Totò: l’arte e l’umanità
A 50 anni dalla scomparsa, la Regione Campania festeggia l’intramontabile attore napoletano con concerti, spettacoli e convegni per ricordarne la personalità poliedrica.
Cinquant’anni sono trascorsi da quando il mondo si è svegliato senza Totò. Il 15 aprile 1967 moriva infatti “l’ultima maschera della Commedia dell’Arte”, citando le parole del collega ed estimatore Nino Manfredi. Nessuno però ha mai dimenticato l’artista nè tantomeno l’uomo, che sarà celebrato, per l’anniversario della scomparsa, con numerose iniziative promosse dalla Regione Campania. Gli eventi si svolgeranno da aprile a giugno tra performance teatrali, musicali, cinematografiche e convegni: così la Fondazione Campania dei Festival s’impegna a realizzare l’omaggio al poliedrico artista, la cui comicità ha da sempre affascinato tutti.
Chiunque si sia trovato a vedere un “film di Totò”, tutto incentrato sulla sua interpretazione, dando talvolta minore risalto alla componente registica, è stato catturato dalla sua gestualità marionettistica, dagli equivoci messi su dal nulla, dai tormentoni che era capace di creare: dalla lettera scritta con Peppino alla vendita della Fontana di Trevi, Totò ha creato un immaginario che appartiene a generazioni anche distanti tra loro.
Una recitazione improvvisata la sua, una comicità che lui stesso definisce in un’intervista essere “quella di sempre, antica e moderna allo stesso tempo”, un approccio alla realtà che ricorda quello di Charlot, a cui Totò è stato spesso accostato per la fedeltà al suo personaggio nelle più disparate situazioni.
Fondamentale in questo senso il bagaglio di una formazione nel genere della Commedia dell’Arte che lo ha portato a dedicarsi all’avanspettacolo, al varietà, al teatro di rivista, alla prosa dialettale e all’operetta, fino al cinema per il quale abbandonò il teatro, suo eterno rimpianto. Ma per quanto la critica a lui contemporanea non fu generosa verso quei film definiti sempliciotti, oggi si possono ritenere dei veri classici del cinema, in grado di restituire un’immagine umana impastata di una comicità che per quanto paradossale attinge a piene mani dalla realtà. È anche per questo che Totò fu apprezzato non solo dal popolo ma anche da registi impegnati del suo tempo, tra cui Pasolini che lo scelse per ben tre volte poiché, pur ritenendolo un piccolo borghese, vedeva in lui l’espressione della cultura sottoproletaria napoletana. Era infatti importante per Totò occuparsi di “quegli esseri sempre nell’ombra grigia di un’esistenza grama” che distingue dai caporali, “pronti a vessare il pover’uomo qualunque” e conduce tale riflessione nella sua poesia più nota ‘A livella, metafora di vita e di morte.
“Fuori dal palcoscenico Totò non ride” scrive Carlo Nazzaro, testimoniando una personalità complessa che sfugge ad ogni banalizzazione; per questo nel cinquantenario della scomparsa fervono le celebrazioni volte non solo a mantenere viva la memoria ma anche da approfondire la figura di Totò.
Il 15 aprile la Fondazione Campania dei Festival, in collaborazione con Teatri Uniti, sarà impegnata in “Totò si ri-gira”, riallestimento dei set cinematografici delle scene più famose dei film: Totò truffa 62 (Roma, presso Fontana di Trevi alle ore 9,00); Totò Peppino e… la malafemmina (Milano, Stazione Centrale e Duomo ore 13,00); L’oro di Napoli (Napoli, Piazzetta San Vincenzo ore 17,00).
Nella stessa giornata in Largo Vita alla Sanità, quartiere che ha dato i natali al Principe della Risata, sarà inaugurata alle 10.30 l’installazione del “Monolite – Totò l’uomo tutto d’un pezzo che ha lasciato un grande vuoto” di Giuseppe Desiato; seguiranno concerti in piazza Sanità che vedranno: il 10 maggio Marco Zurzolo (ore 21), il 3 giugno Valentina Stella (ore 21) e il 1 luglio il concerto-spettacolo “Benvenuti al Rione Sanità” per la direzione artistica di Alessandro Siani con la partecipazione di numerosi artisti e dell’orchestra Sanitansamble.
Anche la Rai sarà impegnata nelle celebrazioni: domenica 16 aprile Rai 2 trasmetterà in seconda serata il programma “Il nostro Totò”, con l’intervento di importanti nomi della cultura, del cinema e del teatro italiano. E ancora il 6 maggio l’Auditorium Rai di Napoli ospiterà la Nuova Orchestra Scarlatti, con Luciano Saltarelli e la partecipazione straordinaria di Angela Luce, per un ritratto musicale unico della caleidoscopica maschera di Totò.
Nel cuore del centro storico di Napoli il Teatro Trianon Viviani omaggerà Totò con il recital ideato ed interpretato da I Virtuosi di San Martino, il 27 e 28 aprile, con uno scavo nella personalità artistica e sentimentale del grande attore napoletano. (info al botteghino 081 225 8285).
Si terrà in due giornate, 20 e 21 giugno, presso l’Università Suor Orsola Benincasa il convegno “Diagonale Totò”, per il quale il rettore, Lucio D’Alessandro, introduce alla metafora della diagonale : La comicità autentica comporta anche la coscienza dell’inefficacia delle solite strade, e l’esigenza di trovare percorsi alternativi: diagonali nuove per reinterpretare la realtà che ci circonda. La linea trasversale diventa così il vero tratto caratterizzante dell’artista.”
Infine il restauro della pellicola di Mario Mattioli Miseria e nobiltà e il bando “Totò torna a scuola” che vedrà impegnati gli studenti ravvivano il contatto tra il grande attore e le nuove generazioni.
Gli viene così riconosciuta l’immortalità, con la stessa forza che negli ultimi anni di vita gli permetteva di recuperare la vista non appena batteva il ciak.
Anna Fiorile
Info: www.napoliteatrofestival.it – 081 195 603 83