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Il secondo spettacolo del Festival “I viaggi di Capitan Matamoros” migra verso la dimensione onirica con un’operazione sperimentale sui linguaggi teatrali ispirata a Joyce e Carrol, che vede protagonista la voce di Francesca Della Monica.

Fonte foto Ufficio stampa

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È stato presentato venerdì 15 settembre Jabberjoyce, secondo spettacolo nell’ambito del Festival della Commedia dell’Arte “I viaggi di Capitan Matamoros”, a Napoli dal 13 al 30 settembre.
La meravigliosa Basilica dello Spirito Santo, oggetto di una visita guidata pre-spettacolo, ha ospitato la voce recitante di Maurizio Donadoni e la voce cantante di Francesca Della Monica in una performance dai toni dadaisti, in cui la verbalità e la musicalità sono disgregate e spezzate nel flusso circolare di una narratività frantumata. Già il titolo introduce alla disarticolazione del linguaggio attraverso grandi figure del panorama artistico moderno: da Lewis Carroll a James Joyce, con musiche di Daniele Lombardi e John Cage.
“Avrete l’opportunità di sentire parole per la prima volta”, è quanto dice Donadoni agli astanti prima del concreto avvio della performance, per illustrare quella che viene definita l’opera più astrusa della produzione di Joyce, nonché l’ultima, “Finnegans wake”. Questo scritto molto raffinato ma al tempo stesso popolare, in un inglese contaminato e inventato, dove ogni parola è dilatata e “caricata come un mulo”, ben si coniuga alla musicalità atonale di John Cage e di quegli autori musicali che, come dice in scena Della Monica, sono stati riscoperti da Ezra Pound.
Le luci si spengono, la performance ha inizio. I due artisti camminano in modo circolare nella zona absidale visibile alle spalle del piccolo palco montato in sagrestia: il movimento, unito al solo limpido canto di una delle interpreti definita tra le più interessanti della musica contemporanea italiana, restituisce al teatro la sua dimensione rituale. In scena solo due leggii e due sedie nere, così gli attori, vestiti semplicemente di nero, affidano tutta la potenza spettacolare alla sola voce. Il ritmo e il mutare cromatico dei timbri vocali dominano l’intera performance, in cui si alternano sapientemente la recitazione e il canto in un flusso omogeneo in cui ogni distinzione tra i due generi cade.
Definito “divertimento a due voci”, Jabberjoyce mostra una sorprendente contaminazione del linguaggio anche nella migrazione dall’inglese all’italiano, curata in buona parte dallo stesso Joyce in collaborazione con lo scrittore Carlo Linati. Con curioso interesse si può, ad esempio, guardare alla battuta “chiudi quindi la dorta” in cui la door inglese è ibridata con la porta italiana.
Uno spettacolo interessante, che crea uno sposalizio particolare tra la parola e la notazione, affidato a due professionisti della sperimentazione vocale attoriale.
Niente affatto casuale dunque l’assegnazione a Francesca Della Monica del Premio Matamoros alla carriera, consegnatole in occasione dell’incontro “La maschera nella contemporaneità”, tenutosi la mattina stessa del 15 settembre presso il Conservatorio di San Pietro a Majella.

Anna Fiorile

I viaggi di Capitan Matamoros
biglietti: 12,00 € intero, 10,00 € ridotto (studenti e over 65)
contatti:  info@enkaipan.com – www.iviaggidicapitanmatamoros.com – 339 623 52 95 (anche whatsapp)

 

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