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Al via da giovedì 12 ottobre la ventiduesima stagione teatrale dello spazio indipendente nel cuore di Napoli.

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Elena Arvigo in “Monologhi dell’atomica”

Al via  domani 12 ottobre la stagione del Teatro Elicantropo, uno degli spazi teatrali indipendenti che pulsano nel cuore di Napoli. L’inaugurazione della stagione teatrale 2017/2018, la ventiduesima, sarà affidata all’attrice e regista Elena Arvigo, con Monologhi dell’atomica, un lavoro da lei scritto, diretto e interpretato e tratto da Preghiera per Cernobyl di Svetlana Aleksievich, premio Nobel 2015, e Nagasaki di Kyoko Hayashi.
E come negli anni precedenti, anche quest’anno ospiterà la XII edizione della rassegna-festival di Teatro Politico “Sensibili Al Potere 2017/2018”.
L’Elicantropo, per la direzione artistica di Carlo Cerciello, si impegna, inoltre, a dare spazio ad attori giovani e compagnie da ogni parte d’Italia con la sezione dedicata a Giovanni Testori, di cui si metteranno in scena due opere, I promessi sposi alla prova ed Erodiade II, rispettivamente il 7 dicembre e il 4 gennaio del prossimo anno.
«Più che agli spettacoli ho dato precedenza e preferenza alla recitazione, all’attore» spiega Cerciello. «Sono tanti i bravi attori in stagione, giovani e meno giovani, dalle storie teatrali più eterogenee, ma quasi tutti conosciuti per la loro bravura.
Per tutti i teatri del mondo è indispensabile dare visibilità ai giovani talenti, altrimenti si corre il rischio dell’asfissia culturale, si corre il rischio di fare il gioco del teatro mortale e del pubblico mortale che Peter Brook indica come la morte del teatro».
Morte del teatro che non sopraggiunge se questo riesce faticosamente ad essere non una culla che abbraccia lo spettatore, bensì una zattera che affronta la tempesta: «Il teatro non deve essere rassicurante, prevedibile, facile, non deve cercare il consenso, ma sollecitare reazioni, analisi, riflessioni, indignazioni, sconcerto. Non deve essere precotto e predigerito» afferma il direttore dello spazio.
E, di certo, le tematiche affrontare in cartellone sono tutt’altro che rassicuranti per il pubblico. Si conferma la vocazione politica e l’impegno civile e sociale del teatro di vico Gerolomini, che affronta temi scottanti, quali l’incubo nucleare e il sentirsi straniero e profugo, l’abbrutimento sociale e il fanatismo religioso.

Carlo Cerciello_Foto Tommaso Le Pera

Carlo Cerciello. Foto Tommaso Le Pera

«La stagione è senz’altro multitematica, ma in più di uno spettacolo si affronta il tema della religione, della fede contrapposto a quello della religiosità, della ricerca della verità oltre il dogma» prosegue il regista napoletano. «L’uomo è sempre al centro del teatro e tutto ciò che ruota intorno a lui. Dal nucleare, alla cronaca, dalla religiosità al dogma, dall’emigrazione al falso problema dell’identità di genere, dalla profuga Ecuba allo smantellamento dell’eroe nell’Aiace di Ritsos. Tanta drammaturgia contemporanea, ma anche ben due testi di Testori, un autore meravigliosamente complesso e non facile, che è raro trovare nei cartelloni teatrali del Sud e nei piccoli spazi»
Piccoli spazi che spesso faticano ad emergere e a restare in piedi e che dovrebbero fare rete gli uni con gli altri: «Anche se non è facile mettere da parte i propri egocentrismi e costruire una rete solidale di servizi, programmazione e discussione, è il solo modo per crescere ed evitare di restare soli ad affrontare le crisi che sono endemiche nel nostro settore. Si può con un po’ di sforzo, senza tradire se stessi e il proprio pubblico, riuscire stando insieme non solo ad aiutarsi reciprocamente, ma anche a gestire in maniera più funzionale i propri luoghi teatrali d’appartenenza, migliorando la qualità delle programmazioni e offrendo agli spettatori tanti vantaggi in più».
Nonostante l’entusiasmo per la nuova stagione, Cerciello non risparmia parole amare nei confronti dell’impoverimento culturale e degli scarsi provvedimenti ministeriali che assegnano le sovvenzioni in base a criteri numerici, riducendo il pubblico a massa informe e privandolo del suo ruolo di perno intorno a cui il teatro ruota senza sosta. «Non è impresa da poco raggiungere in Italia ventidue anni di attività culturale mantenendo alta la considerazione e la stima del pubblico e della critica senza aiuti pubblici di qualche rilievo», dice orgoglioso il direttore artistico.
«Il Ministero nell’ultimo decreto legge targato Franceschini-Nastasi ha fatto un gran parlare di formazione del pubblico, ma cos’è la formazione del pubblico? Chi dovrebbe farla? Chi  la fa davvero? Come si concilia questa affermazione di principio, con una legge dove il pubblico appare così ampiamente individuato, da essere inserito come obiettivo numerico fisso, per l’assegnazione dei benefici della legge stessa?»
E prosegue: «Assisto di continuo a spettacoli che distruggono testi per ridurli a brandelli di fiction, che inseguono il cinema e la televisione per avvicinare un pubblico che non è e non sarà mai lo stesso del teatro e non è facendogli credere che linguaggio teatrale e quello televisivo sono la stessa cosa che lo si avvicina al teatro, piuttosto lo si inganna riducendo la parola teatrale alla peggiore paccottiglia da televendita.
Non si fa un buon servizio al teatro, non lo si fa all’umanità, alla cultura, sempre che si voglia dare un senso a questa parola più che mai abusata, sempre che si voglia recuperare la memoria di ciò che il teatro è e resterà a dispetto di chi intende ridurlo ad un supermarket».
Un teatro equilibrista, dunque, l’Elicantropo, che si mette in prima linea per dare spazio ad attori e compagnie, tenendo sempre presente il pubblico e tentando l’abbraccio con altri spazi indipendenti. Il tutto con un ricchissimo cartellone completo che trovate qui di seguito.
Dopo l’appuntamento inaugurale di Elena Arvigo, la programmazione prosegue giovedì 26 ottobre, con Progetto Nevrotika che presenterà Nevrotika vol.1-2-3, scritto e diretto da Fabiana Fazio e interpretato da Fabiana Fazio, Valeria Frallicciardi, Giulia Musciacco.
A novembre, in scena da giovedì 2, Vernicefresca Teatro presenta Donne che corrono di JayBlue, con Rossella Massari e Arianna Ricciardi, per la regia Massimiliano Foà.
Dal 9 novembre, Foxtrot Golf di Roma presenta Il viaggio di Ecuba di Gianni Guardigli, con Isabella Giannone e la regia Francesco Branchetti.
Ancora tre appuntamenti sono programmati nel mese di novembre. Da giovedì 16 il Teatro delle Bambole di Bari proporrà Se cadere imprigionare amo scritto e diretto da Andrea Cramarossa, con Silvia Cuccovillo, Federico Gobbi e Domenico Piscopo, mentre, da giovedì 23, Indipendenti di Milano presenta Come vorrei non morire di e con Daria Pascal Attolini, regia di Alessia Vicardi.
Roberto Azzurro, interprete e regista di Scarrafunera di Cristian Izzo, chiuderà la programmazione di novembre, da giovedì 30, presentato da Ortensia T.
Il mese di dicembre proporrà due appuntamenti, prima delle festività natalizie, a partire da giovedì 7, in cui (S)Blocco5 di Milano debutterà con I promessi sposi alla prova di Giovanni Testori, regia e interpretazione Yvonne Capece e Walter Cerrotta. Da giovedì 14 dicembre, Teen Theatre presenterà Tragodia, da un racconto di Emanuele D’Errico, adattamento Ettore Nigro ed Emanuele D’Errico, con Emanuele D’Errico e la regia di Ettore Nigro.
La programmazione del nuovo anno inizierà giovedì 4 gennaio, con il debutto di Erodiade II di Giovanni Testori, con Imma Villa, per la regia di Carlo Cerciello. L’allestimento, che sarà in scena fino al giorno 28, è presentato da Elledieffe e Teatro Elicantropo.
Saranno quattro gli spettacoli in scena nel mese di febbraio, a partire da giovedì 1 con Fabula Rasa di Ortigia L’attore manifesto di Corrado Drago, Elvio La Pira, Gian Paolo Renello, interpretato e diretto da Corrado Drago, Elvio La Pira, Marcello Manzella.

"Aiace" di Ghiannis Ritsos

“Aiace” di Ghiannis Ritsos

A seguire, da giovedì 8, Teatro del Sottosuolo e Memini Mutamenti Teatro in Maledetti, ideazione e regia Salvatore Cantalupo. Da giovedì 15 Antego presenta Ecce Virgo, testo e regia Angela Di Maso, e, da giovedì 22, Primaquinta di Catania presenta Pert di Giuseppe e Aldo Rapè, interpretato e diretto da Aldo Rapè.
A marzo, da giovedì 1, Compagnia Esule Teatro di Ascoli Piceno presenta Passando da Pessoa di e con Eugenio Ravo, e, da giovedì 8, Teatro Immediato di Pescara presenta Caprò di Vincenzo Mambella, interpretato e diretto da Edoardo Oliva.
Sempre a marzo, da giovedì 15, Sycamore T Company di Roma presenta AIACE di Ghiannis Ritsos, traduzione Nicola Crocetti, per la regia di Graziano Piazza, mentre, da giovedì 22, Fontana Medina presenta Enrico inquilino del IV piano, testo e regia di Aurelio Gatti. Ultimo appuntamento del mese di marzo, giovedì 29, è con LAB di Roma che propone Parlami Orlando, da Orlando (e altri romanzi) di Virginia Woolf, testo e regia di Giuseppe Bucci.
La programmazione del mese di aprile si aprirà, giovedì 5, con Agorà Teatro di Lugano in La Mar di Olimpia De Girolamo, regia Claudio Orlandini, e, da giovedì 12, Spazio-ZTN e Naviganti Inversi presentano Io, Pietro Koch testo e regia di Maurizio D. Capuano, A seguire, da giovedì 19, Teatro del Grimaldello di Angri presenta Perfetta mezzanotte di Elvira Buonocore e Alfonso Tramontano Guerritore, regia Antonio Grimaldi, e, da giovedì 26, il consueto appuntamento con la rassegna di teatrodanza Oltre la linea.
A chiudere la stagione teatrale, domenica 29, sarà lo spettacolo Pecore elettriche di Claudio Badii, adattamento e regia Massimo Finelli, presentato da Itinerarte.

Stefania Sarrubba

 

Teatro Elicantropo
Vico Gerolomini, 3, 80138 Napoli
contatti: 081 296640 – 3491925942 – promozionelicantropo@libero.it – www.teatroelicantropo.com

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