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In scena al Teatro Nuovo, lo spettacolo della compagnia belga Zoo Théâtre che indaga il mondo oscuro della finanza con una buona dose di umorismo.

Fonte foto web

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Cos’è una SICAV? Sia che vi stiate arrovellando o che siate pronti a fornire un’articolata spiegazione finanziaria del suddetto acronimo, troverete alcune risposte a domande che non sapevate di aver posto in Money!. L’ultimo lavoro della regista Françoise Bloch, al suo debutto ieri e ancora in scena stasera 22 giugno al Teatro Nuovo, nell’ambito del Napoli Teatro Festival, prende le mosse dal misterioso e intricato macrocosmo della finanza.
Money! inizia quasi fosse una conversazione privata tra cast e pubblico. Quattro attori (Jérôme De Falloise, Benôit Piret, Aude Ruyter e Damien Trapletti), tutti in abiti eleganti, sono pronti a scambiarsi di ruolo su una scenografia mobile e minimalista. È allora che un uomo qualsiasi, un signor Nessuno ci apre le porte di una banca dai colori vivaci, chiedendo che fine facciano i suoi soldi, quelli messi a deposito su consiglio dei consulenti di turno. Seguendolo dietro delle immaginarie porte girevoli, si spalanca l’abisso della responsabilità: chi risparmia, investe. Quanti, però, hanno coscienza di dove il proprio denaro arrivi e quali sono le imprese che va a finanziare? Le risposte a tali interrogativi divengono angoscianti. Senza perdere in humour (nero), lo spettro della globalizzazione aleggia persino sul più piccolo dei risparmiatori, trasformandolo da signor Nessuno a Mr Colpevole.

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Per questa scrittura collettiva, che ha vinto il Premio della Critica nel 2014, la compagnia Zoo Théâtre ha deciso di partire dalla crisi finanziaria del 2008 e spiegare allo spettatore medio i punti chiave dello strapotere del mondo delle banche. Tale tendenza non è insolita, sebbene i prodotti artistici parrebbero a prima vista cozzare con azioni e obbligazioni. Le sole suggestioni cinematografiche in questo senso sono molteplici: da The Wolf of Wall Street, che ha reso appetibile il grande gioco della Borsa, al più recente La grande scommessa, che poggia sugli stessi presupposti di Money!: la crisi, il collasso, la spiegazione semplice (mai semplicistica) che fa ricorso a stratagemmi divertenti. Perché Money! si ispira al cinema, grazie ai filmati stranianti proiettati sul fondale bianco, e fa ridere, nonostante la fatica di seguirlo in un’altra lingua, il francese, che non è la stessa degli investimenti internazionali. Al contrario, lo spettacolo belga illustra efficacemente come esista, in realtà, una sola, unica lingua della finanza. Un linguaggio denso di paroloni altisonanti condannati dalla ripetizione sconsiderata allo svuotamento semantico e all’incomprensibilità.
In effetti, ciò che non si capisce suscita il riso al pari di ciò che si comprende, ma di cui si preferirebbe essere all’oscuro. Cosa ci sia da ridere nel contribuire coi propri spiccioli alla rovina mondiale è l’interrogativo che viene rivolto al pubblico. Se sia meglio nascondere i soldi sotto al materasso piuttosto che avere un piano previdenziale è il provocatorio lascito di una messinscena intelligente e violenta nei suoi abiti civili. Un simile invito alla rivoluzione aliena di più perché, ancora una volta, arriva da chi il potere ce l’ha, fosse anche solo concentrato nella giacca e nella cravatta di ordinanza. Tuttavia, quello che Money! non sa, o finge di non sapere, è che il piano pensionistico è un miraggio per molti, troppi che non saranno mai in grado di risparmiare, neppure coi metodi alternativi suggeriti. Dov’è il dio denaro adesso? Come uno spettatore distratto, è voltato dall’altra parte.
Money!

Stefania Sarrubba

Napoli Teatro Festival
21, 22 giugno h. 23
Teatro Nuovo – Via Montecalvario, 16 – Napoli
contatti: https://www.napoliteatrofestival.it/edizione-2016/

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