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Gli spettacoli in programma in Campania dal 27 novembre al 3 dicembre.

di Gabriella Galbiati

lotterianucleare3Lotteria nucleare
Di: Francesco Feola
Quando: 27 novembre
Luogo: Sala Assoli
Orario: 20:30
Interpreti: Enzo Musicò
Regia: Carlo Bellamio
Sinossi: Sala Assoli come Luogo di Teatro e Scienza per incontrare il pubblico attraverso una proposta culturale innovativa che porta sul palcoscenico argomenti di interesse scientifico declinati nei linguaggi propri della tradizione artistica per avviare una riflessione su argomenti sensibili, attuali e complessi, che attraversano in vari modi la nostra vita quotidiana.
Incontri ‘polifonici’ a due voci (lo spettacolo e il pubblico) per parlare, in particolare con Lotteria nucleare, di genetica e medicina, attraverso il racconto di un ingegnere nucleare italiano di mezza età, scapolo incallito e un po’ cinico la cui vita cambierà a seguito di un viaggio a Cernobyl venti anni dopo l’incidente nucleare.
Info e prenotazioni: 3454679142 | info@casadelcontemporaneo.it

 

1984 _21984
Di: George Orwell
Quando: dal 27 novembre al 2 dicembre
Luogo: Teatro Bellini
Orario: feriali ore 21:00, domenica ore 18:00; con repliche aggiuntive del mercoledì e sabato alle ore 17:30
Interpreti: Luca Carboni, Eleonora Giovanardi, Nicole Guerzoni, Stefano Agostino Moretti, Aurora Peres, Mario Pirrello, Andrea Volpetti
Regia: Matthew Lenton
Note: Matthew Lenton, pluripremiato regista britannico, nonché direttore artistico e fondatore della compagnia teatrale Vanishing Point – del quale basta ricordare il magnifico Interiors, presentato nell’ambito del Napoli Teatro Festival Italia 2009 – torna finalmente a Napoli con il suo nuovo lavoro: una personale rilettura di 1984, il classico senza tempo di George Orwell. Dirigendo un cast tutto italiano, Lenton ci propone una versione teatrale del romanzo che, seppur molto fedele all’originale, suggerisce una riflessione sulle numerose similitudini tra la realtà distopica raccontata da Orwell e il nostro presente. «Non ho modernizzato niente – ci dice il regista – piuttosto ho enfatizzato alcuni aspetti specifici che nello spettacolo mi sembravano necessari, in modo che il pubblico ci facesse maggiore attenzione. C’era bisogno di mostrare direttamente agli occhi di chi guarda alcuni passaggi. Per il resto non ho intenzione di influenzare gli spettatori, penso piuttosto che sia necessario permettere loro di fare le proprie connessioni di fronte a quello a cui stanno assistendo.» Il regista scozzese, dunque, rilegge 1984 spostandolo in un’era caratterizzata dal controllo da parte dei Big-Data e degli algoritmi dei social media, che, secondo Lenton, ci costringono a un pensiero binario: bianco o nero, modificando non solo le dinamiche di interazione tra esseri umani, ma anche il pensiero stesso. «Dunque – si chiede Lenton – se il nostro modo di ragionare sta cambiando, chi o cosa guida questo cambiamento?».
Info e prenotazioni: 081 5499688 | botteghino@teatrobellini.it

 

229-Desidera-thbDesidera
Quando: dal 27 novembre al 2 dicembre
Luogo: Piccolo Bellini
Orario: feriali ore 21:15, tutti i giovedì ore 19:00, domenica ore 18:30
Interpreti: Giuseppe Brancaccio, Sebastiano Coticelli,Simona Di Maio, Amalia Ruocco, Dimitri Tetta
Drammaturgia e Regia: Simona Di Maio e Sebastiano Coticelli
Note: Una storia semplice. Un uomo che desidera (de-sidera: mancanza e moto verso le stelle). Un uomo di nome Rivière che desidera qualcosa che non è più. Rivière ha il vizio di credere nell’impossibile e sfidare le leggi della scienza per recuperare il tempo perduto. Ritornare a quel punto del destino dove la sua vita si è separata dalla donna che amava. Desidera si ispira ai racconti di volo di Antoine de Saint Exupéry e ci parla di un ex aviatore, Rivière, che seguendo i principi della teoria della relatività, cerca di tornare indietro nel tempo per ritrovare la sua donna perduta. Il luogo è quello della memoria, il suo racconto non procede per linee ma per frammenti, rimandi, dissolvenze e immagini. I corpi degli attori sono materia viva del suo ricordo, ripercorrono la sua vita e le sue scelte, muovendosi tra le cose dimenticate, tra gli incartamenti di motori, il letto bianco e la radio mentre suona un valzer sommesso e, tra le ceneri del tempo, un aeroplanino di carta vola.
Info e prenotazioni: 081 5499688 | botteghino@teatrobellini.it

 

Rosalia-Porcaro-in-Core-ngratoCore ‘ngrato
Di: Rosalia Porcaro e Corrado Ardone
Quando: dal 29 novembre al 2 dicembre
Luogo: Teatro Totò
Orario: 29 e 30 ore 21:00; 01ore 17:00 e ore 21:00; 02 ore 18:00
Interpreti: Rosalia Porcaro e Corrado Ardone e Rosanna Pavarini
Regia: Carlos Branca
Note: “Core ‘ngrato” è uno spettacolo comico e intimo, racconta l’intimità di un amore fra madre e figlia e fra figlia e madre, proprio perché parla d’amore fa emozionare, sorridere, ridere, pensare ed anche se volete piangere. Alcune filosofie orientali sostengono che il cuore è situato nella mente, avere il cuore al posto della mente significa guardare con gli occhi del cuore, quando una mente dimentica e non ha più ricordi perché ha l’alzheimer, potrebbe anche significare una mente-cuore che non ricorda, non riconosce l’amore che ha ricevuto, diventa un cuore ingrato. In questo spettacolo, Rosalia Porcaro, attrice bravissima e completa, interpreta tutti i personaggi femminili, e come lei stessa sostiene, il suo pubblico la conosce più come attrice comica, ma in questa opera affronterà anche parti drammatiche, certo, se parliamo di cuore, di sentimenti, d’amore, di vita, come sarebbe possibile fare una divisione fra comico e drammatico? Entrambi convivono dentro e fuori di noi, come in uno specchio. Il teatro è un viaggio semplice e misterioso, come la vita, la malattia e la morte, un segreto fragile e potente.
Info e prenotazioni: 081296051 | info@teatrototo.it

 

ombre folliOmbre folli
Di: Franco Scaldati
Quando: dal 29 novembre al 1 dicembre
Luogo: Sala Assoli
Orario: 20:30
Regia e Interpreti: Enzo Vetrano e Stefano Randisi
Sinossi: Dopo “Totò e Vicé” e “Assassina”, Enzo Vetrano e Stefano Randisi tornano al teatro di Franco Scaldati, cantore della vita e dell’anima di Palermo, drammaturgo e regista scomparso nel 2013, di cui propongono un suo testo inedito, crudo e commovente. Ombre folli è un racconto scenico in cui le ombre di due uomini si raccontano, si svelano, si scoprono fino al punto che uno dei due sequestra l’altro per redimerlo. Domenica 2 dicembre proiezione del film “Totò e Vicé” a casa Morra
Info e prenotazioni: 3454679142 | info@casadelcontemporaneo.it

 

Emigrante BandoneonEmigrante Bandoneon
Quando: dal 29 novembre al 2 dicembre
Luogo: Teatro Nuovo
Orario: giovedì ore 21:00; venerdì e domenica ore 18:30; sabato ore 19:00
Interpreti: Annarita Napolitano, Stefano Smorra, Antonella Devastato, Francesco Menichini, Clelia Maisto, Giuseppe Climaco, Gabriella Todisco, Roberto Monaco, Ksusha Bondar, Vincenzo DiBattiti, Marina Ignatenkova, Pasquale Barbaro, Renata Ilaria Bernardo, Francesco Smorra, Virginia Nota, Mimmo Fusco, Mara Cicerano.

Invitato speciale: Gerardo Quiroz, maestro di tango, Clelia Liguori, cantante, Marco Di Palo, musicista
Regia: Adriano Mauriello
Note: Dall’Argentina all’Europa, il corso degli eventi storici ha consentito al Tango di insinuarsi nell’anima di tutte le civiltà. Nonostante le varie usanze e le tradizioni popolari, la sua struttura originaria, il suo messaggio e la sua essenza non viene cancellata ma continua a vivere nell’eternità.
Emigrante Bandoneon rappresenta una grande occasione perché permetterà al pubblico di ripercorrere l’evoluzione della danza argentina grazie alla presenza di un Corpo di Ballo costituito da validi ballerini professionisti.
Info e prenotazioni: 0814976267 | botteghino@teatronuovonapoli.it

 

Mater Dei_Piccola Compagnia della MagnoliaMater dei (primo studio)
Quando: dal 29 novembre al 2 dicembre
Luogo: Sala Ichòs
Orario: venerdì e sabato ore 21; domenica ore 19
Di: Massimo Sgorbani
Interpreti: Giorgia Cerruti e Davide Giglio
Regia: Giorgia Cerruti
Trama: Libera variante sul tema del mito di Giove ed Europa, “Mater Dei” ha come protagonisti una madre e un figlio, collocati in un tempo e in un luogo immaginari. Chi parla è la madre, vittima molti anni prima della violenza di un dio che, attratto dalla sua bellezza, è sceso sulla terra sotto sembianze animalesche, l’ha posseduta e ingravidata.
La gravidanza, iperbolica e paradossale, genera ben tredici figli, tutti dotati dei paterni attributi divini, tranne l’ultimo. L’ultimo è forse un dio mancato, debole, troppo umano, o forse è la parte più antica di noi, quella prelogica, è il mugghiare che precede il logos, è la verità che sta nelle cose, non nel loro nome. La madre ha dedicato la sua vita a nasconderlo e proteggerlo, ma ora qualcuno sta arrivando a prenderlo, qualcuno intenzionato a “correggere l’errore”. Nel tempo di questa attesa si svolge l’azione drammatica. Un flusso di parole laico, erotico, scandaloso, ipnotico, che oscilla instabile tra la paura di regredire nel Caos e l’affermazione del Mito.
Info e prenotazioni: 335 765 2524 – 335 7675 152 – 081275945

 

Fat-Pig-2Fat Pig
Quando: dal 29 novembre al 9 dicembre
Luogo: Ridotto del Mercadante
Orario: 29 e 30/11 ore 21.00; 01/12 ore 19.00; 02/12 ore 18.00; 04/12 ore 21.00; 05/12 ore 17.00; 06/12 ore 21.00; 07 e 08/12 ore 17.00; 09/12 ore 21.00
Interpreti: Daria D’Antonio, Anna Bocchino, Emanuele D’Errico, Dario Rea
Regia: Alfonso Postiglione
Nota: Dedicata al grande drammaturgo, sceneggiatore e regista americano David Mamet, la pièce racconta la storia tra Tom, giovane impiegato in un ufficio amministrativo di una grande città sul mare, e la giovane e spumeggiante bibliotecaria Helen. I due si attraggono vicendevolmente. Ci sarebbero tutti gli elementi per una bella storia sentimentale, ma Helen è una donna in evidente sovrappeso, e la sua particolarità, sebbene vissuta con serenità da lei stessa, si scontra con i rigidi e presuntuosi modelli formali dell’universo sociale al quale appartiene il ragazzo. Tom si sente giudicato, nelle sue scelte estetiche e sentimentali, dai commenti sommari degli amici e colleghi, cadendo in un tormento che lo metterà di fronte ad una scelta, tanto sofferta quanto implacabile.
Fat Pig fa parte dei titoli che l’autore ha dedicato al rapporto con la bellezza, in particolare alla ossessione del mondo contemporaneo per ciò che appare esteticamente gradevole. Dunque accomodante, riconoscibile e non pericoloso, non provocatorio, perché in fondo non genera scomode domande.
Info e prenotazioni: 081 5510336 – info@teatrostabilenapoli.it

 

ORFEO_PIOMBATO_GIU'_Roberto Azzurro_02Orfeo. Piombato giù 
Di: Cristian Izzo
Quando: dal 29 novembre al 2 dicembre
Luogo: Teatro Elicantropo
Orario: feriali ore 21:00; domenica ore 18:00
Interpreti: Roberto Azzurro
Regia: Roberto Azzurro
Note: Prima o poi, si ricorre sempre al Mito, ci si rifugia nel Mito, ci si incatena al Mito. Partendo da questa riflessione, in questo testo presentato da Ortensia T, Cristian Izzo disegna per Roberto Azzurro intriganti giostre verbali e iperboliche, umane e disperate, ironiche e filosofiche.
E così Orfeo, già vagheggiato, amato, deturpato e sviscerato da tanti, si “presenta”, dando vita a un inevitabile incontro. Il luogo dell’incontro è la proda di un fiume che a lui dà la morte e ad Azzurro diede l’infanzia, tanti e tanti anni fa.
“Navighiamo – così sottolinea Roberto Azzurro – le acque di parole inestimabili e definitive, amare e meravigliose. E i miei versi del mio “dopo/lame” non potevano che collocarsi favolosamente in queste pagine che diventano teatro”.
E allora l’attore diviene il pastore che insegue la Luna e della Luna si trova a ragionare, e diviene Leopardi stesso, poeta. Così che l’attore che entra sulla scena per caso, come al mondo si viene per caso, si accorge di non poter più uscire.
Si accorge che tutto è scena. Così le sue parole, il suo manoscritto, s’identifica con i fogli che egli trova già sulla scena: è egli entrato in scena per portare, o per prendere? Sì è egli voltato e tutto è sparito? O nulla è stato mai?
Così le parole di Rilke, di Pavese, di Savinio e le altre, non hanno più autore. Il poeta non può che lasciarsi strappar via da questo fiume di parole, il fiume Ebbro in cui fu gettata la testa d’Orfeo. Non può che lasciarsi fare a pezzi dalle Baccanti, perché si compia il volere di Dioniso. Piombare giù nel fiume: questo fanno i poeti.
Roberto Azzurro, alla sua seconda collaborazione con Cristian Izzo, insegue un teatro, negli ultimi anni, scevro da qualsiasi effetto speciale, in cui tutto gira intorno all’attore e al testo, sempre contraddistinto da una precisa e personale cifra stilistica.
Sempre pronto a contraddirsi, come ogni vero artista, inteso a portare cambiamento fra i luoghi comuni che vanno inevitabilmente sedimentandosi in ogni settore, Roberto Azzurro costituisce un istrionico mondo a sé, nel panorama teatrale.
Info e prenotazioni: 3491925942 (mattina), 081296640 (pomeriggio)

 

Flo copertinaLa Mentirosa
Quando: 30 novembre
Luogo: Teatro San Ferdinando
Orario: 21
Interpreti: Flo, voce, Marcello Giannini alle chitarre e sinth, Davide Costagliola al basso e contrabbasso, Michele Maione alle percussioni; ospiti il quartetto d’archi Ondanueve String Quartet e i percussionisti Emidio Ausiello, Paolo Cimmino, Riccardo Smith
Nota: La Mentirosa è il terzo capitolo di un’avventura straordinaria, quella di una cantante di grandissimo talento che si sta imponendo come una delle migliori della sua generazione. Dal 2014, anno in cui intraprende la sua carriera da solista, Flo si è esibita in molti tra i più importanti festival di world music e jazz in Italia, in Europa, in Turchia, Sudamerica e Africa.
I suoi concerti sono un miscuglio ritmico e coinvolgente, in cui si innestano distensioni melodiche, improvvisazioni strumentali e il racconto magnetico della prospettiva femminile, talvolta gentile, talvolta selvaggia, ma sempre misteriosa ed urgente. Si tratta di un concerto in cui la canzone d’autore, la componente etnica, i suoni e i ritmi di tradizioni musicali vicine e lontane, si mescolano all’improvvisazione di matrice jazzistica. Gli strumenti dialogano con la voce e tra di loro, creano atmosfere e tensioni, in un dialogo continuo tra energia e sentimento. L’occasione per gli amanti della musica d’autore e di qualità di conoscere da vicino un’artista di sorprendente fascino e assoluto talento.
Informazioni: www. teatrostabilenapoli.it 

 

miserianobilta_2Miseria&Nobiltà
Dal testo di: Eduardo Scarpetta
Quando: dal 30 novembre al 2 dicembre
Luogo: Teatro Sannazzaro
Orario: feriali ore 21:00, domenica ore 18:00
Interpreti: Diletta Acquaviva, Stefano Braschi, Gianni D’addario, Bruno Ricci, Giulia Eugeni, Francesca Gabucci, Ciro Masella, Stefania Medri Giuditta Mingucci, Donato Paternoster, Michele Sinisi
Regia: Michele Sinisi
Note: Tratto dal testo di Eduardo Scarpetta e reso celebre dal film del ‘54 di Mattoli con Totò, Miseria&Nobiltà è uno dei classici della tradizione napoletana e italiana. Reinterpretando nuovamente un vero e proprio mito della modernità, Michele Sinisi ci racconta una storia tipicamente italiana, capace di essere attuale e autentica sia dentro che fuori la scena.
La vicenda, ormai nota, è quella di un povero squattrinato che costretto a vivere di espedienti per rimediare a fatica un tozzo di pane, dà vita a una fitta tessitura di trovate dialogiche e di situazioni che rappresentano la summa dell’arte attoriale italiana e di quanto di meglio la storia del teatro (in particolare quella napoletana) abbia prodotto nel tenere il pubblico inchiodato alla sedia:
Lo scrivano Felice Sciosciammocca e il suo amico Pasquale sono due poveracci che vivono alla giornata. Senza uno spicciolo in tasca e affamati, i due amici e le loro famiglie vengono ingaggiati dal marchesino Eugenio perché si fingano suoi nobili parenti presso la casa del futuro suocero, un cuoco arricchito, con lo scopo strappare il consenso al matrimonio. Colpi di scena ed equivoci renderanno le cose più complicate e nulla andrà secondo i piani.
Nella messa in scena di Sinisi, la farsa di Scarpetta si libera dalla parlata napoletana e con l’uso di diversi dialetti gioca a rappresentare realtà e finzione facendo leva sulle suggestioni evocate da questo testo. La scena volutamente scarna e cupa della prima parte con i suoi personaggi in tuta, magliette usurate e leggins, lascia spazio alla sorpresa dell’allestimento del secondo tempo, pensato dallo scenografo Federico Biancalani con sfarzo solo apparente, dove un lampadario a prima vista sontuoso si rivela poi fatto di cucchiai e mestoli.
Come una canzone pop il cui ritornello potrebbe essere ripetuto all’unisono da tutta la platea, i dialoghi e le scene di Miseria&Nobiltà sono un vero e proprio collante sociale, la ripetizione di un rito collettivo che unisce e diverte.
 Info e prenotazioni: 081 411723 | info@teatrosannazaro.it

 

LENI_IL_TRIONFO_DELLA_BELLEZZA_Valentina_Acca_01Leni, il trionfo della bellezza 
Quando: dal 30 novembre al 2 dicembre
Luogo: Teatro La Giostra
Orario: venerdì e sabato ore 21, domenica ore 19
Interpreti: Valentina Acca
Regia: Marcello Cotugno
Note: Musa, ballerina, attrice, regista, fotografa, innovatrice del linguaggio cinematografico, pioniera di nuove tecniche di ripresa, ispirazione e maestra per generazioni di cineasti, Leni Riefenstahl ha attraversato un secolo di vita, pericolosamente vissuto attraverso le stagioni più buie e sanguinarie del Novecento. È stata troppa la sua vicinanza al fuoco del regime nazista per non bruciarsi e per non compromettersi, e, poi, ostinatamente sopravvissuta, nonostante le accuse, le domande inevase e i sensi di colpa, sempre, e fieramente, resistendo alla noia e all’oblio.
Leni, il trionfo della bellezza racconta i giorni d’oro delle riprese di Olympia, il suo capolavoro: un resoconto delle Olimpiadi di Berlino del 1936, dove lo sport, lontano dalla trivialità della cronaca, viene raccontato col piglio epico di una narratrice di corpi, gesti, sguardi e desideri agonistici.
Leni celebrò, al tempo stesso, l’ideale di una bellezza che incarnava e materializzava l’estetica del Reich e l’utopia di una competizione, che univa uomini e donne oltre ogni appartenenza, etnica o religiosa, sullo sfondo di un cielo, quello di Berlino, suggestivamente fotografato dal basso, grazie a delle speciali “trincee” costruite ad hoc nell’Olympiastadion.
Intorno a Olympia si gioca l’identità e il ruolo nel teatro storia di quella che è senz’altro la più grande, e controversa, regista donna che il cinema ricordi. Innocentemente spudorata ma insondabilmente oscura, pericolosamente incosciente ma maniacalmente consapevole di sé, poetessa della propaganda eppure dichiaratamente apolitica.
Info e prenotazioni: 349 2187511 – 333 7187542 – lagiostrateatro@gmail.com

 

foto io sono claudiaIo sono Claudia – 13 11 15
Di: Eduardo Cocciardo
Quando: 1 e 2 dicembre
Luogo: Teatro Sancarluccio
Orario: feriali ore 21:00; domenica ore 18:00
Interpreti: Eduardo Cocciardo, Anna Monti e Salvio Di Massa
Regia: Eduardo Cocciardo
Note: Il 13 novembre del 2015 l’attentato al Bataclan di Parigi presentò una nuova immagine, se possibile la più terrificante, della follia terrorista. Dopo Un giorno all’improvviso, il nuovo progetto drammaturgico di Eduardo Cocciardo offre un racconto travolgente sul sogno di redenzione che l’uomo si porta dietro da sempre.
In una piccola stazione di periferia – un luogo reale, e allo stesso tempo indefinitamente simbolico – si incontrano per caso un uomo in crisi esistenziale e una giovanissima donna sopravvissuta agli attentati che hanno sconvolto la capitale francese.
Un dialogo crudo, netto, di taglio quasi cinematografico. Parte dall’assoluta casualità di un incontro che sembra essere anche quello fra due generazioni separate da un ventennio di illusioni infrante, e che va man mano immergendosi nel cuore dei due personaggi, e nell’evocazione delle tragedie dalle quali provengono: la prima, quella di Claudia, pubblica e spaventosa, si porta dietro lo spettro del terrorismo islamico, l’altra, quella di Lorenzo, più privata, intima, sintetico contenitore dei drammi individuali della nostra epoca disincantata, sorretta dalla pura apparenza.
Con lucida determinazione, Lorenzo spiegherà a Claudia cosa lo stia spingendo all’idea del suicidio, mentre la ragazza, arricchita da un’esperienza che non avrebbe mai pensato di vivere, proverà a dissuaderlo con intelligente e matura cautela. Quando la ragazza sembra essere vicina allo scopo, l’arrivo di un terzo, grottesco personaggio, farà improvvisamente saltare tutto, e i due dovranno provare a vincere la battaglia più difficile, quella con la morte, venuta a ritirare il suo agognato premio”.
Info e prenotazioni: 081-4104467 | 081-5448891

 

Foto L'archivio delle anime4L’archivio delle anime. Amleto
Quando: 1 e 2 dicembre
Luogo: Nuovo Teatro Sanità
Orario: feriali ore 21:00; domenica ore 18:00
Interpreti: Massimiliano Donato
Note: Sabato 1 dicembre ore 21, va in scena al Nuovo Teatro Sanità “L’archivio delle anime. Amleto”, un progetto di Naira Gonzalez e Massimiliano Donato, quest’ultimo anche interprete dello spettacolo. 
Il lavoro teatrale prodotto dal Centro Teatrale Umbro scardina ogni macabra identificazione della tragedia del Bardo trasformandola in un carrozzone di re e regine, principi, fantasmi, amanti, attori, puttane e buffoni in un continuo gioco metateatrale. Sul palco, un unico istrionico personaggio, un inarrestabile becchino, figura comica del dramma, che si trasforma in custode, cerimoniere, attore, regista, burattinaio, presentatore, mago e ballerino di tip tap.
Info e prenotazioni: 3396666426 | info@nuovoteatrosanita.it

 

Sinnò me moroSinnò me moro. Canzoniere della Mala
Quando: 3 dicembre
Luogo: Il Teatro Cerca Casa (Napoli – zona Vomero)
Orario: 18
Interpreti: Antonella Morea e Vittorio Cataldi, pianoforte
Note: Il progetto “Sinnò me moro. Canzoniere della Mala” nasce con l’intento di ripercorrere quel filone musicale, teatrale e letterario che contraddistingue tutto ciò che racconta le espressioni di vita ai margini, cioè di bassifondi, di oscure e delittuose trame, di malavita.
Il genere, che ha origini nei canti tramandati tra il popolo, ha avuto ampia diffusione in Italia, in maniera più deflagrante a Napoli con Raffaele Viviani, che cantava e raccontava del sottoproletariato urbano napoletano attraverso i suoi “tipi” tra cui il guappo, la prostituta, i carcerati, fino ad arrivare alla successiva Sceneggiata (che sceneggiava in teatro le canzoni in voga) ad opera di Compagnie teatrali napoletane come la Cafiero-Fumo, in cui c’è sempre il personaggio “buono” e “’o malamente” e, nel finale, il bene prevale sul male. In tempi più vicini a noi, lo stesso è stato ripercorso dal maestro Roberto De Simone con il suo Canto dei Filangieri.
All’inizio degli anni ’60 Giorgio Strehler, a Milano, ripesca le canzoni della “Mala” del nord e nobilita il genere accogliendolo al Piccolo Teatro di Milano e inventando una Ornella Vanoni nuova musa del filone. Ma Milano è anche il regno di un nuovo, ironico e realista cabaret e di personaggi come Jannacci e Gaber che scrivono anche canzoni con un occhio rivolto al genere così come fa, a Genova, il poeta cantautore Fabrizio De Andrè. Non è da meno Roma dove c’è Gabriella Ferri a reinterpretare lo stile popolare mentre in Sicilia è Rosa Balistreri a cantare la voce del popolo e, naturalmente, dei reietti. In questo ambito, testimonianze canore anche in Calabria.
Il progetto, che intende dare una immagine più stilizzata del genere, tenterà dunque di intraprendere un viaggio complesso tra i sentieri della “Mala”, recitandola e cantandola, così dando voce a canzoni popolari o d’autore come appunto quelle di Raffaele Viviani, Enzo Jannacci, Giorgio Gaber, e a brani letterari tratti da Carlo Emilio Gadda, George Simenon, Raymond Chandler, Giorgio Scerbanenco, Attilio Veraldi, Giuseppe Ferrandino e altri.
Info e prenotazioni: 3343347090 | 3470963808 | 081 5782460 | www.ilteatrocercacasa.it

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