Hamilton chi? Cinque curiosità sul musical dedicato ai padri fondatori degli Stati Uniti
La storia di Alexander Hamilton scritta da Lin-Manuel Miranda arriva al Victoria Palace Theatre di Londra, portando in scena l’hip hop che l’ha consacrato a Broadway.
Hamilton, il musical creato dall’attore e drammaturgo americano di origini portoricane Lin-Manuel Miranda, è tra gli spettacoli più visti e amati degli ultimi anni. Al suo debutto, originariamente in uno spazio off-Broadway, nessuno avrebbe scommesso sulla storia di Alexander Hamilton, uno dei padri fondatori degli Stati Uniti, musicata a suon di rime hip hop e interpretata quasi esclusivamente da attori appartenenti a minoranze etniche. Eppure, ben 11 Tony Award dopo, Hamilton sembra andare ancora alla grande.
Proprio in questi giorni sono iniziate le anteprime al Victoria Palace Theatre di Londra, la prima volta in cui lo show in questione esce dai confini americani per arrivare in Europa. A pochissimo dalla première ufficiale londinese, che avrà luogo il 21 dicembre, ecco alcune curiosità su uno dei musical più politici in circolazione.
Chi era Alexander Hamilton
Lin-Manuel Miranda ha approfondito la conoscenza di questo personaggio storico durante una vacanza nel 2008, in cui lesse una sua biografia scritta da Ron Chernow. Di origini scozzesi e nato nel 1755 o nel 1757, Hamilton è stato promotore della Costituzione americana, nonché Segretario del Tesoro, fondatore del partito federalista e del quotidiano The New York Post.
Figura di spicco della Rivoluzione Americana, aveva vedute abolizioniste e provò ad organizzare truppe di soldati neri a cui prometteva la libertà. L’odio nei confronti della schiavitù, che secondo Hamilton era in contrasto coi principi della costituzione, sembra legittimare e caricare di significato la scelta di attori neri e di origini latinoamericane nei panni di personaggi storici caucasici.
Il mixtape di Hamilton
Il poliedrico Miranda, che annovera quella di rapper tra le sue mille attività, aveva pensato ad Hamilton come un concept album (un album con un filone narrativo ben preciso che leghi le tracce, nda). Durante la scrittura delle canzoni, Miranda ha cominciato a immaginare musicisti R&B e rapper vestire i panni di quei personaggi storici e l’idea del musical prese forma. Nella visione di Miranda, la figura di George Washington, in particolare, sarebbe dovuta essere un mix di John Legend e Common.
Hamilton vs Burr
Inizialmente, Miranda era indeciso su quale ruolo ritagliarsi all’interno del suo stesso musical. L’attore era attratto sia dalla figura di eroe positivo di Hamilton che da quella del suo rivale politico Aaron Burr, terzo vicepresidente americano durante il mandato di Thomas Jefferson. La disputa tra i due finirà, com’è noto, nel duello in cui Burr ucciderà Hamilton, che aveva sparato in aria. Forse proprio questo atto estremo di sacrificio ha fatto sì che Miranda decidesse poi di interpretare proprio Hamilton.
Hamilton in London
Il musical, che ha subito alcuni adattamenti nella versione londinese, vedrà un cast formato completamente da attori britannici. Il ruolo da protagonista è stato affidato a Jamael Westman, 25enne relativamente sconosciuto, fatta eccezione per dei ruoli in produzioni del Globe di Shakespeare. Westman ha superato diversi provini, anche in presenza di Miranda, per ottenere il ruolo e si è recato a New York per assistere a una delle repliche con lo stesso Miranda nei panni di Hamilton.
Nonostante la pressione, il creatore del musical non ha dubbi sulla riuscita del nuovo ensemble di attori dall’altro lato dell’Atlantico. Durante un’intervista con Christiane Amanpour della CNN a Londra, Miranda ha, infatti, rivelato di essere rimasto molto colpito dall’accento americano del nuovo cast. “Perfino migliore di quello del cast originale,” ha commentato, ridendo.
Hamilton, il film
Non ci sono ancora notizie certe sull’adattamento cinematografico di Hamilton, ma nel febbraio di quest’anno Miranda ha ammesso di non sentirsi pronto ad abbandonare il ruolo che l’ha consacrato alla fama mondiale e potrebbe considerare di interpretarlo anche sul grande schermo. Quel che è certo è che, così come il musical, l’eventuale cast del film rifletterebbe l’America di oggi, come ha dichiarato lo stesso Miranda al New York Times. “È un modo per trasportare il pubblico all’interno della storia e permettergli di abbandonare ogni bagaglio culturale pregresso sulla storia dei padri fondatori,” ha detto.
Se non volete aspettare l’eventuale film per capire il motivo di tanto successo, provate ad acciuffare un paio di biglietti sul sito ufficiale dello spettacolo. Al momento sono in vendita biglietti fino al giugno 2018, con possibilità di aggiudicarsi ingressi per le performance del giorno tramite una lotteria. Tutte le info qui: http://hamiltonmusical.com/london/tickets.
Stefania Sarrubba