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Dopo i sigilli, programmato per quest’oggi a Roma alle ore 12 in Piazza dell’Orologio, un incontro pubblico che non vuole essere né una manifestazione, né una protesta ma un segnale, come spiegano gli organizzatori, “per per abbracciarsi e guardarsi in faccia”.

[Riceviamo e pubblichiamo]

I sigilli all'ingresso del Teatro dell'Orologio

I sigilli all’ingresso del Teatro dell’Orologio

Il Teatro dell’Orologio è stato chiuso alle ore 00.45 del 17 febbraio dalla Questura di Roma.
Negli ultimi quattro anni abbiamo realizzato tre stagioni, What’s the Time?, Cambiamento Reale e Nessun Teatro si salva da Solo (mai titolo fu più profetico), abbiamo programmato oltre duecentocinquanta spettacoli, ospitando una marea di artisti, da Torino a Palermo.
Ogni anno apriamo la nostra programmazione con ContaminAzioni, il festival degli allievi dell’Accademia Nazionale d’arte drammatica Silvio D’Amico e abbiamo all’attivo, da tre anni, le più svariate attività di formazione, realizzate in collaborazione con amici professionisti di tutta Italia: il laboratorio critico con Teatro e Critica, la Scuola di Recitazione, il corso di management Per un Teatro d’Impresa
Abbiamo Dominio Pubblico, con Argot Studio e la collaborazione del Teatro di Roma, con tutti quei meravigliosi under25 che ogni anno organizzano il festival omonimo.
Abbiamo collaborato con Romaeuropa e con il Premio Riccione per il Teatro, organizzando il primo focus sui lavori usciti dal premio, abbiamo sperimentato le monografie d’artista nel 2015 e aperto spazi di dialogo con moltissime realtà del territorio nazionale e abbiamo chiuso Daniele Timpano in una stanza per 54 giorni per AldoMorto54, uno dei nostri primi progetti.
Da noi sono passati compagnie ministeriali, giovani e coraggiosi indipendenti, autori alle prime armi e registi più affermati, ma soprattutto attori, tantissimi attori.
Per 7 anni almeno non siamo riusciti a stringere un rapporto proficuo con nessun tipo di amministrazione, nonostante volessimo, con i nostri soldi, cercare di sistemare gli spazi di via dei Filippini 17/a.
C’era un dialogo aperto, pensavamo di essere sulla buona strada per arrivare a una soluzione delle nostre grane burocratiche.
E invece, ieri sera, dalle 19.30 alle 00.45 siamo stati controllati, analizzati e scrutati.
E alla fine, sigillati.
Adesso abbiamo bisogno del vostro affetto, per noi e per tutti gli artisti che improvvisamente si sono visti sbattere fuori dalla loro casa.
Domani alle ore 12.00 ci vediamo in Piazza dell’Orologio, il luogo che ha ospitato le aperture dei nostri ultimi anni, la piazza di riferimento del nostro spazio.
Portate una sveglia, o il vostro telefono: sincronizziamo l’orario e alle 12.30 li facciamo suonare tutti insieme.
Non è una manifestazione, non è una protesta: è un segno.
E un modo per stare insieme.

Il Teatro dell’Orologio

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