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Annibale Ruccello, il lavoro di ricerca di compagnie provenienti da tutta Italia e la musica a caratterizzare la stagione 2016-2017 del piccolo spazio teatrale di San Giovanni a Teduccio.

15033912_1611974489105914_1064615388_oSala Ichòs ha inaugurato la sua stagione teatrale 2016-2017 con una festa d’apertura in cui la musica de La ‘Ntisa Stesa Trio è stata protagonista. E la musica della tradizione sarà presente anche nel cartellone che il piccolo spazio di San Giovanni a Teduccio aprirà ufficialmente il 18 novembre. Se da un lato quindi c’è la tradizione, dall’altro l’innovazione è il termine più adatto a descrivere l’anno teatrale che Sala Ichòs si appresta a vivere. I due concetti infatti ben convivono nell’opera di Annibale Ruccello, che la compagnia Ichòs Zoe Teatro ha scelto di omaggiare, proprio nel trentennale della sua scomparsa, col progetto Ruccello 1956-1986-2016. I mesi di novembre e dicembre saranno scanditi dalla messinscena di tre spettacoli, legati all’artista stabiese: La sposa sola (18-19-20 novembre), Jennifer (25-26-27 novembre) e Ferdinando (9-10-11 dicembre), tutti per la regia di Salvatore Mattiello, direttore artistico della Sala. A tal proposito abbiamo chiesto, proprio a Mattiello, cosa avesse spinto la nascita del progetto e se, oltre al fine commemorativo, il lavoro avesse in sé anche il desiderio di percorre una direzione, rivolta sì, alla Nuova Drammaturgia, ma anche alla drammaturgia nuova, intesa come contemporanea. Le sue parole, qui riportate, chiariscono con precisione le intenzioni della compagnia al riguardo: « In realtà ricorrerebbero anche i sessant’anni della nascita di Ruccello. Gli anni 1956-1986 segnano il tempo della vita di Ruccello, gli anni 1986-2016 il tempo della morte. Rimarcare questo dato, per noi significa chiarire una volta per tutte ciò, che pur essendo chiaro, agli occhi di molti sembra non esserlo abbastanza: data la morte di un autore, la sua opera continua a scriversi e a riscriversi sulla scena, dove può accadere, come è accaduto per le nostre messinscena, che un personaggio cardine della sua drammaturgia, Ferdinando, sparisca per poi riapparire come feticcio dentro le nevrosi, i desideri, le visioni dei suoi interlocutori; che un altro suo personaggio cardine, Jennifer, ritorni sulla scena, ormai vecchio, per provare a rappresentarsi come riscatto di un’esistenza teatrale finita troppo presto e drammaticamente nel chiuso di quegli anni Settanta-Ottanta dove ha rischiato di rimanere ibernata. Può accadere che solo il titolo di un testo che si voleva scrivere, Sangue Misto, diventi nei tentativi di altre drammaturgie, il paradigma da cui partire per leggere, rileggere, scrivere, riscrivere Medea. Se tutto questo si muova in direzione di una drammaturgia che possa definirsi nuova, non tocca a noi dirlo».
Proseguendo nella programmazione teatrale, da gennaio ad aprile, la seconda parte della stagione è ben descritta dalla sezione Il nuovo dei Ritorni. Il nuovo dei Nuovi. Piccole compagnie, note e meno note all’interno del circuito teatrale nazionale, alcune già ospiti di Sala Ichòs, altre per la prima volta su questo palco, si alterneranno, proponendo il loro lavoro di ricerca. Il 6-7 e 8 gennaio Teatro KappaO presenta Opera senza Corpo-Insania dalla radice, un’indagine sulla figura di Macbeth, diretta da Gianni Tudino, il 13-14 e 15 gennaio ci sarà il ritorno di Fortebraccio Teatro con Metamorfosi, da Ovidio, per la regia e l’adattamento di Roberto Latini, che ogni sera proporrà spettacolo e interpreti diversi, il 20-21 e 22 gennaio Angela Di Maso dirige Il catalogo, di cui è anche autrice, ed infine il 27-28 e 29 gennaio I ciechi, dall’originale di Maeterlinck, vivranno nella regia di Massimo Finelli.
Il mese di febbraio si apre con Non mi vestivano mai di rosa, un testo di Giulia Lombezzi diretto da Delia Rimoldi per il Teatro dei Topi, in scena il 3-4 e 5, a seguire la Piccola Compagnia della Magnolia di Giorgia Cerruti e Davide Giglio, che presenta sia Zelda-Vita e morte di Zelda Fitzgerald, il 10-11 e 12, sia Adagio Nureyev, il 17-18 e 19. Chiude il mese Quotidiana.com di Roberto Scappin e Paola Vannoni, con Lei è Gesù. Il cartellone continua a marzo, dal 3 al 5 con Ilinx Teatro e il suo Volo di notte-L’uomo alla sfida del progresso, liberamente tratto dal romanzo di Saint-Exupéry, per la regia di Renzo Francabandera e Michela Mastroianni, e dal 10 al 12 con il concerto Canti e Discanti, proposto da Gabriella Aiello, Isabella Mangani e Stefano Donegà. Per due week-end Simone Perinelli de Leviedelfool sarà protagonista, rispettivamente con Requiem for Pinocchio, dal 17 al 19 marzo, e Luna Park-Do you want a cracker?, dal 24 al 26 marzo. A completare l’offerta teatrale di Sala Ichòs, il 31 marzo e il 1 e 2 aprile, TeatRing di Marianna Esposito e Ettore Distasio che presentano MattaTTori, L’Italia di Magnani e Gassman, di cui i due sono sia autori sia interpreti. La scelta e il coraggio di ospitare linguaggi teatrali di realtà così diverse e lontane tra loro, all’interno di uno spazio abitato nei confini della periferia est di Napoli trova riscontro, ancora una volta, nel pensiero del direttore artistico, il quale, interrogato su questo punto, afferma: «Che cosa è il Teatro e che cosa la Civiltà oggi se non la disposizione ad accogliere il diverso e il lontano da sé? Essere periferia oggi non significa reclamare su di sé uno sguardo e un’ attenzione dal centro e da chi lo rappresenta, ma saperne fare a meno».

Antonella D’Arco

Sala Ichòs
Via Principe di Sannicandro 32- San Giovanni a Teduccio (Na)
Info e prenotazioni: 3357652524; 3357675152; 081275945 (dal lunedì al sabato dalle 16.00 alle 20.00, domenica dalle 10.00 alle 17.00) – www.ichoszoeteatro.it
Orari spettacoli: venerdì e sabato ore 21.00, domenica ore 19.00

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