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Gli spettacoli in scena in Campania fino al 22 aprile.

di Irene Bonadies e Gabriella Galbiati

Mimmo Borrelli in una scena di LA CUPA foto di Marco GhidelliLa Cupa – fabbula di un omo che divinne un albero
Di: Mimmo Borrelli
Quando: fino al 6 Maggio
Luogo: Teatro San Ferdinando
Orario: Martedì 17/04 ore 21.00 PARTE 1, Mercoledì 18/04 ore 21.00 PARTE 2, Giovedì 19/04 ore 17.00 PARTE 2, Venerdì 20/04 ore 21.00 PARTE 2, Sabato 21/04 ore 19.00 PARTE 2, Domenica 22/04 ore 18.00 PARTE 2, Martedì 24/04 ore 21.00 PARTE 2, Mercoledì 25/04 ore 17.00 PARTE 1, Giovedì 26/04 ore 17.00 PARTE 1, Venerdì 27/04 ore 21.00 PARTE 1, Sabato 28/04 ore 19.00 PARTE 1, Domenica 29/04 ore 18.00 PARTE 1, Mercoledì 02/05 ore 17.00 PARTE 2, Giovedì 03/05 ore 17.00 PARTE 2, Venerdì 04/05 ore 21.00 PARTE 2, Sabato 05/05 ore 19.00 PARTE 2, Domenica 06/05 ore 18.00 PARTE 2
Interpreti: Mimmo Borrelli, Maurizio Azzurro, Dario Barbato, Gaetano Colella, Veronica D’Elia, Renato De Simone, Gennaro Di Colandrea, Paolo Fabozzo, Marianna Fontana, Enzo Gaito, Geremia Longobardo, Stefano Miglio, Autilia Ranieri.
Regia: Mimmo Borrelli
Note: «La Cupa determina lo “svango”, ovvero lo svuotamento, il passaggio dalla Trinità dell’Acqua (composta da ’Nzularchia; ’A Sciaveca e La Madre, ’i figlie so’ piezze ’i sfaccimma) alla Trinità della Terra, suo primo capitolo. Mentre nella precedente trilogia il flusso dell’elemento materico ruotava attorno al cardine orizzontale della maternità: dall’umidità di un’infanzia violata, rinchiusa nell’utero materno di una pioggia incessante di memorie da raccogliere nella tinozza dei ricordi da ricostruire, di ’Nzularchia; per passare all’amore impossibile violentato, inzozzato, insufflato e travolto dai fiotti ondosi del mare de la ’A Sciaveca; fino ad arrivare ad un testo che affrontasse concretamente e non per richiami di allegoria la maternità stessa, ovvero La Madre, ’i figlie so’ piezze ’i sfaccimma; in questa invece affonderò le mie peregrinanti autoanalisi, nei versi del mio inconscio e il suo affiorare in getto e spruzzo furibondo alla pagina prima, alla scena poi, senza intralcio di naturale consequenzialità e senza dunque poter prescindere dalla mia stessa carne e messa in compromissione, negli atti al presente della mia stessa vita, sulla paternità e le sue e le mie paure, non così tanto nascoste».
Un altro sorprendente viaggio nella lingua-universo di Mimmo Borrelli, unanimemente riconosciuto come uno dei maggiori autori teatrali contemporanei italiani. Una magia di suoni e visioni capaci di scuotere e di raggiungere il lato intimo dell’esistenza, attraverso una lingua che con potenza si impone all’ascolto e al senso.
Info e prenotazioni: 081292030 | 081291878

 

Ultimo Decamerone_ph Mario Spada_1 (1)L’ultimo Decamerone
Di: Stefano Massini
Quando: fino al 6 Maggio
Luogo: Teatro Bellini
Orario: feriali ore 21:15 – domenica ore 18:30
Interpreti: Angela De Matteo, Maria Laila Fernandez, Crescenza Guarnieri, Antonella Romano, Paola Sambo, Camilla Semino Favro, Chiara Stoppa
Regia: Gabriele Russo
Note: Intorno al Decamerone del Boccaccio sono state dette molte cose e altrettante ne sono state scritte. Molte di queste girano intorno a luoghi comuni, paccottiglia scollacciata e florilegi da antologia scolastica. A me premeva soprattutto indagare il suo formidabile valore di riflessione, antica e modernissima, sull’urgenza del narrare, sul ruolo del narrare e sui meccanismi del narrare. Oggi viviamo in una società che è continuamente bombardata di storie, pensiamo, per esempio, quanto il web e i social network entrino continuamente nella nostra vita, con un intrecciarsi di narrazioni multiple, narrazioni istantanee come le fotografie o narrazioni per immagini come i video. E noi, immersi in questo grande mare di storie superflue, molto spesso perdiamo il senso della narrazione. Il Decamerone, viceversa, parte proprio da questo punto: la salvezza, dentro una crisi, sta sempre nel racconto.
Infatti, proprio per questo, mi sono immaginato che i dieci personaggi raccontati dal Boccaccio non siano mai usciti dal famoso bunker dove la peste li ha reclusi, e stiano, ormai da anni, continuando a tentare nuove ulteriori traiettorie di racconti. Ad ognuno di loro ho affidato una storia che, pur non facendo parte del Decamerone originario, contiene in realtà, come un patchwork, il mosaico di tutte le novelle che Boccaccio fa raccontare a quel singolo personaggio. In questo modo le dieci storie che compongono la mia drammaturgia sono, in realtà, un grande omaggio al Decamerone sconosciuto, quello estraneo alle cosiddette Greatest Hits che sovente premiano le solite dieci novelle.
Non so quali linee privilegerà la regia all’interno di un’opera che, come sempre nel mio caso, ha più il carattere di un materiale che non quello di copione scenico. Ciò che so è che, nel concepire la mia personale indagine dentro il Decamerone, ho privilegiato più che mai le sue asimmetrie, le spigolosità, le contrapposizioni fra amori incongrui, visionari e anarchici, assortendo così, accanto alla riflessione sul narrare, un discorso spietato sull’imprevedibilità dei sentimenti umani.
Sono dunque grato a Rosanna Purchia per avermi chiesto di addentrarmi, per la prima volta, dentro la miniera oscura e aurea di un’opera monumentale, estremamente superiore all’immagine stereotipata che, talvolta, abbiamo di essa.
Info e prenotazioni: botteghino@teatrobellini.it | 081 5499688

 

Autobiografia erotica© Laila Pozzo-5Autobiografia erotica
Di: Domenico Starnone
Quando: dal 17 al 22 Aprile
Luogo: Piccolo Bellini
Orario: feriali ore 21:15 – domenica ore 18:30
Interpreti: Vanessa Scalera e Pier Giorgio Bellocchio
Regia: Andrea De Rosa
Note: In un appartamento di Roma un uomo e una donna, Aristide e Mariella, si rivedono dopo 20 anni. Non sono due vecchi amici ma due sconosciuti che si sono incontrati, una volta sola e per poche ore, 20 anni prima, e hanno avuto un furtivo e frettoloso rapporto sessuale. Lui neanche si ricordava lei chi fosse quando ha ricevuto la sua mail con cui, sfacciatamente, lo convocava. Lui accetta l’invito e ora, lei gli chiede di scavare in quelle poche ore di molti anni prima e di ricostruirle minutamente, utilizzando, per giunta, un linguaggio lascivo: «Cosa è accaduto allora? La realizzazione di un puro, irresponsabile desiderio sessuale? Se è così – dice Mariella – perché parlarne con il linguaggio dolce dell’amore? Meglio l’oscenità».
Comincia così un gioco, in cui i due ripercorrono, scompongono e analizzano il loro primo incontro, mettendo a confronto, ora con allegria ora con crudeltà, due esperienze sessuali molto diverse, alla ricerca di un punto di incontro.
Info e prenotazioni: botteghino@teatrobellini.it | 081 5499688

 

Teresa Sorrentino, 10.04.2018 008 (2)Teresa Sorrentino
Di: Elvio Porta
Quando: dal 17 al 22 Aprile
Luogo: Teatro Mercadante
Orario: 18, 19, 22 aprile ore 21:00; 17, 20, 21 aprile ore 17:00
Interpreti: Lalla Esposito
Regia: Armando Pugliese
Note: “Una commedia Teresa Sorrentino di Elvio Porta che è un “virtuosismo” per una sola attrice alle prese con una serie di personaggi che non ci sono. La protagonista vive la sua vigilia di Natale in un mondo visionario, che è la chiave per scoprire il reale percorso emotivo della sua vita.”
«La realizzazione di questo piccolo-grande lavoro teatrale – spiega il regista – non vuole essere per me un’esibizione registica ma, avvalendomi dell’interpretazione di una delle più brave e più folli interpreti della scena napoletana, Lalla Esposito, con cui spesso ho collaborato, delle musiche di Sergio Esposito e delle scene di Roberto Crea, vorrei rendere omaggio ad un amico ed ad un autore recentemente scomparso che, come tanti, ha dato a Napoli forse più di quanto ha ricevuto. La nostra collaborazione è di lunga data: dal Masaniello del 1974 fino all’ultimo lavoro, scritto ancora assieme, dal titolo Cani, poco prima che Elvio volasse a miglior vita (almeno spero) e che, prima o poi, riuscirò a realizzare.»
Info e prenotazioni: 081 5513396 | biglietteria@ teatrostabilenapoli.it

07_IlDesertoDeiTartariPaoloValerio-3453Il deserto dei Tartari
Quando: dal 17 al 22 Aprile
Luogo: Teatro Mercadante
Orario: 17, 20 aprile ore 21:00; 18, 19 ore 17:00; 21 ore 19:00; 22 ore 18:00
Interpreti: Leonardo De Colle, Alessandro Dinuzzi, Simone Faloppa, Marina La Placa (theremin), Marco Morellini, Roberto Petruzzelli, Mario Piluso (pianoforte e fisarmonica), Christian Poggioni, Stefano Scandaletti, Paolo Valerio
Adattamento teatrale e Regia: Paolo Valerio
Note: “In passato – scrive nelle note Paolo Valerio – ho già avuto modo di realizzare altri spettacoli tratti da testi di Buzzati, tra i quali “Sette Piani” e “Poema a Fumetti”, oltre alla fiaba “La meravigliosa invasione degli orsi in Sicilia” ed alcuni racconti. Ed ora, con questa nuova produzione del Teatro Stabile del Veneto–Teatro Nazionale, è arrivato il momento di portare in scena in suo capolavoro. Il mondo di Buzzati è affascinante e misterioso e ne “Il deserto dei Tartari”, il romanzo che segnò la sua vera consacrazione tra i grandi scrittori del Novecento italiano, sono presenti tutte le sue tematiche principali, oltre al suo immaginario onirico di paesaggi e personaggi…La mia scelta è stata quella di non avere un unico protagonista: tutti gli attori saranno Drogo, seguendo non solo l’invecchiamento del protagonista, ma seguendo le emozioni che il passare tempo si modificano in Drogo come in ognuno di noi: dalla partenza fiduciosa all’attesa, alle delusioni, al sorriso del finale. Tutti gli attori aspetteranno e affronteranno i loro Tartari, e così anche tutti gli spettatori saranno Drogo. Avrà un ruolo importante anche la parte più letteraria del romanzo con l’intenzione di portarne in scena i momenti più descrittivi e poetici, attraverso le parole meravigliose di questo testo, e le immagini del pittore Dino Buzzati”.
Protagonista della storia è Giovanni Drogo, un giovane tenente mandato in servizio presso un non meglio identificato distaccamento militare ai confini del mondo, la “Fortezza Bastiani”. Un tempo scenario di grandi battaglie, la Fortezza è ora un avamposto abbandonato e pressoché dimenticato. Quando Drogo vi giunge è convinto di trascorrere in quel luogo solo qualche mese, per poi tornare alla vita normale. Dopo poco però, la monotona vita della Fortezza, la disciplina militare, gli orari dell’esistenza comunitaria e la convinzione o illusione che di lì a poco il nemico arriverà, fanno presa su Drogo che, senza rendersene conto, trascorrerà in quel luogo tutti gli anni della sua esistenza.
Info e prenotazioni: 081 5513396 | biglietteria@ teatrostabilenapoli.it

Lady Macbeth_ph FSqueglia_6440Lady Macbeth del Distretto di Mcensk
Quando: dal 18 al 22 aprile
Luogo: Teatro San Carlo
Orario: Mercoledì 18 ore 18, Venerdì 20 ore 20 Sabato 21 ore 20, Domenica 22 ore
Trama: “Orgasmo e assassinio sono agli antipodi, due estremi alla ennesima potenza di amore e odio, i due rapporti fondamentali fra gli esseri umani. Il fulcro della mia messa in scena di Lady Macbeth nel distretto di Mcensk è questa emozionante e insondabile essenza del comportamento umano. Lady Macbeth non ha nulla in comune con una storia romantica di amore e odio. È una tragedia che suscita poca pietà e nessuna paura. Così Martin Kusej parla della sua Lady Macbeth del Distretto di Mcensk opera in quattro atti e nove quadri di Dmitrj Shostakovich che sarà in scena Al Teatro di San Carlo di Napoli in prima nazionale domenica 15 aprile.
Sul podio dell’Orchestra e del Coro del Teatro di San Carlo di Napoli salirà il suo direttore musicali Juraj Valčuha. Le scene sono di Martin Zehetgruber, i costumi di Heide Kastler.  Interpreti principali Dmitry Ulianov / Vladimir Vaneev (Boris Izmajlov), Ludovit Ludha (Zinovi Izmajlov), Natalia Kreslina / Elena Mikhailenko (Katerina Izmajlova) Ladislav Elgr / Ian Storey (Sergej).
Composta da Shostakovich tra il 1930 e il 193232 su una novella di Leskov, Lady Macbeth fu rappresentata nel 1934 a Leningrado e a Mosca, scatenando le accese critiche da parte dei portavoce ufficiali del governo. Venne inoltre condannata la modernità della scrittura e l’audacia di alcune scene e la scabrosità di alcune tematiche. L’accusa partì dal famoso articolo di Zdanov “Caos anziché musica” pubblicato sulla “Pravda” il 28 gennaio del 1936. Nonostante la sua attiva partecipazione alle organizzazioni statali, Shostakovich viene accusato di essersi allontanato dalle istanze del “socialismo reale”.
Info: http://www.teatrosancarlo.it/it/spettacoli/lady-macbeth.html

SENZA PIUME 4.10Senza piume
Quando: 18 Aprile
Luogo: Teatro dei Piccoli
Orario: 9:30, 11:30, 15:00
Interpreti: Anna Maria de Giorgio, Mirko Lodedo, Damiano Nirchio, Tea Primiterra
Regia: Damiano Nirchio
Note: Lo spettacolo racconta l’avventura di una ragazzina che si ritrova a fare un incredibile viaggio in mezzo alle assurdità della gente comune, accanto ad un ‘nobile cavaliere che sa volare’ che altri non è che un matto fuggito dal manicomio. La piccola protagonista si scontra con le cose quotidiane scoprendo, attraverso lo sguardo innocente del suo compagno di viaggio, la grande follia delle cose normali e che tutto può essere guardato con occhi diversi e trasformato in qualcosa di diverso.
Partendo dalla bottega di un rigattiere inventore e del suo aiutante combinaguai; questa coppia un po’ clownesca diventa il motore dell’azione scenica: come nel cinema muto, lo spettacolo scorre senza parole guidato dal suono di un vero pianoforte suonato dal vivo – la direzione musicale è di Mirko Lodeno – e da macchine sceniche – realizzate da Lodeno e Tea Primiera – che muovono illustrazioni e didascalie.
“La scelta di utilizzare i linguaggi della musica e delle immagini illustrate risponde alla necessità di parlare all’immaginario dello spettatore in modo più diretto attraverso le emozioni oltre che affrontare il bisogno di raccontare al pubblico dei giovani e delle loro insegnanti la malattia mentale e il contesto umano in cui essa nasce, cresce e muore – dichiara il regista Damiano Nirkio, anche in scena con Annamaria De Giorgio, Mirko Lodeno e Tea Primiterra e continua – Una sfida che ha abbiamo voluto affrontare insieme a Raffaella Giancipoli– assistente alla regia – ricercando forme e linguaggi in grado di trasmettere poche ma fondamentali coordinate sull’esistenza di chi soffre un disagio, quello psichico, ancora poco conosciuto e accolto nella nostra comunità”.
Chiaramente ispirato al Don Chisciotte di Cervantes SENZA PIUME è un inno alla fantasia contro le regole ferree e spesso disumane della realtà e rimanda al grande nodo esperienziale della scoperta della diversità: tutto può essere diverso da quello che sembra e può essere trasformato anche oltre le convenzioni. La condizione del ‘matto’ o del disadattato è molto simile a quella del bambino/ragazzo: ci si scontra con una società difficile da comprendere, da cui ci si sente distanti e respinti eppure attratti.
Info e prenotazioni: 0812395653 (feriali 9/17) | info@lenuvole.it

 

al pacone 1Al Pacone Avarissimo Boss
Quando: dal 19 al 22 aprile
Luogo: TRAM
Orario: giovedì, venerdì e sabato alle ore 21.00, domenica alle ore 18.00 
Autore e regia: Massimo Maraviglia
Interpreti: Antonio Torino, Giovanni Scotti, Alessandra Sasso, Nicola Tartarone, Sharon Amato, Rosy Ognibene, Rosaria Clelia Niola, Davina Donadio, Sabrina Gallo, Valentina Vittoria, Daniele Sannino
Trama: Al Pacone fa rima con Arpagone e assonanza con Al Capone. Una riscrittura in salsa farsa dell’Avaro di Molière, una delle più belle e conosciute commedie di carattere che la storia della drammaturgia ci abbia regalato.
Esiste ancora nella realtà odierna un avaro simile a quello disegnato da Plauto e poi da Molière? Forse sì, ma perché parlarne? O Forse no. Quegli avari lì avevano un rapporto quasi infantile col denaro, compenetrati nella loro ossessione, in fondo, non potevano davvero danneggiare nessuno. Al più irritare o, nella migliore delle ipotesi, far sorridere.
L’immaginario collettivo di oggi è più abitato da boss che da avari. Non sono la stessa cosa ma entrambi hanno un rapporto malato col denaro, seppure declinato in modi assai diversi. I secondi esprimono puro – direi quasi innocente – amore per il denaro; i secondi vanno alla ricerca esasperata di una ricchezza che, nei casi estremi raccontati dalla cronaca, diviene anche potere di vita o di morte sugli altri. Dunque se l’avarizia è originariamente paura esasperata di perdere qualcosa, l’avidità che sembra averla sostituita è l’incontrollata pulsione verso un potere pericoloso perché fine a se stesso, esattamente come quello ricercato dagli anti-eroi che abitano non solo la realtà ma anche le più recenti fiction di successo, che non muovono riso (se non involontario, a volte) e che raccontano con gravità pari a quella della realtà, la realtà stessa.
Al Pacone è un micro-antidoto contro la serietà con cui sembra quasi che cinema e televisione vogliano rendere omaggio agli anti-eroi. Un racconto farsesco dell’umana cretineria, così come piace a Molière. 8Massimo Maraviglia)
Info e prenotazioni: 081 1875 2126

 

locandina spettacolo matteo maurielloVarietà – per sfuggire al destino
Quando: dal 19 al 22 Aprile
Luogo: Nuovo Teatro Sancarluccio
Orario: feriali ore 21:00; domenica ore 18:00
Interpreti: Laura Lazzari e Matteo Mauriello
Regia: Gennaro Monti
Note: Lo spettacolo è un contenitore di “modi” e “vezzi” del mestiere dell’attore e del performer in generale.  In questo “scrigno scenico” vengono contenute le paure i modi di dire, i luoghi comuni, le necessità e le “patenze” degli artisti in tempi di “magra”. La continua necessità di dover dimostrare qualcosa, la corsa contro il tempo per essere migliori del proprio compagno di scena e la voglia imperante di essere al centro “dell’occhio di bue”. La storia è quella di una compagnia scalcagnata che si esibisce durante una festa di paese in un varietà.  L’esibizione serve da “tappabuchi” al vero evento: la processione di un santo. Ma improvvisamente la reliquia del santo in questione viene misteriosamente rubata e gli artisti sono costretti ad intrattenere il pubblico. Ecco che nasce un varietà rapsodico e arrabattato, fatto di citazioni e monologhi “azzeccati alla buona”. In realtà è soltanto una carrellata di omaggi e contaminazioni che vedono il matrimonio tra la musica di tradizione e lo swing, la musica classica ed il teatro “vero”, la sceneggiata e la musica dance. Una carrellata che parallelamente alla musica racconta la storia di un mestiere antico e sempre costretto a resistere esistendo.  Divertente, ammiccante, comico e tragiComico, il viaggio sonoro e prosaico si svolge tra i faccioni falsamente sorridenti dei due comici e l’eleganza aggressiva delle donne… tutto ciò avviene mentre una vecchia radio annuncia gli sviluppi dell’indagine! Chi avrà sottratto la Santa reliquia!?
Info e prenotazioni: 081 4104467 | 081 5448891 |347 4871410

 

Rosalia-PorcaroCore ‘ngrato
Di: Rosalia Porcaro e Corrado Ardone
Quando: dal 19 al 22 Aprile
Luogo: Teatro Trianon Viviani
Orario: feriali ore 21:00; domenica ore 18:00
Interpreti: Rosanna Pavarini
Regia: Carlos Branca
Note: Torna a teatro con la tragicomica storia di una madre e di una figlia nella fase della terza età di un genitore, quando i ruoli s’invertono e le madri diventano figlie, e le figlie assumono il ruolo di madre. Quando la memoria di una madre svanisce e con essa la propria storia, nasce l’occasione di conoscersi nel profondo, incontrandosi non come madre e figlia ma come persone.
Info e prenotazioni: 081 2258285 | trianon@teatrotrianon.org

 

mi abbatto e sono felice_foto claudio bonifazio (1)Mi abbatto e sono felice
Di: Daniele Ronco
Quando: 20 Aprile
Luogo: Teatro Bolivar
Orario: ore 21:00
Interpreti: Daniele Ronco
Regia: Marco Cavicchioli
Note: “Mi abbatto e sono felice” è un monologo a impatto ambientale “0”, autoironico, dissacrante, che vuole far riflettere su come si possa essere felici abbattendo l’impatto che ognuno di noi ha nei confronti del Pianeta. “Mi abbatto e sono felice” non utilizza energia elettrica in maniera tradizionale.  Si autoalimenta, grazie allo sforzo fisico prodotto dall’attore in scena. Non sono presenti altri elementi scenici, le musiche sono live, i costumi essenziali e recuperati dal guardaroba di nonno Michele, il vero protagonista del monologo.
“Mi abbatto e sono felice nasce dalla riflessione che mi ha accompagnato nei mesi successivi alla morte di mio nonno, una persona che mi ha insegnato tanto e che stimo infinitamente per la condotta di vita esemplare perseguita durante i 91 anni trascorsi su questo pianeta.”
Disagio, crisi, scarsa produttività, povertà, inquinamento, surriscaldamento globale, etc..  Ma come, nell’era del benessere ci sono tutti questi problemi?! La felicità dell’uomo occidentale pare essere direttamente proporzionale a quanto produce e quanto consuma. Ma è davvero così? Mi abbatto e sono felice, rifacendosi ai principi etici della Decrescita felice, accompagna il pubblico in un viaggio che fa la spola fra un passato intriso di freschezza e genuinità e un presente frenetico e stanco di correre.
Info e prenotazioni: 081 5442616 | 3662089953 | info@teatrobolivar.com

 

Lamore-per-le-cose-assenti_ETCVT-1L’amore per le cose assenti
Quando: dal 20 al 22 aprile
Luogo: Teatro Sannazzaro
Di: Luciano Melchionna
Interpreti: Giandomenico Cupaiuolo e Valeria Panepinto e con la partecipazione di HER
Trama: È il giorno del quarantesimo compleanno di Giulia che riceve in regalo da Matteo, il suo secondo marito, la libertà: lui ha organizzato per lei una bellissima festa di compleanno… ma non ha invitato nessuno. Vuole restare solo con la moglie, occhi negli occhi, per dirle addio.
Giulia e Matteo finalmente parlano, dunque, in un confronto vero e sincero non più mediato dai sensi di colpa, sterminati ormai dalla voglia di verità che li anima. E che ci coinvolge, facendoci immedesimare ora nell’uno ora nell’altra, mentre si chiedono che fine abbia fatto la magia del primo incontro, e dove si annidi il preciso momento in cui le convenzioni sociali hanno preso il posto dei sentimenti. Liberi dal peso delle parole mai dette, i due protagonisti approderanno ad una risoluzione spiazzante, per loro. Luciano Melchionna, il creatore di Dignità Autonome di Prostituzione, scrive e dirige quest’originale e impietosa autopsia dei sentimenti: un’indagine sull’amore scandita dalla narrazione di Her, nel ruolo di prologo, epilogo e, forse, di personificazione dell’Amore. Che, forse, esiste.
Info e prenotazioni: http://www.teatrosannazaro.it/contatti.html

 

nevrotikaNevrotika vol. 4-5-6
Quando: 20 e 21 aprile
Luogo: AvaNposto Numero Zero
Orario: 21
Autrice e regia: Fabiana Fazio
Interpreti: Fabiana Fazio, Valeria Frallicciardi, Giulia Musciacco
Trama: Prosegue la ricerca di Progetto Nevrotika nel mondo di quel “disturbo dell’adattamento” da cui nessuno (o quasi), al giorno d’oggi, può dirsi del tutto salvo.
Quali sono le conseguenze che una società sempre più malata come la nostra può avere sui singoli individui, sempre più dimentichi di sé, per amalgamarsi all’identità di massa?
I nostri impulsi, i nostri desideri, la nostra felicità vengono così sacrificati all’altare dell’Ego.
In fondo, “della felicità non sapremmo cosa farcene”.
Questa è ancora una volta la nostra piccola provocazione.
Continua, dunque, il nostro piccolo ironico tuffo nell’inconsapevolezza che ci rende vittime di noi stessi.
Possiamo dire, che con i primi tre volumi di Nevrotika, abbiamo iniziato quello che potremmo definire come un lungo e tortuoso ironico viaggio negli inferi della nostra esistenza.
Come un moderno Dante, con Nevrotika vol.4-5-6, continuiamo ad esplorare i diversi gironi dei dannati, come curiosi turisti di noi stessi.
Condannati in vita a perseverare nei nostri errori, costretti a pagare la nostra incapacità di rompere uno schema, una dinamica, uscire da un copione.
Con-dannati a girare perpetuamente su noi stessi come un cane che si morde la coda, ma noi, cosa ancor più grave, la coda non l’abbiamo.
Se in Nevrotika vol.1-2-3 il nucleo è quello del soliloquio, in Nevrotika vol.4-5-6 abbiamo lavorato ponendo l’attenzione anche su un ulteriore aspetto: cosa succede quando più nevrosi si incontrano?
La risposta l’abbiamo davanti agli occhi nel nostro quotidiano!
Parleremo, stavolta, di comunicazione.
E, se è vero che non si può non comunicare e che tutto il comportamento, e non soltanto il discorso, è comunicazione e tutta la comunicazione influenza il comportamento (“Pragmatica della comunicazione umana”)… e se è vero che oltre al nostro sé (quando ancora ne possediamo uno) portiamo sempre a spasso nel mondo anche le nostre nevrosi (che anzi spesso ci precedono)… allora, l’interazione umana diventa davvero materia di stupefacente complessità, degna di tutta la nostra ammirazione.
No. Di più. Adorazione.
Uno sguardo sull’aspetto relazionale della comunicazione per vedere fin dove una comunicazione possa diventare patologica.
Insomma: nuove frontiere… vecchi motti: “Disadattati di tutto il mondo unitevi!”
Info e prenotazioni: 366-1149276 – botteghino@avanpostonumerozero.it

 

Antigone 1Antigone
Quando: 20 e 21 aprile
Luogo: Sala Ichòs
Orario: 21
Regia: Salvatore Mattiello
Trama: Con Antigone, Ichòs Zoe Teatro continua un discorso intorno al Segno del Mito, iniziato nel 2016/2017 con la Medea. Dopo “La sposa sola”, la compagnia di San Giovanni, diretta da Salvatore Mattiello, prosegue il proprio viaggio nel mondo del Tragico Greco e incontra Antigone, la giovane ribelle condannata a morte per aver disobbedito all’editto del re.
La nostra messa in scena, va pensata come il tentativo costante di “interrogare le ragioni del Mito”. La tenuta tragica del gesto compiuto da Antigone diventa il tema centrale intorno al quale monteranno gli interrogativi e le riflessioni degli attori in scena: Quale Antigone è ancora possibile oggi, in questo nostro tempo? Quello in cui viviamo adesso? E nel quale, a noi sembra veramente difficile trovarle degli interlocutori e dei riferimenti per i quali la sua vicenda possa ancora una volta valere la pena di essere rappresentata? La costruzione sulla scena sottopone Antigone alla “prova del tempo”, e tutto il lavoro di scrittura procede attraverso un complesso meccanismo di relazioni e sottrazioni: “il Tragico Greco entra costantemente in relazione con un luogo del tempo a noi più vicino, e da questo momento in poi la messa in scena procede come se ad Antigone venisse a mancare il terreno sotto i piedi, come se il Mito non fosse più in grado di restituirci ragioni forti per le quali un gesto di opposizione e resistenza al potere oggi abbia ancora senso. Così, davanti al corpo malamente sepolto di un giovane uomo ritrovato nei pressi di una Scuola di San Giovanni con la bocca incerottata, l’attrice che vorrebbe interpretare Antigone pone le sue domande: Come ti chiamavi? Perché sei morto? Per cosa? Quale guerra hai combattuto? Quale governo governa la tua città? La tua Polis? Avevi un fratello un padre/fratello una madre/nonna due sorelle? Io vorrei essere tua sorella! Tua sorella Antigone! Ma quale Antigone è possibile oggi in questo nostro tempo?
Info e prenotazioni: 335 765 2524 – 335 7675 152 – 081275945 (dal lunedì al sabato dalle 16 alle 20 – domenica dalle 10 alle 17)

 

Veronica PivettiViktor und Viktoria
Quando: dal 20 al 29 aprile
Luogo: Teatro Augusteo
Orario: Venerdì 20 alle ore 21:00; sabato 21 alle ore 21:00; domenica 22 alle ore 18:00; martedì 24 alle ore 21:00; mercoledì 25 alle ore 18:00; giovedì 26 alle ore 21:00; venerdì 27 alle ore 21:00; sabato 28 alle ore 21:00; domenica 29 alle ore 18:00
Interpreti: Veronica Pivetti, Giorgio Lupano, Yari Gugliucci, Pia Engleberth, Roberta Cartocci, Nicola Sorrenti
Trama: In una Berlino stordita prima dai fasti e poi dalla miseria della repubblica di Weimar, un’attrice di provincia, Susanne Weber (Veronica Pivetti), approda in città spinta dalla fame e in cerca di scrittura. Il freddo e la miseria le hanno congelato le membra, e anche il cuore non è rimasto illeso.  L’incontro con un collega attore, Vito Esposito (Yari Gugliucci) immigrato italiano, sembra cambiarle la vita. Mentre la città subisce gli umori delle nascenti forze nazionalsocialiste di Hitler, in lotta con gli spartachisti dell’estrema sinistra, Susanne e Vito s’immergono negli eccessi della vita notturna weimeriana. La coppia condivide fame, scene e battute, e alla fine anche sesso e identità.  Ed è per proprio per l’affamata ditta che Susanne si sacrifica e diventa Viktor und Viktoria, cioè un acclamato e affascinante en travesti, anche grazie all’aggiunta di un colorato, buffo e stravagante fallo di cotone che diventa l’emblema del loro piccolo grande segreto. Viktor und Viktoria viene acclamato in tutti i palcoscenici d’Europa. Una brillante compagnia miete successi ovunque, capitanata dalla caustica Baronessa Ellinor Von Punkertin (Pia Engleberth), in cui spiccano Lilli Shultz, buffa e biondissima ballerina di fila di cui Vito è innamorato (Roberta Cartocci); e un attrezzista dai modi bruschi e obliqui, Gerhardt (Nicola Sorrenti). Ma tornati a casa per l’ultima recita, un incontro fatale con il fascinoso conte Frederich Von Stein (Giorgio Lupano) sfiorerà il cuore gelato di Susanne. Purtroppo anche il conte ha un segreto e la liaison si complica. Mentre a Berlino la situazione politica degenera precipitosamente, la nostra protagonista sarà costretta a fare le sue scelte, sentimentali e di vita, stando attenta a non tradire mai Vito, l’amico inseparabile, nè il conte, ormai padrone del suo cuore.
Riuscirà Susanne/Viktor ad abbandonarsi fra le braccia del suo inaspettato amore senza che la scelta le risulti fatale?
Info e prenotazioni: www.teatroaugusteo.it – 081414243 – 405660, dal lunedì al sabato tra le ore 10:30 e le ore 19:30. La domenica dalle ore 10:30 alle ore 13:30.

 

Il-pomo-della-discorda-ph-Gilda-Valenza-IMG_03361Il pomo della discordia
Di: Carlo Buccirosso
Quando: dal 20 e 21 Aprile
Luogo: Teatro Summarte (Somma Vesuviana)
Orario: ore 21:00
Interpreti: Carlo Buccirosso, Maria Nazionale, Monica Assante di Tatisso, Giordano Bassetti, Claudiafederica Petrella, Elvira Zingone, Matteo Tugnoli, Mauro de Palma, Peppe Miale, Fiorella Zullo
Regia: Carlo Buccirosso
Note: Doveva essere un giorno felice, si celebravano le nozze della dea del mare con un uomo bellissimo, e tutti gli dei erano venuti a festeggiare gli sposi, portando loro dei doni!… La sala del banchetto splendeva di mille luci e sulla tavola brillavano carafe e coppe preziose, colme di nettare ed ambrosia, e tutti gli invitati erano felici e contenti… solo Eris, dea della discordia, non era stata invitata, ma nel bel mezzo del banchetto, arrivò, lanciò una mela d’oro sul tavolo imbandito e scappò via, creando dissapori e contrasti tra i tutti i presenti. Tutto ciò, in breve, appartiene alla classica mitologia greca, ma proviamo a trasferirla ai giorni d’oggi, in una normale famiglia benestante, dove l’atmosfera e l’euforia di una festa di compleanno organizzata a sorpresa per Achille, primogenito dei coniugi Tramontano, potrebbe essere turbata non da una mela, non da un frutto, bensì da un pomo, un pomo d’Adamo, o meglio, il pomo di Achille, il festeggiato, ritenuto un po’ troppo sporgente… E se aggiungiamo che Achille, vivendo un rapporto molto difcile con suo padre Nicola, è continuamente difeso a spada tratta da sua madre, la epica Angela, non essendosi ancora dichiarato gay, e non avendo mai presentato Cristian, il proprio fdanzato, che da anni bazzica in casa spacciandosi per il compagno di sua sorella Francesca… se aggiungiamo poi che alla festa sarà presente anche Sara, prima ed unica famma al femminile della sua tormentata adolescenza, Manuel estroso trasformista, Marianna garbata psicologa di famiglia, ed Oscar un bizzarro vicino di casa che non ha mai tenuto nascoste le proprie simpatie nei confronti di Achille… beh, allora possiamo realmente comprendere come a volte la realtà, possa di gran lunga superare le fantasie, anche quelle più remote della antica mitologia… Omero mi perdoni!
Info e prenotazioni: 081 362 9579 | 393 566 7597

 

THERE HAS POSSIBLY BEEN AN INCIDENTTHERE HAS POSSIBLY BEEN AN INCIDENT
Di: Chris Thorpe
Quando: dal 20 al 22 Aprile
Luogo: Teatro Galleria Toledo
Orario: feriali ore 20:30; domenica ore 18:00
Interpreti: Francesco Bonomo, Enrico Roccaforte, Cinzia Spanò
Traduzione e Regia: Jacopo Gassmann
Note: Quando la vita ci pone di fronte a una scelta fra eroismo e compromesso, cosa succede? A volte gli aerei non atterrano come dovrebbero.
Il popolo di una nazione ne ha abbastanza dei propri tiranni, ma i tiranni devono essere rimpiazzati con qualcos’altro. Cosa?
Una persona si fa largo tra la folla e, per un istante, senza che sia lei a sceglierlo, si trasforma in un simbolo.
Un uomo entra in un palazzo e porta con sé la morte. Chi lo fermerà?
There has possibly been an incident, è una pièce composta da tre monologhi (interpretati da Francesco Bonomo, Enrico Roccaforte, Cinzia Spanò), intervallati da un dialogo e un coro finale. Ogni vicenda prende spunto da eventi storici più o meno recenti, che l’autore rielabora e che restituisce attraverso il racconto intimo e analitico dei personaggi. Attraverso le loro voci, Thorpe esamina i processi cognitivi che precedono una scelta. Quanto pesa il caso in ogni decisione che compiono (ammesso che la compiano)? C’è spazio sufficiente per far emergere ciò che si agita fra pensiero e azione, sentimento, dubbio, accidente.
Info e prenotazioni: 081425037 | 081425824 |segreteria@galleriatoledo.it

 

Dario De Luca 4etDario De Luca & Oscar Montalbano 4et feat. Sebastian Peszko
Quando: 21 aprile
Luogo: Teatro Nuovo
Orario: 21
Trama: Sarà affidato all’estro e all’improvvisazione di Dario De Luca & Oscar Montalbano 4et feat. Sebastian Peszko, in programma sabato 21 aprile 2018 alle ore 21.00 al Teatro Nuovo di Napoli, l’ultimo appuntamento de Il Nuovo Suona Giovane 2018, rassegna musicale per le giovani generazioni, presentata dal Teatro Pubblico Campano, diretto da Alfredo Balsamo, in collaborazione con Progetto Sonora.
Giunge al termine, per la stagione 2018 del Teatro Nuovo di Napoli, l’esplorazione sonora nei territori del jazz, nelle sue varie declinazioni, nel cantautorato nostrano e in svariate atmosfere della world music internazionale.
Sul palco, a chiudere la II edizione della rassegna, saranno quattro talentuosi strumentisti di jazz manouche. Dario De Luca e Oscar Montalbano alle chitarre, Gianfranco Coppola al contrabbasso, con la partecipazione straordinaria di Sebastian Peszko alla viola, daranno vita ad ambientazioni gypsy, ritmi tzigani, cadenze coinvolgenti e sonorità della Parigi anni ’30. Rileggeranno, secondo i loro originali arrangiamenti e nella tipica formazione del 4et di jazz manouche, alcuni standard della tradizione sulla scia del grande chitarrista Django Reinhardt, ideatore e più noto esponente del genere, che è riuscito a fondere l’antica tradizione musicale zingara del ceppo dei Manouche con il jazz americano.
Il frutto di quest’unione è una felice ed eclettica miscela che coniuga sonorità e creatività espressiva dello swing anni ’30 con il filone musicale del valse musette francese, insieme a virtuosismo e improvvisazione tzigani.
La piacevolezza dell’ascolto e la cadenza trascinante rendono assai fruibili questi pezzi, per un pubblico ampio, scortato in ‘scenografie’ musicali che oltrepassano barriere di luoghi e tempi.
Questo il bagaglio artistico che porteranno Dario De Luca e Gianfranco Coppola sul palco del Teatro Nuovo, frequentatori abituali di tali repertori e cofondatori dell’interessante formazione napoletana degli Araputo Zen.
In tal senso non fa difetto nemmeno il chitarrista Oscar Montalbano, protagonista di spicco della scena manouche nostrana, la cui competenza filologica per il genere si manifesta in modo evidente con toni freschi e avvincenti che non disdegnano incursioni nello swing degli albori.
Valore aggiunto di sapore internazionale, infine, dà al 4et la presenza del violista, violinista e compositore polacco Sebastian Peszko, le cui creazioni combinano musica classica, improvvisazioni jazz, gypsy swing e world music.
Info e prenotazioni: 0814976267 – botteghino@teatronuovonapoli.it

Foto Antonello Cossia 1Dentro i secondi: gli ultimi diventati primi
Quando: 21 Aprile
Luogo: Ethnos Club (Torre del Greco)
Orario: ore 20:30
Interpreti: Antonello Cossia
Note: L’idea per la realizzazione di questo spettacolo si basa sul libro scritto da Franco Esposito e Dario Torromeo: “Dentro i secondi” (Absolutely Free Editore), in cui gli autori spaziando su un ampio arco sportivo, tracciano trenta ritratti in cui più che la gloria, c’è la fatica di personaggi che appunto sono scavati nell’ombra, dove i riflettori non riescono ad arrivare, eppure abbiamo vissuti preziosi poiché senza la tenacia di costoro, tanti campioni non sarebbero saliti sul gradino più alto del podio, non avrebbero conquistato nelle varie discipline indagate quelle vittorie che li hanno consegnati attraverso il bacio della gloria alla Storia mondiale dello sport.
Dal calcio al pugilato, si snocciolano i racconti dei “secondi” che non corrono solo di lato o stanno all’angolo, ma hanno stoffa e talento di livello, che sacrificano e mettono a disposizione di altri per i motivi più diversi.
Campioni con poca gloria a cui è solo capitato di essere contemporanei di altri ancora più grandi e più luminosi come Jimmy Ellis, che fu allo stesso tempo sparring-partner ed anche avversario di “un certo” Cassius Clay-Muhammad Alì, sempre con molto rispetto reciproco.
Come Giovannino Corrieri, gregario di Gino Bartali, la maglia rosa più veloce della storia: la indossò a mezzogiorno, la sfilò qualche ora dopo, quando Koblet vinse la tappa del pomeriggio che avrebbe portato fino al termine del Giro 1950. Poche ore di gloria, una vita ad accudire Bartali in bicicletta. Tempo votato a sacrificarsi per il capitano nonostante una segreta ammirazione per Coppi. Il ciclismo e il pugilato sono i più grandi fornitori di storie, ma c’è anche il calcio, l’atletica leggera, il canottaggio.
Info e prenotazioni: 0818823978

 

les jumeaux_foto claudio bonifazio ar (10)Les jumeaux
Di: Daniele Ronco
Quando: 21 e 22 Aprile
Luogo: Teatro Bolivar
Orario: sabato ore 21:00; domenica ore 18:30
Interpreti: Davide e Mauro Borra
Regia: Daniele Ronco
Note: “Les jumeaux” è uno spettacolo surreale, poetico e comico allo stesso tempo. Due fisarmonicisti gemelli raccontano con la musica e tanta magia la loro straordinaria (e vera) avventura di artisti di strada in giro per il mondo, quando avevano appena 17 anni. Sulle spalle portavano una fisarmonica e in tasca solo un sogno: vivere di musica. Dopo quindici anni i gemelli (les jumeaux) si ritrovano, uno musicista ormai di livello internazionale (Davide), l’altro filosofo e amante del teatro (Mauro), per portare sul palco lo spezzone più bello della loro vita insieme: il viaggio come artisti di strada in giro per il mondo. Due carismi che finalmente s’incontrano sotto la regia di Daniele Ronco per suonare ancora una volta il loro sogno. Si spazia dal musette francese delle giostre in legno con i cavalli ai tanghi appassionati di Piazzolla, passando inevitabilmente per lo swing e il gitano. Uno spettacolo che non vi farà stare fermi, ricco di colpi di scena.
Info e prenotazioni: 081 5442616 | 3662089953 | info@teatrobolivar.com

 

SCARABOCCHI AGNESE TURCHI 1Scarabocchi
Tratto da: i fumetti di maicol&mirco
Quando: 21 Aprile
Luogo: Teatro Nostos (Aversa)
Orario: ore 21:00
Interpreti: Meri Bracalente, Sergio Licatalosi, Fernando Micucci
Regia e scrittura scenica: Andrea Fazzini
Note: Qualcuno sostiene che Gli Scarabocchi di maicol&mirco siano delle strisce a fumetti. Ironiche e malate. Stupide e violente.
Gli Scarabocchi di maicol&mirco sono un vestito stracciato. Un sassolino nelle scarpe. Il sale nel caffè, il dente da latte sputato in terra. L’incendio di una biblioteca. Il sorriso di un decapitato.
Sono fumetti travestiti da altro. Sono strisce nere sul libro della Storia dell’umanità. Sono la bava di un pennarello scarico. Un omicidio condannato prima di essere commesso.
Sono rossi. Ma il loro rosso non è quello del fuoco, né quello dell’inferno, né quello del tramonto. Il loro rosso è quello della vergogna del Primo Uomo specchiato per la prima volta.
Gli Scarabocchi non sono esseri umani, non sono personaggi. Sono abbozzi. Proprio come me e come te. Essi camminano raramente. Più spesso corrono, inciampano, fuggono, si precipitano.
Info e prenotazioni: info@nostosteatro.it | 081 19 169 357 | 389 24 714 39

 

semiSemi. Peccato non esiste più l’amore platonico
Di: Michele Brasilio e Marina Cioppa
Quando: 21 e 22 Aprile
Luogo: Teatro Civico 14 (Caserta)
Orario: feriali ore 21:00, festivi ore 18:00
Interpreti: Michele Brasilio e Marina Cioppa
Note: Lo spettacolo attraversa la vita di coppia e i litigi soliti che la caratterizzano, ma non è tutto qui. Ugo e Claudia sono una coppia, convivono e hanno organizzato la loro prima cena a casa con amici. Ugo è preciso, metodico, ma poco attento probabilmente alle esigenze di claudia. Claudia è uterina, perspicace ed il suo carattere forte spesso cozza con quello del compagno. Chi la spunterà è tutto da vedere, la coppia resterà insieme nonostante le divergenze oppure si sfascerà? Come reagiranno Ugo e Claudia? Si tratta di un momento per immedesimarsi, si tratta di un modo per cercare la soluzione, si tratta di guardare a fondo nella vita di coppia, pur tenendo presente che l’amore non è unico intermediario per comprendersi.
Info e prenotazioni: 0823.441399 | 0823.1601742 | info@teatrocivico14.it

 

11_ANFITIORNE-TEATRI-ASSOCIATIAnfitrione – L’ospite inatteso
Da: Plauto
Libero adattamento e ambientazione: Lello Serao
Quando: 21 e 22 Aprile
Luogo: Teatro Area Nord
Orario: feriali ore 20:30; domenica ore 18:00
Interpreti: Maria Basile, Agostino Chiummariello, Biagio Musella, Sergio del Prete, Marianna Mercurio
Regia: Lello Serao
Note: Tragicommedia andata in scena all’incirca nel 206 a.C. L’opera trae il titolo da uno dei protagonisti, il comandante dell’esercito tebano Anfitrione.
Plauto definisce quest’opera, nel prologo, una Tragicommedia perché in essa coesistono sia gli umani che le divinità, entrambi i soggetti partecipano alla resa comica degli equivoci che si determineranno nel corso degli eventi.
In questa struttura aperta troviamo una straordinaria modernità, nessuna illusione dovrà essere creata per sbalordire lo spettatore, tutto è dichiarato e ci si può divertire ai danni dei malcapitati perché è questo il gioco a cui si deve prendere parte. Elemento strutturale che contribuisce a questo gioco è il ritmo, la capacità di protrarre le situazioni fino ad un certo limite senza strafare. La battuta arriva precisa, il dialogo scorre veloce, il primo attore e la sua spalla si coordinano sempre in modo puntuale scambiandosi la parte trainante e l’azione è continuamente segnata da entrate e uscite che aumentano il ritmo scenico.
Per quanto Plauto sia alieno dall’introdurre una morale nelle sue commedie, mi sento di affermare che per questa potrebbe essere: mariti, state attenti, non state troppo lontano dalle vostre mogli perché al vostro ritorno a casa, potreste ricevere inopinatamente la bella sorpresa di scoprire di essere padre di un… Ercole!
Altro elemento che favorirà il perdurare di quest’opera è dato dal significato che assumeranno i nomi dei due protagonisti, Anfitrione diventerà per antonomasia colui che accoglie l’ospite nella sua casa e Sosia il doppio di se stesso.
Nella nostra messa in scena abbiamo voluto aumentare la comicità del linguaggio usando il napoletano come lingua di riferimento per gli umani e questo non tradisce affatto l’opera ma ne avvalora il senso e il significato, abbiamo a nostra volta trasformato, come Plauto suggerisce, la lingua per meglio cogliere il senso dell’opera e la sua forza. Lo spettacolo si nutre di forme di teatro anche a noi più prossime come il Varietà in cui le situazioni sono amplificate da motivetti oriecchiabili e da canzonette allusive.
Info e prenotazioni: 0815851096 | 340.1098705 | teatriassociatinapoli@gmail.com

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