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Gli spettacoli in scena in Campania dal 2 al 5 maggio.

di Irene Bonadies e Gabriella Galbiati

da destra Mariano Rigillo, Anna Teresa Rossini, Andrea Renzi ne La Brocca Rotta regia Giuseppe D Pasquale foto marco ghidelliLa brocca rotta
Di: Heinrich von Kleist
Quando: fino al 5 maggio
Luogo: Teatro Mercadante
Orario: 30 aprile e 3 maggio ore 21:00; 1 -2 maggio ore 17:00; 4 maggio ore 19:00; 5 maggio ore 18:00
Interpreti: Mariano Rigillo, Anna Teresa Rossini, Andrea Renzi, Antonello Cossia, Carlo Di Maio, Silvia Siravo, Fortuna Liguori, Annabella Marotta, Umberto Salvato, Francesco Scolaro e con la partecipazione di Valeria Contadino
Regia: Giuseppe Dipasquale
Note: Mariano Rigillo e Anna Teresa Rossini – diretti da Giuseppe Dipasquale – sono gli interpreti di una deliziosa commedia di Heinrich von Kleist. Una commedia a giusta ragione definita “perfetta” per i suoi meravigliosi meccanismi comici legati ai giochi di parole sessuali e per l’intreccio che sempre più si stringe attorno al collo di un colpevole che in realtà dovrebbe essere un giustiziere. Ma Kleist è stato un genio profondo e drammatico. Sotto la trama comica si intravedono grandi temi: dalla indecifrabilità del reale, al paragone con Edipo Re, a quello biblico (non a caso il giudice si chiama Adamo, la ragazza Eva e il segretario che capisce la realtà Luce). Kleist ha scritto una sola grande commedia, autentico capolavoro, che sembra riecheggiare il motto di Hoffmansthal “dove nascondere la profondità? Dietro la superficie”.
Info e prenotazioni: 081292030 | 081291878 | biglietteria@teatrostabilenapoli.it

 

Medea di Portamedina una scena 2Medea di Portamedina
Da: Francesco Mastriani
Quando: fino al 5 maggio
Luogo: Teatro San Ferdinando
Orario: 30 aprile e 3 maggio ore 21:00; e 4 maggio ore 19:00; 5 maggio ore 18:00; 1 – 2 maggio ore 17:00
Interpreti: Alessandra D’Elia, Pietro Pignatelli e con Federica Aiello, Paolo Aguzzi, Agostino Chiummariello, Michele Danubio, Luciano Dell’Aglio, Caterina Pontrandolfo, Caterina Spadaro, Antonio Speranza, Fabiana Spinosa
Drammaturgia e Regia: Laura Angiulli
Note: Una storia di oscura drammaticità che, se pure innestata in uno spaccato dichiaratamente popolare di quella Napoli di metà Ottocento tanto presente alla tradizione produttiva di Francesco Mastriani, pure sembra contenere al suo interno molti degli elementi della grande tragedia, consoni a giustificare già nella titolazione il riferimento alla più complessa figura della Medea di tradizione classica. Da questa suggestione, con un richiamo di sconfinamento in qualche modo naturale, nasce il progetto di messinscena dell’autrice-regista. La trama di Mastriani rimesta negli elementi di un “popolare napoletano” trattato con sapiente mestiere: Coletta Esposito – è questo il nome della sventurata eroina – conduce infanzia e adolescenza fra le mura dell’Annunziata, e lì alleva nell’animo quella straziante fame d’amore il cui soddisfacimento, con passione tirannica affida a Cipriano Barca, l’amante dalla cui relazione nasce una bambina. Cipriano non rivela un’immediata disposizione verso la donna, ma la manipolazione di lei è di tale violenza da non consentire scampo, tanto che lui aderisce alla promessa di sposarla, se pure quell’attrazione che per breve tempo aveva tenuto insieme il rapporto va tanto affievolendosi da aprirgli la strada a nuovi incontri. Il matrimonio con Coletta non si compie; la relazione con la giovane Teresina diviene evento irrinunciabile. Coletta è straziata, furente, accecata dall’odio, spietata; cova la più feroce delle vendette, e nel giorno delle di lui nozze con la nuova innamorata – di più “normale” provenienza sociale – toglie la vita alla piccola figlia, e nella chiesa proprio sull’altare porta il cadaverino della bimba alla vista del padre, uccidendo al tempo stesso la rivale secondo quella promessa di morte più volte evocata.
L’atmosfera generale della messinscena, deprivata di ogni tentazione naturalistica, assume piuttosto l’atmosfera di un “noir”.
Info e prenotazioni: 081292030 | 081291878 | biglietteria@teatrostabilenapoli.it

 

QDV_4122018Che_L_Ultimo_Comp_Di_Guerra_Ph_SalvatorePastoreIl contrario di uno
Da Erri De Luca
Quando: dal 2 al 5 maggio
Luogo: Teatro Piccolo Bellini
Orario: giovedì ore 19:00, venerdì ore 21:15, sabato ore 18:30 e 21.15, domenica ore 18:30
Interpreti: Laboratorio Territoriale delle Arti, i peer educator dell’Associazione Maestri di Strada ONLUS, Associazione Trerrote
Adattamento e regia: Nicola Laieta
Note: Nicola Laieta, dirigendo i giovani allievi del Laboratorio Territoriale delle Arti, torna al Piccolo Bellini con Il contrario di uno, la cui idea nasce dopo un’escursione sul Vesuvio in cui i giovani di Maestri di Strada hanno dialogato con Erri De Luca sul tema della bellezza che nasce dalle catastrofi. «Inizialmente – spiega Laieta – lo spunto è partito da Morso di luna nuova, il racconto della città durante il suo anno forse più catastrofico, il ’43, che ha prodotto uno dei suoi frutti più belli: la propria liberazione. La ricerca poi si è allargata alla poetica di Erri De Luca, facendo riferimento a più di un romanzo e/o racconto. La mia idea è quella prima di tutto di omaggiare un autore e poeta, ormai noto in tutta Europa. Tutto questo senza dimenticare il senso del mio lavoro teatrale con i giovani, ovvero crescere, creare insieme, accompagnarli a scoprire e integrare le infinite possibilità racchiuse nel processo creativo e nella loro adolescenza».
Info e prenotazioni: 081 5499688 | botteghino@teatrobellini.it

 

Scannasurice_Imma_Villa_foto_Andrea_Falasconi_03Scannasurice
Di: Enzo Moscato
Quando: fino al 5 maggio
Luogo: Teatro Elicantropo
Orario: feriali ore 21 e festivo ore 18
Interpreti: Imma Villa
Regia: Carlo Cerciello
Note: Scannasurice è una sorta di discesa agli “inferi”, post terremoto, di un personaggio dall’identità androgina nell’ipogeo napoletano, dove abita, all’interno di una stamberga, tra gli elementi più arcani della napoletanità, in compagnia dei topi, metafora dei napoletani stessi e dei fantasmi delle leggende metropolitane partenopee, dalla Bella ‘mbriana al Munaciello, tra spazzatura e oggetti simbolo della sua condizione, alla ricerca di un’identità smarrita dentro le macerie della storia e della sua quotidianità terremotata.
“Ho scelto – così Carlo Cerciello in una nota – di tornare alla messinscena di un testo in lingua napoletana, di tornare a un autore antioleografico per eccellenza come Moscato, mettendo in scena il suo testo Scannasurice, scritto dopo il terremoto dell’80, nell’intento di allontanarmi dalla malsana oleografia di ritorno, che, nuovamente, appesta Napoli di retorica e luoghi comuni, in una città che ha smarrito la memoria stessa della sua vita culturale, seppellita dalla banalità e dal conformismo”.
Il personaggio fa la vita, “batte”. È, originariamente, un “femminiello” dei Quartieri Spagnoli di Napoli, ma i femminielli di Enzo Moscato sono creature senza identità, quasi mitologiche. Oltre l’identità sessuale, sono quasi magiche.
Da qui nasce la scelta di farlo interpretare a un’attrice, naturalmente, oltre l’identità sessuale, rendendone evidenti l’ambiguità e l’eccesso. Una volta smontata la sua appariscente identità, indosserà la solitudine e la fatiscenza stessa del tugurio in cui vive. Sarà cieca Cassandra, angelo scacciato dal Paradiso, sarà maga, sarà icona grottesca e disperata, ma sempre poetica.
“Il terremoto etico, sociale, politico della seconda metà del 900 – aggiunge Cerciello – mi vede, oggi, sopravvissuto, confuso e smarrito, aggirarmi tra le macerie di ideologie, emozioni e sentimenti, proprio come, da napoletano, vissi il terremoto dell’80”.
Info e prenotazioni: 3491925942 (mattina), 081296640 (pomeriggio)

 

SenzibbileSenzibbile
Di: Giovanni Del Prete
Quando: dal 2 al 12 maggio
Luogo: Ridotto del Mercadante
Orario: 2, 5, 8, 9 e 12 maggio ore 21:00; 3, 4, 7, 10 e 11 maggio ore 17:00
Interpreti: Carlo Caracciolo, Francesca Iovine, Teresa Raiano, Dario Rea
Regia: Giovanni Del Prete
Note: Il testo narra le vicende di una giovane donna, una ragazza dei quartieri napoletani, quelle che la domenica mattina rassettano la casa ascoltando a tutto volume le canzoni del loro cantante neomelodico preferito. Per la protagonista, Lucia, la venerazione per il suo idolo si trasforma in infatuazione e in amore, fino a sfociare nel desiderio di conoscerlo di persona. Ma Lucia è una ragazza semplice, pura, e fa i conti con una realtà che non è così patinata come sembra: il giovane cantante ha su di lei ben altri interessi, così come il suo bodyguard che pensa a salvare solo se stesso. Inoltre la giovane non può fare affidamento neanche sugli affetti familiari, la madre, infatti, ha una doppia ma anche tripla faccia. Un storia che apre uno scorcio su un universo di relazioni, passioni e interessi per molti aspetti inedito e sorprendente. «È – sottolinea Giovanni Del Prete – un piccolo affresco che, tra il sogno, la realtà e la follia umana che c’è in mezzo, mette in luce con amarezza le aspettative, i fallimenti, le bugie, le meschinità della vita quotidiana».
Info e prenotazioni: 081292030 | 081291878 | biglietteria@teatrostabilenapoli.it

 

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Di: Antonio Mocciola
Quando: dal 3 al 5 maggio
Luogo: Teatro ZTN
Orario: venerdì e sabato ore 21; domenica ore 18:30
Interpreti: Marina Billwiller, Ivan Improta e Simone Alfano
Regia: Stefano Ariota
Note: Persi in un inferno quotidiano, vittime di un’irrinunciabile ipocrisia, Anna, Marco e Ilario cercano soluzioni ai propri drammi esistenziali navigando a vista. Divisi da una sottilissima parete, vediamo due ambienti domestici in violente contrasto: Anna, cristallizzata nella propria fiction, vive intrappolata nel gelo di in una cucina mai abbastanza linda, mentre Marco, serpe seducente ed insinuante, si muove nudo come un serpente tra drappi rosso-sangue e cuscini, inquieto imperatore di una torrida alcova. Ilario, sposato con Anna e soggiogato dalla sensualità di Ilario, è il baricentro tra i due mondi, consapevole di potersi bruciare. La presenza di un figlio pende come una spada di Damocle sulle tre anime in pena, mentre si snodano, attraverso impreviste spirali, una, cento, mille possibili vite, che non diventano mai Esistenze.
Info e prenotazioni: 351 9102405 – navigantinversi@gmail.com

 

Matthew LentonInteriors
Quando: dal 3 al 12 maggio
Luogo: Teatro Sannazzaro
Orario: venerdì e sabato ore 21:00; domenica ore 18:00
Interpreti: Clara Bocchino, Giuseppe Brunetti, Ivan Castiglione, Sergio Di Paola, Rebecca Furfaro, Lucienne Perreca, Giorgio Pinto,Ingrid Sansone
Ideazione e Regia: Matthew Lenton
Note: Straordinario debutto al Teatro Sannazaro di Napoli, venerdì 3 maggio 2019, per la prima assoluta di Interiors, nuovo allestimento del pluripremiato spettacolo ideato e diretto dal regista britannico Matthew Lenton.
Una creazione originale di Vanishing Point di Glasgow – la compagnia teatrale di cui Lenton è fondatore e direttore artistico – che, a dieci anni esatti dalla “prima” vista al Napoli Teatro Festival, torna in scena prodotta, in esclusiva per il nostro Paese, da Tradizione e Turismo – Centro di Produzione Teatrale ed Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro con un nuovo cast, tutto italiano.
“E’ uno spettacolo diverso – precisa il regista Matthew Lenton in conferenza stampa – che, pur mantenendo intatta la suggestione e l’idea di base, cambia parecchio rispetto alla precedente edizione. Sicuramente in alcuni elementi della scenografia e, soprattutto, nelle dinamiche instaurate dagli attori che formano il nuovo cast”.
Otto in scena e di più generazioni (sono Clara Bocchino, Giuseppe Brunetti, Ivan Castiglione, Sergio Di Paola, Rebecca Furfaro, Lucienne Perreca, Giorgio Pinto, Ingrid Sansone) scelti dal regista nel corso delle audizioni tenute nello scorso marzo al Sannazaro di Napoli tra le circa 800 candidature pervenute alla produzione e che ora sono chiamati a rinnovare il successo di uno spettacolo amato e applaudito nelle principali città del Regno Unito e d’Italia nonché nelle capitali di Cile, Argentina, Russia, Belgio, Francia.
“Alla luce di una immersione nella cultura italiana e in particolare nella ricchissima tradizione teatrale della città di Napoli – sottolinea Lara Sansone per il Teatro Sannazaro – “Interiors” rappresenta oggi una nuova e avvincente sfida sia artistica che produttiva”.
Ispirato dall’intimo desiderio di osservare con curiosità ed interesse le vite degli altri, “Interiors” – continua Matthew Lenton – mette in scena un ritratto di interni, invitando il pubblico a guardare cosa avviene dentro l’accogliente casa in cui un gruppo di amici decide di riunirsi per vivere insieme la notte più lunga dell’inverno. È il momento in cui ognuno ha più fortemente bisogno degli altri per rischiarare con il calore umano il buio della notte nordica”.
Nel corso dell’allegra serata una figura misteriosa osserva i festosi movimenti dei commensali, separati sulla scena da una imponente finestra-schermo che li posiziona in un silenzioso altrove. “Comincia così un racconto parallelo – conclude Lenton – che immagina e forse prefigura vite e destini dei presenti. Cosa stanno vivendo ora, cosa hanno vissuto, cosa vivranno?”
Un racconto a due canali, visivo e sonoro, interroga la relazione con l’altro, in un misto di immaginazione e intuizione, in una dimensione in cui bellezza e magia si mescolano con la realtà. Le musiche originali sono di Alasdair Macrae, i costumi di Luisa Gorgi Marchese, lo spazio scenico di Francesca Mercurio, assistente alla regia è Davide Pini Carenzi.
Info e prenotazioni: 081 411723 | 081 418824 | info@teatrosannazaro.it

 

61° Festival di Spoleto,  ( FOTO GRATUITE )Si nota all’imbrunire (Solitudine da paese spopolato)
Di: Lucia Calamaro
Quando: dal 3 al 12 maggio
Luogo: Teatro Bellini
Orario: feriali ore 21:00, domenica ore 18:00, lunedì riposo; mercoledì 8 maggio ore 17:30 e 21:00, sabato 11 maggio ore 17:30
Interpreti: Silvio Orlando, Riccardo Goretti, Roberto Nobile, Alice Redini, Maria Laura Rondanini
Regia: Lucia Calamaro
Note: Dopo il successo di Lacci, Silvio Orlando torna al Teatro Bellini con un lavoro scritto e diretto dalla straordinaria Lucia Calamaro, vincitrice di 3 premi UBU. In scena un padre, Silvio, 3 figli e 1 fratello (Roberto) che si riuniscono nell’isolata casa di campagna in occasione della messa in commemorazione dei dieci anni dalla morte della moglie. Silvio ormai vive lì, si è trasferito 3 anni prima, e ha acquisito, nella solitudine, un buon numero di manie, la più grave di tutte: non vuole più camminare. Non si vuole alzare. Vuole stare e vivere seduto il più possibile. E da solo. Si tratta, per i figli che finora non se ne erano preoccupati troppo, di decidere che fare, come smuoverlo da questa posizione intristente e radicale. Attraverso la storia di Silvio e dei suoi figli la Calamaro, con la sua consueta ironia – al tempo stesso acuta e delicatissima – pone l’accento su una specifica patologia della nostra epoca: la solitudine sociale. «Ci piace pensare – scrive la regista – che gli spettatori, grazie a un potenziale smottamento dell’animo dovuto speriamo a questo spettacolo, magari la sera stessa all’uscita, o magari l’indomani, chiameranno di nuovo quel padre, quella madre, quel fratello, lontano parente o amico oramai isolatosi e lo andranno a trovare, per farlo uscire di casa. O per fargli solamente un po’ di compagnia».
Info e prenotazioni: 081 5499688 | botteghino@teatrobellini.it

 

11_Foto_di_Scena_-_Regalo_di_Natale_-_Michele_De_Punzio_Regalo di Natale
Di: Pupi Avati
Quando: 4 maggio
Luogo: Teatro NEST
Orario: ore 21:00
Interpreti: Gigio Alberti, Filippo Dini, Giovanni Esposito, Valerio Santoro e Gennaro Di Biase
Regia: Marcello Cotugno
Note: Una villa di campagna, la notte di Natale. Quattro amici che non si vedono da dieci anni si ritrovano per una partita a poker, che ben presto si rivela tutt’altro che amichevole. Sul piatto, oltre ai soldi, c’è il bilancio della vita di ognuno: i fallimenti, i tradimenti, le menzogne e gli inganni, in una partita che lascerà i personaggi tutti sconfitti. Con la sua stringente contemporaneità e la sua universalità fuori dal tempo, la parabola di Regalo di Natale di Pupi Avati è allora il trionfo del singolo sul collettivo,  il simbolo di una teatralità doppia e meschina, un’amara riflessione su come stiamo diventando. O su come forse siamo già diventati. Cinque attori di grande livello, Gigio Alberti, Filippo Dini, Giovanni Esposito, Valerio Santoro e Gennaro Di Biase, ci restituiscono la vicenda ai tempi dell’attuale crisi economica, diretti con maestria da Marcello Cotugno.
Info e prenotazioni: 3208681011 | info.teatronest@gmail.com

 

di un ulisseDi un Ulisse, di una Penelope
Di: Roberto Solofria tratto dall’omonimo testo di Marilena Lucente
Quando: 4 e 5 maggio
Luogo: Nuovo Teatro Sanità
Orario: feriali ore 21:00, festivi ore 18:00
Interpreti: Roberto Solofria e Ilaria Delli Paoli
Regia: Roberto Solofria
Note: Da Omero in poi poeti e romanzieri hanno tirato fuori mille Ulisse e mille Penelope, sempre diversi, ciascuno con la propria singolarità, una scintilla che fa una nuova luce su tutta la tradizione. I viaggi dell’eroe di Itaca, il suo amore per la conoscenza, l’arguzia, la smania degli orizzonti, la nostalgia di casa esercitano un fascino e un interesse immutato nel tempo. Le emozioni di Ulisse sono grondanti di contraddizioni. Ma anche Penelope, con la sua attesa astuta, il coraggio della solitudine, l’inamovibilità della sua scelta, ha dato forma a un modo di vivere l’amore. Sembra di conoscerli da sempre, questi due personaggi. Viaggia ancora Ulisse, e Penelope è ancora sull’isola a indagare quel mistero del tempo che è l’attesa. Lo spettacolo si domanda cosa accade quando Ulisse raggiunge Itaca; cosa accade tra lui e la sua sposa. Il ritorno dell’eroe sembra suggerire un nuovo inizio; quell’evento cambia Ulisse e Penelope come non era accaduto in venti anni. Domande furiose che nascono solo dall’amore. Quando si sta male per averlo perduto, quando si pensa di averlo ritrovato, e si teme e si trema al pensiero del futuro. Chiunque abbia avuto un’Itaca nella propria vita sa di cosa stanno parlando, quei due. “Di un Ulisse, di una Penelope” racconta di quell’incontro, tra passato e presente, da un lato umanizzando il mito e restituendo la storia di un uomo, con le sue debolezze e i suoi errori, dall’altro ponendo una particolare attenzione all’universo femminile.
«Guerra d’amore, guerra per amore. Tutto cambia dopo il ritorno ad Itaca – racconta il regista Roberto Solofria – Mare in tempesta. Odio. Sangue. Il rosso, il blu, l’oro. Amore. Amore? L’incontro, il rincontrarsi, il ritrovarsi, stringersi le mani, sentire l’odore, il sapore. É questo che cercavo, è questo che non trovavo. É più facile conoscersi o riconoscersi? Memorie, lontane, e ancora presenti. Ecco l’amore più forte del tempo, più forte dell’uomo, più forte del mare, più forte di guerre, più forte di viaggi, di incontri, di altri amori. Ma l’amore di lui non vince su tutto, non è così forte, non è così certo. L’amore di lei, sì che combatte, sì che ti aspetta, è lei che ti chiede del prossimo viaggio».
Info e prenotazioni: 339 666 64 26 | info@nuovoteatrosanita.it

 

laughterThe laughter
Di: Vladimir Olshansky
Quando: 4 e 5 maggio
Luogo: Nostos Teatro
Orario: feriali ore 21:00; festivi ore 19:00
Interpreti: Vladimir Olshansky
Note: “Uno spettacolo che racconta l’arte della clownerie andando al di là delle apparenze – racconta Vladimir Olshansky -. In “The Laughter” ripercorro con il pubblico le diverse tipologie di clown e le implicazioni filosofiche e metaforiche di una maschera che tale non è”.
“The Laughter” rappresenta una ricerca di identità, è un one man show realizzato con il linguaggio del teatro visivo, una combinazione di mimo, danza e musica. L’arte del clown e la sua evoluzione dalla semplicità delle origini alla complessità dalla commedia metafisica contemporanea.
Un viaggio in un genere che Olshansky interpreta da tutta la vita: per lui un clown è un corpo che scrive poesia nello spazio. Erede della grande tradizione della clownerie russa, porta sul palco un universo creato in scena senza oggetti, ricorrendo alla propria fantasia e a quella degli spettatori.
Info e prenotazioni: 081 19 169 357 | 389 24 714 39 (anche WhatsApp) | info@nostosteatro.it

 

Tufo - Irene GrassoTufo – Nel cuore della Pietrasanta
Di: Febo Quercia
Quando: 4 maggio
Luogo: Santa Maria Maggiore alla Pietrasanta
Orario: primo turno ore 19:15; secondo turno 20:30
Interpreti: Antimo Casertano, Irene Grasso, Alessio Sica
Note: La Basilica di Santa Maria Maggiore, situata al confine con le antiche mura difensive della città, ha una storia antichissima che testimonia le vicende della città stessa. Fatta edificare sui resti del tempio di Diana nel 533 dal Vescovo Pomponio, e dedicata alla Beatissima Vergine, fu una delle quattro basiliche maggiori in epoca tardo antica. La fondazione della chiesa è legata a un’antica leggenda popolare secondo la quale il Diavolo, sotto le spoglie di un maiale, infestava la zona fra Piazza Miraglia e il centro antico, e grugnendo spaventava i passanti durante le ore notturne. Il centro di tale attività demoniaca era ritenuta proprio la Pietrasanta. Per espellere il male dal sito, Pomponio fece costruire la basilica in seguito a un sogno nel quale la Madonna gli ordinò di erigerla nel luogo dove si sarebbe ritrovato un panno celeste. Sotto il panno, la pietra santa: una roccia con su incisa una croce, che sarebbe stata venerata dai fedeli negli anni come fonte d’indulgenza.
A metà del 1600 la Basilica Pomponiana fu abbattuta a causa dei danni causati dai terremoti e completamente ricostruita nel 1656 da Cosimo Fanzago.
Quercia immagina un viaggio alla ricerca della pietra santa, ossia di quella materia tufacea tipica delle costruzioni del centro storico partenopeo, pietra leggera e porosa nella quale sono assorbite le vicende e gli umori, gli animi e le storie della Napoli antica. Un’eccentrica guida non autorizzata e uno scrittore famoso incontreranno il pubblico nel ventre della città. Entrambi ricercano a loro modo, e per scopi diversi, il cuore vero e pulsante di Napoli, l’uno per raccontare un’immagine diversa ai suoi visitatori, l’altro per scriverne nei libri.
L’anima profonda è celata però oltre le stratificazioni temporali di una città pregna di storia, di arte, cultura e vita. Il percorso si configura come un viaggio nell’architettura stratificata nel cuore della città, delle costruzioni che si sono susseguite, ponendosi in ascolto di quella materia che da secoli ascolta e restituisce storie. L’evento di NarteA si inserisce nelle attività del Lapis Museum, che nella cripta e nel sottosuolo della Basilica della Pietrasanta, ospita le mostre “Sacra Neapolis – culti, miti, leggende” in collaborazione con il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, e “Napoli: – storia, arte, vulcani” con l’Osservatorio Vulcano, che termineranno il 15 settembre.
Info e prenotazioni: 3397020849 | 333315241

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