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Gli spettacoli in programma in Campania dal 12 al 17 febbraio.

di Irene Bonadies e Gabriella Galbiati

Eschimese in Amazzonia 3 Ph. Andrea MacchiaUn Eschimese in Amazzonia
Ideazione e testi: Liv Ferracchiati
Quando: dal 12 al 17 febbraio
Luogo: Piccolo Bellini
Orario: feriali ore 21:15; giovedì ore 19:00; domenica ore 18:30; lunedì riposo
Interpreti: Greta Cappelletti, Laura Dondi, Liv Ferracchiati, Giacomo Marettelli Priorelli, Alice Raffaelli
Note: Ultimo capitolo della Trilogia sull’Identità, progetto ideato da Liv Ferracchiati e realizzato con la sua compagnia The Baby Walk, Un Eschimese in Amazzonia ha vinto il Premio Scenario 2017. Lo spettacolo porta in scena un confronto tra una persona transgender – l’Eschimese – e la società, qui rappresentata dal Coro. Il titolo, che prende spunto da una dichiarazione dell’attivista e sociologa Porpora Marcasciano, fa riferimento a quel contesto socio-culturale che «compromette, ostacola e falsifica un percorso che potrebbe essere dei più sicuri e dei più tranquilli»: la presenza degli “eschimesi” nella società chiede di rimettere in discussione le regole. Il Coro, metafora della società, conforme alla Norma, parla all’unisono con una gestualità a tratti robotica e viene contrastato dall’Eschimese, che si sforza di avere una visione autentica della propria vita, senza però essere immune da altri convenzioni e luoghi comuni. Una pièce in cui la parola, come spiega Liv Ferracchiati, «diventa metafora della fragilità di qualsiasi forma scegliamo per noi stessi».
Info e prenotazioni: 081 5499688 | botteghino@teatrobellini.it

 

Macbettu_phAlessandroSerra (2)Macbettu
Traduzione in sardo: Giovanni Carroni
Quando: dal 12 al 17 febbraio
Luogo: Teatro Bellini
Orario: feriali ore 21:00, mercoledì ore 17:30; sabato ore 17:30 e 21:00; domenica ore 18:00
Interpreti: Fulvio Accogli, Andrea Bartolomeo, Leonardo Capuano, Andrea Carroni, Giovanni Carroni, Maurizio Giordo, Stefano Mereu, Felice Montervino
Regia: Alessandro Serra
Note: Finalmente il Macbettu di Alessandro Serra – vincitore nel 2017 dell’UBU come miglior spettacolo e del premio ANCT – arriva al Teatro Bellini. Lo spettacolo traduce – e volontariamente tradisce – il suo riferimento testuale, il Macbeth di Shakespeare, valicando i confini della Scozia medievale per riprodurre un orizzonte ancestrale: la Sardegna, terreno di archetipi, orizzonte di pulsioni dionisiache. La riscrittura del testo operata dal regista, trasferita poi in limba sarda da Giovanni Carroni, guarda a una interpretazione sonora per cui gli attori si allontanano dal giogo dei significati per magnificare il senso e dare vita sul palco all’universalità della vicenda di Macbeth. Gli interpreti – solo uomini, come da tradizione elisabettiana – con maschere, sonagli e abiti scuri, si donano corpo e voce ad una regia tutta sonorità e ritmo. «Quell’incedere di ritmo antico, un’incombente forza della natura che sta per abbattersi inesorabile, placida e al contempo inarrestabile: la foresta che avanza», con queste parole Serra descrive la suggestione da cui ha preso forma il suo lavoro. Il risultato è uno spettacolo ricco di meraviglia tragica e affascinante, in grado di utilizzare elementi della tradizione in modo contemporaneo. In uno spazio evocativo, gli attori si muovono seguendo precise traiettorie coreografiche e Macbettu inquieta con atroce bellezza.
Info e prenotazioni: 081 5499688 | botteghino@teatrobellini.it

 

image002Il penitente
Di: David Mamet
Quando: dal 12 al 17 febbraio
Luogo: Teatro Mercadante
Orario: 12 e 15 ore 21:00; 13 e 14 ore 17:00; 16 ore 19:00; 17 ore 18:00
Interpreti: Lunetta Savino, Luca Barbareschi, Massimo Reale e con Duccio Camerini
Traduzione e Regia: Luca Barbareschi
Note: Uno psichiatra affronta una crisi professionale e morale quando rifiuta di testimoniare in tribunale a favore di un paziente accusato di avere compiuto una strage. Il penitente, l’ultimo testo composto nel 2016 per il teatro dal drammaturgo statunitense David Mamet – Premio Pulitzer per Glengarry Glen Ross – descrive l’inquietante panorama di una società così alterata nei propri equilibri che l’integrità del singolo, anziché guidare le sue fulgide azioni costituendo motivo di orgoglio, diviene l’aberrazione che devasta la sua vita e quella di chi gli vive accanto.
Coinvolto da un sospetto di omofobia, ‘il penitente’ subisce una vera gogna mediatica e giudiziaria e viene sbattuto “in prima pagina” spostando sulla sua persona la momentanea riprovazione di un pubblico volubile, alla ricerca costante di un nuovo colpevole sul quale fare ricadere la giustizia sommaria della collettività. L’influenza della stampa, la strumentalizzazione della legge, l’inutilità della psichiatria, sono questi i temi di una pièce che si svolge tra l’ambiente di lavoro e il privato del protagonista. La demolizione sociale di un individuo influisce inevitabilmente sul suo rapporto matrimoniale. Un dramma descritto in otto scene, otto atti di confronto tra marito e moglie, con la pubblica accusa e con il proprio avvocato. Fino al colpo di scena finale.
Info e prenotazioni: 081292030 | 081291878 | biglietteria@teatrostabilenapoli.it

 

image003Assunta Spina
Di: Salvatore Di Giacomo
Quando: fino al 17 febbraio
Luogo: Teatro San Ferdinando
Orario: 12 e 15 ore 21:00; 16 ore 19:00; 17 ore 18:00; 13 e 14 ore 17:00
Interpreti: Chiara Baffi, Alessandra Borgia, Anna Carla Broegg, Valentina Curatoli, Renato De Simone, Claudio Di Palma, Francesca Muoio, Alfonso Postiglione, Rita Russo
Regia: Pino Carbone
Note: “In Assunta Spina – dichiara il regista in una sua nota – si intrecciano molte tematiche universali, che poiché sono senza tempo possono appartenere a qualsiasi tempo. E ancora ci appartengono.
Una di queste è la complessità, la scomodità, l’inadeguatezza della giustizia. Non a caso il testo si apre in un tribunale, dove una serie di personaggi si affannano smarriti come in un labirinto burocratico, prima che l’autore ci conduca alla quinta sezione del tribunale, dove si sta svolgendo il processo che è già il cuore della vicenda. Sullo sfondo di tutta l’opera, la grande contraddizione di una società che si autopercepisce e si autorappresenta come matriarcale, ma si comporta nei fatti da società patriarcale.
Tra i personaggi non mancano una serie di figure che incarnano questa contraddizione, ma la condanna della società è però tutta per Assunta, la malafemmena. L’intenzione principale è quella di affrontare il testo come si affronterebbe oggi una tragedia classica e trattare la lingua napoletana come si tratterebbe una lingua tragica. L’opera stessa, già contiene le passioni assolute che sono al centro di ogni tragedia. Il tradimento, la sopraffazione, l’onore, l’abbandono, la vendetta, il sangue, la passione, fino al sacrificio finale della stessa Assunta, che si immola di sua volontà come capro espiatorio. Personaggi ingabbiati in una sorta di grande disegno, prigionieri di un deus ex machina che li muove e li determina. La sensazione concreta, rassegnata e visibile di agire in un copione già scritto”
Info e prenotazioni: 081292030 | 081291878 | biglietteria@teatrostabilenapoli.it

 

il gabbianoIl Gabbiano à ma mére
Da: Anton Čechov
Quando: dal 13 al 24 febbraio
Luogo: Teatro Diana
Orario: feriali ore 21:00; sabato ore 17:30 e 21:00; domenica ore 18:00; mercoledì 20 ore 17:45
Interpreti: Massimo Ranieri
Adattamento e Regia: Giancarlo Sepe
Note: Alla prima uscita de IL GABBIANO l’insuccesso fu pieno. L’autore già reduce da un altro tonfo alla prima di IVANOV (che si tramutò in un successo in un’altra città), era incredulo, stentava a capire cosa fosse successo. La sua precoce affermazione con i suoi racconti (amati da Tolstoj) pubblicati in riviste letterarie e no gli aveva alienato le simpatie della critica che lo tacciava di arroganza e iattanza: Anton faceva una vita ritirata, non frequentava i salotti e faceva il medico, aiutando la povera gente. Amava più di ogni altra cosa la sua solitudine, arrivò a dire: vorrei incontrare una donna nella mia vita, bella come la luna, e come la luna che si affacci di tanto in tanto, anzi sarebbe meglio che vivesse in un’altra città. Cechov voleva capire il perché dell’insuccesso de IL GABBIANO e chiama l’unica persona affidabile, un critico musicale di origine francese che non aveva di che essere geloso e rivendicativo, un uomo dalla cultura imperante nella Russia del secolo, la cultura francese, un uomo che conosceva l’eterna armonia dei sentimenti, anche di quelli apparentemente contrastanti, Marcel, questo il suo nome, legge davanti a Cechov il suo testo e alla fine si sprigiona in un’esegesi, un’analisi spregiudicata del testo e la messinscena parte come una emanazione spontanea dalle sue parole che diventano battute del testo e frasi di canzoni meravigliose di cui lui solo ne possiede il segreto interpretativo. Musica e Cechov un connubio che sa di favola e di miracolo, la commedia arriva a toccare il suo cuore come quando l’aveva scritta.
Info e prenotazioni: 081 5567527 | 081 5784978 | diana@teatrodiana.it

 

A NUMBER - una scena (ph LucaMazzone)_04A Number
Di: Caryl Churchill
Quando: dal 14 al 17 febbraio
Luogo: Teatro Elicantropo
Orario: feriali ore 21:00; domenica ore 18:00
Interpreti: Giuseppe Pestillo e Massimo Rigo
Regia: Luca Mazzone
Note: Il segno distintivo di A Number, presentato da Teatro Libero di Palermo, è l’impronta maschile del dramma, incentrato sul confronto seriale tra un padre e ciascuno dei suoi figli, tutti maschi e tutti identici, almeno a prima vista, giacchè sono stati generati tramite clonazione in vitro.
L’autrice britannica Caryl Churchill ambienta la vicenda in un contesto distopico ma non fantascientifico, e neppure futuribile, tecnicamente plausibile nel presente, grazie ai conseguimenti dell’ingegneria genetica.
S’interroga sul tema della replicabilità, sul fatto che l’uomo, oggi, con l’avanzamento vertiginoso del progresso scientifico, può sostituirsi a Dio, e creare tutti a sua immagine e somiglianza, tutti i suoi figli così come li vuole, con lo stesso materiale grezzo di base, perfetti, carini.
A Number è uno spettacolo che pone l’accento sul valore della vita umana nella sua unicità, nell’irripetibilità di ciascun uomo, attraverso un’indagine che oltrepassa limiti temporali e spaziali. Il rapporto tra padre e figlio disvela la sua dimensione essenziale del mito, quello fatto di legami atavici, che sottendono, nella relazione stessa, l’elemento dell’unicità e della natura.
Natura e Scienza divengono, dunque, poli di una nuova contrapposizione che vede Salter, un padre, e Bernard, un figlio, giocare una danza tra la vita e la morte, tra l’amore e l’odio, tra la natura, appunto, e la scienza.
Il figlio diventa testimone di un fallimento, quello del padre, cui si vuole porre rimedio dando un’altra chance, un’altra mano in un gioco dove si ricomincia, perché si può replicare, forse all’infinito.
La messinscena realizza un contesto drammaturgico decisamente forte, ma sostanzialmente epico, dove il plot si dispiega progressivamente all’indietro, secondo le modalità che contraddistinguono il giallo.
I singoli frammenti rivelatori, attraverso la narrazione discontinua e, a tratti, surrealistica, si accumulano come tessere di un puzzle, che vanno a ricomporre, faticosamente, il mosaico della verità.
Info e prenotazioni: 3491925942 (mattina) | 081296640 (pomeriggio)

 

dodicesima notte 1_4La Dodicesima Notte
Da: William Shakespeare
Drammaturgia e regia: Laura Angiulli
Quando: dal 14 al 17 febbraio
Luogo: Galleria Toledo
Orario: feriali ore 20:30; festivi ore 18:00
Interpreti: Paolo Aguzzi, Agostino Chiummariello, Michele Danubio, Alessandra D’Elia, Luciano Dell’Aglio, Michele Maccagno, Gennaro Maresca, Vittorio Passaro, Caterina Pontrandolfo
Note: Una commedia di raffinata composizione, tra le più evolute e strutturate del sistema shakespeariano. L’argomento amoroso, non di secondo piano – gestito in rapporti di contrapposizioni, contrasti, rispecchiamenti e imprevedibili soluzioni – percorre l’intera opera per insinuarsi in un articolato narrativo complesso, con sviluppi di godibile impatto, affidati all’azione di personaggi finemente intagliati, sempre credibili, anzi portatori di una necessaria verità nell’essere; e al tempo stesso gonfi di potenzialità teatrale.
Si potrebbe dire che nel complesso ciascuna figura rappresenti, a partire dal carattere che gli è dato, una leggera deflessione da ciò che comunemente è detta “norma” negli atteggiamenti e nei tratti, una sia pur labile follia che si fa elemento promotore di eventi e scompigli, nella melanconica serenità dei luoghi. Dei luoghi si diceva, un’Illiria senza confini né tempo, che mai si definisce in concreta rappresentazione nel contesto della vicenda, ma piuttosto si condensa in un’allocazione tanto astratta e priva di riferimenti da consegnarsi con necessaria nudità alle tavole del palcoscenico.
Nessun orpello, accelerazione nei ritmi, agile interpretazione dei recitati, finezza interpretativa dei caratteri. Un campione d’umanità che si fa commedia.
Info e prenotazioni: 081425037 | 081425824 |segreteria.galleriatoledo@gmail.com

 

Do Not Disturb - Valentine's day (1)Do not disturb | Valentine’s day
un format di Mario Gelardi
Di: Michele Brasilio, Mario Gelardi, Claudio Finelli
Quando: dal 14 al 16 febbraio
Luogo: Nuovo Teatro Sanità presso il Grand Hotel Parker’s
Orario: 14 ore 19: 30 e 20:30; 15 ore 20:30; 16 ore 18:00 e 20:30
Interpreti: Anna De Stefano e Carlo Geltrude, Riccardo Ciccarelli e Annalisa Direttore, Marcello Gravina e Alessia Masi
Regia: Michele Brasilio, Mario Gelardi
Note: L’amore è il filo conduttore delle stanze teatrali messe in scena per quest’edizione di “Do Not Disturb – Valentine’s day”. A fare da cornice le bellissime camere d’albergo del Grand Hotel Parker’s che per l’occasione diventa la location di un matrimonio da celebrare, pretesto drammaturgico che lega i personaggi dei tre momenti teatrali. Claudia e Marco, i protagonisti di “Un giorno speciale”, ripercorrono con la mente la loro relazione, dal primo appuntamento alla routine quotidiana che ormai condividono da tempo. Rappresentano l’amore romantico; sono il quadro della perfetta coppia felice che di lì a poco, s’intuisce, sta per compiere un passo importante, una scelta che però potrebbe riservare un colpo di scena. La passione, invece, è al centro di “Dancing in the room”, in cui la parola lascia il posto al movimento e alla danza contemporanea. I corpi degli attori si attraggono e si respingono, descrivendo una parabola di vita che si condensa in un intenso incontro erotico. L’ultima delle tre stanze teatrali, “Switch”, si rifà alle atmosfere della commedia americana degli anni ’90: due perfetti sconosciuti, si incontrano per caso e decidono di passare una notte d’amore insieme. Al risveglio, la donna cerca di liberarsi dell’amante occasionale, un ospite che invece sembra proprio non volersene andare via. Per lei si è trattato soltanto dell’avventura di una notte, per lui forse di qualcosa in più. Ribaltando i ruoli, che solitamente vogliono la donna più incline a un legame sentimentale, “Switch” riserva la possibilità di un finale a sorpresa, variabile a seconda delle indicazioni richieste e fornite dal pubblico, nello svolgimento della storia.
Solo venti spettatori, come intrusi, penetreranno nell’intimità di tre coppie, ascoltando, quasi spiando, i personaggi, poco prima che lascino la stanza. Tre episodi, della durata di circa venti minuti ciascuno, animeranno le camere del Grand Hotel Parker’s, rendendo visibile quello che in genere accade solo a porte chiuse. A proposito del suo format teatrale, Gelardi racconta: «Con la creazione di Do Not Disturb, abbiamo pensato di condurre gli spettatori all’interno di camere d’albergo, trasformandoli, loro malgrado, in indiscreti ficcanaso che osservano tranche de vie colte nel pieno del loro svolgimento. Come fantasmi che scrutano, senza essere visti. O come intrusi astanti a ridosso di un set cinematografico. Con l’occhio magico fisso sulla fantasmagorica fenomenologia della vita. Tutte storie verosimili, quelle che abbiamo scritto per Do Not Disturb, alla base delle quali c’è un principio sacrosanto: le cose non sono mai come sembrano. Le relazioni tra le persone non sono mai quelle che abbiamo immaginato. I legami e gli affetti seguono traiettorie e percorsi irripetibili, singolari, unici. Sorprendenti».
Info e prenotazioni: 3396666426 | info@nuovoteatrosanita.it

 

Play duettPlay Duett
Da: Basile, Moscato, Viviani, Iacobelli
Quando: dal 15 al 17 febbraio
Luogo: Teatro Sannazzaro
Orario: feriali ore 21:00; festivi ore 18:00
Interpreti: Tonino Taiuti e Lino Musella
Note: Play Duett è un gioco.
Lo spettacolo vede come elemento dominante l’improvvisazione, un’apparente costruzione giocosa, che rende la pièce ricca di sfaccettature e molteplici sfumature e, per effetto di tali primarie caratteristiche, ogni replica ricca di differenti varietà che i due costruiscono, di volta in volta, mediante l’introduzione di elementi differenti e giochi improvvisati.
In esso sono contenuti tutti gli elementi fondamentali del teatro e della messa in scena: la recitazione e il reading, la musica e il canto, l’improvvisazione, la regia, il travestimento, il gioco di luci, la meta teatralità, il rapporto con lo spazio e con il pubblico, l’alternanza di tempi e luoghi, l’antropologia e soprattutto i testi, teatrali e poetici, la drammatizzazione.
Due attori, due volti, due voci, due figure diversamente coetanee si cercano tra le macerie dove si mescolano vecchio e nuovo. Si parlano attraverso un concerto improvvisato non di note ma di lingue, dove i frammenti di classici del teatro napoletano si trovano in faccia ai contemporanei, senza tempo.
Info e prenotazioni: 081 411723 | 081 418824 | info@teatrosannazaro.it

 

this is not what it is foto marco sanna 2This is not what it is
tratto da Otello di William Shakespeare
Quando: dal 15 al 17 febbraio
Luogo: Teatro TRAM
Orario: feriali ore 21:00; domenica ore 18:00
Di e con: Marco Sanna, Francesca Ventriglia
Note: Siamo a Cipro ma oggi non succede nulla. È rimasta solo la noia di chi sa di essere nel posto sbagliato nel momento sbagliato.
Un’isola metafora dell’agognato luogo di residenza, quello in cui passare un breve o lungo periodo di “studio”, concentrazione, isolamento dalle distrazioni quotidiane. Cipro è anche il luogo lontano, una crocetta da barrare fra le varie possibilità di scelta obbligata, a cui l’artista contemporaneo è costretto nella giungla dei bandi, residenze, call, casting, giri a vuoto e promesse inutili. Soltanto un luogo come un altro dove trasferire per un po’ la propria disperazione, sapendo in anticipo che nulla cambia davvero le cose.
In scena due attori che per copione si presentano senza fantasia e senza talento, ma con un desiderio disperato di ambedue le cose. Artisti mediocri, che per una vita intera hanno trascinato la loro pochezza sui palcoscenici, non così fortunati da vivere la loro condizione nella totale inconsapevolezza, affetti da una sorta di depressione perenne, contagiosa, non mortale, una febbre sottile che li accompagna in uno stato di stanchezza cronica. Fra i tavolini vuoti e gli ombrelloni divelti, due anime sole e ignoranti rifiutano di voler sapere o conoscere i motivi per i quali si trovano ad agire su un palcoscenico, costretti a recitare un ennesimo inutile Otello, tema obbligatorio dell’ennesimo inutile bando.
La formula scelta è quella di far scontrare fra loro il linguaggio alto di Shakespeare con forme espressive più basse: il karaoke, la stampa scandalistica, le barzellette macabre, le squallide battute, la volgarità di ogni giorno, i soldi, il gratta e vinci, la tivù, i villaggi turistici, i selfie, gli strass e le paillettes, i cocktail colorati, i balli di gruppo.
Una sorta di meta-teatro che diventa feroce critica del vuoto contemporaneo. Perché, come dice Iago, “Tendere alla perfezione, equivale a non perfezionarsi mai. È la messa in scena di una disarmonia che rende l’arte eterna”.
Info e prenotazioni: 342 1785930 (anche whatsapp) | tram.biglietteria@gmail.com

 

Oscar De SummaLa sorella di Gesucristo
Terzo capitolo della “Trilogia della provincia”
Di e con: Oscar De Summa
Quando: dal 15 al 17 febbraio
Luogo: Sala Assoli
Orario: feriali ore 20:30; festivi ore 18:00
Note: Dopo “Diario di provincia” e “Stasera sono in vena”, l’attore\autore Oscar De Summa propone una storia tanto semplice quanto terribile, sempre a partire dalla Puglia: una ragazza prende in mano una pistola Smith&Wesson 9 mm e attraversa tutto il paese per andare a sparare all’uomo che la sera prima, il venerdì santo della passione, l’ha costretta a subire una violenza… così questa ragazza per riprendersi il suo corpo, il suo corpo privato, è costretta a farlo pubblico, a darlo in pasto alla folla…
Ma qual è la via per rimettere tutto al suo posto? È giusto usare la violenza per riparare ad una violenza?
E se così non fosse, che alternative avremo?
Info e prenotazioni: 3454679142 | info@casadelcontemporaneo.it

 

misstake1_PH Loredana CarannanteMisStake
Quando: dal 15 al 17 febbraio
Luogo: Teatro Serra
Orario: feriali ore 21:00; domenica ore 18:00
Di e con: Fabiana Fazio
Note: Giulietta e Romeo. Una Giulietta e un Romeo.
Per una serie di sventurate coincidenze tutto finisce. L’amore. La vita. Il conflitto, infine.
Per una serie di stupidi errori. What a mistake! Tutto va come deve andare perché sia la tragedia che deve essere. E se non fosse andata così? In che altro modo sarebbe andata? La tragedia è tragedia perché non può andare altrimenti. Qualsiasi cosa si faccia.
Una Giulietta. Un Romeo.
Essere in un non luogo a ripetersi sempre la stessa frase. Continuare nelle stesse azioni, lo stesso dire. Perpetuamente. O anche. Tornare indietro. Riformulare le domande. Farsi la domanda giusta, se la si trova, provare con altre risposte, magari. Non trovarne. Più.
Continuare in eterno. Sempre uguale nel tempo.
Info e prenotazioni: 334 5083 092 – teatroserra@gmail.com

 

la quinta ora adele pandolfiLa quinta ora
Quando: dal 15 al 17 febbraio
Luogo: Teatro Sancarluccio
Orario: feriali 21:00; domenica ore 18:00
Interpreti: Adele Pandolfi
Regia: Carlo Guitto
Note: La Quinta Ora è la dimensione spazio temporale in cui incontriamo Nunzia Del Gatto, insegnante di lettere. È proprio durante la Quinta Ora, infatti, che la professoressa Del Gatto ha ucciso Acunzo Irene, sua alunna. Perché? Senza nessun motivo, apparentemente, o forse per tanti motivi. Il suo dialogo con il Brigadiere, interlocutore invisibile, sarà la Narrazione dalla quale lo Spettatore potrà inerpicarsi lungo i sentieri di una Storia che porta all’interno di quell’ingranaggio che, per Caso o per Scelta, può diventare da strumento di precisione, scheggia impazzita. Ma sarà lo Spettatore a decidere quale sentiero seguire. Nunzia, infatti, racconterà la sua Storia, le sue ragioni che potranno sembrare folli o essere condivise, essere lucide o meno ai nostri occhi, ma la professoressa Del Gatto non chiede di essere capita o giustificata, né si scusa o si strappa le vesti. Racconta un mondo, il suo piccolo inferno, che forse ci spaventerà perché potrebbe essere anche il nostro.
Info e prenotazioni: 081 410 44 67 | inscenasrl@gmail.com

 

Strings DuetStrings Duet
Quando: 16 febbraio
Luogo: salotto de Il Teatro cerca Casa (Caserta)
Orario: ore 20:30
Interpreti: Carlo Lomanto (voce e chitarra) e Beatrice Valente (voce e contrabbasso)
Note: “Strings Duet” è un viaggio nelle sonorità della musica jazz, ma anche nella sua storia, guidato da due voci splendide, una maschile, baritonale calda e profonda, l’altra femminile, morbida e vellutata, che duettano sullo swing suonato dalla chitarra jazz e dal contrabbasso: questo è il nuovissimo progetto di Lomanto in esclusiva per Il Teatro Cerca Casa.
Carlo Lomanto è cantante e chitarrista, docente di Canto Jazz presso il Conservatorio di Salerno con trent’anni di jazz sulle spalle. Beatrice Valente è una giovanissima cantante e contrabbassista. Ha studiato contrabbasso con il compianto Rino Zurzolo, diplomandosi al Conservatorio di Benevento, e nonostante la giovane età vanta già tante collaborazioni di prestigio. L’incontro tra i due nasce dall’approccio simile al mondo della musica e del jazz, in particolare dovuto al fatto di essere entrambi cantanti e strumentisti allo stesso tempo.
Info e prenotazioni: 334 334 7090 | 081 5782460 – info@ilteatrocercacasa.it

 

In punta di piedi 01In punta di piedi
Quando: 16 febbraio
Luogo: Nuovo Teatro Sanità
Orario: 21
Interpreti: Andrea Trapani
Autori e Regia: Francesca Macrì e Andrea Trapani
Note: “In punta di piedi” accende i riflettori sul gioco del calcio, ma si tratta di un gioco diverso da quello di oggi: un calcio che ha l’odore delle partite nei piazzali sotto casa, dove crescono pochi fili d’erba, dove i pochi spettatori sono i propri genitori. È una domenica mattina qualunque, in un qualunque campetto della periferia toscana. Mastino vorrebbe giocare, ma il mister lo relega, come sempre, al ruolo di panchinaro. A diciotto anni fuori dal calcio spesso può voler dire fuori dal giro, il giro giusto. Dalla panchina, Mastino guarda la partita, dialoga con il mister, parla di sé e del suo eterno rivale, quel numero 11 in campo come nella vita. Questo giovane fantasista è il simbolo di tutta la sofferenza di Mastino, perché è tutto quello che lui, a diciotto anni, non riesce ad essere. I minuti scorrono uguali, ogni domenica, fino a quando l’arrivo di una ragazza non stravolge la consuetudine, spingendo Mastino a disobbedire al mister, pur di entrare in campo, per giocare la sua partita, una volta per tutte.
Info e prenotazioni: 3396666426 | info@nuovoteatrosanita.it

 

o pesce pallaO pesce palla 
Quando: 16 e 17 febbraio
Luogo: Officina Teatro San Leucio
Orario: sabato ore 21 e domenica ore 19
Autori e interpreti: Silvia Garbuggino e Gaetano Ventriglia
Trama: Di cosa parla? Continuiamo ad affrontare l’archetipo del don Chisciotte, cambiando prospettiva. La vita dalla terra. Attilio Scarpellini ha definito In terra in cielo “un’altra terra vista dalla luna”. Ora dalla terra guardiamo la luna. Portiamo in scena esseri umani donchisciotteschi, un’umanità marginale; creature capaci di incontrarsi al centro del cosmo per antica saggezza o ricerca d’amore.
Info e prenotazioni: 0823 – 363066 – 3491014251 (Anche tramite Whatsapp) – info@officinateatro.com – www.officinateatro.com

 

Patrcolo e Achille 02Patroclo e Achille
Di: Fabio Casano
Quando:17 febbraio
Luogo: Teatro Don Peppe Diana (Portici)
Orario: ore 18:00
Interpreti: Giampiero De Concilio e Alessandro Palladino
Regia: Gennaro Maresca
Note: Tra il rumore devastante della guerra e l’immensità del cielo, sulle spiagge di Troia, nasce intimo, nel silenzio di una tenda, il dialogo incessante tra due compagni d’armi: Patroclo e Achille. Il quadro drammaturgico concentra il racconto in un solo giorno, quello in cui Patroclo sceglie di andare in guerra. La sua determinazione lo porterà ad insinuarsi nella psiche dell’amico Achille, un’anima sensibile dall’irrompente presenza. Dopo nove anni di battaglia, la fragilità mentale ed emotiva prende il sopravvento. Tra i due si innesca un dialogo scorretto dove vince chi mostra più debolezze. Si fanno strada, sempre di più, dubbi e domande, quelle di un amore nato quasi dal bisogno della guerra, dalla rabbia e dal tempo che passa.
«Dalla prima battuta – “impara qual è il ritmo che governa gli uomini” – comincia una sorta di flusso di coscienza che ci fa assistere al momento “mitico” della vita di Patroclo e Achille», spiega il regista Gennaro Maresca che continua: «Lo spettacolo si muove in tutte le dimensioni del tempo e dello spazio, indaga la sfera esistenziale applicabile a diverse ere dell’uomo; la scintilla è quella vicenda e quel mondo lontano del racconto di Omero, in equilibrio tra l’arcaico e il contemporaneo, tra poesia e concretezza. Si vuole scoprire quanta voce porta con sé quel mondo e quante vibrazioni ancora produce, pur inventando una storia che di quel mondo vuole svelare il non detto, quella notte in cui, in tenda, Patroclo e Achille sono rimasti soli».
Info e prenotazioni: 3470473498 | 3470963808 | associazioneblab2016@gmail.com

 

moonshineMOONSHINE VOL. 3 
da un’ idea di Gina Oliva
Quando: 17 febbraio
Luogo: Nostos Teatro (Aversa)
Orario: 20
Allestimento e regia: Dimitri Tetta, Giovanni Granatina, Gina Oliva
selezione testi Gina Oliva
interventi musicali e sonorizzazioni Danilo Turco
Interpreti: Teresa Barbato, Valeria Bassolino, Barbara De Gaetano, Marika Frongillo, Giuliana Gravino, Giusy Mangiacapra, Enzo Motti, Jlenia Puca, Giusy Ruggiero, Nicla Salve, Mariateresa Vargas
Note: Il Moonshine è un famoso whisky illegale che deve il suo nome alla pratica della distillazione clandestina, fatta appunto di notte alla luce della luna. Allo stesso modo tra un approdo ufficiale e l’altro, ci piaceva l’idea di distillare parole e sonorizzazioni per estrarne performance singolari di “ora e qui” nella penombra delle sere d’inverno. Tre appuntamenti in intimità: il Nostos come cambusa di nave filibustiera sarà alcova di poesia e letteratura, di musica elettronica e strumentale, di fotografia e video, di rum e vino buono.
Info e prenotazioni: info@nostosteatro.it

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