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Gli spettacoli in programma in Campania fino al 9 dicembre.

di Irene Bonadies e Gabriella Galbiati

Fat-Pig-2Fat Pig
Quando: fino al 9 dicembre
Luogo: Ridotto del Mercadante
Orario: 29 e 30/11 ore 21.00; 01/12 ore 19.00; 02/12 ore 18.00; 04/12 ore 21.00; 05/12 ore 17.00; 06/12 ore 21.00; 07 e 08/12 ore 17.00; 09/12 ore 21.00
Interpreti: Daria D’Antonio, Anna Bocchino, Emanuele D’Errico, Dario Rea
Regia: Alfonso Postiglione
Nota: Dedicata al grande drammaturgo, sceneggiatore e regista americano David Mamet, la pièce racconta la storia tra Tom, giovane impiegato in un ufficio amministrativo di una grande città sul mare, e la giovane e spumeggiante bibliotecaria Helen. I due si attraggono vicendevolmente. Ci sarebbero tutti gli elementi per una bella storia sentimentale, ma Helen è una donna in evidente sovrappeso, e la sua particolarità, sebbene vissuta con serenità da lei stessa, si scontra con i rigidi e presuntuosi modelli formali dell’universo sociale al quale appartiene il ragazzo. Tom si sente giudicato, nelle sue scelte estetiche e sentimentali, dai commenti sommari degli amici e colleghi, cadendo in un tormento che lo metterà di fronte ad una scelta, tanto sofferta quanto implacabile.
Fat Pig fa parte dei titoli che l’autore ha dedicato al rapporto con la bellezza, in particolare alla ossessione del mondo contemporaneo per ciò che appare esteticamente gradevole. Dunque accomodante, riconoscibile e non pericoloso, non provocatorio, perché in fondo non genera scomode domande.
Info e prenotazioni: 081 5510336 – info@teatrostabilenapoli.it

 

IL-PAESE-DI-CHI-SE-NE-VA-Ph-Guglielmo-Verrenti15Il paese di chi se ne va
Testo e Regia: Francesca Muoio
Quando: 6 dicembre
Luogo: Nuovo Teatro Sanità
Orario: ore 21:00
Interpreti: Anna Carla Broegg, Marianita Carfora, Cesare D’arco, Valeria Frallicciardi, Francesca Muoio, Davide Paciolla, Enrico Sortino, Luca Trezza e la piccola Morena Di Leva
Note: Napoli. È un sabato d’agosto, 1960. Caterina ‘a pazza si aggira per le strade del quartiere con in mano una torta con una candelina. “Panna e cioccolato a vivi e muort lev’ ‘o sciat” continua a bisbigliare ed Alice incuriosita decide di seguirla.
Inizia così il suo viaggio senza tempo nel paese che è sempre esistito, che esisteva sin da prima di mai. Ad accoglierla una piccola comunità che attende con ansia l’inizio di una festa. Nelle ore che scandiscono l’attesa, un turbinio di urla festanti, di giochi infantili, di idee sussurrate, di riti gridati e preghiere dovute, di sogni raccontati e desideri mancati, di balli, confessioni, catastrofi e canti. Alice affronta spaventata e divertita la quotidianità delirante di quel paese lontano lontano. E i suoi ricordi riaffiorano, le storie si mescolano e ritornano le favole narratele dal padre.
Info e prenotazioni: 3396666426 | info@nuovoteatrosanita.it

 

Che sia l'ultimo compleanno di guerra_Quartieri di vita 2018Che sia l’ultimo compleanno di guerra
Scritto e diretto da: Nicola Laieta
Quando: 4 dicembre
Luogo: Sala Assoli
Orario: ore 20:30
Interpreti: Renato Bisogni, Giulia Menna, Martina Scognamiglio e con Michele Abate, Gabriele Buo, Rosa Capuano, Arianna Dentice, Enzo De Pompeis, Francesca Fiorillo, Fortuna Esposito, Francesco Esposito, Giuseppe Esposito, Claudia Fico, Syria Giulietti, Lorenzo Izzo, Noemi Lama, Carmine Marino, Marta Moschetti, Lucia Pia Noviello, Martina Pallotta, Chiarastella Riccio, Gerardo Sirico, Antonio Taurisano, Francesco Volino
Note: In scena una storia vista dal basso, raccontata dagli abitanti di un condominio, proprio come Erri De Luca, in Il giorno prima della felicità, dà il via alla narrazione attraverso la voce del portiere di un palazzo. “Il nostro percorso ha dato corpo e volto a quei ricordi e a quelle vite quasi sempre adolescenti che con il loro napoletano così teatrale, così ‘eduardiano’ hanno saputo parlare ai nostri giovani attori che di quel secolo non conoscono che echi lontani e confusi – si legge nelle note di regia – Giovani personaggi parlano a giovani e giovanissimi attori, raccontandogli le conseguenze di quella folle tracotanza, disprezzo dell’altro, culto della violenza che fu anche il fascismo con le sue leggi razziali”.
Una sperimentazione di rinarrazione e un’esperienza di immersione in un passato di odio e discriminazione, che sembra riaffacciarsi al presente.“Lo spettacolo – continua Laieta – nasce tra l’incontro/scontro tra l’identità dei personaggi della Storia con le storie di Erri De Luca. Qui, i ragazzi si conoscono più a fondo e confessano segretamente il loro desidero di grandezza, di eroismo, di pienezza che la società odierna gli nega perché è qualcosa di non manipolabile e influenzabile. In questo spazio, l’Io è tutto e niente, è inafferrabile, è vivo”.
Info e prenotazioni: 3454679142 | info@casadelcontemporaneo.it

 

Senza titoloPsicosi delle 4 e 48
Di: Sarah Kane
Quando: dal 7 al 9 dicembre
Luogo: Sala Ichòs
Orario: feriali ore 21:00; domenica ore 19:00
Interpreti: Andrea Cramarossa
Regia: Andrea Cramarossa
Note: In quella grande rappresentazione della sofferenza che per me è stata la lettura del testo poetico “Psicosi delle 4 e 48”, non riuscivo a trovare la chiave per metterlo in scena teatralmente. Finché non mi sono venuti in aiuto i ricordi dell’Autrice, la sua biografia, il suo vivere e il suo sentire. La scelta è caduta nella “non messa in scena”, nella voluta impossibilità dello spettatore di “vedere” ciò che accade ma piuttosto costringendolo a “sentire” ciò che accade, come a volerlo volutamente privare di un senso, quello della vista, il senso per eccellenza legato alla razionalità, al nostro mondo – modo occidentale, il senso che appartiene principalmente agli “altri” che vedono sempre tutto e che quindi sanno sempre tutto. Tranne ciò che riguarda loro stessi.
Nel buio, la protagonista, si muove, si contorce, crede di colloquiare con altre persone, crede di poter allontanare da sé quel morbo che nell’insoddisfazione dell’inadattabilità, la sta conducendo alla fine del suo cammino che si concluderà in una notte, alle 4 e 48 in una dolce oscurità.”
Info e prenotazioni: 335 765 2524 | 335 7675 152 | 081275945 (dal lunedì al sabato dalle 16 alle 20 – domenica dalle 10 alle 17)

 

MaiulliPeppe Maiulli VS Ernesto a Foria-Ovvero song’ allergico ‘e fragole
Di: Peppe Maiulli
Quando: dal 6 al 8 dicembre
Luogo: Teatro Sancarluccio
Orario: feriali ore 21:00; domenica ore 18:00
Interpreti: Peppe Maiulli
Note: é la storia della creazione in provetta del mito partendo dal nulla, è la definizione provata che la massa ascolta con occhi e orecchie spalancati ciò che le viene propinato e, meno capisce, più apprezza. In un mondo di tenori-non tenori, di autori-non autori, di artisti-non artisti, di politici-non politici, il personaggio Ernesto va a nozze. Magnificato già dal prologo, e per tutto lo spettacolo dal suo storiografo nonché mentore(che è il suo alter ego reale e suo anfitrione),inizia a snocciolare la sua variegata esibizione, fatta di “opere” (il narratore non osa definirle canzoni), poesie e commenti che il “Maestro” (così è costantemente definito il nostro) chiude con inaspettate perle di “saggezza”, incalzato da salaci domande di una improbabile giornalista presente sul palco. La sua seraficità nell’asserire e cantare l’impossibile rendendolo credibile è il leitmotiv di tutto l’impianto scenico. E’ trionfo del vacuo, del luogo comune e del nulla assurti a “verbo”, forzato e montato ad arte per contrabbandarlo come opera omnia, intervallato e impreziosito da improbabili “perle” poetiche declamate dal suo storiografo e mentore e videoproiezioni di “improbabili” interviste ottenute dall’entourage del Maestro (gli amici, l’arrangiatore, il parroco, lo psicologo, il parrucchiere e il politico).
Una goliardica cavalcata dedicata a chi ha il coraggio di non prendersi troppo sul serio.
Info e prenotazioni: 081 410 44 67 | inscenasrl@gmail.com

 

PINUCCIO_STORIA_DI_UN_CARUSU_Aldo_Rapè_(ph_Lillo_Miccichè)_04Pinuccio – Storia di un carusu
Di: Aldo Rapè
Quando: dal 6 al 9 dicembre
Luogo: Teatro Elicantropo
Orario: feriali ore 21:00; domenica ore 18:00
Interpreti: Aldo Rapè e Zafarà
Regia: Aldo Rapè
Note: La storia è quella di uno dei tanti, troppi, bambini che in passato hanno lavorato nelle miniere di mezza Sicilia, in particolare quella di Gessolungo, distante tre chilometri dalla città di Caltanissetta, capitale mondiale dello zolfo. Nel 1881 e nel 1958 due immani tragedie colpirono, infatti, la miniera di Gessolungo, dove morirono numerosi minatori tra cui molti bambini, chiamati “carusi”.
Ma come si viveva, realmente, in miniera a quei tempi? È il quesito da cui parte Rapè per riportare alla luce una realtà poco conosciuta. Nelle sue intenzioni c’è l’intento di fare riscoprire al pubblico il mondo delle miniere.
“Un racconto didattico, ricco d’immagini e suoni – sottolinea il regista – che svelerà le tecniche di estrazione e trasporto dello zolfo, le condizioni di vita dei minatori, l’impiego dei carusi, ma, anche la miniera come risorsa economica per molte botteghe e i rari momenti di svago dei lavoratori come le passeggiate in piazza o le bevute in osteria”.
Il racconto è anche la storia del riscatto e, forse, la condanna della più grande isola del Mediterraneo, in cui tre sono i chilometri percorsi ogni giorno da Peppino per smettere di essere un bambino. A dieci anni il piccolo ha, infatti, solo tre chilometri per diventare grande e non essere “cchiu un picciriddu” e diventare invece “un carursu”, uno dei tanti “carusi” di miniera.
Pinuccio è un racconto sull’infanzia e su una storia d’amore tra un bimbo e il proprio padre, il mondo delle miniere attraverso lo sguardo e gli occhi di un uomo rimasto bambino. Ma è anche il modo per commemorare i numerosi minori, morti troppo piccoli in un periodo della storia mineraria siciliana, purtroppo ancora attuale in molti paesi del sud del mondo.
Lo spettacolo, insignito come Miglior Monologo al Premio Internazionale Tragos per il Teatro e la Drammaturgia al Piccolo Teatro di Milano nel Febbraio 2017, è stato anche selezionato per il Festival Internazionale di Avignon 2019, dove lo stesso attore reciterà in francese.
Info e prenotazioni: 3491925942 (mattina), 081296640 (pomeriggio)

PokerPoker
Di: Patrick Marber
Quando: dal 7 al 9 dicembre
Luogo: Teatro Sannazzaro
Orario: feriali ore 21:00, domenica ore 18:00
Interpreti: Francesco Montanari
Regia: Antonio Zavatteri
Note: Un ristorante. Il proprietario e suo figlio, due camerieri e il cuoco.
Ogni domenica sera, dopo la chiusura questi vanno nello scantinato del locale e giocano a poker tutta la notte. La vita dei cinque è scandita da questa abitudine, le loro passioni e le loro speranze si condensano in questa notte di sfida reciproca, in cui si cerca il riscatto e la gloria. Questa routine viene spezzata dall’ingresso in scena, e quindi al tavolo da gioco, di un personaggio misterioso per quasi tutti i protagonisti della vicenda, ma non per il pubblico, che porta alla vita dei nostri amici disequilibrio e curiosità aggiungendo suspance agli sviluppi della vicenda e, soprattutto, alla partita che si giocherà.
Info e prenotazioni: 081 411723 | info@teatrosannazaro.it

 

09_IT_S APP TO YOUIt’s app to you o del solipsimo
Di: Leonardo Manzan, Andrea Delfino e Camilla Mattiuzzo
Quando: 9 dicembre
Luogo: Teatro Area Nord
Orario: ore 21:00
Interpreti: Leonardo Manzan, Andrea Delfino e Paola Giannini.
Regia: Leonardo Manzan
Note: L’autore ha trasformato la scena in un videogioco che sceglie i suoi giocatori per portarli in un mondo dove tutto è prestabilito e dove non ci sono vie d’uscite. Inizia così una partita tra il dominus Algoritmo, il giocatore 46 e il solipsista Luigi, con il coinvolgimento diretto del pubblico. L’interrogativo a cui rispondere è il seguente: quanto ancora le scelte dell’individuo sono da considerarsi libere in un mondo dominato dal virtuale e dal digitale?
Info e prenotazioni: 081 5851096 | info@teatriassociatinapoli.it

 

IMG_9961Cielo
Quando: 4 e 5 dicembre
Luogo: Teatro Bellini
Orario: ore 21:00
Interpreti: Valentina Schisa, Sara Lupoli, Maria Anzivino, Olimpia Graziosi, Marianna Moccia, Ilaria Punzo, Giulia Iurza, Rossella Iavarone, Roberta Zavino, Monica Cristiano, Luisa Clemente, Marcella Martusciello, Claudia Crispino, Ginevra Cecere
Coreografia e Regia: Emma Cianchi
Note: Nello spazio apparentemente definito, eppure immenso, dove ogni cosa è intuibile ma mai manifesta una luce soffusa svela il femminile e accompagna l’intreccio relazionale tra attrazioni e repulsioni, istinto di conservazione e di distruzione. Un disegno dinamico e ancestrale da cui si sprigionano movimenti dal ritmo crescente e che vede la sua genesi nell’estasi mistica fino alla connessione con l’infinito: un incessante cercare, un inevitabile confronto, un eterno domandare dinnanzi all’immensità del Cosmo. L’universo e le sue leggi, lo spazio e la sua potenza armonizzante e generatrice si confrontano con la matrice femminile che tutto crea e regola. Ishtar con la sua enigmatica stella a otto punte e prima Dea Madre ad essere venerata è la massima espressione del femminino nelle antiche civiltà. Dal suo mito derivano il culto di Iside, di Demetra, di Venere, fino all’adorazione della Vergine Maria. Dal paganesimo al cattolicesimo un viaggio sensoriale che attraverso i millenni connette con l’universo e racconta con proiezioni, disegni e testi, il potere immenso della donna e la sua missione salvifica. Cielo è una moltitudine di donne, un’incessante danza astratta ed evocativa in uno spettacolo al limite del magico e del misterioso.
La danza fluida e dinamica, arricchita da momenti più tipicamente teatrali, segue il movimento degli astri e ne svela il carattere magico e fisico in una dicotomia perfetta: parole e musica, suono e voce conducono lo spettatore a varie interpretazioni della parola “cielo” in un percorso semantico che attraversa i millenni tra legenda, scienza, filosofia e pura immaginazione.
Danza, teatro, musica, videoproiezioni e interazione digitale: la combinazione tra diverse discipline e la collaborazione tra artisti di provenienza differente dà vita ad un lavoro avanguardista in cui l’elemento magico va di pari passo con l’interpretazione ostinatamente razionale. Magia, irrazionale, razionale: Cielo.
Info e prenotazioni: 081 5499688 | botteghino@teatrobellini.it

leviedelfool_made-in-china_008Made in China. Postcards from Van Gogh
Di: Simone Perinelli
Quando: dal 4 al 9 dicembre
Luogo: Piccolo Bellini
Orario: feriali ore 21:15, tutti i giovedì ore 19:00, domenica ore 18:30
Interpreti: Claudia Marsicano, Simone Perinelli
Regia: Simone Perinelli
Note: Made in China, attraverso antitesi e contrasti, pone in essere un originale confronto tra Van Gogh e la Cina che rappresentano, rispettivamente, l’unicità del genio artistico e la sua riproduzione in serie a fini commerciali: «quell’universo kitsch ed effimero – sottolinea Perinelli – proprio dell’oggetto cinese a basso costo. […] Da una parte la solitudine, la follia, il caso. Dall’altra la ricerca di un metodo infallibile per ripetere il caso, riprodurre miracoli a richiesta, una catena di montaggio in grado di pianificare la spontaneità». In Made in China i riferimenti non solo sono alla produzione pittorica di Van Gogh, ma anche a quella epistolare: la corrispondenza con il fratello Theo, con la sorella Wilhelmina e con Émile Bernard. Il risultato è uno spettacolo originalissimo in cui la parola diventa immagine e il riferimento al “made in China” apre la strada a una serie di osservazioni sulla società contemporanea.
Info e prenotazioni: 081 5499688 | botteghino@teatrobellini.it

 

Borkman-Gabriele Lavia,Laura Marinoni,Federica Di Martino-ph PittoJohn Gabriel Borkman
Di: Henrik Ibsen
Quando: dal 7 al 18 novembre
Luogo: Teatro San Ferdinando
Orario: 7, 9, 13, 16 ore 21:00; 8, 14, 15 ore 17:00; 10, 17 19:00; 11, 18 ore 18:00
Interpreti: Gabriele Lavia, Laura Marinoni, Federica Di Martino, Roberto Alinghieri, Giorgia Salari, Francesco Sferrazza Papa, Roxana Doran
Regia: Marco Sciaccaluga
Note: Un grande dramma scritto nel 1896, ma molto contemporaneo che ha per protagonista John Gabriel Borkman, self made man, cinico e spregiudicato banchiere che per la sua avidità di denaro è stato condannato a otto anni di carcere. Tornato libero continua a vivere rinchiuso in casa, in attesa di una occasione di riscatto, nell’intricato e gelido groviglio familiare, stretto nel triangolo sentimentale fra moglie e amante. Oltre alla sua integrità morale, egli ha smarrito la capacità di dare e ricevere amore. Anche laddove pulsano resti di una passione, è il ghiaccio interiore a pervadere l’intera pièce, tanto che Edvard Munch la definì “il più potente paesaggio invernale dell’arte scandinava”.
Info e prenotazioni: 081292030 | 081291878 | biglietteria@ teatrostabilenapoli.it

 

New MagicNew magic people show
dall’opera di Giuseppe Montesano
Quando: 8 e 9 dicembre
Luogo: Teatro Civico 14
Orario: ore 19:00
Interpreti: Enrico Ianniello, Tony Laudadio, Andrea Renzi, Luciano Saltarelli
Note: In Magic People Show (2007), su un ritmo vertiginoso da commedia nera Giuseppe Montesano chiamava in scena il suddito televisivo, il consumatore globale, l’uomo medio assoluto, lo schiavo della pubblicità, e poi i risanatori dell’economia nazionale, i venditori di spiagge, i venditori di aria da respirare, i venditori e i compratori di anime. Dieci anni dopo una nuova versione di quel comico, feroce e colorito avanspettacolo pop, in un crescendo che mescola l’opera buffa e il dramma, fatto di ridicoli mostri drogati dal sogno del denaro, di prigionieri illusi di essere liberi, di gaudenti che hanno seppellito la passione e l’amore: un nuovo capitolo del tragicomico romanzo teatrale dell’Italia malata di questi ultimi anni.
Info e prenotazioni: 0823 441399 | info@teatrocivico14.it

 

TrapanaterraTrapanaterra. Tornare per non restare
Ideato da: Dino Lopardo
Quando: 8 e 9 dicembre
Luogo: Teatro Nostos (Aversa)
Orario: sabato ore 21:00; domenica ore 19:00
Interpreti: Dino Lopardo e Mario Russo
Note: L’emigrato è un naufrago in terra natìa. Quello che ha conosciuto lo rende estraneo. Quello che sa, e che gli altri non sanno, lo rende più solo.
Nóstos; Algía; Nostalgía; dolore del ritorno. Terra sotto le scarpe, ai lati del cuore e sulla punta delle ciglia. Sguardo lontano, pensiero a una zolla che per anni si è vissuta solo con la mente. Itaca portabile, alma mater sconquassata.
Trapanaterra è un’Odissea meridionale, una riflessione sul significato di «radice» per chi parte e per chi resta, un’ironica e rabbiosa trattazione dello sfruttamento di una terra.
“Chi sei? Dove vai? Da dove vieni? Cosa vai cercando? Quando te ne andrai?” Sembra dire il fratello che è restato a quello che è tornato alla terra dei padri
Storie d’infanzia, ricordi di famiglia, canti di piazza e bestemmie: è l’ultra-locale che diventa ultra- universale.
Tutto è impastato nel dialetto, osso delle storie che s’insinua come la musica. Inutile arrabbiarsi, o forse no. Qualcuno è partito perché altri potessero crescere, perché la terra madre non ha i mezzi per alimentare le speranze di tutti. Ma di chi è il coraggio, di chi resta? O di chi torna?
Info e prenotazioni: 081 19 169 357 | 389 24 714 39 (anche WhatsApp) | info@nostosteatro.it

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