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Concerti al buio, rivisitazioni di classici, commedie, debutti assoluti tra le proposte in scena a Napoli, Caserta e Salerno questa settimana.

unnamed (1)Blind date
Quando: 14 febbario
Luogo: Teatro Bellini
Orario: 21
Interpreti: Cesare Picco 
Trama: Torna al Teatro Bellini il Blind Date, il concerto al buio ideato nel 2009 dal pianista e compositore Cesare Picco e portato in giro da CBM Italia Onlus, la più grande organizzazione non governativa impegnata nella cura e prevenzione della cecità e disabilità evitabile nei Paesi del Sud del mondo. Blind Date è un’esperienza unica, un viaggio musicale e sensoriale che è stato ospitato nei più prestigiosi teatri italiani.  Il concerto è basato su una semplice e magica formula: LUCE – BUIO – LUCE. Una morbida penombra accoglie in sala gli spettatori e, una volta iniziato il concerto, le luci calano lentamente, fino a raggiungere il buio totale per poi ritornare gradualmente alla luce iniziale. Una formula che esprime appieno la missione di CBM: ridare la vista alle persone che non vedono e che, senza l’intervento dei medici di CBM, sarebbero destinate a vivere nella cecità e nel buio assoluto.
L’ingresso al concerto è gratuito. È obbligatoria la prenotazione e consigliata la donazione a favore dei progetti di lotta alla cecità di CBM.
Info e prenotazioni: 0815499688 | botteghino@teatrobellini.it

 

unnamed (2)Concerto di San Valentino
Quando: 14 febbraio
Luogo: Basilica dello Spirito Santo – Napoli
Orario: 20:30
Interpreti: Emanuela Curato, voce e piano, accompagnata da Diego Iannaccone al contrabbasso, Goffredo De Prisco alla chitarra acustica e Ciro Roca alla batteria.
Trama:  “Napolinblues” comprende un repertorio classico che parte dai primi anni del ‘900, passando per gli anni ‘50 con le influenze della musica americana (blues, swing, jazz), fino ad approdare agli indimenticabili successi di Pino Daniele. Un viaggio nella Napoli musicale capace di assorbire l’influenza di diverse atmosfere e restituirla in una serie di gioielli senza tempo.
L’evento fa parte delle iniziative della Basilica dello Spirito Santo. Per segnalarle sui social network, vi invitiamo ad utilizzare l’hashtag #civediamoinbasilica.
Info e prenotazioni: 081 410 44 67 | www.nuovoteatrosancarluccio.it

 

teatro-160706141104Giulio Cesare
Di: William Shakespeare
Quando: dal 14 al 19 febbraio
Luogo: Teatro Mercadante
Orario: 14 e 17 ore 21:00; 19 ore 18:00; 18 ore 19:00; 15 e 16 ore 17:00
Regia: Alex Rigola
Interpreti: Michele Riondino, Maria Grazia Mandruzzato, Stefano Scandaletti, Michele Maccagno, Silvia Costa, Margherita Mannino, Eleonora Panizzo, Pietro Quadrino, Riccardo Gamba,  Raquel Gualtero, Beatrice Fedi, Andrea Fagarazzi
Trama: William Shakespeare scrisse Giulio Cesare nel 1599, ispirandosi in parte a fatti storici e in parte alla traduzione di Sir Thomas North delle “Vite dei nobili greci e romani” di Plutarco. L’opera comprime i tre anni che vanno dalla vittoria di Munda nel 45 a.C. al suicidio di Bruto nel 42 d.C. per farli durare meno di sei giorni. Questa compressione degli eventi fa sì che l’intera narrazione sia un unico, ininterrotto conflitto, sia a livello personale che politico. Un conflitto che attraversa anche la nuova versione del più celebre dramma storico shakespeariano, affidata dal Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale allo spagnolo Alex Rigola, e che trova in Michele Riondino, apprezzato attore di cinema, teatro e televisione, l’interprete ideale per il ruolo del nobile Marco Antonio. Direttore della Biennale Teatro di Venezia, Rigola realizza la sua prima regia italiana tornando all’opera che lo fece scoprire a livello internazionale. Un testo epico, intenso ed appassionante, che ruota intorno all’esercizio del potere, in questa versione impersonato da una donna, Maria Grazia Mandruzzato, nel ruolo di Cesare. In lei si raccolgono le tante espressioni di “donne al comando” che al giorno d’oggi, nella politica come nell’economia, gestiscono le leve del potere con la stessa inflessibile determinazione dei loro omologhi uomini, se non di più. È la dimostrazione che, al di là delle questioni di genere, tutta l’umanità è per sua natura soggiogata dalla fascinazione che esercita il predominio dell’uno sull’altro. Del resto chi incarna il potere ha gioco facile nel condizionare un’umanità alienata, immobile, ferma sulle proprie posizioni, quasi rassegnata, riluttante a mettersi in gioco per cambiare lo stato delle cose. Vivere appesi ad un filo, in uno stato di precarietà, di contraddizione continua, di violenza pervasiva e latente: da questa condizione umana prende avvio la strada che Rigola ha scelto di percorrere per guidare il lavoro dei 12 attori in scena. Come si può gestire la violenza che divide gli uomini? Come si fa a chiedere a qualcuno, anche se solo per finzione, di uccidere un proprio simile? Quali sono i presupposti da cui partire per organizzare una rivoluzione?
Info e prenotazioni: 081 551 3396 – biglietteria@teatrostabilenapoli.it

 

Layout 1Una festa esagerata!
Quando: dal 14 febbraio al 19 marzo
Luogo: Teatro Diana
Orario: 7, 8, 9, 10 e 11 febbraio ore 21.00; 5 e 12 febbraio ore 18.00
Autore e regia: Vincenzo Salemme
Interpreti: Nicola Acunzo, Vincenzo Borrino, Antonella Cioli, Sergio D’Auria, Teresa Del Vecchio, Antonio Guerriero, Giovanni Ribo’, Mirea Flavia Stellato
Trama: Una festa esagerata! nasce da un’idea che avevo in mente da tempo, uno spunto che mi permettesse di raccontare in chiave realistica e divertente il lato oscuro e grottesco dell’animo umano. Non dell’umanità intera ovviamente, ma di quella grande melassa/massa dalla quale provengo, quel blocco sociale che in Italia viene definito “piccola borghesia”. Volevo parlare delle cosiddette persone normali, di coloro che vivono nascondendosi dietro lo scudo delle convenzioni, coloro che vivono le relazioni sociali usando il codice dell’ipocrisia come unica strada per la sopravvivenza. Sopravvivenza alle “chiacchiere”, alle “voci”, ai sussurri pettegoli e sospettosi dei vicini. E sì, perché io vedo la nostra enorme piccola borghesia come un grande condominio, fatto di vicini che si prestano lo zucchero, il termometro e si scambiano i saluti ma che, al contempo, sono pronti a tradirsi, abbandonarsi e, in qualche caso estremo, anche a condannarsi a vicenda.
Non è la prima volta che questo ventre antico del nostro paese viene messo in commedia ma l’idea dalla quale parto mi sembra molto efficace in questo momento storico fatto di conflitti internazionali, guerre di religione e odi razziali. La barbarie, temo, nasconda sempre dietro un alibi. Ognuno trova sempre una buona ragione per odiare l’altro. Ma quel che temo ancora di più é l’odio che si nasconde dietro il velo sorridente della nostra educazione. Temo il buio del nostro animo spaventato. Temo la viltà dettata dalla paura. Temo il sonno della ragione. Spero che questa commedia strappi risate e sproni al dialogo. Un dialogo tra persone. Che si rispettano e, seppure con qualche sforzo, provino a volersi bene. Vincenzo Salemme
Info e prenotazioni: 081 5567527 | 081 5784978 | www.teatrodiana.it

 

dsc_1856Play Duett
Quando e Luogo: 15 e 16 febbraio Sala Pasolini – Salerno; 17 e 18 febbraio Teatro Civico 14 (Caserta)
Orario: ore 21:00
Interpreti: Tonino Taiuti e Lino Musella; musiche dal vivo di Marco Vidino
Trama: Play Duett é un gioco senza struttura, di natura musicale. Due volti, due voci, due figure diversamente coetanee si cercano tra le macerie dove si mescolano vecchio e nuovo. Si parlano attraverso un concerto improvvisato non di note ma di lingue dove i frammenti di classici si trovano in faccia ai contemporanei, senza tempo. I personaggi emergono dalla memoria e tra i resti si guardano, in un gioco pazzo e vero.
Lino Musella attore di cinema e teatro, volto noto al pubblico televisivo grazie alla serie TV “Gomorra” e Tonino Taiuti, un pezzo della storia del teatro napoletano, insieme per il 30ennale di Sala Assoli, un evento da non perdere. Ad accompagnare i due grandi artisti, le musiche dal vivo di Marco Vidino.
Info e prenotazioni: Sala Pasolini: 345 467 9142 – info@casadelcontemporaneo.it; Civico 14: 0823441399 | info@teatrocivico14.it

 

unnamed (4)Favole del mare
Quando: da giovedì 16 a domenica 26 febbraio
Luogo: Nuovo Teatro Sancarluccio
Orario: giovedì, venerdì  e sabato ore 21:00; domenica ore 18:00
Autore: Massimo Andrei
Interpreti: Massimo Andrei accompagnato da Eduarda Iscaro (voce  e fisarmonica) e Christian Moschettino (tenore)
Trama: Due cantastorie, padre e figlia, arrivano in un posto di mare, si preparano come fanno di solito e poi cominciano a raccontare fatti accaduti a loro, ad altri, al mondo…, ma niente ‘nciuce, calunnie o levate ‘e stima, ca so’ cose ‘e barbiere, prievete, ‘nciucesse e capere! Con la forza, la bellezza e la magia della parola ci conducono nel gioco ammaliante dell’evocazione, tra coralli, conchiglie, quadri marini e code ‘e pesce.
Il cantastorie Pascale ora si fa polipo, ora si fa vagabondo, ora parla di Cozzeca Nera, ora di Colapesce… Catarina diventa la Sirena Leucosia e ci farà sapere della sorella Partenope, pur’essa sirena, dell’innamorato Cimone e di come nacque Napoli. Poi arriva il marinaio Luciano, ‘ncantate d’’a Sirena, pericolosa creatura del mare, e comincia con canti appassionati per Leucosia, ripensamenti e risate per sfuggire alla famosa tentazione e seduzione delle sirene…
Storie di tradizione, storie inventate… Qui la narrazione comica è la fiaba nella sua formula antica. L’origine del teatro va ricercata proprio in quella scena che vede un uomo raccontare qualcosa ad altri uomini. E’ da questa idea di base che si parte per raccontare storie accadute sul mare, in fondo al mare o vicino il mare… Supportato da un’ammaliante partitura musicale, la fisarmonica e la voce, originale ed unica, di Eduarda Iscaro e il bel canto del giovane tenore Christian Moschettino, lo storyteller Andrei ci coinvolge nel racconto puro…  attraverso una storia che racchiude altre storie: un viaggio profumato di mare…
Info e prenotazioni: 081 410 44 67 | www.nuovoteatrosancarluccio.it

 

unnamed (3)Carne
Quando: 17 febbraio
Luogo: Libero Spazio A’ Casarella – Arzano (NA)
Orario: 21
Interprete: Annamaria Palomba
Trama: L’accoppiata preferita nei racconti di mia nonna è sempre stata quella composta da guerra e cibo. Dal tedesco che le ha regalato lo zucchero ringraziandola della sua collaborazione senza sapere che lei stava nascondendo svariate persone in soffitta, all’immancabile pane e salame da portare tassativamente con sé nel rifugio durante i bombardamenti, alla bottiglia d’olio regalata da un’altro tedesco per la sua perfetta conoscenza della lingua. L’idea di scrivere “Carne” nasce da queste suggestioni. Mi’è capitato spesso di chiedermi cosa accadrebbe se, davvero, non ci fosse più speranza, se l’uomo occidentale dovesse trovare il modo di sopravvivere dopo che la guerra ha distrutto e contaminato tutto. Nella favola di “Hansel e Gretel” succede qualcosa di simile: durante la grande carestia si sopravvive come si può, abbandonando i figli nel bosco o adescando ragazzini golosi per poi cuocerli nel forno. In “Carne”, però, non’ è la crudele vecchina della casa di marzapane a scegliere di andare avanti nel modo più barbarico e animale,ma è la stessa Gretel. È lei a raccontare la felicità prima della guerra, la guerra stessa, la carestia, la soluzione trovata dagli uomini per sopravvivere. La quotidianità, lentamente, si riduce al mangiare o essere mangiati e non c’è tempo per i sentimenti. Tranne, forse, quelli per il fratello, unico legame con il suo passato da “essere umano”. La scelta di utilizzare la lingua napoletana nasce dal suo essere, per Gretel, lingua madre, più viscerale dell’italiano imparato a scuola e, quindi, più naturale. Da una bocca ormai abituata a masticare carne cruda i suoni nascono ancora più sporchi, quasi animali. “Carne” è una favola di quelle che fanno paura, che lasciano un brivido, e proprio per questo fanno venire voglia di vedere come andrà a finire.
Info e prenotazioni: http://www.acasarella.org/chi-siamo-2/contatti/

 

unnamed (5)Troppo napoletano
Quando: dal 17 al 26 febbraio
Luogo: Teatro Augusteo
Orario: dal giovedì al sabato ore 21:00, domenica ore 18:00
Interpreti: Gigi e Ross, Gennaro Guazzo e Giorgia Agata, Luigi Attrice, Alessandro Bolide, Nicoletta D’Addio, Cristiano di Maio, Gennaro Di Biase, Ivan Fedele, Loredana Simioli, Ester Gatta, Ciro Villano, e con la partecipazione straordinaria di Valentina Stella
Regia: Gianluca Ansanelli
Trama: “Troppo napoletano” è una storia semplice, una storia d’amore vista con gli occhi di un bambino e che racconta le differenze tra due quartieri di Napoli: il Rione Sanità e Posillipo. Sarà proprio l’amore tra uno scugnizzo e una posillipina a far emergere i contrasti, ma soprattutto le tradizioni, le speranze e i sentimenti che hanno lo stesso sapore per chi è nato a Napoli.
Info e prenotazioni: 081 41 42 43 | 405660 – info.teatroaugusteo@libero.it

 

unnamed (6)Scannasurice
Quando: dal 16 febbraio al 5 marzo 2017
Luogo: Teatro Elicantropo
Orario: ore 21.00 (dal giovedì al sabato), ore 18.00 (domenica)
Autore: Enzo Moscato
Regia: Carlo Cerciello
Interprete: Imma Villa
Trama: Scannasurice è una sorta di discesa agli “inferi”, post terremoto, di un personaggio dall’identità androgina nell’ipogeo napoletano, dove abita, all’interno di una stamberga, tra gli elementi più arcani della napoletanità, in compagnia dei topi, metafora dei napoletani stessi e dei fantasmi delle leggende metropolitane partenopee, dalla Bella ‘mbriana al Munaciello, tra spazzatura e oggetti simbolo della sua condizione, alla ricerca di un’identità smarrita dentro le macerie della storia e della sua quotidianità terremotata.
“Ho scelto – così Carlo Cerciello in una nota – di tornare alla messinscena di un testo in lingua napoletana, di tornare a un autore antioleografico per eccellenza come Moscato, mettendo in scena il suo testo Scannasurice, scritto dopo il terremoto del 1980, nell’intento di allontanarmi dalla malsana oleografia di ritorno, che, nuovamente, appesta Napoli di retorica e luoghi comuni, in una città che ha smarrito la memoria stessa della sua vita culturale, seppellita dalla banalità e dal conformismo”.
Il personaggio fa la vita, “batte”. E’, originariamente, un “femminiello” dei Quartieri Spagnoli di Napoli, ma i femminielli di Enzo Moscato sono creature senza identità, quasi mitologiche. Oltre l’identità sessuale, sono quasi magiche. Da qui nasce la scelta di farlo interpretare a un’attrice, naturalmente, oltre l’identità sessuale, rendendone evidenti l’ambiguità e l’eccesso. Una volta smontata la sua appariscente identità, indosserà la solitudine e la fatiscenza stessa del tugurio in cui vive. Sarà cieca Cassandra, angelo scacciato dal Paradiso, sarà maga, sarà icona grottesca e disperata, ma sempre poetica. “Il terremoto etico, sociale, politico della seconda metà del 900 – aggiunge Cerciello – mi vede, oggi, sopravvissuto, confuso e smarrito, aggirarmi tra le macerie di ideologie, emozioni e sentimenti, proprio come, da napoletano, vissi il terremoto dell’80”.
Info e prenotazioni: 3491925942 (mattina), 081296640 (pomeriggio) – promozionelicantropo@libero.it

 

16508517_1342998549108447_6505434933486878276_nAdagio Nureyev / Ritratto d’artista
Quando: dal 17 al 19 febbraio
Luogo: Sala Ichos
Orario: venerdì e sabato ore 21:00 – domenica ore 19:00
Autrice e Regia: Giorgia Cerruti e
Interpreti: Davide Giglio
Trama: Ci avviciniamo a Nureyev e immediatamente veniamo sopraffatti da un sommo senso di fatica, oltre i limiti, e non si tratta solo del più diretto nesso con la sua corporeità donata alle ferree leggi della danza classica; ci riferiamo anche e forse in maniera più commossa alla fatica di comporre le tessere della propria vita man mano che si dipana. Studiando l’eccezionale mole di materiale testuale e video dedicato al danzatore, ma ancor più ascoltando le sue parole e leggendo le sue confessioni, ci avviciniamo ad un uomo che ha costruito e accolto con coscienza altissima, metodo e ostinato rigore la propria traiettoria: Nureyev ha fatto accadere le cose, in un vortice di curiosità, fame insaziabile e ricerca della complessità, con una fede incrollabile nelle capacità terrene dell’uomo. Ci sembra che Nureyev contenga in sé la stessa ricchezza, maestosità e oscura caoticità della tomba che ne accoglie il corpo e che fu progettata dello scenografo Ezio Frigerio, il quale realizzò un kilim caucasico: un tipo di tappeto che il danzatore amava molto e che presenta venti tonalità di rosso e d’oro. Da questo tappeto partiremo concretamente, in quanto sarà l’unico preziosissimo elemento scenico che ospiterà il lavoro attoriale di Davide Giglio, artista e co-fondatore della Compagnia.
Info e prenotazioni: 3357652524 | promozione@ichoszoeteatro.it

 

unnamedNasza Klasa
Quando: dal 17 al 19 e dal 24 al 26 febbraio
Luogo: Teatro La Giostra – Napoli
Orario: venerdì e sabato ore 20,30; domenica ore 19,00
Regia: Massimiliano Rossi
Interpreti: Angela Rosa D’Auria, Cinzia Annunziata/Margherita Romeo, Giulia De Pascale, Antonio Clemente, Marco Aspride, Massimiliano Rossi/Raffaele Ausiello, David Power, Giuseppe Fiscariello, Nello Provenzano, Peppe Villa
Trama: Ambientato tra il 1925 e il 2002, la pièce racconta il tragico intrecciarsi delle vicende di dieci ragazzi compagni di scuola prima dello scoppio della seconda guerra mondiale: cinque ebrei e cinque polacchi. Mentre i ragazzi crescono il loro paese è devastato dalle invasioni armate, prima sovietiche, poi naziste. Con lo sviluppo del fervente nazionalismo crescono i conflitti: gli amici si tradiscono l’un l’altro e la violenza prende il sopravvento fino a che queste persone, ordinarie, portano a termine un’azione straordinaria e mostruosa, la cui eco risuona ancora oggi.  All’inizio dell’opera i dieci alunni dichiarano le loro ambizioni: uno di voler essere un pompiere,uno una star del cinema, uno un pilota, uno un dottore. Nella prima parte la solidarietà dell’infanzia lascia il posto alla tensione religiosa: mentre i cattolici pregano, gli ebrei sono invitati ad accomodarsi nelle ultime file della classe. Nel 1939 l’occupazione sovietica aumentò le ostilità tra i collaboratori e la resistenza dei combattenti. Ma nel 1941, con l’arrivo dei nazisti, la comunità scopre il proprio profondo e radicato antisemitismo religioso e razziale che porta la stessa a stupri, pestaggi, torture e infine all’assembramento della popolazione ebraica in un fienile che venne cosparso di cherosene e dove tutti gli ebrei presenti furono arsi vivi.
Prenotazioni: 349 2187511 –  lagiostrateatro@gmail.com

 

unnamedFrankenstein ‘O mostro
Quando: dal 17 al 19 febbraio
Luogo: Teatro Bellini
Orario: venerdì e sabato ore 21.00; domenica ore 18.00
Regia:  Sara Sole Notarbartolo
Interpreti: Pietro Botte, Anne-Laure Carette, Valentina Curatoli, Davide d’Alò, Emanuele Esposito, Rosario Giglio, Ivan Virgulto
Trama: Nato dalla collaborazione tra i Posteggiatori Tristi, la regista e paroliera Sara Sole Notarbartolo e gli attori Valentina Curatoli e Rosario Giglio, Frankenstein ‘O mostro è la naturale evoluzione degli Aperitristi, il progetto a puntate che ha animato il foyer del Teatro la scorsa stagione. Questa spassosa commedia musicale frutto di un esperimento drammaturgico, riesce a cucire insieme mito gotico e comicità partenopea, romanzo epistolare e teatro di varietà, pop music e canzone napoletana, musical e cafè chantant. La bizzarra trama, ispirata al romanzo di Mary Shelley e ai suoi adattamenti, si sviluppa in un crescendo di assurdi colpi di scena, da quando la ricca signorina Sciarlotte Sciarappa, proprietaria della premiata ditta di bibite gasate “Sciarappa&Co” commissiona al Doktor Viktor, un noto scienziato dedito ad esperimenti di eugenetica spericolata, la creazione del l’operaio perfetto per la catena di montaggio nella sua orrenda fabbrica. Costui individuerà la cavia in  Karamazov, il capo di un gruppetto di allegri suonatori di strada. Ma… se l’operaio perfetto si ribellasse alla catena di montaggio e mostrasse attitudini artistiche? Come affronterebbe la vita questo essere vocato alla musica e al canto ma creato per essere un operaio alla catena di imbottigliamento? Come se la caverebbe il Doktor Viktor di fronte alla sua prodigiosa ed imperfetta creatura? E come reagirebbe la terribile Sciarlotte, interessata solo al profitto della sua fabbrica?
Info e prenotazioni: 0815499688 | botteghino@teatrobellini.it

 

foto Cesare Abbate 9Ricami
Quando: 18 febbraio
Luogo: Santa Maria Capua Vetere (CE) – per la rassegna Il Teatro cerca Casa
Orario: 20:30
Interpreti: Caterina Pontrandolfo, e Riccardo Prencipe, chitarra classica
Trama: Ricami racconta la biografia di Giuditta Cavaliere, emblematica figura femminile del Novecento puteolano, missionaria e ricamatrice, così come è tratta dalle testimonianze che abbiamo raccolto a Pozzuoli  nel corso di un’ accurata ricerca sul campo e da altre fonti orali. Soprattutto la memoria delle allieve della scuola di ricamo che Giuditta Cavaliere aveva creato nella sua casa. Il racconto vive sullo sfondo del contesto storico e sociale più ampio della città di Pozzuoli, dagli anni ’40 agli anni ’90: la storia industriale e il bradisismo, l’impegno delle donne e la vocazione al mare della comunità più antica, si intreccia con altri frammenti, canti e racconti che hanno a che fare con il rapporto tra donne e fili, raccolti in altri luoghi d’Italia attraverso una pluriennale esperienza artistica che coniuga la storia minima di uomini e donne con il teatro. Lo spettacolo, realizzato con il contributo dell’ Associazione Febe Onlus, ha debuttato a Pozzuoli nel mese di novembre 2005, Palazzo Migliaresi, Rione Terra nell’ambito del Festival di Narrazione organizzato dalla Provincia di Napoli. Il testo teatrale Ricami – Storia di Giuditta Cavaliere di Caterina Pontrandolfo, è stato pubblicato nel dicembre 2009 dal Comune di Pozzuoli – Assessorato alle Politiche Sociali.
Prenotazioni: http://ilteatrocercacasa.it/site/prenotazioni/

 

unnamed (2)Moonshine vol. 3
Quando: 18 febbraio
Luogo: Nostos Teatro
Orario: 21
Regia: Giovanni Granatina​
Interpreti: Maria Teresa Vargas, Enzo Motti, Angela Caputo, Nicla Salve, Barbara De Gaetano, Luca De Rosa, Angela Di Foggia, Giusy Ruggiero, Antonella Cotugno, Raffaele Serpe, Giusy Pangia, Giuseppe Angelo Gerla, Marika Frongillo, Giusy Mangiacapra, Anna Muzzica, Antonio Marciano, Raffaele Tessitore, Maria Caterino
Trama: Il Moonshine è un famoso whiskey illegale che deve il suo nome alla pratica della distillazione clandestina, fatta, appunto, di notte, alla luce della luna. Allo stesso modo, tra un approdo ufficiale e l’altro, il Nostos Teatro propone l’idea di distillare parole e sonorizzazioni per estrarne performance singolari di “ora e qui” nella penombra delle sere d’inverno.
Il 18 febbraio andrà in scena il terzo dei quattro appuntamenti in intimità che compongono il Moonshine: il Nostos si trasforma nella cambusa di una nave filibustiera, alcova di poesia e letteratura, di musica elettronica e strumentale, di fotografia e video, di rum e vino buono.
Il reading di sabato sarà un viaggio in versi. La poesia sarà il tramite di un’introspezione intima tesa a raccontare l’uomo nelle sue declinazioni: l’inquietudine, la passione, l’etica, la lotta, il desiderio d’amore e la sua perdita, l’abbandono, la rinascita, la libertà.
Info e prenotazioni: info@nostosteatro.it – 081 19 169 357 – 389 24 714 39

 

unnamed (4)Existo I am! I dream!
Quando: 18 e 19 febbraio
Luogo: Teatro Area Nord
Orario: sabato ore 20.30; domenica ore 18.00
Regia: Antonello Tudisco
Interpreti: Nicolas Grimaldi Capitello, Adriano Popolo Rubbio, Angelo Petracca, Lia Gusein-Zadè e Ariane Roustan
Trama: Danza contemporanea al Teatro Area Nord di Napoli: per la stagione “Teatro edificante #civadosicuro”, debutta la nuova produzione di Interno 5, Existo I am! I dream! di Antonello Tudisco, realizzata con il contributo del Mibact.
L’inedita creazione del coreografo napoletano, è una riflessione sul concetto di fantastico, che parte dallo scespiriano Sogno di una notte di mezza estate, e si sviluppa attraverso le rielaborazioni della Messa a 5 voci di Giovanni Battista Pergolesi operate da Chiara Mallozzi.
Quando il fantastico e l’immaginario sono vissuti in maniera concretamente reale”, afferma Tudisco, “ci fanno entrare in una dimensione che crediamo vera, e la trasformazione che in esso avviene, è parte integrante del nostro essere. Uscendo da esso, ci chiediamo se abbiamo sognato il reale o se abbiamo vissuto realmente un sogno”.
Info e prenotazioni: 081 5851096 | info@liberascenaensemble.it

 

unnamed (5)Masculu e fìammina 
Quando: 18 e 19 febbraio
Luogo: Sala Pier Paolo Pasolini – Salerno
Orario: sabato ore 19; domenica ore 18:00
Autore e Interpreti: Saverio La Ruina
Trama: L’idea di base è che un uomo semplice parli con la madre. Una madre che non c’è più. Lui la va a trovare al cimitero. Si racconta a lei, le confida con pacatezza di essere omosessuale, “o masculu e fìammina cum’i chiamàvisi tu”, l’esistenza intima che viveva e che vive. Non l’ha mai fatto, prima. Certamente questa mamma ha intuito, ha assorbito, ha capito tutto in silenzio. Senza mai fare domande. Con infinito, amoroso rispetto. Arrivando solo a raccomandarsi, quando il figlio usciva la sera, con un tenero e protettivo “Statti attìantu”. Ora, per lui, scatta un tipico confessarsi del sud, al riparo dagli imbarazzi, dai timori di preoccupare. Forse con un piccolo indicibile dispiacere di non aver trovato prima, a tu per tu, l’occasione di aprirsi, di cercare appoggio, delicatezza. E affiorano memorie e coscienze di momenti anche belli, nel figlio, a ripensare certi rapporti con uomini in grado di dare felicità, un benessere che però invariabilmente si rivelava effimero, perché le cose segrete nascondono mille complicazioni, destini non facili, rotture drammatiche.
Nei riguardi di quella madre, pur così affettuosa e misteriosamente comprensiva, si percepisce comunque qualche rammarico, qualche mancata armonia. Ma tutto è moderato, è fatalistico, è contemplativo. In un meridione con la neve, tra le tombe, finalmente con la sensazione d’essere liberi di dire.
Info e prenotazioni: 345 467 9142 – info@casadelcontemporaneo.it

 

spingierespira1Spingi e respira
Quando: 18 e 19 febbraio
Luogo: Nuovo Teatro Sanità
Orario: sabato ore 21:00; domenica ore 18:00
Regia: Lorenzo Praticò e Gaetano Tramontano
Interpreti: Lorenzo Praticò
Trama: Nel testo di Praticò la bici è strumento di riconciliazione generazionale fra un figlio e un padre visto dapprima come mito, poi incapace di comprendere le scelte del figlio, infine come approdo sicuro dopo tanto girovagare. E in effetti il ciclismo non è uno sport come gli altri, il suo portato metaforico è di gran lunga più intenso di altre discipline: l’intuito nelle fughe, la paura e l’adrenalina delle discese, la solitudine di alcune salite, l’equilibrio fra squadra e individualismo, tutto questo calza come un guanto al racconto di una vita. Solo in scena, simulando una pedalata che realmente provoca fatica e sudore, Lorenzo Praticò dà vita per un’ora ad una lunga soggettiva nel corso della quale il protagonista vede passare davanti ai propri occhi una vita punteggiata di salite e discese, cadute e rialzate, incontri e affetti. E poi c’è il confronto fra ieri e oggi, fra la generazione del dopoguerra rappresentata da Fiorenzo Magni – che con la spalla rotta continua a pedalare stringendo la camera d’aria fra i denti – e il veleno del doping che ha distrutto buona parte della meglio gioventù ciclistica. E c’è la lingua, l’alternare italiano e dialetto calabrese (della zona del reggino) come scelta linguistica definitiva. Una lingua della memoria, quindi, dei rapporti intimi e ancestrali, che emerge in tutta la sua sonorità inaspettatamente dolce in grossi blocchi di narrazione: gli insegnamenti del padre, lo scontro padre-figlio sul doping e l’etica sportiva, la storia di Sara raccontata dalla madre.
Info e prenotazioni: 3396666426 | info@nuovoteatrosanita.it

Gabriella Galbiati

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