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Martone, Gelardi, Testori e poi il mito della Piaf tra le proposte teatrali della settimana in procinto di iniziare a Napoli.

DantonMORTE DI DANTON
Drammaturgia: Georg Büchner  traduzione Anita Raja
Quando: dal 26 aprile al 7 maggio
Luogo: Teatro Politeama
Orario: dal martedì al sabato ore 21.00, domenica ore 18.00
Regia e scene: Mario Martone
Interpreti Giuseppe Battiston, Fausto Cabra, Giovanni Calcagno, Michelangelo Dalisi, Roberto De Francesco, Francesco Di Leva, Pietro Faiella, Gianluigi Fogacci, Iaia Forte, Paolo Graziosi, Ernesto Mahieux, Paolo Mazzarelli, Lino Musella, Totò Onnis, Carmine Paternoster, Irene Petris, Paolo Pierobon, Mario Pirrello, Maria Roveran, Luciana Zazzera, Roberto Zibetti
e con Matteo Baiardi, Vittorio Camarota, Christian Di Filippo, Claudia Gambino, Giusy Emanuela Iannone, Camilla Nigro, Gloria Restuccia, Marcello Spinetta
Sinossi: Nei soli ventiquattro anni in cui si consuma la sua appassionata e tormentata esistenza, Georg Büchner ci ha lasciato alcuni tra i testi più significativi del teatro moderno, come Woyzeck e Leonce e Lena. Scritto in sole cinque settimane tra il gennaio ed il febbraio del 1835 dal ventunenne scrittore e anatomista, in fuga dalle autorità dell’Assia dove era stato coinvolto in una rivolta, Morte di Danton (Dantons Tod) descrive l’atmosfera degli ultimi giorni del Terrore, la caduta di Georges Jacques Danton nel 1794 e l’antagonismo che lo contrappone a Maximilien Robespierre. Il testo si concentra proprio sulla contrapposizione tra i due protagonisti della Rivoluzione francese, compagni prima e avversari in seguito, entrambi destinati alla ghigliottina a pochi giorni di distanza l’uno dall’altro. Danton non crede alla necessità del Terrore e difende una visione del mondo liberale e tollerante, anche se consapevole dei limiti dell’azione rivoluzionaria; Robespierre, invece, incarna la linea giacobina, stoica, intransigente e furiosa. La fatica di Danton, che si contrappone con lucida razionalità al fanatismo del suo rivale, altro non è che la sfiducia nella possibilità di trasformare il mondo, una visione che tuttavia non incrina la volontà di lotta e la coscienza di trovarsi dalla parte giusta della storia. Capace di esercitare ancora oggi una potente attrazione, Büchner nutre Morte di Danton di temi tutti rilevanti per il nostro tempo: la natura della rivoluzione, il rapporto tra uomini e donne, l’amicizia, la classe, il determinismo, il materialismo, il ruolo del teatro stesso.
Info e prenotazioni: 081 764 5001

 

PiafVERSO IL MITO
Drammaturgia: Gianmarco Cesario e Antonio Mocciola
Quando: dal 28 al 30 aprile
Luogo: Teatro Totò
Orario: venerdì ore 21.00, sabato ore 17.30 e 21.00, domenica ore 18.00
Regia: Gaetano Liguori
Interpreti: Massimo Masiello e Francesca Marini
Sinossi: Ottobre 1963- una grande vedette internazionale si prepara per quello sarà il suo addio alle scene. In una sala vuota, a poche ore dall’apertura del sipario, un incontro la trasporterà attraverso i ricordi a ritrovare quelli che sono gli uomini della sua vita.
Parlare di Edith Piaf, senza entrare nell’ iperrealismo, col rischio della narrazione didascalica che occhieggi alla fiction (già abbondantemente utilizzata sia in cinema che in teatro), a questo punta lo spettacolo dove la donna Edith si confronta con il suo mito, l’immortalità della sua figura e della sua arte con la fine della sua vita umana. Le canzoni, gli uomini, e gli episodi della sua vita si susseguono sulla scena con leggerezza e surrealismo: in un solo uomo lei rivede tutti quelli che l’hanno incontrata, aiutata, sfruttata, amata, odiata, George Moustaki, Yves Montand, Charles Aznavour, Gilbert Becaup, Leo Ferré, Eddie Constantine e Theo Sarapo. Tutti, in qualche modo, uguali, tranne lui, Marcel Cardan, l’unico a non aver sfruttato il suo nome per diventare famoso, lui che veniva da un mondo diverso, quello dello sport, e che era già famosissimo, ma che un tragico destino le tolse, e dal quale non si sarebbe mai separata, fino ed oltre la morte.
Il testo, pensato e scritto per due interpreti di grande spessore, quali Francesca Marini e Massimo Masiello, rispettivamente nei ruoli della Piaf e di tutti gli uomini (o uno solo?) che con lei hanno cantato e vissuto, e che grazie a lei hanno avuto la possibilità di provare cosa significhi attraversare l’amore, l’arte, la gioia e il dolore.
Info e prenotazioni: 081 564 75 25 | botteghino@teatrototo.it

 

ElettraELETTRA, BIOGRAFIA DI UNA PERSONA COMUNE
Drammaturgia: Nicola Russo tratto dalle parole di Elettra Romani
Quando: dal 27 al 30 aprile
Luogo: Teatro Elicantropo
Orario: da giovedì al sabato ore 21.00, domenica ore 18.00
Regia: Nicola Russo
Interpreti: Sara Borsarelli, Nicola Russo
Sinossi: Conosco Elettra Romani, ex ballerina, subrettina e attrice di avanspettacolo, da molti anni. Forse una delle prime “esperienze” teatrali della mia vita è stato spiare lei e suo marito Alfonso Tomas truccarsi e provare delle scene dal loro repertorio.
Ad incantarmi era il rituale e la serietà con la quale Elettra e Alfonso si preparavano per fare il proprio mestiere. Provavano in una stanza sotto la casa e io li spiavo rannicchiato sull’ultimo gradino di una scala a chiocciola cercando di non farmi vedere.
Credo che questa immagine racconti meglio di tante parole lo spirito con cui, dopo tanti anni, mi sono avvicinato alla vita di Elettra Romani. Elettra, che oggi ha novant’anni, ha attraversato gran parte del secolo scorso facendo, con forme diverse, il nostro stesso mestiere, ottenendo alcuni momenti di popolarità ma senza avere quel successo che avrebbe meritato.
Info e prenotazioni: 3491925942 (mattina) | 081296640 (pomeriggio)

 

MundiSIC TRANSIT GLORIA MUNDI
Scritto e diretto: Alberto Rizzi
Quando: dal 25 al 30 aprile
Luogo: Teatro Tram
Orario: dal martedì al sabato ore 21.00, domenica ore 18.00
Interpreti: Chiara Mascalzoni
Sinossi: Un monologo divertente, intelligente e fantasioso, che attraverso l’inventatissima vicenda di Papa Elisabetta I, la prima donna a salire sul soglio di Pietro, affronta il verissimo tema del maschilismo del mondo occidentale. Attraverso una insolita prospettiva, ovvero la storia della Chiesa cattolica, si rilegge il ruolo e la funzione della donna in tutta la storia occidentale. Si ride molto e si pensa altrettanto, soprattutto alla violenza, all’esclusione e alla discriminazione a cui la donna è stata sottoposta fin dai tempi di Eva.
Info e prenotazioni: 08118752126 | whatsapp 342 1785 930 |info@teatrotram.it

 

processoPROCESSO A GESU’
Drammaturgia: Diego Fabbri
Quando: 29 aprile
Luogo: Basilica dello Spirito Santo di Napoli
Orario: ore 21.00
Riduzione e regia: Rodolfo Fornario
Interpreti: Salvatore Sannino, Alessandra Vispo, Tonia Flomena, Ciro Girardi, Antonello Cianciulli, Ciro Meglio, Antonella Quaranta, Luigi Vernieri, Andrea Torre, Alessandro Gioia, Roberto Finamore, Rodolfo Fornario, Patrizia Capacchione, Margherita Rago
Sinossi: “Processo a Gesù” venne rappresentato per la prima volta al Piccolo Teatro di Milano il 2 marzo 1955. I componenti di una famiglia ebraica, Elia, sua moglie Rebecca, la figlia Sara e Davide, insieme ad una troupe di attori, decidono di mettere in scena il processo a Gesù di Nazareth, per capire quanto la legge giudaica fosse stata applicata giustamente, da Caifa, Pilato, gli Apostoli, Giuda, Giuseppe, e altri personaggi che ebbero un ruolo fondamentale nella vicenda della Crocifissione, vengono chiamati a testimoniare. La particolare impostazione dell’opera di Fabbri fa sì che, partendo da posizioni, diciamo, ufficiali, i personaggi scivolino verso una dimensione squisitamente umana rivelando debolezze. Rimpianti, scrupoli e rimorsi che ancora li attanagliano, in bilico tra ruoli pubblici e debolezze umane: vengono ricostruiti i passaggi più importanti della vita di Cristo. L’opera “Processo a Gesù” è ricca di innumerevoli spunti di riflessione.
Info e prenotazioni: Tel 08118531231 – cell. 3404778572 – 3451513951|info@medeart.eu

 

reSdisOrè
Drammaturgia: Giovanni Testori
Quando: dal 25 al 30 aprile
Luogo: Galleria Toledo
Orario: dal martedì al sabato ore 21.00, domenica ore 18.00
Regia: Gigi Dall’Aglio
Interpreti: Michele Maccagno
Sinossi: SdisOre’ è l’estremo omaggio di Testori alla carità salvifica. Omaggio che acquista ancora maggior valore dalla diversità profonda tra la riproposizione e il modello offerto dalla tradizione tragica. L’eroe portatore della carità che salverà il mondo ha qui tanto più efficacia di esempio in quanto oltre che staccarsi dalla massa corrotta e degradata dell’umanità, in modo da vederne il marcio e cercare rimedio, si distacca in modo provocatorio da secoli di tradizione, tanto da rinunciare al suo nome e alla sua identità mitica. Questo è quello che accade allo scarrozzante-Oreste alla fine del suo monologo drammatico: il filo della vendetta, dopo essere stato teso nel corso del dramma con l’aiuto dell’enfasi sulla negatività della figura di Clitemnestra, si spezza improvvisamente mediante l’affidamento ad Oreste, eroe della vendetta per eccellenza, un messaggio di misericordia. Oreste, una volta compiuto il duplice assassinio, si pente rinnegando il  «gran macello» in nome di concetti del tutto nuovi che non appartengono al «grechico vucabular»: il perdono e la carità. Il capo della città di Argo chiede ad Oreste di andare in esilio lontano e di rinunciare insieme alla sua terra e ai suoi diritti anche al nome che gli è stato assegnato.
SdisOre’ rinuncia alla sua tradizionale identità, ma il suo sarà forse un viaggio verso una nuova più vera identità. La «granda e sacra vela» di Oreste prende il largo nel tramonto e si sente nell’aria l’attesa della comparsa del «remador atteso» che sappia condurre l’umanità ad un diverso approdo.
«Invoco te, scrivan o narrator che sei» con queste parole il personaggio di Egisto si rivolge all’autore.
Anche in altri monologhi teatrali di Testori con i quali mi sono già misurato (Cleopatras e MaterStrangoscias), i personaggi si rivolgevano all’autore, ma la cosa rimaneva nell’ambito di una ludica metateatralità. Si trattava di personaggi in cerca di un autore il cui ruolo, nei loro confronti, si confondeva con quello divino e l’autore restava così, lontano e artefice del suo ironico distacco.
Qui al termine scrivan si aggiunge narrator dove però narrator non appare come semplice sinonimo di scrivan dal momento che il narrator è concretamente presente sulla scena ed è proprio lui a dare corpo a quegli stessi personaggi che lo invocano. Nella figura del narratore, i personaggi sono già pertanto presenti, ma lì è anche presente l’autore del cui pensiero il narratore si deve fare pienamente carico.
Il narratore è il corpo dell’autore che rivive materialmente, attraverso di lui, i tormenti, le angosce e le debolezze di una umanità stolta e crudele, ma pur sempre unica e insostituibile. Le rivive come un gioco che pian piano si trasforma in sorpresa per lui e per chi lo ascolta. Una sorpresa culturale già scritta nella mente di chi l’ ha scritta e nuova per colui che sulla scena è delegato a scoprirla per noi. Ne viene un gioco a doppia mandata dove colui che ci racconta la storia ne scopre il succo proprio nel momento in cui ce la consegna e, in più, scopre di doverla fare sua perché è di fatto sua anche se lui stesso la sta rendendo pubblica mentre se ne chiarisce gli snodi.
Info e prenotazioni: 081425037  081425824 | galleria.toledo@iol.it

 

danteL’INFERNO DI DANTE
Quando: 30 aprile
Luogo: Museo del Sottosuolo di Napoli
Orario: ore 18.00 e 21.00
Adattamento e regia: Gigi Dall’Aglio
Interpreti: Monica Caruso; Mario Guadagno; Anna Edipio; Emilio Caruso; Maria Giusy Bucciante; Giancarlo Grosso; Diletta Acanfora; Federica Cannavo; Salvatore Mazza; Enzo Varone; Ciro Zangaro; Federica Cannavo; Francesco Merlino; Rodolfo Medina; Il Genere Umano.
Sinossi: L’amore di Dante per Beatrice ritorna ad emozionare il pubblico con lo spettacolo teatrale: “L’Inferno di Dante”, rappresentato nella suggestiva cornice del Museo del Sottosuolo di Napoli. Dopo aver incantato oltre 700.000 spettatori nelle edizioni realizzate nelle Grotte di Pertosa e di Castelcivita, “L’Inferno di Dante” continua il suo emozionante viaggio con un nuovo fantastico allestimento, realizzato in esclusiva per il Museo del Sottosuolo di Napoli.
Basato sulla Prima Cantica dell’Opera di Dante Alighieri, lo spettacolo racconta il viaggio del Sommo Poeta tra i dieci cerchi dell’Inferno alla ricerca dell’Amore. La rappresentazione teatrale itinerante si svolgerà in tre momenti, ognuno dei quali vedrà protagonista una sala differente del Museo, che si sviluppa per circa 3000 mq a 25 metri sotto piazza Cavour, nel cuore della città, a pochi metri dal Museo Archeologico Nazionale. Un susseguirsi di incontri con i personaggi straordinari del regno delle anime dannate in una cornice che non potrete dimenticare.
Info e prenotazioni: 0818631581 | 3391888611

 

bestiaCOME UNA BESTIA!
Liberamente tratto da: Sei una bestia Viskovitz! di Alessandro Boffa
Quando: 30 aprile
Luogo: Nostos Teatro Aversa
Orario: ore 18.00
Regia: Orazio De Rosa
Interpreti: Antonio Perna
Sinossi: . Uno scarafaggio arrampicatore sociale, uno scorpione killer, una spugna che vuole smettere di bere, un pappagallo che parla d’amore: Viskovitz è ognuna di queste bestie e molte altre ancora, alle prese con le loro bizzarrie, nevrosi, vanità. COME UNA BESTIA è un tour de force di comicità e intelligenza, dove il gergo scientifico diventa invenzione linguistica, la battuta aforisma. Attacchi folgoranti danno vita a intrecci pieni di sorprese, che spaziano dalla gag comica al western, dall’assurdo al blues. Sono favole ironiche che illuminano un mondo in cui si fatica a essere animali e si finisce per diventare bestie.
Info e prenotazioni: 081 19 169 357 | 389 24 714 39 – info@nostosteatro.it

 

vetiverVETIVER
Drammaturgia e regia: Fabio Pisano
Quando: dal 27 al 30 aprile
Luogo: Nuovo Teatro Sancarluccio
Orario: dal martedì al sabato ore 21.00, domenica ore 18.00
Interpreti: Melania Esposito
Sinossi: Genio assoluto della profumeria, Nathalie è un’artista dei sensi, dell’olfatto. Compare in scena intenta nell’impresa di scovare il profumo principe, quella sensazione che nessun essere umano ha mai raggiunto fino a quel momento: è alla ricerca del profumo della vita.
Si legge nelle note di regia: “La forza di questo monologo è concentrata tutta sul fil rouge che attraversa le narrazioni della protagonista: i profumi. Le essenze che hanno caratterizzato la sua vita e forse un po’ la vita d’ogni singolo spettatore. Attraverso l’olfatto, si viaggia. Nel proprio passato, nelle esperienze d’una vita, e lo si fa con una poesia e una tenerezza caratteristiche di Mona di Orio, alla cui figura la protagonista è ispirata.”
In “Vetiver”, teatro, arte e musica s’incontrano, alla ricerca della bellezza nella sintesi perfetta tra i sensi.
Info e prenotazioni: 081-4104467|081-544889

 

storieDIECI STORIE PROPRIO COSÌ
Drammaturgia: Emanuela Giordano e Giulia Minoli
Quando: dal 27 al 30 aprile
Luogo: Teatro SanFerdinando
Orario: gioveì e venerdì ore 10.00, sabato ore 19.00, domenica ore 18.00
Regia: Emanuela Giordano
Interpreti: Daria D’Aloia, Vincenzo d’Amato, Angela Ciaburri,  Tania Garribba, Giuseppe Gaudino, Salvatore Presutto, Diego Valentino Venditti e con Tommaso Di Giulio chitarre, Paolo Volpini batteria.
Sinossi: Dieci storie proprio così racconta di vittime conosciute e sconosciute della criminalità organizzata, storie di impegno civile e riscatto sociale, responsabilità individuali e collettive, connivenze istituzionali e taciti consensi. Racconta il coraggio espresso da associazioni di ragazzi caparbi, la tenacia dei parenti delle vittime, l’impegno di tutti cittadini che fanno della memoria un diritto inalienabile. Senza incorrere nell’enfasi celebrativa, le storie si intrecciano tra loro in un affresco corale, carico di energia vitale. Dieci storie proprio così è una “ragionata” provocazione contro quella rete mafiosa, trasversale e onnipresente, che vorrebbe sconfitta la coscienza collettiva, la capacità di capire e reagire.
Lo spettacolo inizia il suo percorso nel 2011 al Teatro di San Carlo di Napoli e nel 2017 si arricchisce di nuove storie, con un ulteriore approfondimento su Mafia Capitale e sui legami tra ‘Ndrangheta calabrese e Lombardia.
Dieci storie proprio così è parte integrante di un progetto sperimentale di collaborazione tra teatri, istituti penitenziari, scuole e società civile Il palcoscenico della legalità.
Info e prenotazioni:  0815513396 | biglietteria@teatrostabilenapoli.it

 

Ph Cesare_AbbateLA PARANZA DEI BAMBINI
Drammaturgia: Mario Gelardi e Roberto Saviano
Quando: dal 19 al 30 aprile
Luogo: Nuovo Teatro Sanità
Orario: dal martedì al sabato ore 21.00, domenica ore 18.00
Regia: Mario Gelardi
Interpreti: Vincenzo Antonucci, Luigi Bignone, Carlo Caracciolo, Antimo Casertano, Riccardo Ciccarelli, Mariano Coletti, Giampiero de Concilio, Simone Fiorillo, Carlo Geltrude, Enrico Maria Pacini
Sinossi: Nel gergo camorristico “paranza” significa gruppo criminale. Ma il termine ha origini marinaresche e indica le piccole imbarcazioni per la pesca che, in coppia, tirano le reti nei fondali bassi, dove si tirano su pesci piccoli, quelli buoni per la frittura di paranza. L’espressione “paranza dei bambini” indica la batteria di fuoco, ma restituisce anche con una certa fedeltà l’immagine di pesci talmente piccoli da poter essere cucinati solo fritti. Cotti e mangiati all’stante: proprio come questi ragazzini. Il romanzo omonimo di Saviano diventa uno spettacolo teatrale che racconta una verità cruda, violenta, senza scampo. Non a caso nasce al Nuovo Teatro Sanità, un luogo nel cuore di Napoli dove si tenta costruire un presente reale e di immaginare un futuro possibile.
Info e prenotazioni: 3396666426 | info@nuovoteatrosanita.it

Irene Bonadies

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