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Gli spettacoli in programma in Campania fino all’11 aprile.

di Irene Bonadies e Gabriella Galbiati

5948 -per strada - ph_CristinaCrippa-2Per strada
Di: Francesco Brandi
Quando: dal 3 all’8 Aprile
Luogo: Piccolo Bellini
Orario: feriali ore 21:15 – domenica ore 18:30
Interpreti: Francesco Brandi e Francesco Sferrazza Papa
Regia: Raphael Tobia Vogel
Note: Due ragazzi sui trent’anni si conoscono casualmente, per strada, durante una tormenta di neve. Cominciano a camminare insieme e a parlare: la strada, come in Kerouac, diventa lo spazio del loro viaggio fallimentare. I due, molto diversi per provenienza e temperamento, fanno entrambi parte di una generazione annoiata, un po’ velleitaria, incapace di risolvere i problemi e convinta di non avere il dovere (o la possibilità) di cambiare il mondo. È la generazione di chi ha fallito perché si sente inutile, perché non sa realizzarsi, perché non è in linea con il proprio status sociale, che è stanca di tutto perché oppressa dall’ansia di voler vivere una propria vita e non quella imposta dalle convenzioni. Jack e Paul, però, riescono ad affrontare la loro condizione esistenziale un po’ ludicamente, come se volessero giocare col fuoco, trasformando il loro dramma in un’involontaria commedia. Raphael Tobia Vogel, dopo alcune regie cinematografiche, si cimenta con il Teatro, scegliendo un testo inedito di Francesco Brandi, giovane protagonista dello spettacolo insieme a Francesco Sferrazza Papa.
Info e prenotazioni: botteghino@teatrobellini.it | 081 5499688

 

RossiniConcerti di Primavera: omaggio a Gioachino Rossini con Sergio Ragni e il duo Sebastianutto-Consonni
Quando: 4 aprile
Luogo: Chiesa Luterana
Orario: 20:30
Trama: Mercoledì 4 aprile alle ore 20,30 alla Chiesa Luterana (via Carlo Poerio, 5 – Napoli), la rassegna Concerti di Primavera omaggia Gioachino Rossini nel 150esimo anniversario dalla scomparsa, con il recital “Un mot a Paganini”, un percorso che indagherà i legami musicali tra il pesarese e il genovese, passando per Giovacchini e Liszt. Il programma sarà introdotto da Sergio Ragni, tra i maggiori studiosi e collezionisti dell’autore della “Donna del lago”. Due giovani e affermati solisti, Christian Sebastianutto al violino e Martina Consonni al pianoforte, eseguiranno “Introduzione e variazioni su un tema di Rossini” di Giovacchino Giovacchini (violinista e intimo amico del compositore), “Variazioni sul tema Dal tuo stellato soglio dal Mosè in Egitto” di Rossini e “Introduzione e variazioni sul tema Di tanti palpiti dal Tancredi di Rossini” di Niccolò Paganini, “Un mot à Paganini” di Gioachino Rossini e “La regata veneziana dalle Soirées Musicales di Rossini” di Franz Liszt.
Il concerto è a ingresso libero.
Info: 3384390960 – lucianarenzetti@gmail.com – www.celna.it

 

 
cicchellaMillevoci tonight
Scritto da: Francesco Cicchella e Vincenzo De Honestis, Giovanni Quaranta, Ciro Salatino
Quando: dal 4 al 22 Aprile
Luogo: Teatro Diana
Orario: 4, 5, 6, 7, 10, 12, 13, 14, 18, 19, 20, 21 ore 21:00; sabato 7 e 14 ore 17:30; domenica 8, 15 e 22 ore 18:00
Regia: Gigi Proietti
Interpreti: Francesco Cicchella
Note: “Millevoci Tonight Show” è un one man show comico-musicale nel quale Francesco Cicchella mette in gioco le sue doti di comico, cantante e intrattenitore. Il titolo strizza l’occhio allo storico varietà di Rai1 “Milleluci” e al contemporaneo “Tonight show” americano, sintetizzando uno dei criteri principali dello spettacolo: fondere gli elementi tradizionali del varietà con una concezione più fresca, moderna ed innovativa del one man show. Le mille voci a cui si fa riferimento sono quelle che Cicchella porta in scena, facendo vivere una moltitudine di personaggi e giocando continuamente con la sua vocalità anche quando veste i panni di se stesso.
Il giovane comico si racconta con ironia, in un susseguirsi di pezzi di bravura e grande comicità, lasciando scoprire al pubblico il mondo che c’è dietro l’artista televisivo, senza però trascurare i personaggi che lo hanno reso popolare sul piccolo schermo. Le celebri parodie televisive di Massimo Ranieri, Michael Bublé, Gigi D’Alessio, rivisitate in chiave teatrale, restano infatti tra i momenti più esilaranti dello show. A queste, si aggiungono delle vere e proprie novità assolute, come la parodia dell’attore Toni Servillo.
Info e prenotazioni: 081 5567527 | 081 5784978 | diana@teatrodiana.it

 

PrometeoPrometeo
Da: Eschilo
Adattamento, scene e regia: Massimo Luconi
Quando: dal 4 al 15 Aprile
Luogo: Teatro Mercadante
Orario: 4, 6, 10, 13 ore 21:00; 5, 11, 12 ore 17:00; 7, 14 ore 19:00; 8, 15 ore18:00
Interpreti: Daria D’Aloia, Vincenzo d’Amato, Anna Mallamaci, Valentina Minzoni, Alessio Vassallo, con i musicisti Tommaso Di Giulio alle chitarre e Paolo Volpini alla batteria
Note: «Il destino di Prometeo – annota il regista Luconi – è diventato, nel corso della storia della nostra civiltà, l’emblema di una umanità che acquista autonomia, fra utopia e sconfitta, libero pensiero e consapevolezza di sé, in contrapposizione alle minacce della natura e alla tirannia di un potere violento e distruttivo. Prometeo dona il fuoco agli uomini per affrancarli dalla loro barbarie, ma il fuoco ha anche un valore ambiguo, come ambigua è la figura stessa di Prometeo, eroe e vittima del potere di Zeus, ma anche in parte colpevole di aver tradito la fiducia del re dell’Olimpo (e il fatto che questo dono possa essere usato male è uno dei motivi che percorrono l’opera e che inquietano il nostro presente). La vicenda di Prometeo, con la sua dolorosa e nobile immagine di ribelle, di uomo in rivolta, che accetta di scontare il proprio destino con intransigente e coerente consapevolezza, è carica di pathos senza tempo, di rimandi a momenti drammatici della nostra storia contemporanea…Con un doppio livello di narrazione (teatrale ed emotivo), siamo testimoni di un dramma che appartiene ai canoni del teatro antico e moderno, e guardiamo a questa opera straordinaria dell’antichità con il nostro sguardo critico, spogliandola dall’enfasi della tradizione ottocentesca ma assumendone in pieno l’energia e il fascino primordiale. Dopo aver nutrito il mio orizzonte culturale con la Grecia moderna più che con quella antica, occuparsi di Prometeo vuol dire compiere un viaggio alla ricerca del mito che ci appartiene come popoli del Mediterraneo. La storia di Prometeo, che è dentro di noi, sedimentata da secoli di storia anche tragica, ci arriva con i pezzi dell’opera di Ritsos, con il cinema di Cacoyannis e di Angelopoulos, incarna le nostre angosce e inquietudini, in termini psicanalitici rappresenta anche un incessante desiderio, una perenne insoddisfazione e pulsione conoscitiva e riflette in sintesi il tormento e il rovello intellettuale dell’uomo, che gli antichi greci già avevano ben evidenziato e analizzato. La tragedia è tutta in questa tensione su ciò che sarà domani, nella continua attesa sul futuro degli uomini e degli dei».
Info e prenotazioni: 081 5513396 | biglietteria@teatrostabilenapoli.it

 

ROMANZO_D'INFANZIA_AbbondanzaBertoniQuelli che la Danza 2018
Quando: dal 4 all’8 Aprile
Luogo: Teatro Nuovo
Orario: giovedì e sabato ore 21:00; venerdì e domenica ore 18:30
Coreografie: Itamar Serussi Sahar e Chris Haring/Liquid Loft
Interpreti: Milvia Marigliano, Arturo Cirillo, Rosario Lisma e Riccardo Buffonini
Calendario spettacoli e Note: Mercoledì 4 aprile – il Balletto di Roma in Giselle, con le coreografie di Itamar Serussi Sahar e Chris Haring/Liquid Loft. Un doppio remake in cui la tragica trama sapientemente si confonde con gli ingredienti della danza di oggi e con le strutture di pensiero della quotidianità contemporanea, e che non vuole riproporre una Giselle narrativa, ma piuttosto tematica, analizzata nella sua attualità e complessità, attraverso i temi cardine della sua vicenda: amore, tradimento e vendetta.
Giovedì 5 aprile – Alessandro Sciarroni con la performance Home alone, destinata essenzialmente a un pubblico di giovani spettatori (sono previste, infatti, due repliche, alle ore 10.30 e alle 18.30), presentata dal Balletto di Roma. Dopo il grande successo di JOSEPH­­_Kids, creazione del 2013 presentata in Italia e all’estero in prestigiosi contesti come il Festival d’Automne a Parigi e la Biennale de la Danse a Lione, Alessandro Sciarroni torna a esplorare i temi della multimedialità per gli spettatori più giovani, con una nuova versione dello spettacolo appositamente ideato per la compagnia romana.
Venerdì 6 aprile – con Romanzo d’infanzia, l’atteso spettacolo dei coreografi Michele Abbondanza e Antonella Bertoni, che rappresenta da venti anni un classico del teatro per l’infanzia, in scena per la prima volta a Napoli. Romanzo d’infanzia è uno spettacolo in cui il linguaggio del teatro-danza, normalmente riservato a un pubblico non di giovanissimi, si propone in una formula più narrativa ed immediata in modo da renderlo fruibile anche dai bambini. In scena due danzatori che si alternano tra essere genitori e figli e poi di nuovo padre e figlio e madre e figlia e poi fratelli, sì, soprattutto fratelli, e alternano il subire e il ribellarsi e fuggire e difendere e proteggersi e scappare e tornare e farsi rapire per sempre senza ritorni: insomma vivere.
Sabato 7 aprile – Compagnia Zappalà Danza con il nuovo spettacolo Corpo a corpo, che ha debuttato, in prima assoluta, il 23 marzo a Catania, con la coreografia e regia di Roberto Zappalà e i danzatori Gaetano Montecasino e Fernando Roldan Ferrer. La nuova creazione di Roberto Zappalà, Liederduett, con debutto previsto per l’estate 2018, è anticipata da alcuni step di “meditazione”. La prima, Corpo a corpo, indaga la violenza che i corpi subiscono ed esprimono sin dall’inizio della vita. Successivamente, il secondo studio, Simbiosi esplorerà un mondo apparentemente comune a tutti ma praticamente mancante, legato all’intesa, al legame, all’intima unità che dovrebbe esistere tra gli “organismi animali e vegetali”.
Domenica 8 aprile – Movimento Danza con la performance La teoria dello sciame intelligente, coreografia Gabriella Stazio, con Ana Cotorè, Valeria D’Antonio, Sonia Di Gennaro, Simona Perrella, Luana Rossetti. La teoria dello sciame intelligente è una live performance in cui i concept compositivi di base si rifanno alla teoria dello Swarm Intelligence, ovvero sulle incredibili capacità di insetti sociali, stormi di uccelli, banchi di pesci, di risolvere problemi complessi grazie ad un’organizzazione senza organizzazione. Un gruppo di artisti può essere come un banco di pesci o una colonia d’insetti in cui le interazioni tra i soggetti garantiscono la propagazione delle informazioni con un sistema robusto e flessibile?
Info e prenotazioni: 0814976267 | botteghino@teatronuovonapoli.it

 

Ars Nova Napoli in concertoArs Nova Napoli in concerto
Quando: 5 aprile
Luogo: Galleria Toledo
Orario: 21
Interpreti: Marcello Squillante: Fisarmonica e Voce, Antonino Anastasia: Percussioni – Tamburi a Cornice, Vincenzo Racioppi: Mandolino e Charango, Gianluca Fusco: Chitarra – Organetto – Voce, Michelangelo Nusco: Violino – Mandolino – Tromba – Baglamas, Bruno Belardi: Contrabbasso
Trama: Dopo l’uscita di “Chi fatica se more e famme”, dedicato alla raccolta di quasi 10 anni di incontri, gli Ars Nova Napoli hanno iniziato il loro primo lavoro sulla scrittura. Il prossimo disco sarà il frutto dello studio sulla creazione di parole e musiche proprie, cercando di rimanere fedeli ai canoni delle musiche popolari, continuando la ricerca all’interno dell’immenso repertorio tradizionale composto da serenate, tarantelle, canti a distesa. Il gruppo propone le proprie creazioni basate su di un linguaggio già esistente, arricchito però da numerose influenze con la world music. Gli Ars Nova Napoli sono un gruppo di sei giovani musicisti napoletani, uniti dalla stessa passione per la musica tradizionale del Sud Italia. Da alcuni anni portano in giro per strade e festival il loro spettacolo in continua evoluzione. L’obbiettivo è partire dalle tradizioni popolari a noi vicine per raggiungere con la musica il resto del mondo. Il gruppo è composto da violino, fisarmonica, contrabbasso, charango boliviano, tamburi a cornice, chitarra e voci. Il repertorio – costituito inizialmente da tarantelle, pizziche, tammuriate e serenate – si è ampliato sempre di più con l’aggiunta di danze popolari dell’Est Europa.
Info e prenotazioni: 081425037 – 081425824

 

LA_MAR_Marzio_Paioni_(ph_Michela_Piccinini)_06La mar
Di: Olimpia De Girolamo
Quando: dal 5 al 7 Aprile
Luogo: Teatro Elicantropo
Orario: ore 21:00
Interpreti: Marzio Paioni
Regia: Claudio Orlandini
Note: La mar racconta di Venerio, personaggio vecchio e solo su un’isola sperduta su cui si erge un faro. Potrebbe essere il guardiano della luce che orienta le navi, ma nell’oggetto della narrazione diventa molto di più.
È il testimone di una resa esistenziale, il rifugio di una bandiera bianca, una “stanza trasparente” che illumina a intermittenza i ricordi ripercorsi nell’ultimo giorno di vita per poi finire avvolti dall’oscurità. È, dunque, la sua storia, del rapporto frettoloso con le donne, spesso prostitute, o di quello, decisamente più tormentato, con il padre violento: un segreto che va raccontato per potersene liberare. La lingua di Venerio è contaminata, ora è napoletano, soprattutto italiano ma anche qualche slancio in francese, tedesco e qualche venatura nostrana.
Da fuori premono la modernità, la gioventù, la tecnica, e da dentro i ricordi, il passato, le paure e, infine, le speranze.
Rinchiuso in uno spazio attraversato dalla luce ci racconta in un viaggio, apparentemente immobile, la visione di un’anima umana, le paure, le solitudini, la sfida alle dicerie della gente e ai fantasmi del passato. Racconta soprattutto un mare vissuto al femminile, dignitoso, nobile, infinito: la mar.
La mar è il mare che accoglie e che offre, è spazio di viaggio e di ritorno che richiede coraggio e forza d’animo per essere conosciuto e rispettato.
“Ciò che mi ha suggestionato sin dalla prima lettura del testo – scrive il regista in una nota – è stata l’atmosfera di intima ricerca del personaggio, il suo bisogno di incontrarsi, di denudarsi, di mettersi di fronte al mondo per comunicare ciò che stava accadendo dentro di sé. Questa atmosfera è stata tradotta direttamente sul corpo dell’attore, spogliandolo, mettendolo in trasparenza di fronte al pubblico perché raccontasse tutto il movimento interiore di un uomo che ha curato per tutta la vita la luce del faro.
La stanza trasparente con la luce si trasforma in metafora dell’esistenza. Con le sue intermittenze luminose illumina e poi oscura le vicende della vita dell’uomo che, proprio in questo denudarsi nella trasparenza, impara a conoscere l’amore, a rimettersi al mondo per affrontare con nuova speranza il suo futuro. Il ritmo del faro si fonde con la musica e diviene racconto di vita, fatto di luci e di ombre, come la storia di ciascuno di noi.
Info e Prenotazioni: 3491925942 (mattina), 081296640 (pomeriggio)

 

roberto azzurroScarrafunera
Di: Cristian Izzo
Quando: dal 5 all’8 Aprile
Luogo: Nuovo Teatro Sancarluccio
Orario: feriali ore 21:00; domenica ore 18:00
Interpreti: Roberto Azzurro
Regia: Roberto Azzurro
Note: Siamo tutti ancora un po’ animali. Siamo tutti un po’ esseri umani. Da questa riflessione parto, dopo aver interpretato alcuni esseri umani che sembrano stare al di sopra di altri esseri umani, alcuni esseri umani speciali insomma speciali – Pier Paolo Pasolini, Oscar Wilde, Boni de Castellane – e dunque stavolta divento lo “scarrafone”. E finalmente, senza ricorrere al favoloso Gregor Samsa di Kafka, eccone un altro, senza nome, ma fatto di versi. E, nell’intento di diventare altro sulla scena – un “altro” apparentemente così lontano da noi – quando ho “incontrato” Scarrafunera di Cristian Izzo, mi sono reso conto che poi così tanto lontano non ero. Infatti lui stesso dice:
Una scarrafunera è un nido di scarafaggi. Ed è qui che rifletto su una somiglianza naturale tra l’uomo e lo “scarrafone”, che non ha nulla a che vedere con i ben noti cliché riguardanti lo schifo, il ribrezzo provocati da questo antipatico essere vivente e più vicina a quanto detto da Joyce in “Dubliners”, o da Dickens in “Hard Times”. L’essere umano, come lo scarrafone, non si percepisce come componente di una collettività, ma si concepisce come principio e fine di un Universo a sé stante, ed in questo continuo affermarsi e prevaricarsi di “ego” ipertrofici crea un movimento spastico, violento, convulso e continuo, pur restando sempre immobile, nello stesso punto. Una pesante immobilità, una irrisolutezza nevrotica, che sembra entrata nella quotidianità, di chi s’illude di conquistare il Mondo, rubando la mela del vicino, mentre lui non è in casa, perché occupato a rubare un’altra mela, ad un altro vicino: magari, proprio a lui.
Certo, dopo la mia terribile esperienza mi risulta più diciamo così impegnativo recitare questo scarrafone che riflette e teorizza sulla vita, sulla condizione animale e umana, e soprattutto la morte. Ma il teatro è affascinante proprio per questo, per il modo che ha di congiungere vite e vite, per la capacità di indagare sulle altrui e sulle proprie esistenze, per quanto riesca ad avvicinarci ad altre dimensioni che risultano poi essere molto più vicine di quanto non sembrassero.
Info e prenotazioni: 081 4104467 | 081 5448891 |347 4871410

 

Simone-Schettino foto dueFondamentalmente Show
Quando: dal 5 al 13 aprile
Luogo: Teatro Totò
Orario: feriali ore 21.00, sabato doppio spettacolo ore 17.30 e 21.00 domenica ore 18.00
Autore: Simone Schettino
Interpreti: Simone Schettino e Francesco Mastrandrea
Trama: Continua con “Fondamentalmente Show”, lo spettacolo di e con Simone Schettino, la stagione del Teatro Totò. Da giovedì 5 aprile, nello spazio diretto da Salvatore Liguori, il comico napoletano proporrà un lavoro interattivo grazie al quale sperimenterà un singolare mix tra la sua comicità tradizionale che lo ha contraddistinto fino ad oggi e l’apporto della tecnologia, creando situazioni nuove all’interno dello spettacolo stesso. In questa singolare rappresentazione le costanti che uniscono e non stravolgono passato presente e futuro riguarderanno le risate e l’appagamento del pubblico in sala, cui spetterà sempre l’ultima parola. Con la partecipazione di Francesco Mastandrea e le musiche di Frank Carpentieri, “Il meraviglioso mondo comico di Simone- come ha detto il regista Simone- verrà raccontato in una chiave super moderna attraverso video proiezioni, da cui lui stesso potrà tirare fuori oggetti come per magia o interagire con personaggi del passato o del futuro. La musica dal vivo, insieme a dei performer bravissimi saranno il collante per uno show energico, luminoso ed esilarante; che farà viaggiare ridendo a crepapelle dimenticando i brutti momenti della giornata e aiutando a superare quel peggio lasciato alle spalle del passato”. Come una sorta di favola che ha il sapore del fumetto, “Fondamentalmente Show” è ambientato in tempi moderni. Lo spettatore sarà catapultato in una scatola tridimensionale del tempo in cui smartphone e computer ed attuali tendenze convivono insieme a cabine telefoniche mangianastri e nostalgie del vintage. Spetterà al pubblico decidere cosa eliminare senza rimpianti e soprattutto come utilizzare ciò che invece deciderà di trattenere.
Info e prenotazioni: 081 564 75 25 – botteghino@teatrototo.it

 

Adriana-Follieri_Foto-823x450MIRIÀM – Storia laica di una nascita annunciata
Quando: 6 aprile
Luogo: Villa di Donato
Orario: 21
Voce recitante: Adriana Follieri
Musiche originali eseguite al violoncello: Pasquale Termini
Testi liberamente tratti da Erri De Luca, Alda Merini, Pablo Neruda, Mariangela Gualtieri.
Trama: Nell’ambito di “A CENA CON…monologhi d’artista”, rassegna a cura di Anna Maria Ackermann dedicata al monologo come grande prova d’attore e come atto d’amore verso il pubblico, venerdì 6 aprile alle ore 21 sarà Adriana Follieri a salire sul palco di Villa di Donato in MIRIÀM – Storia laica di una nascita annunciata.
In un incastro tra narrazione e poesia, MIRIÀM – Storia laica di una nascita annunciata” è un elogio alla semplicità, il racconto universale della nascita e della morte, di una maternità profondamente laica che pure si riconosce nei nomi e nei luoghi di una fede nata senza il sospetto del proselitismo.
Storia di un Cristo nella pancia di sua madre, racconto intenso di nove mesi di paura, solitudine, incomprensione, stelle guida e stupore di fronte all’inatteso. La scena è quasi vuota, solo un luogo da riempire con voce accompagnata, presa per mano, da note, ritmo e melodia di viaggio, e poi tratti di pennello dipinti da corpi in stati tragici e incantevoli, che mostrano agli occhi i luoghi impossibili di una storia possibile.
“Io amo la vita/ perché se morissi/ non sopporterei il pianto di mia madre.”
A conclusione dello spettacolo teatrale, come consuetudine della casa, sarà servita una cena a tema, appositamente ideata dalla padrona di casa e realizzata dagli chef Gianluca e Tina Maggio.
Prenotazione obbligatoria: prenotazioni@key-lab.net

 

treasure islandTreasure Island
Liberamente ispirato al romanzo di: Robert Louis Stevenson
Quando: 6 Aprile
Luogo: Le Nuvole/Casa del Contemporaneo
Orario: sabato ore 20:30
Interpreti: Simon Edmonds e Eddie Roberts e Francesco Di Gennaro
Regia: Enzo Musicò
Note: “Treasure Island non è un semplice romanzo d’avventura, è un viaggio inaspettato. Attraverso se stessi, in una costante ricerca dei propri desideri e soprattutto di quanto si è disposti a mettere in gioco per raggiungerli – così descrivono lo spettacolo gli interpreti Simon Edmonds e Eddie Roberts che continuano – Fra tradimenti e false apparenze dove gli altri, anche se in alcuni momenti sembrano fedeli e onesti, spesso dimostrano di volerti colpire alle spalle o comunque tradirti, abbiamo cercato di mettere in scena questa eterna sfida tra il bene e il male sempre con il nostro consueto humor inglese che si incontra perfettamente con la veracità napoletana di Francesco Di Gennaro”.
L’avventura ha inizio con il ritrovamento di una vecchia mappa del tesoro. È Jim Hawkins ad averla scovata nel baule del vecchio marinaio di nome Billy Bones, ospite alla locanda gestita dai suoi genitori. Affascinato dall’idea di partire alla ricerca del tesoro, Jim troverà sostegno ad intraprendere questa avventura anche nella mamma, nonostante gli ovvi pericoli a cui potrebbe andare incontro. Ma per partire servono una nave e soprattutto un equipaggio! Sulla banchina del porto Jim riesce a procurarsi entrambi, non sa però che quello che ha arruolato come cuoco di bordo è in realtà Long John Silver, un vecchio pirata senza una gamba e un inseparabile pappagallo, noto ai più per la sua crudeltà e intenzionato ad impadronirsi della nave e del tesoro. La ciurma così assemblata salpa alla volta dei Caraibi per trovare il famoso tesoro. Poco prima di approdare sull’isola, Jim scopre che Silver sta preparando un ammutinamento della nave per impossessarsi da solo del bottino, perciò decide di intrufolarsi fra gli ammutinati scesi a terra per mettersi alla ricerca del tesoro personalmente. Qui s’imbatte in uno strano individuo di nome Ben Gunn, che tre anni prima era stato abbandonato lì dal suo equipaggio perché aveva rivelato l’esistenza di un tesoro che però non era mai stato trovato. Grazie a Ben Gunn e dopo una serie di tradimenti e di rocamboleschi combattimenti Jim riuscirà a mettere le mani sul forziere pieno di danaro e gioielli prima di lasciare definitivamente l’isola e rimettersi in mare…magari verso nuove sfide!
Un’avventura fatta di occasioni da prendere al volo per migliorare la propria vita, ma anche di paure, contrasti, dove accade di tutto: ammutinamenti, tradimenti, accordi sottobanco, duelli, agguati, combattimenti, sparatorie, accoltellamenti, bandiere nere della pirateria issate sul pennone della nave, sangue, morti.
Info e prenotazioni: 320 4068904 | 081 2395653 | urciuoli@lenuvole.com

 

Tre. Le sorelle Prozorov.Tre. Le sorelle Prozorov.
Quando: 6 e 7 aprile
Luogo: Theatre De Poche
Orario: 21
Regia e adattamento: Giovanni Meola
Interpreti: Roberta Astuti, Sara Missaglia, Chiara Vitiello
Trama: Tre. Le sorelle Prozorov.
In Cechov.
Tre allora e tre ora. In noi.
Loro, solo loro.
Con un po’ di Irina in Masha e Olga e un po’ di Masha e Olga nelle altre due
e tutte e tre ad esser le facce di uno stesso solido a più facce.
Come erano, come sono, come saranno.
Accompagnarle, affiancarle, ascoltarle.
E accompagnandole, scoprire, ricordare, riportare al cuore della faccenda.
Di allora e di ora.
“A Mosca! A Mosca!”: il mantra, il grido di battaglia, simbolo di un passato solidificato e bloccato nell’ambra della memoria paralizzante, simbolo di un futuro che si vorrebbe accadesse ma che evidentemente non accadrà.
Mai. O accadrà senza rendersene conto?
La potenzialità dell’accadere che non accade.
L’accadere che tradisce la potenzialità e accade.
Così, semplicemente.
Le tre sorelle sono in ciascuno di noi, nelle infinite sliding doors che le maschere del nostro quotidiano ci mettono costantemente davanti.
O addosso.
Info e prenotazioni: 0815490928 – 3312332302 – theatre.depoche@libero.it

 

locandina La strana coppiaLa strana coppia
Quando: dal 6 al 15 aprile
Luogo: Teatro Augusteo
Orario: Venerdì 6 alle ore 21:00. Sabato 7 alle ore 21:00. Domenica 8 alle ore 18:00. Martedì 10 alle ore 21:00. Mercoledì 11 alle ore 18:00. Giovedì 12 alle ore 21:00. Venerdì 13 alle ore 21:00. Sabato 14 alle ore 21:00. Domenica 15 alle ore 18:00
Interpreti: Claudia Cardinale, Ottavia Piccolo, Patrizia Spinosi, Lello Giulivo, Nicola d’Ortona, Cinzia Cordella, Angela Russo
Regia: Antonio Mastellone
Trama: Olivia Madison conduce un’esistenza solitaria e disillusa da quando si è separata dal marito. Disordinata e approssimativa, vive sola in un appartamento trasandato, passando i venerdì̀ sera a parlare di sesso, gossip e a giocare a poker con le amiche Vera, Michi e Silvia. La routine di Olivia viene sconvolta dall’arrivo di Fiorenza, un’amica appena lasciata dal marito, che è l’esatto opposto di Olivia: precisa in modo maniacale, ossessionata dall’ordine e dalla pulizia, piena di allergie e di tic, e incapace di rassegnarsi alla fine del proprio matrimonio. Fiorenza, Olivia, Vera, Silvia e Michi sono amiche. Come tutte le amiche condividono gioie e dolori, sconfitte e vittorie. Quando Fiorenza è costretta a lasciare casa minacciando il suicidio, alla fine della relazione con Sidney, il rifugio più̀ naturale è il gruppo, la comunità̀ delle amiche.
“Se uno si vuol suicidare qual è il posto migliore per farlo? Con le sue amiche.”. Lì si può̀ dipanare l’elaborazione del lutto, lì il suo dolore può̀ sposare ed essere sposato da quello di Olivia, anche lei separata irrisolta. Lì il suo dolore può̀ guarire ed essere guarito. Attraverso la lente strutturante dell’ironia, Simon rappresenta dei piccoli drammi umani, quelli che tutti conosciamo, rendendoli gioiosi e divertenti, pacificandoli con grazia e delicatezza, costruendo cinque piccole eroine, scarsamente significative, ma enormemente rappresentative delle nostre nevrosi, delle nostre manie, dei nostri piccoli desideri, dei nostri banali dolori.
Informazioni: www.teatroaugusteo.it – 081414243 – 405660, dal lunedì al sabato tra le ore 10:30 e le ore 19:30. La domenica dalle ore 10:30 alle ore 13:30.

 

Amaritudo Vitae. Me sfasterioAmaritudo Vitae. Me Sfasterio
liberamente ispirato all’opera di Annibale Ruccello
Quando: 7 aprile
Luogo: Accademia “G. Verdi”
Orario: 20:30
Interpreti: Ilaria Arra, Renato Bisogni, Giuseppe Di Somma, Giulia Menna, Pasquale Sommella
Regia e adattamento: Nicola Laieta
Trama: “Il testo del monologo “La telefonata” di Annibale Ruccello è stato sostanzialmente modificato con l’inserimento di un personaggio non previsto dall’autore. Nonostante le sue riserve, l’erede di Ruccello ha autorizzato eccezionalmente e per la sola data del 7 aprile 2018 tale modifica nella considerazione della lodevole motivazione sociale ed educativa addotta dall’Associazione Trerrote nel richiedere il permesso di rappresentazione”.
Nel 1986 Annibale Ruccello registrò alla Siae un “monologo in quattro parti”, riportando il titolo “Mamme” e non “Mamma”, come venne poi intitolato nella versione edita.
Quattro brevi atti unici nei quali la fiaba si trasforma in delirio, cattiveria, insensatezza. Nel primo episodio (“Le fiabe”, non a caso, una rivisitazione del cunto napoletano) Gli eroi di Ruccello appartengono ad una umanità ambigua, ambivalente, sporca e, per certi versi, appunto, eroica perché vinta dalla storia e dal tempo. Sono le tre eroine, tre donne in tre storie tragiche. La “Maria di Carmelo”: vita quotidiana di una donna ospite di un manicomio perché convinta di essere la Madonna, reso con la tesa ruvidità e scabrezza dei suoi deliri antichi e post-moderni insieme, ed un degradato rapporto con le suore. “Mal di denti”, tratto da “Notturno di donne con ospiti”, ovvero una mamma che nella sofferenza temporanea del mal di denti, nel giorno di Venerdì santo, scopre che la figlia Adriana è incinta; le sue considerazioni spaziano dal senso comune di vergogna/rabbia al rifiuto del pensiero di scendere di un gradino sociale (!) imparentandosi con il figlio di un operaio, fino alla tragedia del suicidio della ragazza.
Ed infine, il monologo che chiude l’opera: “La telefonata”. In questo monologo, un’unica, lunga e concettualmente infinita telefonata la Mamma – nel preoccuparsi dei massimi sistemi dell’umanità ovvero telenovelas e gossips – quelle che oggi sarebbero l’umanità in scena delle defilippomaria e barbaradurso e dei verissimo – segue estreme ed allucinanti presenze televisive mischiate a quadretti familiari che ne vogliono imitare i fasti – e mentre fa ciò contemporaneamente bada o meglio strilla ai suoi figli e nipoti, a cui sono stati imposti nomi delle soap-opera allora in voga: Veruska, Morgana, Ursula e Isaura, in una simbolica perdita della tradizione e del rapporto con il proprio territorio fisico, e nell’iniziale transisto verso quello mediale. Qualche anno dopo a Napoli non a caso sarebbero nati tanti Diego (medialità calcistica), come oggi negli anni Dieci, tante Sofie (bimbe della neo-borghesia fintamente sapienziale).
Prenotazione obbligatoria: 320 21 66 484

 

Quartieri JazzQuartieri Jazz in Concerto
Quando: 7 aprile
Orario: 21
Luogo: Galleria Borbonica
Trama: Il chitarrista napoletano dei Quartieri Spagnoli reduce dal grande successo del primo disco ‘E strade cà portano a mare “ha dato vita ad un nuovo lavoro, originale e sperimentale” all’insegna della consapevolezza e della rivalutazione dell’identità partenopea, attraverso la fusione tra lanapoletanità dei vicoli in cui vive l’artista, e il jazz manouche dei caposcuola come Reinhardt e Rosenberg, proseguendo così sulla strada del genere coniato…Il NEAPOLITAN GIPSY JAZZ.
L’album dal titolo “Le 4 giornate di Napoli” trae ispirazione da quell’incredibile momento storico rappresentato dal settembre del ’43 e dal sentimento di “Unione e Ribellione” che unì i Napoletani tutti contro un unico e comune nemico. E come ieri, oggi spira in città una forte voglia di riscatto e cambiamento, ma oggi è necessario imbracciare le armi della cultura e cavalcare questa nuova “Rivoluzione Napoletana” partita dal basso, facendo “Resistenza Culturale”.
A fare gli onori di casa nell’ottimo progetto grafico di Maria Dalmotto (presso la Full Heads) tra le meravigliose foto di Marina Sgamato, i commoventi scritti dell’avv. Enzo Sabatasso, amico d’infanzia già presente nel lavoro precedente, e lo scrittore partenopeo Luca Delgado, anch’egli impegnato nel#Riscetamento della città, regalandoci due pagine su “Le 4 giornate di Napoli”, ma soprattutto su di una “Quinta Giornata”, all’insegna della lotta e di un nuovo “Riscatto Napoletano”.
Ad accompagnare la serata tra passato e presente, mentre si scende nei meandri della terra e nel profondo delle proprie emozioni sarà il sound diMario Romano con la sua chitarra manouche, Alberto Santaniello alla chitarra classica e Dario Franco al basso.
Oltre ai nuovi brani la band eseguirà anche degli evergreen del loro repertorio.
Info e prenotazioni: 340.489.38.36 – quartierijazz@live.it

 

Ascesa è caduta d'un D'Io - un moto senza luogo - da Nessuno, per NessunoAscesa è caduta d’un D’Io – un moto senza luogo – da Nessuno, per Nessuno
Quando: 7 e 8 aprile
Luogo: TAV
Orario: sabato ore 20:30 e domenica ore 18
Autore e interprete: Cristian Izzo
Trama: Dinanzi all’abisso sussistente tra sé e se stessi, tra uomo e uomo, tra uomo e altrove non si può che vivere nell’esperienza della nostalgia, non si può che essere testimonianza fugace dell’inappagabile desiderio di ritornare.
Nel moto statico dell’ascesa e della caduta c’è il voto dell’uomo che avverte la necessità di raccogliersi in sé, di tornare a ciò che va oltre l’uomo, ovvero, all’arte.
Tale è il ritorno al primordialmente eterno, tale è il ritorno agli eroi dell’epos che divengono monumento alla vergogna, al senso del fallimento derivante dalla strapotente affermazione di un Io ipertrofico.
L’interventismo sterile della volontà previene, dunque, qualsiasi possibilità d’avvento: affatica Ulisse per mare, lacera le carni di Prometeo, scioglie le ali di Icaro.
Bisogna, pertanto, sottrarsi alla tirannia del corpo, portatore di volontà, e al suo volgare moto a-da-per-in luogo: è necessario disfarsi dell’io per recuperare la propria alterità ed unicità. Questa sottrazione (quella del corpo), avviene tramite addizione: sovrapponendo freneticamente immagine su immagine, togliendo di continuo punti di riferimento sia all’organismo moventesi, sia all’occhio che lo individua.
Sovrapponendo freneticamente (ancora) fatica su fatica, disgregando e dissolvendo il movimento nello sforzo continuo e in aumento: e con il movimento il corpo che lo compie, nell’attività di battersi all’ultimo sangue affinché l’intestimoniabile verità intima sortisca fuori nell’impossibile sforzo di liberarsi della materia e divenire immateriali.
Lo spazio non è più, quindi, il luogo in cui il corpo si muove ma è interno e, in quanto tale, è il cosmo.
Ci si muove nel corpo e nei suoni prodotti dal corpo ed è ancora un elevare a minore: un anelito all’Uno, al Pan, al Caos.
A quello che c’era da prima del tempo.
Info: 334 8264497 – 334 8263852

 

paolo cresta Atto di fedeAtto di fede
Da testi di: Maurizio de Giovanni
Quando: 7 e 8 Aprile
Luogo: Caos Teatro (Villaricca)
Orario: sabato ore 21:00; domenica ore 20:00
Interpreti: Paolo Cresta
Note: Tratto dal romanzo “Il resto della settimana” di Maurizio de Giovanni, lo spettacolo racconta la variegata umanità che abita quotidianamente il bar di Peppe, un minuscolo universo impregnato del costante profumo di caffè e di sfogliatelle, conficcato nel ventre di Napoli.
Nel bar di Peppe le persone chiacchierano, si sfogano, litigano per poi far sempre pace, condividendo il costante rituale di attesa dell’Evento che si consumerà la domenica pomeriggio: la partita del Napoli.
Con il suo raccontare coinvolgente e fisico Paolo Cresta è capace di trascinare lo spettatore in un affascinante e teneramente nostalgico viaggio nella complessa emotività di una città, la Napoli calcisticamente vincente degli anni ottanta, oramai lontana, che però mantiene dei sotterranei legami con l’attuale sogno di rivivere quegli straordinari momenti di indimenticata gloria.
Info e prenotazioni: 081 19973853 | 328 4566017 | info@caosteatro.com

 

NevrotikaNEVROTIKA VOL. 4-5-6
Scritto e diretto da: Fabiana Fazio
Quando: 7 e 8 Aprile
Luogo: Teatro Civico 14 (Caserta)
Orario: feriali ore 21:00 – domenica ore 19:00
Interpreti: Fabiana Fazio, Valeria Frallicciardi e Giulia Musciacco
Note: Prosegue la ricerca di Progetto Nevrotika nel mondo della nevrosi, o meglio, di quel “disturbo dell’adattamento” da cui nessuno (o quasi), al giorno d’oggi, può dirsi del tutto salvo. Con i primi tre volumi di Nevrotika ha iniziato quello che potremmo definire come un lungo e tortuoso ironico viaggio negli inferi della nostra esistenza. Come un moderno Dante, con Nevrotika vol.4-5-6, si continua ad esplorare i diversi gironi dei dannati, come curiosi turisti di noi stessi.  “Condannati” in vita a perseverare nei nostri errori, costretti a pagare la nostra incapacità di rompere uno schema, una dinamica, uscire da un copione. Ognuno potrà riconoscersi nel girone che preferisce: nell’ipocondriaco, nell’ossessivo-compulsivo, nel paranoico… ce n’è per tutti!
Info e prenotazioni: 0823.441399 | 0823.1601742 | info@teatrocivico14.it

 

La-Paranza-promo-cropLa paranza dei bambini
Di: Roberto Saviano e Mario Gelardi
Quando: dal 5 al 9 aprile
Luogo: Teatro Trianon Viviani
Orario: feriali ore 21:00; domenica ore 18:00
Interpreti: Vincenzo Antonucci (Drone), Luigi Bignone (Dumbo), Antimo Casertano (White), Riccardo Ciccarelli (Maraja), Mariano Coletti (Briatò), Giampiero de Concilio (Cristian), Simone Fiorillo (Lollipop), Carlo Geltrude (Dentino), Enrico Maria Pacini (Dragò) con la partecipazione di Ivan Castiglione
Regia: Mario Gerlardi con la collaborazione di Carlo Caracciolo
Note: Il termine «paranza» nel gergo camorristico significa gruppo criminale. La parola ha origini marinaresche e indica le piccole imbarcazioni per la pesca che, in coppia, tirano le reti nei fondali bassi, dove si tirano su pesci piccoli, quelli buoni per la frittura di paranza. L’espressione «paranza dei bambini» indica le batterie di fuoco, quelle che negli ultimi anni attraversano Forcella, come la Sanità, ma restituisce anche con una certa fedeltà l’immagine di pesci talmente piccoli da poter essere cucinati solo fritti: cotti e mangiati all’istante, proprio come i ragazzini del romanzo.
Dopo la felice esperienza dello spettacolo Gomorra, Saviano e Gelardi si sono uniti di nuovo per questo nuovo progetto che racconta la controversa ascesa di una tribù adolescente verso il potere, pronta a piombare nel buio della tragedia scespiriana e nel nero infinito dei fumetti di Frank Miller.
Il lavoro teatrale racconta una verità cruda, violenta, senza scampo. In uno scenario di buio dell’anima, simile al profondo abisso del mare di notte, si perdono i giovani – giovanissimi – protagonisti, membri di una comunità, che ha le proprie regole ed è pervasa dall’idea che la violenza e la sopraffazione siano l’unica via possibile per crescere e trovare un posto nel mondo.
Ma lo spettacolo non denuncia solo scie di sangue, ma intende immaginare un futuro ancora possibile proprio attraverso il teatro. «Con Carlo Caracciolo, che ha collaborato alla regia – spiega Gelardi –, ci siamo posti la meta importante di creare un nuovo immaginario, abbattendo i luoghi comuni che ormai sono radicati quando si racconta la camorra. La necessità era quella di andare oltre Gomorra, che pure, dieci anni prima, è stato il punto di partenza di tutto questo, portandoci alla fondazione del Nuovo teatro Sanità, un segno tangibile e visibile che la cultura può cambiare le cose».
Info e prenotazioni: 081 2258285 | trianon@teatrotrianon.org

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