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Gli spettacoli in scena in Campania dal 12 al al 17 dicembre.

IMMACOLATAImmacolata Concezione
Scritto e diretto da: Joele Anastasi
Quando: fino al 17 Dicembre
Luogo: Piccolo Bellini
Orario: feriali ore 21:15; domenica ore 18:30
Da un’idea di: Federica Carruba Toscano
Interpreti: Federica Carruba Toscano, Alessandro Lui, Enrico Sortino, Joele Anastasi, Ivano Picciallo
Sinossi: Sicilia, 1940. Concetta, ragazza silenziosa e innocente, viene barattata dal padre caduto in disgrazia con una capra gravida e affidata a Donna Anna, tenutaria del bordello del paese. Lei, estranea ai piaceri della carne e a qualunque “adulta” concezione della vita, non oppone nessuna resistenza. Del resto nessuno le ha mai spiegato cosa voglia dire fare l’amore, nonostante quella parola le piaccia già. Ben presto la fama della “nuova arrivata” raggiunge tutto il paese: ma nessuno sa di preciso quali piaceri regali agli uomini per farli impazzire così tanto. Lo spettacolo racconta quale terremoto possa generare l’incontro tra spiritualità e carnalità sul piano della collettività in un microcosmo siciliano fatto di omertà violenza e presunzione, ma anche di quell’autenticità tipica della carnalità isolana e non a caso è ambientato negli anni ’40, spartiacque essenziale nella storia dell’umanità. Con Immacolata Concezione Vuccirìa Teatro – una delle compagnie più innovative del panorama nazionale, già vincitrice di numerosi premi e riconoscimenti nonché apprezzatissima anche all’estero – è stata tra i vincitori de I Teatri del Sacro 2017.
Info e prenotazioni: 0815499688 | botteghino@teatrobellini.it

 

il giocatore _foto FSqueglia_9682Il giocatore
Da: Fëdor Dostoevskij
Adattamento: Vitaliano Trevisan
Quando: fino al 17 Dicembre
Luogo: Teatro Bellini
Orario: feriali ore 21:00; domenica ore 18:00
Regia: Gabriele Russo
Interpreti: Daniele Russo, Marcello Romolo, Camilla Semino Favro, Paola Sambo, Alfredo Angelici, Martina Galletta, Alessio Piazza, Sebastiano Gavasso
Sinossi: Il giocatore è la terza tappa della “Trilogia della libertà” le tre produzioni della Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini incentrate sul concetto di libertà e di perdita della stessa. Dopo la società distopica dominata dalla violenza del visionario Arancia Meccanica diretto dallo stesso Gabriele Russo e l’opprimente ospedale psichiatrico di Qualcuno volò sul nido del cuculo diretto da Alessandro Gassmann, è la volta della Roulettenburg dominata dal gioco di Dostoevskij. Anche in questo caso, la grande letteratura si fa teatro; così, Il giocatore, scritto nel 1866, viene riletto e adattato per il teatro da Vitaliano Trevisan. L’allestimento è in costante bilico tra dramma e commedia e un cast affiatato ci trascina in una spirale fatta di azzardo, di passioni e di compulsioni che porta dritti in quel (non)luogo dove il desiderio si trasforma in ossessione e non si limita più a governare i protagonisti, ma finisce per soggiogarli. Una rilettura metaforica e contemporanea; «il gioco non è solo l’oggetto centrale dell’opera, ma è presente – come spiega Gabriele Russo – in forma di metafora o di allusione, ovunque. È nelle relazioni ossessive tra i personaggi, nei continui “rilanci” a cui le circostanze li costringono, nelle vane speranze a cui sono aggrappati e che li fanno stare sospesi; come si è sospesi quando si è in attesa che la pallina cada sul rosso o sul nero. Così si arriva alle analogie con l’oggi e con ciò che è il gioco d’azzardo nella nostra società: quando vedremo la baboulinka o il giocatore perdere tutti i loro soldi al casinò, forse per un attimo ci dimenticheremo che si tratta dei personaggi di Dostoevskij e vedremo, più genericamente una vecchina, sola, in preda al vizio del gioco o un giovane compulsivo perso in un video poker. Per amplificare e sostenere il dialogo con l’oggi senza perdere il rapporto con il testo e con la narrazione, ho scelto un’ambientazione che fosse “atemporale”, creata da contaminazioni fra passato e presente, antico e moderno; questo vale per la scena, per i costumi, per le musiche e, naturalmente, per il linguaggio».
Info e prenotazioni: 0815499688 | botteghino@teatrobellini.it

 

il mio amico dIl mio amico D.
Di: Pietro Tammaro
Quando: dal 14 al 17 Dicembre
Luogo: Nuovo Teatro Sancarluccio
Orario: feriali ore 21:00, domenica ore 18:00
Interprete: Pietro Tammaro
Regia: Luca Saccoia
Note di Regia: Lo spettacolo usa come pretesto il calcio, l’amore e l’ammirazione per un mito attraverso il quale tutti i ragazzi nati alla fine degli anni ‘70 hanno sognato di giocare a pallone, almeno per una volta: Maradona.
Il pubblico in sala è proiettato in una sorta di immaginaria curva da stadio e il protagonista Mauro Manzo (Pietro Tammaro) rivive con poetica leggerezza il sogno di un adolescente degli anni ’80 che per somiglianza fisica pensa addirittura di essere Maradona, ma che guardando in faccia la realtà ed il poco talento calcistico finisce per desiderare di fischiargli almeno un calcio di rigore a favore. Il viaggio tra i ricordi è legato anche ad oggetti e personaggi simbolo di quel periodo (palloni utilizzati per giocare in strada e in casa, figurine Panini, ecc.).  che diventano elemento scenografico in un immaginifico campo di giochi costruito  dal protagonista in scena.
Lo spettacolo è rivolto a tutti coloro che hanno creduto che le cose potessero cambiare con un fischio di inizio, a quelli che se “lui” segnava pensavano sarebbero morti in pace da quell’attimo in poi, ma anche a tutti quelli che odiano il calcio, alle mogli che si sono sentite tradite, insomma a chi ha ancora fede e vuole giocare.
Info e prenotazioni: 081 410 44 67 | inscenasrl@gmail.com

 

TRAGODIA - Emanuele D'Errico (ph Tiziana Mastropasqua)03Tragodia – un canto d’amore
Da un racconto di: Emanuele D’Errico
Quando: dal 14 al 17 Dicembre
Luogo: Teatro Elicantropo
Orario: feriali ore 21:00, domenica ore 18:00
Interprete: Emanuele D’Errico
Regia: Ettore Nigro
Sinossi: “Conosce la storia di Gugliemo Belati?». Guglielmo è un ragazzo di paese, che decide contrariamente al volere degli aduti genitori di voler sposare la sua fidanzata. Armato di coraggio, di un anello e di un pacchetto di caramelle a menta, corre in auto verso la sua futura sposa, Teresa. Durante questo viaggio si ferma a raccogliere dei fiori e davanti a un fiore arancione con delle gocce di blu incontra una capra, Gugliemo si innamora all’istante dell’animale e farà di tutto pur di comunicare con lei e dichiararle il suo amore. Attraverso il racconto in terza persona e la successiva trasformazione in azione scenica agìta in prima persona, la storia non segue l’ordine cronologico degli eventi ma intercetta Guglielmo quando in una sala d’aspetto, insieme ad altre figure antropomorfiche immobili, impassibili, in attesa del proprio turno, racconta e si racconta, narra di sé per ripercorrere gli strani avvenimenti accaduti. Guglielmo è l’ultimo ad arrivare in questo spazio di attesa senza tempo, ma prende un numero inferiore a quello dei presenti. Durante l’attesa, e affinché l’attesa diventi meno ingombrante, racconta la storia di Guglielmo Belati, e nel raccontarla si libera assumendosi la responsabilità della propria storia.L’allestimento trascina lo spettatore in un mondo di fiaba, verosimile a quello reale, recuperando la possibilità di esplorare ciò che non si conosce, ciò che non è di questo mondo, il mistero appunto. E proseguendo nella ricerca, il protagonista vive la possibilità di cadere e inciampare nel dubbio. È il Bivio, dubbio simbolico, che sottostà alla trama e alla messa in scena. Il bivio mette in gioco i sentimenti di paura e coraggio, lo slancio e la regressione, l’irrazionalità e la razionalità, il mistero e il conosciuto, e, dunque, chiama in causa l’Errore, e l’errare.
Info e prenotazioni: 3491925942 (mattina), 081296640 (pomeriggio)

 

PANENOSTRO2Panenostro
Scritto e diretto da: Rosario Mastrota
Quando: dal 14 al 17 Dicembre
Luogo: Teatro TRAM
Orario: feriali ore 21:00, domenica ore 18:00
Interpreti: Andrea Cappadona
Sinossi: “Cump’ il pan del prestín terún”. Giuseppe fa il pane, ama impastarlo e creare i suoi “figli” di farina e acqua; è panettiere da generazioni, figlio e nipote di emigranti calabresi in un nord algido che gli ha regalato la vita; nella sua panetteria intrisa di sud, il panettiere calanordico o nordcalabro perfeziona l’eredità di un mestiere. E’ il panettiere del quartiere, Giuseppe, vive senza falsità, ingenuo, come gli ingredienti amalgamati nella sua umile missione di fornaio. E quella stessa umiltà, palesata con la sottomissione remissiva all’imposizione malavitosa, lo rende inconsapevole finanziatore del meccanismo della onorata ‘ndrangheta calabrese radicata al nord: “Papà pagava e pure nonno pagava”. Anche scorrendo sul binario dritto della normalità, appare, sul regolare percorso delineato, una curva imprevista o un’interruzione netta, inevitabile, e nonostante il protagonista di quella vita provi a nascondersi nell’assoluta trasparenza dell’ordinario, accade che quell’essere invisibile si trasformi in evidenza esagerata, in straordinario emblema di popolarità casuale. La casualità arriva portata dalla rabbia, in modo bestiale, dopo lunghe sopportazioni, ed è bella, intima, solo per un attimo, poi, però, è letale. Perché quell’unica colpa casuale, quell’unico lampo bestiale di umanità, diventano espiazione di un’unica vita. ‘’Rimetti a noi i nostri debiti’’ è prosa avulsa dalla realtà. Farsi giustizia uccidendo, soccombere alla giustizia per avere ucciso, lascia un debito: non avere giustizia.
Info e prenotazioni: 0811875 2126 | whatsapp 342 1785 930 | info@teatrotram.it

 

ACCABADORA - Monica Piseddu_(ph Marina Alessi)_01Accabadora
Dal romanzo di: Michela Murgia
Quando: dal 15 al 17 Dicembre
Luogo: Teatro Nuovo
Orario: venerdì e sabato ore 21:00; domenica ore 18:30
Interprete: Monica Piseddu
Regia: Veronica Cruciani
Trama: Accabadora è una storia d’amore tra una figlia e una madre, non la madre naturale, ma l’altra madre. I due grandi temi dell’eutanasia e della maternità surrogata si compenetrano armoniosamente nel testo teatrale tratto dal romanzo di Michela Murgia, vincitore del Premio Campiello 2010, creando un forte ambito di riflessione in cui centrali sono l’affetto e la crescita. Una vicenda delicata ambientata in un paesino immaginario della Sardegna, dove Maria, all’età di sei anni, viene data a Bonaria Urrai, una sarta che all’occasione fa l’accabadora, ossia aiuta le persone in fin di vita a morire. Un dialogo vivo, forse solamente interiore, in cui la protagonista ripercorre tutte le tappe di un passato che l’ha tenuta bloccata, negli affetti e nella crescita, attraverso la voce e il corpo di Monica Piseddu, che le conferisce una tale forza e intensità da permetterle di rinascere e finalmente considerarsi una donna, e non più una bambina.
Info e prenotazioni: 0814976267 – 3938862763|botteghino@teatronuovonapoli.it

 

damadakàQuanno nascette Ninno – Damadakà in concerto
Quando: 16 dicembre
Luogo: Eboli (Sa) – per Il Teatro cerca casa
Orario: 20:30
Interpreti: Daniele Barone, Margaret Ianuario, Dario Barone,  Mario Musetta
Trama: Il tempo del Natale è da sempre un momento per ricordare e festeggiare… È nel segno di questa memoria che il gruppo musicale dei Damadakà propone un viaggio in note tra i vari momenti del percorso di devozione popolare – la nascita, la visita alla mangiatoia, i doni dei pellegrini, la fuga in Egitto, le novene del tempo di Natale – tra ritmi di festa e devozione, affidando allo strumentario tradizionale del Sud Italia – tra cui ciaramelle, fisarmonica, tamburi a cornice, chitarra battente, flauto armonico – la composizione di brani tipici natalizi, come le celebri strofe di “Quanno nascette Ninno”.
Info e prenotazioni:  www.ilteatrocercacasa.it

 

ABCE0834Totò, che padre!
Di: Roberto Giordano
Quando: 16 Dicembre
Luogo: Napoli – per Il Teatro cerca casa
Orario: 20:30
Interprete: Roberto Giordano e Federica Aiello
Regia: Roberto Giordano
Trama: ak che padre! vuole essere un omaggio all’uomo, all’artista e al poeta Totò, a cinquant’anni dalla sua scomparsa. Un viaggio nella vita del Principe De Curtis attraverso alcuni aneddoti tratti dai ricordi della figlia Liliana: un contributo artistico alla memoria di uno degli interpreti migliori e più significativi della nostra storia raccontato attraverso gli occhi della figlia Liliana: «(…) gli unici, credo, che abbiano saputo guardare oltre il sipario che nascondeva la sua anima».
Antonio Ghirelli, uomo di cultura, napoletano, scriveva in merito: «Totò non è “solo” un attore immenso, ma è anche la figura forse più conosciuta e, per certi versi, insostituibile dell’Italia contemporanea e, con ogni probabilità, vivrà finché sarà viva la tradizione culturale e sociale che l’ha generata».
Lo spettacolo a lui dedicato, si propone di onorare, con una rivisitazione storica, sotto forma di spettacolo teatrale, la vita e la carriera di un artista  unico, che ha fatto ridere generazioni di italiani, prima in teatro, poi al cinema ed infine in televisione.
In scena due attori, marito e moglie che, tra piccoli battibecchi, rappresentano uno spaccato del nostro amatissimo comico: i primi debutti, le  prime macchiette, il rapporto con le donne, la morbosa gelosia, le canzoni  inedite.
Info e prenotazioni:  www.ilteatrocercacasa.it

 

FERDINANDO_Giuseppe_GiannelliFerdinando
Di: Annibale Ruccello
Quando: 16 e 17 Dicembre
Luogo: Sala Ichòs
Orario: sabato 16 dicembre ore 21; domenica 17 dicembre ore 19
Interpreti: Teresa Addeo, Ilaria Basile e Giuseppe Giannelli
Regia: Salvatore Mattiello
Trama: “(…) in fondo Ferdinando è un paccotto confezionato apposta per dare risposta ai desideri degli Altri. Desideri veri dapprincipio come solo i desideri sanno essere. Poi manipolati, indotti, amplificati, soddisfatti, vissuti fino in fondo. Fino a morirne! E poi svelati per ciò che erano stati: desideri preconfezionati, industriali, radiofonici, televisivi, virtuali e pure colmi – di più, traboccanti – di realtà. Ferdinando è l’attesa di qualcosa che può accadere. È un oggetto del desiderio chiarissimo e non oscuro come altri di altre memorie… un Aspettando Godot che qui però arriva sotto mentite spoglie. Un paccotto che la nuova classe emergente e padrona propina ad una nobiltà ormai decaduta e che funziona perché di quest’ultima la prima ne conosce l’indole, le pulsioni, i desideri, i godimenti. Spostando il tempo di un secolo più avanti ci ritroviamo nei nostri anni Settanta/Ottanta,ovvero negli anni di Jennifer e se in aggiunta ci mettiamo anche i quarant’anni che ho deciso di metterle addosso, ci ritroviamo esattamente qui nei nostri anni, nei quali i paccotti si sono fatti più volgari e potenti… spinti molto oltre… fino a fare di noi stessi dei paccotti per scambiarci gli uni con gli altri… per mettere in moto la triste economia di questo tempo… Ricordando le cose che costituirono le Ragioni della messinscenadi Ferdinando ma dentro le quali a ben guardare ci sono già quelle relative a Le cinque rose di Jennifer, di più ci sono già quelle relative al progetto Doppio Ruccello che già a suo tempo mise insieme le due rappresentazioni… è tutto così terribilmente chiaro… tutto sembra che si svolga da sé… a noi non resta che lasciarsene attraversare… In queste occasioni penso sempre a quel meraviglioso pensiero di De Andrè che dice più o meno così: «non c’è mai troppo merito nelle cose buone che uno fa e mai troppe colpe in quelle cattive… questa è la cosa che più ho imparato sulla reale condizione degli uomini»… fino a farmi affermare oggi con assoluta tranquillità ma non senza amarezza che, nelle cose del Teatro, della Letteratura e dell’Arte in genere, l’umano mi appaga ma l’uomo mi annoia.
Prenotazioni: 335 765 2524 – 335 7675 152 – 081275945 (dal lunedì al sabato dalle 16 alle 20 – domenica dalle 10 alle 17)

 

image001Ultime notizie dalla famiglia
Di: Daniel Pennac
Quando: dal 16 al 18 Dicembre
Luogo: Il pozzo e il pendolo
Orario: sabato e lunedì ore 21,00; domenica ore 18,30
Interpreti: Antonello Cossia
Trama: In “Ultime notizie dalla famiglia” funziona come nelle serie televisive. Con la saga dei Malaussène impari ad amare i personaggi a seguire le loro vicende, a ridere e piangere con la caleidoscopica e surreale famiglia di Belville. È la scrittura visionaria, ironica, struggente di Pennac a compiere il miracolo di trasformare le parole in immagini così nitide che basta raccontarle per vederle. Il dialogo di Benjamin, incinto per empatia della tellurica compagna Julie, con suo figlio , “frutto nudo precipitato nelle mandibole del mondo”. Disarmante e disarmato di fronte all’evento, il capotribù vive tutti gli interrogativi e le ansie dell’imminente paternità, sforzandosi di presentare al “quell’ipotesi di vita” la vita :”un’impalcatura di illusioni sulle fondamenta del dubbio, i muri nebulosi della metafisica, l’arredo perituro delle convinzioni, il tappeto volante dei sentimenti…” e l’improbabile famiglia in cui atterrerà: “è inutile che ti racconti palle, figlio mio, la verità è che la tua famiglia fa tutt’uno con la tragedia”, per metterlo al corrente di quanto lo aspetta, forse anche per scoraggiarlo. Attraverso una scrittura perfettamente calibrata tra l’amaro disincanto e la leggerezza dell’umorismo .”se l’uomo non mangia più l’uomo è unicamente perché la cucina ha fatto progressi”, in assenza di certezze morali “vorrei appartenere alla bella grande anima umana, quella che sa da che parte stanno i buoni e i cattivi, gli aggrediti e gli aggressori” o religiose “come credere nel “Grande Paranoico?”, quello che Malaussène trasmette al nascituro è la fatica e la dignità di essere uomini: “Ci si sveglia con un amico in meno, una guerra in più, e tutta la strada che resta da fare malgrado tutto. Bisogna tenere duro, tenere duro comunque, con le unghie e con i denti”. Nelle pagine di Pennac si squaderna tutta la potenza della vita e della letteratura, a quella potenza noi abbiamo dato la voce, la forza evocativa della scena e quel racconto si è fatto teatro.
Prenotazioni: 081 5422088 | info@ilpozzoeilpendolo.it

 

Russo-WhiteRabbitWhite Rabbit Red Rabbit
Di: Nassim Soleimanpour
Quando: 17 Dicembre
Luogo: Piccolo Bellini
Orario: ore 21:00
Interpreti: Daniele Russo
Sinossi: Dopo essere salito sul palco, quando già si troverà davanti al pubblico, aprirà la busta contenente il copione che dovrà interpretare aiutato solo da una sedia, un leggìo e due bicchieri, ma armato di molta ironia e leggerezza.
Solo assistendo al primo White Rabbit Red Rabbit al Teatro Bellini potremo scoprire in che modo Daniele Russo affronterà il testo di Nassim Soleimanpour: infatti, una delle regole del gioco è che ciascun artista può inseguire White Rabbit Red Rabbit solo una volta e che la sua performance non può essere documentata da video, perchè svelerebbero il contenuto dello spettacolo!
Non perdere l’occasione di seguire Daniele Russo nella sua avventura con White Rabbit, Red Rabbit!
Info e prenotazioni: 0815499688 | botteghino@teatrobellini.it

 

La-locandiera_02La locandiera B&B
Di: Eduardo Erba
Quando: fino al 17 Dicembre
Luogo: Teatro Diana
Orario: mercoledì – venerdì ore 21:00, sabato ore 17:30 e ore 21:00, domenica ore 18:00, mercoledì 13 ore 17:45
Regia: Roberto Andò
Interpreti: Laura Morante, Giulia Andò, Bruno Armando, Eugenia Costantini, Vincenzo Ferrera, Danilo Nigrelli, Roberto Salemi
Sinossi: In un’antica villa che sta per essere trasformata in albergo, Mira si ritrova coinvolta in una strana cena organizzata dal marito con ambigui uomini d’affari. Il marito non si è presentato e tocca a lei gestire una serata di cui non capisce clima e finalità. Il suo unico punto di riferimento, il contabile della società, a metà della cena se ne va senza spiegazioni lasciandola in balia degli ospiti. Finché arriva uno sconosciuto che le chiede una stanza per riposare. I due sembrano irresistibilmente attratti e Mira si appoggia a lui per affrontare una situazione al limite del lecito, mentre via via si aprono squarci inquietanti sulle attività del marito assente. Col procedere della notte, il gioco si fa sempre più pericoloso e ineluttabile. Ma che parte ha Mira? Davvero è così ingenua e sprovveduta come ci ha lasciato credere?
Humor nero, intrighi, crimini, infatuazioni, la commedia di Edoardo Erba, disegnando il sorprendente profilo di Mira, traccia con surreale leggerezza un inedito ritratto dell’Italia di oggi, un Paese amorale, spinto dal desiderio di liberarsi, una volta per tutte, del proprio passato, ingombrante e ambiguo, e ricominciare daccapo.
Info e prenotazioni: 0815567527 | 0815784978 | teatrodiana.it

 

novecentoNovecento napoletano al Trianon Viviani
Di: Bruno Garofalo, Angiolina Campanelli e Raffaele Esposito
Quando: fino al 17 Dicembre
Luogo: Teatro Trianon
Orario: feriali ore 21:00; domenica ore 18:00
Interpreti: Maurizio Casagrande, Antonio Murro, Susy Sebastiano e Franco Castiglia, Fiorenza Calogero, Raffaela Carotenuto, Laura Lazzari, Marianna Liguori, Matteo Mauriello, Salvatore Meola, Gennaro Monti, Cristian Moschettino, Massimo Salvetti e Daniela Sponzilli. Il balletto è composto da Tonia Carbone, Carmine Rullo, Priscilla Avolio, Andrea Cosentino, Alfonso Donnarumma, Antonio Piccoli, Eliana Virgili e Susy Marino. I posteggiatori sono Alessandro Tumolillo, Antonio Gagliotti e Antonello Guetta. I pescatori di Mergellina Ciro Chianese e Giovanni Todisco.
Regia: Bruno Garofalo
Sinossi: Lo spettacolo, che ripercorre la storia della canzone classica napoletana, vedrà protagoniste anche tante voci della grande cultura musicale campana. Una compagnia di oltre 70 elementi tra attori, cantanti, danzatori, scugnizzi, musicisti e bandisti, tecnici e figuranti, che farà rivivere le atmosfere più affascinanti e spettacolari del ‘secolo d’oro’ della canzone napoletana d’Autore.
Info e prenotazioni: 081 2258285 | boxoffice@teatrotrianon.org

Irene Bonadies e Gabriella Galbiati

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