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In questi giorni al cinema, la seconda pellicola del regista salernitano Sydney Sibilia convince ancora una volta pubblico e critica.

Una scena del film

Una scena del film

Chi è convinto che il secondo capitolo di una saga non riesca quasi mai ad eguagliare i successi della prima uscita, dopo aver visto Smetto quando voglio – Masterclass sarà costretto a ricredersi. Nelle sale dal 2 febbraio, infatti, il film del salernitano Sydney Sibilia mette d’accordo ancora una volta spettatori e addetti ai lavori, dimostrandosi all’altezza della stima guadagnata al giro d’esordio.
A fare il bis di disavventure e risate è la banda dei ricercatori capeggiata da Pietro Zinni (Edoardo Leo) e composta dai latinisti Mattia e Giorgio (Valerio Aprea e Lorenzo Lavia), dal chimico Alberto (Stefano Fresi), dall’economista Bartolomeo (Libero De Rienzo), dall’archeologo Arturo (Paolo Calabresi) e da Andrea (Pietro Sermonti), antropologo. Se in Smetto quando voglio la produzione di una droga rivoluzionaria era valsa all’intera equipe gravi problemi con la giustizia, questa volta le conoscenze di tutti loro si rendono necessarie proprio per fini istituzionali. L’ispettrice Paola Coletti (Greta Scarano), intenzionata a combattere le “smart drugs”, sostanze stupefacenti perfettamente legali perché non ancora inserite tra quelle vietate dal Ministero della Salute, si rivolge al gruppo di intellettuali per raggiungere il suo obiettivo. Stringendo un compromesso ai limiti della legge, gli ex professori universitari accettano di affrontare numerose peripezie e di smascherare i produttori locali di droga, a patto che al termine delle operazioni la loro fedina penale venga ripulita. Alla combriccola si aggiungono anche altri due componenti, cervelli in fuga ripescati da Zinni all’estero per rafforzare le potenzialità della banda: Giulio Bolle (Marco Bonini), medico anatomista residente da anni in Thailandia, e Lucio Napoli (Giampaolo Morelli), amministratore delegato che tenta di vendere armi ecosostenibili ad alcuni guerriglieri del Lagos. Cavalieri nerd con macchie e paure, dopo il confronto con “Er Murena” nella prima parte, in questa tornata gli accademici incontreranno sul loro cammino un nemico altrettanto astuto. Interpretato da Luigi Lo Cascio, il suo personaggio avrà più spazio nel terzo episodio.

Il cast al completo

Il cast al completo

Già, perché quel genio di Sibilia è riuscito a tirar fuori dal suo debutto sul grande schermo una narrazione a puntate lontana dalla monotonia della classica commedia targata made in Italy e più vicina ai temi tipici di una cinematografia d’oltreoceano, comunque radicata nella tradizione del luogo ma più aperta a sperimentazioni. Quasi fosse un nuovo capitolo della Ocean’s trilogy, infatti, gli universitari disputeranno l’ultima manche della loro battaglia per l’affermazione sociale nel conclusivo Smetto quando voglio – Ad Honorem, anticipato nelle ultime scene di Masterclass e la cui uscita è prevista nel prossimo anno. L’attesa è tanta, sia per la curiosità di sapere come terminerà la storia sia per vedere fino a che punto sceneggiatori e regista sapranno spingersi per sorprendere gli spettatori. Un desiderio di conoscenza da parte del pubblico degno della visione dei migliori film d’azione, con il valore aggiunto di una lucida ironia nei contenuti mista a creatività e originalità nell’impostazione generale. Fattori chiaramente visibili nella prima pellicola, ma ancora più radicati nella continuazione appena approdata nelle sale. La cura dei dettagli, il ribaltamento irriverente della figura convenzionale dell’eroe, i dialoghi minuziosamente studiati e l’estrema caratterizzazione dei personaggi: tutto questo, calato nella fotografia fluo di Vladan Radovic, apre la strada a trovate inedite che si discostano dalla banalità di certi schemi ricorrenti nel nostro cinema. E se in Smetto quando voglio aveva espresso l’intenzione di divertire la platea, in questo fortunato sequel il salernitano Sibilia ha centrato di nuovo l’obiettivo iniziale, non senza disseminare qua e là una pungente ma leggera critica alla società attuale.

Noemi Giulia Sellitto

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