“El Romancero de Lazarillo”: cronache di uno stravagante e infausto viaggio
Lo spettacolo diretto e interpretato da Luca Gatta chiude la quarta edizione del Matamoros Festival dedicato alla Commedia dell’Arte.
Diversi livelli narratologici e drammaturgici si intersecano in El Romancero de Lazarillo, spettacolo diretto e interpretato da Luca Gatta, per la drammaturgia di Stefania Bruno, andato in scena sabato 30 settembre a Città della Scienza in chiusura del Festival “I viaggi di Capitan Matamoros”.
La rappresentazione, tratta da “El Lazarillo de Tormes”, primo romanzo della letteratura picaresca, espone le infauste avventure del povero servo Lazaro che, tribolato dalla fame, escogita innumerevoli stratagemmi per guadagnarsi da mangiare, mettendosi al servizio prima dell’uno e poi dell’altro padrone: un mendico cieco, un prete avaro, un cavaliere in rovina o, ancora, un monaco venditore di bolle papali e un arciprete.
Lazaro, attraverso un breve racconto in ottave – ritenendo opportuno «non cominciar dal mezzo, ma dal principio» – ci mostra la storia: il povero servo è io narrante e io agente, protagonista e narratore dei diversi accadimenti della sua vita, dilettevoli e spassosi per lo spettatore, ma profondamente sconfortanti per lui che, di volta in volta, vede sempre più arduo riuscire a rifocillarsi di cibo.
Stati d’animo, ricordi, pensieri e parole si affacciano sulla scena tramite differenti piani drammaturgici: l’attore che racconta Lazaro; l’attore che mostra Lazaro; infine, l’attore che racconta e mostra tutta la gamma dei vari padroni del povero ‘picaro’. Per questo motivo vediamo come narrazione in prima persona, narrazione in terza persona e azione si incontrano nella figura di Luca Gatta che transita dall’una altra durante tutto lo spettacolo dando corpo e voce alle varie figure, smettendo e mettendo gli abiti/maschera dei diversi caratteri, in una messinscena dove istrionismo e fabula camminano insieme su di una linea liminale, che è quella del palcoscenico.
Inoltre, in El romancero de Lazarillo le maschere del racconto diventano alter ego delle maschere dell’azione. In esse, difatti, si riversano alcuni ‘tipi’ della Commedia dell’arte: Lazaro è alter ego dello Zanni – la cui maschera bianca ricorda quella di Pulcinella – , il cavaliere è alter ego del Capitano, il venditore di indulgenze, con il suo latino maccheronico, è alter ego del Dottore. Eterogeneo e poliedrico, l’attore/regista lavora, per ognuno di questi, su una variata modulazione della voce e su un dissimile linguaggio del corpo, costruito da lazzi, capitomboli, salti, momenti pantomimici e storpiature del portamento, riuscendo a muoversi in un flusso drammatico e narrativo apparentemente basilare, ma profondamente significativo.
Viva approvazione per la bravura con cui Luca Gatta ha tenuto testa ad un pubblico chiassoso e poco attento, procedendo nella recitazione in maniera impeccabile.
Daniela Campana
I viaggi di Capitan Matamoros
biglietti: 12,00 € intero, 10,00 € ridotto (studenti e over 65)
contatti: info@enkaipan.com – www.iviaggidicapitanmatamoros.com – 339 623 52 95 (anche whatsapp)