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In scena la Piccolo Bellini di Napoli fino al 5 febbraio lo spettacolo scritto, diretto e interpretato da Tony Laudadio, in scena con Andrea Renzi, alla scoperta della complessità dei rapporti umani (su cui berci su).

Foto Marco Ghidelli

Foto Marco Ghidelli

Ci può essere assonanza tra una bevuta di birra e uno spettacolo teatrale? Si, se ad andare in scena è Birre e rivelazioni,  scritto e diretto da Tony Laudadio, protagonista insieme ad Andrea Renzi al Piccolo Bellini di Napoli, fino al 5 febbraio.
Testo apparentemente leggero (concepito nel 2014 in occasione del festival Il Garofano Verde di Roma), che fa spesso non solo sorridere ma ridere di gusto, è incentrato sul dialogo, scandito nel tempo da otto birre, tra due uomini adulti – Sergio, il gigione gestore di un pub e Marco, il compassato professore di suo figlio – e si gusta con piacere come accade quando si beve un bel boccale freddo della bevanda ambrata per eccellenza. Gli accenni, le parole e le considerazioni fatte con levità sono come la schiuma che stuzzica il palato, e toccano aspetti su cui magari non sempre ci si sofferma a pensare. Al contempo, come quel sapore leggermente amaro che persiste nel tempo, lasciano nel pubblico un non banale invito a riflettere, ovvero a pensare come si agirebbe se ci si ritrovasse nella stessa situazione a cui si sta assistendo o anche, più generalmente, quanto davvero è profondo, aperto e sincero il rapporto tra un padre e il proprio figlio. Perché in fondo ciò che si crede di sapere di una persona è solo ciò che la stessa vuole che si sappia di lei, chiusi – come spesso si è – nei propri preconcetti e rigide strutture mentali per cui la vita, nostra o di una persona a noi cara, si pretende sia come noi la immaginiamo. Ma poi basta poco perché questo mondo di carta e di supposizioni si sgretoli, perché qualcuno ci faccia aprire gli occhi e ci inviti a riflettere evidenziando dettagli e aspetti che mai avremmo pensato potessero appartenere al nostro mondo. E così, sollevandoci il velo che cela la realtà, siamo costretti a guardarla e ad affrontarla.
Lo stesso accade tra Sergio e Marco: il mondo che viene man mano disvelato durante le loro conversazioni, infatti, costringe Sergio a doversi spostare dal proprio punto di vista e ad avvicinarsi a quello di un altro, il figlio adolescente per l’appunto, così ritrovandosi a dover compiere un percorso interiore sia come padre che come uomo, e ad attraversare molteplici stati d’animo, tra incredulità, scetticismo, distacco, repulsione, riprovazione fino a giungere, nel suo climax, all’accettazione – come frequentemente accade – della realtà e di se stessi, essendo questa inevitabile.

Foto Marco Ghidelli

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Come ogni conversazione che si rispetti, la stessa necessita di una bevuta per essere affrontata nel migliore dei modi, e allora ecco che ogni incontro dialettico tra i due protagonisti, ogni tappa del percorso evolutivo di Sergio è scandita qui da un giro di birra, un boccale per rompere il ghiaccio, uno per lasciarsi andare, uno per pensare, uno per non pensare e così via fino a raggiungere in otto “tappe” la stazione finale, quella dove non è solo la realtà ad essere svelata ma anche l’uomo a prendere consapevolezza di ciò che è diventato.
E così come una sorsata di birra dà quella bella sensazione di pienezza, allo stesso tempo questo spettacolo lo si percepisce completo, perfettamente armonioso ed equilibrato: semplicemente accogliente già dall’aspetto visivo – a volte basta davvero poco per ricreare un luogo o una situazione, se ovviamente le mille sfumature sono date dall’interpretazione –, si rivela intenso e coinvolgente nel divenire grazie all’ineccepibile bravura di due grandi attori del panorama contemporaneo, in grado di conferire, con grazia e semplicità, l’aroma alla drammaturgia. Tutto ciò rende la visione di Birre e rivelazioni perfetta per qualunque tipologia di spettatore, sia esso adulto o giovane, padre o figlio e – semmai – da assaporare in buona compagnia, così che l’effetto indiretto delle bevute possa aiutare a sciogliere qualunque reticenza eventualmente esistente.

Irene Bonadies

Piccolo Bellini
via Conte di Ruvo 14 – Napoli
contatti: www.teatrobellini.it

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