Nei prossimi giorni a teatro…
Gli spettacoli in programma in Campania dal 26 al 31 marzo.
di Irene Bonadies e Gabriella Galbiati
L’Albero
Quando: 26 marzo
Luogo: Asilo Filangieri – TCM-Teatro Civile Meridionale
Orario: 21:00
Interpreti: Nicola Conversano
Note: Un contadino ha saputo che un albero d’ulivo è stato preso dalla campagna e spostato nel centro di una piazza di città. Un albero di ulivo secolare, spiantato e ripiantato tra le macchine. Quest’uomo ha bisogno di andare a parlarci con l’albero, perché, com’è ovvio, l’albero non ha retto a quel passaggio: è diventato secco. Partendo da questo episodio, banale agli occhi dei disattenti, l’uomo conclude che di questo scempio, di questa bruttura non vuole saperne più niente. Si decide a partire. In autostop: lasciare tutto e andarsene. Come hanno fatto tutti. Come tutti continuano a fare. Non essendo lui né diverso né migliore degli altri.
Info e prenotazioni: https://www.facebook.com/events/643521599415233/
Ritratto di donna araba che guarda il mare
Di: Davide Carnevali
Quando: dal 26 al 31 marzo
Luogo: Piccolo Bellini
Orario: feriali ore 21:15, giovedì ore 19:00, domenica ore 18:30
Interpreti: Alice Conti, Michele Di Giacomo, Giacomo Ferraù, Giulia Viana
Regia: Claudio Autelli
Note: Ritratto di donna araba che guarda il mare è un testo sulla condizione della donna e sul potere dell’uomo. Una lotta verbale che genera distanza e alimenta incomprensioni. Una riflessione non scontata su migrazione e scontri tra culture, e allo stesso tempo un’esplorazione della possibilità del tragico nella contemporaneità.
Un europeo, un turista, in una città senza nome del Nordafrica incontra una giovane donna una sera al tramonto davanti al mare. Questa fotografia o meglio questo disegno tratteggiato in fretta, è il principio della storia. Dieci frammenti, dieci istantanee che, nella loro sospensione, ricordano certe visioni del pittore Edward Hopper. Attraverso il susseguirsi degli incontri di queste due figure tra le strade della vecchia città, permane la sensazione di una sospensione del tempo. Esso è scandito non dall’orologio ma dai movimenti della parola. Una parola sempre sfuggente, precaria, ambigua che tenta di farsi ponte tra culture tra loro lontane. Si procede per associazioni, contrasti e come un puzzle, pezzo dopo pezzo si intravede il disegno finale.
Per l’autore, la parola teatrale non soggiace all’interpretazione quotidiana. La parola contiene diverse possibilità, diverse interpretazioni. Lo spazio ideato dal regista Claudio Autelli crea un alfabeto originale dove far risuonare in tutta la sua ambiguità la storia tra l’uomo e la donna, tra l’uomo e la gente della città vecchia. Esiste un quinto personaggio che contiene tutti gli altri: la città. Essa è la piattaforma sulla quale costruire il loro gioco, dentro la quale, l’europeo intraprenderà un viaggio che lo costringerà a ingaggiare un corpo a corpo con la propria coscienza.
Info e prenotazioni: 081 5499688 | botteghino@teatrobellini.it
Chiromantica ode telefonica agli abbandonati amori
Di: Roberto Solofria e Sergio Del Prete
Quando: 26 e 27 marzo
Luogo: Sala Assoli
Orario: 20:30
Interpreti: Roberto Solofria e Sergio Del Prete
Note: un viaggio all’interno di un luogo ‘altro’, fatto di segreti, verità ed essenzialità, in cui i testi di Enzo Moscato, Giuseppe Patroni Griffi, Annibale Ruccello e Francesco Silvestri prendono vita, unendosi, facendo l’amore tra di loro, partorendo una figlia di nome Passione. È la storia di vite stracciate, violentate, che attraversano un mondo comune a tutti. Personaggi diversi, ma con un unico fil rouge che li racchiude in un solo luogo. “Chiromantica ode telefonica agli abbandonati amori” è tratto dalle opere di Enzo Moscato, Giuseppe Patroni Griffi, Annibale Ruccello e Francesco Silvestri. Opere che hanno come caratteristica comune quella di creare personaggi in grado di esplorare al di là del sessuale ordinario, con tutte le implicazione sociali e politiche che comporta.
Sono autori che si sono fatti interpreti del mondo che circonda il teatro napoletano intorno agli anni ‘80. Si parla di personaggi che masticano pensieri e rigurgitano fantasmi, ai quali si finisce per attribuire una consistenza credibile perché aderenti alla realtà sociale che ci circonda.
“Parliamo di travestiti, di prostituzione e di una grande ossessione: l’amore – scrivono nelle note di regia Solofria e Del Prete -. E lo facciamo attraverso il teatro. Il nostro scopo è quello di mettere insieme i segni di quella profonda intimità dell’animo umano che i drammaturghi in questione sono riusciti a portare nelle loro opere. Per questo riteniamo che l’esperienza civile e artistica legata allo spettacolo passo accrescere il valore della differenza nella nostra società”.
Lo spettacolo mette insieme i segni di quella profonda intimità dell’animo umano che i drammaturghi napoletani, negli anni Ottanta, sono riusciti a portare in scena attraverso le loro opere anche come registi e attori. I testi si intrecciano in un tributo onirico attraverso un racconto in grado di far emergere la solitudine e l’abbandono che accomuna i personaggi delle loro storie.
Info e prenotazioni: 3454679142 |info@casadelcontemporaneo.it
Ragazzi di vita
Di: Pier Paolo Pasolini
Quando: dal 26 al 31 marzo
Luogo: Teatro Bellini
Orario: feriali ore 21:00; domenica ore 18:00
Interpreti: Lino Guanciale e con Sonia Barbadoro, Giampiero Cicciò, Verdiana Costanzo, Roberta Crivelli, Flavio Francucci, Francesco Giordano, Lorenzo Grilli, Michele Lisi, Pietro Masotti, Paolo Minnielli, Alberto Onofrietti, Lorenzo Parrotto, Silvia Pernarella, Elena Polic Greco, Francesco Santagada, Stefano Scialanga, Josafat Vagni, Andrea Volpetti
Regia: Emanuele Trevi
Note: È su una scena nuda e scarna che Massimo Popolizio fa muovere i 19 ragazzi di vita pasoliniani, riuscendo a dare forma e voce al mondo intricato e contraddittorio, crudo e dolce, disumano e solidale delle borgate romane. Il Riccetto, Agnolo, il Begalone, Alvaro e ancora il Caciotta, Spudorato, Amerigo, sono alcuni dei “ragazzi di vita”, dalla vitalità disperata e ritratta in presa diretta nel romanzo che esplode sul palcoscenico per rappresentare la nuda povertà delle borgate romane con la loro dolcezza furiosa, la loro impulsiva esplorazione del mondo. Un brulichio di voci e corpi che parlano in romanesco e trascorrono le loro giornate alla ricerca di qualche lira e nuovi passatempi. «I “ragazzi” di cui parla Pasolini – afferma Emanuele Trevi – sono persone che lottano con la quotidianità. Una vitalità infelice, la loro, e la cosa più commovente in quest’opera è proprio la mancanza di felicità. I “ragazzi di vita”, più in generale, sono un popolo selvaggio, una squadra, un gruppo, un branco di povere anime perdute». La pièce nasce da un’esigenza di fedeltà sia al testo sia alle acute osservazioni di Pasolini sull’universo del sottoproletariato italiano degli anni ’50. La scena, pertanto, è un turbinio di voci, pose e gesti in cui prevale la parlata romanesca «o meglio – continua Trevi – quella singolare invenzione verbale, di gusto espressionista e non neorealistico, che Pasolini stesso definiva una lingua inventata».
Info e prenotazioni: 081 5499688 | botteghino@teatrobellini.it
La scuola delle mogli
Di: Molière
Quando: dal 26 al 31 marzo
Luogo: Teatro Mercadante
Orario: 26 e 29 ore 21:00; 27 e 28 ore 17:00; 30 ore 19:00; 31 ore 18:00
Interpreti: Arturo Cirillo, Valentina Picello, Rosario Giglio, Marta Pizzigallo, Giacomo Vigentini
Regia: Arturo Cirillo
Note: La scuola delle mogli è una commedia sapiente e di sorprendente maturità: vi si respira un’amarezza ed una modernità come solo negli ultimi testi Molière riuscirà a trovare. Vi è la gioia e il dolore della vita, il teatro comico e quello tragico, come in Shakespeare. Il tutto avviene in un piccolo mondo con pochi personaggi. Una commedia alla Plauto che nasconde uno dei testi più moderni, contraddittori ed inquieti sul desiderio e sull’amore. Dove si dice che la natura da maggiore felicità che non le regole sociali, che gli uomini si sono dati. Dove il cuore senza saperlo insegna molto di più di qualsiasi scuola. Dove Molière riesce a guardarsi senza pietismo, senza assolversi, ma anzi rappresentandosi come il più colpevole di tutti, il più spregevole (ma forse anche il più innamorato), riuscendo ancora una volta a farci ridere di noi stessi, delle nostre debolezze ed incompiutezze, della miseria di essere uomini.
Info e prenotazioni: 081292030 | 081291878 | biglietteria@teatrostabilenapoli.it
Improvvisazioni mediterranee e altri suoni
Quando: 27 marzo
Luogo: Teatro Sannazaro
Orario: 21:00
Concerto di: Ciccio Merolla con Piero de Asmundis (pianoforte e tastiere) Andrea Oluwong Esposito (dubmaster) e il flow di PeppOh
Note: Dopo un inverno trascorso in sala di registrazione per dar vita al suo ultimo progetto discografico che vedrà la luce nei prossimi mesi, Ciccio Merolla, percussionista, cantante, autore, musicista carismatico dallo stile inconfondibile, salirà sul palco del Teatro Sannazaro per dar vita ad un momento live di grande suggestione, un concerto che, tra improvvisazioni e brani consolidati condurrà il pubblico in una atmosfera magica, onirica, ma allo stesso tempo, dinamica e sempre in levare.
Catapultati in un luogo non luogo, ma partendo da coordinate spaziali ben precise, la platea del teatro vivrà storie raccontate dalla penna di Merolla che riesce sempre a stupire per le sue rime strutturate come se fossero i tamburi stessi a cantare di uomini e donne di questo tempo, queste strade, questa quotidianità che parte da Napoli ma si apre sulle finestre dei sud del mondo.
E Merolla, generoso sul palco, come in ogni suo live, offrirà i suoi virtuosismi, le sue improvvisazioni, gli studi che non abbandona mai e in anteprima, alcuni brani del nuovo album “Sto tutt fusion”.
In procinto di Pasqua, Ciccio Merolla da buon napulegno, amante delle tradizioni, offrirà in anteprima assoluta un assaggio del suo “Casatiello” ovviamente in musica.
Per la prima volta e, in esclusiva per la rassegna “Suoni della città”, Ciccio Merolla ha deciso di arricchire il suo già preziosissimo e variegato set di percussioni, con le campane di cristallo su cui eseguirà alcune improvvisazioni di grande impatto emotivo. Non mancheranno in scaletta anche omaggi ai pilastri della canzone napoletana come Renato Carosone.
Info e prenotazioni: 081418824 | 0815520906 | jescesole02@gmail.com
White Rabbit Red Rabbit
Di: Nassim Soleimanpour
Quando: 27 marzo
Luogo: Nuovo Teatro Sanità
Orario: 21:00
Interpreti: Riccardo Ciccarelli
Note: “White Rabbit Red Rabbit” è un testo teatrale scritto dall’iraniano Nassim Soleimanpour nel 2010, all’età di 29 anni, in un momento in cui il drammaturgo non aveva la possibilità di comunicare con l’esterno del suo Paese. Non è un testo politico e non deve essere descritto come tale, il suo contenuto è metaforico e distante da ogni orientamento politico, sebbene i media e i giornalisti non possano trascurare il fatto che l’autore sia nato in Iran. La richiesta ai giornalisti che vedono lo spettacolo è che siano attenti e prudenti nei loro resoconti e articoli per non causare danni all’autore, che oggi vive a Berlino. Si chiede inoltre di non svelare il contenuto del testo, di non scrivere recensioni in senso ‘tradizionale’, ma di porre l’accento sul fatto che, nonostante tutte queste premesse, “White Rabbit Red Rabbit” è prima di tutto il sogno realizzato di un dialogo impossibile, un gioco teatrale contro ogni censura e ogni distanza geografica e culturale, un incontro ravvicinato che lascia tracce profonde, perché mette sullo stesso piano emotivo autore, attore e spettatore.
“White Rabbit Red Rabbit” attraversa il mondo dal 2011, anno in cui ha debuttato all’Edinburgh Fringe Festival; è stato tradotto in 25 lingue e conta più di mille repliche in tutti i continenti. All’estero, lo spettacolo ha avuto interpreti celebri tra i quali Sinead Cusack, Whoopi Goldberg, Ken Loach. In Italia, a oggi, molti e diversi sono stati gli attori che si sono confrontati con il testo di Nassim Soleimanpour. 369gradi, in collaborazione con il Teatro Bellini entra negli spazi più significativi della città e chiede ospitalità alla rete dei teatri che programma la stagione diffusa a Napoli, formata da: Teatro Area Nord, Teatro NEST, Teatro Sala Molière, Teatro Sannazzaro, Teatro Bellini e naturalmente il Nuovo Teatro Sanità.
Info e prenotazioni: 3396666426 | info@nuovoteatrosanita.it
Festa al celeste e nubile santuario
Di: Enzo Moscato
Quando: dal 28 marzo al 7 aprile
Luogo: Teatro San Ferdinando
Orario: 28 e 29 ore 21:00;30 ore 19:00; 31 ore 18:00
Interpreti: Cristina Donadio, Vincenza Modica, Anita Mosca, Giuseppe Affinito
Regia: Enzo Moscato
Note: La scuola delle mogli è una commedia sapiente e di sorprendente maturità: vi si respira un’amarezza ed una modernità come solo negli ultimi testi Molière riuscirà a trovare. Vi è la gioia e il dolore della vita, il teatro comico e quello tragico, come in Shakespeare. Il tutto avviene in un piccolo mondo con pochi personaggi. Una commedia alla Plauto che nasconde uno dei testi più moderni, contraddittori ed inquieti sul desiderio e sull’amore. Dove si dice che la natura da maggiore felicità che non le regole sociali, che gli uomini si sono dati. Dove il cuore senza saperlo insegna molto di più di qualsiasi scuola. Dove Molière riesce a guardarsi senza pietismo, senza assolversi, ma anzi rappresentandosi come il più colpevole di tutti, il più spregevole (ma forse anche il più innamorato), riuscendo ancora una volta a farci ridere di noi stessi, delle nostre debolezze ed incompiutezze, della miseria di essere uomini.
Info e prenotazioni: 081292030 | 081291878 | biglietteria@ teatrostabilenapoli.it
Vipera
Quando: dal 29 marzo al 14 aprile
Luogo: Il Pozzo e il Pendolo
Orario: sabato ore 21 e domenica ore 18
Interpreti: Rosaria Di Cicco, Antonello Cossia, Paolo Cresta, Nico Ciliberti, Marianita Carfora, Salvatore Catanese, Sonia De Rosa, Peppe Romano, Alfredo Mundo, Emilio Marchese, Paolo Rivera, Valentina Spagna
Adattamento e regia: Annamaria Russo
Note: È la primavera del 1932, Pasqua è alle porte, e in una delle stanze del Paradiso, il bordello più famoso di Napoli, viene trovata morta Maria Rosaria Cennamo, in arte Vipera, la prostituta che fa sognare tutti gli uomini della città, ma che solo pochi possono avere. Al commissario Ricciardi, che ha il dono terribile di vedere i morti e ascoltare le loro ultime parole, il fantasma di Vipera ripete: “il frustino, il mio frustino”.
Intorno al cadavere della prostituta più bella di Napoli, come sempre, una folla di personaggi mossi dai due sentimenti che sono all’origine di ogni delitto: l’amore e la fame. Il commissario dagli occhi verdi cerca di orientarsi tra la nebbia dei sospetti, e, mentre tenta di ricomporre i tasselli di un mosaico scompaginato e ricostruire una storia di morte, la vita lo assedia con il suo ritmo incessante.
“Il Commissario Ricciardi – così Annamaria Russo in una nota – è un personaggio che ho incontrato un bel po’ di anni fa. Ho imparato a conoscere il suo mondo, la sua forza, le sue debolezze mettendo in scena due episodi della sua storia: Il senso del Dolore e Il Giorno dei Morti. Intrufolarsi nella sua vita, annaspare nell’oceano del suo dolore è stata un’esperienza sfiancante ed esaltante. La scrittura Di Maurizio de Giovanni ha una caratteristica rara: le parole si staccano delle pagine e i personaggi, gli scenari diventano tridimensionali, reali. E le storie ti fagocitano, ci finisci dentro”.
La quotidianità, i sentimenti, la passione, l’amicizia e il dolore incalzano Ricciardi. Pur nell’urgenza di fare chiarezza, seguendo il messaggio sibillino consegnatogli dal fantasma di Vipera, il commissario continua inevitabilmente a inciampare nel percorso accidentato della sua vita.
Ancora una volta Luigi Alfredo Ricciardi sarà costretto a muoversi tra i gironi infernali dell’animo umano per dare un volto e un nome all’assassino del Paradiso.
Info e prenotazioni: 081 5422088 – 347 3607913 – www.ilpozzoeilpendolo.it
Veemenza senile – Monologhi, canzoni e dialoghi per ridere e riflettere
Quando: dal 29 al 31 marzo
Luogo: Nuovo Teatro Sancarluccio
Orario: feriali ore 21:00; domenica ore 18:00
Interpreti: Giancarlo Valentino e Gino Magurno
Note: Lo spettacolo Veemenza senile nasce dall’incontro tra Gino Magurno – autore che ha scritto, tra gli altri, testi per Edoardo Bennato, Loredana Berte’, Eugenio Bennato, Peppino Di Capri, Tony Cercola, Pietra Montecorvino – e l’attore Giancarlo Valentino, che ha recitato in film con Beppe Fiorello e Leonardo Pieraccioni.
La vis comica di Giancarlo Valentino fa da collante alle canzoni dell’omonimo album Veemenza senile di Gino Magurno. I brani sono un’occasione per parlare con ironia di trappole e falsi miti che illudono giovani artisti in cerca di gloria (A Sanremo voglio andar) e di una buona parte dei mass media che rendono vincenti il nulla e la morbosità (Da uno a dieci) e lobotomizzando il pubblico (La gente quiere bailar); dei politici i quali, spudoratamente, ci prendono in giro ripetendo da sempre le stesse parole (Tutti a casa) ed infine della religione che promette qualcosa che non possiede (Pretendo il paradiso).
Info e prenotazioni: 081 410 44 67
Novecento
Quando: dal 29 al 31 marzo
Luogo: Teatro Sannazzaro
Orario: venerdì e sabato ore 21:00; domenica ore 18:00
Interpreti: Eugenio Allegri
Regia: Gabriele Vacis
Note: Monologo teatrale scritto da Alessandro Baricco appositamente per Allegri compie quest’anno il venticinquesimo anno di attività. Dopo il debutto avvenuto al Festival di Asti, nel 27 giugno del 1994, sono ormai oltre 500 le repliche e più di 200 mila gli spettatori per un monologo divenuto un “cult” della scena italiana. Questi i numeri di Novecento, che prosegue la sua rotta, come il transatlantico Virginian, attraccando nei porti di piccole e grandi città, in piccoli e grandi teatri.
Nel 1997 è diventato anche il soggetto di una delle più importanti produzioni cinematografiche italiane: “La leggenda del pianista sull’oceano” di Giuseppe Tornatore.
Negli anni a cavallo delle due guerre mondiali, abbandonato sulla nave dai genitori e ritrovato sopra un pianoforte da un marinaio, Novecento trascorre tutta la sua esistenza a bordo del Virginian, senza trovare mail il coraggio di scendere a terra. Impara a suonare il pianoforte e vive di musica e dei racconti dei passeggeri. Sul grande transatlantico, Novecento riesce a cogliere l’anima del mondo. E la traduce in una grande musica jazz.
Lo spettacolo riparte dagli andamenti musicali della parola, dai gesti surreali, dalle evocazioni magnetiche che lo resero, al debutto, apprezzato dalla critica e amato dal grande pubblico.
Info e prenotazioni: 081 411723 | 081 418824 | info@teatrosannazaro.it
Una sera ascoltando un vecchio tango mi sono addormentato e ho sognato Pina Bausch
Di: Giuseppe Sollazzo
Quando: dal 29 al 31 marzo
Luogo: Teatro La giostra
Orario: venerdì e sabato ore 20:30, domenica ore 19:00
Interpreti: Marco Aspride, Francesco Boissinot, Enrico Bruno, Gabriele D’acquino, Emanuela De Chiara, Ferdinando Del Vecchio, Agostino De Rosa, Francesca Diana, Donatella Di Ruocco, Lucilla Fusco, Antonia Imparato, Erica Mercaldi, Caterina Modafferi, Fortuna Montariello, Nunzio Nocella, Giusy Palmisani, Mariella Pandolfi, Michele Romeo di Tuosto, Angela Saravo, Antonino Scialdone, Agata Elena Spina, unitamente alla vocalist Annita Vigilante.
Regia: Giuseppe Sollazzo
Note: Presentato dalla Compagnia Jules Renard, l’allestimento s’ispira alla pièce Kontakthof, un cult nella produzione bauschiana, prendendo spunto, drammaturgicamente, dalle parole della Bausch, rilasciate in anni di interviste e conferenze.
Kontakthof è stato allestito tre volte, con tre compagnie diverse. Il debutto avvenne nel ’78 con la compagnia storica di Wuppertal, poi nel 2000, con una compagnia di danzatori filodrammatici ultrasessantenni, e, infine, un anno prima della morte, con una compagnia di adolescenti. Evidentemente era uno spettacolo nel cuore della Bausch.
Sollazzo mette in scena uno spettacolo sulle relazioni tra gli uomini, in cui i temi sono quelli di sempre, ma, questa volta, posti in primo piano. Amore, tenerezza, aggressività vengono indagati con grazia e ironia, in uno spettacolo sulla vita e sull’amore, quindi che parla di noi, attraverso variazioni d’amore su temi bauschiani.
“Dopo aver visto – sottolinea Giuseppe Sollazzo – tanti capolavori di Pina Bausch, e pensando a quelli che invece non hanno mai visto o conosciuto il mondo tragico e tenero della coreografa tedesca, mi sono detto che sarebbe stato bello evocarne il mondo con uno spettacolo, in coincidenza con il decennale della morte, avvenuta il 30 giugno del 2009”.
A chi l’accusava di essere ripetitiva, Pina Bausch rispondeva: “Non sono ripetitiva nel modo in cui intendono loro. La mia ripetizione non è che la ripetizione in modi sempre differenti di uno stesso tema: il tema è l’amore”. E aggiungeva: “Cosa non si fa per essere amati”.
Info e prenotazioni: 3492187511 | 3488100587 | lagiostrateatro@gmail.com
All shook up
Di: Joe Di Pietro sulle musiche di Elvis Presley
Quando: 29 e 30 marzo
Luogo: Teatro Acacia
Orario: 21
Interpreti: Alessandro D’Auria, Dafne Coscia, Alessio Falanga, Giorgia Esposito, Emanuela Saccardi, Claudio Collano, Mariana Ioime, Alessandra Venturini, Antonio Gentile, Ferdinando Terrinoni, Cassandra Pepe, Armando Stellito, Claudia Buongiovanni, Danilo Della Rocca
Regia: Pietro Pignatelli
Note: Arriva finalmente in Italia ALL SHOOK UP, il musical americano, record di incassi, che, nella tradizione del genere Juke Box, (MAMMA MIA , WE WILL ROCK YOU, MUSICANTI), utilizza il repertorio di un mito della musica quale il grande Elvis Presley contestualizzato in una storia originale liberamente ispirata alla commedia di William Shakespeare LA DODICESIMA NOTTE. Ad ottenere i diritti in Italia, espressamente dalla produzione statunitense, è una compagnia napoletana, LA COMPAGNIA D’ORIENTE di Fabio Busiello, mentre la regia è affidata a Pietro Pignatelli, uno dei più importanti performers di musical in Italia, da oltre vent’anni tra i protagonisti delle principali produzioni del genere.
ALL SHOOK UP debutterà in anteprima il 29 marzo al Teatro Acacia di Napoli, e vedrà impegnati oltre venti artisti in scena, fra performer specializzati nel canto, danza e recitazione e corpo di ballo, che, accompagnati da una band di musicisti che suoneranno dal vivo, daranno vita ai personaggi che abitano una cittadina immaginaria della provincia del Midwest americana negli ’50 dove, a svegliare i sentimenti assopiti dei suoi abitanti, irrompe, come un uragano, Chad, interpretato da Alessandro D’Auria, già protagonista del musical MUSICANTI. Chad è un giovane ed anticonformista motociclista dal passato burrascoso, che travolgerà le vite dei cittadini, in maniera tale che troveranno ognuno la loro reale identità e l’amore. A curare le coreografie del musical una star internazionale quale lo statunitense Bill Goodson, che ha lavorato con Diana Ross, Jasmine Guy, Steve Winwood, Gloria Estefan, e, soprattutto, il grande Michael Jackson.
ALL SHOOK UP, che ha debuttato in America nel 2005, e di cui è autore Joe Di Pietro, è uno spettacolo di grande impatto visivo oltre ad essere un’ulteriore occasione per ascoltare ben 20 brani scelti tra i grandi classici portati al successo da Elvis, da “Love me tender” a “C’mon everybody”, da “Jailhouse Rock” alla versione americana del nostro “O sole mio”, “That’s Now and ever”, e tocca momenti di grande emozione con l’esecuzione all cast di “Can’t Help Falling In Love”.
Info e prenotazioni: 0815563999
AVE
Di: Eduardo Di Pietro
Quando: dal 29 al 31 marzo
Luogo: Nuovo Teatro Sanità
Orario: feriali ore 21:00, domenica ore18:00
Interpreti: Martina Di Leva, Alessandro Errico, Giulia Esposito, Cecilia Lupoli e Monica Palomby
Note: Lo scorrere sempre uguale dei giorni, nel tranquillo paesino campano di Santa Maria del Pozzo, è interrotto da un evento sorprendente e inquietante che sconvolge la vita di Cesare, il parrucchiere della cittadina. L’uomo non riesce più a dormire, nei suoi sogni ricorre una misteriosa figura femminile che gli chiede, con insistenza, di compiere un gesto, per lui inspiegabile. Ciò che è frutto dell’immaginazione assume fattezze angoscianti quando nel suo negozio si verifica una dannosa serie di casualità che paiono riferirsi proprio a quei sogni. La notizia si diffonde nel paese, sfuggendo progressivamente di mano: tutti assecondano ciò che sta accadendo e che pare essere un presunto ricatto, ma nessuno sembra curarsi del volere di Cesare. Il protagonista si trova a dover subire un atto di violenza e di prevaricazione, minacciato non da un altro essere umano, ma – ipoteticamente – da un’entità trascendente, con tutte le paradossali conseguenze che ne derivano. Lungo il confine che separa l’immaginazione dal mondo reale, si rivela la dialettica multiforme di un individuo con la comunità di cui è parte, il peso della responsabilità personale e delle aspettative gravanti sul prossimo, il proprio desiderio e quello altrui, contrapposti.
Info e prenotazioni: 339 666 64 26 | info@nuovoteatrosanita.it
Il più furbo
dall’opera di Mario Ramos
Quando: 30 marzo
Luogo: Teatro dei Piccoli, viale Usodimare/via Terracina
Orario: 11:00
Interpreti: Andrea Coppone
Regia: Fabrizio Montecchi
dai 3 anni
Note: “Mario Ramos conosceva bene il segreto per avvicinarsi ai bambini ovvero innalzarsi sino a loro” – così il regista Fabrizio Montecchi introduce in una nota lo spettacolo IL PIU’ FURBO liberamente ispirato all’omonimo testo dell’autore belga – “Aveva una grande opinione del suo pubblico cui ha dedicato storie semplici, storie per far paura e far ridere, storie per domare le piccole miserie e grandi dolori. Noi abbiamo scelto di mettere in scena le disavventure di questo incorreggibile lupo, che suscita una simpatia sincera perché a fronte della sua declamata presunzione ‘io sono il più furbo’ si dimostra, nei fatti, insicuro e perfino un po’ goffo. Tutti possiamo riconoscerci in lui, per cui in fondo ridere di Lupo è ridere di noi”.
Ci imbattiamo nel grande e cattivo Lupo che, affamato, adocchia nel bosco la piccola Cappuccetto Rosso e subito elabora un diabolico piano per mangiarsela. Senza esitazioni, lo mette in pratica. Mentre si avvicina alla casa della nonna, pregusta già il pranzetto: sarà uno scherzo da ragazzi divorarsele entrambe. Infila la camicia da notte della nonna con tanto di cuffietta d’ordinanza ed esce di casa… rimanendo chiuso fuori! Povero lupo! Così conciato, invece di avere paura di lui, tutti lo scambiano per un’innocua vecchietta.
Info e prenotazioni: 0812395653 | 0812397299 (feriali 9/17) | info@lenuvole.com
Cappuccetti matti
Quando: 30 marzo
Luogo: Nostos Teatro (Aversa)
Orario: 21:00
Interpreti: Giulia Manzini e Flavio Panteghini
Regia: Tiziana Manzini
Note: Sotto la lente teatrale del divertimento e dell’ironia giocheremo con la fiaba più conosciuta: CAPPUCCETTO ROSSO, storia alla cui riscrittura molti autori si sono cimentati. E grazie alle suggestioni di queste moderne rivisitazioni e all’ironia, unite al sempre divertente gioco del teatro nel teatro, si svilupperà il nostro CAPPUCCETTI MATTI. Una sorta di “Esercizi di stile” a cui abbineremo una buona dose di “fregolismo” necessaria agli interpreti per passare da un Cappuccetto all’altro: classico, inglese, razzo, tonto, pazzo, oca, killer e altri ancora …fino all’esaurimento fisico… degli attori! Naturalmente anche i coprotagonisti della storia, lupo, mamma, nonna e cacciatore dovranno adeguarsi alle trasformazioni della protagonista. Perché presentare innumerevoli sfaccettature di un personaggio così classico? Per divertirsi naturalmente! … e perché crediamo sia sempre più necessario proporre a bambini e ragazzi, e soprattutto agli adulti che li accompagnano a teatro, una sana dose di “apertura mentale”: disponibilità ad un pensiero libero e creativo, grazie a un teatro che davvero possa stimolare e arricchire adulti e bambini.
Info e prenotazioni: info@nostosteatro.it | 081 19 169 357 | 389 24 714 39
La nota stonata – Vita breve e coerente di Luigi Tenco
Di: Stefano Valanzuolo
Quando: 30 marzo
Luogo: salotto de Il Teatro cerca Casa – Cava de’ Tirreni (Sa)
Orario: 20:30
Interpreti: Massimo Masiello, Stefano Valanzuolo e alle tastiere Mariano Bellopede
Note: Lo spettacolo di Valanzuolo ripercorre il racconto di una vita breve, quella di Luigi Tenco (1938 – 1967), condotto attraverso le sue canzoni. In ognuna delle scene rappresentate, rispetto alle quali le canzoni assumono forma di didascalia, si riflette con coerenza militante un aspetto della personalità del cantautore, affermata fino all’esito estremo. La nota stonata rimanda, tra musica e parole, alla vicenda di un artista spesso sorprendentemente in anticipo sui tempi e regolarmente fuori dal coro, orgogliosamente refrattario alle mode, inattuale per scelta.
Il racconto, derivato per riduzione cameristica da uno spettacolo su Tenco messo in scena pochi mesi fa, si basa su frammenti di interviste e su dichiarazioni dello stesso cantautore, raccolte nel turbinoso contesto degli anni Sessanta. Massimo Masiello dà voce e volto a Luigi Tenco, mentre Mariano Bellopede ne celebrerà l’eleganza musicale attraverso la rilettura al pianoforte di alcuni suoi brani, non soltanto i più celebri. I brevi interventi di una terza voce narrante avranno lo scopo di tenere la storia in equilibrio tra la dimensione oggettiva di cronaca e quella, tutta personale, del dramma artistico e morale.
Info e prenotazioni: 334 334 7090 | 081 5782460
Full ‘e fools
Di: Paolo Romano
Quando: 30 e 31 marzo
Luogo: Palazzo Fazio, via Seminario (centro storico) – Capua (CE)
Orario: sabato ore 20:30; domenica ore 18:30
Interpreti: Rossella Amato, Gianluca D’Agostino, Marcella Granito, Paolo Romano, Gabriele Carlo D’Acquino
Regia: Compagnia Crown Teather
Note: In un fazzoletto di terra, sotto un ponte stradale tra oggetti, rifiuti, letti e lenzuola di cartone, una Regina clochard, una Regina vagabonda, un Re barbone, un Re homeless e in fine un piccolo Re folle, si combinano per formare un’accoppiata vincente: il “full dei fool’s.” Questi cinque emarginati nella loro diversità caratteriale, fisica, nella singolare esperienza di vita vissuta, incarnano in qualche modo quella tragedia che riverbera dai personaggi del mondo immaginativo shakespeariano, senza però palesarlo in modo evidente, per far sì che il carico drammatico rappresenti l’uomo e la sua storia in modo archetipale. I pensieri, che logorano l’animo, che lo lacerano, che hanno occupato con tutto il loro peso lo spazio della mente, prendono ora forma, suono, vita, dando voce come in una possessione, a reminiscenze dello spirito di Lady Macbeth, di Lavinia, di Re Lear, di Riccardo III, per una confessione catartico drammatica. Una partita a carte paventata ma mai giocata, diviene l’effetto scatenante di questa purificazione liberatoria, il pretesto per attivare nei personaggi dinamiche di psicologia introspettiva in una terapia di gruppo, dove a turno i quattro reietti confessano un vissuto carico di piccoli o grandi tragedie, drammi esistenziali e stati d’animo mai dichiarati, un flusso di coscienza che emerge in modo improvviso ed eruttivo.
Info e prenotazioni: 3389924524 | info@antonioiavazzo.it
All’apparir del vero. Dialogo di Giacomo Leopardi e della Morte
Di: Antonio Piccolo
Quando: 30 e 31 marzo
Luogo: Teatro Rostocco (Acerra)
Orario: sabato ore 20:30, domenica ore 18:00
Interpreti: Melissa Di Genova e Antonio Piccolo
Regia: Antonio Piccolo
Note: La pièce ha per protagonisti Giacomo Leopardi e la Morte, nell’ultima ora di vita del grande poeta. Dalle note dell’autore: «Sul mio manuale del liceo la biografia di Leopardi finiva più o meno così: “a 39 anni lo colse finalmente la morte, a lungo invocata”. (…) come può un uomo così vitale detestare davvero l’esistenza al punto da invocare seriamente la propria fine? Qui comincia il gioco, ossia il play, ossia il teatro. Se la Morte, con un pretesto, comparisse di fronte a Leopardi e quasi tentasse di fargli cambiare idea? Il poeta, in fondo, ha amato la vita! E se portasse come “prove documentali” della propria tesi le sue stesse parole? (…) Come se fosse un’operetta morale apocrifa, ho dunque immaginato il “Dialogo di Giacomo Leopardi e della Morte”. E ho anche ritrovato un vecchio amico: il poeta che ho amato sin da ragazzo».
Uno spettacolo che mescola toni brillanti e momenti di commozione, realtà e finzione, riferimenti storici e invenzioni surreali, con una ricerca letteraria mai fine a se stessa. Non a caso, l’opera si è aggiudicata il III posto al Premio nazionale di drammaturgia Scena&Poesia, e per l’occasione è stata pubblicata in un volume da Ladolfi Editore.
Info e prenotazioni: 347 920 46 05
I kiwi di Napoli
Di: Philipp Löhle
Quando: 31 marzo
Luogo: Teatro Don Peppe Diana (Portici)
Orario: 18:00
Interpreti: Vincenzo Antonucci, Mario Ascione, Luigi Bignone, Anna De Stefano, Salvatore Nicolella, Gaetano Migliaccio, Federica Totaro, Beatrice Vento
Regia: Carlo Geltrude
Note: A gennaio 2017, il drammaturgo tedesco Philipp Löhle ha condotto una residenza teatrale presso il Nuovo Teatro Sanità, nel corso della quale ha raccolto una serie di interviste fatte ai giovani attori della compagnia, e con loro ha visitato Napoli, facendo confluire il materiale nella stesura del testo. “I kiwi di Napoli” racconta il capoluogo partenopeo — in particolare le paure delle nuove generazioni viste con gli occhi dell’autore tedesco —, cercando di attraversare il velo sottile dei luoghi comuni che esiste tra la cultura italiana e quella tedesca. La vicenda si dipana attraverso le storie di un gruppo di giovani che, se all’inizio appaiono indipendenti l’una dall’altra, trovano nel finale un filo rosso che le unisce. Tre storie, tre emergenze, tre tipi di paura che attanagliano la mente dei protagonisti: la paura di non trovare lavoro e di potersi realizzare nella propria città; la paura che la criminalità organizzata possa occupare e gestire in qualche modo la propria vita e la paura atavica, quella che ereditiamo da generazioni, rappresentata dalla grande montagna assopita che può svegliarsi da un momento all’altro.
Info e prenotazioni: 3470473498 | 3470963808 | associazioneblab2016@gmail.com