“Happy Crown!”, ovvero il Riccardo II di Shakespeare per l’Angiulli
L’opera drammatica del Bardo si prepara a debuttare a Napoli il prossimo 18 aprile in una versione itinerante prodotta da Galleria Toledo.
Happy Crown!: sotto questo nome, dal 18 aprile il Teatro Stabile d’Innovazione Galleria Toledo porta in scena, in una riduzione itinerante, Riccardo II di William Shakespeare, per la drammaturgia e regia di Laura Angiulli.
Il dramma storico ripercorre la storia inglese dell’ultimo decennio del Quattordicesimo secolo, incentrata sulla deposizione del re da parte di un suo congiunto, Bolingbroke di Lancaster. Salito al trono a soli nove anni, Riccardo II di York è un re liberale, amante delle arti ma, al contempo, è un re fragile nell’indole, discontinuo nell’impegno e disattento alla gestione politica. Il suo percorso di governante, poco a poco, si incrina e, come in un ritmo cadenzato, che va dall’ascesa ai fasti al declino, si svolge la tragedia, col suo apice in una morte solenne.
Leggero nel suo comportamento, manca della tempra di un re, tanto che è lui stesso ad alimentare le aspirazioni dell’antagonista, Bolingbroke di Lancaster, suo cugino coetaneo. Come dichiarato in conferenza stampa, tenutasi lo scorso 12 aprile presso la Libreria Berisio a Port’Alba, il lavoro registico di Galleria Toledo ha puntato, per l’adattamento, sui tratti infantili e adolescenziali che il sovrano conserva – suo malgrado – anche in età adulta, rendendo vuota e maledetta la corona. Così Happy Crown! – significativo in tal senso il titolo scelto dalla compagnia – “assume la pregnanza dell’ironia sull’ambizione alla corona, della maledizione di un governo e della solitudine di un uomo, prima ancora che di un sovrano, lasciato solo dalla sua stessa famiglia” sottolinea Laura Angiulli. “È infatti un suo congiunto l’antagonista; tra l’altro il dramma nasce e si consuma tra le pieghe dell’illustre famiglia di regnanti, ripartita fra York e Lancaster, tutti discendenti dal prolifico Edoardo III”. La lettura angiulliana, dunque, restringe proprio nel chiuso di questa famiglia l’opera drammatica, “è la famiglia il luogo entro cui si svolge tutto l’assetto drammaturgico” dichiara la regista “le relazioni, le interazioni e gli scontri avvengono tutti ripetutamente tra consanguinei” che qui sono Paolo Aguzzi, Federica Aiello, Michele Danubio, Luciano Dell’Aglio, Alessandra D’Elia, Stefano Jotti e Gennaro Maresca. “Un dramma storico e familiare, quello del drammaturgo inglese, di rado messo in scena perché i protagonisti sono giovani, anzi giovanissimi”.
Happy Crown! è quindi la corona vuota, maledetta e silente, e diventa l’emblema della solitudine; della tragedia individuale del re Riccardo che è solo. Nelle rivalità tra i due cugini coetanei, dei membri della fastosa famiglia, restano in pochi: lo zio Gloucester è stato assassinato, il vecchio Gaunt padre di Bolingbroke è morto. Non c’è che York, zio di entrambi i contendenti, a opporsi alle pretese dell’audace espropriatore della sovranità, per il necessario richiamo alle leggi di successione. Ma Bolingbroke ne esce vincente.
“È uno spettacolo di forte riflessione politica” sottolinea la drammaturga. “L’interruzione di un percorso e la deposizione – qui tragica – di un governante è un tema avvincente ed attuale. Il teatro diventa così una forte testimonianza dei tempi, perché sa dare corpo alle parole del drammaturgo inglese e sa trasformare i suoi versi in vita”.
“La compagnia ha lavorato ad un’asciugatura del testo per giungere al senso interno e concreto delle parole e puntare così al coinvolgimento emozionale del pubblico” spiega l’attrice Alessandra D’Elia. “L’idea è quella di instaurare un rapporto dialettico con gli spettatori” afferma ancora l’ Angiulli “per creare un dialogo continuo dato non solo dall’attualità delle tematiche che via via affiorano, ma anche dall’impianto scenico che, illuminato dalla maestria di Cesare Accetta, accoglie e dialoga col pubblico così come la corte che partecipava alla vita reale, divenendo tutti un’unica grande famiglia”.
L’adattamento prenderà vita a Napoli, in maniera itinerante, al Complesso Monumentale San Domenico Maggiore (dal 18 al 23 aprile), a Villa Pignatelli (dal 25 al 29 aprile) e al Succorpo della S.S. Annunziata (dal 2 al 7 maggio). Così, attraversando la città nella sua caleidoscopia, “una Napoli dove ogni luogo può diventare scena”, lo spettacolo fa sì che il teatro crei un sapiente connubio col tessuto urbano e sociale.
Maria Anna Foglia
Info e prenotazioni: 081 425037 – 329 4763429 – segreteria.galleriatoledo@gmail.com
Biglietto 10,00€