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Gli spettacoli in scena in Campania dal 16 al 21 gennaio.

DSCF3463Tango glaciale reloaded (2018)
Progetto, scene e regia: Mario Martone
Quando: dal 16 al 28 gennaio
Luogo: Piccolo Bellini
Orario: feriali ore 21:15 – domenica ore 18:30 – lunedì riposo
Interpreti: Jozef Gjura, Giulia Odetto, Filippo Porro
Trama: Nel 1982 al Teatro Nuovo di Napoli debutta Tango Glaciale. La regia è di Mario Martone e in scena c’erano Andrea Renzi, Tomas Arana e Licia Maglietta, tutti esponenti di Falso Movimento, il collettivo di artisti che in quegli anni cambiava la storia della sperimentazione teatrale italiana. «Tango Glaciale – come spiega Martone in un’intervista – racconta l’attraversamento di una casa da parte dei suoi tre abitanti; dal salotto alla cucina, dal tetto al giardino, dalla piscina al bagno: un’avventura domestica che si trasforma continuamente proiettandosi nel tempo e nello spazio. La meccanica visiva dello spettacolo è composta da un sistema di architetture di luce realizzato grazie al montaggio di filmati e diapositive, e permette allo spettacolo di svolgersi in dodici ambienti per dodici diverse scenografie, durante un’ora, alla media di un cambio di scena ogni cinque minuti. In questa griglia spaziale velocissima si svolge il lavoro degli attori. […] Congelato, compresso, tesissimo, lo spettacolo scoppiò la sera della prima, tra i vicoli di Napoli, dove si trovava il Teatro Nuovo e dove la gente s’era accalcata superando i muri di legno e cemento che chiudevano le strade (ancora adesso, a due anni dal terremoto), si sciolse tra gli applausi che erano nel cuore prima che nel cervello, e nelle nostre lacrime e nell’emozione di tanti». Oggi Martone riallestisce lo spettacolo e lo presenta al Piccolo Bellini, in un’operazione che, a distanza di trentacinque anni, conferma il carattere assolutamente rivoluzionario del progetto.
Info e prenotazioni: 081 549 1266  | botteghino@teatrobellini.it

 

Ntfi12072016IlServoPhSalvatorePastoreIl servo
Dal romanzo omonimo di: Robin Maugham
Quando: dal 16 al 21 gennaio
Luogo: Teatro Mercadante
Orario: 16, 19 gennaio ore 21.00; 17, 18 gennaio ore 17.00; 20 gennaio ore 19.00; 21 gennaio ore 18.00
Regia: Andrea Renzi e Pierpaolo Sepe
Interpreti: Tony Laudadio, Emilia Scarpati Fanetti, Andrea Renzi, Lino Musella, Maria Laila Fernandez
Sinossi: Il servo è un romanzo breve di Robin Maugham. Quando nel 1948 fu dato alle stampe e distribuito nelle librerie inglesi fu considerato “un piccolo capolavoro di abiezione”, mentre la critica aveva riconosciuto al giovane scrittore un talento di narratore pari a quello dello zio, il grande Somerset Maugham. Ancora oggi, il romanzo è considerato una “commedia nera” e di scavo psicologico, la cui trama – chiusa all’interno di una casa borghese – si struttura come una ragnatela, lentamente tessuta dal servo.
Al centro del racconto, la vicenda di un rapporto di dominazione e conseguente impotenza di un uomo su un altro uomo: Barrett è un domestico che prende servizio nella casa di Tony, ricco avvocato londinese. Inizialmente, “il servo” sembra assolvere con zelo il proprio incarico, ma attraverso ambigui giochi psicologici si arriverà al rovesciamento dei ruoli “servo\padrone”. Nel gioco perverso entrano in campo anche l’amico-testimone della vicenda, Richard, la fidanzata di Tony, Sally, la nipote di Barrett, Vera e la misteriosa Mabel…
Info e prenotazioni: 081.5513396 | biglietteria@teatrostabilenapoli.it

 

servilloLa parola cantata
Quando: dal 16 al 21 gennaio
Luogo: Teatro Diana
Orario: dal martedì al sabato ore 21:00, mercoledì 10 ore 17:45, mercoledì 17 ore 17:30, sabato 20 ore 17:30 e 21:00, lunedì 22 ore 17:30, domenica 21 riposo
Interpreti: Peppe e Toni Servillo e i Solis String Quartet (Vincenzo Di Donna, violino; Luigi De Maio, violino; Gerardo Morrone, viola; Antonio Di Francia, violoncello)
Trama: Un concerto, un recital, una festa fatta di musica, poesia e canzoni che celebra Napoli, l’eterna magia della sua tradizione vivente, l’importanza dell’incontro fra le epoche e della più ampia condivisione culturale. In questa speciale occasione Peppe e Toni Servillo, con il prezioso e suggestivo supporto dei Solis String Quartet, canteranno poesie e reciteranno canzoni, facendo rivivere e rendendo omaggio ad alcune delle vette più alte della cultura scenica partenopea, fra letteratura, teatro e musica. La parola canta attraversa l’opera di autori classici, da Eduardo De Filippo a Raffaele Viviani, da E. A. Mario a Libero Bovio, fino a voci contemporanee come quelle di Enzo Moscato e Mimmo Borrelli. Un filone inesauribile di fantasia e ricchezza poetica da cui nasce e di cui si nutre la creatività scenica straordinaria di Peppe e Toni Servillo che qui, dopo il successo internazionale dell’eduardiano Le voci di dentro, rinnovano in scena il loro irresistibile sodalizio artistico. “Lo spettacolo – sottolinea Toni Servillo – esprime un sentito omaggio alla cultura partenopea, rappresentato attraverso la sostanza verbale di poeti, musicisti e scrittori che di Napoli hanno conosciuto bene la carne e il cuore. Un ritratto in prosa, versi e musica di una città dai mille volti e dalle mille contraddizioni, divisa fra l’estrema vitalità e lo smarrimento più profondo, una città di cui la lingua è il più antico segno, forgiato dal tempo e dalle contaminazioni”.
Info e prenotazioni: 081 5567527 | 081 5784978

 

IlBruttoBruttoAnatroccolo_HIl Brutto Brutto Anatroccolo
Quando: 17 gennaio
Luogo: Teatro dei Piccoli
Orario: 10
Adattamento e regia: Marco Renzi
Interpreti: Mirco Abbruzzetti e Simona Ripari
Trama: Un gioco tra pupazzi e attori che interagiscono con il pubblico: è attraverso questa tecnica che il Proscenio Teatro di Fermo rivisita in chiave moderna la nota fiaba di Hans Cristian Andersen. E così avviene che nel ridente e tranquillo paese di “Poggiocalmo”, a distanza di trent’anni, la televisione ricorda la memorabile schiusa di sette uova covate da Mamma Anatra Fernanda nella Fattoria del Sole Nascente. All’epoca la più grande nascita che si fosse mai verificata in paese conquistò gli onori delle cronache e milioni di persone seguirono con passione l’evento in diretta tv. L’entusiasmo, però, fu smorzato dal fatto, inspiegabile, che da una di queste uova venisse alla luce un anatroccolo dalle piume nere, più simile a un tacchino che ai suoi fratelli. Si capì subito che per lui tutto sarebbe stato difficile: tutti iniziarono a prenderlo in giro rendendogli la vita impossibile al punto da costringerlo ad andar via. Dopo trenta lunghi anni ci si interroga oggi su che fine abbia fatto quell’esserino tutto nero. Si scoprirà, con sorpresa, che il piccolo è diventato un grande e valoroso Capitano di Marina che pattuglia il Mediterraneo salvando vite agli altri brutti anatroccoli costretti a scappare dal proprio Paese.
Info e prenotazioni: 081 0330619 – www.iteatrini.it

 

L'APPARENZA INGANNA_05L’apparenza inganna
Di: Thomas Bernhard
Quando: dal 17 al 21 gennaio
Luogo: Teatro Nuovo
Orario: ore 21.00 (venerdì e sabato), ore 18.30 (domenica)
Interpreti: Sandro Lombardi e Massimo Verdastro
Trama: L’apparenza inganna, pièce scritta nel 1983, è la storia di due solitudini che non comunicano tra loro (anche quando sono insieme, ognuno continua a parlare a se stesso), ma che sono più simili di quanto vorrebbero.
Pieni di manie e idiosincrasie, pedante e preciso Karl, ipocondriaco e nostalgico Robert, interessato solo all’aspetto economico delle cose Karl, più idealista Robert che ha il grande Diversi ma in fondo uguali, come spesso succede nelle opere di Thomas Bernhard, a entrambi è mancato il calore di un nido familiare, perché hanno rotto i ponti con i genitori, “scandalizzati” dalle scelte artistiche dei figli.
Ognuno di loro si è meritato il suo destino, ma, soprattutto, entrambi sono legati a Mathilde, moglie di Karl, morta di recente, che nel testamento ha lasciato al cognato la casetta dei week-end, infliggendo al marito un grande dispiacere e creando ulteriore attrito tra i due.
Da qui s’innesca un meccanismo a catena, che porterà i due a escogitare ogni possibile pretesto per soddisfare i loro beckettiani “bisogni del tormento”: piccoli dispetti, contraddizioni, ricordi di infanzie e adolescenze conflittuali.
“Il testo ha una struttura speculare – spiega Sandro Lombardi – in cui l’uno di fronte all’altro, i due protagonisti rappresentano due diverse chiusure di fronte al mondo. E’ la storia di due fallimenti storici ed esistenziali, che, col passare del tempo, portano alla pietrificazione dell’essere e a un’esistenza claustrofobica. Il fulcro del lavoro è la messinscena spietata della loro solitudine, l’incomunicabilità totale. In scena diventano battute che nascondono le intenzioni reali dei personaggi, che parlano sempre di altro”.
L’apparenza inganna è un testo che è un grande omaggio all’arte dell’affabulazione e della recitazione in particolare. Non a caso l’azione procede attraverso monologhi, quasi una partitura, in cui ogni personaggio è chiamato a fare il suo assolo, cui seguono i battibecchi tra i due, di grande raffinatezza ma estremamente pungenti.
Perché recitare è un’ancora di salvezza e un antidoto alla solitudine, come sottolinea Robert: “non tanto l’arte quanto la possibilità di stare regolarmente in mezzo alla gente per paura di smetter da soli di andare alla deriva”.
Info e prenotazioni: 0814976267 | botteghino@teatronuovonapoli.it

 

catapano-ruggiero-fiorentinoCi facciamo da soli… e non ne parliamo più
Di: Enzo Catapano
Quando: dal 18 al 21 gennaio
Luogo: Nuovo Teatro Sancarluccio
Regia: Enzo Catapano
Orario: giovedì, venerdì e sabato alle ore 21:00; domenica alle ore 18:00
Interpreti: Mimmo Ruggiero, Giorgio Fiorentino e Enzo Catapano
Trama: Questa commedia è frutto di anni d’esperienza dove, lo stesso autore, vuole esternare tutto ciò che il mondo teatrale gli ha insegnato. Il suo unico obiettivo è quello di trasmettere nelle menti e nei cuori di ciascun spettatore la gioia , la voglia e l’energia di credere nelle proprie potenzialità .
Questo spettacolo è un vero varietà, un percorso sociale e nello stesso tempo culturale in cui non mancano i momenti di interazione con il pubblico.
Info: 081 410 44 67 | inscenasrl@gmail.com

 

Donne che corrono_03Donne che corrono
Di: JayBlue
Quando: dal 18 al 21 gennaio
Luogo: Teatro Elicantropo
Orario: ore 21.00 (dal giovedì al sabato), ore 18.00 (domenica)
Regia: Massimiliano Foà
Interpreti: Rossella Massari e Arianna Ricciardi
Trama: Tutto intorno è un tempo sospeso, un rimando disilluso e, poi, parte la corsa, poiché le donne sono sempre costrette a correre, inseguire, rispondere a modelli e cliché. Corrono e si raccontano, corrono e, insieme, ridisegnano le tappe di una crescita, attraverso i passaggi, le fasi e la consapevolezza di essere femmine, adulte, autonome.
Senza mai fermarsi, si tuffano nel tappeto di foglie, vive, ammiccando alla necessità di proteggersi e di offendersi, di plasmarsi e non lasciarsi plasmare.
Le due donne, si cercano e si respingono, sono specchio riflesso, ma invidiano l’una la condizione dell’altra, con quell’inseguirsi e superarsi costante. Un dialogo generazionale, probabilmente, anche se annullato dall’universalità della bellezza che tutte e due, alte, bionde e non troppo diverse tra loro, incarnano.
Non sono solo parole enunciate in Donne che corrono, quelle di Jayblue che ha scritto il testo, ma anche quelle ugualmente poetiche e forti dei movimenti, delle scene, delle immagini costruiti dai loro corpi, spesso taciturni, ma in continua tensione.
Le due donne non riposano mai, corrono, come tutte le donne, costrette dietro schemi, preconcetti, necessità di essere come gli altri vogliono.
Gli stimoli letterari e quelli personali pregnano l’intero tessuto drammaturgico del testo, nutrendosi di testi e opere di riferimento come Donne che corrono con i lupi di Clarissa Pinkola Estes, Barbablu di Pina Baush, Aspettando Godot di Samuel Beckett e le poesie dell’esilio di Bertolt Brecht.
L’evolversi del percorso riporta il testo, composto di alcune parole e molte azioni, all’occhio del regista, uomo che scruta e indirizza un mondo tutto femminile, portando o cercando di esasperarne alcuni elementi o immagini.
Il senso di Donne che corrono è proprio quel percorso, come lo spettacolo è il percorso, raccontato, anche quello, con chiarezza, a parole e nei fatti, dall’improvvisazione alla sua costruzione.
Info: 3491925942 (mattina), 081296640 (pomeriggio)

 

Malessere9512-2Mal’essere
Ideazione, drammaturgia e Regia: Davide Iodice
Quando: dal 18 al 22 gennaio
Luogo: Teatro Trianon
Orario: feriali ore 21:00, domenica ore 18:00
Interpreti: Salvatore Caruso, Luigi Credendino, Veronica D’Elia, Angela Garofalo, Francesco Damiano Laezza, Marco Palumbo, Antonio Spiezia e con i rapper attori Gianni ‘O Yank De Lisa, Vincenzo Oyoshe Musto, Paolo Sha One Romano, Damiano Capatosta Rossi, Peppe Oh Sica
Trama: Amleto, la tragedia shakespeariana forse più conosciuta e citata, è tra le opere più frequentemente rappresentate, ed è considerata un banco di prova cruciale nella carriera di un attore. “Covo da anni il sogno di un Amleto – dichiara Davide Iodice – studiato più volte, più volte apparso come fantasma, ricacciato sempre per pudore e per paura, nell’attesa di una giusta distanza dalle grandi lezioni dei padri, appunto; perché Amleto è l’emblema stesso del fare teatro ed è questione di maturità. Ritrovo questa necessità ora, come ritrovo la necessità di dire tra tante, una parola mia su Napoli. In questo tempo di “paranze d’‘e criature” e di criature morti ammazzati, di padri che mandano – ancora –  i figli alla strage, nell’Elsinore dove vivo, tra Forcella e Sanità, qui mi riappare l’ombra di Amleto, qui sento che non è tanto questione di essere o non essere ma di mal’essere, nel senso doppio della nostra lingua che dice insieme di persona cattiva ma anche di un profondo scoramento, esistenziale: essere o non essere il male, piuttosto. Nessuno più e meglio dei numerosissimi rappers dei nostri territori sa esprimere, a parer mio, questo malessere oggi”.
Info e prenotazioni: 081 2258285 | trianon@teatrotrianon.org

 

TRENI_STRETTAMENTE_SORVEGLIATI_(ph_Alessandro_Palumbo)_05Treni strettamente sorvegliati
Da: Bohumil Hrabal
Quando: dal 19 al 28 gennaio
Luogo: Teatro La giostra/Speranzella81 (Napoli)
Orario: dal giovedì al sabato ore 20:30, domenica ore 21:00
Progetto, adattamento e regia: Massimiliano Rossi
Interpreti: Giovanni Buselli, Angela Rosa D’Auria, Pietro Juliano, Massimiliano Rossi, Giuseppe Villa, Giuseppe Fiscariello, Adele Vitale, Antonio Clemente, Noemi Giulia Fabiano, Sara Lupoli, Marco Aspride, Michele Capone, Valerio Lombardi.
Trama: Tutto si vede e si sente, le ombre sono quelle della Storia che è eco del destino da altri deciso. Pochi sbruffoni, ma quelli che restano sono maestri della lotta alla noia e al già vissuto.
Nella stazione i treni vanno e vengono nonostante tutto, neanche buttarcisi sotto (o dentro) cambia le cose, ma c’è o vi può essere il tempo di guardare il cielo con sirene che volano e uomini dipingere paesaggi piccoli piccoli e partire, intanto dietro le colline c’è il fragore delle bombe, in Europa ci si uccide.
Praga capoluogo magico, è popolata da siluette sonnambule che si aggirano nelle vie tenebrose che si assommano alle stregherie delle fabbriche e alle colate di acciaio, dove v’è solo lavoro coatto dei campi di internamento, dove alcuni non perdono la capacità di sognare, di illudersi nelle ore più nere e più desolate del nostro tempo, di questo secolo breve che è stato il Novecento.
Tutto il mondo Boemo formicola di piccoli Kafka che a dispetto delle regole livellatrici e nemiche della fantasia conservano ancora una “fenditura nel cervello, un grano di follia”.
Treni strettamente sorvegliati, è una commedia che termina con una tragedia, ma non è una commedia classica stravolta in ultimo dal dramma, nel libro di Hrabal, commedia e drammatico si mescolano continuamente come nella vita.
Le sue descrizioni anti-eroiche, ricche di elementi grotteschi, di vicende quotidiane minime, sempre ai limiti del paradosso, collocano Hrabal sul filo del surreale. L’ambientazione popolare e popolaresca, la sua prosa burlesca aderisce al parlato popolaresco, in un flusso ininterrotto di invenzioni e di “chiacchiere”.
Hrabal applica, per decifrare la vita, l’ironia; che mette in luce le contraddizioni del consorzio civile. L’ironia è un vero sistema di pensiero, è: “La malinconia di una costruzione eterna, un gioco apparentemente infantile, folle e stupido, la vana lotta per l’uomo contro l’umanesimo formale e convenzionale, una battaglia contro una felicitante teoria dello stato e contro l’apparato burocratico”.
La sua scrittura annulla il tempo, costruendo un universo atemporale e infinito, e corre sul filo di un presente continuo; il concetto di tempo dipende dalle cose che accadono, è una coordinata meramente soggettiva, si mescola con lo spazio, diviene qualcosa che non c’entra più con la nostra semplice intuizione e tutto sommato diviene inutile. Dimenticando il tempo diventa tutto più semplice, è più facile capire come funziona il mondo.
Info e prenotazioni: 081405632 – 3492187511 – 3488100587 – lagiostrateatro@gmail.com

 

mercanteIl Mercante di Venezia
Quando: 19 – 20 – 21 gennaio
Luogo: Galleria Toledo
Orario: feriali ore 20:30, domenica ore 18:00
drammaturgia e regia: Laura Angiulli
Interprete: Paolo Aguzzi, Giovanni Battaglia, Michele Danubio, Alessandra D’Elia, Stefano Jotti, Antonio Marfella, Caterina Pontrandolfo, Fabiana Spinosa, Antonio Speranza
Trama: “Il racconto di Hawthorne – sottolinea il regista Romeo Castellucci – narra di un pastore che si presenta ai suoi parrocchiani per il sermone della domenica con il volto coperto da un velo. Non lo toglierà mai più, nemmeno sul letto di morte e mai fornirà spiegazioni sul perché di questa scelta”. Spiegazioni che non si producono adesso, nel testo originale del sermone (omesso dall’autore americano) scritto da Claudia Castellucci. “Tacendo le ragioni di quel velo e rovesciando il rapporto con l’immagine – aggiunge Romeo Castellucci – Hawthorne ha scritto un capolavoro, quasi prefigurando il nostro disagio, oggi, nel vivere in un’epoca ossessionata dall’ego”.
Info e prenotazioni: +39 081425037 | +39 08142582

 

Esodo (3)ESODO pentateuco #2
Testo di: Diego Runko, Chiara Boscaro, Marco Di Stefano
Quando: dal 19 al 21 gennaio
Luogo: Sala Ichòs
Orario: venerdì e sabato ore 21:00; domenica ore 19:00
Regia: Marco Di Stefano
Interpreti: Diego Runko
Trama: “Pentateuco” è un progetto con 5 monologhi, 5 attori, 5 partner internazionali (più 1 italiano) e 5 storie di migrazione che prendono spunto dai primi 5 libri della Bibbia. ESODO pentateuco #2 è il secondo capitolo, e il suo protagonista è Rudi. Rudi non è mai emigrato, ma tanti ne ha visti partire, sul Toscana, il piroscafo che portava gli esuli in Italia. Rudi è un istriano di Pola, come il bambino di dieci anni cui decide di raccontare la sua storia. Una storia rocambolesca fatta di bombe, di zanzare, di barche e di Alida Valli.
Ma Rudi non è il solo personaggio di ESODO pentateuco #2: Diego Runko recita in quattro lingue per dar vita al giornalista croato alle prime armi, al soldato inglese tifoso del Liverpool, al prete partigiano, al ragazzo di Pola che pesca con le bombe per la prima volta in vita sua. A fare da cornice, due date simbolo: il 25 giugno 1991, giorno dell’Indipendenza della Croazia, e il 18 agosto 1946, giorno in cui una bomba sulla spiaggia di Vergarolla segna simbolicamente l’inizio dell’Esodo. Una bomba che uccide più di sessanta persone, ma che non viene rivendicata da nessuno. Sono passati quasi settant’anni e ancora non si conoscono i nomi dei colpevoli.
Info e Prenotazioni: 335 765 2524 – 335 7675 152 – 081275945 (dal lunedì al sabato dalle 16 alle 20 – domenica dalle 10 alle 17)

 

BlockGiovanni Block in “Solo ma non troppo”
Quando: dal 19 al 21 gennaio
Luogo: Portici per Il Teatro Cerca Casa
Orario: venerdì e sabato ore 20:30, domenica ore 18:00
Note: Personalità irrequieta e imprevedibile, Giovanni Block, autore e compositore lontano da ogni cliché e da sempre in direzione “Ostinata a e Contraria” come i suoi maestri gli hanno insegnato ad essere. Con un pugno di canzoni, qualche storia e una chitarra, proverà a raccontare come la solitudine, per gli artisti (o presunti tali) o per i folli (o dichiarati tali) sia dietro ogni angolo, anche quando si è circondati da folla festante o in compagnia, e come la dimensione social svanisca nel nulla quando si resta di fonte al quadro che nessuno vorrebbe mai davvero osservare: se stessi.
Info e prenotazioni: 3343347090 – 3470963808 – 081 578 24 60 – www.ilteatrocercacasa.it

 

ieri-mi-sposo-sitoMamma… ieri, mi sposo twist
Quando: 19 e 20 gennaio
Luogo: Teatro Summarte (Somma Vesuviana)
Orario: ore 21:00
Regia: Patrick Rossi Gastaldi
Interpreti: Gino Rivieccio, Sandra Milo, Fanny Cadeo, Marina Suma
Trama: Una commedia borghese ambientata negli anni 70. Ispirata alla grande tradizione del teatro comico inglese, dove gli equivoci generano situazioni paradossali, scambi di persone, straordinari meccanismi teatrali dove la risata scaturisce spontanea e continua. Un uomo sui 50anni, apprensivo e assolutamente sprovveduto, tiene nascosto alla madre di essersi sposato da alcuni mesi e alla moglie di non aver mai detto a sua madre del suo matrimonio. Per mantenere l’equilibrio suocera-figlio- nuora si inventa ricorrenti trasferte di lavoro e va invece a rifugiarsi in un villino di campagna, tenuto nascosto alla moglie, dove si incontra una volta al mese con un’altra donna, di cui lui subisce lo straripante amore. Sua madre! Una sera il nostro eroe si trova in casa: prima la sua segretaria in baby doll, inseguita da un marito furioso, poi la madre, quindi il suo socio in affari, il quale è anche l’amante di sua moglie, e infine la moglie avvertita da una telefonata anonima. Per evitare pericolose rivelazioni, nel forsennato tentativo di tenere all’oscuro sua madre del suo matrimonio, si trova nella necessità di accumulare bugie su bugie sulle rispettive identità. Ma alla fine la verità sta per emergere, straripare, non c’è più scampo… deve scegliere, decidere: abbandonare tutti e andarsene con la moglie? Lasciare la moglie e la madre e fuggire con la segretaria? Lasciare moglie la segretaria e la mamma e scappare con il socio? Quale altra scelta gli resta?
Info e prenotazioni: 081 362 9579 / 393 566 7597

 

Primavera-teatri-IL-cANTICO-DEI-CANTICI-Fortebraccio-teatro-foto-Angelo-Maggio-kwoD--650x485@IlSole24Ore-WebCantico dei cantici
Adattamento e regia: Roberto Latini
Interpreti: Roberto Latini
Quando: 19 gennaio
Luogo: Auditorium Centro Sociale (Salerno)
Orario: ore 21:00
***
Quando: 20-21 gennaio
Luogo: Teatro Civico 14 (Caserta)
Orario: sabato ore 21:00; domenica ore 19:00
Trama: Il Cantico dei Cantici è uno dei testi più antichi di tutte le letterature, contenuto nella Bibbia e attribuito al re Salomone, sovrano noto tanto per la sua saggezza quanto per i suoi amori. Pervaso di dolcezza e di profumi inebrianti, è uno dei più importanti, e forse anche uno dei più misteriosi, intriso com’è di metafisica devozione e passione carnale. Un dialogo tra due sposi, reale o immaginario. Una singolare allucinazione che accende nell’uomo il desiderio di intessere lodi e inneggiare alle meraviglie dell’amore.
Ci fa questo dono Roberto Latini, una delle voci più ammalianti del nostro teatro, due volte Premio Ubu (gli era già stato conferito nel 2014) – ma anche Premio Sipario nell’edizione 2011 e Premio della Critica dall’Associazione Nazionale dei Critici di Teatro nel 2015 – che ha preso il Cantico dei Cantici per restituire allo spettatore quella stessa bellezza, trasformando le sue parole in un bolero tra ascolto e relazione, astrazioni e concretezza, fluido come un balsamo per corpo e spirito.
«Non ho tradotto alla lettera le parole, sebbene abbia cercato di rimanervi il più fedele possibile – ha dichiarato Roberto Latini – ma ho tradotto alla lettera la sensazione, il sentimento che mi ha da sempre procurato leggere queste pagine. Ho cercato di assecondarne il tempo, tempo del respiro, della voce e le sue temperature. Ho cercato di non trattenere le parole, per poterle dire, di andarle poi a cercare in giro con il corpo, di averle lì nei pressi, addosso, intorno. Ho provato a camminarci accanto, a prendergli la mano, ho chiuso gli occhi e, senza peso, a dormirci assieme».
Se lo si legge senza riferimenti religiosi e interpretativi, smettendo possibili altre chiavi di lettura, rinunciando a parallelismi, non facendo caso a chi è che parla, ma solo a quel che viene detto, il Cantico dei Cantici può apparirci all’improvviso col suo profumo, come in una dimensione onirica: non di sogno, ma di quel mondo, forse parallelo, forse precedente, in cui sono i sogni e le parole a scegliere noi, per starci accanto e aiutare a sentirsi meno soli.
Info e prenotazioni: 329 4022021 | 348 0741007 | info@erreteatro.it *** 0823.441399 | info@teatrocivico14.it

 

e-te-dico-core-coreFausta Vetere e Corrado Sfogli in “E te dico core core…”
Quando: 20 gennaio
Luogo: Napoli per Il Teatro Cerca Casa
Orario: ore 21
Note: Nel recital E te dico core core, Fausta Vetere ripercorre la sua carriera artistica che va dall’incontro con il M° De Simone fino al periodo più recente caratterizzato da brani scritti per lei da vari autori.
L’incontro con De Simone le apre la visione di una storia musicale napoletana diversa da quella che si conosceva, dalle antiche villanelle alle tammurriate, dalle moresche alle tarantelle, di un mondo pieno di fascino e di poesia. Un mondo che riporta alla luce una storia segreta della nostra città. La storia di una Napoli che narra se stessa al di fuori degli stereotipi, attingendo alle fonti di quella musica che nei secoli l’ha resa famosa e conosciuta. Imparando anche che la vera storia è stata sempre fatta non da capipopolo, da viceré, generali o imperatori, ma da quelli che sono passati senza nome. A questo repertorio si aggiungono poi anche brani, mai cantati prima, della canzone classica napoletana. La caratterizzazione per quest’ultima è che tutte le canzoni sono state riportate alla semplicità ed alla leggerezza di un tempo: non orchestrazioni ridondanti  ma semplici melodie che ridanno vigore e valore sia al testo che alla musica. Elemento unificatore di questi due mondi comunque distanti tra di loro è la voce, che diventa unificatrice del pensiero e della storia di una città, sicuramente  madre della cultura del nostro mediterraneo.
Info e prenotazioni: 3343347090 – 3470963808 – 081 578 24 60 – www.ilteatrocercacasa.it

 

unnamedDaniele Scannapieco Organ Trio
Quando: 20 gennaio
Luogo: Spazio ZTL
Orario: 21:30
Interpreti: Daniele Scannapieco – Tenor Saxophone, Alessio Busanca – Organ, Luigi Del Prete – Drums
Trama: Un Trio di grande impatto sonoro. Sound raffinato ed energia a valanga. Specialisti del proprio strumento si confrontano con un repertorio che va dagli originals agli standards. Superfluo parlare dei singoli, tutti musicisti conosciuti, a partire da Daniele Scannapieco, uno dei fiori all’occhiello del jazz nazionale. Curriculum di tutto rispetto anche per Luigi del Prete, ormai da anni protagonista della scena jazz internazionale e di Alessio Busanca, talento emergente del circuito jazz nostrano.
Info e prenotazioni: 392.3915529 – 081.0331974 – prenota@zurzoloteatrolive.it

 

Foto3 UnoÈTrinoUno è Trino
Quando: 20 gennaio
Luogo: Nostos Teatro
Orario: 21
Interprete: Felice Montervino
Trama: A bordo di un autobus cittadino Amedeo, un uomo innocuo e rassegnato ad una vita incolore, insieme ai passeggeri del mezzo viene preso in ostaggio da un insolito ospite volante: un piccione. La loro corsa non sarà più la stessa: stress, paure, vecchi rancori, urla, insoddisfazioni quotidiane faranno esplodere il protagonista di questa storia in una divertente e assurda invettiva contro l’intero genere alato. Secondo atto unico è “Loris”, una breve e fulminea confessione sul sesso, selvaggiamente ironica e buffa. Un tragico e goffo tentativo di seduzione maschile vira verso l’assurdo e il grottesco, tanto da non permettere al protagonista di costruirsi un legame sentimentale. Loris e la sua tragica e ripetitiva vicenda. Terzo e ultimo protagonista è “Vito”, per il quale: “mangiare non è un piacere, è un vizio. Il mio vizio. La mia necessità. Non voglio essere guardato né amo condividere il mio pasto con alcuno…”. Si sfoga così il protagonista con sua moglie Rosalia. Vito è un uomo schivo che vorrebbe vivere isolato, nascosto agli occhi di tutti, per fuggire dalle difficoltà e dalle brutture del mondo. Un uomo “semplice” con una grande e terribile ossessione per il cibo. E una vendetta da consumare.
Info e Prenotazioni: info@nostosteatro.it – 081 19 169 357 – 389 24 714 39

macchineLe Quattro Giornate di Napoli
Quando: 20 gennaio
Luogo: Galleria Borbonica
Orario: 21
Trama: Ad accompagnare la serata tra passato e presente, mentre si scende nei meandri della terra e nel profondo delle proprie emozioni sarà il sound di Mario Romano con la sua chitarra manouche che sarà validamente supportata da Alberto Santaniello alla chitarra classica.
Oltre ai nuovi brani la band eseguirà anche degli evergreen del loro repertorio.
Info e prenotazioni: 340.489.38.36 – quartierijazz@live.it

UrmanaIl Castello del Principe Barbablù
Quando: 20 e 21 gennaio
Luogo: Teatro San Carlo
Orario: sabato ore 20:30; domenica ore 18
Interpreti: Violeta Urmana e Gábor Bretz
Trama: 1911, anno della sua prima opera teatrale e anche ultima creazione del suo periodo giovanile. Béla Bartók, che si era raramente dedicato al repertorio vocale, compone Il Castello del Principe Barbablù su testo di Béla Balázs.  Bisogna aspettare il 24 maggio del 1918 perché quest’opera in un atto sia diretta per la prima volta al Teatro dell’Opera di Budapest da Egisto Tango. E fu proprio Tango – musicista di formazione cosmopolita –  a comprenderne e a suggellarne la grandezza, consacrandolo a capolavoro non solo del repertorio operistico ungherese, ma di tutto il teatro musicale del Novecento.
Info e prenotazioni: http://www.teatrosancarlo.it/

 

PinuccioPinuccio – storia di un caruso
Quando: 20 e 21 gennaio
Luogo: Teatro TAV (Frattamaggiore)
Orario: sabato ore 20:30 e domenica 18:00
Di: Aldo Rapè
Interpreti: Aldo Rapè e Zafarà
Trama: Una pièce per commemorare la tragedia di Gessolungo del 12 Novembre 1881, dove morirono 65 minatori tra cui molti carusi. Lo spettacolo vede l’attore ed autore nisseno Aldo Rapè impegnato in un nuovo momento di memoria e riscoperta del territorio siciliano. Con lui in scena il cantautore e musicista nisseno Sergio Zafarana. Lo spettacolo, insignito come Miglior Monologo al Premio Internazionale per il Teatro e la Drammaturgia al Piccolo Teatro di Milano nel Febbraio 2017, è un racconto sul mondo delle miniere attraverso lo sguardo e gli occhi di un carusu di nome Pinuccio.
«È la storia di uno dei tanti, forse troppi, bambini che hanno lavorato nelle miniere di mezza Sicilia. È la storia di una città, Caltanissetta, capitale mondiale dello zolfo. È la storia del riscatto di un’isola, la Sicilia, e forse della sua condanna”, così ha raccontato l’autore, poi proseguendo “tre chilometri ci sono per la miniera di Gessolungo, a Caltanissetta. Peppino ha solo tre chilometri per non essere più un bambino. A otto anni, Peppino ha solo tre chilometri per diventare grande, per non essere cchiu un picciriddu ma diventare un Carusu. Uno dei tanti Carusi di Miniera».
Info e prenotazioni: www.aldorape.com – 335.8073233

 

Inshalom 2018 WEBInshalom o l’assurda partita
Testo e regia: Maurizio D. Capuano
Quando: dal 20 al 28 gennaio
Luogo: ZTN Teatro
Orario: feriali ore 21:00, domenica ore 18:30
Interpreti: Maurizio D. Capuano, Francesco Saverio Esposito, Fabrizio Botta, Fabiana Russo, Emiliana Bassolino, Antonio De Rosa
Trama: La guerra fra Israele e Palestina rivive in questa piece tragicomica, nella quale viene raccontata la difficile convivenza di Shlomo, israeliano, e Nassur, palestinese.
All’interno di una fantomatica stazione “conta – anime”, situata proprio sulla Striscia di Gaza, i due protagonisti svolgono per i rispettivi governi un sinistro lavoro, sotto lo sguardo (poco) attento di Bob, un soldato dell’ONU.
L’orrore della guerra raccontato attraverso umorismo nero e risate, ma anche con profonda umanità.
Un messaggio pacifista, condivisibile e mai banale.
Info e prenotazioni: 3398120927 – navigantiinversi@gmail.com

Irene Bonadies e Gabriella Galbiati

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