Notte degli Oscar 2017: esiti e punti salienti
La telecronaca di quanto accaduto ieri notte al Dolby Theatre di Los Angeles, tra delusioni e sontuosi colpi di scena.
Se agli Oscar sono amanti delle sorprese, stavolta ci sono andati giù pesanti. O forse no?
La scorsa edizione era stata quella caratterizzata dal “Riuscirà Leonardo Di Caprio a vincere?”, e puntualmente le aspettative erano state soddisfatte, questo invece l’anno di “La La Land li vincerà tutti?”, e il gioco stavolta porta al rovescio della medaglia.
Partiamo proprio dal piatto caldo, il caso La La Land, un vero film nel film: 14 candidature, 6 premi, di cui quello importantissimo che premia la regia più giovane di sempre, e poi l’imprevisto: dopo circa 5 ore di spettacolo, al momento della premiazione del miglior film, dopo essere stato annunciato, l’intervento della regia dello show del Dolby Theatre di Los Angeles segnala l’errore proclamando vincitore Moonlight, lasciando incredula l’intera platea di superstar, produttori di La La Land compresi, freschi degli abituali ringraziamenti.
Tutti quelli che si divertono a fare previsioni erano d’accordo nell’aspettarsi il film di Damien Chazelle come trionfante. Eppure questo disguido rientra nel pieno stile di una cerimonia scintillante, un gioco più che altro, uno show patinato per grandi e piccini, che tiene incollato alla tv milioni di spettatori nel mondo anche a fusi orari proibitivi. Ma parlare e far parlare tanto di qualcosa, creando poi una disattesa così clamorosa, è una vera sorpresa? Sembra quasi si siano ispirati ad un Festival di Sanremo laggiù oltreoceano, cimentandosi in questo funambolico e imbarazzante fuoriprogramma. Eppure la sensazione, con un pizzico di malizia, è che si sia arrivati al punto in cui si cerca l’effetto nella forma più di ogni altra cosa.
Riavvolgiamo il nastro ed evidenziamo i punti salienti: dopo l’overture di Justin Timberlake, e tutte le presentazioni del caso, condite qui e lì da alcuni gradevoli sketch, il primo evento degno di nota accadeva alle nostre 2.50, con l’Oscar per il migliore attore non protagonista per Mahrsala Ali in Moonlight. Gli italiani Alessandro Bertolazzi e Giorgio Gregoriani, assieme a Christopher Allen Nelson, hanno conquistato il premio per il miglior makeup di Suicide Squad. Pochi minuti dopo, grande rammarico per il “nostro” Fuocoammare: presentato come migliore film documentario, non riesce ad aggiudicarsi la statuetta lasciando il posto a O. J.: Made in America dell’americano Ezra Edelman. Mezz’ora più tardi l’Oscar alla miglior attrice non protagonista va alla straordinaria Viola Davis in Barriere, di cui tanto bene vi avevamo parlato nel nostro articolo sul film (http://ow.ly/nuFr309kdXA). Si entra nel vivo quando l’Oscar per il miglior film straniero va a Il cliente di Asghar Farhadi, non presente alla serata per proteste contro la legge anti immigrazione di Trump, come testimonia la lettera alle cui parole si affida il regista iraniano per ringraziare del premio. Dopo, alternandosi ad altri, ci sono i trionfi di La La Land: la miglior scenografia a Sandy Reynolds-Wasco e David Wasco, la miglior fotografia a Linus Sandgren, la miglior colonna sonora a Justin Hurwitz, la miglior canzone al brano City of stars, la miglior attrice protagonista Emma Stone e, su tutte, la miglior regia a Damien Chazelle, il più giovane di sempre a 32 anni. A John Gilbert per La battaglia di Hacksaw Ridge va il premio per il miglior montaggio (che pure avevamo evidenziato nell’analisi che del film avevamo fatto qui http://ow.ly/Vy0r308KRNd). Miglior sceneggiatura originale a Kennet Lonergan per il suo Manchester by the sea, di cui viene premiata anche la straordinaria interpretazione di Casey Affleck (http://ow.ly/5RpZ309a3WS). Alle 6.05 il colpo di scena: al momento del miglior film, la busta sbagliata dice La La Land ma in realtà a vincere è Moonlight, che già si era aggiudicato il premio per la miglior sceneggiatura non originale.
Vince dunque il film più controverso, quello che ha fatto discutere di più, e forse in questo è anche il suo merito, quantomeno di seminare una discordanza di pareri costruttiva. Onore e merito al talento di Barry Jenkins, regista del film, che ha saputo costruire un’opera dai molteplici punti di forza che tuttavia presenta anche dei limiti, che avevamo evidenziato nel nostro recente articolo (http://ow.ly/qeP9309cyJD). Didascalica e deludente l’idea che l’Accademy abbia potuto decidere di conferire il premio cinematografico più importante al mondo (in termini di notorietà) a questo film per la sua forma e i suoi temi (la difficile condizione sociale di un afroamericano, la tossicodipendenza dei personaggi che lo circonda, la ricerca costante di una figura di paternale presenza nella vita, il bullismo, l’omosessualità, e tanti altri) conferendogli un pathos di cui il film è sostanzialmente carente. Tra le discussioni più accese, si chiude un’altra edizione, e un altro anno ci separerà da un’altra premiazione, in cui magari assisteremo ad altri disguidi, seguiti da contro-disguidi. In fondo gli americani sono i maestri dello spettacolo, condizione da accettare in pieno per capire il senso di una edulcorata, megalomane eppur strabiliante manifestazione.
Luca Taiuti
I vincitori in sintesi:
· Oscar al miglior film: Moonlight
· Oscar al miglior regista: Damien Chazelle per La La Land
· Oscar alla miglior attrice protagonista: Emma Stone per La La Land
· Oscar al miglior attore protagonista: Casey Affleck per Manchester by the Sea
· Oscar alla miglior attrice non protagonista: Viola Davis per Barriere
· Oscar al miglior attore non protagonista: Mahershala Ali per Moonlight
· Oscar al miglior film d’animazione: Zootropolis
· Oscar al miglior film straniero: Il cliente
· Oscar al miglior documentario: O.J.: Made in America
· Oscar alla miglior colonna sonora: Justin Hurwitz per La La Land
· Oscar alla miglior canzone originale: City of Stars per La La Land
· Oscar alla miglior fotografia: Linus Sandgren per La La Land
· Oscar alla miglior sceneggiatura originale: Kenneth Lonergan per Manchester by the Sea
· Oscar alla miglior sceneggiatura non originale: Barry Jenkins per Moonlight
· Oscar ai migliori costumi: Colleen Atwood per Animali fantastici e dove trovarli
· Oscar al miglior montaggio: John Gilbert per La battaglia di Hacksaw Ridge
· Oscar al miglior trucco: Alessandro Bertolazzi, Giorgio Gregorini e Christopher Nelson per Suicide Squad
· Oscar alla miglior scenografia: Sandy Reynolds-Wasco e David Wasco per La La Land
· Oscar al miglior sonoro: Kevin O’Connell, Andy Wright, Robert Mackenzie e Peter Grace per La battaglia di Hacksaw Ridge
· Oscar al miglior montaggio sonoro: Sylvaine Bellemare per Arrival
· Oscar ai migliori effetti speciali: Robert Legato, Adam Valdez, Andrew R. Jones e Dan Lemmon per Il libro della giungla
· Oscar al miglior cortometraggio: Sing
· Oscar al miglior corto d’animazione: Piper
· Oscar al miglior corto documentario: The White Helmets