percorso di Agrippina minore, un personaggio incarnato dai rapporti politici, dall’immagine pubblica, dall’influenza decisionale. «Nasceva con una strada tangente decessi, abusi, violenze, ma dall’inizio orientata al potere» riflette Atte, amante del figlio Nerone e cerimoniera del rito che dà corpo alla storia. Con un ritmo che agevolmente corre dall’epoca di Tiberio a quella di Nerone, passando per la tirannia di Caligola, i vizi di Messalina e i continui intrighi che decidevano gli equilibri di corte, si scopre il declino di Agrippina. La sua storia sommata alla degenerazione del figlio al governo, segnò la fine della gloriosa dinastia che determinò le sorti della Roma imperiale – vale a dire del mondo. In un’alternanza di prosa e versi in rima di Racine (di cui nel 1670 un critico riconosceva: “è evidente che il ‘Britannico’ contiene i più bei versi che sia dato di scrivere”), la performance avrà luogo negli spazi sotterranei del Museo del Sottosuolo e sarà, inoltre, accompagnata da una visita guidata al Museo Archeologico Nazionale poco distante, dove la guida abilitata si focalizzerà sui principali busti della Collezione Farnese con l’intento di sottolineare il ruolo tutt’altro che marginale che la donna ricoprì nell’antica Roma, cui seguiranno opportuni approfondimenti sulla storia romana.
Prenotazione obbligatoria: www.tappetovolante.org/prenota – 081 863 1581 – 339 18 88 611

 Gabriella Galbiati

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