Nei prossimi giorni a teatro…
Gli spettacoli in programma in Campania fino all’11 marzo.
di Irene Bonadies e Gabriella Galbiati
Eden Teatro
Di: Raffaele Viviani
Quando: dal 6 all’11 Marzo
Luogo: Teatro San Ferdinando
Orario: 6 e 9 Marzo ore 21:00; 7 e 8 Marzo ore 17:00; 10 Marzo ore 19:00; 11 Marzo ore 18:00
Regia: Alfredo Arias
Interpreti: Mariano Rigillo, Gaia Aprea, Gennaro Di Biase, Gianluca Musiu, Anna Teresa Rossini, Ivano Schiavi, Paolo Serra, Enzo Turrin e con la partecipazione di Mauro Gioia
Note di regia: Arias racconta che non c’è niente di più accattivante del mondo di queste dive sull’orlo dell’abisso che si contendono una sopravvivenza miserabile sul manifesto e sulle tavole di un teatrino, ultima speranza di un mondo o più precisamente fine di un mondo. Viviani coglie le sue creature nelle difficoltà più assurde e ridicole della vita, risvegliando in noi, spettatori, un amore per un’arte che svanisce, evapora, consumata dalla sua stessa leggerezza. Ma cantare una canzone prima di scomparire nelle nebbie dell’oblio e dell’indifferenza è forse la sola prova per un artista di aver vissuto e di aver testimoniato il valore poetico di quell’esistenza. Valore destinato a essere ignorato dalla brutalità del reale. Così Viviani – senza aver bisogno di una trama drammatica – ci mette a confronto con personaggi che diventano lo specchio di quanto di più fragile e nobile possediamo fino a farci credere che un soffio può essere una tempesta e una canzone può essere immortale.
Info e prenotazioni: 081 5513396 | biglietteria@teatrostabilenapoli.it
Il sindaco del Rione Sanità
Di: Eduardo De Filippo
Quando: dal 6 al 18 Marzo
Luogo: Teatro Bellini
Orario: feriali ore 21:00 – mercoledì h. 17:30 – sabato ore 17:30 e 21:00 – domenica ore 18:00
Interpreti: Francesco Di Leva, Giovanni Ludeno, Adriano Pantaleo, Giuseppe Gaudino, Daniela Ioia, Gianni Spezzano, Viviana Cangiano, Salvatore Presutto, Lucienne Perreca, Mimmo Esposito, Morena Di Leva, Ralph P, Armando De Giulio, Daniele Baselice e con la partecipazione di Massimiliano Gallo
Regia: Mario Martone
Trama: Il Sindaco del rione Sanità commedia in tre atti scritta ed interpretata da Eduardo De Filippo, inserita dall’autore nella raccolta Cantata dei giorni dispari riflette la violenza e la necessità di trovare un ordine alternativo a quello legale che oggi come ieri sono lo specchio di Napoli, e dove l’unico dato in controtendenza è la giovane età di vittime e carnefici. Martone per la prima volta ha messo in scena un testo del grande drammaturgo napoletano, in un allestimento che associa realtà produttive diverse nella realizzazione di un progetto culturale dal forte senso politico e civile. «Il teatro è vivo quando s’interroga sulla realtà – chiosa il regista – se parla al proprio pubblico non solo osando sul piano formale ma anche agendo in una dimensione politica. Questa modalità di lavoro si è concretizzata calando nella realtà dei giorni nostri Il Sindaco del rione Sanità. L’idea di affidare il ruolo del Sindaco a un uomo giovane e deciso, nel fisico e nel gesto – quanto il personaggio scritto da Eduardo era invece crepuscolare – pone nei fatti la figura del protagonista ancora al centro del sistema criminale che rappresenta, laddove la scrittura eduardiana ne faceva il simbolo di un sistema di valori e disvalori al tramonto, ed allo stesso tempo favorisce il tentativo di sottrarre il testo al rischio della semplice rappresentazione naturalistica incarnandolo in un mondo reale drammaticamente vivo.
Info e prenotazioni: botteghino@teatrobellini.it | 081 5499688
La banalità dell’amore
Di: Savyon Liebrecht
Quando: dal 6 all’11 Marzo
Luogo: Teatro Mercadante
Orario: 6 e 9 Marzo ore 21:00; 7 e 8 Marzo ore 17:00; 10 Marzo ore 19:00; 11 Marzo ore 18:00
Adattamento e Regia: Piero Maccarinelli
Interpreti: Anita Bartolucci, Claudio Di Palma, Giacinto Palmarini, Federica Sandrini
Note di regia: “La protagonista di quest’opera è Hannah Arendt, una delle più importanti figure del ‘900 europeo, nata in Germania e costretta ad emigrare a causa delle leggi razziali prima in Francia e poi negli Stati Uniti.
Nel suo appartamento di New York, Hannah riceve la visita di un giovane che le chiede un’intervista televisiva, presentandosi come un ricercatore dell’archivio della Shoah dell’Università di Gerusalemme.
L’intervista le viene chiesta per darle la possibilità di chiarire molte delle sue opinioni in merito al processo Eichmann, ma, contro la sua volontà, le farà aprire molti cassetti della memoria, soprattutto quelli delle tappe del suo innamoramento per Martin Heidegger, uno dei più importanti filosofi del ‘900 dichiaratamente Nazionalsocialista.
Ebrea tedesca, Hannah è stata perseguitata dal nazismo, eppure, fin da quando era una giovane studentessa, non ha mai smesso di subire il fascino di Heidegger che a un certo punto definirà “l’ultimo romantico tedesco”, per la sua capacità di pensiero. Ma anche altre vite e altri personaggi popolano la vicenda: il giovane ricercatore svelerà una identità diversa da quella con cui si è presentato, scoprendo altri legami che lo avvicinano alla Arendt. Sapientemente costruito su più piani temporali, il testo abbina lo svolgersi di un plot quasi giallo a riflessioni ulceranti sull’amore.
Da un lato quindi la storia d’amore impossibile, irrazionale e drammatica fra Hannah ed Heidegger, dall’altro le ragioni della Storia, di chi, come Michael Ben Shacked, cerca le ragioni di una storia personale che si intreccia con la grande tragedia della Shoah”.
Info e prenotazioni: 081 5513396 | biglietteria@ teatrostabilenapoli.it
Orphans
Di: Dennis Kelly
Quando: dal 7 al 11 Marzo
Luogo: Teatro Nuovo
Orario: feriali ore 21:00; domenica ore 18:30
Regia: Tommaso Pitta
Interpreti: Monica Nappo, Paolo Mazzarelli e Lino Musella
Trama: Il testo mette al centro della trama una coppia inglese come tante, quella di Helen e Danny, il cui rapporto è messo fortemente in crisi da Liam, il fratello di lei, che una sera irrompe in casa loro completamente ricoperto di sangue e in evidente stato di shock.
Liam afferma di aver trovato sulla strada un ragazzo ferito che, dopo aver soccorso, sarebbe fuggito via. Il suo resoconto sull’accaduto si dimostra contraddittorio e reticente; così, sotto le insistenti domande della coppia, in un crescendo di ammissioni, la verità verrà paurosamente a galla, una verità che coinvolgerà piano piano, e in modo atroce, anche il riluttante Danny, che si è da sempre sentito escluso dal particolarissimo legame intessuto tra i due fratelli, rimasti fin da piccoli senza genitori.
E alla fine anche Helen, che ha sempre perdonato ogni cosa al fratello, sarà profondamente toccata dagli avvenimenti, dovendo necessariamente distaccarsi da lui per salvare il rapporto con il marito, che apparirà però irrimediabilmente compromesso.
“Orphans – scrive il regista in una nota – è eccezionale a più livelli. Potrebbe essere definito il dramma della simbiosi. La tragedia di tre personaggi che non possono fare a meno l’uno dell’altro al punto che, per salvare l’insalvabile, finiscono per distruggere ogni legame tra loro e quindi per autodistruggersi”.
Orphans fu scritto in tempi non ancora come gli attuali, quando il tema dei migranti e delle problematiche a loro legate non era quotidianamente in prima pagina, ma in Inghilterra la violenza nelle aree urbane era comunque una tematica presente.
La violenza e la natura della paura, in particolare la paura dell’altro che non conosciamo, quella paura che ci spinge a chiudere porte e finestre del nostro piccolo nucleo familiare, sono i temi centrali del testo di Kelly
La storia lambisce solamente il tema del razzismo, interrogandosi soprattutto sui valori che ogni essere umano possiede dentro di sé; ma i fatti quotidiani di questi nostri anni la ha resa quanto mai portatrice di nuove domande.
Info e prenotazioni: 0814976267 | botteghino@teatronuovonapoli.it
Il ventre di Napoli – seconda parte
Quando: dall’8 al 18 Marzo
Luogo: Ridotto del Mercadante
Orario: 8, 11, 14, 15, 18 marzo ore 21:00; 9, 10, 13, 16, 17 marzo ore 17:00
Regia: Alberto Massarese
Interpreti: Chiara Baffi
Note di regia: “Cosa permane, nell’oggi, delle laceranti contraddizioni denunciate da Matilde Serao nella seconda parte de Il ventre di Napoli?
L’allestimento si muove su un doppio piano narrativo: il primo basato sulla presenza fisica di un corpo d’attore narrante e il secondo dato da una sequenza di immagini che “rileggono” il testo, rivisitando, oggi, i luoghi descritti dall’autrice.
Si viene a determinare allora in scena una cornice in cui lo spettatore e’ chiamato a valutare egli stesso, oggettivamente, il persistere o meno delle contraddizioni denunciate nell’opera. Ciò che ne deriva è un’immagine non reale, in quanto creata dall’artista, ma riprodotta, nel modo più oggettivo possibile, attraverso una grammatica visiva semplice e pittorica. Si vuole così stimolare l’occhio dello spettatore a navigare e a cercare liberamente le differenze e le persistenze urbane dei luoghi descritti dalla Serao.
Una troupe diretta dal regista ripercorre le principali vie e luoghi del testo, accostando la voce del passato alle immagini del presente. I vizi, gli orrori, le speranze vanno in scena attraverso un gioco di personificazioni allegoriche, una sorta di guida morale nell’inferno urbano: la voce del testo si contamina con sonorità contemporanee rivelando così la potente attualità che questo conserva. Questa è la chiave per “leggere” a teatro il ventre della città.
Info e prenotazioni: 081 5513396 | biglietteria@teatrostabilenapoli.it
FRIDA Y MEXICO – PASION IN MUSICA
Quando: dall’8 al 11 Marzo
Luogo: Teatro TRAM
Orario: feriali ore 21:00, domenica ore 18:00
Interpreti: voce Ana Rita Rosarillo, chitarra Roberto Trenca, chitarra Edo Puccini, letture Rita Russo
Trama: Lo spirito combattivo e la forza sono caratteristiche che appartengono alle donne latino-americane. Frida Kahlo è il simbolo di questa forza: la sua voglia di vivere e la sua pittura intima rappresentano al meglio lo spirito di libertà del popolo messicano. Con questo concerto abbiamo voluto rendere un omaggio appassionato a Frida, alla donna prima che all’artista, alla donna che oppose la forza della sua volontà alla debolezza del suo corpo, che affrontò la gravità del suo incidente con la fronte sempre alta, che trasformò il suo dolore in arte universale. La sua scelta di indossare esclusivamente abiti delle donne di Tehuantepec fu un’affermazione di indipendenza e coraggio, un recupero della tradizione che guardava al futuro e all’identità della donna messicana. La musica ebbe un grande ruolo nella vita di Frida Kahlo: la musica tradizionale del Messico, innanzitutto, con i mariachi e i balli di coppia, con le feste di paese e i canti al chiaro di luna. Ma anche il jazz americano, che lei amava moltissimo, e le canzoni francesi ed europee che ascoltò nei suoi pochi viaggi all’estero. Non era puro intrattenimento: la musica, per Frida, era passione, era la vibrazione dell’anima che entrava in sintonia con la sua terra e con i colori della sua pittura.
Info e prenotazioni: 342 1785930 (anche whatsapp) | tram.biglietteria@gmail.com
Caffè amaro-giallo canonico
Di e con: Lino Volpe
Quando: dall’8 al 11 Marzo
Luogo: Nuovo Teatro Sancarluccio
Orario: giovedì, venerdì e sabato ore 21:00 e domenica alle ore 18:00
Trama: Caffè amaro è uno spettacolo di prosa, un noir ricco di colpi di scena, nel quale si intrecciano la vita ordinaria di un prete, con le vicende di un delitto.
Un racconto narrato con ironia e perfidia, tratto da una storia sfuggita alla cronaca e ignota alla legge.
Protagonista assoluto della pièce è Don Armando, un prete ipocondriaco e ambiguo, sempre alle prese con malanni e sotterfugi.
La sua canonica è una metafora del mondo, un luogo animato di buoni diavoli e angeli crudeli. Un testo intenso, ironico e crudele, nel quale Lino Volpe trascina gli spettatori davanti al dubbio, nel quale condanna e assoluzione si fondono in un corpo unico.
Info e prenotazioni: 081 4104467/ 081 5448891
Caprò
Di: Vincenzo Mambella
Quando: dall’8 al 11 Marzo
Luogo: Teatro Elicantropo
Orario: feriali ore 21:00; domenica ore 18:00
Diretto e interpretato da: Edoardo Oliva
Trama: Caprò, un contadino abruzzese di fine ottocento, cresciuto nell’amore ostile dei suoi genitori, e nell’attaccamento viscerale alla terra, in assenza di sogni e desideri, vive, in età adulta e senza comprenderli appieno, quelli riflessi del giovane fratello, anima inquieta e sensibile.
La sua vita, sempre ai margini della consapevolezza, si muove per inerzia sul terreno spianato dal gretto modello paterno, scandita dal moto regolare delle stagioni. E quando accadrà qualcosa che inceppa il suo asettico e protettivo pendolo interiore, un’illusoria fuga lo soccorrerà dallo smarrimento e dall’incapacità di sopravvivere all’imponderabile.
La vicenda tragica di Cαprò incrocerà l’immane tragedia del naufragio del bastimento inglese Utopia, che nel 1891 s’inabissò al largo di Gilbilterra, provocando la morte di circa seicento immigrati, per lo più contadini italiani, in viaggio verso gli Stati Uniti. A bordo vi erano anche quattordici contadini abruzzesi di Fraine in provincia di Chieti.
“Non abbiamo voluto raccontare – scrive il regista in una nota – il naufragio della nave, che tanto ricorda gli accadimenti tragici che ogni giorno apprendiamo dalla cronaca, tenendoci lontani dalla retorica che spesso accompagna il racconto di quelle tragedie. Il fatto storico e l’emigrazione restano sullo sfondo”.
Caprò è lo smarrimento di un solo uomo, pertanto, una solitudine, un anonimo contadino di fine ottocento che si agita su un fazzoletto di terra con i pochi oggetti che scandiscono la sua vita. È sul quel pezzo di terra che si compie il suo vero naufragio in attesa di quello che lo consegnerà alla storia.
Una piccola vicenda umana, dunque, ancora sommersa in qualche fondale, forse immaginaria o forse no, che riemerge dal racconto del protagonista: un uomo di più di un secolo fa, con i suoi conflitti, le sue fragilità, le sue responsabilità, le sue colpe, le sue punizioni. Non un eroe quindi, ma un “eroe tragico”, o più semplicemente Caprò.
Info e prenotazioni: 081 4104467 | 081 5448891 |347 4871410
I sestetti romantici
Luogo: Cappella del Pio Monte della Misericordia
Quando: 9 Marzo
Orario: ore 21:00
Interpreti: I Virtuosi di Sansevero: Daniele Orlando (violino), Riccardo Zamuner (violino), Andrea Maini (viola), Carmine Caniani (viola), Luca Signorini (violoncello), Gianluca Montaruli (violoncello)
Note: La giovane camerata nasce da un’idea di Riccardo Zamuner, giovane violinista partenopeo, che è riuscito a riunire alcuni tra i più brillanti giovani musicisti dell’Accademia Stauffer di Cremona, dell’Accademia Nazionale di alto perfezionamento di Santa Cecilia e di altre importanti Accademie internazionali, con la volontà di creare un ensemble di archi senza direttore, in cui ogni componente è un solista eccellente. La scelta di suonare senza direttore vuole rimarcare la voglia di costruire insieme un organico stabile, in cui il virtuosismo di ognuno possa confluire nella ricerca di un suono e di una identità unica al servizio esclusivo della musica.
Nello specifico, il progetto dei giovani “I Virtuosi di Sansevero” prevede di affiancare ai giovani talenti alcuni musicisti di fama internazionale come il M° Ermanno Calzolari, il M° Andrea Maini e il M° Luca Signorini. In questo modo, si vuole formare un gruppo in cui l’esperienza di concertisti affermati, insieme all’entusiasmo e al talento di giovani che hanno già iniziato una brillante carriera, possano far rinascere quelle eccellenze culturali e artistiche che hanno reso la città di Napoli una realtà unica al mondo.
Info e prenotazioni: 081446944
La semplicità ingannata – Satira per attrice e pupazza sul lusso dell’esser donne
Quando: 9 Marzo
Luogo: Auditorium Centro Sociale (Salerno)
Orario: ore 21:00
Di e con: Marta Cuscunà
Trama: Nel Cinquecento avere una figlia femmina agli occhi di un padre era chiaramente un “problema”, una perdita economica, soprattutto se la figlia era meno appetibile o con qualche difetto fisico. Per di più, in tempi di crisi economica, il mercato matrimoniale subì un crollo generalizzato e alla continua inflazione delle doti si dovette porre rimedio trovando una soluzione alternativa per sistemare le figlie in sovrannumero: la monacazione forzata.
Le monache del Santa Chiara di Udine attuarono una forma di Resistenza davvero unica nel suo genere: trasformarono il convento udinese in uno spazio di contestazione, di libertà di pensiero, di dissacrazione dei dogmi religiosi e della cultura maschile con un fervore culturale impensabile per l’universo femminile dell’epoca. L’Inquisizione cercò con forza di ristabilire un ferreo controllo sul convento e su quella comunità di monache, ma le Clarisse riuscirono a resistere per anni facendosi beffe del potere maschile e creando, dentro il Santa Chiara, un’alternativa sorprendente per una società in cui le donne erano escluse da ogni aspetto politico, economico e sociale della vita.
«Oggi c’è estremo bisogno di parlare di Resistenze femminili – afferma Marta Cuscunà – perché nella nostra società la figura femminile è molto contraddittoria: da un lato abbiamo bisogno di garantire per legge la presenza minima delle donne in politica attraverso le quote rosa; dall’altro proprio le donne sono al centro della vita mediatica in quanto merce di scambio tra politici e imprenditori corrotti…».
“La semplicità ingannata” racconta da quali semi è nata la rivendicazione delle donne nel Cinquecento, nel tentativo di ridare slancio a una rivoluzione di cui non sentiamo più il bisogno, e forse non per un caso fortuito, ma per una precisa strategia che, anche se con modalità apparentemente diverse, ci schiaccia ancora sotto lo strapotere maschile.
Info e prenotazioni: info@erreteatro.it | 329 4022021 | 348 0741007
Andrej. L’assenza di sé
Quando: 9 marzo
Luogo: Nostos Teatro
Orario: 21
Autore e Interprete: Francesco Chiantese
Trama: Lo spettacolo parte dalla passione verso l’opera di un grande maestro del cinema, Andrej Tarkovskij, e dal fascino esoterico di un omonimo, il pittore russo e santo protagonista del film “Andrej Rublëv”. Dopo “Requiem popolare” e “Cretti, o delle fragilità”, con “Andrej – l’assenza di sé (primo studio)” Chiantese torna a esplorare il tema dell’assenza completando quella che definisce come la sua “Trilogia dell’assenza”.
Nella pièce in scena al Nostos Teatro, il regista sperimenta la raffigurazione del «divenire assenza» e lo fa attingendo alle tematiche che affiorano dalla pellicola di Tarkovskij, intessendo tra l’Andrej artista e santo un legame con l’autenticità e la purezza del teatro d’ispirazione artaudiana.
Nel 1422 Andrej Rublëv realizzò la sua celebre icona della Trinità. Il concilio dei Cento Capitoli nel 1551 la dichiarò “protorivelata”, cioè ispirata da Dio. Eppure, nel realizzarla, il maestro di icone aveva sovvertito gli usi del tempo. Decise, per esempio, di non rappresentare più scene di punizioni o di inferni terribili che dovevano suggerire al fedele di mantenere una buona condotta. Iniziò a dipingere delle icone totalmente nuove, lievi, dove non c’era morte ma bellezza, e che, soprattutto, avessero in se stesse la rappresentazione della divinità.
«Per usare un termine riferito al sacro, l’assenza di sé dell’artista è come una sorta di trascendenza, di trasfigurazione. Questo per me vale molto in teatro – afferma il regista – perché io preferisco un attore che sia assente a sé affinché sia presente qualcos’altro che normalmente non riusciamo a vedere».
Info e prenotazioni: info@nostosteatro.it – 081 19 169 357 – 389 24 714 39
La durata dell’inverno
Scritto e diretto: Giulia Lombezzi
Quando: dal 9 all’11 Marzo
Luogo: Sala Teatro Ichòs
Orario: venerdì e sabato ore 21:00 – domenica ore 19:00
Interpreti: Eleonor Gusmano e Ania Rizzi Bogdan
Trama: Un inverno particolarmente freddo, di quelli che non finiscono mai. Una non precisata città del nord Italia. Un quartiere di periferia pieno di piccoli negozi con luci al neon, popolato di nebbia ed eccentrici vecchi signori.
Una stanza crivellata di spifferi, una stufa elettrica che non scalda abbastanza. Due donne, Tea e Anda, che si trovano a conviverci loro malgrado, lavorando al piano di sopra come prostitute. Il freddo sale dal pavimento, si mangia le ossa, rinchiude il cervello. La pelle è sempre più intrisa dei desideri e degli odori degli altri, di quei clienti il cui tragicomico universo si imprime suo malgrado sui corpi e sull’anima delle due donne. La distanza fra Anda e Tea pare immensa, ma la camera è troppo piccola per tenere separati a lungo i loro mondi, fatti di fantasmi, speranze e superstizioni. L’inverno si rivela troppo lungo per essere affrontato da sole. Ci siamo chieste, scrivendo questa storia, come si forma quell’istante tra gli esseri umani in cui l’indifferenza reciproca si tramuta in empatia. Alcune prostitute descrivono il loro lavoro come una “camera di compensazione” dove chiudono la testa per il tempo della prestazione, per essere fuori da sé.
Noi abbiamo cercato di raccontare cosa succede dentro e fuori da questa camera di compensazione.
“La durata dell’inverno” racconta il contraddittorio e disincantato cammino di un’amicizia, dei muri che questa può riuscire a sgretolare e dell’eredità che ogni legame inevitabilmente lascia dentro di noi.
Info e prenotazioni: promozione@ichoszoeteatro.it | 3357652524
New Magic People Show
dal romanzo di: Giuseppe Montesano
Quando: dal 9 al 18 Marzo
Luogo: Piccolo Bellini
Orario: feriali ore 21:15, domenica ore 18:30
Interpreti: Enrico Ianniello, Tony Laudadio, Andrea Renzi, Luciano Saltarelli
Trama: Magic People Show è uno spettacolo in cui, nel 2007, Giuseppe Montesano ha dipinto il suddito televisivo, il consumatore globale, l’uomo medio assoluto, lo schiavo della pubblicità; a portarlo in scena Enrico Ianniello, Tony Laudadio, Andrea Renzi e Luciano Saltarelli. Dieci anni dopo il genio degli stessi artisti propone una nuova versione di quel comico, feroce e colorito avanspettacolo pop. Vedremo ridicoli mostri drogati dal sogno del denaro, prigionieri illusi di essere liberi, gaudenti che hanno seppellito la passione e l’amore. Insomma assisteremo a un nuovo capitolo del tragicomico romanzo teatrale sull’Italia malata di questi ultimi anni. «Quello che volevamo – racconta Montesano – era restituire il senso di nevrotico sovraffollamento del condominio globale, il pullulare comico di personaggi messi a cuocere nella stessa pentola a pressione demenziale […] con un ritmo che sposasse i Simpson e Aristofane, Eduardo e Woody Allen, i Soprano e la Commedia dell’Arte, Quevedo e l’Avanspettacolo, Totò e Godot: come farlo con soli quattro attori? Qui la loro idea straordinaria: recitare su un tavolino da salotto, gomito a gomito come sardine in una scatola mentale, ricreando la sensazione della mancanza di spazio interiore del condominio coatto».
Info e prenotazioni: botteghino@teatrobellini.it | 081 5499688
SITCOM… perché la vita, in fondo, sa essere meravigliosa!
Quando: 10 e 11 Marzo
Luogo: spazio ZTN
Orario: feriali ore 21:00, domenica ore 18:30
Interpreti: Rosa Andreone, Adriana D’Agostino, Antonio D’Alessandro, Assunta D’Emilio, Luigi Esposito, Antonio Fenu, Gianni Galepro, Alessia Migliaccio, Gennaro Monforte, Emanuele Scherillo
Regia: Maurizio D. Capuano
Trama: SITCOM è il primo esperimento di Situation Comedy teatrale, con una storia che, per linguaggio, situazioni, intrecci ed equivoci non ha niente da invidiare a quella televisiva. Matt e Liz stanno per avere un bambino, ma Matt teme di essere un pessimo padre. Kyle e Melinda si amano alla follia, ma uno dei due nasconde un segreto. Kate e Joey inseguono i rispettivi sogni, con alterne fortune e il cuore spezzato. Tenetevi pronti, perché le storie di Matt, Liz, Kyle, Melinda, Kate e Joey vi faranno commuovere e divertire. E non ci sarà bisogno di risate finte.
Info e prenotazioni: 3398120927 | navigantiinversi@gmail.com
Versi proibiti – Una lotta tra ipocrisia e autentico naturalismo
Adattamento teatrale de “L’inferno della poesia napoletana” e intermezzi dialogati di Maurizio D. Capuano
Quando: 10 e 11 Marzo
Luogo: TAV Teatro Animazione Visioni (Frattamaggiore)
Orario: sabato ore 20:30; domenica ore 18:00
Interpretati: Fabio Balsamo, Carlo Liccardo, Francesco Saverio Esposito, Sereena Pisa, Gianpaolo Ferrigno, Luigi Castiello
Trama: Un progetto particolare, fuori dal comune. Con questo progetto si vuole comunicare con una certa forza che non ci sono moralismi, si vuole rappresentare quello che fa parte del nostro vivere quotidiano e soprattutto una parte di cultura spesso dimenticata ma che ha un grandissimo valore. Versi proibiti è uno spettacolo che colpisce, che fa divertire ma anche molto riflettere attraverso dei monologhi toccanti e forti. E’ un viaggio nella cultura napoletana, quella viscerale, quella vera, quella reale che poi è Universale. Adatto ad ogni pubblico. Una componente fondamentale è la musica e il canto che fanno da cornice a tutta la realtà magica che si crea.
Info e prenotazioni: 3348264497 | 3348263852
L’uomo nel diluvio
Di: Simone Amendola e Valerio Malorni
Quando: 10 e 11 Marzo
Luogo: Teatro Civico 14 (Caserta)
Orario: sabato ore 21:00, domenica ore 19:00
Interpreti: Valerio Malorni
Idea, testo e regia: Simone Amendola e Valerio Malorni
Trama: Uno spettacolo che riesce a descrivere l’Italia di oggi con parole dell’Italia di oggi. Senza vittimismi, ammiccamenti, sotterfugi, sconti a niente e nessuno. Un piccolo capolavoro. Un “one emigrant show” duro, ironico, schietto che ci restituisce ciò che di più importante la crisi ci ha portato via: l’umanità.
A tracciare la linea sottile che separa la verità della persona da quella del personaggio, il racconto di un giovane attore/padre/uomo italiano, interpretato dallo stesso Valerio Malorni, che diventa il racconto di un qualsiasi mestiere/padre/uomo del presente globale e disumanizzante. Lo spettacolo nasce dall’incontro con un’immagine in un libro per bambini, dove vi è raffigurata la moglie del patriarca di fronte alla porta di casa nell’atto di mangiarsi le unghie. Il marito, impegnato nella costruzione dell’arca, le ha chiesto di scegliere ciò che intende salvare dal diluvio, ma lei, di fronte all’uscio di casa, non entra, indugia. Da quell’incertezza prendono forma i primi minuti della messinscena. Poi accade qualcosa. Il 3 dicembre del 1872 George Smith, assirologo che campava incidendo banconote, si presenta all’assemblea annuale di studi biblici di Londra con una scoperta sensazionale. Aveva decodificato una tavoletta ritrovata vent’anni prima dall’archeologo Rawlinson. Quella pietra sarebbe stata la chiave di volta per fare emergere una storia sepolta tra il Tigri e l’Eufrate. Un diluvio piovuto sulla vita di un uomo migliaia di anni prima di quello biblico. Un uomo a cui non fu Dio a dire di partire, ma un sogno. D’improvviso davanti alle parole di Smith agli astanti apparve chiaro che il diluvio fosse davvero universale. Non un’altra prova dell’esistenza di Dio, ma dell’uomo.
Info e prenotazioni: 0823.441399 | info@teatrocivico14.it
Kebab
Drammaturgia: Gianina Carbunariu
Quando: 10 e 11 Marzo
Luogo: Nuovo Teatro Sanità
Orario: sabato ore 21:00; domenica ore 18:00
Regia: Riccardo Bellandi
Interpreti: Chiara Benedetti, Andreapietro Anselmi, Daniele Ronco
Trama: La storia di Kebab è una storia semplice e terribile insieme: tre giovani rumeni decidono di lasciare il loro paese per realizzare le loro vite come qualsiasi ragazzo del mondo desidera fare. Si recano in Irlanda, dove nessuno di loro ha intenzione di ridimensionare le proprie aspettative di vita: Madalina vuole diventare una pop-star, Voicu, guadagnare più soldi, e Bogdan, lavorare nel campo delle arti visive. Ma i sogni che li muovono verso la vita li mettono presto a confronto con la realtà e i tre personaggi si ritrovano dentro una spirale di crescente violenza e degrado che non riescono ad arrestare, troppo presi come sono dalla volontà di auto-realizzazione. Ogni mezzo sembra loro lecito, persino quelli più umilianti‑ Madalina arriva a prostituirsi e a girare un video hard, pur di ottenere il denaro sufficiente a richiedere la cittadinanza irlandese‑, fino ad arrivare a contemplare l’omicidio quale mezzo risolutivo per cambiare le loro vite.
Nulla è casuale o banale nella scrittura della Carbunariu: non è un caso che siano tre ragazzi giovani, non è un caso che tutti e tre abbiano un sogno da inseguire, non è un caso che scelgano di farlo in un paese “dove è meglio”.
Non è un caso che tutto finisca come andrà a finire.
Info e prenotazioni: 3396666426 | info@nuovoteatrosanita.it