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Il musical di Damien Chazelle con Emma Stone e Ryan Gosling approda nelle sale italiane e si prepara alla notte degli Oscar del 26 febbraio.

la-la-landNel musical La La Land di Damien Chazelle, uscito in Italia lo scorso 26 gennaio, c’è tutto. Il fascino dei vecchi film, la buona musica di una volta, i vestiti sgargianti e i party in piscina. E poi la Los Angeles di oggi, dove lo splendore hollywoodiano di un tempo ancora spicca in ogni angolo. Eppure, isola felice nel passato, a primo impatto sembra che la città abbia deciso di sbarrare la strada all’ottimismo e ai sogni di chi, nonostante tutto, ci crede davvero. Difficoltà e paure nei riguardi del futuro, che stridono con l’ambientazione patinata e i colori accesi dell’oasi incantata in cui ogni desiderio diventava realtà. La “terra del La La”, appunto.
Protagonisti della pellicola, Mia (Emma Stone), aspirante attrice, e Sebastian (Ryan Gosling), pianista di jazz. Tra loro, un legame che ha il sapore di qualcosa di già visto, ma con un valore aggiunto: l’happy ending c’è, ma non è esattamente quello che tutti si aspetterebbero di trovare nella classica storia d’amore. Entrambi in cerca di fortuna, riusciranno a raggiungere i loro obiettivi appoggiandosi l’un l’altro e sostenendosi a vicenda. Non senza danni, però, nei confronti di se stessi e dei sentimenti che tanto li legavano.
Terzo film del regista e sceneggiatore statunitense, La La Land è leggero ma profondo. Sognatore, anche se fortemente disincantato. È il ritratto di una società che va avanti solo grazie a chi non ha smesso di investire sull’immaginazione e la poesia. Artisti, attori, ballerini, cantanti, musicisti, tutti pilastri di una quotidianità che, pur apparentemente stabile e armonica, cela al suo interno ostacoli continui e rifiuti abbastanza difficili da digerire.
unnamed (3)Come nei più tradizionali musical della Hollywood dei tempi d’oro, è l’amore a fare da collante. Da Cantando sotto la pioggia a Un americano a Parigi, i rimandi sono numerosi. Profondo è, allora, il senso di malinconia che attraversa ogni scena, più di una volta spezzato dallo squillo impenitente di un cellulare che, suo malgrado, riporta i due protagonisti alla realtà.
Già vincitrice di sette Golden Globe, la pellicola di Chazelle è in corsa agli Oscar 2017 con ben quattordici candidature, tra cui quella come Miglior film. Acclamato da pubblico e critica, La La Land è approdato nelle sale nel momento più adatto per riscoprire l’essenza di un genere che sembrava essere scomparso. Sarà che forse la leggerezza di una canzone o l’eleganza di un ballo sono al momento le chiavi migliori per analizzare con occhi diversi la contemporaneità. Senza illusioni, però. Nella vita, quella vera, spesso non tutto va come ci si aspetta.
Consigliato anche a chi non è amante dei musical, il film con Emma Stone e Ryan Gosling è tra le piacevoli rivelazioni di un panorama cinematografico che ama ancora sperimentare alla vecchia maniera. Non resta dunque che aspettare il 26 febbraio, quando al Dolby Theatre di Los Angeles se la vedrà, tra gli altri, con Arrival, Moonlight e La Battaglia di Hacksaw Ridge.

Noemi Giulia Sellitto

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