Nei prossimi giorni a teatro… in Campania
Commedie, drammi, musica, favole e molto altro ancora in scena, tra Napoli e Salerno, questa settimana.
Lacci
Quando: dal 6 all’11 dicembre
Luogo: Teatro Bellini
Orario: martedì, giovedì, venerdì, sabato ore 21.00; sabato ore 17.30; domenica ore 18.00
Autore: Domenico Starnone
Interpreti: Silvio Orlando, Roberto Nobile, Sergio Romano, Maria Laura Rondanini, Vanessa Scalera e Giacomo de Cataldo
Sinossi: «Se tu te ne sei scordato, egregio signore, te lo ricordo io: sono tua moglie». Si apre così la lettera che Vanda scrive al marito che se n’è andato di casa, lasciandola in preda a una tempesta di rabbia impotente e domande che non trovano risposta. Si sono sposati giovani all’inizio degli anni Sessanta, per desiderio di indipendenza, ma poi attorno a loro il mondo è cambiato, e ritrovarsi a trent’anni con una famiglia a carico è diventato un segno di arretratezza più che di autonomia. Perciò adesso lui se ne sta a Roma, innamorato della grazia lieve di una sconosciuta con cui i giorni sono sempre gioiosi, e lei a Napoli con i figli, a misurare l’estensione del silenzio e il crescere dell’estraneità. Che cosa siamo disposti a sacrificare, pur di non sentirci in trappola? E che cosa perdiamo, quando scegliamo di tornare sui nostri passi? Perché niente è più radicale dell’abbandono, ma niente è più tenace di quei lacci invisibili che legano le persone le une alle altre. E a volte basta un gesto minimo per far riaffiorare quello che abbiamo provato a mettere da parte. Domenico Starnone ci regala una storia emozionante e fortissima e sarà Silvio Orlando a interpretare questo racconto magistrale di una fuga, di un ritorno, di tutti i fallimenti, quelli che ci sembrano insuperabili e quelli che ci fanno compagnia per una vita intera.
Info e prenotazioni: 0815499688 | botteghino@teatrobellini.it
Un tram che si chiama desiderio
Autore: Tennessee Williams (traduzione Masolino d’Amico)
Quando: fino all’11 dicembre
Luogo: Teatro Mercadante
Orario: 6, 9 dicembre ore 21.00; 7 dicembre ore 17.00; 10 dicembre ore 19.00; 11 dicembre ore 18.00
Regia: Cristiàn Plana
Interpreti: Mascia Musy, Massimiliano Gallo, Giovanna Di Rauso, Antonello Cossia, Mario Autore, Antonio De Rosa, Antonella Romano
Sinossi: Grazie all’accordo triennale siglato con il Festival di Santiago a Mil, il Teatro Stabile di Napoli, dopo il successo de La signorina Giulia di Strindberg, affida una nuova regia al giovane regista cileno Cristián Plana, quella di Un tram che si chiama desiderio di Tennessee Williams. Una regia che si propone di mettere in scena il testo originale del drammaturgo statunitense mescolando il violento realismo dell’opera con lo sguardo paranoico della sua protagonista, Blanche DuBois, cercando di svelare la profondità delle diverse situazioni attraverso la sua particolare visione della realtà, la sua fascinazione per il mondo letterario, il suo senso macabro di erotismo e il suo incombente delirio persecutorio. Anche questo spettacolo, come il precedente, debutterà a Napoli per poi essere rappresentato in Cile nell’ambito dell’edizione 2017 del Festival di Santiago a Mil. Un tram che si chiama desiderio viene presentato per gentile concessione de la University of the South, Sewanee, Tennessee.
Info e prenotazioni: 081 551 33 96 | biglietteria@teatrostabilenapoli.it
Banane
Quando: dal 6 all’11 dicembre
Luogo: Piccolo Bellini
Orario: dal martedì al sabato ore 21.15; domenica ore 18.30
Autore e regia: Francesco Lagi
Interpreti: Francesco Colella, Leonardo Maddalena, Aurora Peres e Mariano Pirrello
Sinossi: Banane è la storia di alcune esistenze e della traiettoria storta della loro vita. E’ un testo composto da più scene dal ritmo rapido e sincopato che si svolgono tra luce e buio, quasi tutte in ambienti diversi. Racconta la storia di Elio e Pino, due amici che vivono a Roma e sopravvivono a stento in città, che inaspettatamente ricevono la visita della lontana cugina Palma. E questo incontro rivoluzionerà la loro vita ma silenziosamente. Passato un anno, infatti, i due decidono di farle visita in Puglia, nella casa in cui lei abita con il fidanzato Max e il cane Pigna. L’incontro dei quattro personaggi scoperchierà sentimenti sopiti, vecchi rancori, desideri di cambiamento. E’ una storia che parla di amore e di felicità, vissuta da persone che si accorgono però a malapena di sentirne la mancanza. Drammaturgia e recitazione vengono condotte con grande sensibilità dai quattro bravissimi attori che riescono, abitando uno spazio arredato solo da alcune cassette da frutta, a ricreare l’universo che li circonda e a trasmetterlo realisticamente allo spettatore.
Info e prenotazioni: 0815499688 | botteghino@teatrobellini.it
Mamma
Quando: dal 6 all’11 dicembre
Luogo: Ridotto del Mercadante
Orario: 06 ore 18.00, 07 ore 21.00, 08 ore 21.00, 09 ore 18.00, 10 ore 17.00, 11 ore 21.00
Autore: Annibale Ruccello
Regia: Gerardo D’Andrea
Interprete: Antonella Morea
Trama: Quattro monologhi dove mamme malefiche raccontano ancora fiabe e che poi via via si trasformano nei vari episodi in figure irrimediabilmente corrotte dai mass-media, una folla di donne attorniate da ragazzini che si chiamano Deborah, Samanta, Morgan, nelle cui conversazioni si confondono messaggi personali, echi televisivi, slogan di rotocalchi; dove la pubblicità si sovrappone alle confidenze – le telenovelas alla sfera privata e gli inni liturgici alle canzonette di Sanremo. A interpretare questi deliri verbali, fondati sulla contaminazione e alterazione del linguaggio, l’attrice Antonella Morea e ad accompagnarla, una fisarmonica, un violino e un sax.
Info e prenotazioni: 081 551 33 96 | biglietteria@teatrostabilenapoli.it
Il vestito dell’imperatore
Quando: 7 dicembre
Luogo: Piazza Forcella
Orario: 17
Trama: Teatro Eidos, compagnia attiva dal 1986, ha da sempre avuto una particolare attenzione verso il teatro dell’infanzia. Il laboratorio condotto da Virginio De Matteo, Giuseppina Mirra, Domenico Soricelli e Vincenzo De Matteo è il frutto di un lavoro teatrale totalmente inedito e capace di accendere l’interesse dei partecipanti. Con originale semplicità si è voluto rendere i bambini coinvolti protagonisti del percorso dando loro la possibilità di fruire di situazioni comunicative nuove e coinvolgenti. «Il bisogno di esprimersi attraversa tutta l’infanzia e prescinde dalle capacità fisiche e psichiche del bambino» racconta Virginio De Matteo, direttore artistico di Teatro Eidos. «Attraverso esercizi di articolazione, esercizi fisici, ed esercizi di recitazione, attraverso lo studio, l’analisi e la lettura di testi di autori vari, tra cui il grande Eduardo De Filippo, Buzzati, Lodi e altri, siamo approdati all’opera di Gianni Rodari. Abbiamo voluto, con i bambini, giocare con “la forza del potere”. Analizzando il testo, con ironia e attraverso il gioco del teatro, i bambini hanno potuto prendere coscienza di una falsa realtà positiva del potere, hanno potuto, con umorismo, creare e interpretare i personaggi del potere imparando al tempo stesso a difendersi da essi. Con questa performace essi si confrontano con un adattamento teatrale molto complesso e con una messa in scena articolata, che da la possibilità di apprezzare un percorso formativo puntato, sulla parola, sulla coralità e anche sul movimento scenico».
Info e prenotazioni: info@teatroeidos.it – 335.413060
CabarEvolution
Quando: 7 dicembre
Luogo: Teatro Madrearte – Villaricca (NA)
Orario: 21
Interpreti: Lello Musella e Antonio Diana, I vietato fumare, Stefano Russo, Mago Pepe, Nunzio Amato, Annamaria Farina, Liberato Mastrangelo ed altri giovani comici che si alterneranno sul palco del Madrearte
Trama: CabarEvolution è l’evoluzione del cabaret con una nuova generazione di comici, personaggi e metodi; un progetto che parte da Villaricca, area nord di Napoli ma che intende estendersi nei circuiti televisivi, web e teatrali, mettendo al primo posto una comicità rivoluzionaria con spunti di satira che vanno dalla società civile alla religione, dichiara Lello Musella, motore di CabarEvolution.
Info: 334.825.55.91 – 345.076.21.52
Lady Oscar
Quando: dal 7 all’11 dicembre
Luogo: TRAM
Orario: giorni feriali ore 21; festivi ore 18
Autore e regia:Ferdinando Vaselli
Interpreti: Alessia Berardi, Riccardo Floris
Trama: Due ragazzi, la cocaina, la periferia. Non sappiamo come si chiamino, non usano i loro nomi, sono Coso e Cosa, semplicemente “amò”. Sono in casa, nella brutta periferia di Roma, emblema di tutte le periferie d’Italia. Sono fatti, sempre. Vedono gli aerei passare sopra di loro, vorrebbero prenderli quegli aerei, per andare lontano, sognano un cambiamento, ma non riescono a fare neanche un passo. Ma degli aerei imparano tutti i nomi. Restano immobili. Si parlano addosso. Litigano per la dose, per la roba, per quel barista che ci ha provato. Litigano per un figlio che forse arriverà. Vagheggiano. Si muovono solo le loro parole, che si fanno traccia di qualcosa che non riusciamo a vedere, loro restano imprigionati nell’attesa di un futuro migliore, nella speranza di un cambiamento miracoloso, aspettando di vivere.
Info e prenotazioni: 081 1875 2126 – 342 1785 930 – info@teatrotram.it
La locandiera o l’arte per vincere
Quando: dall’8 all’11 dicembre
Luogo: Galleria Toledo
Orario: martedì, mercoledì, giovedì, venerdì e sabato ore 20.30; domenica ore 18.00
Autore: Carlo Goldoni
Adattamento e regia: Stefano Sabelli
Interpreti: Silvia Gallerano, Claudio Botosso, Giorgio Careccia, Andrea Ortis, Alessandra Evengelisti, Eva Sabelli, Diego Florio, Giulio Maroncelli, Pierdomenico Simone
Trama: La vicenda, originariamente ambientata a Firenze a fine ‘700, viene “traghettata” dal regista molisano nel Delta del Po, in un’atmosfera acquitrinosa anni ’50, ispirata ai racconti di Gianni Celati e Danilo Montaldi, ma vuole soprattutto essere un omaggio a capolavori del nostro Cinema neorealista, come Riso Amaro di De Sanctis e Ossessione di Visconti come pure alle più belle commedie di De Sica e al mondo dell’avanspettacolo. Nella grigia e lacustre ambientazione ideata da Stefano Sabelli, con le belle scene di Lara Carissimi e Michelangelo Tomaro e i costumi di Martina Eschini, conti, marchesi e cavalieri diventano spiantati e alticci melomani, misogini e incalliti giocatori d’azzardo e ruffiani gagà di fiume; balordi, che si arricchiscono e perdono tutto con poco, millantando e spacciando il poco che hanno, come il tesoro segreto e ritrovato nello scrigno riesumato di un pirata dei Balcani, risalito dal mare ai rivoli paludosi. Al centro della scena, immersa tra giunchiglie e arboree di fiume, su di un girevole, si erge una Locanda-‐palafitta, che assume le sembianze ora di una nave corsara, che aspetta stancamente il vento in poppa, ora di una casa di frontiera sospesa sull’acqua, con dietro, forse, il precipizio. Il clima da bassa Padania, esotico e fluviale, traina una potente fantasia visionaria, dove la notte scura è illuminata da lucciole e lanterne che scompongono le rispettive sfumature cromatiche sul manto umido del fiume, ispirando, con i loro diversi riflessi, azioni e intenzioni degli attori-avventori, in un continuo e forsennato caleidoscopio di speranze e sospiri. Molta è la musica che si ascolta in quest’allestimento. Da radio d’epoca, che mandano in onda mambo latini e standard di Glenn Miller, agli attori che intonano arie operistiche o “evergreen” del Trio Lescano e Rabagliati. Una musica che genera un clima da varietà e avanspettacolo, sensuale e ibrido, che avvolge la scena che come un carillon si muove a ritmo di swing, di lisci e canzoni, che il suono “live” del fisarmonicista muto, personaggio aggiunto a quelli goldoniani, rende ancor più struggenti ed evocative.
Info e prenotazioni: 081425037
Non ti pago
Autore: Eduardo De Filippo
Quando: fino all’11 dicembre
Luogo: Teatro Diana
Orario: mercoledì, giovedì, venerdì, sabato ore 21.00; sabato ore 17.30 (tranne il 10 dicembre); domenica ore 18.00; mercoledì 30 novembre ore 17.45
Regia: Luca De Filippo
Interpreti: Carolina Rosi, Viola Forestiero, Nicola Di Pinto, Federica Altamura, Andrea Cioffi, Gianfelice Imparato, Massimo De Matteo, Carmen Annibale, Paola Fulciniti, Gianni Cannavacciuolo, Giovanni Allocca
Sinossi: La Compagnia di Teatro di Luca De Filippo sostenuta dall’ottima accoglienza che Non ti pago sta registrando in tutti i teatri che lo hanno voluto ospitare, ha deciso di riproporre lo spettacolo nella Stagione 2016-2017 sia per portare avanti quelli che erano i progetti di Luca sia per dare compimento al suo desiderio di non fermare il lavoro della compagnia. Non ti pago, che fa parte della produzione dei “giorni pari” è uno dei testi più noti della prima drammaturgia eduardiana ed anche uno dei più divertenti: la commedia, andata in scena per la prima volta nel 1940, è stata negli anni riproposta dai De Filippo con grande divertimento del pubblico e apprezzamento della critica. È una storia che parla di sogni, vincite al lotto, superstizioni e credenze popolari di un’umanità dolente e sfaccendata, che nella cruda realtà quotidiana fatta di paure, angosce e miseria non rinuncia però alla speranza, all’illusione, all’ingenua attesa di un colpo di fortuna che determini un futuro migliore.
Info e prenotazioni: 081 5567527 | 081 5784978 | www.teatrodiana.it
Favole sottoterra
Quando: 8 dicembre
Luogo: Museo del Sottosuolo
Orario: 19:30
Autore: Massimo Andrei
Interpreti: Massimo Andrei, Massimo Bonsai, Eduard Iscaro, Christian Moschettino e Adelaide Oliano
Trama: L’istrionico Massimo Andrei tornerà a trasformare in teatro luoghi non convenzionali con spettacoli unici, racconti di terra e di mare. Dopo essere stato protagonista del successo delle serate di Positano e di Napoli, nel Chiostro di San Lorenzo Maggiore, con le Favole del Mare, il vincitore del Premio Pistrice 2016 veste ancora una volta i panni di narratore per entrare nuovamente nel sottosuolo della bella Partenope, a 25 metri sotto terra. Nella struttura di Piazza Cavour, 140, il nuovo spettacolo di Massimo Andrei, prodotto dalla Tappeto Volante, affronta storie viscerali, parlando e recitando nelle viscere della terra, con personaggi e una lingua che appartengono alle viscere di ognuno di noi… un percorso di racconti, storie comiche e fantastiche, cunti antichi e leggende metropolitane nate o ambientate nel sottosuolo. Un lavoro a più voci (attori e cantanti) per evocare e suggestionare in modo buffo, dalle viscere della terra, dalle cavità sotterranee. In questo nostro mondo fatto di cruenta realtà e dolorose vicende realistiche… ecco ritornare il fatato mondo dei cunti con i suoi magici e bizzarri personaggi. La fiaba altro non è che un uomo che racconta una storia ad altri uomini… e questo non è altro che l’origine del teatro. Con Le Favole Sotterra il mondo fiabesco torna dolcemente, e forse necessariamente, per farci evadere per qualche attimo dalla dura realtà e farci sognare, ma sempre restando con i piedi per terra… anzi, sotto terra.
Prenotazione obbligatoria: 081 863 1581 – 339 1888611 – info@tappetovolante.org – www.tappetovolante.org
Io senza giacca e cravatta
Quando: dal 7 all’11 dicembre
Luogo: Teatro Trianon
Orario: 21, tranne la domenica alle 18 e il mercoledì alle 17:30
Interpreti: Nino D’Angelo e con i musicisti Mena Casoria, Vittorio Cataldi, Massimo Gargiulo, Francesco Ponzo e degli attori/cantanti Antoine, Milly Ascolese, Salvatore Benitozzi, Mario Ciervo, Rossella De Blasi, Angelo Laurino, Consiglia Loren e Michele Paolella
Trama: Io, senza giacca e cravatta è un viaggio autobiografico nei ricordi, in una cartolina che fotografa un passato e il suo presente. Racconta di un quartiere di Napoli, San Pietro a Patierno, di un tempo che va dagli anni ‘60 ai nostri giorni, di una realtà che tocca i ricordi, quelli nostalgici, ma anche quelli divertenti che hanno accompagnato un ragazzo che poteva fare il cantante o lo «scarparo» (il quartiere era importante per la produzione di scarpe).
Info e prenotazioni: 081 2258285, interno 1, boxoffice@teatrotrianon.org
Frida Kahlo
Autore: Mirko De Martino
Quando: dall’8 all’11 dicembre
Luogo: Nuovo Teatro Sancarluccio
Orario: giovedì, venerdì, sabato ore 21.00; domenica ore 18.00
Regia: Mirko De Martino
Interpreti: Titti Nuzzolese e Peppe Romano
Sinossi: “Non ho mai dipinto sogni. Ho dipinto la mia realtà”, ha più volte ripetuto Frida Kahlo. Il nostro spettacolo parte proprio da questa frase per raccontare un ritratto privato, autentico e doloroso, commovente e veritiero, di Frida: non la Frida icona dell’arte e della moda, ma la Frida donna, la Frida vera, la Frida messicana della prima metà del secolo. L’intensa interpretazione di Titti Nuzzolese, affiancata da Peppe Romano nella parte di Diego Rivera, disegna un ritratto di Frida lontano dall’agiografia ricorrente di “grande artista sfortunata”, di donna “innamorata del suo uomo”. Frida fu molto più di questo e, in un certo senso, molto meno: fu una donna che riuscì a imporre un’immagine pubblica diversa da quella privata, un’artista che elaborò il suo stile con lentezza e in maniera non del tutto consapevole. La drammaturgia di Mirko Di Martino, attenta ai documenti e alle testimonianze, mette in evidenza la complessa personalità di Frida, in cui convivevano idee e sentimenti contrastanti: voleva mostrarsi al pubblico come una donna libera e rivoluzionaria, ma in privato restava ingabbiata nel ruolo della moglie devota che tutto sopporta; voleva essere una pittrice affermata, ma rinunciava a proporre al pubblico le sue opere.
Info e prenotazioni: 081 410 44 67 | http://www.nuovoteatrosancarluccio.it/
Animali notturni
Autore: Juan Mayorga
Quando: dall’8 all’11 dicembre
Luogo: Teatro Elicantropo
Orario: giovedì, venerdì , sabato ore 21.00; domenica ore 18.00
Regia: Carlo Cerciello
Interpreti: Sara Missaglia, Luca Saccoia, Lello Serao, Imma Villa
Sinossi: Il testo di Mayorga ci pone dinanzi a due coppie che abitano nello stesso condominio: L’Uomo alto traduttore senza permesso di soggiorno e la Donna alta, sua compagna di vita e di lavoro; L’Uomo basso, cittadino medio e mediocre, frustrato dalla propria ignoranza e affascinato dal mondo delle lettere e la Donna bassa, casalinga teledipendente devota al marito. Vite compresse, sotto vuoto, incapaci di reali rapporti, confinate all’interno di una anormale normalità. Ognuno ha il proprio segreto da nascondere. I personaggi femminili sognano una vita parallela, alla ricerca di un’alternativa alla solitudine del presente e si rifugiano nelle fantasie di falsi amanti o dentro la visione di programmi televisivi notturni. I personaggi maschili, invece, celano alle proprie compagne il gioco meschino che li lega assoggettandoli l’un l’altro. L’Uomo basso, infatti, costringe l’Uomo alto a farsi carico di un’amicizia forzosa, che sfuma poco a poco in una sottile forma di schiavitù. L’Uomo alto, convinto di poter ribaltare a suo vantaggio la situazione in virtù della sua presunta superiorità culturale, finirà, dunque, per restare imbrigliato nelle maglie dell’elementare pragmatismo dell’Uomo basso. Nelle intenzioni dell’autore di Animali notturni, si configura, come una sottile parabola sull’incapacità dell’intellettuale di ribellarsi al capriccio del potente, mal al di là dell’esercizio seduttivo del potere e del rapporto perverso tra vittima e carnefice, Animali notturni propone con estrema lucidità il tema della solitudine esistenziale, riempita per paura dall’abitudine e dal ricatto affettivo, che conduce ad una vita basata su rapporti, sostanzialmente, falsi e precari.
Info e prenotazioni: 081296640 | 3491925942 | promozionelicantropo@libero.it
Ferdinando
Quando: dal 9 all’11 dicembre
Luogo: Sala Ichòs
Orario: venerdì e sabato ore 21; domenica ore 19
Autore: Annibale Ruccello
Regia: Salvatore Mattiello
Interpreti: Teresa Addeo, Ilaria Basile e Giuseppe Giannelli
Trama: Ferdinando è l’attesa di qualcosa che può accadere. È un oggetto del desiderio chiarissimo e non oscuro come altri di altre memorie… un Aspettando Godot che qui però arriva sotto mentite spoglie. Un paccotto che la nuova classe emergente e padrona propina ad una nobiltà ormai decaduta e che funziona perché di quest’ultima la prima ne conosce l’indole, le pulsioni, i desideri, i godimenti. Spostando il tempo di un secolo più avanti ci ritroviamo nei nostri anni Settanta/Ottanta, ovvero negli anni di Jennifer e se in aggiunta ci mettiamo anche i quarant’anni che ho deciso di metterle addosso, ci ritroviamo esattamente qui nei nostri anni, nei quali i paccotti si sono fatti più volgari e potenti… spinti molto oltre… fino a fare di noi stessi dei paccotti per scambiarci gli uni con gli altri… per mettere in moto la triste economia di questo tempo…
Info e prenotazioni: 335 765 2524 – 335 7675 152 – 081275945 (dal lunedì al sabato dalle 16 alle 20 – domenica dalle 10 alle 17)
Sonata napoletana per topi e bambini
Quando: dal 9 all’11 dicembre
Luogo: Nuovo Teatro Sanità
Orario: venerdì e sabato ore 21; domenica ore 18
Autore e regia: Michele Danubio
Interpreti: Vincenzo Antonucci, Mario Ascione, Ciro Burzo, Mariano Coletti, Arianna Cozzi, Anna De Stefano, Ilaria Di Vicino, Simone Fiorillo, Sasi Nicolella, Lino Ramaschiello
Trama: Napoli. In un tempo non lontano, un’invasione di topi minaccia la città. Il Sindaco non riesce a trovare soluzioni, ma uno strano individuo, Pulcinella, sostiene di poter allontanare le bestie col solo suono del suo piffero. L’accordo è fatto, gli impegni presi, ma una volta liberata la città il Sindaco non tiene fede ai suoi patti e tenta di allontanare in malo modo il povero Pulcinella . A questi non resta che infliggergli una severa lezione, portare via anche i bambini conducendoli fino ad una montagna magica che divora gli ignari fanciulli. Solo uno resta fuori, Zuppetiello, un bambino zoppo che si era attardato perché troppo lento. C’era una volta Napoli, c’era una volta una città che smarrisce ogni ragione e con essa il suo cuore, che mette a rischio i suoi figli per egoismo e negligenza, che dimentica la sua storia, la sua cultura, la sua regale autonomia. Il tempo è ostile, i maestri perduti ma è proprio questa la condizione perfetta per rialzare la testa e ricominciare da capo: venite a vedere i vostri figli che si armano di arte , di teatro per ricostruire, venite a vederli raccontare la loro vita, le nostre vite, le loro speranze, le nostre speranze, uscite di casa e girate l’angolo fino al Nuovo Teatro Sanità, venite a vedere quanto se ne può essere orgogliosi.
Info e prenotazioni: 3396666426 – 3440440240
Cabaret
Quando: dal 9 al 18 dicembre
Luogo: Teatro Augusteo
Orario: Venerdì 9 alle ore 21:00, Sabato 10 alle ore 21:00, Domenica 11 alle ore 18:00, Martedì 13 alle ore 21:00, Mercoledì 14 alle ore 18:00, Giovedì 15 alle ore 21:00, Venerdì 16 alle ore 21:00, Sabato 17 alle ore 21:00, Domenica 18 alle ore 18:00
Regia: Saverio Marconi
Interpreti: Giampiero Ingrassia, Giulia Ottonello, Alessandro Di Giulio, Altea Russo, Michele Renzullo, Valentina Gullace, Andrea Verzicco
Trama: Nella Berlino dei primi anni ‘30, sullo sfondo dell’avvento del nazismo, si intrecciano le storie dei vari personaggi: la fragile ed evanescente Sally Bowles, giovanissima stella del Kit Kat Klub, che inizia una tempestosa relazione con il giovane romanziere americano in cerca di ispirazione Cliff Bradshaw; l’austera Fräulein Schneider; il timido e riservato ebreo Herr Schultz; la libertina Fräulein Kost; il nazista Ernst Ludwig; e a sorvegliare tutti, come un personaggio brechtiano, un eclettico, Maestro di Cerimonie che prende vita solo sul palcoscenico del Kit Kat Klub: è il filo conduttore che rappresenta l’aspetto ludico della storia, vuole infatti che tutti si lascino travolgere dall’atmosfera licenziosa del locale e si divertano per dimenticare i problemi che esistono realmente, ma è allo stesso tempo quello ambiguo e stravagante. Un Maestro di Cerimonie ammiccante, ammaliante, tentatore, che apre agli spettatori le porte del mitico club berlinese, metafora della decadenza del mondo, sempre pronto a ridere e scherzare, ma con una morale corrotta, sottolineata anche dal trucco sapiente: un misto tra Joker, il Corvo e il cantante dei Kiss Gene Simmons, una maschera che trasuda inquietudine. Ingrassia in “Cabaret” si cimenta in un ruolo complesso e dalle mille sfaccettature, che gli è valso il Premio Persefone 2016 come migliore attore protagonista di musical: recita, ma soprattutto canta, con un momento di particolare intensità in “I don’t care much”. Nel suo invito agli spettatori ad affrontare la realtà e ad abbandonare l’indifferenza è racchiuso il senso profondo dello spettacolo: “Vi emozionerete, piangerete, sicuramente, e vi farete molte domande”. E mentre Sally sogna di diventare una grande attrice, fuori dal trasgressivo club il mondo va in frantumi e sulle vite di tutti sta per abbattersi la furia hitleriana. “La vita è un cabaret”, canta Sally Bowles sul finale dello spettacolo, ma nel celeberrimo brano, cui Giulia Ottonello dona straordinaria vocalità e allo stesso tempo profonda drammaticità, esplodono i tormenti, le aspirazioni fallite, il tentativo di cercare spensieratezza anche quando il dramma incombe. Saranno le ultime battute di Cliff a preludere al tragico epilogo: “C’era un cabaret e un presentatore, e una città chiamata Berlino in un paese chiamato Germania, ed era la fine del mondo”. E per il Maestro di Cerimonie non resta che una parola: “Auf Wiedersehen”.
Info e prenotazioni: www.teatroaugusteo.it o telefonando al botteghino: 081414243 – 405660, dal lunedì al sabato tra le ore 10:30 e le ore 19:30. La domenica dalle ore 10:30 alle ore 13:30
‘E Piscature
Quando: dal 9 al 25 dicembre
Luogo: Centro Teatro Spazio – San Giorgio a Cremano (NA)
Orario: venerdì e sabato ore 21; domenica ore 18:30
Autore: Raffaele Viviani
Interpreti: Tonia Filomena, Ciro Ruoppo, Enzo Attanasio, Cristina Ammendola, Antonio Tatarella, Simone Somma, Vincenzo Borrelli, Nancy Fontanella, Marina Billwiller, Rossella Luongo e Giusy Andolfi
Trama: La scelta del testo è legata, – scrive Vincenzo Borrelli nelle note di regia – oltre che all’indiscussa valenza artistica de I Pescatori e alla sua innegabile rilevanza all’interno dell’opera drammaturgica di Raffaele Viviani (per Guido Luberti, si tratta di un’evidente svolta drammaturgica), anche ad altri fattori. Si è voluto vedere, nell’opera in questione, un esempio quanto mai calzante del Viviani che si fa voce del popolo, e che racconta il popolo così come esso veramente è, cosicché si possa alla fine esplicitare il realismo crudo dell’opera del drammaturgo napoletano.
Info e prenotazioni: unospazioperilteatro@libero.it – 081 574 4936 – 3387405819
Gli amici se ne vanno
Quando: 10 dicembre
Luogo: Napoli (zona Vomero) – per Il Teatro cerca casa
Orario: 20:30
Autori: A. Mocciola e G. Cesario
Interpreti: Massimo Masiello
Trama: Capostipite della canzone d’autore, appartenente alla cosiddetta “scuola genovese”, Umberto Bindi all’alba dei “favolosi” anni ’60 aveva già firmato numerosi successi (Il nostro concerto, Arrivederci), ma, pur essendo solo all’inizio di una sfolgorante e promettente carriera, ecco che improvvisamente qualcosa si inceppa nei meccanismi dello star system nostrano; la televisione gli sbarra le porte, la sua persona non è più gradita: colpevole la sua omosessualità mai rinnegata, la sua vita privata troppo fuori dagli schemi per un’Italia in cui il delitto d’onore era ancora quello che Germi definì “Divorzio all’italiana”. Purtroppo l’ostracismo durò fino alla sua morte, nei primi anni del XXI secolo, e la sua carriera non si riprese più. Attraverso le sue canzoni e la sua storia, vogliamo raccontare quest’episodio vergognoso di omofobia e razzismo, sperando che la vicenda umana ed artistica di Umberto resti solo un tragico esempio di un’Italia che non c’è più. (Gianmarco Cesario e Antonio Mocciola)
Da piccolo certe melodie mi emozionavano più delle altre, ma l’ingenuità e la sufficienza dell’età, non ti permettono di andare oltre la conoscenza sommaria del cantante. Col tempo cresceva la curiosità, la voglia di conoscere, di sapere, e le onde della musica, di certa musica, mi prendevano sempre di più. Chi era quell’autore capace di suscitare quei sentimenti? Cosa provava mentre si abbandonava alle sue note? Ho cominciato allora ad informarmi sulla vita di ognuno di loro, sui loro trascorsi e quando Gianmarco Cesario ed Antonio Mocciola mi hanno sottoposto questo progetto, ho subito accettato con entusiasmo. La sensibilità di Umberto Bindi è, per alcuni versi, molto vicina alla mia ed è per questo che – lavorando alla messa in scena – ho voluto ricreare le atmosfere a me più vicine, quelle dei ricordi, quelle del bianco e nero, quelle della grande musica. Per un omaggio a Umberto Bindi.
Info e prenotazioni: http://www.ilteatrocercacasa.it/prenotazioni-e-contatti/
L’Inferno di Dante
Quando: 10 dicembre
Luogo: Museo del Sottosuolo
Orario: 19
Adattamento e regia: Domenico Corrado
Interpreti: Monica Caruso; Mario Guadagno; Anna Edipio; Emilio Caruso; Maria Giusy Bucciante; Giancarlo Grosso; Diletta Acanfora; Federica Cannavo; Salvatore Mazza; Enzo Varone; Ciro Zangaro; Federica Cannavo; Francesco Merlino; Rodolfo Medina; Il Genere Umano
Trama: Basato sulla Prima Cantica dell’Opera di Dante Alighieri, racconta il viaggio del Sommo Poeta tra i dieci cerchi dell’Inferno alla ricerca dell’Amore. Un susseguirsi di incontri con i personaggi straordinari del regno delle anime dannate in una cornice che non potrete dimenticare. L’obiettivo è far vivere il luogo che ospita lo spettacolo e aumentare ancora il coinvolgimento dello spettatore. L’inferno di Dante nel Museo del Sottosuolo si realizza in tre momenti, ognuno dei quali vedrà protagonista una sala differente del Museo che si sviluppa per circa 3000 mq a 25 metri sotto piazza Cavour, nel cuore della Città, a pochi metri dal Museo Archeologico Nazionale.
Prenotazione obbligatoria: 081 863 1581 – 339 1888611 – info@tappetovolante.org – www.tappetovolante.org
Quanno nascette Ninno
Quando: 10 dicembre
Luogo: Maddaloni (CE) – per Il Teatro cerca casa
Interpreti: Damadakà
Trama: Il tempo del Natale è da sempre un momento per ricordare e festeggiare…
È nel segno di questa memoria che il gruppo musicale dei Damadakà propone un viaggio in note tra i vari momenti del percorso di devozione popolare – la nascita, la visita alla mangiatoia, i doni dei pellegrini, la fuga in Egitto, le novene del tempo di Natale – tra ritmi di festa e devozione, affidando allo strumentario tradizionale del Sud Italia – tra cui ciaramelle, fisarmonica, tamburi a cornice, chitarra battente, flauto armonico – la composizione di brani tipici natalizi, come le celebri strofe di “Quanno nascette Ninno”.
Info e prenotazioni: http://www.ilteatrocercacasa.it/prenotazioni-e-contatti/
I giganti della montagna
Quando: 10 e 11 dicembre
Luogo: Sala Pier Paolo Pasolini – Salerno
Orario: sabato ore 19; domenica ore 18
Autore: Luigi Pirandello
Adattamento, regia e interprete: Roberto Latini
Trama: Terzo dei miti moderni di Pirandello. Dopo il religioso (Lazzaro) e il sociale (La Nuova Colonia), I Giganti della Montagna è il mito dell’arte. Rappresentato postumo nel 1937, è l’ultimo dei capolavori pirandelliani ed è incompleto per la morte dell’autore. La vicenda è quella di una compagnia di attori che giunge nelle sue peregrinazioni in un tempo e luogo indeterminati: al limite, fra la favola e la realtà, alla Villa detta “la Scalogna”. Non aggiungerò parole alla trama, ma voglio dire di altre possibilità che vorrei assecondare. Sono sempre stato molto affascinato per il non finito, non concluso. Ho sempre avuto una grandissima attrazione per i testi cosiddetti incompiuti. Mi sembrano da sempre così giusti rispetto al teatro. L’incompiutezza è per la letteratura, per il teatro è qualcosa di ontologico. Trovo perfetto per Pirandello e per il Novecento che il lascito ultimo di un autore così fondamentale per il contemporaneo sia senza conclusione. Senza definizione. Senza punto e senza il sipario di quando c’è scritto – cala la tela. I Giganti della Montagna è un testo che penso si possa permettere ormai il lusso di destinarsi ad altro possibile. Dopo le bellissime messe in scena che grandissimi registi e attori del nostro Teatro recente e contemporaneo ci hanno già regalato, penso ci sia l’occasione di non resistere ad altre tentazioni. Provarci, almeno. La compagnia di attori che arriva alla villa della Scalogna sembra avere, in qualche forma, un appuntamento col proprio doppio. Cotrone e Ilse stanno uno all’altra come scienza e coscienza, gli stessi Giganti, mai visti o vedibili, sono così nei pressi di ognuno da poter immaginare come proiezioni di sé. Voglio immaginare tutta l’immaginazione che posso per muovere dalle parole di Pirandello verso un limite che non conosco. Portarle “al di fuori di tempo e spazio”, come indicato nella prima didascalia, toglierle ai personaggi e alle loro sfumature, ai caratteri, ai meccanismi dialogici, sperando possano portarmi ad altro, altro che non so, altro, oltre tutto quello che può sembrare. Se i limiti del mio linguaggio sono i limiti del mio mondo, per andare appena oltre, per provarci almeno, devo muovere proprio da quelli.
Info e prenotazioni: 345 467 9142 – www.casadelcontemporaneo.it – info@casadelcontemporaneo.it
Variazioni enigmatiche
Quando: 10 e 11 dicembre
Luogo: Teatro Il Primo
Orario: sabato ore 21; domenica ore 18
Autore: E.E. Schmitt
Produzione: Teatro in Fabula
Regia: Aniello Mallardo
Interpreti: Gianni Caputo e Mario Troise
Trama: Un giornalista della Gazzetta di Nobrovsnik, Erik Larsen, giunge a Rosvannoy, un’isola situata sul mare della Norvegia, per intervistare il premio Nobel per la letteratura Abel Znorko. L’accoglienza dello scrittore si rivela però piuttosto ostile: l’uomo infatti riceve il reporter con due colpi di pistola, palesando immediatamente la sua misantropia. Dopo il primo traumatico impatto, ha inizio l’intervista che si concentra sul ventunesimo libro di Znorko, “L’amore inconfessato”, un epistolario tra un uomo e una donna che, pur amandosi, decidono di viversi solo attraverso la corrispondenza amorosa. Il colloquio tra Znorko e Larsen procede serrato e con continui colpi di scena; si scopre che la donna della corrispondenza è una certa Helene Metternach, concittadina di Larsen, la cui assenza/presenza inciderà profondamente sulla vita dei due uomini. La vicenda assume una piega inaspettata, un mistero si cela dietro l’incontro dei due protagonisti, che gradualmente si rivelano, mostrando le loro reali intenzioni. Che cosa nascondono? Una storia d’amore, un enigma appassionante, avvincente, intenso, fitto di capovolgimenti e sconvolgimenti, destinato forse inevitabilmente a rimanere tale.
Info e prenotazioni: quintobassetti@virgilio.it
Sigmund e Carlo
Quando: 10 e 11 dicembre
Luogo: Caos Teatro– Villaricca (NA)
Orari: sabato ore 21; domenica ore 19
Regia: Niko Mucci
Interpreti: Niko Mucci e Roberto Cardone
Trama: Due vecchi esibizionisti in competizione per una panchina, un lampione. Una partenza grottesca, che ben presto svela altri sapori. I due sono forse Freud e Marx, sopravvissuti al loro tempo, ed alla degenerazione del loro pensiero. Fra loro si sviluppa un dialogo a fisarmonica in cui si alternano i litigi ed i tentativi di allearsi nel portare a termine la loro misteriosa e, forse impudica, missione, mentre i frequenti passaggi di auto, li inducono a mimetizzarsi, assumendo di volta in volta ruoli di improbabili, pagliacci, religiosi, venditori, sino al colpo di scena finale. Uno spettacolo basato sulla riflessione relativa all’abuso interpretativo delle idee e delle ideologie, e soprattutto un accorato appello al senso della responsabilità collettiva. Un testo che fa sorridere e ridere spesso, ma che lascio un ché di amaro, nel suo rifiutare possibili letture positive e di speranza.
Info e prenotazioni: 3284566017 – info@caosteatro.com – www.caosteatro.com
Gabriella Galbiati