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Molto amato dal pubblico, si è spento stanotte a Roma colpito da una emorragia cerebrale, lasciando increduli chi con lui aveva lavorato ma anche i tanti che attraverso lo schermo avevano imparato a conoscerlo ed apprezzarlo per il garbo e la gentilezza.

di Ileana Bonadies

Fabrizio Frizzi

Fabrizio Frizzi

Non capita spesso di provare vero dolore quando va via un personaggio televisivo che non si conosceva di persona. Di restare sgomenti nell’apprendere della sua morte aprendo il cellulare di lunedì mattina.
Eppure con Fabrizio Frizzi è questo il sentimento comune che ha pervaso e sta continuando a lasciare esterrefatti tutti anche ora che ormai la notizia si è diffusa a macchia d’olio, così come comune è la stima e l’affetto che le parole di cordoglio lasciate ai social stanno lasciando emergere nei suoi confronti, sia da parte dei tanti colleghi che degli spettatori.
Perché è una persona di famiglia quella che si sta scoprendo essere per molti Frizzi. Un volto amico, sempre col sorriso, rassicurante; un conduttore garbato, mai sopra le righe, gentile nel porsi col pubblico e con chi di volta in volta gli è stato affianco nelle molteplici trasmissioni che lo hanno visto protagonista.
Merito certamente del suo carattere e della sua personalità schiva, pur avendo scelto un mestiere di grande visibilità, ma forse anche del percorso professionale fatto a partire dagli anni ’80, facendo gavetta con la tv dei ragazzi, per continuare poi – in un crescendo – con trasmissioni di successo come Miss Italia, Scommetiamo che…?, I fatti vostri, Domenica In, Tale e quale show di cui è stato concorrente nell’edizione 2013-14, o ancora Ti lascio un canzone in cui ha invece ricoperto il ruolo di giudice. Non senza dimenticare l’impegno per Telethon di cui è stato testimonial per lungo tempo, o il prime time di successo, da Luna Park, ai Soliti ignoti, fino al L’Eredità, la trasmissione durante la quale aveva avvertito il primo malore lo scorso ottobre, ma alla quale era ritornato con il buonumore di sempre, seppur affaticato, dopo poco tempo, accolto dal suo grande amico Carlo Conti che intanto lo aveva sostituito, continuando da lì la sua battaglia per la guarigione.
E sebbene i numeri e la popolarità lo abbiano sempre premiato, notorio è sempre stato il suo riserbo e il suo restare coi piedi per terra, nel mondo del lavoro – come quando venne nominato commendatore nel 2015 dall’allora presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano preferendo mantenere segreta la notizia anziché divulgarla ai quattro venti – così come in ambito familiare. Pochissime, infatti, le indiscrezioni sul suo conto e sempre tenuti protetti dal voyerismo mediatico i suoi affetti, nonostante il nome ingombrante della sua prima moglie, Rita Dalla Chiesa, a cui anche dopo il divorzio lo ha sempre legato un rapporto di grande rispetto, o la differenza di età con la seconda moglie, la modella e giornalista Carlotta Mantovan, madre della sua adorata bambina Stella.

Durante una puntata de "L'Eredità"

Durante una puntata de “L’Eredità”

Dunque, un equilibrato mix di disinvoltura e professionalità, carisma e discrezione è stato l’ingrediente del suo successo, e ora che a 60 anni, compiuti lo scorso 5 febbraio, il suo sorriso si è improvvisamente spento, in molti lo piangono, da Antonella Clerici che affranta su Instagram scrive “Grazie amico mio per tutto”, a Simona Ventura che perde “non solo un collega, ma una persona eccezionale, buona, corretta e generosa. Davvero una rarità nel nostro mondo e nella società di oggi”, a Eros Ramazzoti tra i primi a postare una sua foto e ricordarlo “sorridente e molto umano”, a Gianni Morandi, a cui lo legava l’amore per la squadra del Bologna, che su Facebook confessa “Ci conoscevamo da più di trent’anni e non l’ho mai visto arrabbiarsi: se ne va un grande professionista, una persona speciale, un generoso alfiere della solidarietà”, a Lorenzo Jovanotti che seppure lo avesse incontrato da vicino solo qualche volta era sua fan sin da ragazzino quando “lo guardavo nella tv del pomeriggio e mi era simpatico, di quella simpatia immediata che dura per sempre”.
Proprio come per sempre rimarrà il suo ricordo di uomo limpido, e il suo sprono a godere della vita «che è meravigliosa», come spesso ripeteva negli ultimi tempi, ancora una volta sorridendo come solo lui sapeva fare.

Per volontà della famiglia, la camera ardente sarà allestita domani, 27 marzo, nella sede Rai in viale Mazzini, e sarà aperta al pubblico dalle 10 alle 18. I funerali si terranno invece mercoledì 28 marzo alle 12 nella chiesa degli Artisti in piazza del Popolo sempre a Roma.

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