Nei prossimi giorni a teatro…
Gli spettacoli in scena in Campania fino a domenica 10 marzo.
di Irene Bonadies e Gabriella Galbiati
Se non sporca il mio pavimento. Un melò
Di: Giuliano Scarpinato, Gioia Salvatori
Quando: dal 5 al 10 marzo
Luogo: Teatro Bellini
Orario: feriali ore 21:15, giovedì ore 19:00, domenica ore 18:30
Interpreti: Gabriele Benedetti, Michele Degirolamo, Francesca Turrini
Regia: Giuliano Scarpinato
Note: Presentato al Romaeuropa Festival 2017, Se non sporca il mio pavimento è un originale melò di provincia, un noir a base di menzogne, pericolose fughe dalla realtà e passioni incontentabili, ispirato a un episodio di cronaca: il delitto Rosboch. «Una vicenda – spiega Giuliano Scarpinato – che mi ha impressionato, oltre che per l’intreccio, per la forza archetipica dei suoi personaggi. Mi sembrò subito che in quella provincia piemontese fatta di supermarket, tubi catodici e fughe nei social, si fosse incarnato bizzarramente, attraverso Gloria Rosboch e il suo giovane seduttore Gabriele Defilippi, il mito di Eco e Narciso». Scarpinato indaga la contemporaneità mediante la rappresentazione dolorosa e struggente di un insieme di individui: Gioia, l’insegnante, Alessio, lo studente diciassettenne con 12 profili su Facebook, e Cosimo, il parrucchiere cinquantenne. Tutti sono impegnati nell’ostinata ricerca di un’improbabile felicità e dell’utopistico riconoscimento di sé.
Info e prenotazioni: 081 5499688 | botteghino@teatrobellini.it
Dieci storie proprio così
Di: Emanuela Giordano e Giulia Minoli
Quando: 6 e 7 marzo
Luogo: teatro Mercadante
Orario: ore 10:00
Regia: Emanuela Giordano
Note: DIECI STORIE PROPRIO COSÌ terzo atto è una “ragionata” provocazione contro quella rete mafiosa, trasversale e onnipresente, che vorrebbe sconfitta la coscienza collettiva, la capacità di capire e reagire. È lo svelamento dei complessi legami che si intrecciano tra economia “legale” ed economia “criminale”, legami che uccidono il libero mercato e minacciano gravemente il nostro futuro.
Siamo partiti nel 2012 scavando nella memoria, per ricordare chi ha combattuto le mafie. Questo inizio costituisce l’ossatura imprescindibile della nostra esperienza. Da allora abbiamo viaggiato in tutta Italia, approfondendo il tema della lotta alla criminalità organizzata grazie all’aiuto di alcune università italiane e ai tanti testimoni che ci hanno raccontato le loro storie. Sono più di cinquanta le persone che abbiamo conosciuto e cogliamo l’occasione per ringraziarle: sono stati incontri importanti, ci hanno permesso di accrescere la nostra consapevolezza. Per questa ragione abbiamo deciso di concentrarci sul presente, su ciò che accade ora e su quello che ognuno di noi può realmente fare, assumendoci la responsabilità di un cambiamento faticoso, difficile ma irrinunciabile. Abbiamo approfondito il tema della scelta. La criminalità organizzata si sta appropriando della nostra economia e noi non ce ne siamo accorti? E’ una forma di distrazione di massa o siamo complici? Cambia la logica del merito, del diritto, cambiano le regole del profitto e del mercato e siamo incapaci di reagire, ammutoliti e stanchi. Abbiamo tracciato il profilo di personaggi collusi, grazie alla loro complicità le mafie hanno potuto infiltrarsi in tutti i settori dell’economia. E non solo di quella. Ma non è con il disincanto che possiamo combatterli. Non è l’assenza di impegno a salvarci. Per fortuna c’è chi si oppone, rischia, denuncia, indica alternative fattibili a questo degrado. C’è chi sceglie. Vogliamo raccontarvi un’Italia poco conosciuta: il sindaco che combatte le logiche mafiose che intossicano la sua città, il commercialista che contrasta il rapporto tra aziende e denaro sporco, il giornalista, il collaboratore di giustizia, il testimone. Vogliamo farvi conoscere le strategie di impegno di un gruppo di liceali, la sfida di alcuni imprenditori, vogliamo mostrarvi un’Italia viva: aziende, università, comunità che ci propongono un modo diverso di concepire le risorse economiche, gli spazi comuni, la nostra stessa esistenza. Possiamo farlo anche noi. Stare insieme, in teatro, può aiutarci a imparare.
Info e prenotazioni: 081292030 | 081291878 | biglietteria@teatrostabilenapoli.it
Nerium Park
Di: Josep Maria Miró
Quando: dal 6 al 10 marzo
Luogo: Teatro Nuovo
Orario: ore 21.00 (mercoledì, giovedì), ore 18.30 (venerdì e domenica), ore 19.00 (sabato)
Interpreti: Chiara Baffi e Alessandro Palladino
Regia: Mario Gelardi
Note: Il titolo dell’opera richiama l’ambientazione della storia, che muove in uno dei tanti complessi abitativi appena fuori città, circondati, spesso, da alti oleandri, nome comune del Nerium Oleander. Qui, la giovane coppia, Bruno e Marta, decide di acquistare, con mutuo trentennale, un prestigioso appartamento di nuova costruzione: un’oasi di felicità immersa tra i nerium, un arbusto con foglie sempreverdi lisce e larghe, che produce fiori rosa o bianchi molto abbondanti e aromatici.
Col passare dei mesi, però, i due si accorgono di essere gli unici abitanti del parco, nascosto all’ombra di quel fiore, che ora non sembra più così incantevole, ma quasi ossessivo. Lo spettacolo attraversa dodici mesi della loro vita, in cui i due non hanno modo di liberarsi di quella casa, cui più nessuno ambisce.
“Ho lavorato sull’attesa – spiega il regista Mario Gelardi – che la vita cambi, che la persona amata torni a casa, l’attesa di un lavoro e sull’attesa regina: quella di un figlio. Dodici mesi e dodici inizi, come quadri e spaccati di vita, in un ambiente che, da elegantemente essenziale, diventa freddo e ostile, man mano che i suoi abitanti perdono l’amore. Ho cercato di trasporre in scena la progressiva perdita d’intimità, che corrisponde a un affondo sempre più diretto del pubblico nella vita privata della coppia”.
A rendere più complicato la situazione contribuiscono il licenziamento di Bruno e l’irruzione di una strana presenza che alberga nel caseggiato abbandonato, come una sorta di fantasma della coscienza. Lo strano individuo ossessiona la vita della coppia, generando, tra loro, profondi contrasti emotivi, e trasformando quel che sembrava una storia d’amore, allietata anche dalla notizia dell’arrivo di un figlio, in un crescendo di tensioni e suspense.
L’opera di Miró rivela, in tutta la sua forza, quanto si cela dietro la cortina fiorita del perbenismo di questi anni, caratterizzati da un profondo distacco umano in ambito professionale e, di riflesso, nei rapporti personali, quasi a congelarli.
Bruno e Marta hanno tutto per essere felici, ma il mondo intorno a loro, improvvisamente, si rabbuia, e la loro vita, come infestata da quella strana presenza, disvela, in realtà, le loro assenze di empatia, etica e lucidità.
Info e prenotazioni: 0814976267 – botteghino@teatronuovonapoli.it
Francesco Lettieri in concerto
Quando: 7 marzo
Luogo: Galleria Toledo
Orario: 21
Note: Prosegue la rassegna musicale Songs dedicata agli artisti emergenti e frutto della collaborazione tra il teatro Galleria Toledo e l’associazione Be Quiet. Il secondo appuntamento, che avrà inizio alle ore 21 (ingresso 10 euro), vedrà per protagonista “L’alieno al cinema” di Francesco Lettieri, al suo debutto con il primo disco prodotto dalla Polosud Records. “Rido, rido sempre, mi fa ridere la gente che mi scruta, che mi osserva, col suo fare circospetto prova a categorizzarmi e non si accorge che già sono altrove” è la frase de “Il circo delle tue verità” che meglio sintetizza lo stile e le tematiche del disco, difficilmente attribuibili ad un unico comodo indirizzo della mente a cui rivolgersi quando si vuole pensare alle canzoni dell’album – racconta il giovane cantautore napoletano -. Ogni canzone è un unicum. Le tematiche sono varie: l’amore, il rapporto tra sogno e realtà, ma anche la discografia italiana, e una riflessione sulla verità in un clima da Tim Burton. Infine un’ultima, ma non di certo meno importante indicazione: questo non è un disco indie.” Francesco Lettieri, che aspetta di sapere se passerà alla finale del concorso “Musicultura”, ha già riscosso grande successo nella fase preliminare vincendo due premi: “Un certain reguard” della giuria e il premio del pubblico. Sul palco: Francesco Lettieri (voce e piano), Giulia Lettieri (voce), Domenico Peluso (basso), Giuseppe Donato (batteria), Stella Manfredi (violino)
Info: 081425037 – 081425824 – segreteria.galleriatoledo@gmail.com – https://galleriatoledo.info
I fiori del latte
Di: Eduardo Tartaglia
Quando: dal 7 al 10 marzo
Luogo: Teatro Cilea
Orario: feriali ore 21:00; domenica ore 18:00
Interpreti: Biagio Izzo, Mario Porfito, Angela De Matteo, Stefano Jotti, Ivan Senin e Stefano Meglio
Regia: Giuseppe Miale Di Mauro
Note: “I FIORI DEL LATTE” è il nome dl un caseificio campano di prossima apertura scelto tra un inconsapevole rimando baudelairiano e un più probabile errore di declinazione (Ma esisterà mai il plurale del fiordilatte? E allora le mozzarelle, le provole. le ricotte. le scamorze? … ). Un nome che è tutto un programma per quello che sarà “…il fior fiore dei fiori all’occhiello di Casaldisotto scalo!…” Un Caseificio modernissimo in linea con le nuove tendenze ecologiche, una sorta di vera e propria oasi “biologica”. Tutti prodotti assolutamente genuini, puri. Bufale allevate secondo rigorosissimi metodi naturali; di mangimi animali neanche l’ombra; pascoli incontaminati…
Questo il progetto, nuovo ed antico, dl Aniello Scapece: anni di sacrifici, impegni, fatiche, aspirazioni che, finalmente, sembrano vedere la luce. Ma…
Un bidone arrugginito! Inopinatamente dissepolto da un cane fin troppo vivace, proprio lì, vicino al recinto delle bufale. Sospetto. Molto sospetto. Troppo! Che fare?..
Approfondire? Denunciare? Verificare? Andare fino in fondo? Col rischio di veder naufragare il desiderio di una vita? Oppure sottrarsi a quell’imperativo morale che seppur non categorico, ma solo sonnecchiante, pur sempre alberga nel più profondo del cuore dl ognuno?
Quando il desiderio legittimo cessa di essere una aspirazione sana e trascolora verso le cupe tinte della cupidigia, della ambizione, della bramosia.
Quando la capacità dl far tacere la propria coscienza per il raggiungimento di posizioni di potere, siano esse economiche, politiche o sociali (ove mai esistesse ancora in una società plutocratica una possibilità d1 distinguo) corrompe l’anima potenzialmente “pura” di un personaggio.
Ecco che la Commedia rischia di trasformarsi in Tragedia.
Info e prenotazioni: 3397020849 | 333315241
Cesira Scognamiglio
Tratto da “Le tre verità di Cesira” di Manlio Santanelli
Quando: 7 marzo
Luogo: Teatro TRAM
Orario: ore 21:00
Interpreti: Giusy Emanuela Iannone
Regia: Giusy Emanuela Iannone
Note: Cesira, “la femmina coi baffi”, è la protagonista di questo monologo tratto da Le tre verità di Cesira scritto da Manlio Santanelli che credo sia il più grande drammaturgo teatrale esistente.
Mi sono innamorata di questo testo teatrale presente nella raccolta Ritratti di donne senza cornice nel 2015 e sin dalla prima lettura ho capito che mi avrebbe seguito in questa parte di percorso artistico e umano. Nello stesso anno ne ho presentato un monologo al premio Hystrio alla vocazione e sono arrivata in finale con critiche molto positive. Gli elementi che maggiormente mi colpiscono di Cesira sono l’estrema ironia, tipica di Santanelli, che unita alla profondità e singolarità dei temi trattati ne fanno un personaggio singolare e attraente. Da giovane attrice e regista sono stata attratta dal modo di essere così naif di una donna che non si nasconde né si vergogna di quello che potrebbe essere considerato un difetto: i suoi lunghi e neri baffi. Anzi addirittura ne fa un motivo di vanto e anche di guadagno! Finora Cesira è sempre stata portata in scena da illustri colleghi uomini. Per la prima volta, in accordo con l’autore, questo testo viene penetrato e reinterpretato anche da uno sguardo femminile. Cesira è una donna che interpreta per un ipotetico o reale pubblico le verità della sua esistenza. I suoi baffi che la connotano in questo mondo diventano il punto di partenza per delle narrazioni a metà tra il surreale e il fantastico. Il testo ha portato a chiedermi cosa sia in fondo la realtà e quanto soprattutto di questi tempi siamo spinti dalla necessità (giusta o sbagliata) di autorappresentarci e raccontarci. Cesira parte dall’assioma base del teatro: una donna/attrice che racconta e un pubblico che ascolta. Non ha la pretesa di raccontare una sola verità perché, come si sa, la verità non è mai solo una! Il pubblico è chiamato a scegliere se rimanere ad ascoltare, andar via, scegliere quale verità preferisce o se ne preferisce più di una o nessuna.
Info e prenotazioni: 081 1875 2126 | info@teatrotram.it
Una conferenza sulla pioggia
liberamente tratto da Conferencia sobre la lluvia di Juan Villoro
Quando: dal 7 al 10 marzo
Luogo: Teatro Elicantropo
Orario: feriali ore 21:00; domenica ore 18:00
Interpreti: Gregorio Maria De Paola
Regia: Agostino Pannone
Note: La conferenza diviene spunto della drammaturgia, giacchè il protagonista si presenta al pubblico, ma solo alla fine svela il suo unico interlocutore, per parlare del rapporto tra la poesia e la pioggia, anche se ha perso i fogli con gli appunti e tenta di parlare ugualmente del tema, improvvisando su quel che ricorda.
L’uomo ha smarrito le sue carte, e il nervosismo gli fa pronunciare cose impensabili. Il soggetto del discorso è il rapporto tra la pioggia e la poesia d’amore.
Nella vertigine dell’improvvisazione, il protagonista parla di sé, ma non abbandona mai il suo scopo originale. In modo affascinante si mescolano così due forme di discorso: conferenza e confessione.
“Questo spettacolo – scrive il regista in una nota – nasce da una perdita. Da più di una. Perdiamo continuamente qualcosa, tutto il giorno, tutti i giorni. Le chiavi, il portafoglio, gli occhiali. Poi, all’improvviso perdiamo ciò che mai avremmo voluto perdere. In quel punto, in quel momento nasce lo spettacolo. In tutti i sensi, nasce la mia idea, la mia esigenza, la mia storia, e nasce la necessità di un copione, del teatro”.
Una conferenza sulla pioggia, in realtà, è una riflessione profonda e spesso ironica sulla vita dei libri e sulle emozioni che sono in grado di suscitare. Una libreria è una raccolta d’amore, ripudio, sospetti e nostalgia, sia per quanto restituiscono i volumi, sia per il modo in cui vengono letti.
Il personaggio è un bibliotecario, grande lettore di libri, che dai libri ha acquisito la vocazione all’immaginazione. Senza confini di spazio e di tempo, mutua le frasi e gli spunti più suggestivi e immaginifici, con digressioni sul tema della conferenza, ma, ancor più, sul racconto di se stesso e, in particolare, di una sua storia d’amore.
Il risultato, sorprendente ed emozionante, è un grande atto di devozione e riconoscenza verso l’oggetto del suo lavoro: i libri.
Libri che ci informano, ma, soprattutto, ci formano, nutrono la nostra immaginazione ma anche la nostra vita, e che, in definitiva, sono spesso la “colonna sonora” delle nostre esperienze, rivelando in più di un momento la nostra profonda anima poetica.
Info e prenotazioni: 3491925942 (mattina), 081296640 (pomeriggio)
Maresa Galli Trio
Quando: 8 marzo
Luogo: Teatro Sancarluccio
Orario: 21:00
Note: Dopo la pubblicazione dell’album All of Me Maresa Galli, eclettica artista dalla voce calda e fluida, terrà un concerto-reading, accompagnata dall’elegante supporto musicale dei maestri Bruno Persico (arrangiatore e direttore artistico del cd) al pianoforte e Luca Signorini al violoncello. “Omaggio i maestri che mi hanno accompagnata nel mio viaggio musicale – afferma la vocalist -: Gershwin, Ellington, Jobim, Charmichael, padri di melodie intramontabili”. In scaletta celeberrimi standard di jazz, da “Tenderly” (W.Gross/J.Lawrence) a “All of Me (G.Marks/S.Simons)”, brano che dà il titolo all’album omonimo, da “How Insensitive” (N.Gimbel/V.de Moraes/A.C.Jobim) a “The Man I love” (G.Gershwin/I.Gershwin), da “A Night in Tunisia” (D.Gillespie/F.Paparelli) a “My Funny Valentine” (R.Rodgers/L.Hart) passando per “Snow” (B.Persico/M.T.Galli) e altre composizioni originali. Il repertorio è interpretato con tocco classico dai musicisti che spaziano dallo swing alla bossa nova, passando per Charlie Parker e suite di Bach. Nel concerto-reading, i momenti musicali saranno alternati da letture di versi di compositori e poeti.
Info e prenotazioni: 0814104467 | 0815448891
Ardesia in concerto
Quando: 8 marzo
Luogo: Galleria Toledo
Orario: 21
Note: Dopo il loro primo disco “Incandescente” (etichetta Graf Music/Audioglobe), uscito nel 2011, il progetto musicale di poetica femminista portato avanti da Stefania Tarantino con la sua band Ardesia, continua con la pubblicazione del loro secondo lavoro, “Dove non potrò” (etichetta Ad est dell’Equatore Musica) uscito a fine gennaio.
Se il loro primo disco era tutto dedicato alla figura di Virginia Woolf (Incandescente si riferisce, appunto, alla portata rivoluzionaria del pensiero femminista così come proposto dalla scrittrice inglese) questo secondo lavoro è dedicato al collettivo femminista Le Nemesiache, in particolare a Lina e a Teresa Mangiacapre. Proprio una poesia di Lina Mangiacapre, infatti, trasformata in canzone da Stefania Tarantino, da’ il titolo all’intero album.
Al disco hanno partecipato, oltre alla voce e al pianoforte di Stefania Tarantino, la chitarrista Claudia Scuro, la violinista Giovanna Grieco, la bassista Giusy Franzese, la pianista Veruska Graziano che ha collaborato anche all’arrangiamento di due brani presenti nel disco e il batterista Andrea De Fazio. Registrato presso l’Auditorium Novecento di Napoli con il mixaggio e la masterizzazione di Fabrizio Piccolo, le otto tracce del disco di Ardesia raccontano, in forma inedita e originale, della poeticità e della forza dell’universo femminile in un mondo ancora troppo segnato dalla violenza maschile.
Info: http://bit.ly/bigliettiARDESIA
Ma l’amore, no
Di: Roberta Misticone
Quando: 8 marzo
Luogo: Teatro TRAM
Orario: ore 21:00
Interpreti: Roberta Misticone
Regia: Roberta Misticone
Note: Non c’è poesia nella violenza. In nessun tipo di violenza, specie nella violenza di genere.
Ma c’è poesia nell’animo di queste donne, che ancora sperano, che ancora amano, che ancora sono costrette a dar voce alle loro vite spezzate. Frammenti di storie vere che si ripetono, si intrecciano e confondono, perché troppo simili nella loro essenza. Vittime di amori marci e malati che giungono alla nostra cronaca quando è ormai troppo tardi.
Info e prenotazioni: 081 1875 2126 | info@teatrotram.it
Cecilia Bartoli
Quando: 8 marzo
Luogo: Teatro San Carlo
Orario: 18.00
Note: Quando Cecilia Bartoli canta, le cose sono diverse. I critici cercano le metafore, perché il loro consueto vocabolario non è sufficiente per descrivere adeguatamente la sua arte. Alcuni sospettano che “nasconda un nido di usignoli” nella sua laringe, mentre altri sostengono che l’unico modo per renderle omaggio è farle “dichiarazioni d’amore”.
Il fenomeno Bartoli non può essere racchiuso in parole prosaiche né in fatti e immagini semplici, sebbene quest’ultime possono almeno illustrare i potenti effetti del suo fare musica.
Sempre originalissima e raffinata nelle scelte dei repertori, Cecilia Bartoli è diventata una delle cantanti più amate della sua generazione senza aver mai fatto concessioni alle richieste del mercato. Continuamente desiderosa di riscoprire pagine musicali nuove e di rara esecuzione, ha restituito al pubblico progetti di assoluta bellezza come The Vivaldi Album, Italian Arias (Gluck), The Salieri Album, Opera proibita, Maria, Sacrificium, Mission e St Petersburg, tutti pluripremiati.
E dopo aver calcato i palcoscenici più prestigiosi di tutto il mondo, Cecilia Bartoli giunge per la prima volta al Teatro di San Carlo,venerdì 8 marzo (ore 18.00) per offrire al pubblico napoletano (sono già in via di esaurimento i posti) un concerto dal titolo “Arie d’opera tra Settecento e Ottocento”. Ad accompagnarla l’orchestra di musica barocca Les Musiciens du Prince diretti da Andres Gabetta. Produzione dell’Opéra De Monte-Carlo
Interprete eccellente del repertorio barocco e non solo, il celebre mezzosoprano romano, naturalizzato svizzero, condurrà lo spettatore in un percorso musicale di quasi due secoli che da Antonio Vivaldi arriverà al Rossini serio dell’Otello attraverso il napoletano Nicola Porpora, Luigi Boccherini, Mozart, Haendel e lo spagnolo Manuel Garcìa
“La musica barocca è un patrimonio italiano immenso – afferma la Bartoli – che necessita di essere riscoperto ed eseguito. L’Italia è il luogo dove la musica barocca e l’opera hanno visto la luce e dovremmo esserne orgogliosi. Da Napoli si diffuse per molti anni la musica barocca e i compositori barocchi portarono i loro splendidi lavori fino alle più lontane città europee. Händel, per esempio, non sarebbe mai diventato un compositore celebre se non avesse fatto esperienza in Italia e in effetti la maggior parte delle sue composizioni vocali sono scritte in italiano”.
Il concerto è il secondo appuntamento del progetto Concerto d’Imprese.
Info e prenotazioni: 892.234 | www.teatrosancarlo.it
Diramazioni da Hegel. Dall’“Autobiografia di un servo
Quando: 8 marzo
Luogo: Istituto Italiano degli Studi Filosofici
Orario: ore 19 e ore 21
Note: Ispirato ad Hegel il secondo appuntamento della trilogia dedicata al riconoscimento che venerdì 8 marzo 2019 alle ore 19, con replica alle ore 21 (ingresso libero) vedrà in scena, per il Teatro della Filosofia e delle Arti, l’opera-reading “II. Diramazioni da Hegel. Dall’“Autobiografia di un servo” scritta e diretta da Rosario Diana, a partire da un saggio di Fiorinda Li Vigni (Figure del riconoscimento. Milton, Hegel, Camus). Il progetto – sostenuto dall’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, dall’Accademia di Belle Arti di Napoli e dall’Associazione Culturale “Quidra” per la ricerca e la sperimentazione sui linguaggi delle scienze umane e delle arti audiovisive e musicali, con il patrocinio dell’Istituto per la Storia del Pensiero Filosofico e Scientifico Moderno del Cnr (Ispf-Cnr) -, indaga su una questione filosofica, quella del riconoscimento, cruciale e trasversale per il nostro tempo, che può investire sia la dimensione privata dell’esistenza (“riconoscimento” reciproco di aspirazioni soggettive nella sfera parentale più stretta) sia quella più ampia della vita pubblica e politica (“riconoscimento” del proprio lavoro, di un diritto, di uno status, ecc.), e si compone di due parti: una breve lezione a cura di Fiorinda Li Vigni, e lo spettacolo in forma di opera-reading che – secondo la terminologia coniata in un libro-manifesto dello stesso Diana, ricercatore di filosofia presso l’Ispf-Cnr: La forma-reading, Milano, Mimesis, 2015 – connette insieme teatro di lettura e musica specificamente composta per l’occasione. In particolare in II. Diramazioni da Hegel. Dall’“Autobiografia di un servo” il problema del riconoscimento viene affidato alla riflessione di un servo immaginario – autore di un’autobiografia –, che si muove nella prospettiva della dialettica hegeliana del servo/signore, esposta nel capitolo sull’autocoscienza della Fenomenologia dello spirito (1807): in vista del conflitto per l’onore e l’acquisizione della piena consapevolezza di sé, uno dei due sfidanti, rifiutandosi di rischiare la propria vita, rinuncia alla lotta e si sottomette all’altro, riconoscendone il rango di signore. A dare corpo alla performance, Lino Musella, nella parte del servo e Ciro Longobardi al pianoforte, su scenografia firmata da Nera Prota (con Rebecca Carlizzi e Marianna Russo) e musiche scritte da Rosalba Quindici, una compositrice di respiro europeo che, oltre ad aver compiuto rigorosi studi musicali in Italia e in Svizzera, si è anche laureata in filosofia ed è dottore di ricerca in estetica musicale con una tesi svolta sotto la guida di Giovanni Piana.
Info: 081 7642652 – istitutofilosofico.seg@gmail.com – www.iisf.it
Una tragedia reale
Di: Giuseppe Patroni Griffi
Quando: dal 8 al 10 marzo
Luogo: Teatro Sannazzaro
Orario: venerdì e sabato ore 21:00; domenica ore 18:00
Interpreti: Lara Sansone, Andrea Renzi, Ingrid Sansone, Luciano Saltarelli
Regia: Francesco Saponaro
Note: Nel 1999 Patroni Griffi scrive e mette in scena la sua ultima opera teatrale, una “tragedia reale”, ambientando l’intera azione nella camera da letto della Regina a Buckingham Palace, durante la notte della morte di Lady Diana Spencer, con la corte inglese che si esprime nel suo irresistibile napoletano. La vicenda del tragico incidente stradale a Parigi della principessa di Galles, subito divenuta leggenda, mito, icona, continua ad aleggiare sulla famiglia reale britannica e resta materia di culto per il cinema e la televisione, tutti ricordiamo The Queen di Stephen Frears, con la pluripremiata Helen Mirren nei panni della regina Elisabetta II. Mai più rappresentata da allora, la tragicommedia di Patroni Griffi è riproposta oggi, dopo 20 anni, da Francesco Saponaro, con un cast che unisce le vere sorelle Lara e Ingrid Sansone, nipoti della leggendaria Luisa Conte (nei ruoli della Regina e della Principessa sorella), Andrea Renzi (il Principe Carlo e Tony Blair) e Luciano Saltarelli (che, en travesti, sarà Molly, la dama di compagnia della Regina).
“Una tragedia reale, bizzarra e imprevedibile scrittura di Peppino Patroni Griffi – sottolinea il regista Francesco Saponaro – è un sagace divertissement parodistico, arricchito da un lessico popolare e virulento, che sembra risalire dal repertorio fiabesco del Basile condito da una buona dose di politically incorrect”.
La vicenda si ispira alla tragica fine della principessa Diana e ritrae con gusto dissacrante la reazione convulsa e aspra della Regina che qui si esprime in un napoletano sguaiato e plebeotto. Nel cuore della notte il Palazzo è scosso dalla notizia della terribile disgrazia. Intorno al letto della Regina compaiono Molly, compassionevole dama di compagnia, il principe ereditario, ex marito della defunta, la principessa sorella della regina, ninfomane-alcolizzata e il Primo Ministro che cerca di convincere Sua Maestà a compiacere il popolo afflitto dalla perdita della sua beniamina e concordare il lutto di Stato.
Info e prenotazioni: 081 411723 | 081 418824 | info@teatrosannazaro.it
Bianca e L’Olimp(ic)o
Di: Ferdinando Vaselli
Quando: 8 e 9 marzo
Luogo: Teatro dei Piccoli
Orario: venerdì ore 10:00, sabato ore 11:00
Interpreti: Susanna Acchiardi, Beatrice Fedi, Chiara Saiella
Regia: Fiona Amar Devta Sansone
Note: E’ la storia di un angelo, più precisamente dell’angelo custode del calcio che si aggira sulla Terra alla ricerca di un nuovo bimbo da proteggere. L’Angelo ha perso il lavoro da quando il suo piccolo – il Capitano Francesco – è diventato troppo grande e si è ritirato dalle competizioni. E’ alla ricerca un nuovo talento e lo incontra in Bianca, una fanciulla che ha perso il padre e che nel gioco del pallone trova una nuova vita.
Ricordi, memorie, nostalgia e voglia di scendere in campo nonostante i molti bocconi amari da ingoiare. Sono questi i temi centrali di “Bianca e l’Olimp(ic)o”, tratto da un romanzo di formazione che utilizza il pretesto del calcio e l’addio del capitano della Roma, Francesco Totti, per raccontare il vuoto lasciato dalla perdita di un padre e le “dure partite in campo” per crescere. “Questo spettacolo – spiega la regista Fiona Sansone – analizza attraverso una lente di ingrandimento parte della mia vita. Il punto centrale è la perdita di mio padre quando avevo quindici anni”. Un’idea di teatro per ragazzi che tocca temi molto lontani da quelli tradizionali, anche se lo fa in un’accezione fantastica e favolistica. “Si ritiene che questo tipo di teatro – aggiunge Ferdinando Vaselli, autore della drammaturgia – debba sempre avere una morale. Noi abbiamo semplicemente raccontato il significato che può assumere la perdita di un genitore e il desiderio di riscatto, perché anche questo fa parte della vita”.
Il titolo dello spettacolo “Bianca e l’Olimp(ic)o” esprime con un gioco di parole il rapporto fra una dimensione terrena (quella dello stadio Olimpico) e una ultraterrena (l’Olimpo). Per rappresentare la convivenza fra questi due piani dell’esistenza la scenografa Brì Di Tanno ha ricoperto il palco di terriccio: “Volevo rappresentare il legame con la terra e creare una scena che comunicasse con il pubblico e vedere i bambini che, appena entrati in teatro, iniziano a toccare la terra è una vittoria”
Info e prenotazioni: 0810330619 | www.iteatrini.it.
Il bambino dalle orecchie grandi
Di: Francesco Lagi
Quando: 8 marzo
Luogo: Mutaverso Teatro (Salerno)
Orario: ore 21:00
Interpreti: Anna Bellato e Leonardo Maddalena
Regia: Francesco Lagi
Note: è la soria di una coppia fresca di formazione, un uomo e una donna che si avviano a star insieme. Condividono lo spazio scenico tra note lievi e incerte, in bilico tra il loro presente e il loro passato, tra quella sensazione, bellissima, di essere un amore tutto nuovo, ma anche la sottile paura di rivivere in qualche modo un’esperienza già vissuta. Lo spettacolo analizza liricamente le fasi e gli effetti dell’innamoramento, l’attimo prima che l’interesse e la curiosità si facciano piacere e desiderio, il momento in cui lo straniamento cede il posto allo stato di grazia dell’amore. Dichiara la compagnia: “C’è la possibilità di essere una coppia e la paura di scambiare il caso per il destino. C’è la raccolta punti della marmellata e la sindrome di non mettere mai i tappi alle cose. Ci sono alcune morti e la questione se i vegetariani possano mangiare il pesce oppure no. C’è il suono delle cose che si rompono e che quando sono rotte non si aggiustano più. L’ipotesi, improbabile ma possibile, di essersi già conosciuti prima, chissà quando, forse in una vita precedente.” E infine, c’è il bambino, quello dalle orecchie grandi, che dichiara la sua esistenza. Quel bambino che potrebbe rimanere un’ipotesi ma anche nascere e diventare realtà.
Info e prenotazioni: info@erreteatro.it | 329 4022021
Bestiario di vita
da Certe Stanze e altri scritti di Anna Marchitelli
Di: produzione Unaltroteatro
Quando: 9 e 10 marzo
Luogo: Teatro Bolivar
Orario: sabato ore 20:30; domenica ore 18:30
Interpreti: Mario Autore, Anna Bocchino, Ettore Nigro, Arturo Scognamiglio, Claudia Scuro, Lorenza Sorino
Regia: Ettore Nigro
Note: Una poetessa racconta in versi certe stanze di femmine e madri, di uomini e bestie. Un regista entra in queste stanze private, posa il suo sguardo fugace e porta in scena – mettendoli a fuoco – istanti di vita, unici ed eterni, quotidiani e misteriosi. «Ripiego nelle mie cavità» è la voce – in una delle stanze – dell’attore e regista Danio Manfredini che ha gentilmente interpretato un componimento in occasione della pubblicazione della raccolta Certe stanze della giornalista e scrittrice Anna Marchitelli (Manni Editori, novembre 2017). Nasce così Bestiario di vita (prodotto da Unaltroteatro) lo spettacolo è diretto da Ettore Nigro e tratto dalla suddetta raccolta poetica e altri scritti dell’Autrice. Questi uomini che incontriamo ogni giorno, ma di cui non possiamo sapere nulla non sono altro che voci di un pensiero viscerale, stati di coscienza che parlano senza raccontare, sono le nostre notti interne, le nostre paure, i nostri incontri, le nostre lotte, le nostre scuse a noi stessi, le nostre ombre. In questo volare tra stanze mancano totalmente i nessi causali, vediamo solo accadimenti, pezzi di un percorso lungo che poi è vita. E allora ci ritroviamo a spiare una donna mentre fa i conti con il suo essere donna, o un uomo sul punto di naufragare, e così un bestiario si apre alla nostra coscienza.
Info e prenotazioni: +39 081 544 26 16 | info@teatrobolivar.com
Isidoro
Di: Enrico Ianniello
Quando: dal 8 al 10 marzo
Luogo: Teatro Civico 14 (Caserta)
Orario: venerdì ore 21:00; sabato ore 20:00; domenica ore 19:00
Interpreti:
Regia: Enrico Ianniello
Note: Dal riso alla commozione, il reading che Enrico Ianniello trae dalle pagine del suo primo, pluripremiato, romanzo (La vita prodigiosa di Isidoro Sifflotin, Feltrinelli) ci porta in un paesino divertente e strambo, fermo nel tempo, “del quale sentiamo nostalgia appena torna il buio sulla scena”. È la storia di Isidoro, un ragazzino molto speciale, nato con una dote unica: fischia come un merlo! È nato in Irpinia, a Mattinella (un nome di fantasia), da due genitori divertenti, strambi e poetici: dal simpatico Quirino che la mattina alle 6 si fa il bidet con l’Idrolitina, e dalla mamma Stella di Mare, eccelsa pastaia che la mattina alle otto alza la nebbia di farina per impastare. E, insieme al merlo indiano Alì, Isidoro inventa addirittura una nuova lingua, ma una lingua fischiata, una lingua con tanto di fischiabolario, e cresce felice circondato da una combriccola di personaggi bislacchi e divertenti – dal chiattissimo Canzone, all’unto e imbroglione Zonzo “che del paese è lu chiù stronzo”. Isidoro insegna a tutti la sua nuova lingua melodiosa, nella speranza di creare, a partire proprio da quella musica, un mondo più giusto; ma quando il sogno sta per trasformarsi in realtà, arriva il 23 Novembre del 1980. E in soli novanta secondi, il terremoto chiude per sempre la gola e l’infanzia di Isidoro che da quel momento, rimasto muto e solo, col merlo e il fischio come unici compagni, dovrà crescere e farsi strada nel mondo. Nel cuore rimane però la possibilità di fischiare un mondo migliore, più poetico, meno cinico e disincantato di quello che abitiamo.
Info e prenotazioni: 0823 441399 | info@teatrocivico14.it
Tomcat
Di: James Rushbrooke
Quando: dal 8 al 17 marzo
Luogo: sala Assoli
Orario:
Interpreti: Rosario Sparno, Francesca de Nicolais, Luca Iervolino, Fabiana Fazio e Mirella Mazzeranghi
Regia: Rosario Sparno
Note: Il titolo fa riferimento allo stato d’animo della protagonista, la giovane Jesse, che sente di essere – e di fatto è – un animale domestico, una cavia, sia per i medici, che la studiano, che per Tom, il suo infermiere.
Le nuove tecnologie e lo screening genetico stanno spingendo più in là la linea dell’eticamente accettabile. Il traguardo a cui ambire è l’accettazione delle diversità ma il rischio di arrivare a considerare come moralmente necessaria una “pulizia” genetica che corregga già nell’embrione possibili “difetti” è dietro l’angolo.
TOMCAT esplora i labili confini etici della ricerca scientifica, ponendo allo spettatore inquietanti quesiti. Fin dove è lecito spingere la ricerca? Jesse è innocente, nella quale sembra di scorgere una moderna Ifigenia, vittima sacrificale per il bene della collettività.
Info e prenotazioni: 3454679142 |info@casadelcontemporaneo.it
Non mi dire te l’ho detto
Quando: dal 8 al 17 marzo
Luogo: Teatro Augusteo
Orario: feriali ore 21:00; domenica ore 18:00
Interpreti: Paolo Caiazzo, Ciro Ceruti, Yuliya Mayarchuck, Franco Pennasilico, Ettore Massa, Felicia del Prete e Feliciana Tufano
Autore e Regia: Paolo Caiazzo
Note: Oggi più che mai non sei al passo con i tempi se non sei ‘social’. È l’inevitabile progresso con i suoi effetti collaterali: le principali vittime, al contrario di quanto si possa pensare, non sono gli adolescenti che conoscono bene lo strumento, ma i loro genitori. Le generazioni degli ‘anta’ sono quelle maggiormente in pericolo. Così l’eterno gioco della seduzione, unito al fascino del rischio, investe il precario equilibrio di una coppia borghese, e il maldestro utilizzo dei social li condurrà in una complicata e imbarazzante situazione.
Lo spettacolo è un’attualissima commedia degli equivoci, con un ritmo frenetico di gag, battute e colpi di scena. La trama e gli intrecci si ingarbugliano sempre più, fino a trasformare una piccante serata in una tragedia tutta da ridere.
“Non mi dire te l’ho detto” risulta infine il tormentone dello spettacolo, che ha il semplice scopo di sottolineare, con leggerezza, che cambiano i tempi, le mode e gli strumenti, ma restano invariate le umane debolezze.
Info e prenotazioni: botteghinoaugusteo@libero.it
Teatro Delusio
Di: Familie Flöz
Quando: 9 marzo
Luogo: Teatro Sant’Alfonso Maria de’ Liguori (Pagani)
Orario: 20:30
Interpreti: Familie Flöz
Note: Definita da The Guardian «una magistrale commedia, espressiva, struggente e allo stesso tempo piena di gioia», Teatro Delusio gioca con le innumerevoli sfaccettature del mondo teatrale. Uno spettacolo immediato, con attori che indossano le maschere di Hajo Schüler e travestimenti che diventano, assieme alla recitazione corporea degli attori, potente e coinvolgente filo conduttore dello spettacolo senza che ci sia bisogno di ricorrere alla parola. Da qui il grande successo internazionale dello spettacolo di Paco González, Björn Leese, Hajo Schüler e Michael Vogel, che è stato messo in scena in 32 differenti paesi del mondo.
In scena e dietro le quinte, fra illusioni e disillusioni nasce uno spazio magico carico di toccante umanità. Mentre la scena, disegnata da Michael Vogel, diventa backstage ed il backstage è messo in scena, mentre sul palco appena riconoscibile si rappresentano diversi generi teatrali, dal mondo opulento dell’opera a selvaggi duelli di spada, da intrighi lucidamente freddi a scene d’amore passionali, i tecnici di scena Bob, Bernd e Ivan (Interpretati da Andrès Angulo, Johannes Stubenvoll, Thomas van Ouwerker) tirano a campare dietro le quinte. Tre aiutanti instancabili, divisi dal luccicante mondo del palcoscenico solo da un misero sipario eppur lontani da esso anni luce, che lottano per realizzare i propri sogni: Bernd, sensibile e cagionevole, cerca la felicità nella letteratura ma la trova improvvisamente personificata nella ballerina tardiva; il desiderio di riconoscimento di Bob lo porterà al trionfo e alla distruzione, mentre Ivan, il capo del backstage che non vuole perdere il controllo sul teatro, finirà per perdere tutto il resto. Le loro vite all’ombra della ribalta si intrecciano nei modi più strani al mondo scintillante dell’apparenza. E all’improvviso loro stessi si ritrovano ad essere i protagonisti di quel palcoscenico che in fondo equivale al loro mondo.
Dopo tutto questo silenzio
Di: Michele Pagano
Quando: 9 e 10 marzo
Luogo: Officina Teatro (San Leucio Caserta)
Orario: sabato ore 21:00; domenica ore 19:00
Interpreti: Michele Pagano, Maria Macri
Regia: Michele Pagano
Note: Due sconosciuti, le loro disillusioni, le buffe nevrosi, le piccole bugie per sopportare la malinconia. E la dolcissima ricerca di uno sguardo da cui ripartire.
Una tenera storia di solitudini che s’incontrano per caso. O forse per effetto di una ritrovata voglia di vivere.
Info e prenotazioni: 0823 363066 | 3491014251 (Anche tramite Whatsapp) | info@officinateatro.com
Polveri condominiali
Quando: 9 e 10 marzo
Luogo: Teatro Area Nord
Orario: sabato 20:30; domenica ore 18:00
Interpreti: Gina Perna
Regia: Tonino Di Ronza
Note: La pièce è il monologo di una donna schizofrenica con feroci e lucide considerazioni sociali su un microcosmo condominiale napoletano, che partono dal suo buio e claustrofobico spazio abitativo. Il filo conduttore delle storie che s’intrecciano, sono alcune immaginarie polveri, vaganti e velenose, che danneggiano e innervosiscono il personaggio principale, fino a restituirgli colore ed espressività.
Le scene sono di Chiara Carnevale, i costumi Francesca Liguori e le luci di Cesare Accetta. Le musiche di Fulvio Di Nocera e Vincenzo Fiorillo sostengono incisivamente la drammaturgia, innestandosi nel brano “Aprite le finestre”, interpretato da Franca Raimondi. L’allestimento è a cura degli allievi del corso di scenografia dell’Accademia di Belle Arti di Napoli. Produzione: “Le Pecore Nere”.
“Polveri condominiali” ha debuttato nel maggio 1993 al Proscenio di Villa Patrizi di Napoli con interpreti Fulvia Carotenuto e Cetty Sommella. Autiero, scenografo e regista scomparso nel 2008, ha firmato tutti gli allestimenti scenici di Annibale Ruccello e ha collaborato con Peppe e Concetta Barra, Regina Bianchi, Maricla Boggio, Renato Carpentieri, Marina Confalone, Isa Danieli, Ida Di Benedetto, Ugo Gregoretti, Gianfelice Imparato, Enzo Moscato, Armando Pugliese, Lina Sastri, Pamela Villoresi e tanti altri.
Info e prenotazioni: 081 5851096 | info@teatriassociatinapoli.it
Napoli, fantasmi e altre storie
Di: Febo Quercia
Quando: 9 marzo
Luogo: Complesso Monumentale di San Lorenzo Maggiore
Orario: ore 19:00
Interpreti: Carlo Caracciolo, Andrea Fiorillo, Daniela Ioia, Valeria Frallicciardi
Regia: Febo Quercia
Note: Il Complesso Monumentale di San Lorenzo Maggiore, con le sue grandiose proporzioni, frutto di una lunga stratificazione storica, affascinante esempio di architettura greco-romana, accoglierà per una sera le storie di quegli spiriti inquieti che attraversano il dedalo dei vicoli partenopei. Sono anime legate ai luoghi della città antica da vicende in cui si confondono realtà e fantasia. Storie che nascono dal mistero e che nel mistero continuano a percorrere i secoli e la storia: Maria D’Avalos e Fabrizio Carafa con il loro amore coperto da sangue e vergogna; la figura affascinante di Eleonora Pimentel Fonseca, nobile intellettuale ed eroina della resistenza repubblicana e illuminista, che pronuncerà parole penetranti, in grado di scalfire gli animi a distanza di secoli. E ancora, nel percorso sarà possibile incontrare la figura carismatica e trascinatrice di Tommaso Aniello d’Amalfi, detto Masaniello, pescivendolo napoletano di 27 anni, guida furente di una rivolta contro il viceré spagnolo, che proprio nel Complesso di San Lorenzo Maggiore ebbe uno dei suoi snodi più violenti e significativi. Per una notte sola questi illustri spiriti rivoluzionari, resi celebri dalle leggende tramandate su di loro, si fermeranno a parlare per raccontare tutta la verità sulle loro vite tormentate e scabrose e l’inquietudine che attraversa ancora le loro anime da morti.
Info e prenotazioni: 3397020849 | 333315241
Dov’è finito il principe azzurro
Quando: 10 marzo
Luogo: Nuovo Teatro Sancarluccio
Orario: 17:30
Note: Biancaneve, Cenerentola, la Bella Addormentata, ma anche Lucilla, Sofia, Giovanna… Tutte aspettano il loro principe azzurro, e, come in tutte le fiabe che si rispettino, prima o poi il principe azzurro arriva, ma ne è uno solo e di principesse ad aspettarlo ce ne sono troppe. Come farà il nostro principe azzurro a destreggiarsi tra le scelte?
Uno spettacolo interattivo e divertente che sovverte la visione tradizionale di principi e principesse. Il pubblico si ritrova immerso in un’insalata di favole che scombinerà tutte le aspettative e farà ridere tutti, grandi e piccini.
Info e prenotazioni: 0814104467 | 0815448891