Nei prossimi giorni a teatro…
Gli spettacoli in scena in Campania dal 21 al 27 novembre.
di Stefania Sarrubba
Shikishin Funi
Quando: 21 novembre
Luogo: Piccolo Bellini
Orario: 21:15
Coreografia: Giulia Iurza
Produzione: J7s Dance Company
Sinossi: I ricordi sono una parte profonda di noi stessi: il vissuto di cui abbiamo memoria struttura la nostra personalità e, di conseguenza, influenza anche le scelte del futuro. Dunque, qual è lo scopo del nostro presente? L’originalità di questa coreografia sta nel rappresentare un’opportunità di vivere il momento, l’istante in cui tutto può succedere e tutte le possibilità sono aperte, sia per i ballerini attraverso il loro movimento, sia per il pubblico che osserva. Shikishin Funi è un’espressione proveniente dalla terminologia Buddista, che definisce l’unità di mente e corpo utilizzando la parola “funi” il cui significato letterale è sia “due ma non due” che “non due, ma due”.
Info e prenotazioni: 0815499688 | botteghino@teatrobellini.it
Il nome della rosa
Quando: dal 21 al 26 novembre
Luogo: Teatro Bellini
Orario: feriali ore 21:00 – mercoledì ore 17:30 – sabato ore 21:00 – domenica ore 18:00
Versione teatrale di: Stefano Massini
Regia e adattamento: Leo Muscato
Interpreti: Eugenio Allegri, Giovanni Anzaldo, Giulio Baraldi, Luigi Diberti, Marco Gobetti, Luca Lazzareschi, Bob Marchese, Daniele Marmi, Mauro Parrinello, Alfonso Postiglione, Arianna Primavera, Franco Ravera, Marco Zannoni
Sinossi: Il nome della rosa di Umberto Eco, tradotto in 47 lingue, vincitore del Premio Strega nel 1981 e di cui ricordiamo la versione cinematografica diretta da Jean-Jacques Annaud e interpretata da un indimenticabile Sean Connery, vive, oggi la sua prima trasposizione teatrale italiana ad opera di Stefano Massini. Leo Muscato dirige un cast di grandi interpreti in un crossover generazionale e ci restituisce tutta la grandezza del romanzo, trascinandoci direttamente nel XIV secolo, nel momento culminante della lotta tra Chiesa e Impero. Qui, accompagnati dal racconto dell’anziano frate benedettino Adso da Melk, indagheremo sulla risoluzione del giallo di cui Adso, quando era un giovane allievo del dotto frate francescano ed ex inquisitore Guglielmo da Baskerville, era stato testimone. Incontreremo Adso, Guglielmo e gli altri indimenticabili personaggi descritti da Eco: l’anziano frate cieco Jorge da Burgos; Bernardo Gui, il terribile inquisitore domenicano; l’ansioso e prudentissimo Abate Abbone; il cellario Remigio da Varagine, francescano in odor d’eresia che si nasconde in quel convento e si finge benedettino; il suo fedele servitore Salvatore, un frate considerato scemo, che parla una strana lingua mista di latino, volgare, francese, tedesco e inglese; la fragile ragazza di cui s’innamora il giovane Adso; Alinardo da Grottafferrata, l’anziano la cui demenza senile risulterà decisiva per la soluzione degli enigmi…
Vivremo dentro a una storia che, come afferma Leo Muscato, verrà raccontata «con una lieve leggerezza che possa qua e là sollecitare il riso, con buona pace del vecchio frate Jorge» e che riesca ad «alimentare nello spettatore una dimensione percettiva che lo porti a dimenticarsi, per un paio d’ore, del meraviglioso film di Jean-Jacques Annaud».
Info e prenotazioni: 0815499688 | botteghino@teatrobellini.it
Come una bestia!
Liberamente tratto da: Sei una bestia Viskovitz! di Alessandro Boff
Quando: 22 Novembre
Luogo: Piccolo Bellini
Orario: ore 21:15
Interpreti: Antonio Perna
Regia: Orazio De Rosa
Sinossi: Come una bestia! è un tour de force di comicità e intelligenza, dove il gergo scientifico diventa invenzione linguistica, la battuta aforisma. Attacchi folgoranti danno vita a intrecci pieni di sorprese, che spaziano dalla gag comica al western, dall’assurdo al blues. Sono favole ironiche che illuminano un mondo in cui si fatica a essere animali e si finisce per diventare bestie.
Info e prenotazioni: 0815499688 | botteghino@teatrobellini.it
A 40 metri da terra
Quando: 22 novembre
Luogo: Nuovo Teatro Sanità
Orario: 22
Interprete: Carlo Caracciolo, Andrea Di Maria, Irene Grasso
Sinossi: Il racconto accende i riflettori sulla storia di quattro operai che vedono a rischio il proprio posto di lavoro. Decidono allora di salire in cima ad un palazzo in costruzione e protestare. Una scena che forse abbiamo visto in qualche telegiornale con distrazione. Quattro uomini e quattro storie ed altrettante famiglie in ansia, lì sotto quel palazzo, con gli occhi in su. Sette giorni per riavere il proprio lavoro, per crearsi una nuova vita, sette giorni soli in cima ad un palazzo di quaranta metri. Ma col passar dei giorni arriva la stanchezza, per qualcuno si fa sentire qualche problema di salute o l’età, così ad uno a uno scendono, perché quella situazione così precaria diventa impossibile da sopportare. Il racconto rimbalza di continuo tra chi è sopra il palazzo, una piccola comunità di operai, e il mondo di formiche che si agita ai loro piedi. Ma gli occhi restano a guardare all’insù, verso l’ultimo degli operai che non ne vuole proprio sapere di scendere. Mario Gelardi propone questa volta in forma di racconto un testo di impegno civile, come nella sua poetica di sempre: «A dieci metri da terra, il sole ti martella in testa, lasciandoti chiazze come di sale sulla pelle ‑ racconta l’autore ‑, il sole a venti metri da terra ti scava solchi in viso e, ad ogni solco, ad ogni ruga, lascia come un tatuaggio sulla tua pelle. In piedi su un asse, a trenta metri da terra, il sole è come lama di coltello, lascia piccoli tagli sulla tua pelle senza mai andare a fondo, come un’interminabile tortura cinese. A quaranta metri da terra, il sole rimbalza sulle pietre bianche di calcare, il sudore è come olio caldo che frigge la pelle. Erano in quattro, in piedi sul limite estremo dell’impalcatura, sotto di loro qualche centinaio di persone li guardavano con gli occhi in su: madri, figli, amici, curiosi, due camionette della polizia e una macchina con la sirena sopra, tre giornalisti di cui una di una televisione locale, due cani randagi di cui uno zoppicante».
Info e prenotazioni: +39 3396666426 | info@nuovoteatrosanita.it
Le Baccanti
Di: Euripide
Adattamento e regia: Andrea De Rosa
Quando: dal 22 novembre al 3 dicembre
Luogo: Teatro Mercadante
Orario: 22, 24, 28 nov. e 1 dic. ore 21:00; 23, 29, 30 nov. ore 17:00; 25 nov. e 2 dic. ore 19.00; 26 nov. e 3 dic. ore 18:00
Interpreti: Marco Cavicchioli, Cristina Donadio, Ruggero Dondi, Lino Musella, Matthieu Pastore, Irene Petris, Federica Rosellini, Emilio Vacca, Carlotta Viscovo e con Marialuisa Bosso, Francesca Fedeli, Serena Mazzei
Sinossi: «Le baccanti di Euripide è un testo che pone numerose sfide a chi lo voglia mettere in scena – spiega il regista Andrea De Rosa – la prima e la più importante delle quali consiste nell’essere l’unica tragedia il cui protagonista è un dio (Dioniso). Come rappresentarlo? Come mettere in scena un dio? “Dio è morto”, scrisse Nietzsche più di un secolo fa e, a dispetto delle assurde guerre di religione che ancora si affacciano all’orizzonte della nostra storia recente, quella sentenza di morte sembra irreparabile e definitiva. Ma il sacro? Il misterioso? Sono anch’essi spariti per sempre dalle nostre vite? Che senso dare oggi alla presenza di un dio sulla scena, in un mondo in cui l’orizzonte del sacro sembra perduto per sempre? Il teatro è ancora il luogo dove un dio può prendere vita? dove possiamo ancora ascoltare la sua voce e, soprattutto, ancora interrogarlo? Mosso da tutte queste domande, ho deciso di mettermi sulle tracce di Dioniso, il dio che da sempre ci affascina per il suo stretto legame con il senso di perdita di sé stessi e con la vertigine che ad esso si accompagna. È un dio difficile da afferrare, fragile e contraddittorio, insieme uomo e donna, debole e potente, creativo e distruttivo ma la posta in gioco è altissima perché egli promette agli uomini – attraverso il vino, la droga, la danza, la musica, il sesso e la morte – la liberazione dal dolore”.
Info e prenotazioni: www. teatrostabilenapoli.it; tel. 081.5524214 | Biglietteria tel. 081.5513396
Una Festa Esagerata
Di: Vincenzo Salemme
Quando: dal 22 novembre al 3 dicembre
Luogo: Teatro Diana
Orario: mercoledì – sabato ore 21:00, domenica ore 18:00
Regia: Vincenzo Salemme
Interpreti: Nicola Acunzo, Vincenzo Borrino, Antonella Cioli, Sergio D’auria, Teresa del Vecchio, Antonio Guerriero, Giovanni Ribò Mirea, Flavia Stellato
Sinossi: “Una festa esagerata!” nasce da un’idea che avevo in mente da tempo, uno spunto che mi permettesse di raccontare in chiave realistica e divertente il lato oscuro e grottesco dell’animo umano. Non dell’umanità intera ovviamente, ma di quella grande melassa/massa dalla quale provengo, quel blocco sociale che in Italia viene definito “piccola borghesia”. Volevo parlare delle cosiddette persone normali, di coloro che vivono nascondendosi dietro lo scudo delle convenzioni, coloro che vivono le relazioni sociali usando il codice dell’ipocrisia come unica strada per la sopravvivenza. Sopravvivenza alle “chiacchiere”, alle “voci”, ai sussurri pettegoli e sospettosi dei vicini. E sì, perché io vedo la nostra enorme piccola borghesia come un grande condominio, fatto di vicini che si prestano lo zucchero, il termometro e si scambiano i saluti ma che, al contempo, sono pronti a tradirsi, abbandonarsi e, in qualche caso estremo, anche a condannarsi a vicenda.
Non è la prima volta che questo ventre antico del nostro paese viene messo in commedia ma l’idea dalla quale parto mi sembra molto efficace in questo momento storico fatto di conflitti internazionali, guerre di religione e odi razziali. La barbarie, temo, nasconda sempre dietro un alibi. Ognuno trova sempre una buona ragione per odiare l’altro. Ma quel che temo ancora di più é l’odio che si nasconde dietro il velo sorridente della nostra educazione. Temo il buio del nostro animo spaventato. Temo la viltà dettata dalla paura. Temo il sonno della ragione. Spero che questa commedia strappi risate e sproni al dialogo. Un dialogo tra persone. Che si rispettano e, seppure con qualche sforzo, provino a volersi bene.
Info e prenotazioni: 0815567527 | 0815784978 | teatrodiana.it
Moi qui marche – Attori e pupazzi manipolati a vista per adulti e bambini
Quando: dal 22 al 24 Novembre
Luogo: Teatro La giostra/Speranzella81
Orario: 20:30
Attori-manipolatori: Melita Poma, Arnaud Caron, Jean-Paul Denizon
Regia: Jean-Paul Denizon
Sinossi: Presentato dalla Compagnia ISIS di Parigi, Moi qui marche porta in scena una storia di furore e violenza, che mostra le conseguenze della guerra su un bambino, Floriné, ma intende, soprattutto, mostrarne la ri-nascita.
L’allestimento si avvale degli attori manipolatori Melita Poma e Arnaud Caron, oltre allo stesso Denizon, le marionette di Mélanie Mazoyer, le scene a cura di Natacha Markoff, le luci di Pauline Nadoulek, la creazione sonora di Fred Poulet.
Floriné ha perso tutto a causa della follia degli uomini. Buone intenzioni, sorrisi, incoraggiamenti, nulla sembra potere sanare la sua ferita, ma, improvvisamente, un uomo arriva nella sua vita, e il suo sguardo muta.
I due s’incontrano, e tra loro s’instaura una relazione colma di affetto e stima reciproca. A poco a poco, il bambino ritrova la sua capacità di stupirsi, pensare, giocare, perché si sente accolto, nonostante la sua differenza. Il racconto si snoda tra momenti di viva emozione e pura spensieratezza.
Secondo le parole di Boris Cyrunik, teoreta della resilienza, questa è “la capacità di riuscire a vivere e crescere in maniera socialmente accettabile, nonostante un trauma subito”.
La recitazione degli attori, le proiezioni di disegni realizzati dai bambini di una scuola elementare, le ombre cinesi, la mobilità delle scene per suggerire spazi e tempi diversi, la ricchezza dell’universo sonoro, il dialogo ridotto all’essenziale, ma soprattutto l’umanità dei due pupazzi, fanno di Moi qui marche uno spettacolo sensibile, rigenerante, riparatore.
Uno spettacolo che suggerisce, a grandi e piccini, come ritrovare in se stessi risorse insospettate e, soprattutto, come aprirsi agli altri.
“L’attore – secondo Denizon – è un essere umano che racconta di altri esseri umani. Come tale, ha un mondo affettivo, un corpo e una mente. Il lavoro dell’attore consiste nel creare un rapporto equilibrato e intelligente proprio tra questi tre elementi costitutivi del nostro essere. Ricercare e trovare questo equilibrio che permette all’attore di liberare la propria espressione, è la base del nostro lavoro”.
Info e prenotazioni: 081405632, 3492187511, 3488100587 | email lagiostrateatro@gmail.com
Gli onesti della banda
Quando: dal 23 al 26 Novembre
Luogo: NEST
Orario: da giovedì a sabato ore 21:00, domenica ore 18:00
Uno spettacolo di: liberamente tratto dalla sceneggiatura della Banda degli Onesti di Age e Scarpelli
Interpreti: Ivan Castiglione, Francesco Di Leva, Giuseppe Gaudino, Irene Grasso, Adriano Pantaleo, Luana Pantaleo e la partecipazione di Ernesto Mahieux
Regia: Giuseppe Miale Di Mauro
Sinossi: Protagonisti de Gli onesti della Banda sono Tonino, laureato a pieni voti che, non trovando lavoro, decide di ereditare la portineria del defunto padre e il suo migliore amico Peppino, che gestisce la tipografia di famiglia, attanagliato dai debiti dopo aver comprato nuovi macchinari. L’amministratore del palazzo in cui Tonino lavora è il ragioniere Casoria, uomo sempre in bilico tra legalità e illegalità, che attenta continuamente all’onestà del giovane portinaio…
«Abbiamo deciso di ritornare a una tematica che ci appartiene – racconta Giuseppe Miale Di Mauro –, torniamo a occuparci di camorra, ma tenendo ferma la necessità di ricercare altri codici, più moderni e meno realistici. Così abbiamo pensato che la leggerezza potesse essere un modo nuovo di affondare l’occhio nel reale, di raccontare i meccanismi malavitosi che attanagliano la società, facendo in modo che il pubblico percepisse certe dinamiche come universali. La strada della commedia brillante ci è sembrata rispondere a queste esigenze e per fare in modo che la nostra commedia mantenesse uno spessore anche di indagine sociale, abbiamo chiesto ad un grande scrittore come Diego De Silva di collaborare al progetto. Il nostro Gli onesti della banda, riprendendo uno dei testi più famosi della tradizione comica, ripercorre le difficoltà del precariato moderno, mostrando come anche le persone oneste possano trovarsi invischiate nei meccanismi di camorra, loro malgrado, vittime e carnefici ad un tempo. I nostri “onesti” dovranno fare i conti con la loro disonestà. Questo è il punto dolente, perché scoprono che la disonestà ha una forma tentacolare. È una morsa, da cui paradossalmente “gli onesti” tornano a sentirsi liberi solo nel momento in cui si trovano a scontare la pena delle loro azioni di malaffare».
Info e prenotazioni: +39 3406449278 +39 3208681011 | info.teatronest@gmail.com
‘EbbaneSiS – Serenvivity
Quando: dal 23 al 26 Novembre
Luogo: Nuovo Teatro Sancarluccio
Orario: giovedì ore 21:00 venerdì ore 18:00 e ore 21:00, sabato ore 21:00 e domenica ore 18:00
Interpreti: Viviana Cangiano e Serena Pisa
Sinossi: Questo nuovo progetto artistico, pensato e realizzato in connessione con la modernità dei tempi e soprattutto grazie al potere di diffusione del web, guarda alla rete della tradizione col desiderio di trovare nuove imprevedibili strade musicali.
‘EbbaneSiS, diventato in pochi mesi un fenomeno del web, nasce a giugno del 2017, quando le voci di Viviana Cangiano e Serena Pisa, per caso, trovano una magica connessione musicale e artistica, che permette alle due artiste di rivisitare l’antico patrimonio musicale partenopeo – soprattutto quello precedente agli inizi del ‘900 – in forme inedite, attraverso originali arrangiamenti. Verranno dunque interpretati brani appartenenti a varie tradizioni musicali: villanelle, popolari, classiche napoletane del periodo d’oro, swing, macchiette e cafè chantant!
Info e prenotazioni: 081 410 44 67 | inscenasrl@gmail.com
Come vorrei non morire
Di: Daria Pascal Attolini
Regia di: Alessia Vicardi
Quando: dal 23 al 26 Novembre
Luogo: Teatro Nuovo
Orario: da giovedì a sabato ore 21:00, domenica ore 18:00
Interpreti: Daria Pascal Attolini
Sinossi: La protagonista di Come vorrei non morire ritrova suo padre e lo perde nuovamente. Stargli accanto, nel momento più duro della sua vita, le permette di ritrovare parte del suo passato e lo ricostruisce. Rimette insieme i pezzi della loro storia, scopre cose che non sapeva, costruisce un dialogo, in cui è, finalmente, possibile dirsi cose mai dette.
Una storia vera, personale, fortemente autobiografica. E’ il rapporto con un padre assente per buona parte della vita, e che, a un certo punto, rivela di essere malato di cancro e con pochissime possibilità di sconfiggere la malattia. Un racconto che ha come tema il senso della vita, esserci, starsi vicini.
“Quando Daria mi ha parlato di questo suo progetto – spiega la regista – ho pensato si trattasse di un lavoro molto rischioso. Poteva essere un’esperienza legata al teatro-terapia, dove il palcoscenico fosse il mezzo di un’operazione psicanalitica. Quando poi l‘ho letto, ho sentito, invece, che c’era la possibilità di far emergere il lato più semplicemente umano, condivisibile, allontanandosi dall’autoreferenzialità”.
Gli unici oggetti di scena hanno attinenza con la nostalgia, con l’abbandono. Quasi tutti gli oggetti godono d’immortalità rispetto all’essere umano. Attraversano i secoli, ricevono le cure di chi li tiene in vita, e passano di mano in mano, di famiglia in famiglia, testimoni silenziosi di cambiamenti.
Il tema della morte, più specificamente dell’abbandono, è declinato in diverse forme. Tutto inizia e s’interrompe, e la sensazione è che nulla giunga fino in fondo, che non si riesca mai ad arrivare all’ultimo atto, che tutto sia destinato a finire o non finire mai.
Il ricordo è vivo ed è raccontato per lasciare un segno oltre lo specifico di questa storia. Nessuno vuole morire davvero, e, in questa corsa all’immortalità, si perdono i rapporti più veri, gli unici per cui valga la pena lasciare un segno.
La verità dei sentimenti fa paura, perché viviamo in un sistema basato su rapporti a distanza, egocentrici, scontati, in cui anche la morte ha il proprio outlet, e l’enorme cimitero on line dei social è la nuova frontiera dell’immortalità.
“La morte di mio padre – così l’autrice e interprete – ha interrotto il mio rapporto con lui e le mie domande sono rimaste aperte. L’immortalità dell’arte e l’effimero della vita, il teatro come possibilità di esistere altrove, e la crudezza della realtà che non permette di pensarsi eterni”.
Info e prenotazioni: 0814976267 | botteghino@teatronuovonapoli.it
Il sacrificio di Éva Izsák
Dal romanzo omonimo di: Januaria Piromallo
Adattamento e Regia: Alessandra Felli
Quando: dal 23 novembre al 3 dicembre
Luogo: Ridotto del Mercadante
Orario: 23, 26, 29, 30 nov e 3 dic. ore 21:00; 24, 28 nov. e 1 dic. ore 18:00; 25 nov. e 2 dic. ore 17:00
Interpreti: Teresa Saponangelo e Andrea Renzi
Sinossi: Quella della giovane ebrea ungherese Éva Izsák, fatta suicidare nell’estate del 1944 a diciannove anni e mezzo, è una storia vera e atroce. Atroce perché a decretare la morte della ragazza fu colui che l’avrebbe dovuta proteggere: l’amico Imre Lipstiz, ventiduenne, che qualche anno dopo cambiò nome per diventare Imre Lakatos, il famoso filosofo erede di Popper. Éva si fidava di lui e degli altri resistenti perché era come loro. Erano tutti giovani, molti di famiglia ebrea, in fuga dai nazisti, comunisti, si chiamavano “compagni” e si preparavano a costruire la nuova Ungheria.
«Il sacrificio di Éva Izsák – annota la regista Alessandra Felli – racconta innanzitutto una storia che ha tutto il sapore del disincanto… una vicenda dove deflagrano i principi di moralità e giustizia, quei presupposti che sono fondamento e garanzia di ogni patto sociale che si stabilisce tra gli individui appartenenti a una stessa comunità. Il racconto delle peripezie di Eva, che segue passo dopo passo le tracce di una storia esemplare, tipica di una dottrina che ha reinterpretato il marxismo, è ricolmo di personaggi che hanno completamente perso il proprio senso etico. Questo è il testamento che il pubblico è chiamato a custodire, diventando l’ultimo depositario di una staffetta di testimonianze che hanno attraversato la Storia».
Info e prenotazioni: www. teatrostabilenapoli.it; tel. 081.5524214 | Biglietteria tel. 081.5513396
La nota stonata – DEBUTTO
Scritto e diretto da: Stefano Valanzuolo
Quando: 24 e 25 novembre
Luogo: casa privata a Torre del Greco (24 nov) e a Napoli (25) per “Il Teatro Cerca Casa”
Orario: ore 20:30
Interpreti: Massimo Masiello, Mariano Bellopede (piano), Stefano Valanzuolo
Sinossi: Il racconto di una vita breve, quella di Luigi Tenco (1938 – 1967), condotto attraverso le sue canzoni. In ognuna delle scene rappresentate, rispetto alle quali le canzoni assumono forma di didascalia, si riflette con coerenza militante un aspetto della personalità del cantautore, affermata fino all’esito estremo. La nota stonata rimanda, tra musica e parole, alla vicenda di un artista spesso sorprendentemente in anticipo sui tempi e regolarmente fuori dal coro, orgogliosamente refrattario alle mode, inattuale per scelta.
Il racconto, derivato per riduzione cameristica da uno spettacolo su Tenco messo in scena pochi mesi fa, si basa su frammenti di interviste e su dichiarazioni dello stesso cantautore, raccolte nel turbinoso contesto degli anni Sessanta. Massimo Masiello darà voce e volto a Luigi Tenco, mentre Mariano Bellopede ne celebrerà l’eleganza musicale attraverso la rilettura al pianoforte di alcuni suoi brani, non soltanto i più celebri. I brevi interventi di una terza voce narrante avranno lo scopo di tenere la storia in equilibrio tra la dimensione oggettiva di cronaca e quella, tutta personale, del dramma artistico e morale.
Info e prenotazioni: 3343347090 – 3470963808 – 081 578 24 60 – www.ilteatrocercacasa.it
Scarpe di Mizan. Traversata sulla fuga e altri fossi
Quando: dal 24 al 26 novembre
Luogo: Teatro Serra
Orario: venerdì e sabato ore 21.00; domenica ore 19.00
Produzione: Rena Libre
Autori: Daniele Marino e Marina Cavaliere
Regia e Interprete: Daniele Marino
Trama: Mizan è scappato dal suo paese con la speranza in uno zaino. L’Europa è davanti; sogno e castigo. Indossare le sue scarpe significa testimoniare il suo viaggio. Manichino alla deriva, maschera rinvenuta dal Mediterraneo, distaccandosi dalle immagini che arrivano dai media per lasciarlo sulla scena a tracciare nuove rotte possibili. Un confine immateriale ci divide sempre. Migriamo verso qualcosa d’irraggiungibile imparando a saltare fossi. Il teatro può ridefinire questa eterna distanza, abbreviarla. Dando corpo e voce ad un essere che non vediamo, eppure è seduto accanto a noi. Figura in perenne movimento, in cammino sull’Europa vuota e le parole.
Info e prenotazioni: 347 805 1793 – teatroserra@gmail.com
Floraleda Sacchi – Concerto per arpa e live eletronics
Quando: 25 novembre
Luogo: Palazzo Caracciolo
Orario: 19:30
Sinossi: Floraleda Sacchi, nata a Como, è riconosciuta come una delle più interessanti arpiste sulla scena internazionale. Ha inciso più di 20 dischi per le principali major discografiche come Decca, Deutsche Grammophon, Philips, Brilliant Classics, ed ha composto musica per il teatro e il cinema, oltre ad aver suonato in Europa, Nordamerica, Sudamerica, Africa e Asia in grandi sale da concerto come la Carnegie Hall (New York), Gewandhaus (Lipsia), Glenn Gould Studio (Toronto), Konzerthaus (Berlino), Teatro Solis (Montevideo), Auditorium della Conciliazione (Roma), Quintai Hall (Wuhan), Acropolium de Carthage (Tunisi), Hall Alti (Kyoto)… Senza dubbio Floraleda Sacchi – con le sue composizioni, attraverso la musica che seleziona con cura per i suoi concerti e con uno strumento così insolito e versatile come l’arpa acustica ed elettrica – crea un’esperienza sonora intensa ed inusuale che regala emozioni. L’artista Sperimenta e raggiunge nuove dimensioni del suono, scoprendo un’arpa nuova, a lei più vicina. Ma è l’ambiente sonoro la novità portata da Floraleda. Fruscii e interferenze; la delicatezza dell’arpa che si fa aggressiva grazie all’elettronica; l’elettronica che a sua volta rende più morbida la percussione feroce sulle corde. L’equilibrio personale cercato è frutto di un lungo lavoro di sperimentazione, ma anche di riflessione, come mostrano alcune riflessioni incluse nel libro che accompagna il disco.
Info e prenotazioni: 081 0160601 – h5565-sl@accor.com
Caipirinha, caipirinha!
Scritto e diretto da: Sarasole Notarbartolo
Quando: 25 e 26 Novembre
Luogo: Teatro Civico 14 (Caserta)
Orario: sabato ore 21:00, domenica ore 19:00
Interpreti: Andrea de Goyzueta, Giovanni Granatina, Fabio Rossi
Sinossi: Siamo nel bar di Bob, a Roccapaduli, in un non meglio precisato paesino del sud Italia. In questo bar si incontrano tre grandi amici: Bob, il barman, ricco, colto, elegante, irresistibile. Ama Wilma e Wilma ama lui. Walter, l’empatico. Progressista, poetico, dolcissimo, che ha un lavoro precario e nient’altro. Ama Wilma e Wilma ama lui. Vincenzo, l’uomo perbene. Ha un lavoro a tempo indeterminato, una bella casa, è cattolico, reazionario ma buono, soffre di attacchi di collera violenta. Ama Wilma e l’ha sposata. E Wilma ama lui.
Info e prenotazioni: +39 0823.441399 +39 0823.1601742| info@teatrocivico14.it
La principessa Sissi
Musical liberamente
ispirato all’omonimo film
di Ernst Marischka
Di: Alessandro Nidi e Corrado Abbati
Quando: 25 e 26 Novembre
Luogo: Teatro Palapartenope
Orario: feriali ore 21:00 – domenica ore 18:30
Adattamento e regia: Annamaria Russo
Interpreti: Rosaria De Cicco
Sinossi: Si tratta di una riscrittura della nota storia d’amore fra la giovane principessa Elisabetta detta Sissi e Francesco Giuseppe, da cui già in passato furono tratti sia una commedia musicale che i celebri film con Romy Schneider. Melodie romantiche, ma anche danze tradizionali, si alternano ad arie “liriche” e temi di ispirazione popolare a comporre uno spettacolo ricco, vivace e divertente in cui non mancano i colpi di scena o atmosfere degne della più famosa tradizione viennese. Max, duca in Baviera, ha due giovani figlie: Elena, detta Nenè, ed Elisabetta, detta Sissi: la prima viene designata dalla zia Sofia, madre del giovane imperatore d’Austria Francesco Giuseppe, a diventare la sposa di quest’ultimo Francesco Giuseppe, contrariato dagli armeggi materni, non vuole dare il proprio consenso ad occhi chiusi. Sofia organizza un incontro fra Nenè e il figlio in un’isolata località di villeggiatura. Il giovane imperatore è però colpito dalla grazia e dalla bellezza di Sissi, di cui ignora la vera identità, e le dichiara il suo amore. Quando Sissi viene a sapere che il viaggio intrapreso era pianificato per il fidanzamento di Nenè, non esita a rinunciare al suo amore, per non intralciare la gioia della sorella. Ma durante la grande festa nel corso della quale Francesco Giuseppe dovrà annunciare, secondo l’attesa di tutti, il proprio fidanzamento con Nenè, ha luogo la grande sorpresa: l’imperatore dichiara il suo amore a Sissi… Segue un periodo di grande turbamento, risolto alla fine dal fidanzamento di Nenè con un altro bel principe e Sissi, finalmente tranquilla, potrà intraprendere un viaggio trionfale sul Danubio verso il suo sposo, che l’attende per condurla all’altare.
Info e prenotazioni: biglietteria@palapartenope.it | 0815700008 / 0817628216
I racconti del baule
Di: Maurizio D. Capuano
Quando: 25 e 26 novembre
Luogo: Teatro ZTN
Orario: sabato ore 21:00 – domenica ore 18:30
Regia: Gennaro Monforte
Interpreti: Francesca Romana Bergamo, Maurizio D. Capuano, Luigi Esposito, Antonio Fenu, Emanuele Iovino
Sinossi: Siamo dietro le quinte di un teatro, alcuni scatoloni e a centro scena un grande baule contenente vestiti e oggetti di scena. Il baule sarà “protagonista” di un omicidio e il teatro verrà sigillato. Passati alcuni anni, il teatro verrà trasformato in motel e le quinte del teatro si trasformeranno in una delle camere; il baule tuttavia rimarrà lì come anche la sua “maledizione”. Dopo un ennesimo delitto anche il motel verrà chiuso per poi essere trasformato parecchi anni dopo in una palazzina con appartamenti privati. Anni dopo, i due agenti di polizia che, per un caso o per destino hanno seguito tutti i casi di omicidio svoltisi in quel luogo, ritorneranno in quell’appartamento dove il baule li attende per dare sfogo alla sua “maledizione”. Cinque corti teatrali che si intrecciano a formare un unico spettacolo, un lungo percorso temporale diviso in capitoli, in ordine sparso, il cui filo cronologico sarà ricostruito pian piano dagli spettatori e una messinscena che si potrebbe definire Tarantiniana: svariate le citazioni al genere pulp e in particolare ai film del regista americano, da “Le iene” a “Django Unchained”, passando per “Pulp fiction” e “Kill Bill”. Elemento sempre presente, un baule, vero protagonista in scena in quanto oggetto attorno al quale tutta la vicenda si snoda.
Info e prenotazioni: 3398120927 | navigantiinversi@gmail.com
Pop Up Garden
Quando: 25 e 26 novembre
Luogo: Piccolo Bellini
Orario: 21:15
Coreografia: Stefano Questorio e Valentina Consoli
Produzione: TPO e Theatre Chaillot di Parigi
Sinossi: Pop up Garden è uno spettacolo dedicato a Gilles Clement, un botanico e poeta e ai piccoli eroi che dal nulla creano giardini nei luoghi più impensati. Nel nostro giardino all’inizio c’è soltanto il Signor Bu che ama gli spazi vuoti e abbandonati come i cortili delle vecchie fabbriche, li ripulisce ben bene e poi POP! Arriva una lucertola e chiede di mettere dell’edera al posto dell’asfalto. Così, Bu comincia a creare piccole aiuole e, in un attimo, il cortile si trasforma. Pop up Garden, invita ad osservare il mondo delle piante, il loro modo di danzare mosse dal vento e il loro essere generose e capricciose. Lo spettacolo è vivamente consigliato ai bambini, che vivranno un esperienza unica, poiché saranno invitati a salire sul palco a interagire con la tecnologia.
Info e prenotazioni: 0815499688 | botteghino@teatrobellini.it
Corpi scelti – Trittico carnale
Di: Angela Matassa, Anna Mazza, Roberto Russo
Quando: 25 e 26 Novembre
Luogo: Caos Teatro
Orario: sabato ore 21:00 – domenica ore 19
Regia: Peppe Miale
Interpreti: Laura Borrelli Gioia Miale Imma Pagano
Sinossi: Tre donne. Tre storie apparentemente diverse tra di loro, ma legate dall’utilizzo del linguaggio del corpo, che parla, comunica, propone. Un testo “trino e uno”, ispirato al mondo femminile, in cui dominano l’ironia e il surreale. Il corpo della donna, o solo alcune parti, diventano metafora dell’oggi instabile e caotico. “Volevo gli occhi blu” di Angela Matassa, “Taglio netto” di Anna Mazza, “Cu-lotteria” di Roberto Russo costituiscono l’atto unico di una messinscena divertente e provocatoria, in grado di toccare i bisogni reali, i sogni, le illusioni che appartengono a tutti noi.
Info e prenotazioni: 081 199. 73. 853 – 328. 45. 66. 017 – www.caosteatro.com – info@caosteatro.com
L’ultima eclissi
Dal romanzo: Dolores Claiborne di Stephen King
Quando: dal 25 al 27 Novembre
Luogo: Il pozzo e il pendolo
Orario: feriali ore 21:00 – domenica ore 18:30
Adattamento e regia: Annamaria Russo
Interpreti: Rosaria De Cicco
Sinossi: Tutto d’un fiato. Dolores Claiborne, in una notte uguale ad altre mille, seduta alla scrivania di una stazione di polizia, ripercorre la sua vita, tutto d’un fiato. Ha di fronte un commissario di polizia, un agente, una stenografa e la prospettiva di un giudizio sommario. Dolores deve difendersi dall’accusa di aver ucciso la donna per la quale lavora da anni. Ha un dovere nei confronti di se stessa: dimostrare la sua estraneità al delitto che le viene contestato e un obbligo nei confronti della società: ammettere di essere stata un’assassina. Quella notte no, ma in un altro tempo, in un ‘altra vita, forse, ha ucciso.
Dolores deve rimettere in fila gli anni, le colpe, i meriti, i dolori di un’esistenza. In una notte. Scavando con le mani nel fango del passato, lavando con qualche bicchierino la commozione dalla voce. Dolores racconta, tutto d’un fiato con parole crude, taglienti, che fanno deflagrare le emozioni.
Una storia che fa aggrovigliare le viscere, che strappa sorrisi inaspettati e lacrime inopportune. Una storia che reclama voce, carne materia. Una storia che sembra scritta per il teatro.
Info e prenotazioni: 081 5422088 | info@ilpozzoeilpendolo.it
Per fortuna che sono terrone
Di: Paolo Caiazzo
Quando: dal 23 al 27 Novembre
Luogo: Teatro Trianon
Orario: feriali ore 21:00 – domenica ore 18:00
Interpreti: Paolo Caiazzo
Sinossi: Monologhi e momenti musicali per raccontare la sua meridionalità. Pochi ingredienti ma genuini come un “Spaghetto al pomodoro fresco”
Due ore di comicità scritte e portate in scena da un “comico” cioè una persona che vede la realtà da un’angolazione differente. Anche situazioni difficili e drammatiche nascondono un aspetto che può innescare una risata. Disperarsi è comunque un atteggiamento di resa, un sorriso è l’anticipo di una vittoria.
Non sarà solo in scena ma in buona compagnia di musicisti, non mancherà la visita sul palco di qualche amico artista, e di sicuro dovrà fare i conti con il cappellino del suo personaggio televisivo Tonino Cardamone.
Il termine “Terrone” inserito nel titolo è una dichiarazione d’amore, e Paolo Caiazzo, come contadino della sua “Terra”, intende coltivarla!
Info e prenotazioni: 081 2258285 | trianon@teatrotrianon.org
Irene Bonadies, Gabriella Galbiati