Teatro della Filosofia e delle Arti: II. Diramazioni da Hegel. Dall’“Autobiografia di un servo”
Venerdì 8 marzo all’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici seconda tappa della trilogia di opere-reading dedicata al tema del riconoscimento.
Ispirato ad Hegel il secondo appuntamento della trilogia dedicata al riconoscimento che venerdì 8 marzo 2019 alle ore 19, con replica alle ore 21 (ingresso libero) vedrà in scena, per il Teatro della Filosofia e delle Arti, l’opera-reading “II. Diramazioni da Hegel. Dall’“Autobiografia di un servo” scritta e diretta da Rosario Diana, a partire da un saggio di Fiorinda Li Vigni (Figure del riconoscimento. Milton, Hegel, Camus).
Il progetto – sostenuto dall’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, dall’Accademia di Belle Arti di Napoli e dall’Associazione Culturale “Quidra” per la ricerca e la sperimentazione sui linguaggi delle scienze umane e delle arti audiovisive e musicali, con il patrocinio dell’Istituto per la Storia del Pensiero Filosofico e Scientifico Moderno del Cnr (Ispf-Cnr) -, indaga su una questione filosofica, quella del riconoscimento, cruciale e trasversale per il nostro tempo, che può investire sia la dimensione privata dell’esistenza (“riconoscimento” reciproco di aspirazioni soggettive nella sfera parentale più stretta) sia quella più ampia della vita pubblica e politica (“riconoscimento” del proprio lavoro, di un diritto, di uno status, ecc.), e si compone di due parti: una breve lezione a cura di Fiorinda Li Vigni, e lo spettacolo in forma di opera-reading che – secondo la terminologia coniata in un libro-manifesto dello stesso Diana, ricercatore di filosofia presso l’Ispf-Cnr: La forma-reading, Milano, Mimesis, 2015 – connette insieme teatro di lettura e musica specificamente composta per l’occasione.
In particolare in II. Diramazioni da Hegel. Dall’“Autobiografia di un servo” il problema del riconoscimento viene affidato alla riflessione di un servo immaginario – autore di un’autobiografia –, che si muove nella prospettiva della dialettica hegeliana del servo/signore, esposta nel capitolo sull’autocoscienza della Fenomenologia dello spirito (1807): in vista del conflitto per l’onore e l’acquisizione della piena consapevolezza di sé, uno dei due sfidanti, rifiutandosi di rischiare la propria vita, rinuncia alla lotta e si sottomette all’altro, riconoscendone il rango di signore.
A dare corpo alla performance, Lino Musella, nella parte del servo e Ciro Longobardi al pianoforte, su scenografia firmata da Nera Prota (con Rebecca Carlizzi e Marianna Russo) e musiche scritte da Rosalba Quindici, una compositrice di respiro europeo che, oltre ad aver compiuto rigorosi studi musicali in Italia e in Svizzera, si è anche laureata in filosofia ed è dottore di ricerca in estetica musicale con una tesi svolta sotto la guida di Giovanni Piana.
La terza e ultima puntata – dedicata ad Albert Camus – è prevista per l’autunno di quest’anno.
Istituto Italiano per gli Studi Filosofici
Palazzo Serra di Cassano, via Monte di Dio, 14 – Napoli
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