Nei prossimi giorni a teatro… in Campania
Concerti, debutti assoluti, reading e classici del balletto, tra le proposte di questa settimana a Napoli e non solo.
Una giornata particolare
Di: Ettore Scola e Ruggero Maccari
Adattamento: Gigliola Fantoni
Quando: dall’11 al 22 gennaio
Luogo: Teatro Diana
Orario: 11, 12, 13, 14, 17, 19, 20 e 21 gennaio ore 21:00; 15 e 22 gennaio ore 18:00; 18 gennaio ore 17:45; 14 e 21 gennaio ore 17:30
Interpreti: Valeria Solarino, Matteo Cirillo, Paolo Giovannucci, Anna Ferraioli, Paolo Minnielli, Federica Zacchia, Giulio Scarpati
Regia: Nora Venturini
Sinossi: 6 maggio del 1938, giorno della visita di Hitler a Roma. In un comprensorio popolare, Antonietta, moglie di un usciere e madre di sei figli, prepara la colazione, sveglia la famiglia, aiuta nei preparativi per la parata. Una volta sola, inavvertitamente, apre la gabbietta del merlo che va a posarsi sul davanzale di un appartamento difronte al suo. Bussa alla porta, ad aprirle è Gabriele, ex annunciatore dell’EIAR che sta preparando la valigia in attesa di andare al confino perché omosessuale. Antonietta, donna ignorante e plagiata dall’affascinante figura di Mussolini, rispecchia in pieno il ruolo di donna del “regime” dedita alla famiglia, succube del marito e “mezzo di produzione” per la macchina bellica. È rapita dal fascino discreto di Gabriele e, inconsapevolmente, tenta di conquistarlo mentre lui è costretto a confessare la sua omosessualità causa anche del suo licenziamento. Mentre la radio continua a trasmettere la radiocronaca dell’incontro tra Hitler e Mussolini, Antonietta e Gabriele si rispecchieranno l’una nell’altro condividendo la solitudine delle loro anime. Gabriele regala ad Antonietta un libro (I tre moschettieri) che rappresenta il simbolo di una speranza ovvero che le donne possano affrancarsi dalla loro condizione di “schiave” in cui erano state relegate dal regime fascista, attraverso la conoscenza e la cultura.
Note di regia: Abbiamo deciso di mettere in scena Una giornata particolare, superando timori e scrupoli verso il capolavoro cinematografico originale, perché a ben guardarla la sceneggiatura di Scola e Maccari nasconde una commedia perfetta. Un ambiente chiuso, due grandi protagonisti, due storie umane che si incontrano in uno spazio comune in cui sono “obbligati” a restare, prigionieri. Fuori il mondo, la Storia, di cui ci arriva l’eco dalla radio. Un grande evento che fa da sfondo a due piccole storie personali, in una giornata che sarà particolare per tutti: per Gabriele, per Antonietta, per la sua famiglia che si reca alla parata, per gli Italiani che festeggiano l’incontro tra Mussolini e Hitler, senza sapere quanto fatale sarà per i destini del Paese.
Unità di tempo, unità di luogo. E due personaggi che, grazie al loro incontro, cambiano, si trasformano sotto i nostri occhi, scoprono una parte nuova di sé stessi, modificano il loro sguardo sulla realtà che li circonda. Antonietta, asservita ai figli e al marito, grazie a Gabriele mette in discussione le sue certezze sul regime, inizia a dubitare sulle verità propagandate dal fascismo, acquista maggiore rispetto di sé stessa, assapora un modo diverso di stare con un uomo. Gabriele, omosessuale licenziato dalla Radio e in procinto di essere spedito al confino, costretto tutta la vita a fingere e a nascondersi, con Antonietta finalmente si sente libero, esce allo scoperto, per la prima volta si sente accettato, apprezzato e amato per quello che è. Ignorante e sottomessa lei, colto e raffinato lui, apparentemente diversissimi, si sentono, si annusano, si riconoscono. Sono due umiliati, due calpestati, sono due ultimi. Nel giorno del ballo, sono le due Cenerentole rimaste a casa. E la loro storia è la storia, purtroppo sempre attuale, di coloro che non hanno voce, spazio, rispetto, e sui destini dei quali cammina con passo marziale la Storia con la S maiuscola.
Info e prenotazioni: 081 5567527 | 081 5784978 | www.teatrodiana.it
Mi chiamo Lina Sastri – Spettacolo in musica e parole in sette quadri
Quando: dal 13 al 19 gennaio
Luogo: Teatro Trianon Viviani
Orario: 13, 14 e 19 gennaio ore 21:00; 15 gennaio ore 18:00; 18 gennaio ore 17:30
Scritto e diretto da: Lina Sastri
Direzione musicale e arrangiamenti: Maurizio Pica
Interpreti: Lina Sastri con Filippo D’Allio (chitarra), Gennaro Desiderio (violino), Salvatore Minale (percussioni), Gianni Minale (fiati) Salvatore Piedepalumbo (fisarmonica e tastiere), Antonello Buonocore (contrabbasso)
Sinossi: Mi chiamo Lina Sastri, il nuovo «spettacolo in musica e parole», scritto, diretto e interpretato dalla popolare artista, che si è ispirata per il titolo alla risposta che è costretta a dare a chi, ancora oggi, le chiede come si chiama, ricordando di lei la voce e il volto ma non il nome. Dopo un’intensa stagione dedicata alla prosa, Sastri torna così felicemente alla musica, che ha finora presentato solo al Quirino di Roma nello scorso mese di ottobre, riscuotendo un notevole successo. Con lei sei musicisti che da sempre la accompagnano nel suo viaggio artistico. La musica è quella della sua terra, Napoli vecchia e nuova, cantata alla sua maniera, a volte con un solo strumento, a volte con una festa di suoni, seguendo l’essenza interpretativa che il testo e le note – insieme allo spazio del tempo e del luogo in cui la esegue – le suggeriscono. Le parole sono suoi “pensieri all’improvviso”, poesie, monologhi, immagini e una sola citazione di teatro di tradizione che, insieme alla musica che mai tace e che si snoda, diventa teatro. Un racconto sul filo delle emozioni, della bellezza e dell’arte che, in Napoli, trova ispirazione e complemento. Un viaggio nel teatro, nella musica e nel cinema italiano, attraverso i racconti di vita vissuta, di incontri indimenticabili con le eccellenze artistiche del nostro paese, brani poetici e di drammaturgia di grandi autori e registi, brani musicali della grande tradizione classica napoletana e internazionale, tutto liberamente e semplicemente proposto da Lina, accompagnata in scena dai suoi musicisti pronti a seguirla a ogni invito o suggerimento musicale. Un viaggio nell’anima che ogni sera si rinnova liberamente, sull’onda dell’emozione, delle parole e della musica.
Info e prenotazioni: 081 2258285 | boxoffice@teatrotrianon.org
Brunella Selo & SesèMamà in concerto con Io sono Ulisse
Quando: 16 e 17 gennaio
Luogo: Nuovo Teatro Sancarluccio
Orario: ore 21:00
Interpreti: Brunella Selo & SesèMamà, Pino Chillemi, Piero de Asmundis, Dario Franco, Francesco Manna e Salvatore Torregrossa
Note: Il concerto prende il titolo dall’omonimo cd “Io sono Ulisse”
“Per alcuni il viaggio di Ulisse ha il senso di un naufragio, di un’odissea senza ritorno. Io ho sempre coltivato in me l’idea di un Ulisse sospeso tra ignoranza e conoscenza, tra confine ed infinito, desideroso di cogliere la stella che cade oltre la linea dell’orizzonte, per dirla con le parole di un poeta inglese. Col tempo, ho capito che Ulisse è soprattutto colui che fa ritorno a casa, con la pienezza della propria identità e con la capacità di vivere proprio lì il suo viaggio quotidiano, con amorevole cura”: con queste parole, la cantante, musicista e interprete Brunella Selo racconta il suo nuovo album “IO SONO ULISSE”, pubblicato dalla Polosud Records. Brunella Selo dedica le 11 tracce del suo concept album al viaggio di Ulisse tra inquietudini, ricerca di nuovi confini, ribellione, ricordi e sentimenti in un racconto molto personale, ma nel quale molti possono riconoscersi.
SesèMamà è un gruppo di quattro artiste napoletane composto dalla stessa Brunella Selo insieme a Annalisa Madonna, Fabiana Martone e Elisabetta Serio; ognuna di queste artiste con un proprio percorso già affermato e consolidato negli anni, che nel 2016 si incontrano con la voglia di misurarsi in un repertorio che le veda protagoniste sul piano vocale, strumentale, compositivo e della cura degli arrangiamenti.
Lo studio della pasta sonora e la scelta compositiva, visceralmente consonanti alle loro eclettiche personalità, sono il frutto dello scambio di esperienze, saperi, suggestioni, canti, gioie, dolori e emozioni.
SesèMamà si lascia guidare dalla curiosità verso suoni e culture di etnie diverse, compresa quella di appartenenza, con i loro linguaggi, stili e dialetti.
Un viaggio affascinante e coinvolgente nel mondo interiore per SesèMamà e per coloro che le ascolteranno.
Info e prenotazioni: 081 410 44 67 | www.nuovoteatrosancarluccio.it
Giovanni Block in concerto con ‘S.P.O.T.’ LIVE
Quando: 19 gennaio
Luogo: Teatro Bellini
Orario: ore 21:00
Note: Un grande concerto con ospiti d’eccezione. Il modo che Giovanni Block ha ideato per abbracciare la sua città “senza perdere ‘o tiempo”, come suggerisce l’acronimo del suo secondo disco: S.P.O.T., scritto, orchestrato e prodotto artisticamente dallo stesso cantautore e registrato negli studi della Polo Sud di Ninni Pascale. La data è unica: giovedì 19 gennaio, a partire dalle ore 21, sul palco del Teatro Bellini (via Conte di Ruvo 14), Giovanni Block sarà accompagnato dai migliori artisti dell’attuale scena musicale partenopea: Flo, Francesco Di Bella, gli EPO, Boom Buzz dei Moda Loda Broda, Arcangelo Michele Caso, Mariano Bellopede e Pietro Santangelo.
Alcuni di questi ospiti speciali hanno anche preso parte alla realizzazione di S.P.O.T, insieme ad altri come Alessio Arena e Batà ngoma. L’album, tutto in napoletano e presentato per la prima volta a Napoli il 28 maggio scorso, ha messo d’accordo pubblico e critica, vantando recensioni positive di firme importanti del settore e vendite da capogiro: esaurite le due prime edizioni. Il primo esperimento di Giovanni Block in napoletano sembra dunque promosso, e a pieni voti, visto quanto conferma l’attesa per la serata del 19 e il numero ormai esiguo di biglietti rimasti a disposizione per ascoltare brani arrivati in fretta al cuore della gente, come “Tiempo ‘e viento”, “O mare va truvann e forti”, “Senza dicere niente”, “Int’all’undreground”, “Core mio” e “Addà veni baffone”, solo per citarne alcuni.
Il canta-compositore, così come ama definirsi per segnalare la distinzione tra il suo metodo di creazione e il classico cantautoriale, ha dato vita, con questo lavoro, a sonorità quasi filmiche che fotografano un passaggio innovativo e un processo di evoluzione costante. Troppo colto per essere pop e troppo orecchiabile per piacere alle Accademie, l’artista traccia con S.P.O.T. una strada ancora diversa che conduce, inesorabile, all’essenza della sua città. Tutto questo e molto altro riempirà il Bellini il 19 gennaio. Non potranno mancare, infatti, nel corso della serata, brani di successo del primo album “Un posto ideale”, performances improvvisate, coup de theatre e altre sorprese.
Info e prenotazioni: 0815499688 | botteghino@teatrobellini.it
Inside – Pino Daniele
Quando: 21 gennaio
Luogo: Teatro Izzo (Caserta)
Orario: ore 21:00
A cura di: Paky Di Maio e Luigi Iacono, in collaborazione con il Teatro Civico 14
Note: Ritorna al Teatro Izzo di Caserta, sabato 21 gennaio 2017 alle ore 21:00, per la sesta edizione consecutiva, INSIDE – dove tutto è soggettivo. L’edizione 2017 è dedicata a un artista partenopeo che ha spostato l’asse evolutivo della musica cambiandone la storia: Pino Daniele. INSIDE sostiene una nuova idea musicale, realizzare un appuntamento stagionale dove gli artisti coinvolti rendono omaggio, con nuove chiavi d’interpretazione, una band o un’artista che ha segnato la storia della musica. Nato da un’idea di Paky Di Maio e Luigi Iacono, realizzato in collaborazione con il Teatro Civico 14, INSIDE porta le esplorazioni musicali fuori dal TC14 verso il Teatro Izzo di Caserta, in via Kennedy – 42, dove artisti e performers di tutte le estrazioni sono chiamati a rendere un tributo, dissacrandone l’essenza, per celebrare un’avventura lunga oltre trent’anni, iniziata tra i vicoli del centro storico di Napoli per approdare sulla scena musicale mondiale.
Come sarebbe stata la musica dei Nirvana se la band avesse suonato musica elettronica? E se i CURE fossero nati dalle radici della musica popolare campana? E se i DOORS fossero nati a Bristol e David Bowie avesse avuto una fissa per il post-rock? E se tutti questi artisti non avessero scelto la musica come forma di espressione? E se avessero scelto la pittura, il teatro, la fotografia, la danza? Questo è il principio fondante dell’INSIDE. Sono circa trenta gli artisti e gruppo artistici coinvolti che faranno propria la musica di Pino Daniele e la reinterpreterà secondo il proprio linguaggio artistico, stile e background. Le sonorità blues, jazz, rock e la tradizione napoletana, marchio di fabbrica del lazzaro felice, incontreranno l’alternative rock dei 7 Parsec, la chitarra acustica e la contaminazione elettronica dei AcusticaCaustica, alle sonorità delle terra di lavoro del gruppo Antico Presente. Tantissimi i generi coinvolti: dalla chitarra classica di Gianluca Vanità, all’elettronica di YKAP, passando per il cantautorato folk e rock dei PassePartout. Non solo musica, perché INSIDE è una performance che si declina anche al teatro con la compagnia Mutamenti/Teatro Civico 14, alla ginnastica ritmica dei Euritmia e la danza classica di Lucia Cinquegrana. La street art di NAF-MK e di Luca “NEON” Pedes, lo street photographer Nicola Palmieri e il fotoreporter Sergio Siano e infine un’istallazione di AmàteLAB – community di architettura e design – completano il cast di questo dissacrante atto d’amore.
“INSIDE nasce dalla voglia di condivisione – come raccontano i due curatori del progetto Paky Di Maio e Luigi Iacono – e di dare l’opportunità ai molti musicisti del territorio campano di conoscersi e di esibirsi per un pubblico attento, per realizzare qualcosa di bello, dall’amore per la musica e l’arte in generale. Non è una serata di musica come le altre. INSIDE è la magnificenza dell’arte indipendente, la grandezza del do it yourself e lascia a tutti la possibilità di ascoltare e vedere il lato migliore della creatività nostrana, quella non comandata da leggi di mercato, discografici ottusi e registi piacioni. L’idea artistica realizzata secondo i propri canoni creativi”.
Info e prenotazioni: 0823441399 | info@teatrocivico14.it | www.teatrocivico14.org
Danza Paloma / Continuum – spettacolo unico in due pièce
Quando: dal 20 al 22 gennaio
Luogo: Piccolo Bellini
Orario: Venerdì e Sabato ore 21:15 – Domenica ore 18:30
Interpreti Danza Paloma: Nicolas Grimaldi Capitello
Interpreti Continuum: Nicola De Pascale, Serena Angelini, Beatrice Netti, Antonella Albanese
Regia e coreografia Danza Paloma: Nicolas Grimaldi Capitello
Coreografie e set concept Continuum: Matthias Kass & Clement Bugnon | Germany – Belgium
Produzione Continuum: Equilibrio Dinamico DANCE Company
Note Danza Paloma: Partendo da una ricerca sull’arte del funambolismo, la piéce ne individua le affinità con l’stinto di molte specie animali, tra cui una di quelle meno apprezzate dagli esseri umani: il piccione. Osservandone le movenze e ispirandosi alla poetica del film Birdy – Le ali della libertà, di Alan Parker, la performance interpreta la danza dell’animale come una ricerca di libertà: di amare, di creare, divertirsi e danzare come si vuole senza limiti. Ne sottolinea gli elementi romantici e teneri, affermando, così, con intelligenza e ironia, l’universalità dei sentimenti, perchè anche il piccione, l’uccello più ignorato e fastidioso per l’uomo esprime i suoi sentimenti.
Note Continuum: Parliamo di tempo costante. “Hai tempo per parlare con me” o ”non ho abbastanza tempo per finire il lavoro” e così via. Quello di cui realmente parliamo è la durata, il tempo necessario tra l’alba e il tramonto, per esempio. Il tempo è quindi una cosa reale e possiamo sperimentare il trascorrere del tempo in un modo concreto quasi come se fosse un oggetto tangibile. Ma quando i tempi si allungano, diventa sempre più difficile da comprendere. Il tempo di vita tra la nostra nascita e la morte è in realtà difficile da afferrare veramente. Ci svegliamo ogni mattina e andiamo a letto ogni sera, ma abbiamo davvero sperimentato come il nostro tempo si sta lentamente esaurendo?
Info e prenotazioni: 0815499688 | botteghino@teatrobellini.it
Tre alberghi
Di: Jon Robin Baitz traduzione di Masolino D’Amico
Quando: dal 17 al 22 gennaio
Luogo: Galleria Toledo
Orario: martedì, mercoledì, venerdì e sabato ore 20:30, giovedì ore 16:30, domenica ore 18:00
Interpreti: Francesco Migliaccio, Maria Grazia Plos
Regia: Serena Sinigaglia
Sinossi: “Ken e Barbara. Un marito, una moglie. Un tempo, carichi di ideali sognavano di cambiare il mondo, militavano nei peace corps.
Poi si cresce, e Ken sogna di cambiare quel Terzo Mondo che ha conosciuto, lavorando dentro una multinazionale che sforna prodotti adatti a quei paesi. Ma una multinazionale fa affari, business e Ken, senza quasi che se ne accorga, cambia pelle: ora è uno di quei tagliatori di teste, che la Ditta manda in giro per il mondo a licenziare chi non funziona più… o chi si è reso conto che la baby formula di un latte in polvere per le madri africane, forse non fa loro troppo bene!
«L’uomo che ho sposato e l’uomo che vende la baby formula alle madri africane non sono la stessa persona» confessa Barbara – cui dà vita Maria Grazia Plos – moglie di quel dirigente ormai lontano da lei. Due caratteri complessi, vite in evoluzione, figure in cui i due attori della Compagnia Stabile, Maria Grazia Plos e Francesco Migliaccio si addentreranno guidati da Serena Sinigaglia, artista teatrale completa e appassionata, regista di talento che ha saputo leggere con lucidità sia testi classici sia autori contemporanei, cui ha guardato sempre con sensibilità particolare.
In Tre alberghi, porta in scena il dramma di un marito e una moglie che “crescono” diversamente all’interno del loro rapporto. Ma c’è di più. E poi c’è un figlio e un dramma. E questa donna, moglie, madre, un certo giorno, guardando davanti a sé una platea di altre mogli di colleghi del marito, sente la necessità di vuotare il sacco e raccontare quella parte della sua vita, non propriamente luminosa, legata alla Ditta.
E questo non è proprio quello che ci aspetterebbe dalla moglie di uno dei massimi capi di una multinazionale! Con questa nuova situazione, adesso, Ken deve fare i conti. Dalle stanze di tre alberghi, marito e moglie raccontano tre fasi della loro vita, che investono lo spettatore con la violenza del lampo di un flash: il successo di Ken, la denuncia di Barbara, la fuga di lui verso, forse, il ritorno a un’età dell’innocenza.”
Note: Jon Robin Baitz, scrittore, sceneggiatore e produttore statunitense, guarda con schiettezza al nostro tempo. Nato a Los Angeles nel 1961, Baitz è cresciuto fra gli Stati Uniti, il Brasile ed il Sud Africa: un’evoluzione basata su una moltiplicazione di stimoli e riferimenti, che fa di lui un osservatore attento, aperto. La penna diviene il suo strumento per eccellenza: attraverso la scrittura infatti, analizza le relazioni interpersonali ed i problemi del presente. La sua è una drammaturgia “del mondo”, che supera confini e appartenenze sociali o culturali per concentrarsi su argomenti di potente universalità, siano essi radicati nell’intimo di un rapporto privato o gli vengano da questioni che riguardano la collettività intera.
Ciò assieme al suo stile secco ed essenziale, talvolta spietato, fa di lui un autore amato e pluripremiato sia nell’ambito drammaturgico (che predilige) sia in quello della sceneggiatura, che gli ha donato la fama internazionale (sua, fra l’altro, la celebre serie tv Brothers & Sisters e la recente The Slap).
Info e prenotazioni: 081425037 | 081425824 | galleria.toledo@iol.it
Il lago dei cigni – balletto in due atti e quattro scene
Quando: dal 17 al 22 gennaio
Luogo: Teatro Bellini
Orario: martedì, mercoledì, venerdì e sabato ore 20:30, giovedì ore 16:30, domenica ore 18:00
Interpreti: Royal Ballett of Moscow, primi ballerini: Polina Tokareva, Alexey Konkin
Coreografia: Lev Ivanov, Marius Petipa
Musica: Peter Ilyich Tchaikovsky
Note: Il Lago dei Cigni, coreografia di Ijly Reisinger, libretto Vladimir Petrovic Begicev e Vasil Fedorovich Geltser su musiche di Peter Ilyich Tchaikovsky, fu rappresentato per la prima volta nel 1877 al Teatro Bolshoi di Mosca.
Il balletto lasciò il pubblico piuttosto tiepido, tanto che, dopo due anni, fu rielaborato da due grandi coreografi Lev Ivanov e Marius Petipa, che per l’occasione superarono la loro rivalità e si divisero la ristesura della coreografia: Lev Ivanov curò i cosiddetti “atti bianchi” (II e IV) e Marius Petipa si occupò del I e del III atto, gli “atti neri”. Anche le musiche furono riviste, con l’inserimento di altri brani di Tchaikovsky e la nuova versione, presentata nel 1979 al Teatro Mariinskij di San Pietroburgo, fu un enorme successo. Da allora Il Lago dei Cigni è uno dei balletti più rappresentati del mondo.
L’amore tra il principe Sigfrido e la bellissima Odette, vittima di un sortilegio che la condanna a essere cigno di giorno e fanciulla di notte, contrastato da perfidi maghi e l’apparizione di Odile, qui è portato in scena dal Royal Ballet of Moscow – the Crown of Russia, la compagnia fondata e diretta da Anatoly Emelyanov. Il corpo di ballo noto in tutto il mondo, annovera tra le sue fila ballerini di grande esperienza e raffinatezza artistica e si distingue per l’approccio filologico ai grandi classici ma anche per la realizzazione di un repertorio contemporaneo di ampio respiro. È, inoltre l’unica compagnia nella storia del balletto russo ad aver realizzato una tournée in Africa orientale: dalla Tanzania, allo Zambia e al Kenya.
Info e prenotazioni: 0815499688 | botteghino@teatrobellini.it
Sul cuor della terra – reading di poeti siciliani del Novecento
Con: Luigi Lo Cascio
Quando: 20 gennaio
Luogo: Teatro Bellini
Orario: 18:30
Note: Appuntamento da non perdere, a cura dell’Associazione A Voce Alta, Laterzagorà Napoli e del teatro Bellini: il prossimo 20 gennaio, alle ore 18:30, Luigi Lo Cascio, attore di cinema e teatro tra i più affermati in Italia, porterà sul palco del Bellini la migliore poesia della sua terra d’origine. In un’appassionata lettura d’attore, racconterà i poeti più amati del Novecento siciliano e interpreterà in una dimensione colloquiale i versi raffinati, dolorosi, intimi di Gesualdo Bufalino, Giuseppe Bonaviri, Salvo Basso, Angelo Maria Ripellino, Angela Bonanno, e dei più classici Luigi Pirandello e Salvatore Quasimodo.
Lo spettacolo è un viaggio nelle contraddizioni di una terra complicata, sotto la guida di una letteratura che ha per punti cardinali il caos, l’incandescenza, l’inquietudine e l’attitudine al dolore, non solo individuale. Ma è anche un’avventura piena di lirismo e di immagini epiche, tra mari in tempesta, luci, e peripezie senza fine.
Info e prenotazioni: 0815499688 | botteghino@teatrobellini.it
Calcedonio
Di: Manlio Santanelli
Quando: dal 17 al 22 gennaio
Luogo: Ridotto Mercadante
Orario: 17, 18 e 20 ore 21:00, 19 e 22 ore 18:00, 21 ore 19:00
Interpreti: Federica Aiello, Orlando Cinque, Angelo Laurino
Regia: Orlando Cinque
Sinossi: Una coppia non più giovane, marito e moglie, invita a cena un vecchio amico”, racconta Cinque in una sua nota. “Quando gli argomenti cominciano a scarseggiare, e si avvicina il momento dei saluti, il discorso finisce, in modo apparentemente casuale, su Calcedonio, enigmatico compagno di liceo dei tre di cui si son perse le tracce. Il successivo tentativo di ricostruirne l’età e la biografia darà il via ad un rocambolesco e divertentissimo gioco di calcoli, deduzioni e supposizioni, che, saccheggiando la Storia ufficiale, tenta di restituire un senso alla storie private dei tre amici. Calcedonio è un thriller esistenziale, immerso in una disperata ironia, in cui però “l’assassino” è già noto, non viene mai nominato, quasi rimosso; ma ciò che si cerca di scoprire è invece chi sia la “vittima”: cosa è andato perduto per sempre, quali sono le promesse non mantenute che rendono invivibile il presente, a cosa o chi si deve dire addio e cosa invece si può ancora salvare, cosa possiamo perdonare, cosa dobbiamo riconoscere perché si possa prendere serenamente congedo dal passato ed aprire una pagina nuova nella propria vita e nel proprio tempo.
Info e prenotazioni: 081 551 3396 – fax 0814206196 | biglietteria@teatrostabilenapoli.it
Visite
Di: Vargas Llosa
Quando: dal 19 al 22 gennaio
Luogo: Teatro Elicantropo
Orario: dal giovedì al sabato ore 21:00, domenica ore 18:00
Interpreti: Roberto Cardone e Marcella Vitiello
Regia: Niko Mucci
Note: Una pièce teatrale. Due soli personaggi ed un abile, intrigante gioco di identità. Perché, come l’autore vuole farci intendere, chiunque può essere chiunque e, soprattutto, chiunque può immaginare di essere chiunque. Londra. Prestigioso hotel cittadino. Cico un ricco uomo d’affari e nella sua stanza. Apre la porta ad una donna. Lei e Raquel. Dice di essere la sorella del suo antico amico Paulo. Una donna piacente ed affascinante che giunge improvvisamente. Cico e Paulo erano stati grandissimi amici. Si erano conosciuti a scuola e per anni avevano condiviso la loro vita. Poi un episodio, un pugno sferrato da Cico a Paulo li aveva allontanati, senza una parola, senza riconciliazione. Trentacinque anni di nulla e poi l’arrivo di Raquel. Sorella del suo amico. Ma Cico non l’ha mai vista, non ha mai sentito parlare di lei, non ha mai saputo che esistesse. Chi è? Lei conosce dettagli essenziali del rapporto di amicizia tra Cico e Paulo. Descrive parole, luoghi, ricordi. Troppi. Dice di averli appresi da suo fratello ma Cico non sa crederle. La verità. Ecco cosa vuole Cico. Perché quella donna e lì, davanti a lui? Perché gli sta raccontando tutte quelle storie? Poi l’uomo capisce da se. Ci sono pause di disagio. Rimandi di confessioni, ricordi, lettere mai spedite e rimproveri. Poi una musica sentimentale, come un’apertura nuova, immaginifica. Il teatro e moltiplicazione di tempi, di finzioni. Anche se apparentemente verosimili. Senza dubbio la scena teatrale e lo spazio privilegiato per rappresentare la magia di cui e intessuta anche la vita della gente: quell’altra vita che inventiamo perché non possiamo viverla davvero, ma solo sognarla grazie alle splendide menzogne della finzione. Con questo spettacolo, proseguo il percorso di riflessione sulle varie forme dell’amore e della solitudine, iniziato con Ida e Ada e proseguito con Sentimenti all’asta e con Dentro di me. Sperimento piccole variazioni di approccio ad un unico problema. I due personaggi spostano continuamente l’angolo di visuale dello spettatore perché si faccia una propria idea del vero e del falso narrato e rivissuto.
Info e prenotazioni: 081296640 (pomeriggio), 3491925942 (mattina) | promozionelicantropo@libero.it
Bukowsky. A Night with Hank
Di: D. Francesco Nikzad
Quando: dal 19 al 22 gennaio
Luogo: Teatro TRAM
Orario: dal giovedì al sabato ore 21:00, domenica ore 18:00
Interpreti: Roberto Galano, voci fuori campo Leonardo Losavio, Francesca De Sandoli, Letizia Amoreo, Maria Chiara Giannetta
Regia: Roberto Galano
Note: Io non sono Bukowski. Charles non era Bukowski. E nessuno sarà mai Bukowski. C’è qualcosa nascosto, protetto dai litri di alcol che marciscono nel fegato, dalle scopate, dalle perversioni e l’odio per una mondo pieno di figli di puttana. Qualcosa di così puro che può appartenere solo a un angelo. Ma gli angeli non esistono, e se esistono hanno le ali di carta che si bagnano alla prima goccia di pioggia. Esiste, invece, una notte che divide il mito dello scrittore dal fragile ubriacone perdente. Una notte sola. Soltanto lui e il suo piccolo uccello azzurro nel cuore. Una notte con Hank.
Info e prenotazioni: 081 18752126 (ore 16.00 – 20.00) | whatsapp 342 1785930 | info@teatrotram.it | www.teatrotram.it
Ben Hur
Di: Gianni Clementi
Quando: dal 19 al 22 gennaio
Luogo: Teatro Cilea
Orario: dal giovedì al sabato ore 21:00, domenica ore 18:00
Interpreti: Paolo Triestino, Nicola Pistoia, Elisabetta de Vito
Regia: Nicola Pistoia
Note: Approda finalmente anche a Napoli, una delle commedie di più grande successo degli ultimi dieci anni. 370 repliche, oltre 120.000 spettatori ed una trasposizione cinematografica fanno di BEN HUR un vero e proprio Cult. Risate a non finire, con quel pizzico di cattiveria in una Roma sempre più incattivita, una Roma che accoglie e che respinge. Lo “straniero” oggi è sempre più parte di questa città, ed in Ben Hur ha le vesti di un ingegnere bielorusso (Milan, rigorosamente clandestino), che, con la forza di uno tsunami, rivitalizza il grigio percorso di due fratelli, Sergio e Maria, separati e costretti ad una grigia convivenza coatta, in una grigia periferia. Lui, ex-stuntman, trascina le sue giornate al Colosseo dove, vestendo i panni di un centurione, si presta alle canoniche foto con i turisti. Lei, invece, si impegna in una squallida chat erotica telefonica. Lavora da casa, in vestaglia, ciabattando tra una stanza e l’altra. Con Milan arriveranno un progressivo benessere, energie nuove, una biga e forse un nuovo amore. E poi…il resto lo scoprirete a teatro, tra risate ed emozione…
Info e prenotazioni: 0817141801 | 0817141508 | botteghino@teatrocilea.it
Un’ora di tranquillità
Di: Florian Zeller
Quando: dal 19 al 22 gennaio
Luogo: Teatro Augusteo
Orario: dal giovedì al sabato ore 21:00, domenica ore 18:00
Interpreti: Massimo Ghini, Claudio Bigagli, Massimo Ciavarro, Alessandro Giuggioli, Galatea Ranzi, Luca Scapparone, Marta Zoffoli
Regia: Massimo Ghini
Note: Dopo lo straordinario successo avuto con “Quando la moglie è in vacanza”, che in due stagioni di programmazione ha registrato il tutto esaurito nei teatri che lo hanno ospitato, Massimo Ghini ha deciso di misurarsi con la travolgente comicità di un testo mai rappresentato in Italia, di cui cura anche la regia. L’autore di “UN’ORA DI TRANQUILLITÀ” è Florian Zeller, uno dei più apprezzati drammaturghi francesi contemporanei, che ha curato anche la sceneggiatura del film omonimo. Si tratta di una commedia moderna, moderna brillante e divertente, grazie al meccanismo del vaudeville giocato tra equivoci e battute esilaranti; è una macchina drammaturgicamente perfetta e geniale inventata da questo scrittore. In Francia questa spettacolo è stato il successo della stagione teatrale, l’hanno definita una spassosa, intelligente e geniale operazione da non perdere. Il meccanismo della comicità presente nel testo consente di non dover ricorrere a imponenti adattamenti, anzi è proprio nel meccanismo utilizzato nella scrittura che si poggia la forza di questa commedia brillante, i personaggi hanno ciascuno un ruolo fondamentale nella vicenda, è come se fossero loro stessi gli ingranaggi che mettono in moto la macchina della risata già dalle prime battute del testo. Si tratta di un’opera corale dove ogni attore deve legare la propria arte agli altri. Il personaggio centrale di UN’ORA DI TRANQUILLITÀ è un uomo che cerca disperatamente un momento di solitudine e serenità. E’ riuscito a rintracciare e acquistare un vecchio disco in vinile da un rigattiere, ma mentre cerca di trovare il modo per dedicarsi a questo cimelio tutta una serie di eventi e personaggi lo interrompono, a cominciare dalla moglie che gli deve parlare di cose importanti del loro rapporto; al vicino di casa che lamenta disastri nella sua abitazione a causa dei lavori che sta facendo nel bagno e che con questa scusa irrompe nell’abitazione del protagonista proprio mentre sta cercando di ascoltare il suo disco; ad un improbabile idraulico che invece di riparare i guasti provoca ulteriori disastri; e come se non bastasse a questi si aggiungono ad altri amici, amanti e figli che irrompono sulla scena ignari e inconsapevoli di rendere impossibile al povero proprietario del disco di godersi solo un’ora di tranquillità. Senza poterlo minimamente prevedere verranno alla luce vecchi amori, tradimenti, bugie, il tutto tenuto sempre sotto perfetto controllo e che invece irrompe con la genuinità del non programmato. Il tempo di pace è praticamente un sogno irraggiungibile fino al momento in cui tutto si ferma e il disco viene finalmente preso per essere ascoltato. L’abilità di Florian Zeller non è solo l’arte di gestire gli incidenti in un vortice in cui le collisioni sono inevitabili, lo fa brillantemente e con un gusto che amplifica il divertimento. Lo spettatore è invitato e sollecitato a conoscere la verità ma continua ad avere ben presente l’impossibilità di riuscire a sistemare la cose, perché ci sono troppe varianti che interferiscono con quello che sembrava un banale progetto per trascorrere un po’di tempo, anzi solo un’ora di tranquillità…
Info e prenotazioni: 081 41 42 43 | 405660-Fax 400045 | info.teatroaugusteo@libero.it
L’intervista
Di: Alberto Moravia
Quando: dal 20 al 22 gennaio
Luogo: Nuovo Teatro Sanità
Orario: dal giovedì al sabato ore 21:00, domenica ore 18:00
Interpreti: Renato Carpentieri, Valeria Luchetti
Regia: Renato Carpentieri
Sinossi: Un inviato speciale dalla Luna scende sulla Terra per intervistare il Ministro della Propaganda sulla situazione terrestre ma, curioso come tutti i giornalisti, interroga anche il Soldato addetto alla sicurezza del Ministro. L’incontro col Ministro all’inizio sembra procedere bene: il politico, benevolmente, risponde a quasi tutte le domande. Poi, qualcosa non funziona…
Come Montesquieu (che utilizzò il principe persiano – il lontanissimo straniero – per parlare della Francia nelle Lettres persanes), Moravia si inventa l’abitante della Luna per distanziare il dialogo ed evidenziare con leggerezza la contraddizione fondamentale della nostra società.
Info e prenotazioni: 3396666426 | info@nuovoteatrosanita.it
Mumble Mumble – Confessioni di un orfano d’arte
Di: Emanuele Salce e Andrea Pergolari
Quando: dal 21 al 22 gennaio
Luogo: Teatro il Primo
Orario: sabato ore 21:00, domenica ore 18:00
Interpreti: Emanuele Salce e Paolo Giommarelli
Regia: Timothy Jomm
Sinossi: Mumble Mumble di Emanuele Salce è il racconto di due funerali e di due padri: quello naturale, Luciano Salce e quello putativo, Vittorio Gassman. Di ricordo in ricordo, sorvolando storie e personaggi con la sicurezza di un equilibrista, l’Orfano rivive i momenti più grotteschi dei due funerali, dove si inseguono personaggi improbabili o bizzarri. Un carosello surreale di sacro e profano, dove si ride a più non posso.
Info e prenotazioni: 342 8306707 | segreteria@teatroilprimo.it
Delirio bizzarro
Di e con: Giuseppe Carullo e Cristiana Minasi
Quando: dal 21 al 22 gennaio
Luogo: Teatro Area Nord
Orario: sabato ore 20:30, domenica ore 18:00
Sinossi: Un Centro di Salute Mentale e due personaggi: uno, in condizione di “pazzo per attribuzione” trascorre la propria vita a interrogare le stelle, sconvolto dal futuro, discorde con il tempo presente; l’altra, donna normalissima perfettamente integrata, ossessionata dalla carriera, il progresso come religione, l’agenda come causa operandi ma che avverte un’insania incipiente.
Né pazzi né sani, Mimmino e Sofia in un dialogo serrato – braccio di ferro tra due esperienze di vita completamente opposte – si scopriranno simili, umani, sorridenti, autoironici, sebbene parti inconsapevoli di un sofisticato meccanismo congegnato per rendere l’uomo prigioniero di sé stesso e sempre infelice. Si incontrano in una terra di frontiera, il Centro Diurno di Salute Mentale “il Castello”, in cui il confine tra coloro che stanno dentro e coloro che stanno fuori sfuma in un indistinto resistere tra protocolli da rispettare e vite da normalizzare. “Leggero come un macigno” è l’ossimoro che ci vuole guidare dentro il paradosso del contemporaneo, di due mondi apparentemente diversi tra loro, ma coincidenti in quell’unica infelicità chiamata vita. Mimmino, scoppiettante di fantasia, luce e mistero -divenuto tutt’uno con il cuntu che narra di Stidduzzu e che tanto sente l’esigenza di interpretare- in un gioco di rappresentazione che si trasformerà in realtà, predirà la distruzione del Centro ma “tace parlando” alle indifferenti orecchie, all’ arrogante sordità di “tutti gli altri”. Mimmino riuscirà a salvarsi, ma il suo urlo rimbomberà silente dentro le mura d’un “Castello” di carte, codici e categorie, Cattedrale ultima dell’identità alienata dell’uomo contemporaneo, perfetta metafora d’un mondo che tenta di categorizzare ma che di continuo esclude. L’elaborazione drammaturgica del testo è partita da confronti e scambi avuti con pazienti di strutture psichiatriche, dialoghi che hanno consentito di raccogliere quadri di vita vissuta. L’esperienza della cura del male mentale s’è trasformata in pretesto, in metafora della società e delle sue disfunzioni, approdando a una follia tutta contemporanea. Dietro il semplice obiettivo di condividere esperienze di vera vita, s’è sviluppata una ricerca assai singolare lì dove la vera sorpresa è stata la difficoltà d’operare nette distinzioni tra il sano e il malato, tra il certificante e il certificato, tra l’operatore e il paziente. Una schizofrenia che di rimbalzo tocca la funzione degli operatori della struttura, ridotti a veri e propri burocrati deprivati del ruolo di partecipazione e condivisione, vittime essi stessi d’un meccanismo schiacciante e mortificante. Nulla accade se non viene registrato, fuori dall’elenco non esiste nulla, non esistono gli operatori, non esiste la cura. Chissà forse che i malati non esistano. Chissà forse che i malati siamo noi. L’oggi attende d’essere storicizzato, non resta che essere affetti da un delirio bizzarro che tutti ci coinvolge.
Info e prenotazioni: 081 5851096 | info@liberascenaensemble.it
Il Catalogo
Scritto e diretto da: Angela Di Maso
Quando: dal 21 al 22 gennaio
Luogo: Sala Teatro Ichos
Orario: sabato ore 21:00, domenica ore 19:00
Interpreti: Massimo Finelli, Patrizia Eger, Giuseppe Cerrone
Sinossi: Eric e Rose Portman sono una coppia sposata e impossibilitata ad avere figli. La burocrazia in materia di adozioni è lenta e perciò decidono di rivolgersi a un’azienda “sperimentale” che a suo dire risolverebbe il problema, fornendo loro un bambino, immediatamente. Ciò che sembra essenziale è la scelta del giusto catalogo in cui sono elencate tutte le caratteristiche, fisiche e caratteriali, del tanto anelato “bambino perfetto”. Ad accoglierli in azienda sarà un eccentrico addetto alle vendite, il signor Law, che invece di dare loro il desiderato catalogo li consegnerà a se stessi e alle menzogne che reggono il desiderio di un figlio e la vita di coppia.
Info e prenotazioni: 3357652524 | promozione@ichoszoeteatro.it
Spiritilli e altri incontri
di e con: Enzo Moscato
e la partecipazione straordinaria di Manlio Santanelli
Quando: 23 gennaio
Luogo: Napoli Vomero – per la rassegna Il Teatro cerca casa
Orario: ore 18:00
Sinossi: Con Spiritilli e altri incontri il maestro della Nuova Drammaturgia Napoletana, Enzo Moscato, propone un percorso di incontri con gli ospiti de Il Teatro cerca Casa che condurrà all’interno della sua scrittura. Tenuti per mano, gli spettatori attraverseranno le viscere di quella Napoli notturna e porosa di cui Moscato ha raccontato la poesia sporca, profonda e sotterranea. Un’esperienza più che uno spettacolo, nell’ambito della quale il pubblico sarà decontestualizzato dalla sua posizione passiva e portato in prossimità dell’azione creativa e descrittiva della parola.
Si alterneranno momenti di carattere spettacolare, partendo dal reading del testo Spiritilli, ad altri dialogici. Da Spiritilli, che è la storia dell’incontro dell’umano e del familiare con l’elemento mitico e favoloso che da sempre a Napoli abita i cuori e le case, avrà inizio un viaggio verso l’immaginifico: Spiritilli è storia di fantasmi che mentre visitano, arricchendole, le vite degli umili e dei diseredati, allo stesso tempo le stravolgono fino allo sconvolgimento catastrofico. È la storia di Napoli in un’epoca particolare e universale ad un tempo.
Sulle strade di quella città, il percorso di Moscato si incrocia con quello di un altro drammaturgo, che ha danzato con la sua scrittura sulle note dissonanti della città maledetta: Manlio Santanelli ed Enzo Moscato, per una sera, insieme, in un salotto, per recuperare la facoltà epica e condurci al cuore di quel teatro di parola di cui continuano ad essere grandi testimoni.
Info e prenotazioni: 334 3347090 | info@ilteatrocercacasa.it
Irene Bonadies