Nei prossimi giorni a teatro… in Campania
La programmazione teatrale della settimana dal 16 al 21 maggio, tra omaggi a Totò, De Filippo, la musica di Massimo Ranieri e debutti.
L’ALTRO
Scritto e diretto da: Fabio Pisano
Quando: 18 maggio
Luogo: Nuovo Teatro Sancarluccio
Orario: ore 21.00
Interpreti: Roberto Ingenito, Francesca Borriero, musiche live di Francesco Santagata
Sinossi: E’ uno spettacolo semplice, lineare, ma con una profondità e una sensibilità rare. Antonio De Curtis, il principe Antonio De Curtis, ha vissuto una vita ricca e al contempo complessa, piena di momenti “decisivi”; raccontarne con leggerezza, spesso usando le sue parole, ci è sembrato un dovere, un obbligo. Antonio De Curtis è un patrimonio umano della città di Napoli, prima che artistico. E’ un uomo dalla cui vita si possono trarre insegnamenti costanti, continui. E’ un Maestro perpetuo, e Totò, il personaggio la maschera l’attore universale Totò, non è altro che la naturale conseguenza di un carattere, di una sensibilità d’animo, di una nobiltà di cuore che solo Antonio De Curtis, il principe Antonio De Curtis, possedeva davvero.
Info e prenotazioni: 0814104467 | nuovoteatrosancarluccio.it
UN GIORNO
ALL’IMPROVVISO
Scritto e diretto da: Eduardo Cocciardo
Quando: 19 maggio
Luogo: Nuovo Teatro Sancarluccio
Orario: ore 21.00
Interpreti: Eduardo Cocciardo e Francesca Stizzo
Sinossi: Lo spettacolo gioca con le contaminazioni. Teatro dell’assurdo, commedia sentimentale, psicanalisi di coppia. Poesia, scienza, magia. Vivrà gli stessi territori indistinti di un classico Godot, lo stesso tipo di comicità surreale, ricordando qua e là il cinema di Troisi o quello di Woody Allen, tra ambizione scientifica e visione poetica. Non una classica storia d’amore, inquadrata in un’epoca specifica, in una particolare condizione sociale o economica. Nessuna elaborazione narrativa tradizionale, che parta da un punto per raggiungerne un altro. Un inizio per una fine. Una nascita per una morte. Come Estragone e Vladimiro, i due personaggi vivono un non-luogo ed un non-tempo che permetterà a tutti gli spettatori di riconoscersi in loro. I registri recitativi non potranno che giocare anch’essi sulla contaminazione, sull’attrito emozionale, così da dare massima evidenza scenica alla profonda incomunicabilità fra uomo e donna, raccontando come si sia aggravata negli anni, fino all’apice odierno, dove tutto è diventato superficiale, frammentario, insensato, eternamente in discussione. La domanda è semplice: in un mondo con pochissimi valori reali, che senso continua ad avere ciò che chiamiamo amore? Semplice il suo risvolto drammaturgico: un dialogo-fiume, diretto, crudo, senza troppi giri di parole, alla ricerca di un improbabile punto d’incontro. I personaggi non faranno che chiedersi testardamente da che parte stia la verità, in uno sviluppo psicoterapeutico che offrirà la possibilità ad ogni spettatore di rileggere l’andirivieni dei propri errori, delle proprie frustrazioni, delle proprie delusioni. Semplice lo scenario. Scatola nera. Luci di taglio. I due attori quasi sempre sul proscenio, nel loro angolo, come due pugili. Sul fondo, un’immagine proiettata, fra il rosso ed il nero, offre una visione stilizzata del confronto fra la dimensione maschile e quella femminile, facendole scontrare ma anche incrociare, come avviene a volte sulla scena, con i due personaggi che si ritrovano l’uno ad invadere il campo dell’altra, prendendone momentaneamente il posto, con l’uomo che si mostra improvvisamente fragile e vulnerabile, e la donna che si ritrova a doverlo proteggere o rassicurare. In un’epoca che sembra aver condannato soprattutto l’uomo a dover brancolare nel buio in cerca di risposte, Un giorno all’improvviso non è solo una crudele analisi dei sentimenti umani, ma anche un canto a favore del pieno rispetto dell’altro/a, della capacità di saper vivere le relazioni rinunciando ai propri dogmi, ai propri egoismi, ai propri bisogni passeggeri, in uno stato di fluidità che permetterebbe a molte storie improvvise di non essere improvvisate. Con un risvolto fondamentale anche sul piano sociale: perché trovare il modo corretto e sensato di vivere i sentimenti, equivale anche, e forse soprattutto, a saper vivere bene con gli altri, a ristabilire certi valori, a ricostruire un mondo di ideali in un’epoca che non sembra credere più a niente.
Info e prenotazioni: 0814104467 | nuovoteatrosancarluccio.it
DI UN ULISSE, DI UNA PENELOPE – Debutto
Scritto: Marilena Lucente
Quando: dal 19 al 21 maggio
Luogo: Teatro Civico 14 (Caserta)
Orario: ore 21.00 (ven/sab), ore 19.00 (dom)
Interpreti: Ilaria Delli Paoli e Roberto Solofria
Regia: Roberto Solofria
Sinossi: Il testo di Marilena Lucente racconta la relazione e il rincontro di un uomo e di una donna, di un marito e di una moglie, ma probabilmente di due perfetti sconosciuti. Un incontro in cui tutto sembra poter ricominciare: cambia Ulisse, cambia Penelope, come non era accaduto nei venti anni di separazione. Domande furiose che nascono solo dall’amore. Quando si sta male per averlo perduto, quando si pensa di averlo ritrovato, e si teme e si trema al pensiero del futuro.
Chiunque abbia avuto un’Itaca nella propria vita sa di cosa stanno parlando quei due. In questa frase di Marilena Lucente, autrice di origine pugliese che vive e insegna a Caserta, si racchiude il senso della sua operazione che illumina con una personale sfumatura la storia di Ulisse e Penelope. Una scrittura sempre in dialogo tra passato e presente, con particolare attenzione all’universo femminile. Ci troviamo di fronte un Ulisse umanizzato, fatto di debolezze ed errori. Uomo che affronta una donna, abbandonata ragazzina e lasciata al proprio destino, che torna per riprendersi tutto, la sua isola, il suo palazzo, suo figlio, la sua donna, che l’ha aspettato, ma non per accoglierlo in silenzio, ma per metterlo davanti ad una scelta, una scelta che ancora una volta Ulisse non vorrebbe fare, che ancora una volta vorrebbe delegare a lei.
Info e prenotazioni: 0823 441399 – info@teatrocivico14.it
IL TESTAMENTO DI PIETRA
Scritto e diretto da: Febo Quercia
Quando: 20 maggio
Luogo: Cappella Sansevero e Cavea sotterranea
Orario: ore 19 e 20.00
Interpreti: Raffaele Ausiello, Mario Di Fonzo e Antonio Perna
Sinossi: Il Testamento di Pietra è un viaggio nel tempo, tra storia e alchimia, leggende e studi scientifici, in cui sarà fatta luce sulla figura del principe Raimondo di Sangro, che si intreccia a quella di altri due personaggi, lo scultore napoletano Giuseppe Sanmartino e il medico palermitano Giuseppe Salerno. Nell’ambito della visita teatralizzata, si potranno ammirare all’interno della navata, il Cristo velato, tra i più singolari capolavori della scultura di tutti i tempi, su cui si addensano numerosi misteri; la Pudicizia e il Disinganno e la Cavea sotterranea, concepita dal principe di Sansevero come tempietto sepolcrale destinato ai suoi discendenti, oggi luogo in cui sono conservate le famose Macchine Anatomiche.
Info e prenotazioni: NarteA ass. culturale 339 7020849 – 333 3152415
A-MEDEO
Adattamento e testi: Marina Cioppa
Quando: 20-21 maggio
Luogo: Nuovo Teatro Sancarluccio
Orario: ore 21.00
Interpreti: Stefania Remino e Antimo Navarra
Regia: Michele Brasilio
Sinossi: L’opera viaggia attraverso lo studio di alcuni personaggi di Eduardo De Filippo; in particolar modo concentrandosi sulla figura dei figli. Partendo dal concetto che un attore quando sale su di un palcoscenico “uccide” la persona che è per far vivere un personaggio che non esiste se non esclusivamente sulla scena. La volontà dell’opera è dunque quella di rivendicare la paternità artistica del Maestro. I lavori di De Filippo si innestano su un gioco fatto di luci e immagini che riescono a dare voce ai silenzi. L’autore si serve così di commedie quali “Mia famiglia”, “Filumena Marturano”, “Bene mio core mio”, “Gennareniello”, “Sabato, domenica e Lunedì”, “L’abito nuovo”, “Napoli milionaria”, “Natale in casa Cupiello” in cui la presenza dei figli è determinante per lo svolgimento dell’opera stessa e il riconoscimento degli altri personaggi. Tutto gira intorno alla figura del padre che, seppur assente, è però fondamentale al punto che gli attori che interpretano i personaggi di Eduardo ne richiedono la presenza esplicandola come bisogno nonché come necessità di riconoscimento paterno. Eduardo disse: “il teatro è gelo, così si fa e così l’ho fatto: è cresciuto mio figlio e non me ne sono accorto, per fortuna è cresciuto bene”. E’ di questa attenzione che i due figli nella pièce hanno bisogno, è questo diritto che rivendicano. Il resto è amore. Il testo, che inevitabilmente si avvale di citazioni Eduardiane, mantiene uno sguardo avanguardistico in cui reale e surreale si alternano e quasi si confondono per dare vita a qualcosa che ha un richiamo con un passato che infondo è più prossimo che remoto. I valori forti come quelli della famiglia e del legame di sangue tra figli e genitori è qualcosa che nemmeno il tempo e l’evolversi della società può mutare. La modernità degli anni 2000 ha portato a numerosi cambiamenti quasi immaginabili ma nonostante questo per tutte le madri “i figli sò figl e sono tutti uguali”. L’autore seppur giovane entrando in punta di piedi ha voluto così analizzare quella che è la raffinata e forse ineguagliabile drammaturgia di Eduardo immaginando di essere lui stesso un suo figlio e cambiando così la prospettiva di scrittura che è quella di un figlio che osserva, analizza e forse arriva a comprendere la figura del padre, spesso fatta di errori e mancanze, piuttosto che l’inverso. E’ un testo particolare, introspettivo, che volutamente ha un finale aperto; lo spettatore deve sentirsi libero di immedesimarsi o meno nella figura di un genitore quanto di un figlio, e di odiare quanto comprendere certe scelte che inevitabilmente rientrano in una soggettività e una sfera intima in cui l’autore non vuole , non può entrare fino in fondo. La scelta degli attori non è casuale si è volutamente pensato a due giovani artisti la cui caratteristica primaria è la passionalità e la naturalezza scenica che, secondo l’autore e il regista, è fondamentale per un testo come questo.
Info e prenotazioni: 0814104467 | nuovoteatrosancarluccio.it
Sud Folk Song
Con: Patrizia Spinosi, voce, Michele Bonè (chitarra) e Ivano Esposito (percussioni).
Quando: 21 maggio
Luogo: Sala Ichòs
Orario: ore 21.00
Sinossi: Sud Folk Song esalta, attraverso i moduli espressivi tipici della nostra tradizione, quel patrimonio artistico e canoro che da centinaia di anni costituisce il vanto e la risorsa della Campania e di Napoli in particolare.
Partendo dal canto sul tamburo e la Villanella (forme espressive tipiche del ‘500), si giunge alla new generation musicale del Secondo Novecento con brani di Rosa Balistreri, Caterina Bueno, Roberto De Simone, Pino Daniele, Eugenio Bennato, Carlo Faiello, Peppe Lanzetta, Gianni Lamagna fino ad arrivare alla musica del sud del mondo con brani di Violeta Parra, Mercedes Sosa, Amalia Rodrigues, Horacio Salinas.
Una performance sulla tradizione nostrana che vive, liberandosi dalle panie del folklore edulcorato ed esteriore, della scelta mirata dei brani in sequenza, dell’intensa e altamente professionale interpretazione di Patrizia Spinosi accompagnata dai musicisti: Massimo Bonè (chitarra) e Ivano Esposito (percussioni).
Info e prenotazioni: 335 765 2524 – 335 7675 152 – 081275945
SOGNO E SON DESTO… IN VIAGGIO
Scritto e diretto da: Massimo Ranieri e Gualtiero Peirce
Quando: fino al 21 maggio
Luogo: Teatro Augusteo
Orario: infrasettimanali ore 21.00, domenica e mercoledì ore 18.00
Interpreti: Massimo Ranieri
Sinossi: Sogno e son Desto è un titolo giocoso e provocatorio, un inno alla vita, all’amore e alla speranza. lo spettacolo di Massimo Ranieri, ideato e scritto con Gualtiero Peirce, torna in una nuova edizione dopo il grande successo delle serate su Raiuno; Continua così il viaggio affettuoso, spettacolare e sorridente attraverso grandi canzoni, racconti particolari e colpi di teatro. I protagonisti, ancora una volta, non saranno i vincitori o le imprese degli eroi, ma i sognatori e la vita di tutti noi.
Nel duplice ruolo di attore e cantante, l’Artista porterà in scena il teatro umoristico e le piú celebri canzoni napoletane. E naturalmente non mancheranno, accanto ai suoi successi, novità musicali e sorprese teatrali, proposte con la formula che nelle precedenti edizioni ha già conquistato le platee di tutta Italia.
Info e prenotazioni: 081414243 – botteghinoaugusteo@libero.it
AMORE PAZZO
Scritto: Giovanna Donini
Quando: fino al 28 maggio
Luogo: Teatro Tram
Orario: ore 21.00 (ven/sab), ore 19.00 (dom)
Interpreti: Orazio Cerino e Chiara Vitiello
Regia: Titti Nuzzolese
Autore: Mirko Di Martino
Sinossi: “Tre divertenti storie di amore malato, tre originali racconti di follia amorosa. Nella prima storia, due sconosciuti si ritrovano casualmente nello stesso B&B per motivi diversi: lui è stato lasciato da sua moglie e ha deciso di suicidarsi; lei è una psicologa che si occupa dei problemi degli altri e che, nonostante questo, non riesce a risolvere i suoi. Protagonista della seconda storia è una donna appassionata di soap opera che, dopo un incontro fortuito con la star de “Il Segreto”, si convince che il personaggio che l’attore interpreta in TV sia in realtà innamorato di lei. La terza storia racconta la crisi di una coppia causata dalle insicurezze di lei. Il suo dottore glie lo ha confermato: lei è affetta da un Disturbo Ossessivo Compulsivo di Relazione, ovvero dal bisogno continuo di avere risposte certe e definitive ai comuni dubbi sul proprio partner.
Info e prenotazioni: 08118752126 (ore 16.00 – 20.00) | whatsapp 3421785930 | info@teatrotram.it | teatrotram.it
Irene Bonadies