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Sei una bestia, Viskovitz di Alessandro Boffa si trasforma (per la seconda volta) in uno spettacolo teatrale, per la regia di Orazio De Rosa, in scena nell’ambito della rassegna RELAZIONI a cura del Teatro Civico 14.

COME UNA BESTIA!

Fonte foto Ufficio Stampa

«RELAZIONI è il progetto a firma del Teatro Civico 14 che raggruppa eventi e spettacoli accomunati dalla volontà di mettere sotto la lente d’ingrandimento l’uomo come animale sociale», è quanto si legge nelle note di presentazione dello stesso e mai definizione è più calzante per descrivere le intenzioni che sottendono allo spettacolo Come una bestia!, andato in scena sul palco casertano, lo scorso 14 maggio. Il regista Orazio De Rosa, che si è liberamente ispirato al libro Sei una bestia, Viskovitz, scritto da Alessandro Boffa, ha estrapolato dal testo quattro brani su cui ha costruito altrettanti quadri scenici, habitat immaginifico per i personaggi creati dall’attore Antonio Perna. Il protagonista assoluto è Viskovitz che cambia forma continuamente sotto gli occhi del pubblico, sollecitato nella sua fantasia dalla penna acuta dell’autore. Il linguaggio scientifico, mutuato dal mondo della biologia, ambito in cui era impiegato Boffa, prima di dedicarsi alla scrittura, è il medium attraverso il quale vengono analizzati i sogni, le aspettative, gli isterismi, le debolezze e i dubbi dell’uomo, animale sociale per l’appunto, in questo caso, costretto a trasformarsi in bestia. La peculiarità del linguaggio utilizzato è il punto di forza di una sentita comicità che investe gli spettatori e a cui bisogna aggiungere l’ironia e l’intelligenza con cui sono stati tratteggiati i personaggi, sia sulla pagina bianca sia sul palco. La chimera fantastica a cui ha dato voce e corpo Perna salta fuori da uno scatolone da imballaggio, di quelli che in genere contengono gli animali durante il trasferimento da uno zoo ad un altro, e il teatro diventa un serraglio in cui sfilano i personaggi bestiali, i mille volti di Viskovitz, che in un divertente transfert operato dalla regia, è tutti noi e noi siamo lui.
L’ambizioso scarafaggio di Non è tutto oro quel che luccica, oltre all’iniziale difficile rapporto genitoriale, deve superare la delusione di un matrimonio fallito; la rassegnata e malinconica spugna di Bevici sopra, pur cercando di opporsi con tutta se stessa, alla fine dovrà accettare la sua natura di vegetale; lo spietato scorpione killer, protagonista del frammento Sei da prendere con le pinze, non può sfuggire a “quell’intollerabile, sinistra felicità” da predatore; mentre il pappagallo Viskovitz in E lei che disse? affronta le sue pene d’amore, dopo esser stato gabbato dalla moglie e dall’amante. A raccordare le varie storie si ripete come una cantilena: “Io sono, tu sei, egli è…”, non sterile tormentone all’interno della messinscena, ma ponte di congiunzione tra le identità rinnegate e smarrite, alla ricerca del loro Essere e della loro Essenza.
Nella carrellata di tipi bestial-umani a cui si assiste, più che l’evoluzione, si manifesta in scena la spinta e la propensione al cambiamento, che si risolve, quasi sempre, in un epilogo fallimentare, cui subentra la rassegnazione e l’accettazione della propria immutabile natura. I pochi oggetti scenici e le musiche che rievocano nella memoria collettiva atmosfere e ambienti sono gli elementi che sostengono il ritmo e la recitazione tenace dell’unico interprete capace di rendere, di volta in volta, la frustrazione di quel mancato cambiamento estremamente divertente e sopra le righe, come suggerisce la scrittura, e quanto mai credibile, sul piano della sensibilità. Una sensibilità che in Viskovitz si palesa nella sua dimensione introspettiva, attraverso i tanti interrogativi che si pone per ricostruire la sua vicenda personale. Su tutti, uno riceve una risposta che diventa monito ed imperativo per tutta la sala: “Cosa possiamo fare per sfuggire a questa mediocrità? Cosa dobbiamo fare?” “Fare!”; azione e motore del cambiamento perennemente inseguito.

Antonella D’Arco

Teatro Civico 14
Via F. Petrarca (Parco dei Pini) c/o Spazio X – 81100 Caserta
Info e contatti:  0823441399; info@teatrocivico14.it

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