TRAM: a bordo verso la nuova stagione
Nel cuore di Napoli al via la seconda stagione dello spazio diretto da Mirko Di Martino, tra prosa, ricerca e musica.
Il teatro ti trasporta. Questa la tag line per la stagione 2017/2018 presentata dal Teatro TRAM il 28 giugno nella sala di Via Port’Alba, 30. Una seconda stagione che è un po’ la prima per questa realtà teatrale è nata solo sei mesi fa con l’obiettivo di dare spazio a spettacoli sperimentali ed indipendenti. Del resto, lo stesso nome TRAM è anagramma di Teatro, Ricerca, Arte e Musica.
Sceglie pertanto di giocare con la figura del mezzo di trasporto il direttore artistico Mirko Di Martino che per quest’anno raddoppia l’offerta articolandola su doppia linea: la rossa dedicata agli spettacoli in abbonamento, selezionati tra le migliori proposte delle compagnie italiane e napoletane, al loro debutto assoluto o per la prima volta a Napoli; la blu orientata sul territorio regionale e cittadino, proponendo una scelta tra gli spettacoli napoletani più interessanti ed innovativi.
Inaugura la stagione in abbonamento lo spettacolo dello stesso Di Martino Warhol, in scena dal 5 al 15 ottobre. A trent’anni dalla scomparsa del grande artista l’autore vuole raccontarlo ponendo l’accento sull’incontro/scontro tra l’immagine costruita del divo Warhol e le sue umane paure, in un gioco dualistico che dominerà la pièce in cui arte, parola e gesto si contaminano.
Seconda fermata è il monologo Dux in scatola. Autobiografia d’oltretomba di Mussolini Benito, dal 9 al 12 novembre. La drammaturgia, la regia e l’interpretazione sono di Daniele Timpano che in prima persona racconterà le rocambolesche vicende del corpo del duce da Piazzale Loreto nel ’45 alla sepoltura a Predappio nel ’57 intrecciando brani di testi della letteratura del Ventennio, da Martinetti a Gadda a Malaparte. Un’esposizione in tono scherzoso dei luoghi comuni sul fascismo, dei materiali dai siti web neofascisti, delineando l’eredità del duce nell’immaginario degli italiani.
Dal 14 al 17 dicembre in scena Panenostro, un testo sulla malavita calabrese trapiantata al Nord, scritto e diretto da Rosario Mastrota, con Andrea Cappadona. Uno spettacolo di teatro civile, i cui elementi chiave racchiudono una storia di riscatto che non vede né vinti né vincitori, né buoni né cattivi, ma nella realtà si palesano come vincenti la speranza di cambiamento e l’amore degli atti umani.
Debutta il 25 gennaio, e sarà al TRAM fino al 28, lo spettacolo di Fabio Pisano Celeste, con Francesca Borriero e Roberto Ingenito. Una figura rara, realmente esistita, quella di Celeste di Porto, un’ebrea che nel ghetto di Roma divenne una spia, vendendo la sua gente. Spietata per istinto di sopravvivenza, lo spettacolo non intende assolvere la donna ma raccontare una storia di perduta memoria, sforzandosi di immaginare un ulteriore motivo o anche di inventarlo.
Dall’1 al 4 febbraio spazio a Tre. Le sorelle Prozorov, liberamente tratto da “Tre Sorelle” di Cechov. Da tempo il regista Giovanni Meola voleva affrontare questo autore e sceglie come protagoniste le attrici Roberta Astuti, Sara Missaglia e Chiara Vitiello con le quali lavorerà alla costruzione delle tre figure che incarnano ciascuno di noi, nelle infinite sliding doors che le maschere del quotidiano ci mettono davanti e addosso.
L’opera di Robert Farquhar Dust to dust sarà in cartellone dal 22 al 25 febbraio per la regia di Guglielmo Guidi. “Ognuno a un certo punto fa i conti con la propria esistenza” così viene riassunto il plot di un testo serratissimo, che procede come una jam session verbale orchestrata su dialoghi-monologhi comici e poetici. La forma drammaturgica per la quale l’attore racconta ma gestisce in contemporanea le azioni con gli altri attori mira a creare una nuova forma di straniamento, tipico della contemporanea ricerca anglo-irlandese. Una pièce comica e toccante che apre improvvise zone di malinconia e tenerezza senza sentimentalismi, “una”, come la definisce lo stesso regista, “scazzottata emotiva”.
A seguire, dal 15 al 18 marzo, lo spettacolo di Phoebe Zeitgeist, ideato e diretto da Giuseppe Isgrò, drammaturgia di Michelangelo Zeno, Malagrazia, storia di due fratellini alle prese con le paure dell’infanzia e il desiderio di diventare grandi, fino alla ricerca ultima delle loro origini. Una pièce sperimentale il cui percorso procede per tappe o isole, attraversando luoghi diversi che ne segnano l’evoluzione e ne nutrono la poetica.
In scena dal 12 al 15 aprile Dentro i secondi di Antonello Cossia, tratto dall’omonimo libro di due giornalisti sportivi, Franco Esposito e Dario Torromeo, con protagonisti i “secondi” dello sport, campioni con poca gloria che, pur all’ombra dei successi dei “primi”, non si sono arresi e sono a loro modo simboli dello sport e della vita, vivendo il cammino senza pensare al traguardo ma assaporandolo passo dopo passo.
Prima fermata della linea blu è il monologo Fuje Filumena, scritto e diretto da Peppe Fonzo. La Filumena Marturano di Eduardo è qui un femminiello, interpretato da Luigi Credentino, in una riscrittura al maschile provocatoria e dissacrante, che sarà rappresentata al TRAM il 28 e il 29 ottobre.
Il 4 e il 5 novembre sarà la volta di Corpi scelti di Angela Matassa, Anna Mazza e Roberto Russo per la regia di Peppe Miale. Il numero tre domina questo progetto drammaturgico che vuole essere ironico e surreale, i cui temi sono l’identità di genere, la scaramanzia e l’arte di arrangiarsi. Tre le donne, tre le storie il cui filo rosso resta sempre il corpo, con quello che dice e quello che racconta.
L’Edi(p)po di Massimo Finelli, in scena dal 16 al 19 novembre, è invece una riscrittura in chiave farsesca della nota tragedia di Sofocle occasione per riflettere su un’epoca come la nostra di grande irresponsabilità.
Ancora Massimo Finelli, ma stavolta come attore affiancato da Giulia De Pascale, Daniele Sannino e Giovanni Scotti, sarà protagonista dello spazio dal 30 novembre al 3 dicembre con Strafaust, scritto e diretto da Massimo Maraviglia. Il testo tragicomico vede un Faust che ha già ottenuto tutto ma questa condizione gli genera una profonda apatia, una mancanza di desiderio che lo fa vagare inerte, come anestetizzato. All’opposto dunque sarà Mefisto, con la sua complice Margherita, che cercherà di salvarlo per liberare entrambi dal copione già scritto di cui sono prigionieri.
Tempo che fu di scioscia è un testo di Moscato diretto da Mario Gelardi, in scena dal 13 al 14 gennaio. Con il pastiche linguistico tipico dell’autore napoletano verranno presentati 11 racconti sulle Quattro Giornate di Napoli, tra musica, con la voce di Carmen Femiano, e parole, quelle interpretate da Tina Femiano.
Il 17 e 18 febbraio in scena Pacchiello, venditore ambulante di taralli caldi caldi e di guai neri neri, diretto e interpretato da Roberto Capasso nel ruolo di un usuraio usurato raccontato in chiave tragicomica, tratto da “Mercanti di anime e di usura” di Pasquale Ferro.
In prima assoluta, dal 26 al 29 aprile, L’immoralista di Luisa Guarro e Antonio Mocciola, liberamente tratto dall’omonimo romanzo di Andrè Gide. Molte le componenti biografiche dell’autore francese all’interno di un’opera che gli valse il silenzio della società parigina del tempo per i duri temi trattati: l’omosessualità e la pedofilia. Antonio Mocciola sceglie di far rivivere in scena uno scrittore quasi dimenticato con le sue forti polemiche antiborghesi, un autore “sbagliato” la cui energia verrà omaggiata.
Al suo debutto al Fringe del Napoli Teatro Festival nel 2015, sarà al TRAM dal 4 al 6 maggio Jamais vu, scritto e diretto da Eduardo Di Pietro. Una ricercatrice in rovina, un imprenditore fallito, un ex operaio e sua moglie i protagonisti di una rapina in Banca per rovesciare il sistema economico prima di una parziale amnesia che renderà gli anarchici autori del gesto vittime e carnefici al tempo stesso, sostenitori della dittatura che volevano rovesciare, quella del denaro. La storia è un pretesto per una riflessione più profonda sulla capacità salvifica dell’essere umano di dimenticare in un mondo che in maniera sempre più spietata preserva il potere, sacralizza il consumo, privilegia la produttività.
La stagione su doppia linea del teatro si conclude con due progetti speciali con data da definire.
Il primo è La tempesta di Shakespeare messa in scena con gli allievi del laboratorio “Nella Tempesta” condotto da Pino Carbone. Uno spettacolo che dovrebbe intitolarsi “Le tempeste” per i suoi presupposti che legano il concetto di tempesta all’attore e alla scena.
Il secondo attiene al Premio Rebù che sostiene spettacoli teatrali inediti e ispirati alla drammaturgia classica con l’intento di dare al teatro novità ed energie nuove. Vincitore del premio Alessandro Paschitto con una riscrittura da “I due gentiluomini di Verona” di Shakespeare, dal titolo 2×2 gentiluomini.
Tra gli eventi e le rassegne proposte per la prossima stagione, il ritorno de I corti della Formica in programma dal 17 al 22 ottobre per la direzione artistica di Gianmarco Cesario che questa 12sima edizione sceglie il tema “Guerra e Pace” dedicando una settimana alle proposte teatrali più interessanti e originali sottoposte alla valutazione di una giuria di giovanissimi studenti di alcune scuole superiori napoletane.
Spazio verrà poi dato alla musica con una selezione delle migliori proposte dei giovani della scena musicale napoletana, tra musica d’autore, etnica e jazz, mentre ancora Gianmarco Cesario sarà il curatore e direttore del format Teatro match, progetto giunto alla sua quinta edizione che vede una serie di incontri gratuiti in cui il pubblico sarà supremo giudice, scegliendo l’autore teatrale vincitore tra arringhe di esperti di teatro e reading.
Partirà in coincidenza con l’avvio della stagione teatrale, fino alla fine della stessa Trame al TRAM, una rassegna letteraria ideata e condotta da Antonio Mocciola in cui alterneranno autori teatrali e scrittori di narrativa che presenteranno al pubblico i loro nuovi lavori sottoforma di reading.
Con l’intento di trasmettere amore e passione per il teatro e saperi attoriali nuovi e vecchi il TRAM attiverà, infine, il Laboratorio di teatro, rivolto a chiunque voglia avvicinarsi al mondo teatrale e la Scuola di Teatro con l’obiettivo di formare gli attori del futuro grazie all’attività di docenti esperti.
Insomma al pubblico non resta che lasciarsi trasportare sui binari di una novella realtà teatrale ampia e multidisciplinare.
Anna Fiorile
Tram
Via Port’Alba, 30
info e prenotazioni: 342 1785 930 – 081 1875 2126 – info@teatrotram.it – www.teatrotram.it