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Gli spettacoli in programma in Campania fino al 25 marzo.

di Gabriella Galbiati

Tito_foto FSqueglia0674TitoAtto I – Tito
Riscrittura di: Michele Santeramo
Quando: dal 19 al 24 marzo
Luogo: Teatro Bellini
Orario: feriali ore 21:00, domenica ore 18:00, mercoledì 20 marzo h. 17:30, sabato 23 marzo h. 19:00
Interpreti: Roberto Caccioppoli, Antimo Casertano, Fabrizio Ferracane, Martina Galletta, Ernesto Lama, Daniele Marino, Francesca Piroi, Daniele Russo, Leonardo Antonio Russo, Filippo Scotti, Rosario Tedesco, Isacco Venturini/Andrea Sorrentino
Regia: Gabriele Russo

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Atto II – Giulio Cesare
Riscrittura di: Fabrizio Sinisi
Quando: dal 19 al 24 marzo
Luogo: Teatro Bellini
Orario: feriali ore 21:00, domenica ore 18:00, mercoledì 20 marzo h. 17:30, sabato 23 marzo h. 19:00
Interpreti: Nicola Ciaffoni, Daniele Russo, Rosario Tedesco, Isacco Venturini, Andrea Sorrentino
Regia: Andrea De Rosa
Note: Tito/Giulio Cesare nasce nell’ambito del Glob(e)al Shakespeare, il progetto presentato a giugno 2017 nell’ambito del Napoli Teatro Festival Italia, riscuotendo un enorme successo di pubblico e per la cui ideazione Gabriele Russo si è aggiudicato il Premio dell’Associazione Nazionale Critici 2017 come migliore progetto speciale. Il Giulio Cesare e il Tito Andronico di Shakespeare, riscritti e diretti l’uno da Fabrizio Sinisi/Andrea De Rosa e l’altro da Michele Santeramo/Gabriele Russo condividono identità, spazio scenico e un linguaggio potente e fortemente contemporaneo e, insieme, diventano due parti di una riflessione unitaria sul concetto di potere e sulle conseguenze, spesso drammatiche, del suo esercizio. Da una parte, il Tito di Santeramo riesce a restituire l’insensatezza della guerra e della violenza con un tono generale lieve ed elegante, capace di strappare anche un sorriso; dall’altra, Andrea De Rosa, privilegiando l’aspetto politico e filosofico del Giulio Cesare di Shakespeare, realizza uno spettacolo dall’atmosfera metallica in cui i congiurati cercano le ragioni profonde del loro omicidio, le interrogano e ne sono al tempo stesso travolti. L’opera di Shakespeare incontra i temi e i linguaggi della scena contemporanea, rivelando in maniera decisa la propria universalità e la propria essenza atemporale.
Info e prenotazioni: 081 5499688 | botteghino@teatrobellini.it

 

Foto I kiwi di Napoli4I Kiwi di Napoli
Di: Philipp Löhle
Quando: dal 19 al 24 marzo
Luogo: Ridotto del Mercadante
Orario: 19/03 ore 21.00, 20/03 ore 17.00, 21/03 ore 21.00, 22/03 ore 17.00, 23/03 ore 17.00, 24/03 ore 21.00
Regia: Carlo Geltrude
Note: I Kiwi di Napoli racconta il capoluogo partenopeo attraverso tre storie, tre emergenze, tre tipi di paura che attanagliano la mente dei protagonisti: la paura di non trovare lavoro e potersi realizzare nella propria città; la paura che la criminalità organizzata possa occupare e gestire la propria vita e la paura atavica che la grande montagna assopita possa risvegliarsi da un momento all’altro. Lo spettacolo nasce nell’ambito di Cities on the Edge, progetto realizzato dal Goethe-Institut di Napoli e Marsiglia, che coinvolge dieci realtà artistiche che svolgono attività in aree definite marginali o di disagio. In scena, gli attori della compagnia under 30 del Nuovo Teatro Sanità.
Info e prenotazioni: 081292030 | 081291878 | biglietteria@teatrostabilenapoli.it

 

170225_guido_mencari_pontedera_il_nullafacente-3543_PRESSIl Nullafacente
Di: Michele Santeramo
Quando: dal 19 al 24 marzo
Luogo: Piccolo Bellini
Orario: feriali ore 21:15, giovedì ore 19:00, domenica ore 18:30
Interpreti: Vittorio Continelli, Silvia Pasello, Francesco Puleo, Michele Santeramo, Tazio Torrini
Regia: Roberto Bacci
Note: Santeramo propone un’originale riflessione sul senso di impotenza e di fragilità dell’individuo nei confronti della vita; il drammaturgo, anche in scena nei panni del protagonista, è un uomo che reagisce alla grave malattia della moglie scegliendo, d’accordo con lei, di non reagire. Questa scelta appare paradossale al resto del “mondo” così come lo pratichiamo, quello che si muove intorno a loro, che ha la sua morale, la sua etica e le sue regole, quel mondo rappresentato dal Fratello, dal Medico e dal Proprietario. Alla base di questa pièce c’è l’esigenza di «riflettere – scrive Santeramo – su cosa sia giusto fare per stare bene. Ma il Nullafacente, un giorno, ha voluto correggermi e mi ha detto: caro mio – siamo ormai in confidenza -, tu sbagli domanda; quella giusta sarebbe: cosa, ogni giorno NON devo fare, per stare bene?».
Info e prenotazioni: 081 5499688 | botteghino@teatrobellini.it

 

Così non si va avantiCosì non si va avanti
Di: Francesco Spiedo e Simone Somma
Quando: 20 marzo
Luogo: Sala Assoli
Orario: ore 20:30
Con: Roberto Ormanni, Antonio Tatarella, Simone Somma, Rossella Luongo
Musiche originali: Roberto Ormanni & il Quartet
Regia: Simone Somma
Note: Lo spettacolo racconta la storia di Enrico, alle prese con il suo romanzo, quello che gli cambierà la vita: non più bistrattato e sfortunato scrittore di necrologi che, per sbarcare il lunario, serve panini al fast food, ma grande e riconosciuto scrittore. Ma come è che si diventa scrittori? Boris è la creazione di Enrico, un suo alter ego, la proiezione di quello che l’autore vorrebbe. Anna è la fidanzata di Enrico, ma i due sono sul punto di lasciarsi. Sullo sfondo, un musicista compone le sue canzoni, scrive e canta di questo gioco delle parti che è la vita. Tra citazioni cinematografiche – da Woody Allen su tutti – equivoci, sovrapposizioni delle realtà e colpi di scena, la vita di Enrico va in pezzi: la libertà delle proprie scelte richiede sempre un prezzo ed essere se stessi diventa l’unica alternativa, quando ci viene da pensare che così non si va avanti. L’abbiamo detto tutti, almeno una volta nella vita. Ed è così che la storia di Boris, Enrico e Anna, la storia di un autore e il suo personaggio, la storia di due amori impossibili diventano la storia di tutti noi. Così non si va avanti, o forse sì.
Info e prenotazioni: 3454679142 | info@casadelcontemporaneo.it

 

Ntfi_07062018_Regina Madre_ph_salvatorePastoreRegina Madre 
Di: Manlio Santanelli
Quando: dal 20 al 24 marzo
Luogo: Teatro Nuovo
Orario: feriali ore 21:00; domenica ore 18:30
Interpreti: Fausto Russo Alesi e Imma Villa
Regia: Carlo Cerciello
Note: Regina Madre prende le mosse da un classico ‘ritorno a casa’. Alfredo, grigio cinquantenne segnato dal fallimento si presenta a casa della madre, Regina, dichiarandosi deciso a rimanervi, per assisterla o morire ai suoi piedi. Ma la vecchia signora, seppure affetta da ogni specie d’infermità, appartiene alla categoria delle matriarche indistruttibili. Tra i due personaggi in scena s’instaura così un teso duello, condotto mediante uno scambio ininterrotto di ricatti e ritorsioni, di menzogne e affabulazioni da cui scaturisce un duello psicologico combattuto con l’arma micidiale della parola.
Un dramma profondamente ambiguo, ambientato in un luogo della mente dove prende vita un vero e proprio scontro generazionale.
Il continuo ricorrere dei personaggi alla bugia, il continuo oscillare tra verità e finzione, sono segni inconfondibili del testo sviluppati nella messinscena, per dichiarare da un lato il fascino dell’esercizio del potere e, dall’altro, l’incapacità di crescere, di diventare adulti e di liberarsi definitivamente della figura materna.
“In Regina Madre – così il regista in una nota – si ha subito l’impressione che il personaggio della Madre sia in realtà lo specchio, o meglio, la proiezione della sofferenza che attanaglia il Figlio, condizionandone profondamente l’esistenza; Santanelli, accomuna al medesimo destino fallimentare Alfredo e la sorella Lisa, assente nell’opera, ma continuamente citata. Questo gioco al massacro, dunque, infantilmente agito e subìto, mi ha suggerito di mettere in scena il testo, dando concretezza al rituale onirico e psicologico di due fratelli alle prese con il fantasma della Madre”.
Info e prenotazioni: 0814976267 | botteghino@teatronuovonapoli.it

 

foto titti Nuzzolese 3Run Baby Run
Quando: dal 21 al 24 marzo
Luogo: Teatro TRAM
Orario: dal giovedì al sabato ore 21:00, domenica ore 18
Interpreti: Titti Nuzzolese
Autore e Regia: Mirko Di Martino
Note: Marta è su un letto d’ospedale a prendersi cura della sua bambina appena nata, ad allattarla, ad abbracciarla, sapendo che quella sarà l’ultima volta che potrà farlo. Marta non è una buona madre: per il Tribunale dei Minori, non è adatta a prendersi cura di sua figlia. La tossicodipendenza, i furti, la vita da sbandata, dimostrano che la piccola starà meglio senza di lei e sarà affidata a una casa di accoglienza. Ma per Marta, la bambina che tiene in braccio è soltanto sua e niente e nessuno potranno mai portargliela via. Marta fugge: inganna le infermiere, esce dall’ospedale con la bambina in braccio, si mette in macchina e scappa via. Abbandona Milano, dove ha vissuto da emarginata negli ultimi vent’anni, e viaggia verso Sud, verso il paesino sperduto che aveva abbandonato con la famiglia tanti anni per inseguire i suoi sogni. Di quei sogni, oggi, non resta più nulla: solo una bambina senza un padre, una bambina che è così bella e indifesa, così pura e innocente. Ma la Polizia è partita al suo inseguimento: non importa che la piccola sia sua figlia, si tratta comunque di rapimento. La strada per tornare a casa è lunga: centinaia di chilometri separano Marta dalla sua meta. Non le importa di essere in fuga, non le importa di essere una criminale: nessuno potrà toglierle sua figlia.
Info e prenotazioni: 081 1875 2126 | info@teatrotram.it

 

51482022_2158310160874949_5021299411678920704_nLa sirena di New York
Quando: 22 marzo
Luogo: Galleria Toledo
Orario: 21
Note: Prosegue al Teatro Galleria Toledo (via Concezione a Montecalvario, 34) la rassegna Songs, in collaborazione con l’associazione Be Quiet, quest’anno interamente dedicata ai giovani cantautori emergenti.
Venerdì 22 marzo alle ore 21, sul palco del teatro napoletano noto per le sperimentazioni artistiche, un doppio appuntamento con la musica d’autore.
Unica data a Napoli per il recital di e con Alessio Arena “La sirena di New York”, liberamente tratto dal romanzo “La notte non vuole venire”, edito da Fandango Libri. Al centro della drammatica e romantica narrazione del canta-scrittore napoletano vi è l’incontro umano e artistico tra la sciantosa migrante Gilda Mignonette e il poeta spagnolo Federico Garcìa Lorca. La voce di entrambi si fonde con quella dell’immaginifica e terribile città che li fece incontrare nel 1929. Musica, video installazione e letteratura dal vivo per questo nuovo solo show del cantascrittore napoletano, sempre più apprezzato in Italia e in Spagna.
Ad anticipare il one-man-show le note di Azulⴰⵣⵓⵍ  (letteralmente “vieni verso il mio cuore”), il nuovo progetto che Marilena Vitale (Fede ‘n’ Marlen) ha scelto per racchiudere una parte del suo linguaggio musicale, dopo sei anni trascorsi sui palchi di tutta Italia. Un ritorno karmico alla lingua spagnola è il cardine di questo progetto che sa parlare attraverso il mondo delle metafore e delle immagini.  Con la tromba di Enrico Valanzuolo (Roberto Ormanni, Quartet), le chitarre di Dario di Pietro (Flamenco Napuleño) e la batteria e percussioni di Riccardo Schmitt (Katres, Onda Nueva) nasce un’ isola di canzoni circondate dal suono del raffinato cantautorato sudamericano e degli esotici ritmi del nord Africa, ridondanti mantra della musica folkloristica.
Info: 081425037 – 081425824 – segreteria.galleriatoledo@gmail.com

 

usciti_pazzi_02Usciti pazzi
Quando: 22 marzo
Luogo: Centro Universitas di Morcone (BN) – Una Nuova Stagione
Orario: 20:30
Interpreti: Antonio D’Avino, Laura Pagliara e Valeria Impagliazzo
Regia: Niko Mucci
Note: Gli aspetti farseschi e a un tempo drammatici del quotidiano in un contesto familiare popolare quanto problematico a livello psicologico, sono al centro di questo lavoro, che si propone di illuminare ed approfondire gli aspetti comici, che ci permettono di scherzare e sorridere degli atteggiamenti e degli stati mentali, che ogni spettatore riconoscerà in qualcuno già incontrato e forse specularmente in se stesso.
La chiave interpretativa è quella del paradosso verbale ed emozionale, quasi surreale l’ambientazione dei fatti, mentre la lunga attesa del soccorso medico è la versione lazzara delle lunghe dense attese dei testi sacri del teatro contemporaneo (Pinter-Beckett).
Ma l’arrivo della presunta salvazione salvifica il soccorso sanitario, pone i protagonisti di fronte a una scelta, che gli fa riconsiderare il senso della propria alienazione mentale, sino a trovarlo più rassicurante del mondo esterno e nel loro guscio terremotato e caotico essi troveranno la loro dimensione rassicurante, ed in grado di fargli superare la criticità della loro condizione di esauriti dalla Normalità.
Info e prenotazioni: beatrice@mestieridelpalco.it – 347 1868 054

 

Enrico Ianniello - Isidoro SifflotinIsidoro
Quando: dal 22 al 24 marzo
Luogo: Sala Assoli
Orario: venerdì e sabato ore 20:30; domenica ore 18
Di e con: Enrico Ianniello
Note: Isidoro è un ragazzino molto speciale, nato con una dote unica: fischia come un merlo!
Isidoro è nato in Irpinia, a Mattinella, nell’osso pezzillo d’Italia, da due genitori divertenti, strambi e poetici: dal simpatico Quirino che la mattina alle 6 si fa il bidet con l’Idrolitina, e dalla mamma Stella di Mare, eccelsa pastaia che la mattina alle otto alza la nebbia di farina per impastare. E, insieme al merlo indiano Alì, Isidoro inventa addirittura una nuova lingua!, ma una lingua fischiata, una lingua con tanto di fischiabolario, e cresce felice circondato da una combriccola di personaggi bislacchi e divertenti, dal chiattissimo Canzone all’unto e imbroglione Zonzo, che del paese è lu chiù stronzo. Isidoro insegna a tutti la sua nuova lingua melodiosa, nella speranza di creare, a partire proprio da quella musica, un mondo più giusto; ma quando il sogno sta per trasformarsi in realtà, arriva il 23 Novembre del 1980.  E in soli novanta secondi, il terremoto chiude per sempre la gola e l’infanzia di Isidoro che da quel momento, rimasto muto e solo, col merlo e il fischio come unici compagni, dovrà crescere e farsi strada nel mondo.
Info e prenotazioni: 3454679142 | info@casadelcontemporaneo.it

 

magnificat-2Magnificat. Un incontro con Maria
Quando: 22 e 23 marzo
Luogo: Teatro Cerca casa; venerdì zona Portici e sabato zona centro storico
Orario: 20:30
Autrice: Alda Merini
Interprete: Caterina Pontrandolfo e Rodolfo Medina al piano
Trama: Lo spettacolo si costruisce su una silloge in poesia e prosa, in cui l’autrice compie una fusione mistica tra presenze terrene e figure della fede cristiana (Dio, Maria, Gesù) e, sul versante umano, l’uomo, la donna e il figlio.
Fusione mistica in senso stretto a partire dal testo del “Magnificat” che si trova nel Vangelo di Luca – “L’anima mia magnifica il Signore, perché ha visto l’umiltà della sua serva…” -, che Maria, da poco “piena di grazia” rivolge alla parente Elisabetta che l’accoglie “Benedetta tu tra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo!”.
Straziata e illuminata insieme è la Maria del “Magnificat” di Alda Merini, un monologo diviso in brevi canti, in cui a poco a poco riconosciamo l’intera vita di Cristo. La trasfigurazione mistica e poetica che ne fa la Merini spoglia questa voce delle vesti della Madonna per rivestirle con quelle di una donna, un io narrante terreno. Una trasfigurazione per niente semplificata e non riducibile alla contrapposizione tra donna divina e donna umana, amore divino e amore sensuale. Una semplificazione che irritò la stessa Merini. Nel suo incontro con Maria, la Merini fa valere due ascendenze importanti: la lirica infuocata di splendente ascesi come si ritrova in una Teresa D’Avila, e la lirica radiosa dell’amore fertile come si ritrova nel Cantico dei Cantici.
L’idea è che il monologo tra poesia e prosa, lasci spazio al canto e alla melodia, sia mettendo in melodia alcuni versi del “Magnificat” meriniano, sia interputando con canti della tradizione mediterranea, il monologo stesso.
Info e prenotazioni: 334 334 7090 | 081 5782460 – www.ilteatrocercacasa.it

 

l'abissoL’abisso
Quando: dal 22 al 24 marzo
Luogo: Teatro Sannazzaro
Orario: feriali ore 21:00; domenica ore 18:00
Autore e Interprete: Davide Enia
Note: Il primo sbarco l’ho visto a Lampedusa assieme a mio padre. Approdarono al molo in tantissimi, ragazzi e bambine, per lo più.  Io era senza parole. Era la Storia quella che ci era accaduta davanti. La Storia che si studia nei libri e che riempie le pellicole dei film e dei documentari.  Ho trascorso molto tempo sull’isola per provare a costruire un dialogo con i testimoni diretti: i pescatori e il personale della Guardia Costiera, i residenti e i medici, i volontari e i sommozzatori. Rispetto al materiale che avevo precedentemente studiato, in quello che stavo reperendo di persona c’era una netta differenza: durante i nostri incontri si parlava in dialetto. Si nominavano i sentimenti e le angosce, le speranze e i traumi secondo la lingua della culla, usandone suoni e simboli. In più, ero in grado di comprendere i silenzi tra le sillabe, il vuoto improvviso che frantumava la frase consegnando il senso a una oltranza indicibile. In questa assenza di parole, in fondo, ci sono cresciuto. Nel Sud, lo sguardo e il gesto sono narrativi e, in Sicilia, «‘a megghiu parola è chìdda ca ‘un si dice», la miglior parola è quella che non si pronuncia.
Ne L’abisso si usano i linguaggi propri del teatro (il gesto, il canto, il cunto) per affrontare il mosaico di questo tempo presente.
Quanto sta accadendo a Lampedusa non è soltanto il punto di incontro tra geografie e culture differenti. È per davvero un ponte tra periodi storici diversi, il mondo come l’abbiamo conosciuto fino a oggi e quello che potrà essere domani. Sta già cambiando tutto. E sta cambiando da più di un quarto di secolo.
Info e prenotazioni: 081 411723 | 081 418824 | info@teatrosannazaro.it

 

leopardi_Antonio PiccoloAll’apparir del vero
Quando: dal 22 al 24 marzo
Luogo: Teatro ZTN
Orario: venerdì e sabato ore 21:00; domenica ore 18:30
Interpreti: Melissa Di Genova e Antonio Piccolo
Autore e Regia: Antonio Piccolo
Note: Torre del Greco, 14 giugno 1837. Casa di Giacomo Leopardi. Il poeta e intento a comporre “La ginestra”, forse la sua ultima opera, quando un misterioso individuo, mascherato e vestito di nero, lo interrompe. Chi e? Un buffone o davvero la Morte, come dice? Convinto dalle sue prove schiaccianti, Leopardi esulta, contento di spirare… La delusione, però, e dietro l’angolo: la Morte non è qui per portarlo via, ma perché ha bisogno della penna del grande scrittore per indirizzare una lettera all’umanità…
Info e prenotazioni: 339 28 05 777 | navigantiinversi@gmail.com

 

usciti pazzi TANUsciti pazzi
Quando: 23 e 24 marzo
Luogo: Teatro Area Nord
Orario: Sabato alle ore 20,30 e domenica alle ore 18
Regia: Niko Mucci
Interpreti: Antonio D’Avino, Laura Pagliara e Valeria Impagliazzo
Trama: In un ambiente spoglio – un tavolo, delle sedie – un marito e una moglie, Ciro e Ninetta, aspettano l’arrivo di un’ambulanza per il ricovero in una clinica di igiene mentale. È Ninetta, la moglie di Ciro, da ricoverare: è una donna dal tempera-mento forte, risoluto, dispotico. In realtà, Ninetta è bipolare, palesemente ossessi-va-compulsiva, caratterialmente bisbetica e capricciosa. Ciro è un marito apprensivo, conciliante: sopporta le recriminazioni e gli sbalzi d’umore di Ninetta – anche quelli violenti – ed asseconda la moglie con dedizione e pazienza tra malumori coniugali e insoddisfazioni quotidiane.  Ma “Usciti pazzi” è anche una farsa, tragica e surreale, dominata da un’esagerazione teatrale dei toni, sulla linea di confine tra normalità e disagio. Quel confine viene per così dire scoperto dall’arrivo dell’Infermiere comandato per il ricovero di Ninetta: si presenta come un primario, un luminare ma, più semplicemente, è un imbonitore scaltro e ammaliatore. L’Infermiere mette in mostra tutto il suo repertorio di sapiente parolaio: illustrando la qualità del servizio della clinica trova il modo di far condividere la sua storia personale, fatta di tormenti e delusioni. Tormenti e delusioni farseschi, ovviamente, tali da convincere Ninetta e Ciro di intraprendere un percorso senza ritorno.  Tra lazzi e bizzarrìe, anche questa farsa dal ritmo frenetico e trascinante ha un suo sotto-testo capzioso che è quello di una “normale” alienazione, di una “normale” depressione per uno smarrimento che solo una sovraesposta comicità può smaltire o attenuare. Si “esce pazzi” per una fragilità esistenziale ma Ciro ritrova per sé e soprattutto per l’instabile Ninetta una praticabile via di riscatto per la quale si può, pur tra travagli e amarezze, recuperare un’alternativa identità di emarginati, di infelici per così dire stabilizzati.
Info: 081 585 10 96 – teatriassociatinapoli@gmail.com – www.teatriassociatinapoli.it

 

Vinicio-MarchioniLa più lunga ora memoria di Dino Campana. Poeta, pazzo
Quando: 23 e 24 marzo
Luogo: Nest
Orario: sabato 23 marzo h 21.00 e domenica 24 marzo h 18.00
Autore, Regia e Interprete: Vinicio Marchioni
Note: Un poeta, un pazzo, un viaggiatore, un manesco, un intellettuale, un uomo che ha fatto mille mestieri. I Canti Orfici, la sua unica composizione poetica, hanno illuminato la letteratura europea del novecento e Carmelo Bene definiva Campana il suo poeta preferito. Canti Orfici che Campana ha riscritto a memoria, sforzo che ha definitivamente piegato il suo già precario equilibrio mentale, dopo che due editori di Firenze avevano perduto il manoscritto originale. Dino Campana conclude la sua esistenza nel manicomio di Castelpulci a Scandicci nel 1932, dopo quattordici anni di internamento. Cosa fa un Poeta, un viaggiatore, un malato di schizofrenia o più semplicemente un uomo che ha vissuto e scritto come Dino stesso e alla propria esistenza rinchiuso in un manicomio per quattordici anni? “Essere è essere percepiti” scriveva Beckett. Si vive attraverso lo sguardo degli altri, e quando gli altri non ci guardano più si ha solo la possibilità di raccontare la propria storia, a se stessi, per assicurarsi, o illudersi, che quella storia sia esistita realmente. Come a “memoria” ha riscritto il suo capolavoro perché “se lo riscrivevo potevo esistere”; dalla sua memoria emerge anche la figura di Sibilla Aleramo, poetessa, donna dalla vita altrettanto burrascosa e drammatica. Emergono i suoi ricordi personali di donna intrecciati a quelli de l’amato Dino; per Alda Merini “innamorati del proprio dolore”. Dino Campana, uomo prima che poeta, nella sua camera da quattordici anni nella sua più lunga ora di vita, forse l’ultima (il primo titolo scelto da Campana per i Canti Orfici era “Il più lungo giorno”), assieme alla voce di Sibilla Aleramo, donna prima che poetessa, ad alleviare o acuire le sue pene. Non certo uno spettacolo di ricordi intellettuali o aneddotici quindi, ma uno spettacolo-concerto per voci e musica attraverso il cuore di Campana mentre cerca di ridirsi la vita, di ri-viverla, di ri-metterla in scena per non perdere la memoria di se stesso. Per scoprire che non c’è nulla che possa far morire l’istinto alla poesia in ognuno di noi. Per provare a dire, come Campana, che solo la poesia salverà il mondo. (Vinicio Marchioni)
Info e prenotazioni: 333 322 3780 – teatronestt@gmail.com

 

MENAGE A TROIS - una scena_01Ménage à trois
Di: Daniele La Torre e Pilar Peñalosa López
Quando: dal 22 al 24 marzo
Luogo: Teatro Elicantropo
Orario: feriali ore 21:00; domenica ore 18:00
Note: Ménage à trois e un’espressione francese che indica una relazione, non necessariamente di natura sessuale, ma in ogni caso di tipo sentimentale, fra tre persone.
Ménage à trois è il titolo di quest’allestimento che affronta, non a caso, l’incontro di tre archetipi: l’amore, la vecchiaia e la morte. E’ un incontro fatto di solitudini, che vivono in spazi oramai divenuti “isole”, fra il limbo della Morte e l’interno familiare di Bruno e Adelita. I due amanti, tipica coppia di vecchi oramai saturi, hanno imparato che il tempo è trascorso così veloce da rendere loro stessi e il loro sentimento irriconoscibili, proprio quando non c’e piu un barlume di speranza.
Ménage à trois è una riflessione sul senso della Morte e sulla ricchezza delle relazioni umane. La Morte, archetipo di paure, si mostra nella sua mutevole natura e scopre il fianco a possibili interpretazioni sul senso delle sue forme.
“Il nostro percorso – spiega il regista – è qualcosa che passa dall’attorialità al processo di animazione. E in questo processo c’è tutto il tentativo di azzeramento dell’ego attoriale, un processo di morte di se, una sottrazione che diventa addizione nell’atto di animare prima, manipolare poi, in scena, attore e pupazzo”.
Info e prenotazioni: 3491925942 (mattina), 081296640 (pomeriggio)

 

ph Gloria Ghioni_Antonio PascaleGrandi della letteratura
Quando: 23 marzo
Luogo: Teatro Civico 14
Orario: 20:00
Interpreti: Antonio Pascale
Note: Quali sono i motivi che rendono la vita degna di essere vissuta?  Che cosa possono insegnarci due grandi scrittori del passato ora che siamo nel XI secolo? Con queste domande Antonio Pascale conduce il pubblico in un viaggio attraverso le opere di Proust e Kafka al Teatro Civico 14, sabato 23 marzo alle ore 20. In 80 minuti, un ritratto di due grandi scrittori del Novecento e contemporaneamente un’indagine sulle ragioni che rendono la vita degna di essere vissuta.
“Leggere uno scrittore – sottolinea Antonio Pascale – non è solo esercizio tecnico e non serve a fare sfoggio di cultura, a volte uno scrittore è una scuola di vita, insegna, ci fa vedere e sentire il mondo grazie a strumenti che illuminano gli angoli bui. Un incontro per due diversi strumenti che possiamo maneggiare facilmente e orientarci nella vita quotidiana. Due strumenti per affrontare la complessità e non cedere alla semplificazione che come un virus sta trasformando le menti migliori in peggiori. Che poi, infatti, si sa, la semplificazione è la strada maestra per la dannazione”.
Info e prenotazioni: 0823 441399 | info@teatrocivico14.it

 

La commedia degli errori 04La commedia degli errori
Quando: dal 23 e 24 marzo
Luogo: Nuovo Teatro Sanità
Orario: feriali ore 21:00; domenica ore 18:00
Interpreti: Daniele Marmi e Alessandro Marini
Note: “La commedia degli errori” racconta la storia di due coppie di gemelli che per una sfortunata vicissitudine sono stati separati dalla nascita, e da allora vivono in due città lontane e rivali: Efeso e Siracusa. Molti anni prima dello svolgimento della vicenda shakespeariana, la nave del ricco mercante Egeone subì un naufragio durante il quale andarono dispersi suo figlio Antifolo e il suo servo Dromio, entrambi fratelli, rispettivamente, di un identico gemello omonimo, scampato alla tempesta. Divenuti adulti, Antifolo e Dromio di Siracusa decidono di intraprendere un viaggio verso Efeso, alla ricerca dei loro gemelli. Quando i due giungono nella città ha inizio una giostra comica di fraintendimenti, scambi d’identità e di situazioni equivoche. Nello spettacolo il vero motore dell’azione è la ricerca dell’altro. Oggi, questa ricerca può essere letta come ricerca di se stessi. La perdita di identità, quindi, da semplice gioco comico, diventa il simbolo identificativo di un essere umano sempre più straniato da sé e dagli altri, che corre contro il tempo ed è posseduto dall’errore.
Info e prenotazioni: 339 666 64 26 | info@nuovoteatrosanita.it

 

VIPERA - una scena03Vipera
Quando: dal 23 marzo al 14 aprile
Luogo: Il Pozzo e il Pendolo
Orario: sabato ore 21 e domenica ore 18
Interpreti: Rosaria Di Cicco, Antonello Cossia, Paolo Cresta, Nico Ciliberti, Marianita Carfora, Salvatore Catanese, Sonia De Rosa, Peppe Romano, Alfredo Mundo, Emilio Marchese, Paolo Rivera, Valentina Spagna
Adattamento e regia: Annamaria Russo
Note: È la primavera del 1932, Pasqua è alle porte, e in una delle stanze del Paradiso, il bordello più famoso di Napoli, viene trovata morta Maria Rosaria Cennamo, in arte Vipera, la prostituta che fa sognare tutti gli uomini della città, ma che solo pochi possono avere.
Al commissario Ricciardi, che ha il dono terribile di vedere i morti e ascoltare le loro ultime parole, il fantasma di Vipera ripete: “il frustino, il mio frustino”.
Intorno al cadavere della prostituta più bella di Napoli, come sempre, una folla di personaggi mossi dai due sentimenti che sono all’origine di ogni delitto: l’amore e la fame.
Il commissario dagli occhi verdi cerca di orientarsi tra la nebbia dei sospetti, e, mentre tenta di ricomporre i tasselli di un mosaico scompaginato e ricostruire una storia di morte, la vita lo assedia con il suo ritmo incessante.
“Il Commissario Ricciardi – così Annamaria Russo in una nota – è un personaggio che ho incontrato un bel po’ di anni fa. Ho imparato a conoscere il suo mondo, la sua forza, le sue debolezze mettendo in scena due episodi della sua storia: Il senso del Dolore e Il Giorno dei Morti. Intrufolarsi nella sua vita, annaspare nell’oceano del suo dolore è stata un’esperienza sfiancante ed esaltante. La scrittura Di Maurizio de Giovanni ha una caratteristica rara: le parole si staccano delle pagine e i personaggi, gli scenari diventano tridimensionali, reali. E le storie ti fagocitano, ci finisci dentro”.
La quotidianità, i sentimenti, la passione, l’amicizia e il dolore incalzano Ricciardi. Pur nell’urgenza di fare chiarezza, seguendo il messaggio sibillino consegnatogli dal fantasma di Vipera, il commissario continua inevitabilmente a inciampare nel percorso accidentato della sua vita.
Ancora una volta Luigi Alfredo Ricciardi sarà costretto a muoversi tra i gironi infernali dell’animo umano per dare un volto e un nome all’assassino del Paradiso.
Info e prenotazioni: 081 5422088 – 347 3607913 – www.ilpozzoeilpendolo.it

laMinoreLaMinore
Testo e regia di: Giovanni del Prete
Quando: 23 e 24 marzo
Luogo: Caos Teatro (Villaricca)
Orario: sabato ore 21:00, domenica ore 19:00
Autore e regia: Giovanni Del Prete
Interpreti: Francesca Iovine
Note: La pièce tratta della complessità relazionale esistente tra due sorelle; la maggiore è bravissima in ogni cosa, supera la minore in qualsiasi attività, danza, sport, anche nell’amore dei genitori. Naturalmente questo provoca irritazione, rancore, disperazione e scherno da parte della minore. Ma ad una lezione di piano, il maestro, per quanto brava sia, non può nascondere che il brano suonato dalla sorella maggiore è stato eseguito male. La sorella minore subito coglie l’occasione di primeggiare una volta nella vita in qualcosa, e decide che quel brano sarà la sua rivalsa nei confronti della sorella; il brano in questione è il valzer di Chopin n.19 Opera Postuma in La minore. Nel volersi prendere una rivincita la sorella minore però metterà in luce ben altre verità.
Info e prenotazioni: 081 19973853 | 328 45 66 017 | info@caosteatro.com
 

Invito 24 marzo - BagnoliStrings Duet
Quando: 24 marzo
Luogo: Il Teatro Cerca casa – salotto privato di Bagnoli
Orario: 18
Interprete: Carlo Lomanto, voce e chitarra, Beatrice Valente, voce e contrabbasso
Trama: Due voci splendide, una maschile, baritonale calda e profonda, l’altra femminile, morbida e vellutata, che duettano sullo swing suonato dalla chitarra jazz e dal contrabbasso: questo è il nuovissimo progetto di Lomanto in esclusiva per Il Teatro Cerca Casa. Carlo Lomanto è cantante e chitarrista, docente di Canto Jazz presso il Conservatorio di Salerno con trent’anni di jazz sulle spalle. Beatrice Valente è una giovanissima cantante e contrabbassista. Ha studiato contrabbasso con il compianto Rino Zurzolo, diplomandosi al Conservatorio di Benevento, e nonostante la giovane età vanta già tante collaborazioni di prestigio. L’incontro tra i due nasce dall’approccio simile al mondo della musica e del jazz in particolare dovuto al fatto di essere entrambi cantanti e strumentisti allo stesso tempo. Il repertorio dello “Strings Duet” è un omaggio ai gradi songwriter americani, da George Gershwin ad Henry Mancini.
Info e prenotazioni: 334 334 7090 | 081 5782460 – www.ilteatrocercacasa.it

 

LucioLucio incontra Lucio
Quando: 25 marzo
Luogo: Teatro Augusteo
Orario: 21:00
Interpreti: Sebastiano Somma, le voci di Elsa Baldini, Alfina Scorza, Paola Forleo, Francesco Curcio; e la musica di Sandro Deidda al sax, Guglielmo Guglielmi al pianoforte, Lorenzo Guastaferro al vibrafono, Aldo Vigorito al contrabbasso, e Giuseppe La Pusata alla batteria
Note: Lo spettacolo “Lucio incontra Lucio” si ispira a uno dei capitoli più belli della storia cantautorale italiana, la vita di Lucio Dalla e Lucio Battisti, mettendo in scena un’originale lettura della vita dei due grandi cantautori italiani, due uomini accomunati dalla stessa passione per la musica, due uomini nati a distanza di sole dodici ore: il 4 marzo 1943 Lucio Dalla e il 5 marzo 1943 Lucio Battisti. La ‘nascita in parallelo’ dei due immensi artisti è lo spunto dal quale Santarpino è partito per la scrittura del testo, chiamando in causa, con un guizzo di fantasia, gli dei Zeus, Afrodite, Ares e Apollo, per poi riprendere il filo della storia, quella vissuta tra palco e realtà. Entrambi i cantautori, con le differenze geografiche di provenienza e di stile musicale, hanno dato lustro al panorama della musica italiana introducendo elementi di assoluta innovazione nella canzone italiana. Non sono mai stati l’uno contro l’altro e si sono apprezzati umanamente e artisticamente.
Certamente diversi, erano uniti dall’esigenza di sperimentare nuove strutture musicali, tanto da rinnovare profondamente la canzone italiana, influenzando inevitabilmente tutti coloro che sono venuti dopo: Battisti lo ha fatto in modo più personale, scegliendo di non apparire sulle scene per diversi anni, evitando i concerti e formando con Mogol, autore dei testi di gran parte delle sue canzoni, un sodalizio che resterà nella storia della musica italiana; Dalla al contrario, autore estroso capace di scrivere testi eccezionali, è stato meno solitario, ha duettato con i più grandi cantanti italiani e internazionali e ha fatto conoscere, insieme a Morandi, Guccini e altri, la sua Bologna nel mondo, dando vita a un filone cantautorale che oggi rivive in tanti artisti. Erano gli inizi degli anni ‘80 quando Dalla parlò a Battisti di un suo grande progetto, da fare insieme: una grande tournèe e poi un disco da incidere. Battisti rifiutò l’invito, ormai immerso in una nuova sperimentazione musicale, con la decisione di sparire dalle scene. “Lucio incontra Lucio” quindi prova a figurare quell’incontro artistico mai avvenuto, anche se solo immaginario, raccontandolo attraverso le loro canzoni: 4 marzo 1943; Pensieri e parole; Mi ritorni in mente; La casa in riva al mare; Il mio canto libero; Il gigante e la bambina; Acqua azzurra acqua chiara; Piazza Grande; Emozioni; Come è profondo il mare; La canzone del sole; L’anno che verrà; Amarsi un po’; Futura; Con il nastro rosa; Caruso; L’arcobaleno.
Info e prenotazioni: botteghinoaugusteo@libero.it

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