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Sempre più al servizio del quartiere, il teatro di San Giovanni a Teduccio con la nuova stagione sfida le stese criminali mettendoci i muscoli, quelli che servono per il reale cambiamento culturale di cui si fa promotore. Francesco Di Leva ci spiega come.

di Ileana Bonadies

L'inaugurazione della stagione. Foto Carmine Luino

L’inaugurazione della stagione. Foto Carmine Luino

È un fiume in piena Francesco Di Leva quando lo raggiungiamo al telefono per farci raccontare la nuova stagione del Nest, il teatro di San Giovanni a Teduccio che, insieme al resto dell’omonima compagnia, cura e fa vivere con impegno e passione dal 2015.
Un fiume in piena di cose da fare, progetti da seguire, idee da realizzare, per il teatro, per il proprio territorio, per i tanti giovani che orbitano intorno al pianeta Nest, alcuni restandovi per imparare un mestiere che non sia solo quello dell’attore, altri allontanandosene lasciando tanta amarezza, pronta però a tradursi in ancora più grinta, in chi come lui spera invece di offrire loro una alternativa alla criminalità attraverso appunto lo strumento della Cultura. Un immateriale valore per concretizzare il quale ci vogliono i muscoli, gli stessi che compongono lo slogan scelto per quest’anno dal collettivo che punta ad una “stagione fortissima”.
Ed è allora seguendo l’onda di così tanto entusiasmo, misto a profondo realismo, che lasciamo che le sue parole testimonino il lavoro compiuto per mettere in piede il cartellone 2018-19 (qui in dettaglio), tra obiettivi raggiunti che fungono da sprono a fare sempre meglio e lavori in corso ancora top secret.
Una nuova stagione è pronta a prender il via. Quali le conferme e quali, invece, le novità?
Le conferme siamo noi in quanto resistiamo ancora, siamo presenti e portiamo avanti la stagione. Ulteriore conferma, poi, è Mario Martone, sempre più padrino artistico del Nest, che aprirà la stagione con “Tango glaciale Reloaded” (9 e 10 ottobre). Per quanto riguarda le novità, avremo Vincenzo Salemme che verrà in un teatro di 100 posti dando un segnale forte in tal senso e il cui arrivo sta già registrando il tutto esaurito, Isa Danieli, Vinicio Marchioni con uno spettacolo da lui scritto e diretto, e tanti altri.
Altra novità che ci tengo a sottolineare, siamo forse l’unico teatro che non ha uno spettacolo della propria compagnia in cartellone perché dà spazio agli altri artisti amici e colleghi, rinunciando a stare in stagione. A dimostrazione di una nostra grande onestà intellettuale e artistica che segna la differenza rispetto alle altre realtà teatrali in cui i programmi sono zeppi delle regie di chi li dirige.
Infine, il Nest non si ferma a San Giovanni, né si chiude in circuito ma si apre a chiunque voglia lavorare con noi e lo dimostra l’accordo con il teatro Diana, che fa 9000 abbonati, con cui il Nest ha creato un gemellaggio per fa sì che i rispettivi abbonati possano avere più spazi a disposizione e muoversi tra quelli che sono i due estremi, San Giovanni a Teduccio e il Vomero, così come in passato abbiamo fatto col Mercadante, col Bellini, disposti come siamo a dialogare con tutti coloro che sono intenzionati a fare del bene al territorio. Nello specifico il Diana adotterà cinque spettacoli “giovani” in scena nel nostro spazio coprendone le spese, e noi intanto saremo in scena a via Luca Giordano con “La banda degli onesti” (27  febbraio).

Mario Martone ritira il premio "Le Maschere". Foto Marco Ghidelli

Mario Martone ritira il premio “Le Maschere”. Foto Marco Ghidelli

“Il Sindaco del rione Sanità” (qui la recensione) diretto da Martone e prodotto anche da voi del Nest, ha vinto il Premio Le Maschere 2018 quale miglior spettacolo. Quale significato assume questo riconoscimento?
Parto col fare un esempio: quest’anno sono stato a Cairano a fare uno spettacolo per una master class con Franco Dragone e la sera al bar i ragazzi del gruppo di lavoro mi hanno confessato l’intenzione di fare un allestimento del Sindaco così come abbiamo fatto noi, cioè abbassando l’età. Questa cosa mi ha emozionato moltissimo perché quanto noi abbiamo fatto ha aperto non una porta ma un portone sulla possibilità di vedere Eduardo con altri occhi, in un altro modo, dando coraggio ai giovani per affrontare un testo eduardiano.
Detto ciò, prender un premio come Le Maschere, a Napoli, con valenza nazionale, e portarlo a San Giovanni assume il valore di una pacca sulla spalla, a noi, al nostro lavoro, agli artisti, ma soprattutto alla caparbietà di portare a termine una idea, una esigenza, la necessità di raccontare una storia per come loro la vivono, secondo il proprio punto di vista  – come è accaduto a me nonostante quattro anni fa nessuno mi desse ragione e anzi molti provassero a farmi desistere.
Ecco, se c’è una urgenza che spinge a fare una determinata cosa, bisogna farla e non desistere: non sono gli anni che devono stancare una persona.
Quindi un premio del genere assegnato a una compagnia capitanata da uno straordinario Martone, mi auguro possa regalare fiducia ai giovani tanto da indurre a pensare: “Ce la posso fare anche io!”, perché è questa la vera salvezza in questo momento storico.
Già al lavoro per la prossima produzione che vedrà protagonista la vostra compagnia? Qualche anticipazione…
Stiamo lavorando a un progetto grandissimo di cui ancora però non è possibile rivelare nulla..
Intanto andremo a Torino con “Gli onesti della banda”, riprenderemo “12 baci sulla bocca”, andremo in scena con “Quotidiane ispirazioni” con Adriano Pantaleo, infine ci sono altri progetti di scrittura, e a breve dovrebbe concretizzarsi “Scalo marittimo” prodotto dal Bellini con l’Orchestra di Piazza Vittorio.

Francesco Di Leva e Giuseppe Miale Di Mauro del collettivo Nest. Foto Marco Ghidelli

Francesco Di Leva e Giuseppe Miale Di Mauro del collettivo Nest. Foto Marco Ghidelli

In una recente intervista rilasciata a Repubblica ad agosto, ha evidenziato la necessità, per un reale sviluppo del territorio, soprattutto quello decentrato, di una figura che faccia da intermediario tra la politica e i bisogni della comunità che abita quel determinato territorio. Ha sortito conseguenze il suo appello?
No, non è accaduto molto in seguito a quella provocazione e mi spiace perché mi sarebbe piaciuto che si fosse creato un dibattito, un confronto reale, e non virtuale, tra i soggetti interessati. Io all’epoca semplicemente espressi una mia idea, non era una autocandidatura, ma il fatto che non sia accaduto nulla dimostra quanto la politica sia sorda.
Ora ad esempio l’assessore Nino Daniele mi ha contattato, insieme ad altre associazioni, ad alcuni presidi, da cittadino del territorio, per una manifestazione contro le stese di San Giovanni, venendo di persona qui, ad ascoltare, a capire, a organizzare delle cose, e sta in ciò, in questa modalità, il diverso approccio.
Tenendo presente che ciò che conta davvero è conquistare la tranquillità di cui abbiamo diritto, per i nostri bambini, per i nostri figli, che devono essere liberi di giocare per strada, senza paura. E invece ci stanno togliendo anche questo.
Il sottotitolo che avete scelto per il cartellone di quest’anno è “Vogliamo i vostri muscoli”, a riprova che al sostegno morale, alla solidarietà astratta deve seguire un impegno concreto in primis da parte degli spettatori, vera anima di ogni operazione culturale. E allora, un motivo, uno soltanto, perché dovrebbero scegliere il Nest…
Perché siamo il cuore giovane di Napoli, quello che batte più forte di tutti. Vengano a mettere l’orecchio sul nostro muscolo pulsante e ad ascoltarne il suono.

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