Nei prossimi giorni a teatro…
Gli spettacoli in programma in Campania dal 9 al 15 aprile.
Di Irene Bonadies e Gabriella Galbiati
La fondazione
Di: Raffaello Baldini
Quando: 9 Aprile
Luogo: Salotto de Il Teatro Cerca Casa (zona Vomero)
Orario: ore 18:00
Interpreti: Stefano Jotti
Note: La Fondazione è uno spettacolo sulle cose che svaniscono e sul desiderio di conservarle: non a caso è stato scritto durante l’ultimo periodo di vita dell’autore.
Il protagonista della vicenda scenica è un personaggio un po’ matto, che colleziona i più assurdi oggetti del passato, preso ossessivamente dall’idea di dar vita a una fondazione che tenga viva la memoria delle cose più sfuggenti: i pensieri; non quelli grandi dei poeti e dei filosofi, che tanto a questi ci pensano già i libri, ma quelli che vengono a tutti quanti in qualche momento della giornata, e sembrano tanto acuti, e poi spariscono nel flusso della vita: « … tutto quello che io ho raccolto in una vita… i miei sentimenti‑ scrive Baldini ‑ il mio mondo, perché io volevo lasciare un segno, che la mia vita durasse, e tutte queste cose io volevo che fossero come dei testimoni, no, non dei testimoni, perché tutta questa roba è passata per le mie mani, sotto le mie mani, in un certo senso le ho dato una forma, sono una parte di me, che doveva durare più di me, qui non è che uno rinasce, e poi rinasce e poi rinasce, come dice quel coglione, qui è che non muori, fintanto che ci rimane una sedia, una cravatta, una bottiglia d’ inchiostro, vuota, sì, ma una bottiglia d’inchiostro che l’hai adoperato tu, che hai scritto tu, fintanto che ci rimane una cartolina che ti ha mandato un amico venti trent’anni fa… le chiavi vecchie che non aprono più niente, ma ti hanno aperto tutto… »
Info e prenotazioni: 3343347090 | 3470963808 | 081 5782460 | www.ilteatrocercacasa.it
Il gusto salato del cappuccino
Di: Yu Rongjun
Quando: 10 e 11 Aprile
Luogo: Teatro Galleria Toledo
Orario: ore 21:00
Regia: Lorenzo Montanini
Note: Realizzata grazie all’Istituto Confucio, la rappresentazione sarà come di consueto bilingue. Ventitré studenti del Corso di lingua e letteratura cinese dell’Orientale, reciteranno alternando l’italiano e il cinese. I ragazzi hanno lavorato anche stavolta con alcuni professionisti dello spettacolo: la regia e l’adattamento sono di Lorenzo Montanini, le scenografie di Francesco Felaco, i costumi di Federica Centore. Saranno presenti in sala la comunità cinese di Napoli e gli studenti del Paese asiatico che seguono i corsi di italiano all’Orientale
Come nelle precedenti edizioni del Laboratorio, lo spettacolo mette in scena il testo di un drammaturgo contemporaneo cinese. Yu Rongjun è dal 1991 un autore affermato con oltre trenta commedie e numerose sceneggiature cinematografiche, televisive e radiofoniche, ed è inoltre direttore artistico del Teatro delle Arti Drammatiche di Shanghai, che sotto la sua egida è divenuto fulcro della vita artistica della metropoli. “Il gusto salato del cappuccino” è stata scritta nel 2001 ed è stata rappresentata per sei anni consecutivi in Cina. Nel 2008 è stata messa in scena all’Auditorium Parco della Musica di Roma. Articolata in tre atti, l’opera riflette sulla crisi matrimoniale delle coppie di mezza età. Tradimenti, tragedie private, incapacità di comunicare e occasioni mancate sono raccontate attraverso un flusso di coscienza che ruota attorno all’opposizione: uomo e donna, yin e yang, caffè e latte, amaro e dolce che lasciano un gusto salato, quello della vita.
Accolto con grande interesse dagli ambienti accademici e dai media nazionali, da quattordici anni il Laboratorio di Teatro Cinese, attraverso l’insegnamento della lingua, permette di comprendere i problemi della società cinese contemporanea, la sua cultura e i suoi continui cambiamenti. In una città come Napoli, da sempre a forte tradizione orientalistica, il laboratorio si propone anche di favorire l’integrazione della comunità cinese nel territorio.
Info e prenotazioni: 081425037 | 081425824 |segreteria@galleriatoledo.it
Ranavuottoli – (Le Sorellastre)
Di: Roberto Russo e Biagio Musella
Quando: dal 10 al 15 Aprile
Luogo: Piccolo Bellini
Orario: feriali ore 21:15 – domenica ore 18:30
Interpreti: Nunzia Schiano, Biagio Musella, Pino L’Abbate
Regia: Lello Serao
Note: Ranavuottoli capovolge la celebre fiaba di Cenerentola raccontandola dal punto di vista non di Cinderella ma delle sue sorellastre. Anastasia e Genoveffa vengono presentate come la quintessenza di una cattiveria pari solo alla loro bruttezza. Gli autori Russo e Musella indagano l’origine di tale condizione, giungendo alla conclusione che sia conseguenza di un brutto vissuto, esibito come forma di protesta nei confronti di un mondo che ci pretende belli e vincenti. Per le protagoniste, dunque, essere brutti diventa una forma di reazione, una resistenza, più o meno armata. Con un linguaggio originalissimo che fonde registro fiabesco e comico-grottesco, Ranavuottoli si addentra nei meandri della psiche delle due sorellastre scandagliando il loro vissuto e le possibili ragioni del loro “mal di vivere” con ironia e leggerezza.
Info e prenotazioni: botteghino@teatrobellini.it | 081 5499688
La Cupa – fabbula di un omo che divinne un albero
Di: Mimmo Borrelli
Quando: dal 10 Aprile al 6 Maggio
Luogo: Teatro San Ferdinando
Orario: 10/04/18 MARATONA (FUORI ABBONAMENTO) 19:00 PARTE 1 + PARTE 2, Mercoledì 11/04 ore 21.00 PARTE 1, Giovedì 12/04 ore 17.00 PARTE 1, Venerdì 13/04 ore 21.00 PARTE 1, Sabato 14/04 ore 19.00 PARTE 1, Domenica 15/04 ore 18.00 PARTE 1, Martedì 17/04 ore 21.00 PARTE 1, Mercoledì 18/04 ore 21.00 PARTE 2, Giovedì 19/04 ore 17.00 PARTE 2, Venerdì 20/04 ore 21.00 PARTE 2, Sabato 21/04 ore 19.00 PARTE 2, Domenica 22/04 ore 18.00 PARTE 2, Martedì 24/04 ore 21.00 PARTE 2, Mercoledì 25/04 ore 17.00 PARTE 1, Giovedì 26/04 ore 17.00 PARTE 1, Venerdì 27/04 ore 21.00 PARTE 1, Sabato 28/04 ore 19.00 PARTE 1, Domenica 29/04 ore 18.00 PARTE 1, Mercoledì 02/05 ore 17.00 PARTE 2, Giovedì 03/05 ore 17.00 PARTE 2, Venerdì 04/05 ore 21.00 PARTE 2, Sabato 05/05 ore 19.00 PARTE 2, Domenica 06/05 ore 18.00 PARTE 2
Interpreti: Mimmo Borrelli, Maurizio Azzurro, Dario Barbato, Gaetano Colella, Veronica D’Elia, Renato De Simone, Gennaro Di Colandrea, Paolo Fabozzo, Marianna Fontana, Enzo Gaito, Geremia Longobardo, Stefano Miglio, Autilia Ranieri.
Regia: Mimmo Borrelli
Note: «La Cupa determina lo “svango”, ovvero lo svuotamento, il passaggio dalla Trinità dell’Acqua (composta da ’Nzularchia; ’A Sciaveca e La Madre, ’i figlie so’ piezze ’i sfaccimma) alla Trinità della Terra, suo primo capitolo. Mentre nella precedente trilogia il flusso dell’elemento materico ruotava attorno al cardine orizzontale della maternità: dall’umidità di un’infanzia violata, rinchiusa nell’utero materno di una pioggia incessante di memorie da raccogliere nella tinozza dei ricordi da ricostruire, di ’Nzularchia; per passare all’amore impossibile violentato, inzozzato, insufflato e travolto dai fiotti ondosi del mare de la ’A Sciaveca; fino ad arrivare ad un testo che affrontasse concretamente e non per richiami di allegoria la maternità stessa, ovvero La Madre, ’i figlie so’ piezze ’i sfaccimma; in questa invece affonderò le mie peregrinanti autoanalisi, nei versi del mio inconscio e il suo affiorare in getto e spruzzo furibondo alla pagina prima, alla scena poi, senza intralcio di naturale consequenzialità e senza dunque poter prescindere dalla mia stessa carne e messa in compromissione, negli atti al presente della mia stessa vita, sulla paternità e le sue e le mie paure, non così tanto nascoste».
Un altro sorprendente viaggio nella lingua-universo di Mimmo Borrelli, unanimemente riconosciuto come uno dei maggiori autori teatrali contemporanei italiani. Una magia di suoni e visioni capaci di scuotere e di raggiungere il lato intimo dell’esistenza, attraverso una lingua che con potenza si impone all’ascolto e al senso.
Info e prenotazioni: 081292030 | 081291878
L’ultimo Decamerone
Di: Stefano Massini
Quando: dal 10 Aprile al 6 Maggio
Luogo: Teatro Bellini
Orario: feriali ore 21:15 – domenica ore 18:30
Interpreti: Angela De Matteo, Maria Laila Fernandez, Crescenza Guarnieri, Antonella Romano, Paola Sambo, Camilla Semino Favro, Chiara Stoppa
Regia: Gabriele Russo
Note: Intorno al Decamerone del Boccaccio sono state dette molte cose e altrettante ne sono state scritte. Molte di queste girano intorno a luoghi comuni, paccottiglia scollacciata e florilegi da antologia scolastica. A me premeva soprattutto indagare il suo formidabile valore di riflessione, antica e modernissima, sull’urgenza del narrare, sul ruolo del narrare e sui meccanismi del narrare. Oggi viviamo in una società che è continuamente bombardata di storie, pensiamo, per esempio, quanto il web e i social network entrino continuamente nella nostra vita, con un intrecciarsi di narrazioni multiple, narrazioni istantanee come le fotografie o narrazioni per immagini come i video. E noi, immersi in questo grande mare di storie superflue, molto spesso perdiamo il senso della narrazione. Il Decamerone, viceversa, parte proprio da questo punto: la salvezza, dentro una crisi, sta sempre nel racconto.
Infatti, proprio per questo, mi sono immaginato che i dieci personaggi raccontati dal Boccaccio non siano mai usciti dal famoso bunker dove la peste li ha reclusi, e stiano, ormai da anni, continuando a tentare nuove ulteriori traiettorie di racconti. Ad ognuno di loro ho affidato una storia che, pur non facendo parte del Decamerone originario, contiene in realtà, come un patchwork, il mosaico di tutte le novelle che Boccaccio fa raccontare a quel singolo personaggio. In questo modo le dieci storie che compongono la mia drammaturgia sono, in realtà, un grande omaggio al Decamerone sconosciuto, quello estraneo alle cosiddette Greatest Hits che sovente premiano le solite dieci novelle.
Non so quali linee privilegerà la regia all’interno di un’opera che, come sempre nel mio caso, ha più il carattere di un materiale che non quello di copione scenico. Ciò che so è che, nel concepire la mia personale indagine dentro il Decamerone, ho privilegiato più che mai le sue asimmetrie, le spigolosità, le contrapposizioni fra amori incongrui, visionari e anarchici, assortendo così, accanto alla riflessione sul narrare, un discorso spietato sull’imprevedibilità dei sentimenti umani.
Sono dunque grato a Rosanna Purchia per avermi chiesto di addentrarmi, per la prima volta, dentro la miniera oscura e aurea di un’opera monumentale, estremamente superiore all’immagine stereotipata che, talvolta, abbiamo di essa.
Info e prenotazioni: botteghino@teatrobellini.it | 081 5499688
4 5 6
Di: Mattia Torre
Quando: dal 11 al 15 Aprile
Luogo: Teatro Nuovo
Orario: feriali ore 21:00; domenica ore 18:30
Interpreti: Massimo De Lorenzo, Cristina Pellegrino, Carlo De Ruggieri, affiancati da Michele Nani
Regia: Mattia Torre
Note: Mattia Torre mette in scena la potente arma della parola, attraverso l’invenzione di un nuovo dialetto, una commistione di campano, salentino, siciliano e latino maccheronico, che restituisce un teatro fatto di comicità viva, con personaggi ironici e tragici, freddi e nevrotici, ognuno con la propria psicotica ossessione.
Le deformazioni della lingua danno vita a infiniti siparietti tragicomici e battibecchi di un nucleo familiare ormai deteriorato, in un Sud senza nome e geografia, uno spazio senza luogo e connotazione temporale, scenograficamente delimitato.
La cucina dalla tavola imbandita, infatti, è una triste natura morta, segno della cupa atmosfera che aleggia nella casa sperduta in una valle. Un cucù scandisce il tempo che passa, mentre in pentola bolle, da ben quattro anni, il “sugo perpetuo” della nonna, ormai defunta.
La famiglia, proprio quella del Sud, istituzione caposaldo della società, qui è degenerata nel cancro di un barbaro conservatorismo, incapace della più timida apertura verso l’esterno.
Famiglia del sud (padre, madre e figlio), geograficamente e linguisticamente inesistente, che esprime un miscuglio grezzo e incattivito dei vari dialetti meridionali, di composizione moderna, ma dagli arcaici valori.
Protagonisti di una commedia amara, i personaggi conducono un’esistenza piatta e senza futuro in una valle sferzata dai venti. Nonostante l’apparente solidarietà, per un oscuro obiettivo comune, sono disuniti e ostili, concentrati sulle proprie ossessioni e incapaci di ascoltarsi.
Non c’è amore o altruismo tra loro, ma solo la sopravvivenza e la lotta per i propri spazi. Sono tre animali braccati, divisi dalle più tradizionali dinamiche familiari, tragici esponenti di un’umanità a perdere che tocca il fondo, fino a divenire tragicomica in quella surreale violenza.
Info e prenotazioni: 0814976267 | botteghino@teatronuovonapoli.it
Concerti di Primavera, Luca Signorini e Bruno Persico in versione jazz
Quando: 11 aprile
Luogo: Chiesa Luterana
Orario: 20:30
Trama: Mercoledì 11 aprile alle ore 20,30 alla Chiesa luterana in via Carlo Poerio 5 a Napoli, la rassegna Concerti di primavera diretta da Luciana Renzetti proporrà una serata di jazz con due importanti solisti della classica che da tempo si cimentano con successo anche in questo genere musicale. Il primo violoncello del Teatro di San Carlo Luca Signorini e il pianista Bruno Persico eseguiranno standard e classici di Gershwin, Jobim, Nat King Cole e Paul Young, assieme a composizioni originali e alla celebre “Body & Soul”. Il concerto è a ingresso libero.
Info: 3384390960 – lucianarenzetti@gmail.com – www.celna.it
redFrida un viaggio nei colori dell’anima della pittrice Frida Kahlo
Quando: 12 aprile
Luogo: la Festa dei Folli
Orario: 20:30
Interpreti: Emiliana Bassolino (Attrice) e Giovanna Marziano (Performer in video)
Regia: Ciro Pellegrino
Trama: Sospesi in una eterna danza tra la vita e la morte (la pelona), fluttuano il corpo e l’anima lacerati di una donna profondamente attaccata alla forza della terra. La sua di terra così crudele e sanguigna, così dolente e rivoluzionaria. Attraverso un susseguirsi di confessioni intime e di ricordi colmi di amore e disperazione, si colgono sulla scena gli ultimi momenti di vita di Frida. La donna, l’artista, l’amante che ha fatto della sua intera esistenza una strenua rivoluzione contro un destino di morte e solitudine, depone le armi: la stanchezza ha vinto la guerra. Ancora una volta, come in un gioco di specchi, il pubblico è il suo doppio a cui rivolge il suo ultimo saluto. Emiliana Bassolino
Info e prenotazioni: 0818234046 – 3385484600 – lafestadeifolli@gmail.com – www.lafestadeifollinola.wordpress.com
Giancarlo Giannini – Vita aneddoti e racconti di un grande attore
Quando: 12 Aprile
Luogo: Teatro Totò
Orario: ore 21:00
Interpreti: Giancarlo Giannini, Mimmo Esposito, Marzo Zurzolo 3io, Rosaria de Cicco
Note: “Vita aneddoti e racconti di un grande attore”, è uno spettacolo che nasce da un’ idea di Susy Mennella, attrice e regista napoletana. Susy, infatti, ha concepito lo “spettacolo” come un talk show che non è un recital ma un racconto, un dialogo tra il famoso artista e gli spettatori. Un modo nuovo di fare spettacolo. A volte la realtà dei grandi è più interessante di un testo recitato. Soprattutto quando si tratta di artisti come Giancarlo Giannini. Un modo per ridurre e abolire la quarta parete che solitamente si ripropone a teatro. Giannini, uno dei più grandi artisti italiani, si metterà a nudo, raccontando e raccontandosi. Le sue esperienze, i suoi aneddoti…la sua vita. Attraverso dei video e dei giochi, attraverso interventi musicali capeggiati dal sassofonista Marco Zurzolo e il suo trio, attraverso canzoni che ci riporteranno ai sapori di napoletani, magari anche con le colonne sonore che hanno visto protagonista lo stesso Giannini. Tra queste, brani come “Assaje” cantato da Francesca Zurzolo, “Carmela“ cantata da Gianluigi Esposito. Non mancheranno, naturalmente, con gli interventi di Mimmo Esposito, i momenti recitati con l’ attrice Rosaria De Cicco e le letture dei brani tratti dal libro dello stesso Giannini edito da Longanesi “ Sono ancora un Bambino” ( Ma nessuno può sgridarmi ). Sempre Giannini, ancora, non negherà al pubblico la sua emozionante voce recitante grazie ad una serie di poesie e scritti divisi tra la produzione di Pablo Neruda, Garcia Lorca e Gabriel Garcia Marquez
Info e prenotazioni: 0815647525
Io, Pietro Koch
Di: Maurizio D. Capuano
Quando: dal 12 al 15 Aprile
Luogo: Teatro Elicantropo
Orario: feriali ore 21:00; domenica ore 18:00
Interpreti: Gennaro Ciotola, Antonio D’Alessandro, Aurelio De Matteis, Gianni Galepro, Emanuele Iovino, Antonella Liguoro, Giada Pignata
Regia: Maurizio D. Capuano
Note: Ispirato al saggio “La banda Koch” dello scrittore Massimiliano Griner per le vicende storiche, Io, Pietro Koch è il racconto di una metamorfosi, forse una “redenzione” di un’anima nera. In una cella male illuminata, in attesa della sua esecuzione, si scorge Pietro Koch, capo della famigerata Banda Koch, che imperversò tra Roma e Milano dal ’43 al ’44, e giovane capo di una squadra speciale della polizia fascista, durante l’occupazione tedesca in Italia.
Beneventano, per metà tedesco, figlio di un commerciante di liquori, aveva un destino già scritto, raccogliere l’eredità del padre, e vivere una vita comune.
Poi, accadde qualcosa, la guerra, evento importante nella storia contemporanea che sconvolse le coscienze umane d’Europa e del Mondo, e che fece di Pietro Koch, avido di gloria, un giovane che, a soli ventisette anni, aveva già raggiunto l’apice del suo successo.
Alle dirette dipendenze dei tedeschi, e capo non solo della polizia, ma di una banda di torturatori, seviziatori, drogati, esaltati, ebbri di delirio bellico, imprigionava, per conto della Gestapo, ribelli, comunisti e uomini della Resistenza antifascista, estorcendo loro informazioni segrete, con i metodi più truci e spietati.
“Due cose mi hanno colpito – rivela il regista – della figura di Pietro Koch. Il fatto che si sia presentato al plotone di esecuzione tranquillo, sereno, e per un ragazzo di ventisette anni questo fatto si spiega in due modi: o non ha un’anima, o ha preso coscienza di ciò che ha fatto. Il secondo è che, nell’orrore delle sue azioni, avesse subito una grande ingiustizia”.
Lo spettacolo messo in scena da Capuano, si presenta sotto una forma corale, in cui i personaggi ruotano attorno alla figura di Koch, ma non sono, affatto, personaggi satellite.
Come Koch, tutti gli altri personaggi sono realmente esistiti, come, fra gli altri, un giovane Sandro Pertini, le cui ombre, come quelle di tanti altri uomini politici italiani, che furono partigiani, sono lunghe e poco menzionate dai libri di storia. Ma incontriamo anche Luchino Visconti con i suoi scheletri, e molti altri ancora.
Sono tutte figure chiave di quei giorni dell’occupazione, alcune vittime, alcune carnefici, alcune note, alcune meno note. Sono tutti tasselli fondamentali per ricostruire quel preciso periodo storico, in cui black humour e satira paradossale contribuiscono a creare un’atmosfera grottesca per l’intera performance.
Info e prenotazioni: 081 4104467 | 081 5448891 |347 4871410
Laura
Adattamento e regia: Fulvio Sacco
Quando: dal 12 al 15 Aprile
Luogo: Quartieri Airots (via Carlo de Cesare, 9 – Napoli)
Orario: feriali ore 21:00 – domenica ore 18:30
Interpreti: Raffaele Parisi e Fulvio Sacco
Note: In una metropoli non identificata, tra circa quindici anni e sullo sfondo una guerra che ancora non conosciamo, ma di cui oggi abbiamo paura, due personaggi si incontrano casualmente in un appartamento.
Il padrone di casa è Enrico, scrittore di successo famoso per le sue ideologie e i suoi romanzi amorosi, mentre l’altro è Riccardo, rampollo di ricca famiglia, completamente disinteressato a tutto ciò che non riguarda lui e sua moglie Laura.
Le strade sono abitate da guerra e violenza, la tragedia che i personaggi vivono all’interno dell’abitazione li porterà a disinteressarsi completamente di ciò che accade fuori, trovandosi in una spietata partita a scacchi da dove potrebbe non uscirne nessuno vincitore.
Info e prenotazioni: 081 18498998, dalle 11 alle 19 | info@airots.it
Teresa Sorrentino
Di: Elvio Porta
Quando: dal 12 al 22 Aprile
Luogo: Teatro Mercadante
Orario: 12, 15, 18, 19, 22 aprile ore 21:00; 13, 14, 17, 20, 21 aprile ore 17:00
Interpreti: Lalla Esposito
Regia: Armando Pugliese
Note: “Una commedia Teresa Sorrentino di Elvio Porta che è un “virtuosismo” per una sola attrice alle prese con una serie di personaggi che non ci sono. La protagonista vive la sua vigilia di Natale in un mondo visionario, che è la chiave per scoprire il reale percorso emotivo della sua vita.”
«La realizzazione di questo piccolo-grande lavoro teatrale – spiega il regista – non vuole essere per me un’esibizione registica ma, avvalendomi dell’interpretazione di una delle più brave e più folli interpreti della scena napoletana, Lalla Esposito, con cui spesso ho collaborato, delle musiche di Sergio Esposito e delle scene di Roberto Crea, vorrei rendere omaggio ad un amico ed ad un autore recentemente scomparso che, come tanti, ha dato a Napoli forse più di quanto ha ricevuto. La nostra collaborazione è di lunga data: dal Masaniello del 1974 fino all’ultimo lavoro, scritto ancora assieme, dal titolo Cani, poco prima che Elvio volasse a miglior vita (almeno spero) e che, prima o poi, riuscirò a realizzare».
Info e prenotazioni: 081 5513396 | biglietteria@teatrostabilenapoli.it
Dentro i secondi – storie di sport e protagonisti nell’ombra
Di: Franco Esposito e Dario Torromeo
Quando: dal 12 al 15 Aprile
Luogo: Teatro TRAM
Orario: feriali ore 21:00; domenica ore 18:00
Interpreti: Antonello Cossia
Regia: Antonello Cossia
Note: Protagonisti nell’ombra. Uomini che navigano non a vista per mostrarsi nel momento del bisogno. Accompagnatori preziosi dei primattori, spesso protagonisti essi stessi, mai avvezzi però al titolo in maiuscolo degli articoli di giornale. Presenze fondamentali, al fianco di campioni le cui vittorie sono sovente il prodotto del lavoro di questi insostituibili, spalle preziose su cui poggiarsi quando la fatica diventa terribile: sparring partner, gregari, compagni d’avventura. Storie di sport, alcune entrate con dolce prepotenza negli annali, esistenze di uomini votati al silenzio e al sacrificio, una galleria popolata dagli ultimi che sono diventati primi per un giorno o per un attimo. Gli ultimi che diventano primi, e talvolta primi s’inventano davvero. È l’immutabile magia dello sport. Dal calcio al pugilato, si snocciolano i racconti dei “secondi” che non corrono solo di lato o stanno all’angolo, ma hanno stoffa e talento di livello, che sacrificano e mettono a disposizione di altri per i motivi più diversi.
Info e prenotazioni: 342 1785930 (anche whatsapp) |tram.biglietteria@gmail.com
Totò che tragedia!
Quando: dal 13 al 15 Aprile
Luogo: Teatro Trianon
Orario: feriali ore 21:00; domenica ore 18:00
Interpreti: I virtuosi di San Martino
Note: Uno spettacolo che, nello stile originale di questo ensemble, si propone di rivisitare materiali di repertorio tra avanspettacolo e opera. I Virtuosi di San Martino (Premio Ciampi 2014) sono un quintetto che lavora sulla rivisitazione di materiale di repertorio, attingendo alla tradizione della canzone popolare degli anni trenta in una formula che occhieggia alla musica colta e al teatro, tra avanspettacolo e opera. In questa occasione affrontano il repertorio di Totò, scoprendo del grande attore napoletano anche il mondo più privato e una storia sentimentale poco nota: il tormentato amore con la ballerina Liliana Castagnola, il cui tragico epilogo fa da contraltare alla potenza spettacolare di uno dei più grandi comici del Novecento.
Il punto di partenza è la militanza artistica di Totò nell’avanspettacolo e nella rivista; le sue frequentazioni con il leggendario impresario Peppino Jovinelli, con Ettore Petrolini e poi con Anna Magnani, Aldo Fabrizi e Alberto Sordi e naturalmente Eduardo e Peppino De Filippo, nella costruzione della sua personale macchina comica: il burattino, il cantante, l’attore, l’autore, facoltà virtuosistiche rivolte all’arte della risata. Ma dietro questa c’è l’uomo e la sua storia con Liliana, la sua “militanza sentimentale”. Totò che tragedia! è il racconto di un doppio binario di dolore e di gioia, di parole e musica, sul quale si fonda il mito del Principe De Curtis.
Info e prenotazioni: 081 2258285 | trianon@teatrotrianon.org
El Romancero De Lazzarillo
Quando: 14 aprile
Luogo: AvaNposto Numero Zero
Orario: 21
Drammaturgia: Stefania Bruno
Regia e interprete: Luca Gatta
Trama: Frutto di un lavoro di ricerca di tre anni «El Romancero De Lazzarillo» muove i passi dal Lazarillo de Tormes, primo, divertentissimo, romanzo della tradizione occidentale moderna, con echi della cultura medievale, ma con una forma proiettata ormai nel futuro. Racconta le vicende dello sfortunato servo Lazaro, che vagabonda per la Spagna offrendo i suoi servizi a padroni sempre più improbabili. Lazarillo è uno zanni, una maschera della commedia dell’arte, che sta per togliersi la maschera e diventare un eroe borghese, ma prima ha bisogno di raccontare la propria storia. La recitazione è affidata ad un unico attore, raccontastorie-giullare dagli attributi quasi demoniaci, che con la sua risata anarchica dà inizio e conclusione beffarda alla narrazione, ma è anche il principale veicolo del punto di vista di Lazarillo, della sua voce di bambino e del suo bisogno di raccontarsi. Come nella migliore tradizione del romanzo moderno, però, la voce principale sarà surclassata dalla miriade di voci dei personaggi che Lazarillo incontra, capitani di ventura, venditori d’indulgenze, mendicanti che di volta in volta lo possiederanno e lo lasceranno cambiato e in un certo senso sopravvissuto. L’identità del protagonista sarà una stratificazione di tutti i personaggi della storia. Lontano dall’essere una rievocazione di codici e atmosfere del passato, è uno spettacolo profondamente contemporaneo, con una drammaturgia in cui si avverto gli echi di Barrault, Bene, De Berardinis. Perché infondo il passato è un’invenzione del presente.
Info e prenotazioni: 366 1149276 – botteghino@avanpostonumerozero.it
A-Medeo
Di: Marina Cioppa
Quando: 14 e 15 Aprile
Luogo: Nuovo Teatro Sancarluccio
Orario: feriali ore 21:00; domenica ore 18:00
Interpreti: Stefania Remino e Antimo Navarra
Regia: Michele Brasilio
Note: L’opera viaggia attraverso lo studio di alcuni personaggi di Eduardo De Filippo; in particolar modo concentrandosi sulla figura dei figli. Partendo dal concetto che un attore quando sale sul palcoscenico “uccide” la persona che è per far vivere un personaggio che non esiste se non esclusivamente sulla scena. La volontà dell’opera è dunque quella di rivendicare la paternità artistica del maestro. I lavori di De Filippo si innestano su un gioco fatto di luci e immagini che riescono a dare voce ai silenzi. L’autore si serve così di commedie quali “Mia famiglia”, “Filumena Marturano”, “Bene mio, core mio”, “Gennareniello”, “Sabato, domenica e lunedì”, “L’abito nuovo”, “Napoli milionaria”, “Natale in Casa Cupiello” in cui la presenza dei figli è determinante per lo svolgimento dell’opera stessa e il riconoscimento degli altri personaggi. La modernità degli anni 2000 ha portato a numerosi cambiamenti immaginabili, ma nonostante questo per tutte le madri “i figli sò figl e sono tutti uguali”. L’autore seppur giovane entrando in punta di piedi ha voluto così analizzare quella che è la raffinata e forse ineguagliabile drammaturgia di Eduardo immaginando di essere lui stesso un suo figlio e cambiando così la prospettiva di scrittura che è quella di un figlio che osserva, analizza e forse arriva a comprendere la figura del padre, spesso fatta di errori e mancanze, piuttosto che l’inverso. È un testo particolare, introspettivo, che volutamente ha un finale aperto; lo spettatore deve sentirsi libero di immedesimarsi o meno nella figura di un genitore quanto di un figlio, e di odiare quanto comprendere certe scelte che inevitabilmente rientrano in una soggettività e una sfera intima in cui l’autore non vuole, non può entrare fino in fondo. La scelta degli attori non è casuale si è volutamente pensato a due giovani artisti la cui caratteristica primaria è la passionalità e la naturalezza scenica che, secondo l’autore e il regista, è fondamentale per un testo come questo. Il testo è originale.
Info e prenotazioni: 081 4104467 | 081 5448891 |347 4871410
Acqua di Colonia
Di: Elvira Frosini e Daniele Timpano
Quando: 14 e 15 Aprile
Luogo: Teatro Area Nord
Orario: feriali ore 20:30; domenica ore 18:00
Interpreti: Elvira Frosini e Daniele Timpano
Regia: Elvira Frosini e Daniele Timpano
Note: Nello spettacolo il duo romano -da dieci anni protagonista della scena nazionale- instaurerà come consuetudine nei suoi lavori teatrali un dialogo con il pubblico e rifletterà su una pagina di storia, in questo caso il colonialismo italiano, per comprenderne gli effetti sul nostro presente a distanza di sessant’anni.
«Il colonialismo italiano si riduce nell’immaginario collettivo ai 5 anni dell’Impero Fascista», scrivono gli autori nelle note di regia. Questo può apparire come «cose sporche sotto il tappetino… tanto erano altri tempi, non eravamo noi», proseguono. «È acqua passata, acqua di colonia, cosa c’entra col presente? Eppure», concludono, «ci è rimasta addosso come carta moschicida, in frasi fatte, luoghi comuni, nel nostro stesso sguardo. Somalia, Libia, Eritrea, Etiopia… “noi” con “loro” non c’entriamo niente». «Ma i profughi, i migranti che oggi ci troviamo intorno, sull’autobus e per strada», si domandano Frosini e Timpano, «anche loro sono astratti, immagini, corpi, identità la cui esistenza è irreale? La verità è che non riusciamo a giustificarli nel nostro presente. Come un vecchio incubo che ritorna, incomprensibile, che ci piomba addosso come un macigno».
Info e prenotazioni: 0815851096 | 340.1098705 | teatriassociatinapoli@gmail.com
Dramma nell’aria
Da: Jules Verne
Adattamento: Fabio Casano
Scritto e diretto da: Gennaro Maresca
Quando: 14 e 15 Aprile
Luogo: Nuovo Teatro Sanità
Orario: feriali ore 21:00 – domenica ore 18:00
Interpreti: Gennaro Maresca, Roberta De Pasquale, Arianna Cozzi
Note: Siamo nella metà del 1800 e un giovane uomo francese, nella conduzione cinica della sua esistenza, fa di una delle più belle scoperte dell’uomo il suo modo per vivere: il volo. Continuamente si esibisce nelle grandi piazze, mostra la sua mongolfiera e saluta dall’alto le folle, ma qualcosa, nella grigia Francoforte sul Meno, sembra non funzionare. Quando il silenzio dell’aria lo avvolge, il Proprietario, questo il nome del protagonista, si rende conto di non essere solo nel suo pallone, ma di aver visite. Ecco che gli si presenta lo Sconosciuto, una donna, un megalomane scienziato forse, alla quale nessun’istituzione ha dato ascolto. Una diatriba contornata di vino, musica, un macaron e tante litografie sul volo. Un assurdo sequestro di persona.
Info e prenotazioni: 339 6666426 | info@nuovoteatrosanita.it
Malagrazia
Ideazione e regia: Giuseppe Isgrò
Drammaturgia: Michelangelo Zeno
Quando: 15 Aprile
Luogo: Teatro Civico 14 (Caserta)
Orario: ore 19:00
Interpreti: Edoardo Barbone e Daniele Fedeli
Note: Malagrazia ovvero “la grazia che viene dal male”, la straordinaria e controversa capacità umana di resistere alla catastrofe. Ma anche “l’azione fuori dal garbo”, fuori dalla regola data, perché questa regola è venuta meno, è stata dimenticata o non esiste più. In questo mondo nuovo (o forse alla fine di uno vecchio) troviamo due fratelli, rinchiusi, soli con il pensiero costante del fuori, di ciò che è stato, di ciò che sarà. Due bambini persi nel loro gioco che simula il mondo, due orfani che reinventano la propria sconosciuta storia familiare, due superstiti che indagano sulle cause della fine, forse due esemplari di una nuova specie, all’alba di una natura tutta da immaginare. Il loro rapporto è fatto di lotta, soccorso, sfida, gioco, prevaricazione e un amore che non ha più le dimensioni del lecito e del comune. Il luogo in cui sono asserragliati, ora una stanza dei giochi, ora un bunker, ora un’isola, è un territorio sospeso, animato da presenze affilate e pericolose, fantasmi della loro continua ridefinizione di eventi e cose. Ogni oggetto ad essi rimasto, infatti, così come ogni concetto ricordato, acquista un uso nuovo, improprio, paradossale. I due inventeranno mondi passati e presenti, alle prese con pestilenze immaginarie e doveri di stato, fino alla ricerca ultima dell’origine dell’uomo. Questo è il tempo dove si sviluppa malagrazia, il nuovo lavoro di Phoebe Zeitgeist che mette in scena la vertigine emotiva di un’umanità dilaniata dalla paura di restare sola con sé stessa. Il lavoro parte da uno studio dedicato a Franco Scaldati, alla sua parola viva e ai suoi personaggi capaci di una poesia spietata.
Info e prenotazioni: 0823.441399 | 0823.1601742 | info@teatrocivico14.it
Lady Macbeth del Distretto di Mcensk
Quando: dal 15 al 22 aprile
Luogo: Teatro San Carlo
Orario: domenica 15 aprile ore 19, Mercoledì 18 ore 18, Venerdì 20 ore 20 Sabato 21 ore 20, Domenica 22 ore
Trama: “Orgasmo e assassinio sono agli antipodi, due estremi alla ennesima potenza di amore e odio, i due rapporti fondamentali fra gli esseri umani. Il fulcro della mia messa in scena di Lady Macbeth nel distretto di Mcensk è questa emozionante e insondabile essenza del comportamento umano. Lady Macbeth non ha nulla in comune con una storia romantica di amore e odio. È una tragedia che suscita poca pietà e nessuna paura.
Così Martin Kusej parla della sua Lady Macbeth del Distretto di Mcensk opera in quattro atti e nove quadri di Dmitrj Shostakovich che sarà in scena Al Teatro di San Carlo di Napoli in prima nazionale domenica 15 aprile.
Sul podio dell’Orchestra e del Coro del Teatro di San Carlo di Napoli salirà il suo direttore musicali Juraj Valčuha. Le scene sono di Martin Zehetgruber, i costumi di Heide Kastler. Interpreti principali Dmitry Ulianov / Vladimir Vaneev (Boris Izmajlov), Ludovit Ludha (Zinovi Izmajlov), Natalia Kreslina / Elena Mikhailenko (Katerina Izmajlova) Ladislav Elgr / Ian Storey (Sergej).
Composta da Shostakovich tra il 1930 e il 193232 su una novella di Leskov, Lady Macbeth fu rappresentata nel 1934 a Leningrado e a Mosca, scatenando le accese critiche da parte dei portavoce ufficiali del governo. Venne inoltre condannata la modernità della scrittura e l’audacia di alcune scene e la scabrosità di alcune tematiche. L’accusa partì dal famoso articolo di Zdanov “Caos anziché musica” pubblicato sulla “Pravda” il 28 gennaio del 1936. Nonostante la sua attiva partecipazione alle organizzazioni statali, Shostakovich viene accusato di essersi allontanato dalle istanze del “socialismo reale”.
Info: http://www.teatrosancarlo.it/it/spettacoli/lady-macbeth.html