Nei prossimi giorni a teatro…
Gli spettacoli in scena in Campania dal 13 al 26 novembre.
Sex-ting e Chenapan
Sex-ting, coreografia e interpretazione di Gennaro Maione, e Chenapan, coreografia e interpretazione di Francesco Colaleo e Maxime Freixas
Quando: 13 Novembre
Luogo: Teatro Nuovo
Orario: ore 21:00
Sinossi: Sex-ting (chapter two) è il secondo capitolo di una saga legata alla sessualità 2.0 ossia la Cybersex, temine che già dal principio è stato considerato come un gioco a tutti gli effetti nel vortice dello sviluppo tecnologico compresa la sessualità a titolo gratuito.
La fantasia diventa padrona del corpo e della mente entrando in un continuo tunnel fatto di curiosità e piacere. Il corpo è solo nel mirino della scena, si fa guardare e allo stesso tempo apre alla sua intimità più profonda.
In questa azione performativa Gennaro Maione ha iniziato a strutturare una serie di linguaggi, immagini e codici virtuali che creano una vera e propria comunicazione immaginativa, con l’idea di stimolare in maniera perpetua lo spettatore, creando un continuo stato emotivo molto labile, tra finzione e realtà.
Chenapan è un termine francese di origine tedesca che vuol dire “monello”. Lo spettacolo desidera mettere in scena i giochi di una volta, generando nel pubblico un forte processo di riconoscimento. Si tratta di un inventario sui possibili modi di esistere al mondo in relazione all’altro.
Il pubblico assiste ad una gara all’ultimo salto tra due monelli che si sfidano a colpi d’ingegno. L’obiettivo è sensibilizzare una dimensione di contatto e di gioco che si sta perdendo a causa del continuo condividere virtualmente e non fisicamente.
Si pone l’attenzione sugli importanti cambiamenti sociali che vedono il progressivo smantellamento delle dinamiche di relazione. Nutrito da un forte sentimento di nostalgia, Lo scopo di Chenapan è distrarre per divertirsi, ma con attenta leggerezza.
Info e prenotazioni: 0814976267 | botteghino@teatronuovonapoli.it
Mozart chi? Le verità del Maestro Salieri
Quando: dal 14 al 19 Novembre
Luogo: Piccolo Bellini
Orario: feriali ore 21:15 – domenica ore 18:30
Uno spettacolo di: Vittorio Cielo
Interpreti: Ennio Coltorti, Monica Berni flauto traverso, M. Antonio Di Pofi pianoforte
Sinossi: Vittorio Cielo prosegue sulla scia di Shakespeare in love with Marlowe, accolto con entusiasmo la scorsa stagione, nel raccontare in maniera inedita i grandi geni del passato. Stavolta, ci parla di Wolfang Amadeus Mozart. Attraverso I Quaderni di Conversazione di Ludwig van Beethoven e un vasto materiale biografico recentemente pubblicato, racconta il punto di vista di Antonio Salieri sulla vita del suo giovane antagonista. Cielo scrive un testo che ancora una volta trova il suo compimento grazie alla regia di Ennio Coltorti, rispondendo a domande come: Mozart era povero? Il grande Haydn visse con molto meno. Era un bambino prodigio? Falsificava età e esami di musica. Salieri era un mediocre? Fu maestro di Beethoven. Una messinscena che vanta la musica dal vivo eseguita dal m. Di Pofi e da Monica Berni, sfata con umorismo e acume un mito del ‘700. Il secolo in cui nacque la grande industria europea della musica, Mozart era un divo coperto d’oro e poi di debiti, il modello perfetto per creare la Vittima Romantica.
Info e prenotazioni: 0815499688 | botteghino@teatrobellini.it
American Buffalo
Quando: dal 14 al 19 Novembre
Luogo: Teatro Bellini
Orario: feriali ore 21:00 – mercoledì e sabato ore 17:30 e 21:00 – domenica ore 18:00
Uno spettacolo di: David Mamet con adattamento di Maurizio de Giovanni
Regia: Marco D’Amore
Interpreti: Marco D’Amore, Tonino Taiuti, Vincenzo Nemolato
Sinossi: American Buffalo, è un testo del 1975, scritto dal premio Pulitzer David Mamet, del quale ricordiamo anche una fortunata trasposizione cinematografica, interpretata da Dustin Hoffmann. Il classico statunitense qui viene rielaborato da Maurizio de Giovanni, che ne trasferisce con maestria e sensibilità la storia dalla periferia americana degli anni ’70 alla Napoli contemporanea. La trama è molto semplice: Donato (detto Don) è il proprietario di una “puteca” (il “junk store” di Mamet) e ha una sfrenata passione per tutto ciò che è americano. Un giorno decide di organizzare un “colpo”, cioè di sottrarre un prezioso nichelino (l’American Buffalo del titolo) al collezionista al quale l’aveva venduto lui stesso, ignaro del suo reale valore. Non sarà solo nell’impresa: per una serie di vicende vi saranno coinvolti il giovane Robbi, il suo scapestrato protetto, e ‘O professore, un abituale compagno di poker, disadattato e ai limiti della psicosi, interpretato da un irriconoscibile Marco D’Amore, qui anche regista. Il testo, nella trasposizione partenopea, non perde il profumo americano, il realismo crudo di Mamet e la musicalità dello slang sapientemente utilizzato dallo scrittore statunitense – che nelle mani di de Giovanni diventa una lingua napoletana popolare e dalla potenza immaginifica – ma acquista il sapore umanissimo e squisitamente italiano dell’indagine sulle relazioni e sulle deformazioni della nostra società.
Info e prenotazioni: 0815499688 | botteghino@teatrobellini.it
Una Festa Esagerata
Di: Vincenzo Salemme
Quando: dal 15 Novembre al 3 Dicembre
Luogo: Teatro Diana
Orario: mercoledì – sabato ore 21:00, domenica ore 18:00
Regia: Vincenzo Salemme
Interpreti: Nicola Acunzo, Vincenzo Borrino, Antonella Cioli, Sergio D’auria, Teresa del Vecchio, Antonio Guerriero, Giovanni Ribò Mirea, Flavia Stellato
Sinossi: “Una festa esagerata!” nasce da un’idea che avevo in mente da tempo, uno spunto che mi permettesse di raccontare in chiave realistica e divertente il lato oscuro e grottesco dell’animo umano. Non dell’umanità intera ovviamente, ma di quella grande melassa/massa dalla quale provengo, quel blocco sociale che in Italia viene definito “piccola borghesia”. Volevo parlare delle cosiddette persone normali, di coloro che vivono nascondendosi dietro lo scudo delle convenzioni, coloro che vivono le relazioni sociali usando il codice dell’ipocrisia come unica strada per la sopravvivenza. Sopravvivenza alle “chiacchiere”, alle “voci”, ai sussurri pettegoli e sospettosi dei vicini. E sì, perché io vedo la nostra enorme piccola borghesia come un grande condominio, fatto di vicini che si prestano lo zucchero, il termometro e si scambiano i saluti ma che, al contempo, sono pronti a tradirsi, abbandonarsi e, in qualche caso estremo, anche a condannarsi a vicenda.
Non è la prima volta che questo ventre antico del nostro paese viene messo in commedia ma l’idea dalla quale parto mi sembra molto efficace in questo momento storico fatto di conflitti internazionali, guerre di religione e odi razziali. La barbarie, temo, nasconda sempre dietro un alibi. Ognuno trova sempre una buona ragione per odiare l’altro. Ma quel che temo ancora di più é l’odio che si nasconde dietro il velo sorridente della nostra educazione. Temo il buio del nostro animo spaventato. Temo la viltà dettata dalla paura. Temo il sonno della ragione. Spero che questa commedia strappi risate e sproni al dialogo. Un dialogo tra persone. Che si rispettano e, seppure con qualche sforzo, provino a volersi bene.
Info e prenotazioni: 0815567527 | 0815784978 | teatrodiana.it
06.05.38
Scritto e diretto da: Luca Pizzurro
Quando: dl 16 al 19 Novembre
Luogo: Nuovo Teatro Sancarluccio
Orario: da giovedì a sabato ore 21:00, domenica ore 18:00
Interpreti: Gigliola de Feo e Andrea Fiorillo
Sinossi: 6 maggio del 1938, giorno della visita di Hitler a Roma. In un comprensorio popolare, Antonietta, moglie di un usciere e madre di sei figli, prepara la colazione, sveglia la famiglia, aiuta nei preparativi per la parata. Una volta sola, inavvertitamente, apre la gabbietta del merlo che va a posarsi sul davanzale di un appartamento di fronte al suo. Bussa alla porta, ad aprirle è Gabriele, ex annunciatore dell’EIAR che sta preparando la valigia in attesa di andare al confino perché omosessuale. Antonietta, donna ignorante e plagiata dall’affascinante figura di Mussolini, rispecchia in pieno il ruolo di donna del “regime” dedita alla famiglia, succube del marito e “mezzo di produzione” per la macchina bellica. È rapita dal fascino discreto di Gabriele e, inconsapevolmente, tenta di conquistarlo mentre lui è costretto a confessare la sua omosessualità causa anche del suo licenziamento. Mentre la radio continua a trasmettere la radiocronaca dell’incontro tra Hitler e Mussolini, Antonietta e Gabriele si rispecchieranno l’una nell’altro condividendo la solitudine delle loro anime. Gabriele regala ad Antonietta un libro (I tre moschettieri) che rappresenta il simbolo di una speranza ovvero che le donne possano affrancarsi dalla loro condizione di “schiave” in cui erano state relegate dal regime fascista, attraverso la conoscenza e la cultura.
Info e prenotazioni: 081 410 44 67 | inscenasrl@gmail.com
EDIP(P)O – Apoteosi di un imbecille
Drammaturgia e regia: Massimo Finelli
Quando: dal 16 al 19 Novembre
Luogo: Teatro Tram
Orario: dal giovedì al sabato ore 21:00, domenica ore 18:00
Interpreti: Patrizia Eger, Giuseppe Giannelli, Michelangelo Esposito, Giovanni Esposito, Daniele Sannino, Gianluigi Montagnaro, Claudia Scuro
Sinossi: E’ una riscrittura in chiave farsesca dell’Edipo Re. L’assunto di partenza è l’irreperibilità ai giorni nostri del dittico potere/responsabilità. L’obiettivo del novello Edipo è questo: evitare ogni responsabilità, rimandare quanto è possibile la soluzione dei problemi, tirare a campare. La vicenda inizia con la peste e il tentativo di scoprirne le cause tramite i vaticinii riportati da Creonte, andato per suo conto all’oracolo di Delfi. L’Edipo Re inizia così, ma la nostra storia prende una diversa piega molto in fretta: Creonte cade da cavallo alle porte di Tebe, appestato anche lui. Il solo messaggio che riesce a verbalizzare è oscuro e tutto da interpretare: “tre soli fonemi articola il caduto…A…I…O!” Tutto inizia e finisce con profezie male interpretate o volutamente distorte. Restano in ballo le questioni poste dall’originale di Sofocle, ma date le premesse cambieranno le soluzioni. Edipo finirà come molti capi del nostro tempo: dall’assoluta inconcludenza alla glorificazione per eccesso di dabbenaggine dei sudditi. Alla fine tutti felici e contenti, come in ogni farsa che si rispetti, in attesa che la peste si risolva da sé: un classico del nuovo millennio.
Info e prenotazioni: 0811875 2126 | whatsapp 342 1785 930 | info@teatrotram.it
Albania casa mia
Di: Alksandros Memetaj
Regia: Giampiero Rappa
Quando: 17 Novembre
Luogo: casa privata a Portici per “Il Teatro Cerca Casa”
Orario: ore 20:30
Interpreti: Alksandros Memetaj
Sinossi: 25 febbraio 1991: nell’Albania di quegli anni vige uno Stato in cui il regime comunista è collassato e il malcontento del popolo si traduce in manifestazioni, distruzione dei simboli dittatoriali ed esodi di massa, dopo quarantacinque anni di limitazioni e controlli, per primo quello di Brindisi. Proprio a Brindisi, sbarca il trentenne Alexander Toto, scappato da Valona a bordo del peschereccio Miredita (“Buongiorno” in albanese), cui si accompagna un bambino di soli 6 mesi, Aleksandros Memetaj, appunto. Aleksandros racconta le sue esperienze italiane, da cittadino italiano tra gli italiani, da bambino tra i bambini, ma sempre da diverso tra gli uguali. Episodi di razzismo e bullismo, infatti, accompagnano interamente la sua crescita e il suo ambientarsi a Fiesso D’Artico, un piccolo paese di settemila anime tra Padova e Venezia. Racconto delle vicende di due personaggi inizialmente distinti, Alexander e Aleksandros, padre e figlio, Albania casa mia è la narrazione di una vicenda universale cadenzata dagli sforzi economici per la partenza, le difficoltà e la paura del viaggio, le umiliazioni e la stanchezza all’arrivo sofferta da entrambi i protagonisti, che amano la propria terra ma al contempo la odiano e per questo ripongono le loro speranze nella nuova patria, non senza patire il sentimento, forte, della lontananza.
Info e prenotazioni: 3343347090 – 3470963808 – 081 578 24 60 – www.ilteatrocercacasa.it
Adda passa’ a nuttata
Di: Marco Sanna e Francesca Ventriglia
Quando: 17 Novembre
Luogo: Sala Ichòs – San Giovanni a Teduccio
Orario: ore 21:00
Interpreti: Marco Sanna e Francesca Ventriglia
Sinossi: Lo spettacolo è il primo passo di una trilogia shakespeariana trash che ha portato la compagnia ad affrontare tre grandi tragedie: Macbeth, Amleto e Otello. Si tratta di un lavoro in bassa fedeltà, per fronteggiare la crisi. Alla base c’è una coppia, una particella familiare infeconda e infetta, un nucleo respingente che non contempla l’esistenza del mondo al di fuori delle proprie quattro mura di casa, che distrugge tutto ciò che osa interporsi fra loro e la ricerca della pace, della tranquillità. Due anziani coniugi chiusi in un luogo di detenzione, che non verrà mai svelato. Sappiamo che hanno commesso delle azioni atroci, delitti feroci, che hanno dimenticato e di cui ricordano solo brevi particolari nella loro memoria a sprazzi. Sono due tenere figure, nonostante i segni delle atrocità commesse, due amabili vecchietti che si tengono per mano dopo aver commesso una strage. Lo spettacolo gioca continuamente fra alto e basso, fra immaginario splatter e poesia. L’antidoto scenico utilizzato contro la falsa cultura è la stupidità, appropriarsi del sacro santo diritto di essere stupidi infinitamente stupidi, calpestare i pregiudizi, il cattolico decoro, il falso rispetto verso il dolore degli altri, liberarsi insomma lasciarsi andare allo sproloquio, al dileggio.
Info e prenotazioni: 335 765 2524 – 335 7675 152 – 081275945 (dal lunedì al sabato dalle 16 alle 20 – domenica dalle 10 alle 17)
Eduardo Milionario
Di: Eduardo De Filippo
Adattamento e Regia: Antonio D Rosa
Quando: dal 17 al 19 Novembre
Luogo: Nuovo Teatro Sanità
Orario: feriali ore 21:00 – domenica ore 18:00
Interprete: Massimo Masiello, Matteo Mauriello, Marianita Carfora, Laura Pagliara, Valeria Frallicciardi
Sinossi: Per Eduardo, l’amore era fondamento di ogni azione dell’uomo, e dunque per forza di cose impresso in ogni suo scritto. L’inchiostro è ricavato dal sudore, come atto sacrificale dovuto alle sue radici. Radici che come mani s’allungano, esili e gigantesche, nella terra viva del suo DNA, sdrucciolevole, friabile, ma fermo, come a “guardia dell’amore”. Amore per la vita. Una vita che inizia, si sviluppa, segue il suo corso, si agita e divincola, lotta e viene gettata dagli eventi come acqua indifesa sugli scogli, ma resta salda nelle mani dell’uomo stesso.
La ricchezza di quest’amore è come un filo di speranza, speranza di trovare, inventare e reinventare ogni giorno un nuovo giorno: la speranza di tutti quelli che fanno teatro. Speranza di vedere e rivedere nei volti e nelle anime degli uomini e delle donne dei cento vicoli della sua città quel sentimento impalpabile che li sostiene nella lotta per la quotidianità. Un filo dove, come panni stesi ad asciugare, “appenne ‘e penziere” di un uomo vero e libero, dove le parole “sanno, odorano, hanno colori dettati dal cuore”.
Il bianco, nero e grigio di Napoli milionaria, le grottesche miserie umane della famiglia viaggiante di Uomo e galantuomo, l’esaltazione e i dolori di Mia famiglia, i quesiti della coscienza de Le voci di dentro, l’innocenza e il dolore, lo scontro tra il gioco e la vita di Natale in casa Cupiello: tutto questo è l’amore raccontato da Eduardo, un sentimento profondo e doloroso, dolce e consolante, straziante ma vivo.
Info e prenotazioni: +39 3396666426 | info@nuovoteatrosanita.it
Se cadere imprigionare amo – Suggestioni dal respiro di una crisalide
Di: Andrea Cramarossa
Quando: dal 17 al 19 Novembre
Luogo: Teatro Elicantropo
Orario: feriali ore 21:00 – domenica ore 18:00
Interpreti: Silvia Cuccovillo, Federico Gobbi, Domenico Piscopo
Regia: Andrea Cramarossa
Sinossi: Lo spettacolo nasce dal progetto di ricerca “La lingua degli insetti // Cofanetto 3: La Caduta”. L’approccio al mondo immenso e misterioso degli Insetti, mi ha permesso, con stupore, di lasciarmi suggestionare dagli stimoli sensibili dei loro micro movimenti, del loro esistere, del loro “sentire”, aprendo lo sguardo su possibili connessioni con il mondo altrettanto misterioso degli esseri umani. Famiglie cadenti in preda alla disperazione; rapporti usurati dal tempo, dalla bruttezza del vivere, dal lasciarsi vivere e dalla assenza. Una madre, dopo aver abbandonato i propri figli e dopo averli seppelliti nell’incuranza di una dieta anaffettiva colma di forzature e di legami morbosi e deleteri, decide di tornare nuovamente in famiglia. Il ritorno precede la caduta, l’omicidio, la perdita. Di queste persone non resterà alcun ricordo se non in un articolo sgrammaticato di un Quotidiano di provincia nella pagina della cronaca nera. La storia si fonda su un fatto realmente accaduto qualche anno fa in Italia: un giovane adolescente, pingue e un po’ introverso, è preda ideale di “amici” e “compagni” di gioco. Un giorno viene sodomizzato da uno di questi con l’ausilio di un tubo ad aria compressa, che gli provoca danni irreversibili all’apparato digerente. I genitori dell’aggressore, soprattutto la madre, reagiscono violentemente, con minacce e insulti, alla denuncia dei genitori della vittima, giustificando l’operato del figlio come una “ragazzata”.
Info e prenotazioni: 081296640 (pomeriggio) 3491925942 (mattina)
Search and Destroy
Di: Marco Sanna
Quando: 18 Novembre
Luogo: Sala Ichòs – San Giovanni a Teduccio
Orario: ore 21:00
Interprete: Marco Sanna
Sinossi: Un altro Amleto, uno di meno direbbe Carmelo Bene, quasi esistesse un numero finito di possibilità d’interpretazione, ed ogni nuova messa in scena ne sottraesse per sempre una. Si arriverà dunque un giorno alla fine, al punto in cui il principe non rivivrà più, o meglio sarà stanco di essere incarnato, distorto, esaltato, smembrato. Amleto è l’attore, è il teatro. Immaginiamo che non abbia più voglia di recitarsi, immaginiamo che dimentichi il suo ruolo, tutto finirebbe. “Search and destroy” inizia dalla fine, dando per scontati gli avvenimenti: che tanto sono sulla bocca di tutti; la storia: che di per sé è poco più che una chiacchiera; i personaggi: che verranno solo storpiati; Amleto è costretto ad andare avanti, a ricostruire la propria storia senza riuscirci. Altre sarebbero le attività a cui vorrebbe dedicarsi e non questa, il teatro, ormai divenuta inutile. Vorrebbe scappare o semplicemente starsene a casa, ma è costretto a ripetersi, è chiamato su palco ancora una volta, dal direttore di scena nei panni di uno spettro. La tragedia è tutta sulle spalle, fa tutto da solo, gli altri non si presentano in scena, li intravede dietro le quinte, li invita ad entrare, li interpreta lui stesso.
Info e prenotazioni: 335 765 2524 – 335 7675 152 – 081275945 (dal lunedì al sabato dalle 16 alle 20 – domenica dalle 10 alle 17)
I racconti del baule
Di: Maurizio D. Capuano
Quando: 18 e 19 Novembre – 25 e 26 Novembre
Luogo: Teatro ZTN
Orario: sabato ore 21:00 – domenica ore 18:30
Regia: Gennaro Monforte
Interpreti: Francesca Romana Bergamo, Maurizio D. Capuano, Luigi Esposito, Antonio Fenu, Emanuele Iovino
Sinossi: Siamo dietro le quinte di un teatro, alcuni scatoloni e a centro scena un grande baule contenente vestiti e oggetti di scena. Il baule sarà “protagonista” di un omicidio e il teatro verrà sigillato. Passati alcuni anni, il teatro verrà trasformato in motel e le quinte del teatro si trasformeranno in una delle camere; il baule tuttavia rimarrà lì come anche la sua “maledizione”. Dopo un ennesimo delitto anche il motel verrà chiuso per poi essere trasformato parecchi anni dopo in una palazzina con appartamenti privati. Anni dopo, i due agenti di polizia che, per un caso o per destino hanno seguito tutti i casi di omicidio svoltisi in quel luogo, ritorneranno in quell’appartamento dove il baule li attende per dare sfogo alla sua “maledizione”. Cinque corti teatrali che si intrecciano a formare un unico spettacolo, un lungo percorso temporale diviso in capitoli, in ordine sparso, il cui filo cronologico sarà ricostruito pian piano dagli spettatori e una messinscena che si potrebbe definire Tarantiniana: svariate le citazioni al genere pulp e in particolare ai film del regista americano, da “Le iene” a “Django Unchained”, passando per “Pulp fiction” e “Kill Bill”. Elemento sempre presente, un baule, vero protagonista in scena in quanto oggetto attorno al quale tutta la vicenda si snoda.
Info e prenotazioni: 3398120927 | navigantiinversi@gmail.com
This is not what it is
Di: Marco Sanna e Francesca Ventriglia
Quando: 19 Novembre
Luogo: Sala Ichòs – San Giovanni a Teduccio
Orario: ore 19:00
Interpreti: Marco Sanna e Francesca Ventriglia
Sinossi: Quello che vedrete è ciò che succede quando si tenta di fare reagire Shakespeare con i dialetti, con il karaoke, con la stampa scandalistica, con le barzellette sporche, con le parolacce, con le squallide battute, con la volgarità di ogni giorno, con i soldi, con il gratta e vinci, con la TV, con le merendine e con i villaggi turistici, con Maria Nazionale e con i selfie, con gli strass e le paillettes, con i cocktail colorati, con i balli di gruppo, con la tristezza della volgarità, con la volgare tristezza. Questo è un omaggio alla spazzatura di ogni giorno, alla bassa fedeltà, alla confusione nella quale viviamo, al tradimento di ogni tradizione tradita e subita, al tradimento di ogni umana speranza, alla stupidità di ogni gesto ogni parola ogni movimento a cui non saremo mai abituati.
Info e prenotazioni: 335 765 2524 – 335 7675 152 – 081275945 (dal lunedì al sabato dalle 16 alle 20 – domenica dalle 10 alle 17)
La nota stonata – DEBUTTO
Scritto e diretto da: Stefano Valanzuolo
Quando: 24 e 25 Novembre
Luogo: casa privata a Torre del Greco (24 nov) e a Napoli (25) per “Il Teatro Cerca Casa”
Orario: ore 20:30
Interpreti: Massimo Masiello, Mariano Bellopede (piano), Stefano Valanzuolo
Sinossi: Il racconto di una vita breve, quella di Luigi Tenco (1938 – 1967), condotto attraverso le sue canzoni. In ognuna delle scene rappresentate, rispetto alle quali le canzoni assumono forma di didascalia, si riflette con coerenza militante un aspetto della personalità del cantautore, affermata fino all’esito estremo. La nota stonata rimanda, tra musica e parole, alla vicenda di un artista spesso sorprendentemente in anticipo sui tempi e regolarmente fuori dal coro, orgogliosamente refrattario alle mode, inattuale per scelta.
Il racconto, derivato per riduzione cameristica da uno spettacolo su Tenco messo in scena pochi mesi fa, si basa su frammenti di interviste e su dichiarazioni dello stesso cantautore, raccolte nel turbinoso contesto degli anni Sessanta. Massimo Masiello darà voce e volto a Luigi Tenco, mentre Mariano Bellopede ne celebrerà l’eleganza musicale attraverso la rilettura al pianoforte di alcuni suoi brani, non soltanto i più celebri. I brevi interventi di una terza voce narrante avranno lo scopo di tenere la storia in equilibrio tra la dimensione oggettiva di cronaca e quella, tutta personale, del dramma artistico e morale.
Info e prenotazioni: 3343347090 – 3470963808 – 081 578 24 60 – www.ilteatrocercacasa.it
La principessa Sissi – il musical
Musical liberamente ispirato all’omonimo film di E. Marischka
Quando: 25 e 26 Novembre
Luogo: Teatro Palapartenope
Orario: 18:30
Interpreti: Compagnia Corrado Abbati
Sinossi: Si tratta di una riscrittura della nota storia d’amore fra la giovane principessa Elisabetta detta Sissi e Francesco Giuseppe, da cui già in passato furono tratti sia una commedia musicale che i celebri film con Romy Schneider. Melodie romantiche, ma anche danze tradizionali, si alternano ad arie “liriche” e temi di ispirazione popolare a comporre uno spettacolo ricco, vivace e divertente in cui non mancano i colpi di scena o atmosfere degne della più famosa tradizione viennese. La storia della Compagnia Corrado Abbati si snoda in più di venticinque anni di attività, durante i quali sono stati realizzati una cinquantina di allestimenti. Dai titoli più noti e “popolari” fino al recupero di opere meno famose ma proprio per questo ancora ricche di fascino.
Info e prenotazioni: 081.5700008 | www.palapartenope.it
Irene Bonadies