Nei prossimi giorni a teatro…
Gli spettacoli in scena in Campania fino al 28 gennaio.
Inshalom o l’assurda partita
Testo e regia: Maurizio D. Capuano
Quando: dal 20 al 28 Gennaio
Luogo: ZTN Teatro
Orario: feriali ore 21:00, domenica ore 18:30
Interpreti: Maurizio D. Capuano, Francesco Saverio Esposito, Fabrizio Botta, Fabiana Russo, Emiliana Bassolino, Antonio De Rosa
Trama: La guerra fra Israele e Palestina rivive in questa piece tragicomica, nella quale viene raccontata la difficile convivenza di Shlomo, israeliano, e Nassur, palestinese.
All’interno di una fantomatica stazione “conta – anime”, situata proprio sulla Striscia di Gaza, i due protagonisti svolgono per i rispettivi governi un sinistro lavoro, sotto lo sguardo (poco) attento di Bob, un soldato dell’ONU.
L’orrore della guerra raccontato attraverso umorismo nero e risate, ma anche con profonda umanità.
Un messaggio pacifista, condivisibile e mai banale.
Info e prenotazioni: 3398120927 | navigantiinversi@gmail.com
Teatro Delusio
Uno spettacolo di: Paco González, Björn Leese, Hajo Schüler, Michael Vogel
Di: Familie Flöz
Quando: dal 23 al 28 Gennaio
Luogo: Teatro Bellini
Orario: feriali ore 21:00 – mercoledì e sabato ore 17:30 e 21:00 – domenica ore 18:00
Interpreti: Andrès Angulo, Johannes Stubenvoll, Thomas van Ouwerker
Regia: Michael Vogel
Sinossi: Torna al Teatro Bellini Familie Flöz, il gruppo berlinese dalla cifra stilistica inconfondibile che ci ha abituati ad assistere a delle vere e proprie esplosioni di poesia.
Stavolta ci porteranno nel backstage di un teatro, dove, mentre in scena vengono rappresentati spettacoli di ogni genere (dal mondo opulento dell’opera, a selvaggi duelli di spada, da intrighi lucidamente congeniati a scene d’amore passionali) conosceremo i tecnici: Bob, Bernd e Ivan. Bernd, sensibile e cagionevole, cerca la felicità nella letteratura ma la trova improvvisamente personificata nella ballerina smemorata; Bob ha un grande desiderio di riconoscimento, che lo porterà al trionfo e alla distruzione; Ivan, capo del backstage, per paura di perdere il controllo sul teatro, finirà per perdere tutto il resto…
Costumi raffinati e suoni e luci dal sapore magico aiuteranno i tre attori, che interpreteranno 29 personaggi, a dare vita a un gioco che percorre l’intero mondo teatrale (la scena e il dietro le quinte, le illusioni e le disillusioni) e crea uno spazio magico carico di toccante umanità. Definita da The Guardian «una magistrale commedia, espressiva, struggente e allo stesso tempo piena di gioia», Teatro Delusio è un evento imperdibile di teatro nel teatro, è un’esperienza unica durante la quale l’inquietante vivezza delle maschere, le fulminee trasformazioni e una poesia tipicamente Flöz, ci trascineranno in un mondo a sé stante. Un mondo carico di misteriosa comicità.
Info e prenotazioni: 081 549 1266 | botteghino@teatrobellini.it
CASSANDRA – variazione sul mito n. 2
Drammaturgia: Laura Angiulli
Quando: dal 23 al 28 Gennaio
Luogo: Teatro Galleria Toledo
Orario: feriali ore 20:30, domenica ore 18:00
Regia: Laura Angiulli
Interpreti: Alessandra D’Elia, Caterina Spadaro e le interpretazione in canto di Caterina Pontrandolfo
Sinossi: Cassandra è la più bella tra le figlie di Priamo, amata da Apollo e per non avere corrisposto il suo amore dotata di inascoltata capacità profetica. Attraverso un richiamo ai testi tratti da Eschilo, Euripide, Licofrone fino a Christa Wolf e al generoso contributo di Enzo Moscato ne deriva un’opera autentica, dalla scrittura autonoma e originale, volta a far emergere una figura di donna, forse la meno celebrata e più sfuggente immagine del grande affresco della Troia all’epilogo, che secondo le parole della regista, «si impone sul suo popolo e sugli eventi per lucida capacità di interpretare i fatti e valutarne l’esatta entità delle forze contrapposte. Essa si sottrae alla massa dolente dell’ampia schiera al femminile che popola lo scenario offerto dalla famiglia di Priamo e si afferma con controversa personalità in un ruolo che, a ben vedere, è innanzitutto politico››. Cassandra osserva lucidamente, penetra la verità dei suoi giorni, mai ripiegata, più che altro furente, e va incontro allo spietato destino di schiava e vittima mentre Troia consuma tra le fiamme la sua dolente epopea.
Info e prenotazioni: 081 425037 | 081 425824 |segreteria@galleriatoledo.it
Tango glaciale reloaded (2018)
Progetto, scene e regia: Mario Martone
Quando: dal 23 al 28 Gennaio
Luogo: Piccolo Bellini
Orario: feriali ore 21:15 – domenica ore 18:30 – lunedì riposo
Interpreti: Jozef Gjura, Giulia Odetto, Filippo Porro
Trama: Nel 1982 al Teatro Nuovo di Napoli debutta Tango Glaciale. La regia è di Mario Martone e in scena c’erano Andrea Renzi, Tomas Arana e Licia Maglietta, tutti esponenti di Falso Movimento, il collettivo di artisti che in quegli anni cambiava la storia della sperimentazione teatrale italiana. «Tango Glaciale – come spiega Martone in un’intervista – racconta l’attraversamento di una casa da parte dei suoi tre abitanti; dal salotto alla cucina, dal tetto al giardino, dalla piscina al bagno: un’avventura domestica che si trasforma continuamente proiettandosi nel tempo e nello spazio. La meccanica visiva dello spettacolo è composta da un sistema di architetture di luce realizzato grazie al montaggio di filmati e diapositive, e permette allo spettacolo di svolgersi in dodici ambienti per dodici diverse scenografie, durante un’ora, alla media di un cambio di scena ogni cinque minuti. In questa griglia spaziale velocissima si svolge il lavoro degli attori. […] Congelato, compresso, tesissimo, lo spettacolo scoppiò la sera della prima, tra i vicoli di Napoli, dove si trovava il Teatro Nuovo e dove la gente s’era accalcata superando i muri di legno e cemento che chiudevano le strade (ancora adesso, a due anni dal terremoto), si sciolse tra gli applausi che erano nel cuore prima che nel cervello, e nelle nostre lacrime e nell’emozione di tanti». Oggi Martone riallestisce lo spettacolo e lo presenta al Piccolo Bellini, in un’operazione che, a distanza di trentacinque anni, conferma il carattere assolutamente rivoluzionario del progetto.
Info e prenotazioni: 081 549 1266 | botteghino@teatrobellini.it
Desideri mortali, oratorio profano per Giuseppe Tomasi di Lampedusa
Di: Ruggero Cappuccio
Quando: dal 24 Gennaio al 4 Febbraio
Luogo: Teatro San Ferdinando
Orario: 24, 26, 30 gen. e 2 feb. ore 21:00; 25, 31 gen. e 1 feb. ore 17:00; 27 gen. e 3 feb. Ore 19:00; 28 gen. e 4 feb. ore 18:00
Interpreti: Claudio Di Palma, Ciro Damiano, Gea Martire, Marina Sorrenti, Nadia Baldi, Antonella Ippolito, Ilenia Maccarrone, Rossella Pugliese Simona Fredella, Martina Carpino, Piera Russo, Luca Urciuolo (al piano), Luca Scorziello (alle percussioni)
Regia: Ruggero Cappuccio
Sinossi: Lo spettacolo nasce dai suoni del mare, dal desiderio sfacciato e segreto della morte, dalla memoria come nostalgia di un silenzio che vagheggia suoni inauditi, una sorta di oratorio profano composto e diretto da Ruggero Cappuccio addensato nella rievocazione del mondo poetico di Tomasi di Lampedusa. Una rievocazione tra due lingue, napoletano e siciliano, nell’agone dei suoni e dei sogni di un unico regno, di due Sicilie, di due Napoli, di due terre gemelle che non vorranno mai migliorare, perchè gli uomini che le popolano sono convinti di essere perfetti. Una rievocazione del desiderio di morte che ispira in tutta l’opera di Lampedusa, che cresce e si mostra in una stupefacente solarità intrecciata di vitalismi spossanti, sogni impossibili nella loro assoluta possibilità. Così, la scrittura di Ruggero Cappuccio si dilata come un pentagramma per le note del Gattopardo, degli appunti autobiografici di uno scrittore consacrato ad una sapienza ritmica, ad una forza di materializzazione delle immagini riconosciute solo dopo la sua morte.
Info e prenotazioni: 081 292030 e 081 291878 | biglietteria@teatrostabilenapoli.it
Lina Sastri – Appunti di viaggio. Biografia in musica
Scritto e diretto da: Lina Sastri
Quando: dal 24 Gennaio al 4 Febbraio
Luogo: Teatro Diana
Orario: 24, 25, 26, 27, 30 Gennaio e 1, 2, 3 Febbraio ore 21:00; sabato 27 ore 17:30; domenica 28 Gennaio e 4 Febbraio ore 18:00, mercoledì 31 Gennaio e lunedì 5 Febbraio ore 17:45
Interpreti: Lina Sastri, Filippo D’Allio – chitarra, Gennaro Desiderio – violino, Gianni Minale – fiati, Salvatore Minale – percussioni, Salvatore Piedepalumbo – fisarmonica e tastiere, Luigi Sigillo – contrabbasso
Sinossi: Un viaggio, sempre nuovo, nel teatro, nella musica e nel cinema italiano, attraverso i racconti di vita vissuta, gli incontri indimenticabili con le grandi personalità artistiche del nostro paese (da Eduardo a Patroni Griffi, da Roberto De Simone ad Armando Pugliese), con i poeti e i drammaturghi, gli autori e i registi come (Nanni Moretti, Nanni Loy, Carlo Lizzani, Woody Allen, Giuseppe Tornatore). Il racconto dell’incontro fatale e improvviso con la musica risveglia ricordi antichi di infanzia: la madre forte e melodiosa, il padre partito per il Sudamerica. Tutto liberamente proposto da Lina Sastri, accompagnata in scena dai suoi valentissimi musicisti capaci sempre di cogliere l’attimo, seguire o anticipare il racconto musicale della sua vita.
I brani musicali vanno da “Madonna de lu Carmine” scritta da Roberto De Simone per lo spettacolo Masaniello, alla “Taranta del Gargano”, da “Canzone Appassionata” a “Bammenella”, da “A vita è comme” ‘o mare” a “Assaje”, scritta proprio per Lina da Pino Daniele per il film Mi manda Picone, da “La Profezia”, canzone del film “Li Chiamarono…Briganti” di Pasquale Squitieri a “Sud scavame ‘a fossa”, brano inedito di Pino Daniele cantato a rap, dall’inedito “Edua’”, dedicato a Eduardo De Filippo a “Uocchie c’arraggiunate”, da “Tammurriata nera” a “Amara terra mia” di Domenico Modugno. E ancora, i grandi classici napoletani e moltissimi altri brani che hanno segnato la carriera musicale e teatrale di Lina Sastri, tra cui Reginella, Maruzzella, fino all’indimenticabile Napul’è di Pino Daniele.
Uno spettacolo mai uguale a se stesso che riserva ogni sera piccole sorprese, un dialogo sincero e appassionato con il pubblico che ascolta pensieri, segreti, dolori e gioie di una grande artista. Un taccuino che si riempie ogni sera liberamente, sull’onda dell’emozione, delle parole e della musica. Un dialogo d’amore che rivela dell’artista molto più di quanto un semplice spettacolo possa mostrare. Un viaggio nell’anima che si presenta ogni sera diverso, perché questo è il teatro.
Info e prenotazioni: 081 5567527 | 081 5784978
Treni strettamente sorvegliati
Da: Bohumil Hrabal
Quando: dal 25 al 28 gennaio
Luogo: Teatro La giostra/Speranzella81 (Napoli)
Orario: dal giovedì al sabato ore 20:30, domenica ore 21:00
Progetto, adattamento e regia: Massimiliano Rossi
Interpreti: Giovanni Buselli, Angela Rosa D’Auria, Pietro Juliano, Massimiliano Rossi, Giuseppe Villa, Giuseppe Fiscariello, Adele Vitale, Antonio Clemente, Noemi Giulia Fabiano, Sara Lupoli, Marco Aspride, Michele Capone, Valerio Lombardi.
Trama: Tutto si vede e si sente, le ombre sono quelle della Storia che è eco del destino da altri deciso. Pochi sbruffoni, ma quelli che restano sono maestri della lotta alla noia e al già vissuto. Nella stazione i treni vanno e vengono nonostante tutto, neanche buttarcisi sotto (o dentro) cambia le cose, ma c’è o vi può essere il tempo di guardare il cielo con sirene che volano e uomini dipingere paesaggi piccoli piccoli e partire, intanto dietro le colline c’è il fragore delle bombe, in Europa ci si uccide. Praga capoluogo magico, è popolata da siluette sonnambule che si aggirano nelle vie tenebrose che si assommano alle stregherie delle fabbriche e alle colate di acciaio, dove v’è solo lavoro coatto dei campi di internamento, dove alcuni non perdono la capacità di sognare, di illudersi nelle ore più nere e più desolate del nostro tempo, di questo secolo breve che è stato il Novecento. Tutto il mondo Boemo formicola di piccoli Kafka che a dispetto delle regole livellatrici e nemiche della fantasia conservano ancora una “fenditura nel cervello, un grano di follia”. Treni strettamente sorvegliati, è una commedia che termina con una tragedia, ma non è una commedia classica stravolta in ultimo dal dramma, nel libro di Hrabal, commedia e drammatico si mescolano continuamente come nella vita. Le sue descrizioni anti-eroiche, ricche di elementi grotteschi, di vicende quotidiane minime, sempre ai limiti del paradosso, collocano Hrabal sul filo del surreale. L’ambientazione popolare e popolaresca, la sua prosa burlesca aderisce al parlato popolaresco, in un flusso ininterrotto di invenzioni e di “chiacchiere”. Hrabal applica, per decifrare la vita, l’ironia; che mette in luce le contraddizioni del consorzio civile. L’ironia è un vero sistema di pensiero, è: “La malinconia di una costruzione eterna, un gioco apparentemente infantile, folle e stupido, la vana lotta per l’uomo contro l’umanesimo formale e convenzionale, una battaglia contro una felicitante teoria dello stato e contro l’apparato burocratico”. La sua scrittura annulla il tempo, costruendo un universo atemporale e infinito, e corre sul filo di un presente continuo; il concetto di tempo dipende dalle cose che accadono, è una coordinata meramente soggettiva, si mescola con lo spazio, diviene qualcosa che non c’entra più con la nostra semplice intuizione e tutto sommato diviene inutile. Dimenticando il tempo diventa tutto più semplice, è più facile capire come funziona il mondo.
Info e prenotazioni: 081405632 – 3492187511 – 3488100587 – lagiostrateatro@gmail.com
Celeste
Di: Fabio Pisano
Quando: dal 25 al 28 Gennaio
Luogo: Teatro Tram
Orario: giovedì, venerdì e sabato ore 21:00, domenica ore 18:00
Interpreti: Francesca Borriero, Roberto Ingenito, Claudio Boschi e Francesco Santagata
Regia: Fabio Pisano
Sinossi: Nel 1925 a Roma, nel Ghetto ebraico, nacque da Settimio ed Ersilia, Celeste di Porto. Non si sa molto di lei, ma alle cronache, su qualche articolo di giornale, qualche vecchia ma non troppo logora memoria tira fuori questa vecchia, impolverata ma spietata storia. La storia della “pantera nera”. Di quella bellissima e fatale ragazzina di diciotto anni che, dopo il rastrellamento del ghetto romano ad opera dei tedeschi guidati da Kappler, decide di diventare una delatrice. Di vendere gli ebrei. I suoi concittadini. Inizia così un vero e proprio periodo buio per gli ebrei del ghetto italiano; coloro i quali venivano “salutati” con un cenno della mano da colei la quale era riconosciuta come una delle più belle ragazze di Roma, non aveva scampo. Per ogni “capo”, lei guadagnava cinquantamila lire. E non importa se a finire nelle mani delle camicie nere fossero donne, bambini o uomini. No. La “pantera nera” era indifferente al genere, alle età. Solo la sua famiglia, doveva essere risparmiata. Ma il padre non riuscì a portare questo enorme peso sulla coscienza, e si consegnò alle SS. I fratelli, tra cui Angelo, tanto amato, la rinnegarono. Solo la madre continuò a volerle bene.
Carcere di Regina Coeli, Roma, anno 1994. Sui muri della cella numero 306, terzo raggio, incisa con un chiodo si legge (si leggerà ancora?) la scritta: “Sono Anticoli Lazzaro, detto Bucefalo, pugilatore. Si non arivedo la famija mi e’ colpa de quella venduta de Celeste Di Porto. Rivendicatemi”. Una tragica denuncia in poche righe. Anticoli fu arrestato il 23 marzo 1944 al mattino; un povero ragazzo del Ghetto, si guadagnava da vivere combattendo sui ring di terza categoria. Era sposato da poco e aveva una bambina. Quando andarono a prenderlo riuscì ad abbattere tre militi fascisti prima di essere trascinato in carcere. A denunciarlo era stata Celeste. Quella sera, nel suo ufficio di via Tasso, il colonnello Kappler stava compilando l’elenco dei 330 italiani di cui Hitler aveva chiesto la morte per rappresaglia all’attentato di via Rasella e alla strage dei 33 poliziotti tedeschi. Ma Lazzaro Anticoli non avrebbe dovuto morire. Nella lista di Kappler non c’era infatti, il suo nome, bensì quello di Angelo Di Porto, fratello della pantera nera, arrestato lo stesso giorno; all’ultimo momento il suo posto nell’elenco, per mano di Celeste, venne preso da Anticoli e Angelo si salvò.
Info e prenotazioni: 081 18752126 (ore 16.00 – 20.00) | whatsapp 342 1785930 | info@teatrotram.it
Sconnessi viaggiatori
Quando: dal 25 al 28 gennaio e dal 2 al 4 febbraio
Luogo: Teatro Totò
Orario: Feriali ore 21.00 – il sabato doppio spettacolo ore 17.30-21.00- domenica ore 18.00
Autore: Pino Imperatore
Regia: Gennaro Silvestro
Trama: Continua all’insegna del tragicomico la stagione artistica del Teatro Totò diretto da Gaetano Liguori che da giovedì 25 gennaio, alle ore 21, presenta la commedia “Sconnessi Viaggiatori”. Scritto da Pino Imeratore con Gennaro Silvestro, lo stesso che firma anche la regia, lo spettacolo in scena fino a domenica 28 e poi da venerdì 2 a domenica 4 febbraio, punta tutto su di una irresistibile e comicissima storia. “Due coppie dal passato equivoco vincono un viaggio vacanza in un villaggio turistico situato su un’isola sperduta. È l’occasione per allontanarsi dalla routine e dallo stress che caratterizzano le loro giornate e per rilassarsi. Ma l’entusiasmo presto si trasforma in angoscia, sconcerto, paura: una serie di rocambolesche e tragicomiche disavventure mette a dura prova la pazienza e l’incolumità dei quattro, che sono agli antipodi per comportamenti, carattere ed esperienze di vita. Come se non bastasse, sull’isola non c’è campo per i cellulari e non c’è wi‐fi. E nel villaggio, stranamente, ci sono soltanto altri sette vacanzieri: uno strambo signore con un bambino cinese, una innamoratissima coppia di artisti gay e tre sventurati tifosi del Napoli che sono finiti nel posto sbagliato nel momento sbagliato. Riusciranno i protagonisti a cavarsela senza danni? E soprattutto, come cambieranno le loro esistenze dopo questa movimentata e sconvolgente esperienza? Per il pubblico del teatro Totò, una commedia divertente e dirompente, ricca di colpi di scena e situazioni esilaranti, che mette a nudo meschinità e ipocrisie e offre agli spettatori un numero impressionante di momenti di allegria e riflessione. In scena, una compagnia di giovani, brillantissimi attori partenopei che una settimana prima di realizzare lo spettacolo effettueranno un esperimento unico nel suo genere: si isoleranno dal resto del mondo e spariranno dai radar comunicativi rinunciando all’utilizzo dei loro telefonini, di WhatsApp, di Facebook e di tutti i social network. Per meglio prepararsi all’entusiasmante sfida del palcoscenico”.
Info e prenotazioni: 081 5647 525
Ritornanti
Di: Enzo Moscato
Quando: dal 25 al 29 Gennaio
Luogo: Teatro Trianon
Orario: feriali ore 21:00; domenica ore 18:00
Interpreti: Enzo Moscato
Sinossi: Nato da un composit di brani e letture tratte da Spiritilli, Little Peach e Cartesiana (tre testi dello stesso Moscato), Ritornanti è un titolo preso a prestito da Anna Maria Ortese, che con questo nome descrive i folletti, gli spiritilli, che abitano la città di Napoli; ma sta anche a significare il ritorno ossessivo degli stessi temi. È, secondo le parole dell’autore, un modo di portarsi dietro “le proprie masserizie ideologiche e grammaticali”, perché “nessuna parola già detta andrebbe abbandonata mai, in teatro. Nessun movimento, nessun gesto, nessun respiro, già vissuti, dovrebbero essere considerati finiti, de-finiti, esautorati. Morti.” Ma chi sono, allora, i ritornanti? Sono Nannina e Totore finiti con la loro bimba nel palazzo incantato del “munaciello”; la spogliarellista Little Peach con il suo passato carico di dolore; tre transessuali, Cartesiana, Miss ‘Nciucio e Cha Cha Cha, che viaggiano nel cuore della Spagna per trovare definitivamente la loro identità. Storie a metà tra il fantastico e il grottesco, narrate con una lingua che è un “babelico incrocio di vari idiomi, napoletano, francese e spagnolo”.
Info e prenotazioni: 081 2258285 | trianon@teatrotrianon.org
Le Quattro Stagioni di Vivaldi
Quando: 26 gennaio
Luogo: Teatro Diana
Orario: 17:30
Trama: «Antonio Vivaldi – spiega Zigante – più volte si pone una finalità descrittiva, spesso derivata da fatti naturali (la tempesta di mare), o da particolari ambientazioni (la notte), ma è nella raccolta “Il cimento dell’armonia e dell’inventione” che la sua capacità descrittiva raggiunge il massimo livello espressivo, culminato nelle celebri “Quattro stagioni”».
Info e prenotazioni: 081204853 – ancem-napoli@libero.it
GLAM CITY
Dal romanzo di: Domenico Trischitta
Quando: dal 26 al 28 Gennaio
Luogo: Nuovo Teatro Sanità
Orario: venerdì e sabato ore 21:00, domenica ore 18:00
Interpreti: Silvio Laviano
Regia: Nicola Alberto Orofino
Sinossi: A proposito del suo lavoro teatrale, il regista Nicola Alberto Orofino racconta: «Catania è la Milano del Sud, via Etnea è il salotto buono della città, e da piazza Esposizione in poi, per tutto il corso Italia, sfilano eleganti negozi d’abbigliamento. In estate, alla Plaja, serate danzanti e concorsi di bellezza, ma anche interminabili tornei di tamburello. La squadra di calcio è ritornata in serie A, e la villa Bellini, ogni domenica, si riempie di famiglie con bambini che si fanno fotografare accanto alla vasca dei cigni. Vicino al cinema Lo Pò, più in là, di fronte alla tabaccheria dei Basile si sentono le prime deflagrazioni sonore di Pippo Pernacchia. Tutto cominciava… Gerry Garozzo è una ragazzo diverso della Catania anni ’70 che sogna di entrare nel mondo dello spettacolo, di fare il trasformista. Ma Catania gli sta stretta. Per il suo ventunesimo compleanno vola a Londra e lì incrocerà l’astro nascente del Glam Rock, Marc Bolan. Nella torrida Catania, la sua glam city, assieme ad altri variopinti amici tenterà una rivoluzione di costume, fatta di travestitismo e trasgressione. Ma Catania non è Londra e lui non è Bolan, e il suo progetto discografico fallirà assieme alla sua disperata voglia di affermazione personale. Da Catania a Milano, andata e ritorno, da promessa della canzone a travestito dei viali milanesi. Arriviamo agli anni ’90, siamo di nuovo a Catania, che nel frattempo non è più la glam city degli anni ’70. Cosa è cambiato? Quale città adesso Gerry Garozzo si troverà di fronte? E cosa ne è stato della sua rivoluzione?».
Glam City è anche (o soprattutto) la storia di una città che ieri come oggi vive la contraddizione di essere luogo di provincia disperatamente alla ricerca di un riscatto. Da sempre legata alle tradizioni della sua festa, del suo teatro, dei suoi quartieri sgarrupati, dei suoi cittadini strafottenti, di una movida sfrenata e apparentemente spensierata, eternamente in cerca e forse per questo mai contenta. Proiettata sempre verso un glam che riesce raramente a realizzare, ed è forse per questo che la piccola city, schiacciata fra il vulcano e il mare, resta eternamente uguale a se stessa.
Info e prenotazioni: 3396666426 | info@nuovoteatrosanita.it
Scherzi da preti
Di: Antonio Diana
Quando: 26 Gennaio e dal 5 al 11 Febbraio
Luogo: Teatro Madrearte (Villaricca)
Orario: 23, 26, 29, 30 nov e 3 dic. ore 21:00; 24, 28 nov. e 1 dic. ore 18:00; 25 nov. e 2 dic. ore 17:00
Interpreti: Gaetano Fierro, Antonio Dell’Isola, Ciro Bianco, Maria Elena Bianco
Regia: Antonio Diana
Sinossi: Una perpetua che accudisce le faccende domestiche e quattro sacerdoti affidati a rispettive comunità parrocchiali; vivono brevi ma intensi momenti di vita comune che passano dal confronto delle loro questioni quotidiane con i fedeli a momenti esilaranti con scherzi e gag che a vicenda elaborano.
Attraverso la loro vita comune emergono le crisi e le bellezze spirituali oltre a momenti intimi di ciascuno che sfiorano argomenti come la sofferenza e la famiglia; attraverso il racconto delle esperienze dei loro fedeli, cavano invece con leggerezza, argomenti come il bullismo, la sessualità, il rapporto di coppia ed i tanti dubbi sulla fede.
L’argomento costante è lo scherzo che avviene attraverso un copione ben studiato dagli stessi sacerdoti ma anche da spunti inimmaginabili che uno dei quattro preti offre su un piatto d’argento a causa degli imprevisti ed equivoci che gli accadono
Info e prenotazioni: www.madrearte.it | 34507624152
Concerto n. 2
Quando: 26 e 27 gennaio
Luogo: Teatro San Carlo
Orario: venerdì ore 20:30 e sabato ore 18:30
Interpreti: Salvatore Accardo e Juraj Valčuha
Trama: Dopo Il Castello del Principe Barbablù, un’altra intensa pagina di Béla Bartók sarà proposta nel concerto del 26 gennaio nell’interpretazione di Salvatore Accardo, che, accanto a Juraj Valčuha sul podio della straordinaria Orchestra del Teatro San Carlo, imbraccerà il suo Guarneri del Gesù “Hart” del 1730 per dare voce al Concerto n. 2 del compositore ungherese. In apertura le Galántai tàncok (Danze di Galánta) di Zoltán Kodály altro grande esponente della scuola nazionale ungherese, eseguite in apertura di concerto e la Sinfonia n.4 di Ludwig Van Beethoven che chiuderà la serata. Il Concerto fu composto da Béla Bartók nel 1938 su commissione del violinista Zoltán Székely ed eseguito per la prima da Székely stesso, il 23 marzo 1939 ad Amsterdam, dall’Orchestra del Concertgebouw diretta da Willem Mengelberg. Nel Concerto il musicista non abbandona la sua ispirazione rapsodica e popolaresca, sebbene componga la sua pagina su un tessuto armonico e su una linea melodica assai complesse, utilizzando una rigorosa elaborazione strutturale. La straordinaria bravura compositiva di Bartók non lo fa mai eccedere in un gioco di pedanteria formale, ma anzi rivela sempre nelle sue pagine una grande freschezza e spontanea fluidità ideativa. I concerti del 26 e del 27 si aprono, come accennato, con le Danze di Galánta ( Galántai táncok ) che Zoltán Kodály scrisse nel 1933 per l’80° anniversario della fondazione della Società Filarmonica di Budapest. Galanta è un piccolo borgo ungherese che aveva una celebre banda in cui i musicisti erano zingari e dove Kodály trascorse parte della sua infanzia. Da queste reminiscenze infantili e da alcune danze ungheresi scritte in un quaderno pubblicato a Vienna nel 1800 Kodály trasse ispirazione per le sue danze di Galanta, composizione di struttura formale molto libera, suddivisa in cinque episodi, in cui il compositore ungherese mette in campo tutta la sua maestria compositiva, utilizzando uno schema tematico assai ricco, un’orchestrazione elaborata e brillante in cui si conserva tutto il fascino del colore virtuosistico zigano. Chiude il concerto la Sinfonia n. 4 in si bemolle maggiore op. 60 di Ludwig Van Beethoven. Composta nell’autunno del 1806, la Quarta Sinfonia fu eseguita per la prima volta pubblicamente a Vienna il 15 novembre 1807.
Insieme alla Settima, questa Sinfonia si può annoverare tra le opere di Beethoven più luminose, all’apparenza le meno problematiche.
Infatti, una Sinfonia così serena nasce in un periodo di grazia, di felicità di Beethoven, ovvero nel periodo in cui il compositore tedesco si fidanza con Therese von Brunswick. Tuttavia si tratta di una calma apparente dove, come afferma il Premio Nobel per la Letteratura nel 1915 Romain Rolland “Il leone è innamorato e ritira gli artigli. Ma sotto i giuochi, la fantasia e la tenerezza della Sinfonia si intravvede la terribile forza, l’uomo capriccioso e collerico”.
Info e prenotazioni: 0817972331 – biglietteria@teatrosancarlo.it
La nota stonata – Vita breve e coerente di Luigi Tenco
Soggetto, Testo e Ideazione scenica: Stefano Valanzuolo
Quando: venerdì 26 e domenica 28 Gennaio
Luogo: Il Teatro Cerca Casa (venerdì a Castellamare di Stabia; domenica a Napoli zona Vomero)
Orario: venerdì 20:30, domenica 18:30
Interpreti: Massimo Masiello, Stefano Valanzuolo, Mariano Bellopede, arrangiamenti e tastiere
Sinossi: Lo spettacolo di Valanzuolo ripercorre il racconto di una vita breve, quella di Luigi Tenco (1938 – 1967), condotto attraverso le sue canzoni. In ognuna delle scene rappresentate, rispetto alle quali le canzoni assumono forma di didascalia, si riflette con coerenza militante un aspetto della personalità del cantautore, affermata fino all’esito estremo: La nota stonata rimanda, tra musica e parole, alla vicenda di un artista spesso sorprendentemente in anticipo sui tempi e regolarmente fuori dal coro, orgogliosamente refrattario alle mode, inattuale per scelta.
Il racconto, derivato per riduzione cameristica da uno spettacolo su Tenco messo in scena pochi mesi fa, si basa su frammenti di interviste e su dichiarazioni dello stesso cantautore, raccolte nel turbinoso contesto degli anni Sessanta. Massimo Masiello darà voce e volto a Luigi Tenco, mentre Mariano Bellopede ne celebrerà l’eleganza musicale attraverso la rilettura al pianoforte di alcuni suoi brani, non soltanto i più celebri. I brevi interventi di una terza voce narrante avranno lo scopo di tenere la storia in equilibrio tra la dimensione oggettiva di cronaca e quella, tutta personale, del dramma artistico e morale.
Info e prenotazioni: 3343347090 – 3470963808 – 081 5782460 | www.ilteatrocercacasa.it
Io vorrei essere là
Quando: 27 gennaio
Luogo: Ethnos Club
Orario: 20:30
Interpreti: Monica Pinto e Luca Di Tommaso e Andrea Sensale alla chitarra
Trama: Di Luigi Tenco non si canta mai abbastanza, né si parla troppo e la nostra memoria ci restituisce di lui un’immagine sbiadita che non può riconoscergli il suo giusto valore. Così la sua opera rimane sospesa in uno spazio enigmatico da cui pare volersi ancora riscattare e risuonare sempre, per continuare a raccontarci la sua visione del mondo che ancora oggi, a distanza di 50 anni dalla sua morte, conserva un’attualità sorprendente.
Nelle sue canzoni, che parlino d’amore o di fenomeni sociali, Tenco mette in crisi la realtà e manifesta la sua necessità di contestarla. Ma la lezione più grande che apprendiamo da lui è questa: la critica, la protesta, la ribellione diventano efficaci solo quando siamo attori e non spettatori della nostra realtà, a partire da un individuale percorso interiore di consapevolezza.
In questo spettacolo di teatro-canzone, in cui musica e prosa creano un’unica partitura, il cantautore genovese si incarna nel corpo e nella voce di una donna, si racconta attraverso una sensibilità femminile che desidera rappresentare un Tenco nuovo, meno conosciuto, svelato nella sua contraddizione e fragilità, così come nella sua determinazione; nell’inquietudine come nella vitalità; nella sua necessità di denunciare l’iniquo come di esplorare i processi complessi dell’amore.
Le sue stesse dichiarazioni, le riflessioni, gli stralci di alcune sue interviste, compongono il tessuto della prosa che si alterna all’esecuzione delle sue bellissime canzoni, da quelle più note e amate (Vedrai vedrai, Mi sono innamorato di te) a quelle meno note, provocatorie e ironiche (Prete in automobile, Vita sociale). Il percorso così tracciato attraverso l’opera tenchiana, conduce lo spettatore fino al tragico epilogo del 1967: Ciao amore, ciao a Sanremo, l’esclusione dalla finale, la morte controversa.
Info e prenotazioni: 0818823978 – 3273168292 – info@labazzarra.com
Ellis Island
Quando: 27 gennaio
Luogo: Teatro del Centro Sociale di Pagani
Orario: 21
Interprete: Maurizio Igor Meta
Trama: Il 19 novembre 2015 parte in nave cargo dal porto di Napoli per ripercorrere i passi del bisnonno, che nel novembre del 1890 decise di partire per gli Stati Uniti dove lavorò con pala e piccone per la Pennsylvania Railroad. Parte a novembre sia per l’alto valore simbolico sia per avvicinarsi quanto più possibile alle condizioni del nonno. In nave frequenta i luoghi che gli emigranti vivevano quotidianamente, come il ponte di coperta. Durante il viaggio non utilizza né internet né il telefono, nemmeno all’arrivo a Port Elizabeth, avvenuto come per l’avo dopo ventuno giorni di navigazione, e scrive una lettera a casa per avvisare del suo arrivo. A New York, per tre mesi abita le medesime strade dove l’antenato visse, attraversando gli stessi luoghi, tra cui Ellis Island, la Battery e il Lower East Side, fino a camminare lungo le rotaie, alcune abbandonate, delle ferrovie alla cui costruzione ha probabilmente lavorato. Partendo dalle sensazioni avute nel ripercorrere il suo cammino, e combinandole con le ricerche storiche sulla vita degli immigrati italiani, Maurizio Igor Meta costruisce una drammaturgia che evoca il momento della partenza, il viaggio in nave, l’arrivo ad Ellis Island, la fatica sulle rotaie, fino al ritorno alle origini, in un Viaggio epico e poetico che usa, in particolare, gli antichi e “semplici” strumenti della voce e del corpo, coniugando la dinamica del movimento con la musicalità della parola. Ellis Island è un progetto multidisciplinare che comprende il viaggio, il solo teatrale, un documentario, un libro e una mostra fotografica.
Info e prenotazioni: 081 5152931
Come una bestia
Quando: 27 e 28 gennaio
Luogo: Teatro Area Nord
Orario: sabato ore 20:30 e domenica ore 18
Regia: Orazio de Rosa
Interprete: Antonio Perna
Trama: Uno scarafaggio arrampicatore sociale, uno scorpione killer, una spugna che vuole smettere di bere, un pappagallo che parla d’amore… Viskovitz è ognuna di queste bestie e molte altre ancora, alle prese con le loro bizzarrie, nevrosi, vanità. Ma è la condizione umana, in tutta la sua dignità e scostumatezza, a essere rappresentata attraverso queste esilaranti metamorfosi. Un tour de force di comicità e intelligenza, dove il gergo scientifico diventa invenzione linguistica, la battuta aforisma. Attacchi folgoranti danno vita a intrecci pieni di sorprese, che spaziano dalla gag comica al western, dall’assurdo al blues. Sono favole ironiche che illuminano un mondo in cui si fatica a essere animali e si finisce per diventare bestie.
Info e prenotazioni: 0815851096 – 340.1098705 – teatriassociatinapoli@gmail.com
Masquerade
Di: Daria Pascal Attolini
Quando: 27 e 28 Gennaio
Luogo: Teatro Mercadante
Orario: sabato ore 21:00, domenica ore 18:00
Interpreti: Evgeny Knyazev, Mariia Volkova, Leonid Bichevin, Lidia Velezhova, Yury Shlykov, Alexander Pavlov, Aleksandr Ryshchenkov, Andrey Zaretskiy, Mikhail Vaskov, Oleg Lopukhov, Maria Berdinskikh, Ekaterina Simonova, Aleksandra Streltsina, Maria Shastina, Irina Dymchenko, Olga Nemogay, Vladimir Beldiyan, Yury Kraskov, Evgenii Piliugin, Evgeny Kosyrev.
Regia: Rimas Tuminas
Sinossi: Lo spettacolo Masquerade si basa su un dramma in versetti di uno dei migliori poeti romantici del XIX secolo Mikhail Lermontov, scopre una scomoda verità sulle moralità della società sanpietroburghese dell’epoca e descrive il carattere ribelle e lo spirito nobile del protagonista Eugène Arbénine spesso paragonato all’ Otello di Shakespeare Nel 1941 il famoso compositore Aram Khachaturian creò un valzer per la realizzazione di Masquerade nel Teatro Vakhtangov. La piece si muove tra numerosi intrighi, amori, giochi politici, giochi d’azzardo, perdite, opportunità trovate; un intrigo sconsiderato che diventa malvagio. Masquerade di Rimas Tuminas è una tragedia, una triste commedia dell’Arte con attori splendidi, che intrattiene lo spettatore con la musica e ha sullo sfondo una nevosa San Pietroburgo immersa nel mistero. Tuminas nelle sue note: “Un personaggio può commettere un errore fatale, noi no. O forse sì? Non abbiamo nessuna certezza che, dopo aver commesso uno sbaglio, tutto vada per il verso giusto. Nessuna garanzia, nulla. Il fato, sconosciuto e poetante, ci osserva proprio come fa con i personaggi di Masquarade. Non dobbiamo avere paura del gossip o di quello che pensano gli altri. L’unica opinione importante è quella della nostra coscienza e del nostro onore.”
Info e prenotazioni: 081 292030 e 081 291878 | biglietteria@teatrostabilenapoli.it
RIA ROSA – Il viaggio
Quando: 27 e 28 Gennaio
Luogo: Teatro Civico 14 (Caserta)
Orario: sabato ore 21:00; domenica ore 19:00
Interpreti: Antonella Romano, Rino De Masco, Rosario Sparno e al pianoforte Giosi Cincotti
Regia: Rosario Sparno
Sinossi: Un viaggio-rivoluzione in musica, che parte da Napoli e arriva a New York attraverso i versi delle canzoni osate, cantate, suonate, provate, respinte. Ria Rosa, sciantosa del Cafè Chantant, nasce a Napoli con il nome di Maria Rosaria Liberti. Debutta nel 1915 a 16 anni ed è subito contesa per le sue capacità. Nel 1922 va in tournée a New York ed è la prima artista italiana a vestirsi da uomo per la sua versione di “Guapparia”. Fonda una propria compagnia e allestisce sceneggiate su problemi sociali. Dal 1933 è ufficialmente emigrata negli USA, dove non teme di prendere posizione in difesa degli anarchici Sacco e Vanzetti. Antifascista e femminista ante litteram, Ria “la nonna delle femministe”, getta le basi per un’idea di donna più moderna ed emancipata.
Info e prenotazioni: +39 0823.441399 +39 0823.1601742| info@teatrocivico14.it
Le Quattro Giornate di Napoli
Quando: 27 gennaio
Luogo: Palazzo Venezia
Orario: 21:30
Interpreti: la chitarra di Mario Romano, Luigi Esposito al pianoforte, Ciro Imperato al basso ed Emiliano Barrella alla batteria
Trama: Il chitarrista napoletano dei Quartieri Spagnoli dopo il successo del primo disco ‘E strade cà portano a mare” (che ha entusiasmato così tanto il pubblico da essere ristampato), affronta una nuova sfida all’insegna della consapevolezza e della rivalutazione dell’identità partenopea, attraverso la fusione tra la napoletanità dei vicoli in cui vive l’artista, e il jazz manouche dei caposcuola come Reinhardt e Rosenberg, proseguendo così sulla strada del genere coniato… Il NEAPOLITAN GIPSY JAZZ. Un disco ispirato al sentimento di “Unione e Ribellione” di quel settembre del ’43, dove i napoletani, senza distinzione di classe, imbracciarono le armi in una rivolta spontanea e scacciarono il nemico nazista. E come ieri, oggi spira in città una forte voglia di riscatto e cambiamento, ma oggi è necessario imbracciare le armi della cultura e cavalcare questa nuova “Rivoluzione Napoletana” partita dal basso, facendo “Resistenza Culturale”.
Nell’ambito del suo percorso artistico dall’uscita del primo album (gennaio 2013) Mario Romano ha deciso di puntare sul gemellaggio con i luoghi simbolo del territorio e della valorizzazione culturale.
Info e prenotazioni: 340.489.38.36 – quartierijazz@live.it
Taskayali in concerto
Quando: 28 gennaio
Luogo: Villa di Donato
Orario: 21:30
Trama: Apre le porte al pianismo contemporaneo ed internazionale, domenica 28 gennaio, la raffinata Villa di Donato: lo spazio sito in Piazza Sant’Eframo Vecchio a Napoli, infatti, ospiterà il concerto di piano solo del compositore italo-turco, Francesco Taskayali. Dopo il festival “Sorrento Incontra – M’Illumino d’Inverno 2017/18″, che lo vedrà protagonista sabato 27 gennaio al Teatro Tasso, sarà la volta della rassegna “Villa di Donato Off” curata da Octopus Records, a presentare il live che attinge a piene mani da “Wayfaring”, suo ultimo disco uscito nel maggio scorso per l’etichetta INRI Classic. Nonostante la giovane età (classe 1991), il talento di casa INRI/Warner ha già raccolto consensi tra il pubblico dei quattro angoli del globo: da Londra a Los Angeles, passando per Nairobi e Jakarta, la sua musica eclettica ha messo tutti d’accordo. Sold out, tra l’altro, la prima data – il 7 dicembre 2017 – all’Auditorium Parco della Musica, sebbene a Roma Francesco sia di casa. Autore di colonne sonore per il cinema e la televisione, il pianista dall’animo mediterraneo e dal cuore cosmopolita ha alle sue spalle – con quattro album all’attivo – una produzione che si ispira parimenti al minimalismo di Ludovico Einaudi e al jazz di Keith Jarrett: complice una spiccata capacità alla sperimentazione, la sua è un’opera che si libera dai rigidi stilemi classici e si veste di contemporaneità. D’altronde, anche i numeri confermano quanto fruibile posso essere la musica di Taskayali: “Wayfaring” entra nella classifica dei 100 dischi più venduti in Italia ad una settimana dalla pubblicazione, e registra due milioni di streaming su Spotify, che inserisce “Taksim” tra gli 80 brani più belli della storia.
Info e prenotazioni: prenotazioni@key-lab.net
Irene Bonadies e Gabriella Galbiati