Manlio Boutique

La stagione della sala piccola del Mercadante si conclude con la commedia di Elvio Porta “Teresa Sorrentino”, messa in scena dal regista Armando Pugliese che così omaggia l’autore e amico recentemente scomparso.

di Antonella D’Arco

Fonte foto Ufficio stampa

Fonte foto Ufficio stampa

Lalla Esposito è Teresa Sorrentino. Sul palco del Ridotto del Mercadante, fino al 22 aprile, l’attrice e cantante napoletana vive e fa rivivere le parole di Elvio Porta nell’intensa interpretazione di una delle ultime commedie dell’autore: Teresa Sorrentino, la vigilia di Natale. La messinscena è di Armando Pugliese, regista di questo «piccolo-grande lavoro teatrale» con il quale vuole «rendere omaggio a un amico e a un autore recentemente scomparso che, come tanti, ha dato a Napoli, forse, più di quanto ha ricevuto». E l’omaggio è restituito nel migliore dei modi attraverso la vis scenica della Esposito che rende, coi gesti, la voce, il cuore e gli occhi, quel “virtuosismo per una sola attrice” – riportando le parole delle note dello spettacolo – virtuoso.
Nella bella scena, d’impianto realistico, disegnata da Roberto Crea, che si è occupato anche dei costumi, è contenuto il dramma di Teresa, fragile esistenza col volto segnato dal dolore e dai dispiaceri che la vita le ha mostrato. Il suo nido, il suo rifugio è la cucina azzurra nella quale passa la maggior parte del tempo. I fornelli accessi; l’odore di cucinato; il tavolo; la poltrona di fronte ad esso; il telefono; la finestra che affaccia sul vicinato sono gli interlocutori della donna. Solo gli oggetti le fanno compagnia, simboli del suo universo visionario, della galleria di personaggi, pensati, coi quali s’intrattiene in quella vigilia di Natale.
Chitarra tra le braccia, Teresa canta, e il suo canto incuriosisce la dirimpettaia con la quale scambia due chiacchiere, fin quando è interrotta dal telefono: è Titina. Dalla conversazione con l’amica s’intuisce che Teresa è stata in ospedale per ben quindici giorni, durante i quali “il bambino non ce l’ha fatta, e neppure io”. Questa frase segna il momento in cui, se fin qui, ancora appariva ambigua l’interazione tra la donna e gli altri personaggi, adesso essa appare chiara e si palesa con evidenza: Teresa vede e sente persone e cose che non esistono.

Fonte foto Ufficio stampa

Fonte foto Ufficio stampa

La cucina, il nido che inizialmente c’era parso un luogo di protezione per quella vita così delicata e sensibile, si mostra come una gabbia, entro la quale Raffaele Sorrentino ha imprigionato la moglie. Violento, l’uomo la picchia; è lui che, con calci e pugni, le ha indotto l’aborto. E prima di lui, è stato il padre a picchiarla, nell’indifferenza di una madre opportunista che le ha insegnato soltanto la vile arte della sopportazione, a ogni costo.
Tutti loro abitano il mondo mentale (e reale?) di Teresa, che cerca conforto e una possibile soluzione ai suoi tormenti e alla sua malattia, nella scienza, nelle cure del dottor Saverio Savastano. Savastano è il personaggio a cui lei si racconta. Rappresenta la proiezione dell’uomo che vorrebbe, ma anche la proiezione di se stessa; è l’invenzione che le regala un pò d’amore in quel suo allucinante e allucinato delirio che precede la vigilia di Natale. É l’elemento che la immette sulla strada della psicoanalisi fai-da-te, verso la salvazione, la libertà. Quella libertà vissuta come una colpa da Teresa, un peccato che lei compie attraverso il canto.Le musiche e le canzoni di Sergio Esposito completano la messinscena come flusso ininterrotto della scrittura di Porta e strumento naturale e congeniale per l’attrice protagonista che, col canto, esprime la struggente malinconia di Teresa.
Corpo che vibra di sensualità e paura, intensa, spiritosa, folle e teneressima, Lalla Esposito racconta così l’agonia di una donna alle prese con i fantasmi della sua mente. E che proprio alla viglia di Natale, la festa che celebra l’attesa della vita, per riprendersi i colori, gli odori e i rumori della sua di vita, è costretta a celebrare il rito della morte: l’uccisione dei suoi fantasmi.

Ridotto del Mercadante
Piazza Municipio – 80133 Napoli
Info e contatti: 0815513396 – biglietteria@teatrostabilenapoli.it – https://www.teatrostabilenapoli.it/teatro-mercadante/

Print Friendly

Manlio Boutique