“Useless Magic”: abbiamo bisogno di bellezza nel mondo [LIBRI]
Ritornelli scarabocchiati, anatomie floreali e Virginia Woolf: il primo libro di Florence + The Machine è una mappa alla ricerca del bello nell’oscurità.
di Stefania Sarrubba
La bellezza salverà il mondo. Lo diceva il principe Myškin ne L’idiota di Dostoevskij.
L’ha poi ripreso il filosofo bulgaro Todorov nell’omonimo saggio del 2005 su Oscar Wilde, Rainer Maria Rilke e Marina Cvetaeva, tre autori che della ricerca del bello hanno fatto una missione di vita.
Florence Welch dei Florence + The Machine fa suo questo assunto nel libro Useless Magic (Magia inutile, nda). Il volume contiene circa trecento pagine di testi, poesie, fotografie e scarabocchi della cantante londinese.
Innegabile che Florence abbia un’estetica ben riconoscibile, un aspetto preraffaellita e un gusto delicato, che ricerchi a suo modo l’oggetto di bellezza di cui parlava John Keats in Ode su un’urna greca.
Verità è bellezza, bellezza è verità, diceva il poeta. “I have only ever tried to show you beauty” (“Ho sempre e solo cercato di mostrarti la bellezza”), dice Florence, accostando la bellezza alla scoperta, alla meraviglia e, per estensione, alla purezza e alla verità.
A chi si rivolge la cantante con questa frase non è dato sapere: un monito ai suoi fan, alla persona amata o ancora a sé stessa.
E questo è il bello del suo libro, così come del primo singolo estratto da High As Hope, Hunger, in cui spiega i tipi di amore che negli anni ha confuso con il sentimento vero e proprio.
Useless Magic è aperto all’esterno e a possibili interpretazioni, diventando un puzzle da non perdere per i fan di Florence. Ed è pervaso da amore e bellezza a ogni pagina, fin dalla copertina bordeaux con iscrizioni dorate su cui campeggia un cuore stilizzato.
Potrà sembrare l’ennesimo libro del cantante di turno fattosi scrittore di cui non sentivamo il bisogno, probabilmente è così. Qualcuno dirà persino che il nuovo album della band sembra un ripetersi di quello che li ha resi famosi, di quelle emozioni e vocalizzi barocchi che hanno consegnato la chioma fulva di Florence alla storia della musica, ma si sbagliano.
Sia l’album che il libro contengono alcune verità importanti, e vederle su carta è ancora più significativo. Come dice l’artista in Useless Magic, le canzoni possono essere incredibilmente profetiche e molto più grandi delle semplici parole scritte, lasciate lì, così vulnerabili sul foglio. Ed è perciò che la poesia mette a nudo paradossalmente di più, spogliando il messaggio degli orpelli sonori a cui Florence ci ha abituati.
Useless Magic è canzoni che sembrano poesie e poesie che richiamano canzoni, un medium che fluisce nell’altro, incessantemente.
Il libro ripercorre in ordine cronologico le tappe più importanti della carriera della cantautrice, creando un collage visivo, un patchwork di immagini evocative e appunti di viaggio. Fotografie, anatomie floreali, misticismo e personaggi femminili tormentali, Useless Magic è un piacere per gli occhi e non solo. Le sinestesie di colori e profumi evocati dalle pagine riproducono il processo creativo della cantante.
Tuttavia, nonostante l’aspetto, Useless Magic è molto più di rose e fiori. Alla fine del libro, in appendice, c’è una piccola sezione di poesia inedita. Ed è lì che viene fuori la realtà un po’ cruda e buia di chi ricerca la bellezza.
“Mi piacciono le persone che hanno visto l’oscurità, quelli tormentati,” dice Florence in un verso.
Perché forse bisogna guardare almeno una volta nell’abisso più profondo per uscirne e riuscire ad apprezzare il bello che tutto intorno c’è, per farsi salvare dalla bellezza. Tutti l’abbiamo fatto almeno una volta. E tutti prima o poi abbiamo affidato i nostri flussi di coscienza a poesie e appunti, germogli di canzoni che forse mai verranno cantate. Questo libro è per noi.